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INTRODUZIONE AL CORSO
Iniziamo con una lezione introduttiva sulla chirurgia plastica, vorremmo essere sicuri che voi sappiate
di che tratta la chirurgia plastica, quali sono gli argomenti dinteresse di questa disciplina. Un po di
storia anche se in realt possiamo soprassedere sullargomento, lo trovate su qualsiasi libro di testo, in
realt la chirurgia plastica la chirurgia ricostruttiva, nasce come chirurgia ricostruttiva sebbene
attualmente sia pi associata ad interventi di tipo estetico. Per chirurgia plastica intendiamo
automaticamente la chirurgia ricostruttiva, la chirurgia estetica si chiama chirurgia estetica. E gi dai
tempi dell800 in realt sono stati descritti degli interventi soprattutto di ricostruzione del naso in
soggetti traumatizzati piuttosto che in amputazioni del naso che venivano procurate alle donne che
facevano le cattive.
La chirurgia ricostruttiva in realt una chirurgia che ha trovato largo interesse soprattutto in epoca
bellica e si trattava prevalentemente di ricostruzioni che riguardavano gli arti, le mani.
Malformazioni congenite
Ci occupiamo in realt come argomento dinteresse attuale innanzitutto delle malformazioni
congenite.
Le malformazioni congenite possono essere malformazioni dellestremo cefalico cos come degli arti;
nel caso specifico vedete una labioschisi [riferendosi alla slide]. Come penso sappiate gi le
malformazioni congenite in genere sono multifattoriali e multidisciplinari: la labioschisi nello specifico
molto spesso si associa anche ad una palatoschisi e quindi la chirurgia plastica inizia a configurarsi
come una disciplina di interazione con molte altre discipline. Nello specifico interagiamo con i chirurghi
maxillo-facciali e interagiamo con i chirurgi senologi. In realt il nostro lavoro quello di dare una
restitutio ad integrum successivamente ad una chirurgia pi amputativa. Nel caso delle malformazioni
congenite ovviamente non cos, per cui interagiamo con altre discipline per ricostituire la funzionalit
normale nel caso di malformazioni congenite e quindi soggetti specifici che hanno poi numerose
patologie.
Normalmente la labioschisi trova una sua possibilit ricostruttiva gi entro i primi due anni di vita,
ovviamente in questi casi [riferendosi alle slides] parliamo di malformazioni molto pi complesse
quindi evidente che le problematiche possono essere problematiche neurochirurgiche,
problematiche ortopediche e quindi non soltanto plastico-ricostruttive. Ci nonostante possiamo
garantire nel tempo e negli anni (non parliamo mai di un unico intervento) una restitutio ad integrum e
un ripristino della funzionalit.
Per larto superiore invece abbiamo le sindattilie (stiamo facendo una carrellata di tutto quelli che
saranno poi gli argomenti che andremo a studiare in maniera pi specifica e che saranno poi materia
desame). Nelle sindattilie chiaramente possiamo avere delle sindattilie semplici o psudosindattilie,
dove linteresse soltanto ricostruire la porzione cutanea e i tegumenti, quando parliamo invece delle
sindattile complesse abbiamo una fusione oppure una ipogenesia dellelemento osseo e dellelemento
cartilagineo e quindi immaginerete quanto sia pi complicata la ricostruzione. Le sindattile spesso non
riguardano soltanto due dita, ma spesso abbiamo una fusione di tutto larto superiore.
Sui genitali esterni prevalentemente quello che andremo a studiare sar lipospadia cos come tutte le
fimosi, le parafimosi, insomma sono argomenti pi leggeri, e le malformazioni congenite della regione
toracica e quindi la regione mammaria. In questo caso parliamo di ipomastie oppure agenesie
monolaterali della mammella. La cosa importante la diagnosi differenziale proprio per la differenza
che facevamo prima tra la parte ricostruttiva e la parte estetica. Diciamo che ci sono situazioni che
vengono considerate limite: nel caso in cui ci sia una ghiandola mammaria completamente formata e
laltra malformata evidente che si tratta di un problema malformativo, un problema che interviene
gi quando la paziente in et della pubert. chiaro che ci sono delle pazienti che presentano delle
ipomastie severe che vanno quasi allagenesia della mammella e allora a quel punto sar la vostra
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capacit discriminante a farvi capire se si tratta di un problema ricostruttivo in senso ampio, perch poi
in realt il ripristino della funzione voi lo dovete sempre considerare in senso pi ampio, quindi non
soltanto in senso specifico anatomico ma anche in senso relazionale della possibilit di sviluppo della
persona a 360 ed una cosa che vedremo in vari ambiti. Questo il motivo per cui la ricostruzione
della mammella viene considerata uno dei livelli essenziali di assistenza, perch il ripristino della
funzione magari in una donna che ha gi allattato, ha gi avuto figli o una donna di 50 anni, dici perch
devo ricostruire la mammella? In realt per ripristino della funzione voi dovete intendere anche la
capacit di relazionarsi.
Traumi
Ancora, trattiamo patologie di origine traumatica che prevedono quindi un deficit di qualsiasi tipo di
funzione e che sono spesso poi associate a dei traumi ben pi complessi come fratture, dislocazione e
via dicendo. Per patologia traumatica intendiamo anche patologie dei tegumenti specifici: questo un
morso di cane [indicando la slide] che ha distaccato tutta la porzione della pinna del naso e la porzione
cartilaginea, quindi in questo caso si va a ricostruire non soltanto il tegumento ma anche la cartilagine
mancante.
Sempre per le patologie traumatiche intendiamo ferite al volto. In genere si tratta di incidenti stradali
per la maggior parte delle volte (perch le ustioni hanno poi un capitolo a parte) in cui le possibilit
ricostruttive intervengono chiaramente dilazionate nei tempi e nelle possibilit che abbiamo rispetto
alla situazione di partenza per dare poi un risultato che poi quanto meno se non soddisfacente, pi o
meno soddisfacente [Il discorso della prof in questo caso non perfettamente limpido, ma pi o meno
il senso lo si capisce: gli interventi ricostruttivi sono dilazionati nel tempo e lesito dipende dalla
situazione di partenza, cercando comunque di ottenere un risultato soddisfacente].
Sempre tra i traumi complessi troviamo le fratture di tutta quanta la porzione cranio-facciale e per
questo che spesso la chirurgia plastica sconfina un pochino nella maxillo-facciale anche se
normalmente tendiamo a collaborare serenamente.
Microchirurgia
La parte microchirurgica relativamente nuova in chirurgia plastica perch ci consente attraverso
lutilizzo di microscopi di confezionare delle anastomosi che sono anastomosi artero-venose, e quindi
vascolari, oppure anastomosi tendinee o anastomosi nervose, dipende da di che distretto andiamo a
parlare. Chiaramente lavvento della microchirurgia ha cambiato molto anche gli interventi di routine
della chirurgia plastico-ricostruttiva per cui abbiamo la possibilit di utilizzare dei lembi anche a
distanza, lembi che prima venivano confezionati con intascamento, quindi si aspettava
unautonomizzazione del tessuto che doveva andare a coprire una grossa perdita di sostanza.
Attualmente, spesso, vengono invece sostituiti da lembi microchirurgici per cui possiamo prelevare un
lembo anche molto distante dalla porzione cutanea e muscolare e anastomizzarlo con la regione
ricevente. Una perdita traumatica della mano viene anastomizzata sia dal punto di vista vascolare che
nervoso e si spera, la maggior parte delle volte, di avere anche un ripristino della funzione e non
soltanto dellintegrit anatomica.
Ustioni
Le ustioni sono un capitolo a parte della chirurgia plastica e in realt lunica parte, diciamo cos, di
pronto soccorso del nostro ambito. Le ustioni chiaramente anche qui sono delle patologie
multifattoriali e multidisciplinari e normalmente anche dellarea medica, perch un soggetto
gravemente ustionato ha prima un problema di tipo sistemico e poi un problema di tipo tegumentario,
per cui chiaro che la cura di questi pazienti una cura sempre integrata, sono pazienti di terapia
intensiva. Ovviamente oltre che allustione in senso acuto, andiamo a fare terapia sugli esiti delle
ustioni. Gli esiti delle ustioni sono caratteristici perch oltre a dare queste cicatrici retraenti, che
chiaramente se sono in delle zone importanti sono tutte zone importanti, ma chiaramente parliamo
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di zone del volto, zone di flesso-estensione tutta quanta la zona palpebrale, periorifiziale della bocca,
prevedono degli interventi anche a distanza superata la fase acuta, diciamo cos, della problematica
dellustione.
Tumori cutanei
La collaborazione con i dermatologi una collaborazione costante, perch chiaramente la parte
chirurgica dei tumori cutanei compete normalmente a noi, laddove spesso i tumori cutanei sono
localizzati in delle zone molto particolari in cui non si pu semplicemente procurare un exeresi del
tumore e una chiusura, perch questo darebbe chiaramente delle difficolt nelle funzioni specifiche.
[La prof inizia a commentare una serie di slides] Vedete ad esempio un tumore della porzione del
canto. In una rimozione oncologicamente corretta, in cui dovete includere anche una parte di tessuto
sano, si avrebbe chiaramente una problematica, in questo caso, della chiusura della rima. O ancora
tumori grandi, come nei melanomi che sono localizzati a livello del dorso, sono impossibili da chiudere
in maniera diretta volendo procurare una exeresi oncologicamente corretta e quindi includendo larga
parte del tessuto sano. In questo caso insomma un pochino vecchia questimmagine perch
attualmente si preferisce inizialmente non dare dei margini cos ampi per dare la possibilit di seguire il
linfonodo sentinella, ma comunque sia per i tumori cutanei dobbiamo pensare a delle exeresi molto
grandi e quindi come chirurgi plastici, diciamo, ci inventiamo delle possibilit di chiusura che poi
andremo a vedere man mano nel corso. Quindi prevalentemente attraverso lembi di avanzamento,
lembi di rotazione che ci permettono di distribuire le forze di tensione a livello della cute.
Ancora qualche esempio: questa una chiusura diretta e quindi una cosa estremamente semplice. In
regioni particolari, ad esempio a livello del labbro, uno spinalioma a livello del labbro, quindi lexeresi
deve essere un exeresi a tutto spessore, non soltanto cute, c il muscolo nella porzione sottostante
e quindi le exeresi sono abbastanza ampie e sono gi precostituite. Vedete che i nostri pazienti
vengono sempre disegnati perch il disegno ci permette una corretta programmazione non solo
dellintervento, diciamo cos, oncologico, ma anche dellintervento ricostruttivo. In questo caso
vengono fatti degli scalini che ci permettono di migliorare la possibilit di chiusura dellorifizio della
bocca. Questo il post-operatorio [immagine del labbro ricostruito].
Ancora nei tumori ampi della porzione del visto vengono confezionati dei lembi particolarmente ampi,
questo un lembo di rotazione, e servono appunto a chiudere la porzione che viene tolta, che viene
rimossa, questo lembo viene sollevato (ma su questo faremo una lezione specifica) e viene ruotato a
chiudere questa porzione. La porzione posteriore che la porzione che rimane, diciamo cos, scoperta
viene chiusa con sutura diretta. Queste tecniche ci permettono di sfruttare le linee di maggiore
elasticit e minore tensione sostanzialmente.
E qui ancora la collaborazione con altre specialit. Vi dicevo prima dei chirurghi senologi: la
ricostruzione della mammella uno dei nostri maggiori ambiti dinteresse e chiaramente noi
interveniamo dopo (dopo in senso continuativo per, nella maggior parte delle volte nella stessa
seduta operatoria) il chirurgo senologo che procura la rimozione del tumore. Questo nello specifico
invece una ricostruzione mammaria fatta in tempo differito, quindi quando ancora si facevano delle
grossissime mastectomie e si cercava di ricostruire quello che poi rimaneva. Per fortuna da una parte
adesso i chirurghi senologi sono meno destruenti, perch adesso c una diagnosi precoce del tumore
del seno e quindi permette di fare una chirurgia meno invasiva, meno amputativa e quindi anche la
parte ricostruttiva nostra diventata, per cos dire, non solo pi semplice ma che consente dei risultati
sicuramente migliori. Chiaramente nelle donne mastectomizzate procuriamo poi una ricostruzione
completa, quindi non soltanto della salienza e del tegumento mammario, ma anche del complesso
areola-capezzolo.
Ancora con gli ortopedici, tutti quanti i traumi complessi e quindi che riguardano sia le fratture delle
ossa e poi il ripristino dei tegumenti, in questo caso c stata una perdita anche muscolare. Quindi
cerchiamo di ricostruire in questo caso con dei lembi a distanza perch cos diamo anche la copertura
muscolare e successivamente poi anche la copertura cutanea.
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Estetica
La parte di estetica, ripeto, una parte di chirurgia plastica. La maggior parte degli interventi che
riguardano lestetica penso che li conoscete: parliamo della rinoplastica in cui non soltanto c un
miglioramento dellestetica, del naso e quindi interveniamo sulla porzione ossea e sulla porzione
cartilaginea con risollevamento della punta laddove necessario, ma in genere questi tipi di
problematiche sono sempre associate anche ad un deficit della funzione respiratoria con deviazioni del
setto che chiaramente anche nellintervento di estetica vengono corrette.
Queste sono delle deviazioni particolari [sempre riferendosi alle slides], in realt questa una
deviazione di tipo estetico, ma questi tipi di deviazione sono deviazioni che troviamo anche nei
soggetti operati di labio-palatoschisi in cui poi tipicamente, proprio la correzione del labbro leporino da
poi una problematica di deviazione cartilaginea, perch le retrazioni cicatriziali, nel tempo, non danno
la possibilit, in genere dal lato dove era la labioschisi, di crescere correttamente alla porzione
cartilaginea e cutanea della punta del naso per cui sono delle correzioni specifiche in cui vengono
utilizzati degli innesti cartilaginei per migliorare la asimmetria della punta.
La blefaroplastica una problematica chiaramente di tipo estetico e le orecchie ad ansa in realt
sulle orecchie ad ansa c un piccolo appunto da fare perch, per vostra informazione, entro let
scolare, e quindi diciamo cos vengono considerati i 12 anni fino ai 15 anni, vengono considerate una
malformazione congenita e quindi viene operata nellambito del Sistema Sanitario Nazionale. Questo
perch si visto che da un punto di vista psicologico e relazionale, per il discorso che vi facevo prima,
le orecchie ad ansa possono rappresentare per il bambino in et scolare una problematica di tipo
sociale e quindi la correzione delle orecchie ad ansa nei bambini viene fatta proprio in ospedale.
chiaro che se un paziente a 30 anni si sveglia complessato perch cha le orecchie ad ansa, insomma,
rientra nella problematica estetica. Questo per rimarcarvi il fatto che la ricostruzione intesa come
ripristino della funzione va valutata da caso a caso e la stessa problematica pu essere una
problematica ricostruttiva e funzionale in un soggetto di una certa et e una problematica puramente
estetica in un soggetto invece di un et differente, pi adulta.
Capitolo poi delle protesi mammarie e degli aumenti o rimodellamenti mammari. Le protesi della
mammella le studieremo poi in ambito della ricostruzione per vengono utilizzate, come sicuramente
gi sapete, per la mastoplastica additiva. Le protesi mammarie vedremo poi di che tipi sono e in che
modalit vengono inserite e possono essere poi associate anche variamente a lifting del seno,
mastopessi o mastoplastiche riduttive con esiti cicatriziali che chiaramente ci sono ma che vengono
normalmente nascosti allinterno di indumenti intimi.
Ancora addominoplastica. Laddominoplastica, quando parliamo di piccoli addomi e quindi esiti di
dimagramento o di lassit cutanea e dei muscoli addominali, rientra chiaramente nelle problematiche
estetiche; diverso se parliamo di soggetti post-obesi, quindi grandi obesi che successivamente a
bendaggi gastrici piuttosto che a bypass intestinali procurano un grande dimagramento e allora l
parliamo di problematiche ricostruttive. Collaboriamo con tutta la medicina del metabolismo e i
chirurghi bariatrici proprio in questambito perch soggetti che perdono 100kg in un anno immaginate
i loro tessuti dove possono arrivare, stiamo parlando di grembiuli dermo-adiposi che arrivano alle
ginocchia e allora chiaramente creano delle problematiche non solo relazionali, ma anche funzionali:
persone che non riescono a camminare e che hanno difficolt nella deambulazione e nei movimenti. E
allora gli procuriamo delle dermo-lipectomie ma lo facciamo in ambito ricostruttivo.
CICATRIZZAZIONE
Allora, partiamo dalle basi sulla guarigione delle ferite: molto importante per noi procurare una
corretta guarigione delle ferite perch da questo dipende moltissimo dellesito di un intervento, sia per
un intervento ricostruttivo sia per un intervento estetico. Vediamo perch. Parliamo di cicatrizzazione,
perch se non ci sono chiari i processi di cicatrizzazione, come avviene normalmente o
patologicamente la cicatrizzazione non possiamo fare in modo di far guarire correttamente le ferite.
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La seconda fase la fase della maturazione, in cui abbiamo piano piano una riduzione della cellularit
e quindi della sintesi proteica, una riorganizzazione del collagene con riorientamento secondo le linee
di tensione, una atrofia dei vasi: le cicatrici non sono vascolarizzate. Quindi inizialmente la
neovascolarizzazione funzionale al fatto che ci deve essere un ripristino della continuit epiteliale e
sottoepiteliale, successivamente i vasi non servono pi, quindi normalmente collabiscono, anche
perch sono dei vasi con una struttura endoteliale particolarmente sottile, quindi si chiudono e
tipicamente la cicatrice non vascolarizzata. Dovete saperlo perch in tutte le cicatrici patologiche,
ipertrofiche, questo processo non avviene e quindi la cicatrice continua ad essere vascolarizzata se non
altro per un tempo pi lungo del normale. Quindi abbiamo clinicamente tre cose:
-Riduzione cronica, e quindi la cicatrice inizia a diventare bianca e madreperlacea.
-Riduzione della consistenza: inizialmente la cicatrice dura, tutte le cicatrici sono dure. I pazienti
vengono da voi dopo un mese Ah dottore com dura questa cicatrice. Entro i 5 mesi la cicatrice si
appiattisce e diventa meno consistente e quindi si auspica una riduzione progressiva della visibilit.
Tutto questo accade in 12 mesi mettiamo cos: almeno 8 mesi.
Quindi inizialmente la cicatrice rossa, dura, ancora vascolarizzata, un po dolente. Normalmente noi
di routine diamo una terapia fisica a questi pazienti: massaggi continuativi con delle pomate specifiche
perch i massaggi ci aiutano a far collabire i vasi pi velocemente e a migliorare la consistenza. Lo
stesso massaggio, che un massaggio molto energico che fa la stessa paziente da sola, rompe i ponti di
fibroblasti e migliora la consistenza e quindi la cicatrice diventa pi morbida. Quindi il tessuto
cicatriziale ha tre caratteristiche, ricordatevelo per lesame:
- anelastico
- con assenza di annessi pilo-sebacei
- di pigmentazione madreperlacea.
Queste sono le tre cose del tessuto cicatriziale.
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granuleggiando [?], piuttosto che su cheratinociti che stanno nascendo e che stanno scorrendo, li
uccidete e quindi si ricomincia tutto daccapo. E quindi si fa un'altra volta un bel buco.
Fattori loco-regionali
-Turbe locali della vascolarizzazione, quindi abbiamo visto che nella parte iniziale della cicatrizzazione
molto importante la neoangiogenesi, quindi tutte le turbe della vascolarizzazione inibiscono la
cicatrizzazione.
-Turbe dellinnervazione, per lo stesso motivo, anche perch sono spesso associate turbe della
vascolarizzazione e dellinnervazione.
-Esiti distrettuali di terapia radiante, questo molto importante perch lavorando spesso su pazienti
oncologici ci troviamo spesso pazienti che hanno fatto radioterapia. Le problematiche postradioterapiche, dovete ricordare che continuano nei sei mesi successivi allultima esposizione a
radioterapia. Quindi qualsiasi intervento chirurgico che dovete effettuare su paziente chirurgico che
stato irradiato, se lo effettuate nei primi sei mesi da quando stato irradiato, probabilmente dar un
problema di cicatrizzazione: probabilmente non cicatrizzer bene, probabilmente non si chiuder la
ferita probabilmente, avr dei fattori locali che ne ostacolano la cicatrizzazione.
Fattori sistemici
-Normalmente tutte le problematiche di deficit vitaminici, cos come abitudini del paziente, tipo il
fumo, ostacolano la cicatrizzazione, la rallentano moltissimo. Una cicatrizzazione rallentata una
cicatrizzazione che si espone a maggiore possibilit che intervengano dei fattori che inibiscano
ulteriormente la cicatrizzazione nel tempo. Se una cicatrizzazione ritarda in un paziente fumatore, pi
probabilmente quella ferita si infetter e linfezione un altro fenomeno che ostacola la
cicatrizzazione e quindi diventa un cane che si morde la coda.
-Microangiopatia diabetica, in generale tutti i diabetici cicatrizzano male, lentamente e sono pi
soggetti chiaramente a problematiche di tipo infettivo sia locali che sistemiche.
-Farmaci che inibiscono la cicatrizzazione, che inibiscono la proliferazione cellulare,
immunosoppressori, antimetaboliti ci arrivate da soli al perch.
Cicatrici patologiche
Parliamo ora delle cicatrici patologiche. Mettiamo quindi che il vostro paziente abbia avuto una
problematica nella cicatrizzazione e sviluppi una cicatrice patologica.
Le cicatrici patologiche si dividono in due grandi famiglie: le atrofiche e le ipertrofiche. Le ipertrofiche a
loro volta si suddividono in altre due mini famiglie: le ipertrofiche semplici e le ipertrofiche cheloidee.
Questa differenza deve essere ben chiara perch c una differenza di trattamento sostanziale. Molto
spesso vengono pazienti da noi che dicono di avere dei cheloidi ma non vero, hanno delle
ipertrofiche [dora in avanti la prof utilizzer il termine ipertrofiche unicamente per indicare le
ipertrofiche semplici]. Cio c la semplicit nel dire ogni volta che si vede una cicatrice ipertrofica
un cheloide. Non cos.
Fattori predisponenti:
- Cicatrizzazione per seconda intenzione.
- Ferita con un orientamento errato.
- Natura dellagente lesivo (e labbiamo gi detto: le cicatrici chirurgiche in genere non sono
predisposte a diventare patologiche; se parliamo di cicatrici da ustione piuttosto che da ustioni
chimiche, piuttosto che da ferite lacero-contuse pi probabilmente sar una cicatrice patologica)
- Fattori loco-regionali che riguardano la sede. Questa una cosa che dovete ricordare, esistono delle
sedi specifiche in cui abbiamo una maggiore probabilit di sviluppo di cicatrice ipertrofica e sono le
regioni sternale, deltoidea, scapolare, periorifiziale e la sottoauricolare. Ora a parte la sottoauricolare,
in realt queste sedi sono delle sedi specifiche perch sono sedi sottoposte a maggiore tensione e ad
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Dunque come facciamo a garantire, o quanto meno sperare, un evoluzione cicatriziale corretta?
Vediamo quali sono tutti i passaggi che dobbiamo rispettare per scongiurare una cicatrizzazione
patologica ( chiaro, ovviamente, che se il paziente geneticamente determinato a fare il cheloide, voi
potete fare quello che volete ma non c niente da fare):
Innanzitutto procurare una corretta exeresi e sutura, quindi dobbiamo posizionare i tessuti in maniera
corretta, sia nellorientamento dellexeresi, nellaccostamento dei margini quando facciamo la sutura.
Corretta vuol dire che la sutura va fatta sempre per piani (piano muscolare, piano della fascia,
sottocute, anche due strati di sottocute se parliamo di zone in cui il sottocute molto rappresentato, e
infine la porzione cutanea) e quindi accostare i piani perfettamente per garantire il consolidamento di
questa cicatrice e migliorare la resistenza alla tensione. Inoltre quando andiamo a fare lexeresi ad
esempio di un tumore piuttosto che lapertura di una ferita chirurgica, dovremo cercare di procurare
questa ferita sempre secondo le linee di Langer. Le linee di Langer sono linee di tensione cutanea che
individuano delle zone di maggiore elasticit e minore tensione. Normalmente sono parallele alle
rugosit del viso e alle pieghe cutanee e non sono mai opposte al movimento e alla movimentazione
muscolare. Che cosa dobbiamo garantire poi? Una immobilizzazione della ferita, una contenzione
cutanea, con la sutura, sia interna che esterna (esterna anche con delle bandellette adesive,
utilizziamo spesso le steri strip) e suture transcutanee correttamente eseguite.
Che cosa facciamo quando viene un paziente da noi e ci dice questa cicatrice com brutta!? Allora
facciamo lanalisi della cicatrice:
Per prima cosa valutiamo let della cicatrice e se c una possibilit di miglioramento spontaneo.
Facciamo un analisi della cicatrizzazione del paziente, cio se ha gi altre cicatrici di molti anni prima,
gi questo ci da un orientamento di come quella cicatrice evolver.
Qual let del paziente: bambino, adulto, anziano.
Se ci sono patologie intercorrenti locali, sistemiche. Quindi questa ferita infetta, questa cicatrice
potrebbe essersi infettata, il paziente diabetico, il paziente fuma, il paziente ha turbe della
vascolarizzazione soprattutto degli arti inferiori.
Descriviamo il tessuto cicatriziale: che superficie ha, qual lorientamento, qual la colorazione, se
rilevata o meno.
Terapia
Il trattamento pu essere locale, loco-regionale e chirurgico. I trattamenti locali sono soprattutto
massaggi. Li prescriviamo non appena la ferita , diciamo cos, chiusa, quindi pi o meno nella prima
ventina di giorni (perch poi quando faremo le suture vedremo quanto tempo effettivamente le
regioni corporee vanno in contro a chiusura. Non sono i cosiddetti sei giorni come si dice Dopo sei
giorni ti togli i punti, dipende dalla zona corporea). Tipicamente entro i primi 20 giorni prescriviamo
dei massaggi. I massaggi vanno fatti in maniera idonea, devono essere dei massaggi a compressione, a
sbiancare la cicatrice, quindi a procurare durante il massaggio un collabimento dei vasi e vanno fatti
sempre lungo la cicatrice. Altro trattamento la compressione che viene fatta tramite garze
compressive oppure pi spesso tramite dei cerotti specifici per la compressione che contengono poi
anche silicone. Possono essere applicati dei corticosteroidi sia per via topica che in in situ, pu essere
prevista una laserterapia o infine, alla fine di tutto, una terapia chirurgica.
Soprattutto per i cheloidi, ma anche per le ipertrofiche, la continua compressione aiuta a chiudere i
vasi favorendo latrofia poich le cellule non hanno pi il sostentamento di tipo vascolare. Vengono
utilizzati anche cerotti o gel di silicone con applicazione progressivamente crescenti nel tempo che
procurano sia un rilascio di silicone che migliora la consistenza della cicatrice, sia una compressione
continua e graduale che, per il motivo che vi dicevo prima, migliora lesuberanza del tessuto
cicatriziale.
Infine la terapia con corticosteroidi intralesionali viene riservata normalmente solo ai cheloidi non alle
ipertrofiche. Con i trattamenti locali le ipertrofiche reagiscono gi benissimo. Il corticosteroide che
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Chirurgia Plastica
Lezione del 14/11/2014
Innesti
(Siccome durante la lezione la professoressa ha fatto riferimento alle figure delle slide, anzich
metterle tutte qui ne ho riportato il numero corrispondente tra parentesi dove necessario. Le slide
si trovano sul sito di SunHope.)
Per lattecchimento importante: che larea ricevente sia ben preparata, quindi che
sia in grado di produrre neoformazioni vascolari; poi dobbiamo procurare la massima
aderenza dellinnesto; infine unaccurata immobilizzazione dellinnesto.
(Slide n36) Questo un esempio del pacchetto compressivo, quindi linnesto viene
posizionato, viene suturato lasciando questi fili molto lunghi in maniera tale che la
medicazione, della forma uguale a quella dellinnesto, venga poi legata sullinnesto.
Questo pacchetto compressivo ci da la possibilit di migliorare laderenza
dellinnesto allarea ricevente, di evitare che ci siano zone di scollamento e
soprattutto una buona immobilizzazione. Il pacchetto rimane in loco per 5-6 giorni,
dopo si rimuove e si vede se linnesto ha attecchito. Spesso viene messa una garza
grassa sotto, ma non sempre.
Fase dellattecchimento: inizialmente ladesione avviene attraverso i reticoli di
fibrina e la nutrizione mantenuta dallessudato, in 5-7 giorni c ma
neovascolarizzazione e poi successivamente linnesto, una volta che ha attecchito,
avr una piccola fase di estensione in cui si sistema meglio nel letto, ma ormai ha
attecchito e quindi possiamo anche mobilizzarlo e fare della fisioterapia per
migliorarne la distensione. Successivamente se siamo fortunati ci pu essere una
neoinnervazione, ma le zone innestate sono sempre scarsamente sensibili per il
paziente.
Gli innesti vengono utilizzati anche per il trattamento dei nevi giganti congeniti,
sicuramente non ha unottima riuscita dal punto di vista estetico ma lunico modo
per coprirli (slide n40).
(Slide n42) Questi sono innesti di tipo mucoso, che possono essere utilizzati per la
ricostruzione della mucosa orale ma anche della congiuntiva e della mucosa interna
del naso.
(Slide n47) Gli innesti possono essere utilizzati anche per grossi onfaloceli, per le
grosse ernie, in cui necessitiamo una copertura della zona addominale. In realt
questo tipo di intervento viene effettuato pi raramente.
(Slides n50-53) Questi sono esempi di innesti tendinei e nervosi, che vengono utilizzati
soprattutto nella ricostruzione degli arti di tipo post traumatico.
(Slides n54-59) Questi sono gli innesti ossei che vengono prelevati a livello costale che
utilizziamo prevalentemente per la ricostruzione del dorso del naso, o innesti misti
osteo-cartilaginei per la ricostruzione della punta del naso. Pi spesso questi tipi di
ricostruzione del naso vengono utilizzati o come esiti secondari a rinoplastiche
eseguite in maniera non idonea, con eccessiva rimozione dello scheletro del naso,
oppure per grossi traumi o nelle malformazioni congenite (p.es. palatoschisi).
Errori e complicanze: condizioni generali/distrettuali che ostacolano i fisiologici
processi di cicatrizzazione, danno difficolt nellattecchimento dellinnesto;
condizione dellarea ricevente, se c perdita di sostanza (soggetto diabetico, ulcera
ecc.) molto importante effettuare dei tamponi seriati e non innestare finch il
tampone non negativo; formazione di essudato ed ematomi, per cui vi dicevo che il
letto non deve essere emorragico altrimenti si forma un ematoma tra questo e
linnesto che poi non attecchisce; insufficiente immobilizzazione, soprattutto se il
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Lembi
Definizione: trapianto di uno o pi tessuti che mantengono una connessione
vascolare con la sede del prelievo. Tale connessione, che si definisce peduncolo,
assicura la nutrizione al peduncolo stesso.
Utilizzo: sopperire a deficit cutanei soprattutto dei piani profondi. Ha una sua
autonomia vascolare e questo un vantaggio; fornisce unefficiente riparazione,
soprattutto in termini non solo funzionali ma anche estetici; vengono confezionati
sempre i lembi sfruttando lelasticit dei tessuti e quindi abbiamo la distribuzione
vettoriale di tutte le forze di trazione sulla struttura. Sfruttiamo aree di elasticit
contigue per diminuire e distribuire le forze di trazione (lide n4). Andando a
pinzettare la cute si vanno ad individuare quelle che sono le zone di maggiore
scorrimento, anche importante let del paziente. Nel paziente anziano c
unenorme scorrimento e una differenza di trazione tra zona e zona enorme rispetto
ad un paziente giovane in cui c una maggiore elasticit ma c uno scorrimento
molto inferiore.
C una progettazione geometrica di questi lembi, onde evitare la cosiddetta sindrome
da coperta corta, quindi confezioniamo un lembo e poi troviamo che questo non
copre la perdita di sostanza. Quindi la programmazione proprio una misurazione in
centimetri, in cui viene misurato il lembo in maniera tale che posa andare a coprire la
zona che dobbiamo rimuovere. Cos questo lembo viene sollevato e portato su questa
zona in maniera tale da chiudere larea di exeresi. In questa zona ci sono minori forze
di trazione per cui la chiusura pu avvenire in maniera diretta.
Classificazione per vascolarizzazione: lembi a peduncolo noto; lembi random,
quindi viene utilizzata la vascolarizzazione arboriforme della porzione cutanea e
lunica cosa che dobbiamo controllare che il peduncolo sia sufficientemente largo
rispetto alla lunghezza del lembo, altrimenti andr in necrosi (slide n10). Quelli a
peduncolo noto invece sono dei lembi che vengono strutturati su degli assi vascolari
noti, quindi ad esempio sulla a. temporale, piuttosto che sulla radiale, che
sullepigastrica. Quindi noi abbiamo un vaso, sappiamo dov, sappiamo qual il suo
decorso, pendiamo un lembo, che pu essere cutaneo ma anche cutaneo-muscolare,
che includa quel vaso.
Classificazione per sede di origine: di vicinanza; di distanza. I lembi di distanza da
intascamento non vengono pi utilizzati, vengono utilizzati i lembi microchirurgici.
Classificazione per movimento: avanzamento; trasposizione; rotazione. (Slide
n17) Questo un lembo di avanzamento, c una x perdita di sostanza in questa zona,
procuriamo un allestimento di un lembo che va a scorrere in avanti e va a chiudere
questa zona, e le zone successive di apertura dopo lallestimento del lembo vengono
poi suturate. (Slide n19) I lembi di trasposizione vengono chiamati cos perch c si
una rotazione, per viene scavalcata unisola per cos dire sana, quindi sono dei lembi
di rotazione in cui tra la zona donatrice e la ricevente c una zona sana che viene
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scavalcata. (Slide n21) Questo un lembo che viene utilizzato per la ricostruzione sia
cutanea che mucosa, viene sollevato e trasposto e nella parte finale viene
disepitelizzato e ripiegato a costituire la parte interiore. In realt quando procuriamo
una disepitelizzazione di un lembo e lo mettiamo a contatto con la mucosa, si dice
che questo si mucosalizza. (Slide n22) Il lembo di rotazione come quello di
trasposizione solo che in questo caso si effettua un movimento di rotazione per
chiudere il difetto primario, non una trasposizione, non c una zona sana. Il
risultato estetico dipende anche dai pazienti, dal loro tipo di cute, dalla
vascolarizzazione e dalle loro abitudini di vita. I pazienti fumatori hanno delle
difficolt nella vascolarizzazione e quindi i lembi tendono ad essere pi visibili e a
cicatrizzare peggio. Inizialmente i lembi sono tutti abbastanza spessi, abbastanza
edematosi, con il tempo, a cicatrizzazione avvenuta, prescrivendo dei massaggi,
questi si assottigliano e tendono a diventare pi omogenei rispetto alla regione
circostante.
Classificazione del peduncolo: quella di permanente e temporaneo una
classificazione superata, in quanto i peduncoli temporanei erano quelli da
intascamento. Quello che vi interessa la differenza tra quelli che sono i lembi
semplici e quelli microvascolari, che vengono chiamati free laps.
Per quanto riguarda il tessuto possiamo parlare di: lembi cutanei, muscolari, dermoadiposi ecc; fascio-cutanei; mio-cutanei; osteo-muscolari; osteo-mio-cutanei.
Possiamo prelevare lo spessore di tessuto che ci occorre, quindi non soltanto lembi
cutanei, per esempio nella ricostruzione della mammella la maggior parte delle volte
vengono utilizzati lembi mio-cutanei.
Lembi microvascolari: il segmento da trasferire basato su un sistema artero-venoso
specifico che viene anastomizzato ai vasi dellarca ricevente con tecniche
microchirurgiche. (Sliden35) Questo ad esempio un lembo che utilizza larteria
radiale e che viene utilizzato per la ricostruzione di una grossa exeresi a livello del
tallone. Vedete che viene prelevato il lembo in tutto il su spessore anche con lasse
vascolare. Normalmente vengono utilizzati dei vasi noti, se possibile utilizzarli. E
chiaro che questi tipi di lembi non sono veloci nel confezionamento come i lembi a
scorrimento o a rotazione, ma necessitano anche di uno studio preoperatorio pi
importante. Va fatto un eco-doppler o unangio-TAC per visualizzare se lasse
vascolare che andiamo a prelevare integro, se il calibro buono, e per andare a
visualizzare anche i vasi riceventi, se sono dei vasi integri e di buon calibro. Questo
tipo di intervento non per tutti i pazienti, nei diabetici pi difficoltoso, nei
fumatori non si fanno mai perch c sempre una problematica di tipo vascolare.
Principi di esecuzione: corretto programma preoperatorio, i lembi sono sempre
disegnati; previsione del risultato finale, distribuzione di forze di trazione e linee di
tensione; rispetto della vascolarizzazione; manipolazione atraumatica.
Complicanze: non dobbiamo incorrere nellerrore di allestire un lembo insufficiente,
quindi molto importante il programma preoperatorio; cerchiamo di rispettare le
linee di tensione cutanea per garantire un risultato estetico-funzionale abbastanza
valido. Le complicanze possono essere dovute, a un livello preoperatorio, ad un
disegno sbagliato, ad una sottostima delle dimensioni del sito ricevente o allo stato di
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Ustioni
14/11/2014
Lustione una patologia che interessa prevalentemente la chirurgia plastica, rappresenta l'unica patologia
di pronto soccorso per la chirurgia plastica in cui collaboriamo a stretto contatto con intensivisti (nelle terapie
intensive), con fisioterapisti e con altre branche mediche.
Le ustioni possono essere tanto una problematica di tipo locale, loco regionale che generale-sistemica.
Cosa intendiamo per ustione?
Una lesione acuta da calore determinata da un contatto pi o meno prolungato di un agente termico con i
tegumenti. Quindi cosa dovrei ricordare in particolare? Il calore, i tegumenti e il tempo di permanenza poich
le ustioni saranno di varia gravit in base al tempo di esposizione del tegumento allagente termico.
Sono circa 10.000 i ricoveri l'anno per ustioni con un alto tasso di decesso (circa 400), la maggior parte delle
ustioni si realizza in ambiente domestico quindi la principale variabile, per evitare questa patologia,
l'informazione.
La maggior parte degli ustionati, circa il 50%, sono bambini che si ustionano in ambiente domestico. Ovviament
e le ustioni in et pediatrica sono molto pi gravi di quelle in et adulta.
Gli agenti termici quali possono essere? solidi, liquidi e gassosi.
Per solidi intendiamo metalli caldi per esempio quelli che si usano nelle fabbriche.
Tra i liquidi possiamo annoverare acqua bollente, oli bollenti, ecc.
Per gassosi parliamo soprattutto di gas che provocano incendi.
L'acqua causa la percentuale maggiore di ustioni mentre gli agenti chimici la minor percentuale.
Cosa andiamo a valutare oltre al tempo di permanenza dellagente ustionante sul tegumento?L'et, la profondit
e lestensione e poi chiaramente se ci sono patologie associate, sopratutto quelle croniche preesistenti, che ovv
iamente aggravano il quadro clinico.
Come si calcola lestensione dellustione?
REGOLA DEL 9:viene usata in prima istanza quindi anche in pronto soccorso.
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E ovvio che la mortalit massima si ha negli ustionati di et giovanile e superficie ustionata ampia.
Abbiamo patologie associate che possono essere malattie sistemiche o traumi. Come sapete le ustioni si trovano
in gran numero in pazienti che hanno subito un incidente stradale grave e quindi il problema delle ustioni si asso
cia ad altri problemi. Mentre per malattie sistemiche intendiamo quelle malattie che gi sono preesistenti nel pa
ziente e che non conosciamo se non al momento del ricovero del paziente.
Sintomatologia locale
1. Lesione di 1 grado
Edema lieve
eritema urente
desquamazione superficiale
queste ustioni vanno incontro ad una risoluzione spontanea semplicemente con detersione, lavaggi e app
licando pomate adatte.
2.
Lesioni di 2grado
Edema importante
Essudato
Bolle o flittene (bolle molto pi grandi con essudato e trasudato allinterno,estremamente Dol
orose)
n.b. le flittene possono essere risolte o con evaquazione o asportazione, ci sono pensieri differenti sul comporta
mento da avere con le flittene. Se abbiamo una piccola flittena allora la si evaqua si lascia in loco la porzione su
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perficiale e aspettiamo la guarigione. Nelle flittene ampie si deve operare in ambiente sterile con paziente incan
ulato perch il paziente pu andare in shock senza le dovute precauzioni.
Risoluzione spontanea(se non si tratta) :
Lesioni superficiali 12-15 gg senza esiti
Lesioni profonde 20-30 gg rimangono cicatrici patologiche(sempre se nn vengono infet
tate), queste sicuramente non verranno mai lasciate in risoluzione spontanea
3.
Lesioni di 3 grado
Edema importante
Dolore importante
Escara(tipica)
Secca(da solidi)
Umida(da liquidi)
Lescara se non trattata va incontro a demarcazione, colliquazione e granulazione in circa 21 giorni, ma questo
non succede mai perch viene sempre trattata chirurgicamente con asportazione e innesto di pelle, prima che si a
rrivi alla demarcazione.
importante la rimozione dellescara poich se non la si toglie non sapremo mai a che livello di profondit sia a
rrivata la lesione da ustione.
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MALATTIA DA USTIONE
Lustione diventa patologica e viene chiamata malattia da ustione quando si ha unestensione della superficie
ustionata che nelladulto supera il 15% e nel bambino il 10%.
La malattia da ustione di tipo sistemico e va curata nei centri ustioni.
Si divide in fase:
Acuta:in questa fase abbiamo shock generalizzato , danno termico con ipovolemia, il rene soffre abbia
mo prevalentemente anuria. Successivamente si ha rapido passaggio da shock latente a conclamato con
agitazione del sistema psicomotorio e disorientamento ,aumento della pressione sistemica, obnubilame
nto del sensorio oligo o anuria.
Subacuta: fase tossinfettiva in cui si ha riassorbimento di sostanze tossiche e subito infezione. Il pazie
nte viene trattato nei centri appositi subito con antibiotici ad ampio spettro. Ma cmq, essendo delle fasi
che si susseguono molto velocemente , una grande percentuale va incontro ad infezioni.
Cronica: fase di scompenso avanzato in cui una piccolissima percentuale di pazienti riesce ad arrivare
ancora viva.
PRIMO SOCCORSO
Rimuovere subito lagente ustionante vero ma anche no.
Certamente, quando vi trovate a soccorrere un uomo in fiamme, lo si aiuta a spegnere lincendio in qualsiasi mo
do per, rimuovere gli indumenti, non sempre un beneficio soprattutto quando la temperatura dei suddetti gi s
i abbassata da sola poich si va letteralmente a squoiare il paziente visto che, ad alte temperature, gli indumen
ti si vanno praticamente ad incollare sui tegumenti.
Se ci si trova, per esempio, in casa e dobbiamo agire in modo immediato si va a fare un lavaggio immediato dell
a parte ustionata (mai con acqua fredda perch si ha uno shock termico che peggiora la gravit dellustione) con
acqua a temperatura ambiente e poi asportare gli indumenti.
N.B. se non si sa da quanto tempo lindumento sta bruciando addosso ad una persona , la procedura migliore la
vare con acqua a temperatura ambiente e portare subito il paziente al pronto soccorso ovviamente senza applicar
e nessun tipo di medicamento.
Al pronto soccorso si monitorizza il paziente in toto con tutti i parametri associati e, se la gravit dellustione lo
permette, si fa unanamnesi velocissima e si valuta la gravit con la regola del 9. Il paziente viene incanulato e c
ateterizzato nel caso ci fosse una fase di shock successiva ,si pratica terapia infusionale e farmacologia e poi va t
rasferito al centro ustioni.
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ESCARATOMIA RADIALE
Nelle ustioni circonferenziali di 3 grado va sempre fatta poich una procedura SALVAVITA dato che i tes
suti necrotici fanno una tipica sindrome da compressione acuta , quindi avremo problemi a vari distretti dellorg
anismo fino alla morte. Questa una procedura che dovrebbe essere applicata subito in pronto soccorso.
Al centro ustioni viene instaurata una TERAPIA GENERALIZZATA: antishock, antinfettiva e nutrizionale,
e poi una TERAPIA LOCALE che una terapia medica chirurgica e fisioterapica.
Nelle USTIONI SUPERFICIALI si va a pulire il tutto con un disinfettante blando, ma mai con acqua ossigenata
, si va a coprire con garze vasellinate e possono essere utilizzati anche farmaci tipo katoxyn, sofagen.
FLITTENE evaquate o asportate.
Indicazioni alla TERAPIA CHIRURGICA(che quella che ci interessa di pi) ustioni di 2 grado profonde o
di 3 grado. Ovviamente la terapia chirurgica combatte la tossiemia e previene le infezioni poich rimoviamo il
tessuto necrotico che non viene riassorbito. Inoltre si migliorano i tempi di degenza poich velocizza tutto il pro
cesso di guarigione del neotessuto e miglioriamo anche i risultati estetici(si spera).
LESCARA si rimuove o con i vecchi dermatomi manuali, fino ad arrivare ad un tessuto vivo e sanguinante, o
ppure pi facilmente con bisturi . Oggigiorno vengono usati dei manipoli con un getto dacqua talmente forte
che funziona da lama ed anche pi pulito e facile da usare. Una volta rimossa lescara vengono applicati degli i
nnesti cutanei. E importantissimo pulire tt le aree necrotichecos da renderci conto della zona da innestare e gar
antire una copertura ottimale che, dal punto di vista funzionale, rispetta lobiettivo da raggiungere ( un po meno
dal punto di vista estetico).
INNESTO A TUTTO SPESSORE (Di Wolfe Krause: comprende la cute a tutto spessore, dunque epidermide e
derma in toto) utilizzato nelle regioni nobili : la regione orale, perioorale, palpebrale, inguinale, dove innesti pi
sottili vanno incontro a pi problemi. Ovviamente se la regione ustionata molto estesa, le zone da innestare so
no molteplici e quindi possiamo dire che pi un calvario che altro per il povero paziente.
Ovviamente si deve approcciare il paziente anche con un:
TRATTAMENTO RIABILITATIVO (dove entrano in gioco altre figure professionali):
TERAPIA CHIRURGICA
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COMPLICANZE:
Precoci : tutte quelle cardiache , digestive , insufficienza respiratoria acuta, sepsi , complicanze polmo
nari, insufficienza renale acuta, infine se siamo fortunati ci possono essere complicanze di retrazione o
().
Ricordatevi che tt le aree sottoposte ad ustione, sia trattate che non, hanno una maggiore percentuale
di contrarre un tumore cutaneo(basocellulari o spinaliomi) quindi cmq si continuano i controlli, nelle
aree trattate o non, ogni 6 mesi (come un paziente oncologico).
Esempio di spaziatori cutanei cos da migliorare la situazione della donna e svolgere pi facilmente i movi
menti di una vita normale.
GRAZIE
Marino Lo Sapio
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27/11/2014
Prof. DAndrea
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posteriore del padiglione (punto nascosto) e, attraverso questo accesso, con delle
microincisioni si rimodellano le pieghe.
Rinoplastica: un intervento molto richiesto, volto a modificare il profilo del naso. Il
naso una struttura particolare, posta al centro del viso, prominente rispetto al
resto del viso perch ha una sua tridimensionalit. Quindi anche i difetti pi piccoli
sono facilmente risolvibili. Anche per questo uno degli interventi pi richiesti, sia
dal sesso femminile che maschile. Un naso prominente, infatti, pu essere motivo di
forte disagio psicologico. Uno dei maggiori vantaggi dellintervento lassenza di
cicatrici: infatti esso avviene attraverso un taglio allinterno della narice che
consente il rimodellamento delle strutture responsabili della forma, cio osso e
cartilagine. Si elimina il di pi di queste strutture, attraverso modificazioni anche
minime, modellando leggermente anche la punta. Quando vi una situazione di
partenza in cui, oltre allaspetto estetico, vi anche unalterazione funzionale, ossia
una deviazione del setto (per traumi o cause congenite) con conseguenti problemi di
tipo respiratorio, possibile, attraverso lintervento (rinosettoplastica),sia
modificare il profilo estetico che risolvere il problema funzionale, quindi ripristinare
la funzionalit respiratoria. In questo caso vi , quindi, anche una patologia alla base.
Mentoplastica: un intervento che pu essere eseguito da solo o insieme alla
rinoplastica. Infatti spesso il naso prominente pu accompagnarsi a mento
sfuggente, quindi bisogna sempre andare a valutare linsieme poich la sola
correzione del naso prominente pu accentuare il difetto del mento sfuggente. E un
intervento di tipo additivo o aumentativo che si pu eseguire in pi modi:
-con presidi come i filler, ossia materiale che viene iniettato nella sinfisi mentoniera
ma che ha un effetto limitato nel tempo, perch viene poi assorbito dallorganismo;
- con materiali protesici permanenti a base di silicone che vengono posizionati
attraverso unincisione nella bocca che lascer una cicatrice nascosta.
Il risultato sar una maggiore proiezione del mento con miglioramento del profilo.
Blefaroplastica: un intervento che serve a cambiare la posizione delle palpebre e a
rimuovere le borse,ossia prominenze sottocutanee localizzate a livello delle
palpebre. Generalmente si esegue in et avanzata per correggere i segni
dellinvecchiamento o quando, per motivi costituzionali, locchio predisposto ad
avere le borse. Le borse altro non sono che il grasso periorbitario che protrude in
avanti, dando limmagine di un occhio stanco, pesante, anche nel giovane.
Lintervento ha proprio lo scopo di rimodellare il grasso rimuovendo quello in
eccesso. Si effettua un taglio sotto le ciglia o allinterno della congiuntiva. Locchio
apparir cos pi riposato, pi giovane. E bene agire dallesterno per rimuovere
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anche la pelle in eccesso. Nei soggetti in cui tali alterazioni sono dovute allet
avanzata lintervento mirato al riposizionamento della pelle cadente piuttosto che
alla rimozione del grasso in eccesso. Si ha cos un miglioramento globale dello
sguardo e anche dei segni dellinvecchiamento.
Lifting: intervento esteso a tutto il volto che permette di riposizionare i tessuti
cadenti in seguito ai fenomeni legati allavanzare dellet. Si esegue un taglio che
cade dal davanti del padiglione auricolare allindietro (quindi circonda il padiglione),
si accede agli strati profondi e si effettua un tiraggio verticale per distendere i
tessuti. Lintervento lascer segni periferici in prossimit del padiglione auricolare,
generalmente invisibili. E bene cercare di rispettare la naturalezza, senza andare
oltre: lartefatto certamente non bellezza. Lintervento pu essere gravato da
alcune complicanze, di cui la pi importante la lesione del nervo facciale che
determina un danno di tipo paretico con conseguenze non indifferenti. E quindi
sempre necessario affidarsi a un esperto.
Lipofilling: tecnica usata in chirurgia estetica e ricostruttiva che consiste in un
prelievo, attraverso microcannule, di grasso misto a sangue ed altre sostanze e
posto a centrifugazione per estrarre solo la componente adiposa, ottenendo un
innesto di grasso infiltrato. E molto utile per due motivi:
- obiettivi volumetrici;
-presenza di cellule staminali nel tessuto adiposo.
Quindi il grasso prelevato pu essere reiniettato ottenendo, cos, benefici estetici (in
caso, ad esempio, di volto scavato) e anche di miglioramento della qualit tissutale
grazie alla capacit rigenerativa. Tale tecnica pu essere utilizzata anche in ambito
patologico, ad esempio in pazienti HIV-positivi in cui la terapia determina atrofia dei
tessuti sottocutanei oppure in caso di ricostruzione della mammella sottoposta a
quadrantectomia, in caso di ferite difficili, cicatrici patologiche ecc. Quindi un
intervento che nasce per lestetica ma che viene esteso anche alla chirurgia
ricostruttiva.
Chirurgia della regione mammaria: Rivolta al settore ricostruttivo ed estetico.
Settore estetico: praticato in ambito pubblico. E indicato in caso di mammelle che
hanno alterazioni di tipo congenito come la sindrome di Poland, patologia rara,
caratterizzata da agenesia della mammella e del muscolo grande pettorale,
condizioni malformative che si manifestano nellet puberale; in questi casi, anche
se la chirurgia di tipo ricostruttivo, comunque sempre assimilabile alla chirurgia
estetica; oppure indicato in casi di esiti di quadrantectomia (intervento di
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