ECONOMIA
AZIENDALE II
NATALIIA KARKOVSKA
- La dimensione aziendale;
- La gestione è la disciplina che si occupa di analizzare e valutare l’insieme delle operazioni economiche tra
loro combinate che l’impresa pone in essere per il raggiungimento dei ni aziendali. La gestione può
essere vista sotto due aspetti:
- Nell’aspetto soggettivo essa consiste nell'attività svolta dagli organi aziendali al ne di raggiungere gli
obiettivi aziendali (es. pro tto), che si concretizza in una serie di decisioni da prendere e di controlli da
e ettuare.
- Nell'aspetto oggettivo essa consiste in una serie di operazioni (o fatti) che formano un sistema unitario
e continuo (ad es. per realizzare l'obiettivo pro tto l'azienda acquista materie prime, servizi, energia
elettrica, e utilizzando impianti e macchinari produce prodotti da collocare sul mercato).
1.2 Aziende
Abbiamo a disposizione diverse de inizioni di diversi economisti di azienda:
- L’istituto è l’organismo composto da sistemi coordinati e complementari di persone, beni ed
operazioni.
- L’azienda sopravvive oltre la vita isica delle persone e dei beni.
- L’azienda è strumento per il soddisfacimento dei soggetti esterni che acquisiscono i beni e servizi da
essa prodotti.
- Gli elementi che compongono l’azienda sono unitariamente destinati al raggiungimento di
speci iche inalità.
Il sistema azienda è pertanto caratterizzato da due aspetti importanti:
- È sistema aperto rispetto all’ambiente esterno in quanto attua continui processi di scambio, acquisendo
fattori di produzione (input) e vendendo le produzioni (output).
- Assume dall’ambiente in cui è inserita ed opera una sere di informazioni che occorrono per programmare
le decisioni aziendali da tradurre in operazioni. In quest’ambito i risultati sono controllati periodicamente
al ne di individuare eventuali scostamenti da corregge.
I soggetti con i quali l’azienda instaura rapporti di varia natura sono chiamati anche “stakeholder”. Gli
“stakeholder”, “interlocutori sociali” o“portatori di interesse” sono tutti coloro che esprimono un interesse
nei confronti dell’azienda. Gli stakeholder si dividono in:
- Stakeholder interni, insieme di persone siche che esprimono un interesse interno e che fanno parte
dell’azienda. Tra questi vi sono: gli azionisti/ soci e i lavoratori dipendenti (manager);
- Stakeholder esterni, insieme di soggetti esterni all’azienda legati ad essa da rapporti di varia natura. Tra
questi vi sono: i fornitori, clienti, nanziatori (banche), Pubblica Amministrazione (o Stato).
L’azienda è chiamata a soddisfare i fabbisogni conoscitivi degli stakeholder e, pertanto, a comunicare una
serie di informazioni economico- nanziarie, tra cui i risultati aziendali.
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Tali informazione, utili a soddisfare i fabbisogni conoscitivi degli stakeholder, sono ottenute grazie alle
rilevazioni contabili (da qui la loro importanza per gli stakeholder). Le rilevazioni contabili consentono di
raccogliere, elaborare ed interpretare i dati derivanti dalle operazioni di gestione e, perciò, di ottenere una
serie di informazioni di carattere economico- nanziario. Tali informazioni, utili a soddisfare le esigenze
conoscitive dei “portatori di interesse”, sono riportate nel bilancio d’esercizio.
- Mercato di sbocco (o di vendita): il mercato in cui l’azienda vende i beni/ servizi prodotti e nei quali
interagisce con i clienti.
- Mercati di capitali: il mercato in cui l’azienda reperisce i mezzi nanziari necessari allo svolgimento della
sua attività.
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bilanciare quelli in uscita, ovvero quando l’azienda non dispone delle risorse monetarie per e ettuare
i pagamenti o altri esborsi in modo tempestivo. Lo squilibrio monetario si realizza normalmente nel
breve periodo a causa delle diverse dinamiche d’incasso e di pagamento. Quando si veri ica uno
squilibrio monetario l’azienda vede accrescere il proprio fabbisogno inanziario ovvero l’ammontare
dei mezzi inanziari necessari per lo svolgimento della sua attività.
2.5 I processi produttivi
Le operazioni di gestione possono essere classi icate secondo i criteri di omogeneità in processi
produttivi. Un processo produttivo è un insieme ordinato di operazioni di gestione dalle caratteristiche
simili o della stessa specie economica. L’impresa svolge continuamente processi produttivi, come:
- Acquisizione dei fattori;
- Conservazione;
- Trasformazione produttiva;
- Cessione delle produzioni;
- Trasporto.
I processi produttivi tendono a ripetersi continuamente nel tempo e questo fa sì che si formino i cicli di
processi. I cicli di processi sono:
- Ciclo produttivo: inizia nel momento in cui l’azienda acquista i fattori di produzione e termina
quando, a seguito della cessione degli output, l’impresa riscuote il corrispettivo monetario.
- Ciclo economico: Inizia nel momento in cui l’azienda acquista i fattori di produzione e vi è la nascita
del costo; e termina nel momento in cui sono venduti gli output e vi è la nascita del ricavo.
- Ciclo monetario: inizia nel momento in cui l’azienda sostiene lo esborso monetario relativo
all’acquisto degli input, e si conclude quando l’azienda incassa il denaro relativo alla vendita degli
output.
- Ciclo inanziario: inizia nel momento in cui sorge il debito o credito commerciale e si conclude nel
momento in cui tale debito o credito si estingue.
Dove:
- t0 è l’istante in cui si acquisiscono i fattori produttivi o input della
produzione;
- t1 è l’istante in cui avviene il regolamento degli acquisti;
- t2 è l’istante in cui dopo aver ottenuto i risultati della produzione;
- t3 è l’istante in cui avviene il regolamento delle vendite.
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La gestione aziendale è il sistema di operazioni poste in essere dall’azienda al ine di raggiungere gli
obiettivi per i quali essa è stata istituita. Essa è continua ed unitaria nel tempo e nello spazio. Per
studiare la gestione aziendale è necessario classi icare le operazioni.
Le principali classi icazioni delle operazioni di gestione sono rappresentate dalle seguenti:
- Pro ili:
- Economico;
- Monetario;
- Finanziario;
- Patrimoniale.
- Macro-aree:
- Caratteristica;
- Accessoria;
- Finanziaria;
- Tributaria;
- Istituzionale.
- Funzioni:
- Produzione;
- Commerciale;
- R&D;
- Amministrazione e inanza;
- Ecc..
I pro ili della gestione si suddividono in:
- Le operazioni di gestione interna sono tutte quelle che avvengono nell’azienda senza concretizzarsi
con scambi con terze economie e che riguardano fondamentalmente i processi di trasformazione
isico-tecnica;
- Le operazioni di gestione esterna sono tutte quelle con le quali l’azienda si rapporta con i soggetti
terzi. Tutte le operazioni di gestione esterna hanno come comune denominatore lo scambio, con il
quale l’azienda acquisisce o cede, a fronte di un determinato corrispettivo, i fattori necessari per la
produzione o i risultati di essa. La diversa natura degli scambi attiene all’oggetto scambiato:
- Beni privati: vengono acquistati in cambio del loro valore in denaro;
- Beni pubblici: non possono essere acquistati ma utilizzati in cambio di denaro (a itto del
servizio);
- Lavoro: la forza lavoro viene renumerata con lo stipendio, la rilevazione del lavoro dipende dal
tipo di lavoro richiesto e dal contratto stipulato;
- Rischi: contratto assicurativo per controllare i rischi;
- Capitale di prestito: prestito di denaro che poi viene restituito in genere con interessi;
- Capitale proprio: investimento del proprio patrimonio per la nascita/continuazione il cui pro itto
dovrà risarcire il mio investimento e creare dell'utile.
Le operazioni di gestione esterna possono essere analizzate raggruppandole in sottosistemi de inite
“aree”. Le aree della gestione esterna sono:
- Area caratteristica: riguardante l’attività che caratterizza la funzione tecnico-economica dell’azienda;
- Area Accessoria o Patrimoniale: a erente agli impieghi di risorse monetarie che eccedono il
fabbisogno;
- Area inanziaria: a erente la copertura del fabbisogno inanziario per lo svolgimento dell’attività
d’azienda;
- Area tributaria: riguarda la liquidazione e il pagamento delle imposte dirette;
- Area istituzionale: in relazione agli interessi dei soci, ovvero gli interessi che sono ritenuti di primaria
importanza all’interno dell’azienda.
3.3 Area caratteristica
L’area de inita caratteristica o tipica comprende l’insieme di operazioni che contraddistinguono la
funzione tecnico-economica dell’azienda ovvero il “core business” della stessa. Si tratta pertanto
dell’insieme delle operazioni con le quali l’azienda svolge la sua attività principale.
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Per capire le operazioni a erenti a quest’area sia necessario stabilire quale sia l’attività tipica
dell’azienda e aule sia il settore in cui essa opera. E si possono classi icare in base ale quale i settori di
attività economica sono:
- Settore primario, nel quale si ottengono beni in forma originaria, inesistenti precedentemente o non
disponibili per l’utilizzo (aziende agricole, estrattive o della pesca);
- Settore secondario, nel quale avviene la reale trasformazione (aziende industriali, conserviere ed
edili);
- Settore terziario, nel quale si attua la distribuzione o la fornitura di servizi ausiliari ai due settori
(aziende mercantili, di trasporto, di credito e di assicurazione).
Le operazioni di acquisizione dei fattori produttivi, in generale, si riconducono all’acquisizione di:
- Fattori di produzione materiali;
- Fattori di produzione immateriali;
- Energie e servizi;
- Forza lavoro.
Le operazione a erenti la cessione a terze economiche degli output della trasformazione riguardano:
- Prodotti initi;
- Merci;
- Scarti delle produzioni;
- Residui.
Le aziende commerciali svolgono come operazioni tipiche dell’area caratteristica:
- L’acquisto di: merci e prodotti initi, impianti, macchinari, energie e altri servizi, terreni e fabbricati
strumentali per l commercializzazione e forza lavoro;
- Lo stoccaggio, il trasporto, la conservazione dei beni precedentemente acquistati;
- La loro cessione a terze economiche.
Le aziende bancarie, oltre all’acquisizione di macchinari, energie, servizi vari e forza lavoro, sono
caratterizzate dalla:
- Raccolta di capitali presso il pubblico;
- Dalla concessione i tali capitali ad altri soggetti.
Le aziende assicurative, svolgono come attività tipica quella inerente la negoziazione di rischi speci ici.
All’area caratteristica della gestione a eriscono:
- Le operazioni di approvvigionamento di fattori produttivi che include le operazioni di scelta dei
fornitori, reperimento dei fattori produttivi e il regolamento del rapporto amministrativo e inanziario.
Include: materie prime a veloce ciclo di utilizzo (fecondità semplice, utilità immediata) attiene a beni
e servizi destinati alla produzione che saranno impiegati in un solo ciclo produttivo, impianti (lento
ciclo di utilizzo), lavoro.
- Le operazioni di ricerca e sviluppo (ricerca di modalità per rendere i prodotti più competitivi nel
mercato).
- Le operazioni di fabbricazione (trasformazione della materia prima in prodotto inito).
- Le operazioni di commercializzazione (vendita dei prodotti).
- Le operazioni di logistica (calcolo della quantità di fattori produttivi necessari).
- Le operazioni di assicurazione (controllo dei rischi).
3.3.1 L’approvvigionamento di fattori a veloce ciclo di utilizzo
L’approvvigionamento dei fattori produttivi include le operazioni di scelta dei fornitori, reperimento dei
fattori produttivi e il regolamento del rapporto amministrativo e inanziario. Le operazioni di
approvvigionamento possono essere distinte in funzione delle classi di fattori considerati:
- Fattori a veloce ciclo di utilizzo;
- Fattori a lento ciclo di utilizzo;
- Lavoro.
L’approvvigionamento di fattori a veloce ciclo di utilizzo o a fecondità semplice e correnti o ad utilità
immediata, riguarda tutti quei beni e servizi destinati alla produzione, che saranno impiegati in un solo
ciclo produttivo. I fattori a veloce ciclo di utilizzo sono tipicamente:
- Materie prime, di consumo e sussidiarie;
- Semilavorati;
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- Merci;
- Energie e servizi.
L’acquisto dei fattori produttivi avviene tramite uno scambio, normalmente a titolo oneroso, valorizzato
dal costo di acquisto.
L’acquisto dei fattori produttivi fa sorgere un debito di regolamento (sostituto della moneta) nei
confronti dei fornitori. I momenti che caratterizzano l’operazione di regolamento degli acquisti sono:
- Liquidazione: si accerta con esattezza l’importo dovuto al fornitore;
- Pagamento: si conclude il regolamento dello scambio.
Il regolamento degli acquisti può avvenire secondo tempistiche diverse:
- Regolamento anticipato;
- Regolamento immediato (a pronti);
- Regolamento di erito, ino al momento in cui si porterà a termine il pagamento, esisterà un debito di
regolamento nei confronti del fornitore.
Il regolamento degli acquisti può avvenire impiegando diverse modalità (mezzi) di pagamento:
- Regolamento in contanti è quello che prevede l’utilizzo di disponibilità monetarie, ovvero di denaro
rappresentato da monete e banconote;
- Regolamento a mezzo cambiali rientra nell’ambito di un’operazione di acquisto con pagamento
di erito, nella quale sono utilizzati particolari strumenti, quali i titoli di credito, che:
- Tutelino il soggetto creditore dal rischio che alla data di scadenza il debitore non preveda ad
estinguere il debito;
- Remunerino adeguatamente il creditore per la dilatazione di pagamento concessa al debitore.
- Regolamento a mezzo banca avviene attraverso dei servizi che l’istituto bancario o re ai propri
clienti, a fronte dell’addebitamento di commissioni o spese bancarie.
IVA: L’acquisto dei fattori produttivi avviene tramite uno scambio, normalmente a titolo oneroso,
valorizzato dal costo di acquisto. Gli acquisti di fattori produttivi sono soggetti all’applicazione
dell’imposta sul valore aggiunto (IVA).
Presupposti di applicazione:
- Presupposto Oggettivo: cessione di beni o servizi;
- Presupposto Soggettivo: Almeno uno dei soggetti dello scambio deve essere un’impresa o un
professionista;
- Presupposto Territoriale: gli scambi devono avvenire sul territorio dello Stato.
Modalità di funzionamento: il soggetto che cede i beni/servizi addebita l’IVA al soggetto cessionario.
L’IVA deve poi essere versata dal venditore all’Erario.
Aliquote: l’aliquota ordinaria è il 22% (alcuni beni/servizi sono soggetti ad aliquote di erenti).
Formalità: le imprese (professionisti) devono emettere fattura.
Liquidazione dell’imposta: il versamento dell’IVA all’Erario avviene mensilmente/trimestralmente.
Operazioni non imponibili ed esenti da IVA:
- Operazioni non imponibili: sono operazioni non assoggettate all’IVA per e etto di una particolare
legge;
- Operazioni esenti: operazioni che presentano requisiti di applicabilità, ma non sono gravate da IVA
per motivazioni di carattere economico-sociale (operazioni di credito, prestazioni mediche,
didattiche,...).
Operazioni con IVA in detraibile. Sono operazioni in cui non è ammessa detrazione dell’imposta pagata
al momento dell’acquisto da quella dovuta in sede di vendita (aeromobili, autovetture e imbarcazioni di
lusso, spese alberghiere, spese di rappresentanza,...).
Operazioni fuori campo IVA (escluse). Sono operazioni in cui non sussiste uno dei requisiti di
applicabilità (tipicamente l’oggetto; valori bollati, diritti d’autore, prestazioni di lavoro subordinato, ...).
L’acquisto dei fattori produttivi fa sorgere un debito di regolamento (sostituto della moneta) nei
confronti dei fornitori. I momenti che caratterizzano l’operazione di regolamento degli acquisti sono:
Resi su acquisti, abbuoni e sconti:
- Resi su acquisti, restituzione di fattori acquistati (errori nella consegna, difetti, ...) che comporta:
riduzione del costo di acquisto (e dell’IVA), riduzione del debito di regolamento.
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- Abbuoni riduzione nel prezzo-costo concessa dal fornitore per di ormità nei livelli quali-quantitativi
dei fattori. Si emette una nota di variazione.
- Sconti riduzione del prezzo-costo concessa per il veri icarsi di determinate condizioni, ad esempio
pagamento in contanti.
3.3.2 L’approvvigionamento di fattori a medio-lungo ciclo di utilizzo
L’approvvigionamento dei fattori a lento ciclo di utilizzo (fecondità ripetuta) attiene a beni e servizi
destinati a essere impiegati in più di un ciclo produttivo. In funzione della loro natura, i fattori a lento
ciclo di utilizzo si classi icano in:
- Immobilizzazioni materiali: sono beni materiali (requisito di isicità) caratterizzanti la struttura
operativa dell’azienda e impiegati nella produzione, commercializzazione, attività amministrative e
attività non caratteristiche, si distinguono in:
- Beni immobili: terreni, fabbricati;
- Beni mobili: impianti, macchinari, attrezzature, automezzi,...
- Immobilizzazioni immateriali: sono beni o oneri pluriennali privi di isicità ma individuabili,
autonomamente valutabili e dotati di rilevanza giuridica.
- Beni immateriali: brevetti, marchi, concessioni, diritti di uso delle opere dell’ingegno, licenze,...
- Oneri pluriennali: costi (non connessi ad uno speci ico bene/servizio) che erogano la loro utilità
in un arco di tempo pluriennale (costi di ricerca e sviluppo, costi di impianto e ampliamento).
- Immobilizzazioni inanziarie: Le immobilizzazioni inanziarie sono espressione di investimenti non
temporanei a carattere inanziario o crediti inanziari di durata pluriennale. Le immobilizzazioni
materiali e immateriali sono strumentali all’attività caratteristica della gestione Le immobilizzazioni
inanziarie non sono strumentali alla gestione caratteristica.
Le modalità di acquisizione delle immobilizzazioni (materiali, immateriali, inanziarie) non sono sempre
espressione di modalità di scambio, infatti, è possibile acquisire le immobilizzazioni tramite:
- Acquisto da terze economie è una compravendita con il fornitore dell’immobilizzazione;
- Produzione interna consiste nella realizzazione da parte dell’azienda;
- Acquisizione in leasing (o in a itto).
La produzione interna di immobilizzazioni consiste nella realizzazione da parte dell’impresa di fattori a
lento ciclo di utilizzo, secondo un processo produttivo parallelo a quello caratteristico.
L’azienda sosterrà costi:
- Materie;
- Lavoro;
- Servizi;
- Attrezzature.
L’acquisizione tramite leasing di immobilizzazioni prevede che l’impresa non ottenga la proprietà del
bene, ma solo la disponibilità del bene.
- Leasing inanziario: Società di leasing acquista il bene e lo cede in locazione all’azienda contro
pagamento di un canone di leasing. Al termine: possibilità di riscatto.
- Leasing operativo: Il bene è concesso in locazione direttamente da chi lo produce. Non c’è
possibilità di riscatto.
3.3.3 L’approvvigionamento del fattore lavoro
L’approvvigionamento del fattore lavoro avviene mediante rapporti di lavoro di natura diversa.
- Lavoro subordinato: svolto sotto la guida di un soggetto (imprenditore o manager).
- Lavoro autonomo: erogazione di una prestazione/opera senza il vincolo di subordinazione.
La retribuzione che il datore di lavoro deve corrispondere ai dipendenti si compone di vari le elementi:
- Retribuzione lorda rappresenta il costo che il datore di lavoro sostiene per usufruire della prestazione
lavorativa di dipendenti;
- Contributi previdenziali e assicurativi devono essere versati agli enti preposti al ine di assicurare al
contribuente coperture di tipo sanitario, pensionistico, assistenziale, assicurative in caso di infortuni;
- TFR è una quota di retribuzione che è corrisposta ai lavoratori dipendenti in modo di erito, perché è
versata solo al momento della interruzione del rapporto di lavoro.
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- Contributi integrativi (fondo pensione) sono contributi versati da ogni singolo lavoratore e investiti
anno dopo anno presso un intermediario inanziario che serviranno a pagare la sua personale
pensione, sotto forma di rendita vitalizia o in parte come erogazione di capitali.
Rapporto di lavoro autonomo: PARCELLA:
- Onorario;
- Contributi previdenziali;
- IVA.
3.3.4 Le operazioni di commercializzazione
Le operazioni di commercializzazione attengono alle operazioni di cessione degli output della
trasformazione produttiva e loro regolamento.
Altre operazioni a erenti le operazioni di commercializzazioni sono individuabili nelle seguenti:
- Marketing e analisi di mercato;
- Piani icazione delle vendite;
- Gestione degli ordini;
- Incassi dai clienti.
La cessione delle produzioni avviene tramite uno scambio, normalmente a titolo oneroso,
valorizzato dal ricavo di vendita. Sorge un credito di regolamento.
3.4 Le operazioni dell’area accessoria della gestione
Le operazioni dell’area accessoria (o patrimoniale) attengono alle operazioni di impiego di risorse
monetarie in eccesso in investimenti non caratterizzanti il core business dell’impresa.
L’area accessoria si compone di tre sub-aree:
- Immobiliare (beni mobili e immobili);
- Finanziamenti concessi a titolo di capitale di prestito;
- Finanziamenti concessi a titolo di capitale di rischio.
3.4.1 La sub-area immobiliare
Le operazioni della sub-area immobiliare attengono alle operazioni di Costi Ricavi
Alcuni esempi di operazioni a erenti a quest’area sono rappresentati da: - Costi pubblicità, - Royalties, canoni di
- Terreni e fabbricati; minusvalenze, svalutazioni locazione
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durata è pari a diciotto o a ventiquattro mesi. La ritenuta iscale è pagata, a di erenza dei BOT,
alla scadenza.
- Titoli di Stato di nazioni estere;
- Obbligazioni sono titoli di credito che rappresentano l'esistenza di un rapporto di credito/debito tra il
soggetto emittente (debitore) e il soggetto investitore (creditore). Nel titolo è incorporato i diritto del
sottoscrittore al rimborso del capitale versato a prestito e alla riscossione degli interessi secondo
tempi e modalità previste dal contratto. Le obbligazioni possono essere:
- A tasso isso, che prevedono, a scadenza, il rimborso del capitale e, a date pre issate (le date di
godimento), la riscossione delle cedole, ovvero degli interessi, secondo un importo
predeterminato;
- A tasso variabile, che prevedono, a scadenza, il rimborso del capitale, e, a date pre issate, la
riscossione delle cedole, secondo un importo determinabile sulla base dei meccanismi di
indicizzazione adottati;
- Zero coupon, che prevedono, a scadenza, il rimborso del capitale e la corresponsione degli
interessi.
- Obbligazioni di enti locali sono obbligazioni a medio-lungo termine emesse al ine di inanziari
speci ici investimenti deliberati. La loro durata non è inferiore a cinque anni; sono emessi alla pari e
prevedono la corresponsione di cedole annuali, semestrali o trimestrali, a tasso isso o a tasso
variabile.
I valori che scaturiscono dalla sub-area dei inanziamenti (a titolo di capitale di prestito) sono espressi
dai seguenti:
Costi Ricavi
- Cedole
- Plusvalenze
- Minusvlenze - Dividenti
- Plusvalenze
Talvolta le operazioni a erenti la sub-area dei inanziamenti concessi a titolo di capitale di rischio
rappresentano operazioni strumentali al core business. Si possono sviluppare relazioni di:
- Collegamento;
- Controllo.
Azioni: sono titoli rappresentativi della partecipazione al capitale di una società. Le caratteristiche
principali dei titoli azionari sono:
- Assenza di scadenza: le azioni sono(titoli perpetui, nel senso che non hanno una data prevista di
rimborso, che avverrà teoricamente alla cessazione dell'attività aziendale;
- Indeterminatezza dei lussi di cassa ad esse associate: i lussi di cassa connessi alle azioni sono i
dividenti, la cui corresponsione, è indeterminata in ogni sua componente e dipende dai risultati
aziendali e delle decisioni interne all'azienda in merito alla distribuzione dei risultati aziendali;
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- L'entità del valore di rimborso: nel momento in cui l'azionista decide di recedere o nel momento in
cui la società cessa di esistere, il valore di rimborso dipende dalla situazione patrimoniale
dell'azienda.
A seconda dei diritti e dei doveri sociali attributi dalle azioni all'azionista si distingue tra:
- Azioni ordinarie: nominative, attribuiscono al titolare diritto di voto nelle assemblee ordinarie e
straordinarie e il diritto alla percezione degli utili distribuiti e al rimborso del capitale;
- Azioni privilegiate: nominative, attribuiscono al titolare, un dividendo superiore e una precedenza
nella ripartizione dell'attivo in caso di liquidazione della società; questi privilegi patrimoniali, sono
controbilanciati dalla privazione del diritto di voto nelle assemblee ordinarie;
- Azioni di risparmio: nominative o al portatore, sono prive del diritto di voto, ma caratterizzate da
privilegi patrimoniali, determinate nell'atto costitutivo della società emittente.
3.4.4 I valori dell’area accessoria della gestione
Area accessoria della gestione Tipo di investimenti
Sub-area dei inanziamenti concessi a titolo di capitale di prestito - Titoli d Stato, titoli di latri enti locali, obbligazioni
Sub-area dei inanziamenti concessi a titolo di capitale di rischio - Titoli azionari, altre quote di capitale
- Banche
- Mutuo
- Istituiti di credito
Le operazioni dell’area inanziaria riguardano le operazioni di reperimento dei mezzi monetari necessari
per sostenere le operazioni di gestione.
L’area inanziaria attiene esclusivamente alle operazioni inerenti capitale di prestito:
- Previsione e analisi del fabbisogno;
- Scelta del miglior rapporto D/E;
- Negoziazione del capitale di prestito;
- Gestione dei contratti di prestito.
I inanziamenti passivi hanno in comune le seguenti caratteristiche:
- Scadenza:i prestiti hanno un scadenza issa e predeterminata, ad eccessivo e di alcune che sono
indeterminati. Sulla base della durata del prestito si distingue tra:
- A breve termine, non superiore a 12 mesi;
- A medio-lungo termine.
- Modalità di rimborso può avvenire in:
- In un’unica soluzione;
- A rate.
- La remunerazione del prestito corrisponde al pagamento del “prezzo” dovuto per l’ottenimento della
disponibilità dei mezzi monetari per il periodo pattuito. Il calcolo degli interessi può essere
variamente articolato, ma in linea generale dipende da:
- Durata del prestito;
- Dal capitale preso a prestito;
- Dal tasso di interesse richiesto.
Mutuo: giuridicamente, è un contratto, con il quale una parte (mutuante o creditore) cede la proprietà
di una somma di denaro, o di altre cose fungibili, all'altra parte (mutuatario o debitore), la quale è
obbligata a restituire l'oggetto del mutuo e a corrispondere gli interessi, ovvero delle somme di denaro
che misurano il costo del mutuo. Il mutuo si può articolare nelle seguenti modalità:
- Corresponsione periodica degli interessi e restituzione inale del capitale;
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l'incasso di un credito attraverso una ricevuta bancaria, ne anticipa anche l'importo al soggetto
creditore.
3.6 Le operazioni dell’area tributaria della gestione
Le operazioni dell’area tributaria riguardano le operazioni di accertamento, liquidazione e versamento
delle imposte dirette. Le principali imposte dirette riguardano:
- Imposta sul reddito delle società (IRES);
- Imposta sul reddito delle persone isiche (IRPEF);
- Imposta regionale sulle attività produttive (IRAP).
3.7 Le operazioni dell’area istituzionale
Le operazioni dell’area istituzionale riguardano le operazioni legate alle motivazioni istituzionali per cui
è stata costituita e opera l’impresa (interessi istituzionali degli stakeholders). Le principali operazioni
dell’area istituzionale riguardano:
- Costituzione della società;
- Aumento o riduzione del capitale sociale;
- Recesso del socio;
- Distribuzione del risultato;
- Copertura delle perdite.
Area Area accessoria Area inanziaria Area tributaria Area istituzionale
caratteristica
Attività 1. Acquisizione ad Operazioni connesse Liquidazione e Liquidazione e Distribuzione di
operativ operazioni agli investimenti delle pagamento degli oneri pagamento delle dividenti ai soci.
a connesse ai fattori risorse monetarie in inanziari connessi alle imposte dirette.
a veloce ciclo di eccesso (realizzazione risorse inanziarie
utilizzo; proventi, spese di acquisti a titolo di
2. Cessione ed gestione, debito.
operazioni ammortamenti, ecc...).
connesse ai
risultati della
produzione;
3. Operazioni
ricorrenti
connesse q fattori
a lento ciclo di
utilizzo.
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soggetti esterni e diversi dall’azienda stessa. In relazione ai soggetti che partecipano allo scambio si
distinguono:
- Scambi con terze economie: scambi posti in essere con soggetti giuridicamente ed
economicamente indipendenti;
- Scambi intragruppo: scampi posti in essere con soggetti giuridicamente indipendenti ma
appartenenti allo stesso gruppo aziendale.
Gli scambi che l’azienda pone in essere con terze economie riguardano generalmente reazioni
interaziendali a:
- Prestazioni di lavoro da parte di soggetti privati o persone;
- Flussi di remunerazioni connessi alle prestazioni lavorative;
- Apporti di capitale;
- Flussi di remunerazioni connessi agli apporti di capitale;
- Cessione di beni privati;
- Flussi monetari corrispondenti alle cessioni di beni privati;
- Flussi di capitale di prestito;
- Rimborsi e remunerazioni di capitale di prestito;
- Trasferimento di rischi verso le imprese di assicurazioni;
- Flussi di pagamento per il trasferimento dei rischi;
- Pagamento d’imposte.
Nello scambio monetario la moneta assolve due fondamentali ruoli:
- Strumento di regolamento degli scambi;
- Unità di misura del valore.
Le operazioni connesse alla gestione economica esterna sono individuabili da un comune
denominatore: lo scambio (o negoziazione). Lo scambio è un’operazione unitaria e complessa che si
compone di diverse fasi:
- La fase della trattativa (dibattito);
- La fase della conclusione dello scambio (accordo/contratto);
- La fase dell’esecuzione dello stesso (consegna merci, emissione documenti, pagamento, scadenza
garanzia).
Nonostante lo scambio monetario possa avvenire in tempi, modalità e circostanze diverse, è sempre
caratterizzato da una:
- Prestazione principale: azione con la quale si acquista o si cede la disponibilità dell’oggetto dello
scambio;
- Controprestazione monetaria: azione con la quale ci si priva o si appropria delle risorse monetarie
con le quali lo scambio è regolato.
4.2 L’oggetto dello scambio
L’oggetto dello scambio è de inito da qualsiasi elemento che può essere suscettibile di valutazione
economica.sono oggetto di scambio:
- Beni materiali;
- Beni immateriali;
- Lavoro;
- Moneta.
Ogni scambio monetario prevede il trasferimento di un certo oggetto da un soggetto a un altro, ovvero
la prestazione principale del contratto. L’oggetto dello scambio è rappresentato solitamente da beni e
servizi. Con beni s’intende ogni risorsa, materiale o immateriale, utile per lo svolgimento dell’attività
economica dell’azienda. Con servizi s’intende invece tutte quelle prestazioni professionali o lavorative,
tra i servizi un ruolo importante è rappresentato dal lavoro. Può essere oggetto dello scambio la
moneta stessa e le transazioni in cui la moneta è oggetto dello scambio sono le operazioni di
inanziamento.
4.3 I valori derivanti dallo scambio
Per de inire i valori generati dallo scambio è necessario distinguere tra:
- Scambi aventi per oggetto un bene (operazioni di compravendita);
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riscontrabili alcuni momenti logici che pur essendo nettamente separabili perché avvinti da relazioni
reciproche, possono distinguersi:
- Analisi e scelta dei fenomeni o di alcuni aspetti di essi, oggetto di osservazione che siano signi icativi
in relazione alle conoscenze cui s’intende pervenire per mezzo della ricerca attuata;
- Espressione quantitativa dei fenomeni osservati, nei loro aspetti signi icativi, su icientemente
attendibile;
- Rilevazione, descrizione e rappresentazione delle quantità determinate ed espressione dei fenomeni
osservati;
- Analisi e interpretazione delle quantità determinate e delle relazioni sussistenti tra le stesse al ine di
pervenire a risultati utili di conoscenza.
4.7 I valori inanziari e valori economici
Secondo una diversa classi icazione, i valori derivanti dallo scambio possono essere distinti in:
- Valori inanziari: inerenti alla moneta, ai debiti e ai crediti, siano essi di regolamento che di
inanziamento o di prestito;
- Valori economici: sono valori inerenti ai costi, i ricavi e le variazioni di capitale di proprietà. Tali valori
sono inalizzati alla determinazione del reddito d’esercizio.
Il momento di formazione dei valori attiene alla concreta realizzazione degli scambi da cui i valori si
originano. Il momento di rilevazione dei valori attiene all’esigenza conoscitiva dei fatti che interessano
la gestione aziendale ed è riconducibile al processo di rilevazione quantitativa d’azienda.
Destinazione: fattori a breve termine e fattori a Esigibilità: passività a breve termine e passività a
medio-lungo termine medio-lungo termine
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tutti i mezzi utilizzabili dall’azienda per lo svolgimento della propria funzione. Le risorse negative si
denominano passività e sono rappresentate da tutti i vincoli che gravano sulle attività.
I criteri di a erenza al capitale:
- Disponibilità:
- Di diritto: fattispecie giuridicamente tutelata che solitamente coincide con la proprietà del bene;
- Di fatto: quando indipendentemente dal rapporto giuridico l’attività è controllabile dall’azienda,
anche senza averne la proprietà.
- Pertinenza: indica se un’attività o passività possa essere attribuita dall’azienda o meno, lasciando alle
valutazioni speci iche le decisioni in merito all’a erenza al capitale.
5.2.2 L’aspetto quantitativo
Sotto l’aspetto quantitativo, il capitale è una grandezza che esprime il valore delle risorse di pertinenza
dell’azienda in un certo istante. L’analisi quantitativa del capitale avviene mediante l’attribuzione di
valori alle singole attività e passività, tali valori attribuiti possono essere diversi in funzione delle inalità
conoscitive preposte. Le inalità di determinazione del capitale incidono sulla sua valorizzazione.
Il Capitale di funzionamento è un sistema di valori attribuito a un’azienda funzionante in un preciso
istante, generalmente al termine del periodo amministrativo. Il sistema di valori è formato dalle attività
e dalle passività. Il capitale di funzionamento è rappresentato nel bilancio di esercizio e viene
determinato ipotizzando di osservare un’azienda:
- In funzionamento e con la prospettiva di continuazione dell’attività svolta;
- Lungo un periodo di tempo della durata di dodici mesi.
Il Capitale netto è un valore astratto che misura la ricchezza netta di pertinenza di un’azienda in un
determinato istante. Il capitale netto è dato dalla di erenza tra le attività e le passività. Nel caso in cui le
attività siano inferiori alle passività il capitale netto assume valore negativo e denominazione di “de icit
patrimoniale”. Il capitale netto può subire delle variazioni per e etto di:
Stato Patrimoniale
- Operazioni di gestione (produzione di reddito);
- Operazioni sul capitale netto; Attività Passività
- Variazioni nel sistema dei prezzi (rivalutazioni fuori esercizio). Capitale netto
5.3 Il reddito
Il reddito è l’incremento o il decremento subito dal capitale aziendale per e etto delle operazioni di
gestione. Il reddito deriva da valori economici certi, stimati e congetturati. Il reddito, al pari del
capitale, è un valore indeterminato in quanto la sua determinazione è condizionata dalle inalità
conoscitive preposte.
5.3.1 Il reddito totale
Il reddito si forma continuamente nel tempo per e etto delle operazioni di cessione delle produzioni e
di acquisizione dei fattori produttivi.
Reddito t =
∑ ∑
Ricavi − Costi
Input per la produzione si ipotizza:
- Siano stati acquisiti da una terza economica, a titolo oneroso;
- Siano completamente consumati durante il processo produttivo;
- I debiti eventualmente sorti a seguito dell’acquisto siano stati interamente pagati;
Output si ipotizza:
- Siano stati alienati a terze economie, generando ricavi misurati dal prezzo di vendita;
- Siano stati vendita tutti i prodotti ottenuti;
- I crediti eventualmente sorti a seguito delle vendite sono stati interamente riscossi.
Capitale impiegato per lo svolgimento della produzione si ipotizza:
- Il capitale iniziale sia costituito esclusivamente da denaro, conferito e versato dalla proprietà a titolo
di pieno rischio;
- Nel corso della vita dell’azienda non ci sia alcun movimento sul capitale in termini di rimborsi o
aumenti;
- Il capitale inale sia costituito esclusivamente da denaro poiché non ci sono rimanenze inali, ne
debiti o crediti di regolamento.
5.3.2 Il reddito di periodo
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Il reddito totale ha limitato signi icato economico. L’analisi quantitativa del reddito si e ettua con
riferimento alla ricchezza prodotta in un periodo amministrativo.
Il reddito di periodo rappresenta l’incremento o il decremento subito dal capitale per e etto delle
operazioni di gestione di competenza dell’esercizio.
∑ ∑
Reddito = Ricavidicompetenza − Costidicompetenza
I costi e i ricavi di competenza dell’esercizio sono quelli che contribuiscono alla formazione del reddito
del periodo considerato, sono imputati all’esercizio, ovvero al sistema di operazione relative al periodo
amministrativo.
5.4 Il principio di competenza
Il Principio di Competenza de inisce i criteri di imputazione dei costi e dei ricavi a un esercizio ai ini
della determinazione del reddito di periodo.
Questo principio si basa su due Corollari:
- Principio di Realizzazione: de inisce i criteri di imputazione dei Ricavi. Secondo questo principio, i
Ricavi di competenza dell’esercizio sono quelli per cui si sono concluse le operazioni nel periodo
amministrativo osservato: pertanto, il bene o il servizio dovrà essere stato ceduto o reso interamente
nel periodo amministrativo (non conta il momento del pagamento);
- Principio di Correlazione: de inisce i criteri di imputazione dei Costi. I Costi di competenza
dell’esercizio sono quelli che si correlano, partecipano e/o sono funzionali ai Ricavi di competenza.
Da questi due principi si possono intuire le equazioni relative a Ricavi e Costi di competenza:
Ricavi c = Ricaviconseguiti − Ricavirinviati + Ricaviripresi
Dove:
- Ricavi competenza sono quelli imputati all’esercizio e pertanto rappresentanti nel CE;
- Ricavi conseguiti sono rilevati nel periodo amministrativo corrente al momento dell’esecuzione dello
scambio, indipendentemente dell’e ettivo incasso o pagamento;
- Ricavi rinviati sono rilevati nel corso del periodo amministrativo ma che dovranno essere imputati a
esercizi futuri;
- Ricavi ripresi sono rilevati in esercizi precedenti ma che non erano di competenza degli stessi e sono
stati rinviati.
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- Costi per Fattori acquisiti ma non pienamente utilizzati (Rimanenze Finali). Le rimanenze possono
riguardare diversi tipi di fattori:
- Rimanenze di merci e materie prime: vengono trattate come retti iche di costo. Conto
Economico: Avere; Stato Patrimoniale: Dare (capitalizzazione dei costi).
- Immobilizzazioni tecniche, tramite Ammortamento. L’Ammortamento è un procedimento
tecnico contabile che consente di suddividere l’intero costo dei fattori a lento ciclo di utilizzo
nei diversi periodi d’uso di tali fattori, imputando una quota di competenza agli esercizi in cui i
fattori erogano la loro utilità. All’interno del Conto Economico, la quota di ammortamento (costo
storico / numero periodi) andrà in Dare. Nello Stato Patrimoniale, si dovrà iscrivere in Dare la
di erenza tra Costo Storico e Fondo Ammortamento: tale di erenza si dice Valore Netto
Contabile ed è un costo capitalizzato. Al termine del periodo di utilizzo dei fattori, si avrà una
cessione dei fattori, che potrà generare una plusvalenza (se valore di cessione > valore netto
contabile) o una minusvalenza.
- Risconti Attivi: quote di costi sospese perché di competenza del futuro esercizio. Conto
Economico: Avere; Stato Patrimoniale: Dare (retti ica di costo).
- Risconti Passivi: quote di ricavi sospese perché di competenza del futuro esercizio. Conto
Economico: Dare; Stato Patrimoniale: Avere.
- Costi per Fattori acquisiti e utilizzati, ma non correlati a ricavi di competenza: si tratta di Rimanenze
inali di prodotti, semilavorati, lavori in corso. Anche queste Rimanenze si tratteranno come retti iche
di costo: Conto Economico in Avere, Stato Patrimoniale in Dare.
Il Principio di Competenza Economica richiede:
- Rilevazione delle Rimanenze;
- Imputazione di Quote di Ammortamento ai Fondi;
- Capitalizzazione dei Costi;
- Rilevazione di Accantonamenti per fondi rischi e oneri.
5.5 Il principio di prudenza
In generale il principio di prudenza postula che le valutazioni di bilancio e in particolare delle
componenti positive e negative di reddito debbano essere compiute secondo due fondamentali regole:
- Gli utili attesi o sperati non siano iscritti in bilancio;
- Le perdite presunte siano contabilizzate.
5.6 Le altre nozioni di capitale
Il capitale aziendale può essere interpretato e ondò diverse prospettive:
- Capitale di funzionamento: è formato da un sistema di valori che trova origine negli scambi
monetari, dove oltre ai valori numerati sorgono i valori economici misurati dai prezzi-costo e prezzi-
ricavi;
- Capitale di rivalutazione: prospettiva di mutamento nel sistema dei prezzi;
- Capitale di liquidazione: prospettiva di cessazione dell’attività aziendale;
- Capitale economico: prospettiva di cessione dell’azienda, recesso, quotazione.
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Il pro ilo reddituale della gestione indaga, durante un determinato periodo di osservazione, il formarsi,
per opera della gestione aziendale, di costi e ricavi e più precisamene dei valori chiamati componenti
negativi e positivi di reddito. Dalla contrapposizione di questi due tipi di valori ne scaturisce un terzo
de inito “reddito d’esercizio”, utile, pro itto o perdita (se negativo). Il reddito d’esercizio misura la
ricchezza prodotta dall’azienda nel periodo temporale osservato e scaturisce dall’aver prodotto o
realizzato degli output, beni o servizi, cui è attribuibile un valore superiore a tutti gli input utilizzati nella
produzione svolta in quel periodo.
6.3 Il pro ilo patrimoniale
Il pro ilo patrimoniale della gestione studia, durante un periodo di osservazione, gli e etti delle diverse
operazioni aziendali sulla composizione quali-quantitativa del patrimonio aziendale iniziale. Il pro ilo
patrimoniale riguarda il formarsi delle attività e passività e, per di erenza, del capitale netto. Il capitale
netto è dato dalla di erenza tra il valore attribuito alle attività e alle passività:
- Le attività sono le condizioni positive produttive, in altre parole gli elementi economicamente utili
per il futuro svolgimento della gestione;
- Le passività sono le condizioni negative produttive rappresentate solitamente da obbligazioni verso
terzi e vincoli che gravano sull’azienda.
6.4 Il pro ilo monetario della gestione
Il pro ilo monetario della gestione studia l’aspetto relativo alle disponibilità monetarie dell’azienda o
altre classi di valori come risorsa di riferimento. Il pro ilo monetario individua, durante un determinato
periodo di osservazione, i lussi di moneta in uscita e i lussi di moneta in entrata e determina il lusso
monetario di periodo. Il lusso monetario di periodo è dato dalla di erenza tra le entrate e le uscite di
moneta e rappresenta la variazione intervenuta nelle disponibilità monetarie tra l’inizio e la ine del
periodo di osservazione. Se il lusso monetario è positivo, allora le entrate hanno superato le uscite e
viceversa.
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natura è inalizzata a osservare l’aspetto inanziario relativo Crediti commerciali Altri debiti
alla liquidità delle voci nel breve vs medio-lungo periodo. La
riclassi icazione delle voci di Stato Patrimoniale per Attività inanziarie Ratei e risconti passivi
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secondo la natura, classi ica i valori in base alle caratteristiche dei fattori produttivi acquisiti o dei
risultati della produzioni. Tra i conti riclassi icati secondo la natura ritroviamo:
- Il conto economico a ricavi e costi del venduto.
- Il conto economico a valore e costo della produzione (ottenuta).
- Il conto economico a ricavi e costo variabile del venduto.
L’art. 2425 del codice civile de inisce la struttura e la forma del Conto Economico. L’art. 2425 del Codice
civile prevede la forma scalare, nella quale il risultato economico d’esercizio è ottenuto mediante la
progressiva aggregazione dei risultati parziali delle diverse aree di gestione. L’art. 2425 del Codice civile
prevede la struttura a “valore e costi della
produzione attuata”, dove i vari componenti di Conto Economico
reddito sono classi icati per natura. Lo schema
civilistico del conto economico a valore e costi della COMPONENTI POSITIVE COMPONENTI NEGATIVE
produzione è dunque costruito secondo la seguente Rimanenze iniziali Ricavi delle vendite
progressione:
Il valore della produzione, in base al codice civile, Costi per materie prime e servizi Ricavi della prestazione di servizi
scaturisce dalla somma algebrica dei ricavi di Ammortanti e accantonamenti Rimanenze inali
vendita e la variazione delle rimanenze di prodotti
........ Proventi inanziari
initi e semilavorati, cui vanno aggiunti gli incrementi
per lavori e/o costruzioni interne e gli altri ricavi e Utile d’esercizio ..........
proventi. Riguardo alla variazione delle rimanenze,
questa avrà segno positivo se le rimanenze inali di prodotti initi e Conto Economico
semilavorati risulteranno maggiori delle esistenze iniziali (Rf > Ei) ,
viceversa avrà segno negativo. Insomma il valore della produzione è Ricavi delle vendite e della prestazione di servizi
dato dalla somma di: +/- Variazione rimanenze
(Costi per materie prime e servizi)
+ Ricavi delle vendite e delle prestazioni
+/- Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, Valore aggiunto
semilavorati e initi +/- Variazione dei lavori in corso su ordinazione
(Costi per il personale)
+ Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
+ Altri ricavi e proventi Margine operativo lordo
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Liquidità immediata
Liquidità negativa
Liquidità netta
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La posizione inanziaria netta individua in un dato istante lo stato dell’indebitamento netto connesso
all’area inanziaria della gestione globalmente considerata.
Nel caso si consideri solo l’indebitamento inanziario a breve, la posizione inanziaria assume tale
con igurazione:
Nel caso si consideri anche l’indebitamento inanziario a medio-lungo termine, la posizione inanziaria
assume tale con igurazione:
Il capitale circolante netto è una grandezza di riferimento per la costruzione del rendiconto inanziario.
La de inizione di capitale circolante netto può essere articolata secondo due criteri:
- Il criterio inanziario, con cui s’individua il capitale circolante inanziario netto;
- Il criterio funzionale, con cui s’individua il capitale circolante operativo netto.
Con il criterio inanziario gli elementi patrimoniali sono riclassi icati in base alla loro esigibilità-
liquidibilità, in base al criterio inanziario il CCN è formato da attività e passività a breve termine, ovvero
quelle entro 12 mesi dalla data di redazione del bilancio.
Con il criterio funzionale gli elementi patrimoniali sono riclassi icati in base alla pertinenza gestionale,
individuando in valori correnti e non correnti. Il CCN individuato con questo criterio si de inisce
operativo ed è formato da attività e passività correnti, vale a dire attività e passività che si originano
dall’attività caratteristica corrente svolta dall’azienda.
N- 1 N Variazione N- 1 N Variazione
Conti correnti passivi e anticipi vari Conti correnti passivi e anticipi vari
Quota entro 12 mesi di inanziamenti bancari Finanziamenti bancari
Quota entro 12 mesi di mutui passivi Mutui passivi
Quota entro 12 mesi di prestiti obbligazionari Prestiti obbligazionari
Quota entro 12 mesi di altri debiti inanziari Altri debiti inanziari
Posizione inanziaria netta a breve termine (A-B) Posizione inanziaria netta (complessiva) (A-B)
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dimensione quantitativa o della frequenza di manifestazione, ma solo in base al loro non legame con
l’attività ordinaria d’azienda o perché non di competenza dell’esercizio.
Area della gestione Impieghi Fonti
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- Acquisti + Svalutazioni
= Flusso inanziario (CCN) della gestione caratteristica corrente +/- Oneri/proventi straordinari
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