Sei sulla pagina 1di 340

A.l.

KAPANDJI
Ex Interno degli Ospedali di Parigi
Ex Direttore della Clinica chirurgica della Facoltà di Medicina di Parigi
Assistente degli Ospedali di Parigi
Membro della Società francese di Ortopedia e Traumatologia
Presidente (1987-1988) della Società francese di Chirurgia della Mano (GEM)
Membro della Società americana e della Società italiana di Chirurgia della Mano

ANATOMIA FUNZIONALE
Prefazione del Professar Gérard Saillant

Edizione Italiana curata dal Dott. Paolo Alberto Pagani


Medico-Chirurgo Specialista in Clinica Ortopedica-Traumatologica e Fisio-Chinesiterapia Ortopedica
già Aiuto di Ortopedia e Traumatologia dell'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bolog na

Ili
6a edizione

1. Rachide
2. Cintura pelvica
3. Rachide lombare
4. Rachide dorsale
5. Rachide cervicale
6. Testa

539 disegni originali dell'autore

MALOINE - MONDUZZI EDITORIALE


©Copyright 2009 Éditions Maloine, 27 Rue de l'École de Médecine, 75006 Paris, France

Titolo originale: A. I. Kapandji- Anatomie fonctionelle, Tome 3. Rachis, Ceinture pelvienne, Rachis lombal, Rachis dorsal, Rachis cervical,
Tète (6e édition)

ISBN 978-88-6521-038-3

Tutti i diritti letterari e artistici sono riservati.


È vietata qualsiasi riproduzione, anche parziale, di quest'opera.
Qualsiasi copia o riproduzione effettuata con qualsiasi procedimento (fotocopia, fotografia, microfilm, nastro magnetico, disco o altro) costi­
tuisce una contraffazione passibile delle pene previste dalla Legge 22 aprile 194 1 n. 33 e successive modifiche sulla tutela dei diritti d'Autore.

©Copyright 2011 Monduzzi Editoriale S.r.l.-via Meucci 1 51 1 7-430 1 5 Noceto (PR)


www. monduzzieditore.it

Traduzione italiana a cura di Marie-Caroline Marguier


Revisione dell'edizione italiana a cura del Dott. Paolo Alberto Pagani

I Ristampa ottobre 2012- Éditions Maloine


A mia moglie
A mia madre, pittrice
A mio padre, chirurgo
A mio nonno materno
Prefazione alla seconda edizione italiana
sulla 6a francese
Grazie all 'impegno della casa Editrice Monduzzi il testo di Fisiologia articolare di A.l. Kapandji viene ristampato in lingua
italiana. L' edizione precedente italiana, dello stesso editore, era del 1 994, ma, come hanno ben illustrato, l ' autore e l 'editore
francese, questa non è una ristampa ma una nuova edizione, sia nella veste editoriale, a colori, sia per l 'arricchimento del testo;
1 6 anni non sono pochi per un testo di Fisiologia articolare di cui la prima edizione risale al 1965!
Anche il titolo è stato modificato in Anatomia funzionale per meglio indicare le caratteristiche di questa opera: unire alla precisa
descrizione anatomica una seducente analisi di biomeccanica del corpo umano, con esaurienti ed acuti riferimenti alla funzione
ed alle patologie.
A mio parere è un capolavoro di filosofia cartesiana applicata all ' anatomia umana.
Le prefazioni ai tre volumi dell'opera di Kapandji scritte da famosi chirurghi ortopedici francesi e le traduzioni nelle varie lingue
dimostrano l' importanza di questo testo per tutti coloro che si interessano di Apparato locomotore e mi dispensano da ulteriori
commenti.
Dopo aver curato la prima traduzione in italiano del 1 994 sulla 5a francese, ho affrontato questo rinnovato impegno nella
convinzione che questi 3 volumi siano tuttora indispensabili sia per gli studenti di medicina che di tutte le professioni affini, e
forse non solo per gli studenti, un "rappel" è sempre opportuno anche dopo anni di professione medico-chirurgica.
Il lessico francese di Kapandji, oltre che preciso, è coinvolgente, con esempi e riferimenti non solo scientifici, che dimostrano
una cultura eclettica "enciclopedica"; ho cercato, nel limite che ogni traduzione comporta, di conservare queste caratteristiche
pure nella versione letterale italiana. L'impegno è stato totale, spero che il risultato sia adeguato.

Dott. Paolo Alberto Pagani


Medico-Chirurgo
Specialista in Clinica Ortopedica-Traumatologica
e Fisio-Chinesiterapia Ortopedica
già Aiuto di Ortopedia e Traumatologia dell'Istituto
Ortopedico Rizzoli di Bologna

Prefazione alla 6a edizione


Il rachide non è più una struttura anatomica misteriosa dalla fisiologia incomprensibile come è ben spiegato in questo libro.
Malgrado le modificazioni proprie nelle differenti età - cervicale, toracico, lombare e sacro - i principi strutturali e funzionali
rimangono identici a qualunque età. Per quanto riguarda la fisiologia è, in realtà, semplice e logica .... Purtuttavia, quante stupidità
se ne possono dire, scrivere o fare sul rachide!
Tutto si chiarisce dal momento che si comprende che le due funzioni principali sono la stabilità e la motilità, mentre assicura la
protezione dell'asse neurale e sapendo che bisogna trovare un equilibrio tra le due funzioni: l 'eccesso dell'una può agire
negativamente sull'altra. Alla sommità della colonna vertebrale si trova la testa, che adempie ad un ruolo sociale e di relazione
nella misura in cui essa ospita i cinque sensi (di cui quattro in relazione diretta con il cervello).
Il grande merito di Adalbert l. Kapandji è di aver dimostrato tutto questo semplicemente, in modo molto naturale, grazie ad un
testo chiaro, ben comprensibile, aiutato da schemi e disegni a colori di una semplicità straordinaria. Con questo libro, tutto appare
così evidente come l'uovo di Cristoforo Colombo ... e lo stesso mito di un rachide complicato svanisce.
Ancora arricchita in occasione di questa 6a edizione, questa opera di riferimento e di riflessione si legge, per non dire si divora,
tanto il soggetto è avvincente e la forma eccellente, didattica e seducente.Questa sarà dunque utile, vuoi indispensabile, sia agli
studenti in medicina che a tutti i terapeuti interessati all'apparato locomotore: ortopedici, reumatologi, medici di fisiatri, nemi­
chirurghi o chinesiterapisi, osteopati, e pure musicisti e gli sportivi di alto livello curiosi di comprendere la loro corretta
meccamca.
Grazie ad Adalbert I. Kapandji per aver così potuto ristabilire certe verità elementari.

Prof. Gérard Saillant


Membro dell 'Accademia di Chirurgia
Anziano Decano della Facoltà di Medicina Pitié Salpètrière (Paris VI)
Anziano Chef de Service di Ortopedia dell'Ospedale Pitié Salpètrière
Prefazione alla sa edizione
La fisiologia del rachide non è tanto facile da capire per i chirurghi, anche specializzati nelle patologie dell'apparato motore.
Bisogna che un uomo si consacri a questo lavoro, che abbia il senso della meccanica, i l gusto della precisione, la visione dello
spazio in tre dimensioni, il tutto associato ad un capacita didattica con una attitudine semplificatrice.
Queste sono le qualità di Kapandji che lo ha saputo fare con un vero talento artistico, unendo la precisione all'estetica, ed anche
un ingegno sorprendente nella presentazione. Tutti noi abbiamo appreso l ' anatomia su degli schemi, ma questi erano piatti e fissi:
con il lavoro di ritaglio, Kapandji a creato lo schema in tre dimensioni mobile.
Il compito didattico era più difficile a livello del rachide: i movimenti complessi sono più duri da comprendere e da spiegare.
Questa impresa, già ragguardevole nei primi due volumi, è ancora più evidente in questo che ho l ' onore di presentare.
Il successo è, a mio avviso, completo. Invito i giovani chirurghi ad avere questa opera a loro disposizione. Non dubito che
facilitando la comprensione della meccanica rachidea, spiegando i disturbi che causano le deformità, questo libro contribuisce
grandemente ai progressi cosi importanti che fa e farà la terapia delle lesioni del rachide.

Prof. R. Merle d'Aubigne

Avvertenze alla 6a edizione


Questa nuova edizione del 3° Volume della Fisiologia articolare è in linea con quella del l o Volume: non solo tutti gli schemi
sono stati rifatti a colori, ma ne sono stati aggiunti così come delle nuove pagine, determinando così un rifacimento totale del
testo. I termini anatomici seguono la Nomenclatura internazionale. I capitoli esistenti sono stati arricchiti: per esempio quello
del Rachide cervicale è aumentato di una pagina sul l 'arteria vertebrale, che contrae dei rapporti così stretti con le vertebre che
si trova esposta in corso di manipolazioni maldestre. La conoscenza approfondita del peduncolo vertebrale ha permesso un
grande progresso nella chirurgia vertebrale, grazie all'introduzione della vite peduncolare. Nel capitolo del rachide lombare,sono
state esaminate le differenti posture della vita quotidiana o professionale. Sono stati aggiunti dei capitoli, come quello che tratta
della pelvi con una descrizione funzionale del perineo nelle attività fisiologiche della minzione, della defecazione, dell'erezione
o del parto. Un capitolo nuovo sulla Testa permette di descrivere la fisiologia dell'articolazione temporo-mandibolare, assente
nell 'edizione precedente, ma indispensabile per l 'alimentazione. Si potrà così anche scoprire i movimenti dei globi oculari corri­
spondono per la fisiologia ad un'enartrosi perfetta. questa articolazione sferica ideale, comparabile a quelle dello stesso tipo,
come l ' anca e la spalla, soggiace agli stessi imperativi meccanici, e la fisiologia del muscolo obliquo è spiegata in relazione allo
sguardo patetico ... Il tutto, illustrato da nuovi disegni originali.
Infine, questa sesta edizione del 3 o Volume, come quella del l o Volume è a tutti gli effetti un nuovo libro, sia per la presentazione
che per il suo contenuto, e merita di rinnovare l 'attenzione dei lettori interessati alla biomeccanica del corpo umano.

VIli
Indice generale

Capitolo 1 - Il rachide nel suo insieme 2


L 'uomo è un vertebrato .......................................................................................................................................................... 2
Il rachide,asse a tiranti............................................................................................................................................................ 4
Il rachide,asse corporeo e custode dell'asse nervoso ............................................................................................................. 6
Le curvature del rachide nel suo insieme............................................................................................................................... 8
La comparsa delle curvature rachidee.................................................................................................................................... lO
Costituzione della vertebra tipo.............................................................................................................................................. 12
Le curve rachidee ................................................................................................................................................................... 14
Struttura del corpo vertebrale ................................................................................................................................................. 16
Le divisioni funzionali di una vertebra .................................................................................................................... .............. 18
Gli elementi di connessione intervertebrale ........................................................................................................................... 20
Struttura del disco intervertebrale .......................................................................................................................................... 22
Il nucleo polposo paragonato ad un giunto ............................................................................................................................ 24
Lo stato di precompressione del disco e l'autostabilità dell'aticolazione disco-vertebrale................................................... 26
La migrazione di acqua nel nucleo polposo........................................................................................................................... 28
Gli sforzi di compressione sul disco ................................................................................................................................ ...... 30
Variazioni del disco a seconda del livello.............................................................................................................................. 32
Movimenti elementari nel disco intervertebrale................................................... .............................................................. .... 34
Rotazione automatica del rachide durante l'inclinazione laterale ......................................................................................... 36
Ampiezza globale della flesso-estensione del rachide........................................................................................................... 38
Ampiezza globale dell'inclinazione laterale .......................................................................................................................... 40
Ampiezza globale della rotazione del rachide ....................................................................................................................... 42
Valutazione clinica delle ampiezze globali dei movimenti del rachide................................................................................. 44

Capitolo 2 - La cintura pelvica 46


La cintura pelvica nell'uomo e nella donna ........................................................................................................................... 48
Modello meccanico della cintura pelvica............................................................................................................................... 50
Architettura della cintura pelvica ........................................................................................................................................... 52
Le superfici dell'articolazione sacro-iliaca ............................................................................................................................ 54
La faccetta auricolare del sacro e i tipi del rachide.......................................................................................................... ...... 56
I legamenti dell'articolazione sacro-iliaca ............................................................................................................................. 58
La nutazione e la contronutazione.......................................................................................................................................... 60
Le diverse teorie sulla nutazione............................................................................................................................................ 62
La sinfisi pubica e l'articolazione sacro-coccigea ................................................................................................................. 64
Influenza della posizione sulle articolazioni della cintura pelvica ........................................................................................ 66
La parete pelvica.............................................................................. .......................... ............................................................. 68
Il diaframma inferiore della pelvi........................................................................................................................................... 70

Il peri neo femminile ........................................................................ ................................................................................... .... 72


I volumi addominali-pelvici ................................................................................................................................................... 74

Il parto .................................................................................................................................................................................... 76
Minzione e defecazione: esempio del perineo femminile...................................................................................................... 78
Il perineo maschile .......................................................................... ............................................................................. .......... 80

I reperi esterni della pelvi: losanga di Michaelis e piano di Lewinneck ............................................................................... 82

Capitolo 3 - Il rachide lombare 84


Il rachide nel suo complesso ..................... ......................... ............. ......................................................................... ..... ......... 86

Costituzione delle vertebre lombari ....................................................................................................................................... 88


11 sistema legamentare a livello del rachide lombare............................................................................................................. 90

Fesso-estensione e inclinazione del rachide lombare............................................................................................................. 92

Rotazione nel rachide lombare ............................................................................................................................................... 94


Cerniera lombo-sacrale e spodilolistesi.................................................................................................................................. 96
I legamenti ileo-lombari e i movimenti della cerniera lombo-sacra! e................................................................................... 98
l muscoli del tronco in una sezione orizzontale..................................................................................................................... l 00
I muscoli posteriori del tronco ........................................................ ....................................................................................... I 02

Ruolo della terza vertebra lombare e della dodicesima dorsale............................................................................................. 104

I muscoli laterali del tronco.................................................................................................................................................... l 06


l muscoli della parete addominale: il retto ed il trasverso ..................................................................................................... l 08
I muscoli della parete addominale: i muscoli obliquo interno ed esterno ............................................................................. Il O
I muscoli della parete addominale: il profilo del punto di vita.............................................................................................. 112

I muscoli della parete addominale: la rotazione del tronco ................................................................................................... 114


I muscoli della parete addominale: la flessione del tronco.................................................................................................... 116

I muscoli della parete addominale: l 'appianamento della lordosi lombare ........................................................................... 118
Il tronco considerato come una struttura gonfiabile. Manovra di Valsalva............................................................ ............... 120

Statica del rachide lombare i posizione eretta........................................................................................................................ 122

Posizione seduta ed eretta asimmetrica: il rachide dei musicisti........................................................................................... 124

Posizione seduta e sdraiata e il decubito................................................................................................................................ 126


Ampiezza della flesso-estensione del rachide lombare.......................................................................................................... 128

Ampiezza dell'inclinazione laterale del rachide lombare...................................................................................................... 130


Ampiezza della rotazione del rachide dorso-lombare............................................................................................................ 132
Il forarne di coniugazione e il colletto radicolare ................................................................................ .................................. 134
Diversi tipi di ernia discale..................................................................................................................................................... 136
Ernia del disco e meccanismo della compressione radicolare ............................................................................................... 138

Il segno di Lasègue................................................................................................................................................................. 140


Capitolo 4- Il rachide dorsale e il torace 1 42

La vertebra dorsale tipo e la dodicesima dorsale ................................................................................................................... 1 44


Flesso-estensione e inclinazione laterale del rachide dorsale................................................................................................ 1 46
Rotazione assiale del rachide dorsale..................................................................................................................................... 1 48
Le articolazioni costo-vertebra!............................................................................................................................................. 150
Movimenti delle coste nelle articolazioni costo-vertebrali ............................................... ........................ ......... .................. .. 1 52
Movimenti delle cartilagini costali e dello sterno.................................................................................................................. 1 54

Le deformazioni del torace nel piano sagittale durante l'inspirazione .................................................................................. 156
Meccanismo di azione dei muscoli intercostali e del muscolo triangolare dello sterno........................................................ 158
Il diaframma e il suo meccanismo d'azione........................................................................................................................... 160

I muscoli della respirazione.................................................................................................................................................... 1 62


Rapporti di antagonismo-sinergia fra il diaframma e i muscoli addominali ......................................................................... 1 64
La circolazione del!' aria nelle vie respiratorie....................................................................................................................... 166
I volumi respiratori................................................................................................................................................................. 168
Fisiopatologia respiratoria...................................................................................................................................................... 170
Tipi di respirazione: gli sportivi, i musicisti e gli altri ............... ..................................................... ........................... ........... 1 72

Lo spazio morto...................................................................................................................................................................... 1 74
La compliance toracica........................................................................................................................................................... 1 76
Il movimento elastico delle cartilagini costali ...... ................................................................... .................... .. ........................ 178
Meccanismo della tosse Manovra di Heimlich ................................. ................................................... ......... .. ....... ....... ........ 180
I muscoli laringei e la protezione delle vie respiratorie durante la deglutizione................................................................... 182
La glottide e le corde vocali. La fonazione............................................................................................................................ 184

Capitolo 5 - Il rachide cervicale 186

Il rachide cervicale nel suo insieme ..................................................................................................................... ....... ........... 188


Costituzione schematica delle prime tre vertebre cervicali .......................................................... ......................................... 1 90
Le articolazioni atlo-assoidee (atlo-epistrofiche) ................................................................................................................... 1 92
La flesso-estensione nelle articolazioni atlo-assioidee (atlo-epistrofiche) ............................................................ ....... .......... 1 94
Rotazione nelle articolazioni atlo-assoidee laterali e mediali ................................................................. ....................... ........ 196

Le superfici del!'articolazione atlanto-occipitale ........... ........................................................................................................ 198


Rotazione nel!'articolazione atlanto-occipitale ...................................................................................................................... 200
Inclinazione laterale e flesso-estensione nell'articolazione atlanto-occipitale ...................................................................... 202
I legamenti del rachide sotto-occipitale .. ............................................................................................ ................................ ... 204
I legamenti sotto-occipitali ...................................................................................................................... ............................... 206

I legamenti sotto-occipitali (segue) . ................................................... ............................................................................ ........ 208


Costituzione di una vertebra cervicale ................................................................................................................................... 21 O

I legamenti del rachide inferiore ........ ........................................................................................................ .............. ..... ......... 212
Flesso estensione nel rachide cervicale inferiore................................................................................................................... 214
I movimenti nelle articolazioni unco-vertebrali ........................................................................................ .......................... ... 216
L'orientamento delle faccette articolari, l'asse misto di rotazione-inclinazione . .................................................................. 218
I movimenti combinati di inclinazione-rotazione nel rachide cervicale inferiore................................................................. 220
Geometria delle componenti di inclinazione e di rotazione................................................................................................... 222
Modello meccanico del rachide cervicale . ...................................... ....................................................................................... 224
I movimenti di inclinazione-rotazione nel modello del rachide cervicale............................................................................. 226
Confronto fra il modello cervicale durante i movimenti di inclinazione-rotazione .. ............................................................ 228

Le compensazioni a livello del rachide sotto-occipitale ........................................................................................................ 230


Ampiezza articolare a livello del rachide cervicale ........................ ....................................................................................... 232
Equilibrio della testa sul rachide cervicale............................................................................................................................. 234
Struttura ed azione del muscolo stemo-cleido-mastoideo .............. ....................................................................................... 236
I muscoli prevertebrali: il lungo del collo.............................................................................................................................. 238
I muscoli prevertebrali:il grande ed il piccolo retto anteriore del capo, il retto laterale ....................................................... 240
I muscoli prevertebrali: gli scaleni ......................................................................................................................................... 242
I muscoli prevertebrali nel loro insieme ............................................................................................................................... 244
La flessione della testa e del collo . ........................................................................................................................................ 246
I muscoli della nuca................................................................................................................................................................ 248
I muscoli sotto-occipitali ................................................................. ....................................................................................... 250
Azione dei muscoli sotto-occipitali:inclinazione ed estensione............................................................................................. 252
Azione rotatoria dei muscoli sotto-occipitali .................................. ....................................................................................... 254
I muscoli della nuca: il primo ed il quarto piano................................................................................................................... 256
I muscoli della nuca: il secondo piano................................................................................................................................... 258
I muscoli della nuca: il terzo piano ........................................................................................................................................ 260
L'estensione del rachide cervicale per l'azione dei muscoli nucali....................................................................................... 262
Sinergia-antagonismo dei muscoli paravertebrali e dello steno-cleido-mastoideo................................................................ 264
L'ampiezza totale dei movimenti del rachide cervicale......................................................................................................... 266
Rapporti dell'asse nervoso con il rachide cervicale............................................................................................................... 268
Rapporti delle radici cervicali con il rachide .................................. ....................................................................................... 270
L'arteria vertebrale ed i vasi del collo ................................................................................................................................... 272
Importanza del peduncolo vertebrale:il suo ruolo nella fisiologia e patologia rachidee ....................................................... 274

Capitolo 6 - La testa 276


Il cranio................................................................................................................................................................................... 278

Le suture craniche................................................................................................................................................................... 280


Cranio e massiccio facciale .................................................................................................................................................... 282
Campo visivo e localizzazione dei suoni ............................................................................................................................... 284
I muscoli facciali .................................................................................................................................................................... 286
I movimenti delle labbra......................................................................................................................................................... 288
I movimenti delle labbra (segue)............................................................................................................................................ 290
Le espressioni ......................................................................................................................................................................... 292
Le articolazioni temporo-mandibolari.................................................................................................................................... 294
Struttura delle articolazioni temporo-mandibolari .................... ............................................................................................. 296

I movimenti delle artcolazioni temporo-mandibolari............................................................................................................. 298

I muscoli della chiusura mandibolare.................................................................................................................................. ... 300

I muscoli dell'apertura mandibolare....................................................................................................................................... 302

Ruolo dei movimenti mandibolari.......................................................................................................................................... 304

Il globo oculare: un'enartrosi perfetta.................................................................................................................................... 306

I motori oculari nei movimenti rettangolari........................................................................................................................... 308

I motori oculari nella convergenza dello sguardo.................................................................................................................. 31O

Il problema meccanico dello sguardo obliquo....................................................................................................................... 312

Lo sguardo obliquo:ruolo dei muscoli obliqui e del nervo trocleare ..................................................................................... 314

Indice ...................................................................................................................................................................................... 317

lessico dei termini anatomici.................................................................................................................................................. 318

Bibliografia............................................................................................................................................................................. 325

Modello meccanico del rachide cervicale .............................................................................................................................. 327

XIII
L'UOMO È UN VERTEBRATO

L'uomo, come specie è un vertebrato. Rappresenta il culmine Questo ha determinato nel! 'uomo, delle profonde modifiche
di una lunga evoluzione, che è iniziata dal pesce, uscito dal dell'asse del corpo, il rachide, ma quest'ultimo è sempre
mare per colonizzare la terra. costituito da ossa brevi sovrapposte l'una sull'altra e mobili
Il suo apparato locomotore, imperniato sul rachide, risulta l'una in rapporto all'altra: le vertebre.
dalla trasformazione di un prototipo già riconoscibile presso il Questo complesso osteoarticolare funge da asse
crossopterigio, animale con quattro zampe e una coda, all'impalcatura del corpo e da protezione al midollo spinale.
intermediario tra il pesce e il rettile. Tutti gli elementi di que­ Questo, vero cavo che trasportava le informazioni verso il
sto modello iniziale si ritrovano per l'uomo, più o meno cervello, protetto dal cranio in cima alla struttura rachidea,
modificati, con due caratteristiche importanti : trasmette gli ordini a tutti i muscoli del corpo.
- la scomparsa della coda: Condividiamo questo rachide con i nostri cugini le scimmie,
- il passaggio alla stazione verticale. che sono in grado anche loro di stazione bipedia, ma non
permanente. Così, il nostro rachide presenta delle differenze
nel confronto a quello dei nostri cugini.
I l rachide, asse a tiranti

La colonna vertebrale, vero e proprio asse del corpo, deve Quando si è in appoggio sull'anca (fig. 2), cioè quando il
conciliare due parametri meccanici contraddittori: la rigidità e peso corporeo grava su un solo arto, il bacino bascula dal lato
la elasticità. Questo è possibile, nonostante l ' apparente opposto e la colonna è costretta ad assumere un decorso
instabilità di un implemento di vertebre, grazie alla sua sinuoso:
struttura a tiranti. Infatti, in posizione simmetrica (fig. l) i l - dapprima convessa nella sua parte lombare, dal lato
rachide nel suo insieme può essere considerato simile del!' arto sollevato,
ali' albero di una nave. Questo albero posto sul bacino si - quindi concava nella parte dorsale
innalza fino al capo: - ed infine convessa.
- a livello delle spalle, sorregge una grossa «trave» tra­ I tiranti muscolari regolano automaticamente la loro tensione
sversale: il cingolo scapolare. per ristabilire l 'equilibrio; questo avviene sotto il controllo dei
- A tutti i livelli esistono dei tiranti legamentosi e muscolari, riflessi midollari e del sistema nervoso centrale. Si tratta di un
disposti come sartie, che hanno il compito di ancorare adattamento attivo grazie alle modificazioni del tono dei vari
l 'albero alla base di impianto, il bacino. muscoli posturali sotto l'azione del sistema extra-piramidale.
Un secondo sistema di sartie è disposto nel cingolo scapolare L'elasticità del l'asse rachideo è dovuta al fatto che esso è
formando una losanga che ha l ' asse maggiore disposto formato da molteplici segmenti sovrapposti collegati l 'un
verticalmente e quello minore in senso trasversale. l'altro dai vari muscoli e legamenti. Questa struttura pertanto
Con il corpo in posizione simmetrica, le tensioni sono equili­ può deformasi pur rimanendo rigida sotto l'influenza dei suoi
brate da una parte e dali' altra e l 'albero è verticale e rettilineo. tiranti muscolari.
l \

Fig. l Fig. 2

5
I l rach ide, asse corporeo e
custod e d e l l 'asse n e rvoso

La colonna vertebrale è u n vero e proprio pilastro centrale punti critici, l ' asse nervoso ed i nervi spinali che ne
del tronco (fig. 3). In effetti se nella sua parte dorsale emergono, possono entrare in conflitto con il loro astuccio
(sezione b) il rachide si avvicina al piano posteriore essendo rachideo, come vedremo più avanti.
situato ad 1/4 dello spessore del torace, nella sua porzione La figura 4 mostra anche che il rachide è costituito da 4
cervicale (sezione a) il rachide è già più centrale situato ad 1/3 segmenti:
dello spessore del collo. Nella sua porzione lombare (sezione - il segmento lombare l, dove le vertebre L sono centrali.
c) il rachide è veramente centrale, poiché è situato a metà - Il segmento dorsale 2, o toracico, dove le vertebre T sono
dello spessore del tronco. Questi diversi posizionamenti si riportate verso il piano dorsale;
spiegano con diversi motivi a seconda dei livelli. - Il segmento cervicale 3, dove le vertebre C rappresentano
- Nella sua porzione cervicale, il rachide sorregge la testa e una posizione quasi centrale
quindi deve essere il più possibile vicino al centro di - I l segmento sacro-coccigeo 4 formato da due parti in un
gravità del cranio. unico pezzo S.
- Nella porzione toracica invece è spostato indietro dagli Il sacro costituito dalla fusione di cinque vertebre sacrali, si
organi mediastinici, in particolare il cuore. inserisce nel cingolo pelvico.
- Per contro a livello lombare, il rachide, che sopporta il peso Il coccige articolato con il sacro, è un residuo della coda della
di tutta la parte superiore del tronco, ritorna in una maggior parte dei mammiferi. È formato dalla fusione da
posizione più centrale, sporgendo nella cavità addominale. quattro a sei piccole vertebre coccigee.
Oltre a questa funzione di sostegno del tronco, il rachide gioca Al di sotto della seconda vertebra lombare, dove si trova il
il ruolo di custode dell'asse nervoso (fig. 4): il canale cono midollare o cono midollare del midollo spinale, il
rachideo che inizia a livello del forarne occipitale alloggia il canale rachideo contiene ormai solo il filo terminale, che non
bulbo e il midollo e rappresenta una protezione flessibile ed ha nessuna funzione neurologica.
efficace di questo asse nervoso. Questa protezione non è
senza contropartite poiché in certe condizioni ed in alcuni
a
113

/
/

Fig. 3 Fig. 4

7
Le cu rvatu re d e l rach i d e
p reso n e l s u o i nsieme

La colonna vertebrale presa nel suo insieme è rettilinea - curva cervicale 4 o lordosi cervicale: a concavità
quando è vista di fronte o dal dorso (fig. 5). In alcuni posteriore, che è generalmente tanto più pronunciata
individui si può tuttavia riscontrare qualche lieve curva tra­ quanto più è importante la cifosi dorsale.
sversale senza che si possa parlare di curve patologiche, pur­ Quando il soggetto è nella normale postura verticale, in
ché si mantengano, naturalmente, entro limiti ristretti. posizione eretta, la parte posteriore del cranio, il dorso e le
In quell'atteggiamento, la linea delle spalle s e la linea delle natiche, sono tangenti ad un piano verticale, per esempio un
fossette sacrali p, che rappresentano la piccola diagonale muro. L'entità delle curvature è definita dalle cosiddette
della losanga di Michaelis (trattini rossi; vedi più avanti, p. frecce, cioè la distanza fra questo piano verticale e l'apice
82) sono paralleli e orizzontali. delle curve. Queste frecce saranno meglio definite più avanti
Al contrario, vista di profilo, cioè sul piano sagittale (fig. 6) , quando parleremo di ciascun segmento rachideo (vedi p. 1 1 8)
la colonna vertebrale comporta quattro curvature che sono, Queste curve si compensano, in modo che il piano
dal basso all'alto: masticatorio m, materializzato quando si stringe un cartone
tra le arcade dentali, sia orizzontale e che lo sguardo h si
- curva sacrale 1, che è fissa per la fusione definitiva delle orienti naturalmente verso la linea d'orizzonte.
vertebre sacrali. Questa curvatura è a concavità anteriore; Nel piano sagittale, queste curve possono essere associate a
- curva lombare 2 , detta lordosi lombare: a concavità delle curve nel piano frontale, che si definisce in termine di
posteriore, più o meno marcata. Quando è il caso si parla di rigonfiamento, detto anche gobba o scoliosi.
iperlordosi o di insenatura lombare;
- curva dorsale 3, detta anche soprattutto quando è
pronunciata: cifosi dorsale: presenta una convessità
posteriore;
Fig. 5 Fig. 6

9.
La com pa rsa d e l l e cu rvatu re rach i d ee

Nella filogenesi cioè nel corso dell'evoluzione dai preominidi portatore. Questo lavora allora in compressione e l'arto
all 'homo sapiens, il passaggio dalla posizione quadrupede alla superiore, diventando sospeso (freccia rossa), lavora in
postura bipede (fig. 7), ha causato dapprima il raddrizzamento elongazione.
e successivamente l'inversione della curvatura lombare Durante l' ontogenesi, ciOe durante lo sviluppo
(frecce nere), inizialmente concava in avanti; è così comparsa dell'individuo (fig. 8, da T.A. Willis) assistiamo alla stessa
la lordosi lombare concava indietro. In effetti l'angolo di rad­ evoluzione a livello del rachide lombare. Ad un giorno di età
drizzamento del tronco non è stato completamente a il rachide lombare è concavo anteriormente. A cinque mesi
«assorbito» dalla retroversione del bacino; persiste un certo b la curvatura è sempre lievemente concava; è soltanto a
angolo che deve essere annullato dalla curvatura del rachide tredici mesi c che il rachide lombare diviene rettilineo. A
lombare. Così si spiega questa lordosi lombare che è partire dai tre anni d compare una leggera lordosi lombare;
variabile a seconda degli individui in rapporto al grado di essa si accentua in seguito attorno a gli otto anni e ed assume
antiversione o di retroversione del bacino. la sua curvatura definitiva ali' età di dieci anni circa f.
Simultaneamente, il rachide cervicale, che si articolava con la
scatola cranica in dietro, è stato pian piano riportato al di sotto L ' evoluzione d eli ' individuo sarebbe quindi parallela a
del cranio, il che ha causato la migrazione del grande foro quella della specie.
verso la base del cranio (freccia).
In posizione quadrupede, i quattro arti sono portatori (frecce
blu), mentre in posizione bipede, solo l'arto inferiore è
Fig. 7

11
Costitu zione del l a verte b ra ti po

Se si scompone una vertebra tipo nelle sue parti costitutive, si Questa vertebra tipo si ritrova a tutti i livelli della colonna,
constata che essa è formata da due parti principali: con, naturalmente, profonde modificazioni che possono
- il corpo vertebrale in avanti; essere sia sul corpo vertebrale che sull'arco posteriore, e
- l 'arco posteriore in dietro. generalmente sulle due parti contemporaneamente.

In una vista «esplosa» (fig. 9), il corpo vertebrale l è la parte D 'altra parte è importante costatare che queste diverse parti
più massiccia della vertebra: ha una forma complessivamente costitutive si corrispondono in senso verticale. Così, lungo
cilindrica, meno alta che larga, con una faccia posteriore tutto il rachide possiamo individuare tre colonne (fig. 14):
smussa. L'arco posteriore 2 ha una forma a ferro di cavallo.
Su questo arco posteriore (fig. 1 0) si fissano da una parte e - una colonna principale A, in avanti, formata dalla
dall'altrai massicci delle apofisi articolari 3 e 4; così sull'arco sovrapposizione dei corpi vertebrali;
posteriore (fig. 1 1): si trovano delimitate due parti: - due colonne secondarie B e C, dietro il corpo vertebrale,
- da una parte, anteriormente al massiccio delle articolari, si formate dalla sovrapposizione delle apofisi articolari.
trovano i peduncoli 8 e 9.
- dali' altra parte, posteriormente al massiccio delle apofisi l corpi vertebrali sono uniti fra loro dai dischi intervertebrali,
articolari, si trovano le lamine l O e 1 1 ; le apofisi articolari sono unite fra loro da articolazioni del tipo
Sulla linea mediana, in dietro, si fissa l ' apofisi spinosa 7. delle artrodie. Ad ogni piano un orifizio vertebrale è
Questo arco posteriore così formato si salda (fig. 1 2) sulla delimitato dal corpo vertebrale in avanti e dall'arco posteriore
faccia posteriore del corpo vertebrale per mezzo dei in dietro. La successione di tutti questi orifizi vertebrali
peduncoli. La vertebra completa (fig. 13) comprende anche le costituisce per tutta la lunghezza dell'asse rachideo, il canale
apofisi trasverse 5 e 6 che si saldano sull'arco posteriore più rachideo 12, formato alternativamente
o meno all 'altezza del massiccio delle articolari. - da parti ossee, a livello di ogni vertebra,
- da parti legamentose, tra le vertebre a livello del disco
intervertebrale e dei legamenti dell'arco posteriore.
7

Fig. 1 1

Fig. 9

11

Fig. 1 0

3 ���--1-o"'---""""1
8 -+-4-H-f+l-\-\,.J,I+!ii
1 0 �-----/.-l+l.���
7

Fig. 1 3
Fig. 1 2

Fig. 1 4

Le legende sono comuni a tutte le figure

13
Le cu rve rach i d ee

La presenza delle curve rachidee aumenta la resistenza del - la lunghezza L sviluppata del rachide dal piatto della prima
rachide alle sollecitazioni di compressione assiale. vertebra sacrale fino ali' atlante
Gli ingegneri hanno dimostrare (fig. 15) che la resistenza R di - l'altezza H presa sempre fra piatto superiore di S l e atlante.
una colonna che presenta delle curve è proporzionale (k: Un rachide dalle curve normali a possiede un indice di 95%;
fattore di proporzionalità) al quadrato del numero N delle i limiti estremi di un rachide normale sono 94 e 96%. Un
curve più uno. Se dunque prendiamo come riferimento una rachide con curve accentuate b possiede un indice di Delmas
colonna rettilinea a, il cui numero di curve è uguale a zero, la inferiore a 94%, cioè la sua lunghezza sviluppata è nettamente
sua resistenza viene presa come unità. Se poi consideriamo più grande della sua altezza. Al contrario un rachide con curve
una colonna con una sola curva b, la sua resistenza sarà il poco accentuate c cioè quasi rettilineo, possiede un indice di
doppio della prima. Per una colonna a due curve c la resi­ Delmas superiore al 96%.
stenza è cinque volte quella della colonna rettilinea. Infine per Questa classificazione anatomica è importantissima poiché
una colonna che presenta tre curve mobili d, come la colonna esiste una relazione fra essa ed il tipo funzionale. A. Delmas
vertebrale, con la sua lordosi lombare, la sua cifosi dorsale e ha infatti dimostrato che il rachide con curve accentuate è di
la sua lordosi cervicale, la resistenza è dieci volte quella di tipo funzionale dinamico, con un sacro che tende verso
una colonna rettilinea. l'orizzontale (lordosi lombare molto pronunciata) mentre il
rachide con curve appiattite è di tipo funzionale statico con un
L ' importanza delle curve rachidee può essere misurata sacro che tende verso la verticale (schiena piatta).
dall'indice rachideo di Delmas (fig. 1 6) . Questo indice può
essere misurato solamente su un pezzo anatomico: è i l
rapporto fra:
r

R = k (N+l)

R= t l

Fig. 1 5

96--r-------------------------�
9 5 --�----------------�
94

b� /

I ndice delle debole 94 medio 96 elevato


curve accentuate intermedie attenuate
tipi dinamico intermedio statico
Indice rachideo H (altezza) x 1 00
di Delmas ... L (lunghezza sviluppata)
Fig. 1 6

15
Struttu ra d e l corpo verte b ra l e

Il corpo vertebrale ha la struttura di un osso breve (fig. 1 7) Su di una sezione sagittale (fig. 1 9) oltre a queste travate
ha cioè una struttura a guscio con una corticale di osso denso verticali, esistono due sistemi di travate oblique chiamate
che circonda tessuto spongioso. travate a ventaglio.
La corticale della faccia superiore e della faccia inferiore del - Da un lato (fig. 20), un ventaglio che parte dal piatto
corpo vertebral e si chiama faccetta intervertebrale superiore per irradiarsi attraverso i peduncoli verso
(anticamente piatto vertebrale). Questo è più spesso al centro l ' apofisi articolare superiore di ogni lato e verso l ' apofisi
dove si trova una parte cartilaginea; la parte periferica forma spinosa.
un rilievo marginale (fig. 1 7), l ' orletto marginale L . Questo - Dali' altro lato (fig. 2 1 ) un ventaglio parte dal piatto
deriva da un nucleo di ossificazione epifisario che ha la forma inferiore per irradiarsi attraverso i due peduncoli verso le
di un anello e si salda al resto del corpo vertebrale verso l ' età due apofisi articolari inferiori e verso l'apofisi spinosa.
di 1 4- 1 5 anni. Le alterazioni dell' ossificazione di questo
nucleo epifisario costituiscono la epifisite vertebrale o Il vario incrociarsi di questi tre sistemi trabecolari costituisce
malattia di Schauermann. due punti di notevole resistenza, ma anche una zona di minor
resistenza, in particolare un triangolo a base anteriore ove
Su di una sezione vertico-frontale del corpo vertebrale (fig. non esistono che delle travate verticali (fig. 22).
18) si distinguono nettamente, da ciascun lato delle corticali Questo spiega la frattura a cuneo del corpo vertebrale (fig.
spesse; in alto ed in basso il piatto vertebrale è rivestito da uno 23): infatti esercitando una forza compressiva assiale di 600
strato cartilagineo, al centro del corpo vertebrale vi sono delle kg la parte anteriore del corpo si rompe: frattura­
travate di osso spongioso che si irradiano seguendo linee di schiacciamento. È necessario uno sforzo di compressione
forza. Queste linee sono: assiale di 800 kg per schiacciare in toto il corpo vertebrale e
- verticali ed uniscono il piatto superiore a quello inferiore; far cedere così i l muro posteriore (fig. 24).
- o orizzontali e uniscono le due corticali laterali; Questo tipo di frattura è solo in grado di minacciare il midollo
- o ancora oblique e uniscono allora il piatto inferiore con le spinale, invadendo nel canale rachideo.
corticali laterali.
Fig. 1 8
Fig. 1 7

Fig. 1 9 Fig. 20

Fig. 22

Fig. 23 Fig. 24

17
Le d ivi sion i fu nziona l i d i u n a ve rte bra

Da una vista laterale del rachide (fig. 25, secondo Brueger) La mobi lità a l ivello di questo segmento motore è
si possono facilmente distinguere le diverse suddivisioni responsabile dei movimenti della colonna vertebrale.
funzionali di una vertebra. Esiste una unione funzionale fra il pilastro anteriore e
- In avanti A il corpo vertebrale, si integra con il pilastro quello posteriore (fig. 26). Essa è assicurata dai peduncoli
anteriore. Questo pilastro esplica fondamentalmente una vertebrali. Se ci riportiamo alla struttura trabecolare dei corpi
funzione di sostegno. vertebrali e degli archi posteriori, possiamo paragonare ogni
- Indietro, l'arco posteriore B forma le apofisi articolari, la vertebra ad una leva di primo tipo detta «interappoggio» dove
cui sovrapposizione forma le colonne delle articolari. l ' articolazione interapofisaria 1 gioca un ruolo di punto
Mentre il pilastro anteriore svolge una funzione statica il pila­ d ' appoggio. Questo sistema di leva permette l ' ammor­
stro posteriore svolge una funzione dinamica. tizzamento delle forze di compressione assiale sulla colonna
vertebrale: ammortizzamento diretto e passivo a livello dei
La successione in senso verticale dei segmenti ossei e dei vari dischi intervertebrali 2; ammortizzamento indiretto e attivo a
elementi di congiunzione legamentosa permette di distinguere livello dei muscoli delle docce vertebrali 3 per mezzo delle
con Schmorl un segmento passivo I costituito dalla vertebra leve formate da ogni arco posteriore. L 'ammortizzamento
ed un segmento motore II in blu nella figura. Questo delle forze di compressione è pertanto sia attivo che passivo.
segmento motore comprende, dall'avanti all'indietro:
- il disco intervertebrale,
- il forarne di coniugazione,
- le articolazioni interapofisarie
- il legamento giallo ed il legamento interspinoso.
I

II

A B
Fig. 25

Fig. 26

19
G l i e le m e nti d i con ness i o n e i nterve rte b ra l e

Fra il sacro e la base del cranio, la colonna vertebrale intercala Annessi all'arco posteriore numerosi legamenti assicurano
ventiquattro segmenti mobili; numerosi elementi fibro­ la connessione fra due archi vertebrali adiacenti.
legamentosi assicurano la connessione fra questi diversi
segmenti. Il legamento giallo 3, grosso e resistente che si unisce sulla
linea mediana all'omologo controlaterale e si inserisce in
In una sezione orizzontale (fig. 27) e una veduta laterale (fig. alto alla faccia profonda della lamina vertebrale sovrastante
28) si possono distinguere questi elementi fibrosi e ed in basso al margine superiore della lamina della vertebra
legamentosi. sottostante.
- Il legamento interspinoso 4, che all 'indietro si prolunga
Dapprima quelli annessi al pilastro anteriore. nel legamento sovraspinoso 5. Quest'ultimo legamento è
- legamento longitudinale anteriore l che decorre dalla poco evidente nel tratto lombare mentre è molto più
base del cranio al sacro, sulla faccia anteriore dei corpi ardente nel tratto cervicale.
vertebrali; - All'apice di ogni apofisi trasversa da ciascun lato si inseri­
- legamento longitudinale posteriore 2 che decorre sulla sce il legamento intertrasversario.
faccia posteriore dei corpi vertebrali e si estende - Infine a livello delle articolazioni zigapofisarie o
dali ' apofisi basilare d eli' occipitale al canale sacrale. interapofisarie esistono dei robusti legamenti capsulari 9
Fra questi legamenti, molto estesi, ad ogni livello i l che rinforzano la capsula di queste articolazioni: legamento
collegamento è assicurato dal disco intervertebrale, che anteriore e legamento posteriore.
comprende due porzioni: una periferica, cioè l'anello fibroso
composto da strati concentrici 6 e 7, ed una centrale, il nucleo L 'insieme di questi legamenti determina una connessione
polposo 8. estremamente solida fra le vertebre ed assicura una notevole
resistenza meccanica al rachide. Solo un grave trauma, come
una caduta da un posto alto o un incidente stradale, può
causare una rottura di queste connessioni intervertebrali.
5

lO
2 -\h;��---hJ5�?=�

Fig. 27

Fig. 28

L e Jegende sono comuni a tutte l e figure

21
Struttu ra d e l d isco i nte rverteb ra l e

L 'articolazione fra due corpi vertebrali adiacenti è una anfiar­ Una parte periferica, anello fibroso A formato da una
trosi. Essa è costituita dai due piatti delle vertebre adiacenti successione di fasci fibrosi concentrici, a decorso obliquo e
riuniti fra loro dal disco intervertebrale. La struttura di que­ incrociato rispetto ai fasci vicini, come si può vedere sulla
sto disco è molto caratteristica. In effetti esso è formato da due parte sinistra dello schema (fig. 30);
parti distinte (fig. 29). Sulla sua parte destra (fig. 3 1 ) si constata anche che le fibre in
periferia sono verticali e che, più ci si avvicina al centro più
Una parte centrale, il nucleo polposo N : sostanza gelatinosa sono oblique. Al centro, a contatto col nucleo, le fibre sono
che deriva embriologicamente dalla corda dorsale dell'em­ quasi orizzontali e descrivono un lungo tragitto elicoidale per
brione. È un gel trasparente, contenente 1 ' 88% di acqua, andare da un piatto vertebrale ali ' altro. Così il nucleo si trova
quindi molto idrofilo e chimicamente costituito di una rinchiuso in un alloggiamento inestensibile, fra i due piatti
sostanza fondamentale a base di mucopolisaccaridi. È stato vertebrali al di sopra e al di sotto, e l'anello fibroso.
identificato del solfato di condroitina in complesso con delle Questo anello forma un vero tessuto di fibre che, nel giovane,
proteine, un particolare tipo di acido ialuronico e di impedisce ogni possibile fuoriuscita della sostanza del nucleo.
cheratosolfato. I I nucleo è contenuto nel suo alloggiamento sotto pressione.
Dal punto di vista istologico, il nucleo è formato da fibre Quando si taglia il disco orizzontalmente si vede protrudere la
collagene e cellule di aspetto condrocitario, da cellule sostanza gelatinosa del nucleo al di sopra del piano di sezione.
connettivali e da rari ammassi di cellule cartilaginee. Questo si può osservare anche quando si pratica una sezione
L ' assenza di vasi esclude la possibilità di cicatrizzazione sagittale della colonna vertebrale.
spontanea. Non vi sono né vasi né nervi all'interno del
nucleo. Per contro il nucleo è avvolto da tratti fibrosi che
partono dalla periferia.
Fig. 29

Fig. 30 Fig. 3 1

23
I l n u cl eo pol poso pa rag o nato ad
u n g i u nto a sfera

Imprigionato sotto pressione nella sua sede, tra i due piatti l 'indietro. Analogamente, durante l'inflessione laterale, lo
vertebrali, il nucleo polposo ha grossolanamente la forma di scivolamento avviene verso il lato dell'inflessione. Durante la
una sfera. Si può pertanto, in prima approssimazione, rotazione (fig. 38), lo scivolamento del piatto superiore si
considerare che il nucleo si comporti come una biglia interpo­ realizza dal lato della rotazione.
sta fra due piani (fig. 32). Questo tipo di articolazione
chiamata " giunto a sfera" permette tre tipi di movimento. In totale questo tipo di articolazione comporta dunque una
grande possibilità di movimenti, esattamente sei gradi di
• Movimenti di inclinazione libertà:
- inclinazione sul piano sagittale: si osserverà allora una - flesso-estensione,
flessione (fig. 33) o una estensione (fig. 34); - inclinazione da ciascun lato,
- inclinazione sul piano frontale: inclinazione laterale. - scivolamento sagittale,
- scivolamento trasversale,
Movimenti di rotazione di uno dei piatti vertebrali m rotazione destra
rapporto ali 'altro (fig. 35). - rotazione sinistra;
Tuttavia ogni movimento è di modesta ampiezza. È solamente
La realtà è più complessa perché si aggiungono dei movimenti grazie alla somma dei movimenti di numerose articolazioni di
di scivolamento ovvero di taglio di un piatto sull'altro con questo tipo che possono essere ottenuti dei movimenti di
intermediazione della sfera. Questo contemporaneamente con grande ampiezza.
il nucleo polposo che rotola leggermente nel senso del Questi movimenti complessi sono condizionati dalla
movimento e si appiattisce sul lato dove i piatti si avvicinano. disposizione delle faccette articolari posteriori e quella dei
Di conseguenza, durante la flessione (fig. 36), il piatto legamenti. È necessario prenderlo in considerazione nel
superiore si sposta leggermente verso l 'avanti, mentre durante creare delle protesi discali, attualmente in pieno sviluppo.
l ' estensione (fig. 37), la traslazione si realizza verso
Fig. 32

Fig. 33 Fig. 34

Fig. 36 Fig. 37

Fig. 35 Fig. 38

25
Lo stato d i p reco m p ressi o n e d e l d i sco
e l 'a utosta b i l ita d e l l 'a rticolazione
d i sco-verteb ra le

Gli sforzi esercitati sul disco intervertebrale sono notevoli e della trave stessa; si sarà allora costruita una trave precom­
tanto maggiori quanto più ci si avvicina al sacro. pressa che caricata con lo stesso peso si fletterà di una freccia
f2 nettamente inferiore alla freccia r, .
Consideriamo dapprima soltanto gli sforzi di compressione
assiale, possiamo constatare che quando una forza viene Analogamente, la precompressione a livello del disco
applicata tramite il piatto vertebrale sul disco intervertebrale, intervertebrale gli permette di resistere meglio agli sforzi di
la pressione esercitata sul nucleo polposo è uguale alla metà compressione e di flessione. Allorché con l ' età il nucleo perde
del carico aumentata del 50% e la pressione esercitata le sue proprietà idrofile, la sua pressione interna diminuisce e
sull'anello fibroso è uguale all'altra metà ridotta però del lo stato di precompressione tende a scomparire; questo
50%. Il nucleo polposo sopporta dunque il 75% del carico, spiega la perdita di elasticità del rachide senile.
l ' anello fibroso 25%, cosi ché pressione di 20 kg, 1 5 kg si
esercitano sul nucleo e 5 kg sull'anello fibroso. Quando il disco è sollecitato da una pressione assiale simme­
Pertanto il nucleo agisce come un distributore di p ressione trica F (fig. 42) il piatto vertebrale superiore va ad inclinarsi
in senso orizzontale sull'anello (fig. 3 9). Ne.lla posizione in verso il lato più caricato, basculando di un angolo a. In tal
piedi a livello del disco L5-S j , la compressione verticale modo la fibra AB' va a trovarsi nella posizione AB;
esercitata sul nucleo, si trasmette sulla periferia dell ' anello in contemporaneamente però, la pressione del nucleo, massima
ragione di 28 kg per cm lineare e 1 6 kg per cm2• Questi sforzi dal lato della freccia, va ad agire sulla fibra AB riportandola
aumentano considerevolmente quando un sovraccarico è nella posizione AB', raddrizzando così il piatto superiore e
imposto al rachide. Nella flessione del tronco in avanti la riportandolo nella posizione iniziale. Questo meccanismo di
pressione al cm2 sale a 58 kg e quella per cm lineare autostabilizzazione è legato allo stato di precompressione. Si
raggiunge gli 87 kg. Nello sforzo di raddrizzare la colonna vede così che anello e nucleo formano insieme una coppia
questi valori aumentano ancora fino a 107 kg/cm2 e 1 74 kg funzionale la cui efficacia dipende dall'integrità dell'uno e
per cm lineare. Le pressioni possono raggiungere valori del l 'altro elemento. Se la pressione interna del nucleo
ancora maggiori se un carico è sollevato durante lo sforzo di diminuisce o la resistenza dell ' anello scompare, questa coppia
raddrizzamento. Essi si avvicinano allora a valori prossimi al funzionale perde immediatamente la sua efficacia.
punto di rottura. La pressione al centro del nucleo non è nulla
anche quando il nucleo non viene caricato. Questa pressione è Lo stato di precompressione spiega anche le reazioni elasti­
dovuta allo stato di idrofilia che lo fa gonfiare nel suo che del disco messe bene in evidenza dali' esperienza di
alloggiamento inestensibile. Si viene così a realizzare uno Hirsch (fig. 43): quando su di un disco precedentemente
stato detto di «precompressione». Nella tecnologia del calce­ caricato P si effettua un sovraccarico improvviso S, si vede lo
struzzo, si chiama precompressione uno stato di tensione spessore del disco passare da un minimo ad un massimo
preliminare creato in una trave che deve subire un carico. Se seguendo una curva oscillante in un secondo circa. Se il
una trave omogenea (fig. 40) è caricata con un peso la si vede sovraccarico è troppo violento, l 'intensità di questa reazione
flettere di un valore f1 che si chiama freccia. Prendiamo ora oscillante può ledere le fibre dell 'anello. Così si spiegano i
una trave (fig. 41) nella cui parte inferiore sia stato introdotto deterioramenti del disco dopo sforzi violenti ripetuti.
un cavo metallico fortemente teso tra le due estremità T e T'
� ............................ �
T T'

� fl
Fig. 40 Fig. 41

Fig. 39

Fig. 42

Fig. 43

27
La m i g razione d i acq u a
n e l n ucleo pol poso

I l nucleo polposo riposa sulla parte centrale del piatto verte­ La pressione di imbibizione del nucleo è notevole, tanto che,
brale, parte cartilaginea perforata da numerosi pori micro­ secondo Charnley, può raggiungere valori di 250 mm Hg.
scopici che fanno comunicare la loggetta del nucleo con i l Con l'età diminuisce sia lo stato di imbibizione che
tessuto spongioso sottostante il piatto vertebrale. Allorché s i d'idrofilia e ne deriva una riduzione dello stato di precom­
esercita una pressione sull'asse del rachide, a d esempio sotto pressione. Questo spiega la riduzione di altezza e di elasticità
l ' influenza del peso del corpo nella posizione in piedi (fig. rachidea negli anziani.
44), l ' acqua contenuta nella sostanza gelatinosa del nucleo
fuoriesce attraverso i pori del piatto vertebrale verso il centro Hirsch applicando un carico costante su di un disco vertebrale
dei corpi vertebrali: è la perdita di acqua fuori del nucleo (fig. 46), ha dimostrato che la riduzione dello spessore del
polposo. Se questa pressione statica viene mantenuta tutta la disco non era lineare, ma esponenziale (prima parte della
giornata, alla sera il nucleo sarà nettamente meno idratato che curva). Questo suggerisce un processo di disidratazione
al mattino: ne deriva che il disco ha ridotto sensibilmente i l proporzionale al volume del nucleo. Allorché si rimuove il
suo spessore d . Per u n soggetto normale questa perdita di peso, i l disco recupera i l suo spessore iniziale, ma anche in
spessore sommata per tutta l ' altezza del rachide può questo caso la curva non è l ineare ma esponenziale inversa
raggiungere i 2 centimetri. (seconda parte della curva) e la totale reintegrazione dello
spessore iniziale del disco richiede un certo tempo T. Se que­
Inversamente nel corso della notte, in decubito dorsale (fig. sti carichi e scarichi del disco sono ripetuti a frequenza molto
45) i corpi vertebrali non subiscono più la pressione assiale ravvicinata, il disco non ha più il tempo di riacquistare lo
dovuta al peso del corpo, ma solo quella dovuta al tono spessore iniziale. Analogamente se i carichi e gli scarichi sono
muscolare, lo stesso molto ridotto dal sonno. In questo mantenuti per un tempo molto prolungato, anche se si attende
periodo di scarico l 'idrofilia del nucleo attira l ' acqua che il tempo di recupero necessario, il disco non riacquista più il
ripassa dai corpi vertebrali al nucleo. I l disco ritrova allora i l suo spessore iniziale. Si osserva cioè un fenomeno di invec­
suo spessore iniziale d . Pertanto siamo più alti a l mattino chiamento del disco invertebrale.
che alla sera. Essendo lo stato di precompressione più
marcato al mattino che alla sera, l 'elasticità del rachide è
maggiore all'inizio della giornata.
Fig. 44 Fig. 45

Spessore
del disco

Fig. 46

29
G l i sfo rz i d i com press i o n e su l d isco

Gli sforzi di compressione esercitati sul disco, sono tanto più si schiaccia di 1 ,4 mm e contemporaneamente si allarga (fig.
importanti quanto più ci si avvicina al sacro. Questo è com­ 49). Se si carica un disco già leso dello stesso peso di l 00 kg,
prensibile poiché il peso del corpo sopportato aumenta con si ha una diminuzione di spessore di 2 mm (fig. 50) e si con­
l 'altezza della parte sovrastante (fig. 47). stata anche che non recupera completamente il suo spessore
Per un uomo di 80 kg si conta che la testa pesi 3 kg, gli arti iniziale dopo essere stato scaricato.
superiori 1 4 kg ed il tronco 30 kg. Se si calcola che a livello
del disco L5-S 1 il rachide sopporta i due terzi del peso del Questo progressivo schiacciamento del disco leso non è senza
corpo, si arriva ad un carico di 3 7 kg, quasi la metà del peso ripercussioni sulle articolazioni interapofisarie:
corporeo P. A questo si dovrà poi aggiungere il tono dei - quando lo spessore del disco è normale (fig. 51), i rapporti
muscoli paravertebrali M1 ed M2, tono indispensabile per fra le superfici cartilaginee a livello delle articolazioni
assicurare la statica e la posizione eretta del tronco. Se si interapofisarie sono normali e l 'interlinea è parallela e
aggiunge ancora un eventuale trasporto di carichi E e regolare.
l 'intervento di un brusco sovraccarico S, si comprende che i - Quando il disco diminuisce di altezza (fig. 52), i rapporti
dischi situati più in basso nel rachide lombare siano sottopo­ articolari interapofisari sono alterati e l ' interlinea si allarga
sti a sforzi che possano oltrepassare la loro resistenza, generalmente verso dietro.
soprattutto nelle persone anziane. Questa distorsione articolare è essa stessa, a lungo andare,
fattore principale di artrosi del rachide.
La diminuzione dello spessore del disco poi è diversa a
seconda che il disco sia sano o leso. Se, partendo da un disco
sano a riposo (fig. 48), lo si carica con un peso di 1 00 kg, esso
Fig. 48 Fig. 49 Fig. 50

Fig. 5 1

Fig. 47

Fig. 52

31
Va riazi o n i d e l d i sco a seco n d a d e l l ivel lo

Lo spessore del disco non è lo stesso ai vari livelli del rachide: per il rachide cervicale (fig. 56) a 41 1 0 dal margine
- È a livello del rachide lombare (fig. 55) che il disco è più anteriore e a 311 0 da quello posteriore ed occupa i 3/1 0. La
spesso, infatti misura 9 mm di altezza. sua situazione corrisponde esattamente all ' asse di
- A livello dorsale (fig. 54) misura 5 mm di spessore, movimento (freccia blu);
- mentre a livello cervicale (fig. 53) il suo spessore è di 3
m m. - per il rachide dorsale (fig. 57) la situazione del nucleo
Ma più importante del suo spessore in assoluto è la nozione di polposo è la stessa in rapporto al margine anteriore e
proporzionalità del disco in rapporto ali' altezza del corpo posteriore del disco, il nucleo polposo occupa ugualmente
vertebrale. In effetti questa proporzione rende conto della i 3/1 0, ma la sua posizione in rapporto all ' asse di
mobilità del segmento rachideo, poiché si constata che più movimento è spostata all'indietro: la freccia blu che rap­
essa è grande più la mobilità è importante: in ordine decre­ presenta questo asse passa nettamente al davanti del nucleo
scente, si nota che: polposo;
- il rachide cervicale (fig. 53 e 56) è il più mobile dal
momento che possiede un rapporto disco-somatico di 2/5; - per il rachide lombare (fig. 58) il nucleo polposo è posto
- viene poi il rachide lombare (fig. 55 e 58), un po' meno nettamente più vicino al bordo posteriore (211 O) che al
mobile del cervicale, che possiede un rapporto disco­ bordo anteriore (4/ 1 0), ma occupa da solo solo i 4/ 1 0, cioè
somatico di 113 , una superficie più grande, che corrisponde a sforzi assiali
- infine il meno mobile dei tre segmenti del rachide è i l più importanti. Come a livello cervicale la sua posizione
dorsale (fig. 54 e 57): i l suo rapporto disco-somatico è coincide esattamente con l ' asse di movimento (freccia blu).
infatti di 1 15.
Per Leonardi il centro del nucleo polposo è posto a eguale
S u delle sezioni sagittali di tratti differenti del rachide si distanza dal bordo anteriore della vertebra e dal
osserva che il nucleo non è situato esattamente al centro del legamento giallo. Questo corrisponde esattamente ad un
disco: se si suddivide lo spessore antero-posteriore del disco punto di equilibrio come se la forza dei legamenti posteriori
in l O parti uguali il nucleo polposo si trova: «attirasse» il nucleo polposo ali 'indietro.
113

Fig. 53 Fig. 54 Fig. 55

4 3 3
IO 3 3
IO
Fig. 56
Fig. 57

Fig. 58

33
M ovi menti e l e m e nta ri n e l
d i sco i nterve rte b ra l e

Consideriamo dapprima i movimenti nel l ' asse rachideo. dell'anello, aumentandone la tensione. Si ritrova, ancora, il
Abbiamo visto che prima di qualsiasi sollecitazione (fig. 59) meccanismo di autostabilizzazione dovuto all ' azione
allo stato di riposo, esiste una tensione di base delle fibre congiunta della coppia nucleo-anello.
del l ' anello fibroso 3 sotto la pressione del nucleo 2, che è stata
definita come stato di precompressione. - Nei movimenti di inclinazione laterale (fig. 64) la verte­
bra superiore si inclina dal lato dell'inclinazione (freccia
- Quando si imprime al disco uno sforzo di stiramento blu) mentre il nucleo polposo viene sospinto dal lato della
assiale (fig. 60 frecce rosse), i piatti vertebrali l tendono convessità della curvatura (freccia blu) da qui l ' auto­
ad allontanarsi e questo aumenta lo spessore d del disco; stabilzzazione.
contemporaneamente la larghezza diminuisce e la tensione
delle fibre dell'anello aumenta. Il nucleo polposo, che in - Nei movimenti di rotazione assiale (fig. 65. frecce blu) le
condizioni di riposo è leggermente appiattito, assume una fibre dell ' anello si tendono con obliquità opposta al senso
forma più regolarmente sferica. Lo stiramento diminuisce del movimento di rotazione. Al contrario le fibre degli
la pressione all'interno del nucleo, fenomeno questo strati intermedi, la cui obliquità è inversa, sono detese. La
sfruttato nel trattamento delle ernie del disco con trazione tensione è massima a livello degli strati centrali ove le fibre
vertebrale: esercitando una trazione secondo l ' asse del sono più oblique; il nucleo polposo in questo caso si trova
rachide, la sostanza gelatinosa dell 'ernia discale ritorna fortemente compresso e la sua pressione interna aumenta
nella sua loggetta originale nel nucleo, se ne fosse uscita. proporzionalmente al grado di rotazione. Si comprende
Tuttavia non sempre si ottiene questo risultato e si può allora che il movimento che associa la flessione e la
immaginare che in conseguenza del riavvicinarsi delle fibre rotazione assiale abbia tendenza contemporaneamente a
centrali dell ' anello, la pressione interna del nucleo polposo lacerare l ' anello fibroso e, aumentandone la pressione, a
aumenti. sospingere il nucleo all ' indietro, attraverso le fessure
dell ' anello.
Quando si esercita una sollecitazione di compressione
assiale (fig. 61 frecce blu), il disco si schiaccia e si allarga, - Durante gli sforzi statici su di una vertebra lievemente
il nucleo polposo si appiattisce, la sua pressione interna obliqua (fig. 66) la forza verticale (freccia blu) si
aumenta notevolmente e si trasmette lateralmente verso le scompone m :
fibre più interne dell'anello; in questo modo la pressione • una forza perpendicolare al piatto vertebrale inferiore
verticale è trasformata in spinte laterali e la tensione delle (freccia blu);
fibre dell ' anello aumenta. • una forza parallela a questo piatto vertebrale (freccia
rossa).
- Durante i movimenti di estensione (fig. 62. freccia rossa)
la vertebra superiore si sposta all'indietro r, la spazio La forza verticale compatta la vertebra superiore sulla
intervertebrale diminuisce in dietro ed il nucleo polposo inferiore, mentre la forza tangenziale tende a farla scivolare in
viene spinto in avanti (freccia blu). Viene ad appoggiarsi avanti, mettendo così in tensione le fibre oblique
così sulle fibre anteriori dell ' anello e ne aumenta la alternativamente in ogni strato fibroso. Complessivamente
tensione, il che tende a riportare la vertebra superiore nelle constatiamo che, qualunque sia la compressione esercitata sul
sua posizione iniziale. disco intervertebrale, si traduce sempre in un aumento della
pressione interna del nucleo polposo ed in un aumento
- Nei movimenti di flessione (fig. 63. freccia blu) la verte­ della tensione delle fibre dell'anello, ma grazie allo spo­
bra superiore scivola in avanti a, e lo spazio intervertebrale stamento relativo del nucleo polposo, la tensione delle fibre è
diminuisce anteriormente; il nucleo polposo si trova così differente, i l che tende a ricondurre il sistema nella sua
sospinto all 'indietro (freccia blu) contro le fibre posteriori posizione iniziale.
l

d- 3

Fig. 60 Fig. 59 Fig. 6 1

Fig. 64 Fig. 65

Fig. 66

35
Rotazione a utomatica d e l rach i d e
d u ra nte l ' i ncl i nazione l atera l e

Durante i movimenti di inclinazione laterale del rachide, si Questo sovraccarico pressorio è visualizzato nella figura 68
osserva che i corpi vertebrali ruotano automaticamente su loro A con il segno +, mentre la freccia indica il senso della
stessi in modo che la loro linea mediana anteriore si sposta rotazione.
verso la convessità della curvatura. Questo è ben visibile su di
una radiografia in antero-posteriore presa in inclinazione Con un meccanismo inverso, i legamenti del lato convesso
laterale (fig. 67): le immagini dei corpi vertebrali perdono la posti in tensione dalla inclinazione laterale tendono a spostarsi
loro simmetria e la linea delle spinose (tratti spessi in blu) si verso la linea mediana percorrendo il tragitto più breve.
sposta verso la concavità della curvatura. Questo è rappresentato nella figura 68 A con il segno a -

Nello schema, una vertebra è stata disegnata secondo il suo livello di un legamento intertrasversario, mentre la freccia
aspetto anatomico per far meglio comprendere i l suo indica la direzione di movimento.
orientamento e per consentire una più esatta interpretazione
delle immagini radiografiche. Guardandola dell'alto (fig. 68 B isogna sottolineare che questi due meccanismi sono
A) si vede che, in questa posizione di rotazione, l ' apofisi tra­ sinergici e che contribuiscono, ciascuno a suo modo alla
sversa del lato concavo si proietta in grandezza reale, mentre rotazione nello stesso senso dei corpi vertebrali.
l ' apofisi trasversa del lato convesso risulta rimpicciolita.
Inoltre le interlinee zigopofisarie della convessità sono prese Questa rotazione è fisiologica; ma in certi casi di alterazioni
d' infilata dal raggio radiologico (fig. 68 B) mentre le apofisi della statica vertebrale dovute sia ad una anomala ripartizione
articolari della concavità sono proiettate di faccia, così come delle tensioni legamentose sia a delle irregolarità di sviluppo,
il peduncolo vertebrale. provocano una rotazione permanente dei corpi vertebrali.
Si realizza così una scoliosi che associa una curvatura o una
Come spiegare questa rotazione automatica dei corpi verte­ inclinazione permanente della colonna ad una rotazione dei
brali? Essenzialmente avviene per due meccanismi: corpi vertebrali.
- la compressione dei dischi L'esame clinico evidenzia questa rotazione. In effetti :
- la messa in tensione dei legamenti. In una persona normale infatti (fig. 70) la flessione del tronco
in avanti determina un profilo dorsale simmetrico in rapporto
L'effetto della compressione dei dischi è ben messo in alla colonna vertebrale,
evidenza grazie ad un modello meccanico di facile In uno scoliotico (fig. 71) la flessione del tronco in avanti
realizzazione (fig. 69): determina un profilo asimmetrico con un rigonfiamento
- si prendono alcuni tappi e si tagliano a cuneo, si prende poi toracico dal lato della convessità della curva rachidea,
della gommapiuma e anch'essa si taglia a cuneo per fame i mostrando la rotazione permanente dei corpi vertebrali. I l
dischi intervertebrali; fenomeno fisiologico transitorio della rotazione automatica
- a questo punto si incollano assieme nei corpi vertebrali è così divenuto patologico associandosi in
- sulla loro faccia anteriore si disegna una linea mediana. modo permanente all' incurvamento del rachide, il che
Ora è sufficiente inclinare il modello da un lato per vedere che caratterizza una scoliosi. In seguito, siccome la persona è
si realizza una rotazione dei corpi vertebrali dal lato opposto, giovane, la deformazione è stabilita dallo sviluppo anomalo
ben documentata dall ' al lontanarsi dei diversi segmenti dalla dei corpi vertebrali.
linea mediana. L'inclinazione laterale aumenta la pressione
del disco dal lato della concavità; dal momento che anche il
disco è cuneiforme, la sua sostanza, compressa, tende a
sfuggire dal lato più aperto, cioè verso la convessità, da qui la
rotazione.
B

Fig. 68

Fig. 67

Fig. 69 Fig. 70 Fig. 71

37
A m p i ezza g loba l e d e l l a
fl esso-estensione d e l rach i d e

Considerato nel suo insieme fra i l cranio ed il sacro, i l Le ampiezze segmentarie si possono misurare solo su radio­
rachide rappresenta l'equivalente d i una articolazione a tre grafie di profilo.
gradi di libertà: permette dei movimenti: - A livello del rachide lombare, la flessione (freccia blu) è
- di flesso-estensione; di 60°; e l 'estensione (freccia rossa) è di 20°.
- di inclinazione laterale destra e sinistra - Per l ' insieme del rachide dorso-lombare, la flessione è di
- di rotazione assiale. 1 05 ° e l'estensione è di 60°;
È l'equivalente di una enartrosi che sarebbe interposta tra il - A livello del rachide dorsale, le proprie ampiezze possono
cranio e il sacro. essere calcolate per sottrazione, ovvero Fd = 45° per la
Le ampiezze di questi differenti movimenti elementari pur flessione e Ed = 40° per l 'estensione.
essendo molto piccoli ad ogni livello del rachide, sono - A livello del rachide cervicale (fig. 75), l 'ampiezza si
globalmente molto importanti dato l ' elevato numero delle misura tra il piatto superiore della prima vertebra dorsale e
articolazioni vertebrali: venticinque in totale (l'articolazione i l piano masticatorio. È di 60° per l'estensione e di 40° per
sacro-coccigea non è compresa) la flessione, ovvero un'ampiezza totale che sfiora i 1 00°.
I movimenti di flesso-estensione si effettuano sul piano Per le ampiezze totali del rachide, le doppie frecce nere
sagittale (fig. 72). I l punto di riferimento a livello cranico è il stabiliscono la corrispondenza tra le linee di riferimento.
piano masticatorio: lo si può facilmente immaginare come La flessione totale del rachide FT è quindi di 1 1 0°, mentre
un foglio di cartone tenuto stretto saldamente fra mandibola e l'estensione totale del rachide ET è di 1 40°.
mascella. L'angolo formato dal piano masticatorio fra le due La somma di queste due cifre dà l ' ampiezza totale At di 250°,
posizioni estreme AT in un soggetto normale è di 250°. il che supera ampiamente i 1 80°, limite per tutte le altre
Questa ampiezza è notevole se si pensa che tutte le altre articolazioni.
articolazioni del corpo non hanno che 1 80° di ampiezza Questi valori sono solo indicativi, in quanto i vari autori sono
massima. Naturalmente questi 250° rappresentano l 'ampiezza ben lungi dall'essere d'accordo sull'ampiezza del movimento
massima nei soggetti particolarmente elastici: una persona dei diversi segmenti del rachide. D' altra parte questi valori
giovane (fig. 73) può fare il ponte. È più facile a qualsiasi età variano notevolmente a seconda dei vari soggetti e dell ' età. I
(fig. 74) di piegarsi in flessione. Invece, per alcuni acrobatici, valori qui segnati rappresentano l ' escursione massima.
uomo o donna, che possono passare la testa tra le cosce, le
ampiezze possono essere maggiori.
\
\

-
-
-
-
-
;
......
-
-

/ l
1 05°
Fd = 45 o

Fig. 72

Fig. 73 Fig. 74

39
Am pi ezza g loba l e
d e l l ' i n c l i nazione l atera l e

I l movimento di inclinazione laterale del rachide si effettua - L ' inclinazione laterale del rachide lombare L è di 20°.
sul piano frontale (fig. 76). La misurazione clinica delle - L'inclinazione laterale del rachide dorsale D è di 20°.
ampiezze non è precisa, mentre è facile su radiografie in - L'inclinazione laterale del rachide cervicale C è di 35-45°.
antero-posteriore (fig. 77); ci si può basare sia sull ' asse delle - L'inflessione o l'inclinazione totale del rachide T fra
vertebre, che sulla direzione del piatto superiore della vertebra cranio e sacro varia da 75 a 85° da ogni lato.
considerata. La linea di riferimento di base è la faccetta
sacrale o piatto sacrale, faccia superiore della prima vertebra
sacrale. A livello del cranio si può prendere come repere la
linea bimastoidea, tangente l ' apice delle mastoidi.

/� \.350
L

c"- \
l D 7
/
l '

l
l
l

\
\
\
\
\
\
\
\
\
/
/
\
- ..l

Fig. 77

Fig. 76

41
Am p i ezza g loba l e d e l l a rotazione d e l rach i d e

Le ampiezze dei movimenti di rotazione sono difficili da La rotazione assiale del rachide dorsale (fig. 79) è
valutare, in quanto è impossibile fare delle radiografie sul nettamente più ampia: 3 5 ° . È infatti favorita dalla
piano trasversale e bisogna eseguire delle tomografie assiali disposizione delle apofisi articolari.
con la TAC per valutare con precisione la rotazione delle
vertebre. Clinicamente si può semplicemente misurare la La rotazione assiale del rachide cervicale (fig. 80) è molto
rotazione totale del rachide mantenendo fisso il bacino e ampia, poiché raggiunge i 45-50°: infatti l'atlante effettua una
misurando il grado di rotazione del cranio. rotazione di quasi 90° in rapporto al sacro.

Recentemente due Autori americani, Greggersen e Lucas, La rotazione assiale, fra bacino e cranio (fig. 8 1 ) raggiunge o
hanno misurato in modo preciso le rotazioni elementari supera di poco i 90°. Esistono infatti alcuni gradi di rotazione
usando come elementi di repere dei fili metallici inseriti in assiale a livello della atlo-occipitale, ma, dal momento che
anestesia locale sulle apofisi spinose. Ne riparleremo a spesso la rotazione assiale è un po' minore a livello del
proposito del rachide dorso-lombare. rachide dorso-lombare, la rotazione totale raggiunge appena i
90o.
La rotazione assiale del rachide lombare (fig. 78) è molto
limitata: 5 ° . Vedremo in seguito le ragioni di questa
limitazione del movimento di rotazione assiale.
Fig. 78 Fig. 79 Fig. 80

Fig. 8 1

43
Va l utazione cl i n ica d e l l e a m pi ezze g loba l i
dei movi me nti d e l rach i d e

Misurazioni esatte dell'ampiezza globale dei movimenti del rachide cervicale (quest'ultima ampiezza è misurata
rachide possono essere fatte solamente su radiografie totali mantenendo il tronco in posizione verticale ed inclinando
del rachide per la flesso-estensione e l 'inclinazione laterale e indietro il capo); un buon test di estensione e di elasticità del
con tomografia per la rotazione. rachide è il movimento di dettto «fare il ponte» (vedi fig. 73
Si può comunque valutare clinicamente l 'ampiezza globale p. 39), ma questo non è evidentemente utilizzabile in tutti i
dei movimenti rachidei in base ad alcuni «test». casi.
Per valutare la flessione del rachide dorso-lombare (fig. 82)
si può: Per valutare l 'inclinazione laterale del rachide dorso­
lombare (fig. 84) si misura, nel soggetto in vista dorsale,
- misurare l'angolo a compreso tra la verticale e la linea che l 'angolo a compreso tra la verticale e la linea che unisce
congiunge il bordo antero-superiore del grande trocantere e l ' apice del solco intergluteo all ' apofisi spinosa di C7. Sarebbe
l'apice dell'acromion; una porzione di quest'angolo è più esatto, tuttavia, misurare l 'angolo b fra la verticale e la
dovuta alla flessione dell'anca; tangente alla curva rachidea in C7. Un sistema più pratico, più
- valutare il livello raggiunto dalle punte delle dita d semplice e più immediato consiste nel valutare il livello n
flettendo il tronco in posizione in piedi a ginocchia estese; raggiunto dalle dita della mano dal lato dell ' inclinazione:
anche questa flessione comprende una certa flessione sopra al ginocchio, al livello del ginocchio o al di sotto del
dell'anca. La valutazione si effettua misurando in centime­ ginocchio.
tri la distanza d dal suolo o meglio considerando il livello
n delle dita, in rapporto agli arti inferiori: rotula, terzo Per apprezzare bene i movimenti di rotazione assiale del
medio della gamba, caviglia o dita del piede; rachide è necessario osservare la persona dall'alto (fig. 85).
- misurare con un metro da sarto la distanza compresa fra la Per mantenere il bacino ben fermo, la persona dovrà essere
spinosa di C7 e la spinosa di S1 con il rachide in estensione seduta su di una sedia con schienale basso bloccando il bacino
prima ed in flessione poi. Sullo schema questo e le ginocchia: il piano di riferimento è il piano frontale F
allungamento della distanza CrS 1 è di 5 cm. passante per la sommità del cranio. La rotazione del rachide
dorso-lombare è data dall'angolo a formato fra il piano
Per misurare l'estensione del rachide dorso-lombare (fig. frontale e la linea delle spalle EÈ.
83) si può valutare l ' angolo a compreso fra la verticale e la
linea che congiunge il bordo antera-superiore del grande L ' ampiezza totale della rotazione del rachide si misura con
trocantere e l'apice dell' acromion nella posizione di massima l ' angolo di rotazione b del piano biauricolare e del piano
estensione. Ma questa misura comprende un certo grado di frontale. Si può anche misurare l ' angolo di rotazione b'
estensione dell'anca. Un metodo un po' più preciso consiste formato dal piano di simmetria della testa S' ed il piano
nel misurare l'angolo b di estensione totale del rachide e sagittale S.
successivamente sottrarre l ' angolo di estensione del solo
Fig. 82 Fig. 83

E S'
F

Fig. 84 Fig. 85

45
La cintura pelvica viene chiamata anche la pelvi. Essa forma presso i mammiferi e poi le scimmie superiori, poi l ' homo
la base del tronco e costituisce l ' impalcatura dell'addome. sapiens. In effetti, la cavità riceve non solo gli organi
Essa realizza l'unione tra gli arti inferiori ed il rachide, e addominali ma anche, per la donna, l 'utero, organo della
quindi, sopporta tutto il corpo. gestazione, che, in questo spazio si svi luppa notevolmente. Il
Rispetto al prototipo delle vertebre, è una struttura anatomica suo diaframma inferiore, il peri neo, è concepito per permettere
che ha subito delle grandi trasformazioni, in particolare il passaggio del neonato, per il meccanismo del parto.
47
La ci ntu ra pe lvica n e l l 'uomo
e n e l l a don na

La cintura pelvica è composta da tre ossa Questa differenza morfologica della cintura pelvica è legata
- le due ossa iliache, pari e simmetriche; alla funzione della gestazione e soprattutto del parto, poiché
- il sacro, impari e simmetrico, blocco vertebrale formato il feto e in particolare la sua testa, che ne costituisce la parte
dalla fusione di cinque vertebre sacrali . più voluminosa, è inizialmente situato al di sopra dello stretto
Ne risultano tre articolazioni, poco mobili, che sono: superiore, attraverso il quale deve passare, durante il trava­
- le due articolazioni sacro-iliache, uniscono il sacro a cia­ glio, per impegnarsi nello scavo e successivamente fuoriu­
scun osso iliaco; scire dallo stretto inferiore.
- la sinfisi pubica, che unisce in avanti le due ossa i liache. Le articolazioni della cintura pelvi ca giocano dunque un ruolo
importante non solo nella statica del tronco in posizione
Nel suo insieme la cintura pelvica ha la forma di un imbuto eretta, ma anche un ruolo importante nel meccanismo del
con un'ampia base superiore che mette in comunicazione la parto, come vedremo a proposito della fisiologia dell'arti­
grande cavità addominale con l a pelvi attraverso lo stretto colazione sacro-iliaca e della sinfisi pubica.
superiore.
Il dimorfismo sessuale, cioè la differenza di conformazione a
seconda del sesso, è evidente nella cintura pelvica:
- infatti quando si confronta il bacino maschile (fig. l) con
quello femminile (fig. 2), si nota che quest'ultimo è molto
più largo e più svasato: il triangolo all'interno nel quale si
inscrive possiede una base più larga del triangolo in cui si
inscrive il bacino maschile.
D'altra parte il bacino femminile è meno alto di quello
maschile: l' altezza del trapezio iscritto è più piccola.
- Infine, proporzionalmente, lo stretto superiore (linea nera
continua) è più largo, più aperto nella donna che
nell 'uomo
Fig. l

Fig. 2

49
M od el lo m ecca n ico d e l l a ci ntu ra pelvica

La struttura meccanica dell' anello pelvico (fig. 3) è compo­ I due elementi più o meno piatti formano un angolo aperto in
sta da tre ossa: dentro (fig. 6) e fungono da superfici di inserzione per i
- il sacro potenti muscoli della cintura pelvica.
- le due ossa iliache. Le due superfici superiori formano un angolo ottuso, aperto
Il sacro, mediano, simmetrico e in forma di cuneo, costituisce in avanti (fig. 3), e costituiscono con il rachide in dietro e al
la base della colonna rachidea e si situa come una chiave di centro, la parete posteriore della parte bassa dell'addome,
volta tra le ossa iliache, che si congiungono in avanti a livello chiamato la grande pelvi. Le due superfici inferiori formano
della sinfisi pubica. un angolo ottuso, aperto indietro e costituiscono con il sacro
Ogni osso iliaco (fig. 4), articolato posteriormente con i l in dietro e al centro, la parte inferiore della cavità pelvica,
sacro, presenta due parti più o meno piatte, l'ala iliaca in chiamata la piccola pelvi.
alto e il forarne otturato o quadro otturatore in basso, cosic­ La cintura pelvica assume quindi una doppia funzione.
ché formano tra di loro un angolo e la forma generale - una funzione meccanica, come scheletro del tronco
dell'osso evoca un' elica. - una funzione di involucro, di sostegno e di contenitore per
L'unione di questi due piani avviene a livello della cavità i visceri de li' addome.
cotiloidea (fig. 5), che forma l'asse dell'elica, e costituisce,
con la testa del femore, l ' articolazione coxo-femorale.
Fig. 3

Fig. 4 Fig. 5 Fig. 6

51
Arch itettu ra d e l l a ci ntu ra pelvica

L'anello pelvico, trasmette gli sforzi tra il rachide e gli arti Il sacro è inoltre incastrato fra le ali iliache nel piano tra­
inferiori (fig. 7); il peso P, che grava sulla 5 ' vertebra lombare sversale (figg. 8 e 9). Ogni ala iliaca può infatti essere
si suddivide in due parti uguali verso le ali del sacro, poi, considerata come un braccio di leva (fig. 8) il cui punto di
attraverso le spine ischiatiche verso il cotile o acetabolo. appoggio 01 e 02, sarebbe situato a livello delle articolazioni
A questo livello la resistenza del suolo al peso del corpo R è sacro-iliache e la cui resistenza e potenza sarebbero situate
trasmessa dal collo del femore e dalla testa femorale; una alle estremità anteriori e posteriori. In dietro, i potenti
parte poi di questa resistenza viene annullata dalla resistenza legamenti sacro-iliaci L1 ed L2 rappresenterebbero la resi­
opposta a livello della sinfisi pubica dopo aver attraversato la stenza e, davanti, la potenza di ciascuno dei bracci a leva
branca orizzontale del pube. sarebbe rappresentata dalla sinfisi pubica che realizza una
forza di ravvicinamento, S1 ed S2.
L ' insieme di queste linee di forza forma un anello completo,
costituito dallo stretto superiore. Esiste tutto un sistema Quando si ha una dislocazione della sinfisi pubica (fig. 9), la
trabecolare per condurre queste forze attraverso l'anello diastasi delle due ossa pubiche S permette l'allontanamento
pelvico (vedi volume II). delle superfici iliache delle articolazioni sacro-iliache e il
sacro non essendo più sostenuto, può spostarsi in avanti d1 d2.
In ragione della sua larghezza, maggiore in alto che in basso
nella sua parte articolare, il sacro può essere considerato come Per ogni appoggio di un arto inferiore sul suolo, l ' anello
un cuneo (triangolo), incastrato verticalmente tra le due ali pelvico dislocato è la sede di spostamenti in taglio della sinfisi
iliache. Sospeso a queste per mezzo di legamenti, il sacro si pubica (fig. 10); ogni interruzione della continuità in un punto
trova così tanto più bloccato tra le ali iliache, quanto più forte si ripercuote sulla totalità de li 'anello pelvi co e ne com­
è il peso che grava su di esso: si tratta di un sistema auto­ promette la resistenza meccanica.
bloccante.
Fig. 7

Fig. 8 Fig. 9

53
Le s u pe rfici a rtico l a ri d e l l 'a rtico l az i o n e
sacro-i l iaea

Se si apre una articolazione sacro-iliaca (fig. 1 1) come un inverso. Esiste sulla linea assiale di questa superficie una
libro facendo ruotare le due formazioni ossee attorno ad un depressione delimitata da due salienze allungate.
asse verticale (trattini punteggiati), si vede chiaramente la L'insieme è curvato secondo un arco di circonferenza il cui
corrispondenza delle due superfici auricolari: centro è situato a livello del primo tubercolo sacrale
(segnato da una croce) sul quale si inseriscono potenti
- la faccetta auricolare dell'ileo A situata nella parte legamenti dell'articolazione. Farabeuf ha potuto dire che la
postero-superiore della faccia interna dell'osso iliaco, pro­ superficie auricolare del sacro era conformata a «rotaia
prio dietro la linea innominata, che costituisce una parte cava» corrispondente esattamente alla superficie di rotaia
dello stretto superiore. Questa superficie ha la forma di una piena del l'osso iliaco.
mezza luna a concavità postero-superiore; è ricoperta di
cartilagine e, nell'insieme è abbastanza irregolare, ma Tuttavia queste due superfici sono ben lontane dall'avere la
Farabeuf ha potuto dire che aveva la forma di una «rotaia regolarità così descritta e si effettuano tre sezioni orizzontali a
piena»; in effetti nell ' asse maggiore di questa faccia livello corrispondente sull'articolazione sacro-iliaca della
decorre una salienza allungata che separa due depressioni; figura 1 1 , si constata che soltanto nella parte media (fig. 13)
grossolanamente questa salienza è incurvata su se stessa e in quella superiore (fig. 1 2) della faccetta auricolare del
seguendo un arco di circonferenza, il cui centro è situato sacro, esiste una depressione centrale. A l contrario nella parte
approssimativamente a livello della tuberosità iliaca o inferiore (fig. 14) la faccetta auricolare del sacro è piuttosto
piramide (indicata da una croce) che come vedremo, dà convessa nella sua parte centrale. Ne deriva che l 'interlinea
inserzione a potenti legamenti dell'articolazione sacro­ sacro-iliaca è molto difficile da «prendersi d'infilata» con i
iliaca; raggi e che in rapporto alla parte che si vuole esplorare la
- la superficie auricolare dell 'ala sacrale B i cui contorni direzione dei raggi dovrà essere obliqua da Il' esterno
sono sovrapponibili a quelli della faccetta auricolare all' interno o dall ' interno all'esterno.
del l'osso iliaco e la cui superficie è conformata in modo
Fig. 1 1

l
\
l

A B
\
\
\
\
\


\ \

'
\ \
\
\
\
\
\
' \
\ Fig. 1 4

'

Fig. 1 2

55
La faccetta a u rico l a re d e l sacro
e i ti p i d e l rac h i d e

La faccetta auricolare del sacro può subire notevoli Il rilievo della faccetta auricolare del sacro è stato studiato per
variazioni morfologiche a seconda degli individui, e A. mezzo dei rilievi cartografici da Weisel che ha dimostrato
Delmas ha dimostrato l 'esistenza di una corrispondenza fra il (fig. 1 6) che l'auricola è abitualmente più lunga e più stretta
tipo del rachide e la morfologia del sacro e della sua faccetta sul sacro che sull ' osso iliaco e che vi si nota costantemente
auricolare (fig. 15). - una depressione centrale a livello della congiunzione di due
segmenti (rappresentati in figura dal segno -)
Quando le curve del rachidee sono molto pronunciate A, il - due sporgenze presso le estremità di ciascun segmento
che corrisponde a un tipo dinamico, i l sacro assume una (rappresentate dal segno +). Sull'osso iliaco la
posizione molto orizzontale e la faccetta auricolare è molto disposizione è reciproca, ma non esattamente simmetrica.
incurvata su se stessa e nello stesso tempo molto concava. Esiste così all'unione dei due segmenti una protuberanza
L'articolazione sacro-iliaca è allora dotata di una mobilità che corrisponde al tubercolo di Bonnaire.
notevole che ricorda quella di una diartrosi. Si tratta di un tipo W e i sei ha sviluppato anche una teoria personale sulla
particolarmente evoluto, «superadattato», corrispondente ad disposizione dei legamenti di questa articolazione sacro-iliaca
un grado estremo di adattamento alla marcia bipede. in rapporto agli sforzi che agiscono su di essi. Egli divide que­
Quando invece le curve del rachide sono poco accentuate C sti legamenti in due gruppi (fig. 1 7):
il che corrisponde a un tipo statico, i l sacro è quasi verticale - u n gruppo craniale (freccia Cr) con direzione laterale e
e la faccetta auricolare molto allungata verticalmente, dorsale che si opporrebbe alla componente F 1 del peso del
pochissimo incurvata su se stessa, e la sua superficie è quasi corpo P applicato sulla faccia superiore della prima verte­
piana. Questa morfologia della faccetta auricolare molto bra sacrale. Questi legamenti sarebbero sollecitati da uno
differente da quella descritta da Farabeuf, corrisponde ad una spostamento del promontorio in avanti che si incorpora
articolazione dotata di pochissima mobilità e che ricorda nella nutazione.
quella dell'anfiartrosi: questo aspetto è osservato spesso nei - un gruppo caudale (freccia Ca) con direzione craniale che
bambini e ricorda quello che si riscontra nei primati. si opporrebbe alla componente F2 perpendicolare al piano
della faccia superiore della prima vertebra sacrale.
Naturalmente, tra questi due tipi estremi, esiste un tipo
intermedio B.

Ad ogni modo A. Delmas, ha dimostrato che l ' evoluzione dei


primati fino all'uomo si accompagna ad un allungamento ed
allargamento del segmento caudale della faccetta auricolare la
cui importanza nell' uomo supera quella del segmento
craniale, inoltre l ' angolazione dei due segmenti può
raggiungere nell'uomo l ' angolo retto, mentre nei primati la
faccetta è molto poco incurvata su se stessa.
Fig. 1 5

Fig. 1 7

57
l l eg a m e nti d e l l 'a rticol azione
sacro-i l i aca

In una visione posteriore del bacino (fig. 1 8) si possono ischiatica e sul labbro interno della branca ascendente
vedere i legamenti ileo-lombari: dell ' ischio. La grande incisura ischiatica viene così divisa
- il fascio superiore del legamento ileo-lombare l ; dai due legamenti sacro-ischiatici in due orifizi:
- il fascio inferiore del legamento ileo-lombare 2 . •un orifizio superiore, dal quale esce dal bacino il
muscolo piriforme
Nella parte destra della figura s i distingue il piano medio dei • un orifizio inferiore dal quale esce l'otturatore interno.
legamenti ileo-sacrali. D'alto in basso:
- il legamento ileo-trasversario sacrale 3; Guardando dal davanti (fig. 1 9) si vedono i legamenti ileo­
- legamenti ileo-trasversari congiunti 4 descritti da lombari l e 2, il piccolo 6 e il grande 7 legamenti sacro­
Farabeuf divergono all 'estremità posteriore della cresta ischiatici. Ma si vede anche il legamento sacro-iliaco
iliaca e terminano sui tubercoli congiunti. anteriore, formato da due fasci chiamati anche freni della
nutazione superiore ed inferiore:
Il primo legamento ileo-trasversario congiunto si estende - un fascio antero-superiore 8;
dalla tuberosità iliaca situata al di dietro dell'apice della - un fascio antero-inferiore 9.
piramide, fino al primo tubercolo coniugale.
La figura 20 mostra l 'articolazione sacro-iliaca destra con i
Il secondo legamento i leo-trasversario congiunto, detto suoi legamenti, aperta per rotazione attorno ad un asse
legamento di Zaglas, si fissa sul secondo tubercolo coniugale. verticale; l 'osso iliaco A visto nella sua faccia interna ed il
sacro B nella sua faccia esterna. Si nota così :
Il terzo e il quarto legamento ileo-trasversario congiunti si - l ' avvolgimento dei legamenti attorno all'articolazione
estendono dalla spina iliaca postero-superiore al terzo e quarto sacro-iliaca e le condizioni nelle quali essi si tendono
tubercolo coniugale. durante la nutazione e la contronutazione.
- la direzione obliqua in basso, in avanti e in dentro ai
Nel lato sinistro è rappresentato il piano legamentoso freni della nutazione 8 e 9 a partire dali' osso iliaco A. A
superficiale 5, un ventaglio fibroso esteso dal bordo partire dal sacro B essi sono obliqui in alto, in avanti e in
posteriore dell'osso iliaco fino ai tubercoli postero-interni. fuori;
- allo stesso modo si ritroveranno i legamenti ileo-tra­
Fra la parte bassa del bordo esterno del sacro e la grande sversari congiunti 5;
incisura ischiatica si estendono due importanti legamenti: il - i legamenti sacro-spinoso 6 e sacro-tuberoso 7;
piccolo e il grande legamento sacro-ischiatici: - i l legamento sacro-iliaco interosseo o assiale (rap-
- il piccolo legamento sacro-ischiatico 6 obliquo in alto, in presentato da una superficie bianca sulle due metà del dise­
dentro e indietro, si estende dalla spina ischiatica al bordo gno nella concavità delle superfici articolari) costituisce il
laterale del sacro e del coccige; piano profondo dei legamenti sacro-iliaci e si fissa
- il grande legamento sacro-tuberoso 7 incrocia obliqua­ ali ' esterno sulla tuberosità iliaca, in particolare sulla
mente la faccia posteriore del precedente. Si inserisce in piramide e in dentro sulle due prime fosse cribrose del
alto seguendo una linea che va dal bordo posteriore sacro. Chiamato anche interosseo o legamento vago, rap­
dell'osso iliaco alle due prime vertebre coccigee. Le sue presenta per gli Autori classici, l ' asse attorno al quale
fibre, oblique verso il basso, in avanti ed in fuori, sono avvengono i movimenti del sacro, dal ciò il suo nome.
avvolte su loro stesse e si attaccano in basso sulla tuberosità
Fig. 1 8

Fig. 1 9

Fig. 20

L e legende sono comuni alle tre figure.

59
La n utaz i o n e e l a contron utazione

Prima di studiare i movimenti dell'articolazione sacro-iliaca è Su di una sezione frontale del bacino (fig. 23), l 'allar­
bene ricordare che la loro ampiezza è scarsa e variabile gamento dello stretto superiore OS e dello stretto inferiore
secondo le circostanze e gli individui, ciò spiega le con­ 01 è facile da constatare durante la nutazione, analogamente
traddizioni dei diversi Autori sulle teorie del funzionamento l 'avvicinamento delle creste iliache a livello delle spine ilia­
di questa articolazione e l'importanza che questi movimenti che antero superiori SIAS.
possono avere nella fisiologia del parto. Questi movimenti
sono stati descritti per la prima volta da Zaglas nel 1 85 1 e da Il movimento di contro notazione (fig. 25) determina gli
Duncan nel 1 854. spostamenti inversi: il sacro ruotando attorno al legamento
assiale (croce nera) si raddrizza (freccia nera) mentre il
Definizione e meccanismi secondo le teorie promontorio si sposta in alto ed in dietro SI e l'estremità
classiche inferiore del sacro e la punta del coccige si spostano in basso
Nel movimento di notazione (fig. 22), i l sacro ruota (freccia e in avanti d l .
rossa) attorno ali ' asse rappresentato dalla crocetta nera e Durante questo movimento d i raddrizzamento dopo
costituito dal legamento assiale, in modo tale che i l l'inchino, il diametro antera-posteriore dello stretto superiore
promontorio si sposta in basso e d in avanti S 2 mentre l a OS si trova così aumentato di una distanza SI mentre il
punta del sacro e l' estremità del coccige si spostano in dietro diametro antera-posteriore dello stretto inferiore 01 è
d2. diminuito di una distanza dl . D'altronde (fig. 24), le ali ilia­
Durante questo movimento di basculla, che si potrebbe che si allontanano e le tuberosità ischiatiche si avvicinano.
paragonare ad un "inchino", il diametro antera-posteriore Il movimento di contronutazione è limitato (vedi fig. 20 p. 59)
dello stretto superiore os risulta diminuito della distanza s2 dalla tensione dei legamenti ileo-sacrali divisi in piano
mentre il diametro antera-posteriore dello stretto inferiore 01 superficiale 5 e in piano profondo 4.
risulta aumentato della distanza d2. A titolo indicativo, la variazione del diametro antera­
Contemporaneamente (fig. 2 1 ) le ali iliache si riavvicinano posteriore dello stretto superiore può andare da 3 mm secondo
mentre le tuberosità ischiatiche si allontanano. Il movimento Bonnaire, P inard e Pinzani, a 8- 1 3 mm secondo W alcher.
di nutazione è limitato (vedi fig. 20 p. 59) dalla tensione del L'ampiezza della variazione del diametro antera-posteriore
grande 7 e del piccolo 6 legamenti sacro-ischiatici e dai freni dello stretto inferiore può andare da 1 5 mm secondo Borcel e
della nutazione, vale a dire i fasci antera-superiori 8 ed antera­ Fernstròm a 1 7,5 mm secondo Thoms. Lo spostamento tra­
inferiori 9 del legamento sacro-iliaco anteriore. sversale delle ali iliache e delle tuberosità ischiatiche è stato
confermato recentemente da We i sei.
Fig. 2 1

Fig. 23

Fig. 24 Fig. 25 dl

61
Le d iverse teori e su l la n utaz i o n e

Secondo la teoria classica di Farabeuf (fig. 26) che abbiamo inferiore della faccetta auricolare. Si tratterebbe quindi di
appena descritto, il movimento di bascula R del sacro si uno spostamento secondo una distanza che interesserebbe
effettua attorno all'asse rappresentato dal legamento assiale. nello stesso senso il promontorio del sacro e la punta del
Lo spostamento è angolare e il promontorio si sposta in basso sacro;
e in avanti attorno ad un arco di circonferenza di centro (+) - un'altra ipotesi riprende l'idea della rotazione R (fig. 29),
retroauricolare. ma intorno ad un asse preauricolare situato in basso ed in
avanti rispetto al sacro. La sede di questo centro di
Secondo la teoria di Bonnaire (fig. 27) il movimento di rotazione varierebbe da un individuo all'altro e nello stesso
basculamento del sacro si effettua attorno ad un asse che passa individuo a seconda del tipo di movimento effettuato.
per il tubercolo di Bonnaire alla congiunzione dei due
segmenti della faccetta auricolare sacrale. Il centro di questo La molteplicità di queste teorie fa comprendere la difficoltà
movimento angolare R di rotazione del sacro è dunque in que­ di analisi di movimenti di così scarsa ampiezza ed anche la
sto caso auricolare. possibilità di differenti tipi di movimento a seconda degli
individui.
Tuttavia, gli studi di Weisel permettono di proporre altre due Queste nozioni non hanno infine il carattere astratto che si
teorie: potrebbe loro attribuire, poiché questi movimenti
- una teoria di traslazione pura T (fig. 28) secondo la intervengono nella fisiologia del parto.
quale il sacro scivolerebbe lungo l ' asse della porzione
F ig. 2 7
Fig. 2 6

__ ,.,. -- -- -- - - - - --

'
'
'
'


'
'
'
' \
'
' \
' l
'
' t- ......
' '
'
' '
' F ig. 29 l
'
Fig. 2 8 , l
' l
l
l
l
l

63
La s i nfis i p u b i ca e l'a rtico l az i o n e

sacro-cocctgea

La sinfisi pubica è una anfiartrosi con motilità scarsa o quasi Il bordo superiore della sinfisi è rinforzato dal legamento
nulla. Tuttavia verso la fine della gravidanza all ' epoca del superiore 13, fascio fibroso spesso e denso mentre quello
parto, l'imbibizione acquosa delle parti molli permette dei inferiore è rinforzato dal legamento inferiore 4 o legamento
deboli movimenti di scorrimento e allargamento di un pube arcuato del pube in continuità con il legamento interosseo e
rispetto all'altro. Nei roditori questi movimenti hanno una che forma un arco dal bordo tagliente che arrotonda la
grande ampiezza. sommità del l 'arcata pubi ca.
Lo spessore e la solidità dell'ogiva pubica o del legamento
Su di una sezione orizzontale (fig. 30) si distinguono le arcuato sottopubico 4 è ben visibile in una sezione sagittale
estremità ossee del pube da una parte e dall 'altra della linea (fig. 31). Questi mezzi di unione molto forti fanno della sinfisi
mediana, le cui superfici assiali sono ricoperte da cartilagine pubica una articolazione molto solida difficile da lussare. In
10 e riunite da una fibrocartilagine 1 1 che è chiamata anche traumatologia questa eventualità è rara, ma in genere il suo
legamento interosseo, e all'interno del quale si trova spesso trattamento è difficile; ciò stupisce se si pensa che è una
una fessura sottile 12. Sulla faccia anteriore di questa sinfisi articolazione che non ha in condizioni normali, nessuna
si situa uno spessore soprattutto fibroso 7-8-9 di cui vedremo motilità.
più avanti la sua costituzione. Sulla faccia superiore si situa i l
legamento posteriore della sinfisi 5. L' articolazione sacro-coccigea, che umsce il sacro al
Vista dall'interno (fig. 3 1 : articolazione aperta, lato coccige è un'anfiartrosi. Le sue superfici articolari sono
destro) la superficie articolare del pube si presenta ovale con ellittiche con un asse maggiore trasversale.
asse maggiore obliquo in alto ed in avanti, sormontata dal
tendine d ' inserzione del muscolo retto dell ' addome l ; Una visione laterale (fig. 37) mostra che la superficie sacrale
l 'articolazione è chiusa i n avanti da un legamento anteriore è convessa mentre quella coccigea è concava. L'unione è
3 molto spesso, formato da fibre trasversali e rinforzato da assicurata da un legamento interosseo, analogo ad un disco
fibre oblique, ben evidenti in visione anteriore (fig. 34): intervertebrale e dai legamenti periferici che si suddividono
- espansione delle aponeurosi di inserzione del muscolo in tre gruppi: anteriori, posteriori e laterali.
obliquo esterno 8
- espansione dei muscoli retti 7 e piramidale 2, Una visione anteriore (fig. 35) mostra il coccige l , residuo
- espansione dei tendini di inserzione del gracile e dell'ad- della coda, formato da tre o quattro segmenti ossei saldati fra
duttore lungo 9. loro, il sacro 2 ed il legamento anteriore e, sulla faccia
Tutte queste fibre incrociate formano una fitta rete, la anteriore del sacro, i resti del legamento longitudinale
copertura fibrosa prepubica. anteriore 3 che si prolungano con il legamento sacro­
coccigeo anteriore 4; si vedono anche tre legamenti sacro­
La faccia posteriore (fig. 33) fa vedere il legamento coccigei laterali 5, 6, e 7.
posteriore della sinfisi pubica 5, una membrana fibrosa che
continua con il periostio. Si distingue anche una formazione Una visione posteriore (fig. 36) mostra dei resti di legamenti
triangolare di rinforzo aponeurotico, la cui base si inserisce sulla cresta sacrale mediana 8 che si prolungano con i
sul bordo superiore della sinfisi e del pube, dietro il muscolo legamenti sacro-coccigei posteriori 9.
eretto, le cui fibre oblique terminano più o meno in alto sulla
linea mediana della linea bianca: è l 'admuniculum lineae L 'articolazione sacro-coccigea è dotata di movimenti di
albae 6. Una sezione vertico-frontale (fig. 32) fa vedere la flesso-estensione (fig. 37) che sono essenzialmente passivi e
costituzione delle superfici articolari, con: che intervengono nella defecazione e durante il parto. In
- la cartilagine di rivestimento 10 delle superfici pubiche, effetti, durante i l movimento di nutazione, la rotazione
- la fibrocartilagine 1 1 ; all'indietro della punta del sacro può essere ampliata e
- l a sottile fessura 1 2 scavata nello spessore della prolungata dall ' estensione del coccige (spostamento in basso
fibrocartilagine. e indietro) che aumenta il diametro antero-posteriore dello
stretto inferiore al momento del disimpegno della testa del
feto.
7

Fig. 34 Fig. 33

7-8- 9 -�����
l O -----;�'�.,...
1 1 - ----�
- -:;o ---\--+
1 2 -��----H�
5 ��������
Fig. 30

Fig. 32

Fig. 3 1

3 __,_- ----�
-= - -
2 ---'.----.

4 ---� Fig. 37
l -------'r'll+

Fig. 35 Fig. 36

L e Jegende sono comuni a tutte l e figure.

65
I nfl u e n za d e l l a pos i z i o n e s u l l e
a rticolazion i d e l l a ci ntu ra pelvica

In posizione eretta simmetrica, le articolazioni della cintura questa è dislocata, si vede effettivamente comparire uno
pelvica sono sollecitate dal peso del corpo. Il meccanismo di slivellamento d sul margine superiore delle due parti del pube
queste sollecitazioni può essere analizzato su di una veduta durante il cammino. Analogamente si può comprendere come
laterale (fig. 38) dove il muscolo ileo-psoas, immaginato tra­ le articolazioni sacro-iliache siano sollecitate in senso
sparente, lascia vedere il femore. L' insieme rachide, sacro, opposto ad ogni passo. La loro resistenza ai movimenti è
osso iliaco ed arti inferiori, forma un sistema articolato: da dovuta alla potenza dei loro legamenti, ma quando una
una parte a livello della articolazione coxo-femorale, dall'al­ dislocazione traumatica ha leso una delle articolazioni sacro­
tra a livello dell'articolazione sacro-iliaca. II peso del tronco iliache, compaiono dei movimenti che sono causa di dolore ad
P che si esercita sul sacro tende ad abbassare il promontorio ogni passo. La solidità meccanica dell'anello pelvico
sacrale. Il sacro è dunque sollecitato nel senso della condiziona dunque sia la stazione eretta sia il cammino.
nutazione N2• Questo movimento è rapidamente limitato dai In posizione coricata, la articolazioni sacro-iliache sono
legamenti sacro-iliaci anteriori o freni della nutazione e sollecitate differentemente a seconda dell'atteggiamento m
soprattutto dai due legamenti sacro-ischiatici che impedi­ flessione o in estensione delle anche.
scono l 'allontanamento dell'apice del sacro in rapporto alla
tuberosità ischiatica. - Quando le anche sono in estensione (fig. 41), la trazione
sui muscoli flessori (psoas visibile) fa ruotare il bacino in
Simultaneamente la spinta da terra R trasmessa dai femori e antiversione e nello stesso tempo la punta del sacro si trova
applicata a livello delle articolazioni coxo-femorali, forma spostata in avanti. Ne consegue dunque una diminuzione
con il peso del corpo applicato sul sacro, una coppia di della distanza fra la punta del sacro e la tuberosità ischiatica
rotazione che tende a far ruotare l'osso iliaco in dietro N 1 . e, contemporaneamente, una rotazione a livello dell'arti­
Questa retroversione del bacino accentua ancora la nutazione colazione sacro-iliaca nel senso della contronutazione.
a livello delle articolazioni sacro-iliache. Questa posizione corrisponde all'inizio del travaglio e la
contronutazione, che ingrandisce lo stretto superiore del
Più che di movimenti, si tratta piuttosto di blocco di bacino, favorisce la discesa della testa fetale nello scavo
movimento, poiché i sistemi legamentari sono estre­ pelvico.
mamente forti ed arrestano immediatamente ogni spo­ - Quando le anche sono in flessione (fig. 42), la trazione
stamento. dei muscoli ischio-tibiali rappresentata sullo schema,
tende a far ruotare il bacino in retroversione rispetto al
A proposito dell' equilibrio pelvico è importante notare (fig. sacro. Questo costituisce dunque un movimento di
40) che il centro di gravità del corpo G in piedi, si trova su notazione; diminuisce il diametro antera-posteriore dello
la linea che unisce S3 al pube P dunque pressapoco a livello stretto superiore ed aumentano i due diametri dello stretto
delle articolazioni coxo-femorali, attorno alle quali si inferiore. Questa posizione, adottata nel periodo espulsivo
effettua questo equilibrio. del parto favorisce dunque il disimpegno della testa fetale
nel suo passaggio a livello dello stretto inferiore.
In appoggio monopodalico (fig. 39) e ad ogni passo della - Quando le cosce cambiano posizione da estensione a
marcia, la spinta da terra R trasmessa lungo l ' arto portante, flessione l ' ampiezza media dello spostamento del
solleva l 'articolazione coxo-femorale corrispondente, mentre promontorio è di 5,6 mm. l cambiamenti di posizione
dall ' altra parte, il peso dell ' arto in sospensione D, tende ad delle cosce modificano pertanto in maniera notevole le
abbassare l ' articolazione coxo-femorale opposta. N e dimensioni dello scavo pelvico per facilitare il passaggio
consegue una forza di taglio d della sinfisi pubica che tende del feto al momento del parto.
ad innalzare il pube dal lato portante A ed ad abbassarlo dal La flessione delle cosce sul bacino corregge la lordosi
lato sospeso B. lombare (fig. 41 ) che consente il passaggio della mano sotto i
Normalmente la solidità della sinfisi pubica impedisce ogni reni (freccia verde).
spostamento a livello di questa articolazione; quando invece
'
Fig. 38 , Fig. 39
'
/r '
\
l \
l \
l \
l l
l
l
l
l
\
l
\
\ l
\ p l
' l
' l
'
, "" Fig. 40
... ;
, ;
' ;
-.... .... _ _ ....

Fig. 4 1

l l l

Fig. 42

67
La pa rete pelvica

Su una vista dell'emi bacino destro (fig. 43, l 'osso iliaco


- dell'arto inferiore, i flessori. Escono dalla pelvi passando
sinistro è stato tolto) appaiono solamente l 'osso iliaco sini­ sotto l 'arcata crurale c e al di sopra del ramo orizzontale del
stro e il sacro, accompagnati dai due legamenti sacro­ pube. Sono:
ischiatici: - il muscolo iliaco 6, origina da larghe inserzioni su tutta la
- il legamento sacro spinoso l, teso al bordo esterno del superficie della fossa iliaca interna;
sacro alla spina ischiatica. - il muscolo grande psoas (psoas anticamente) 7, trae la sua
- Il legamento sacro-tuberoso 2, teso dalla parte inferiore del origine sulle apofisi traverse lombari.
bordo esterno del sacro e del coccige, alla tuberosità Questi due muscoli si riuniscono in un solo muscolo ilio­
ischiatica, con il suo prolungamento falciforme 3 sul ramo psoas per terminare con un tendine comune sul piccolo
ischio-pubico. trocantere.
Con le due ossa, questi due legamenti delimitano due orifizi, In vista interna (fig. 46), su questa parete osteo-muscolare
uno superiore s a livello della grande incisura, e uno inferiore della pelvi così costituita, si attacca il muscolo elevatore
i a livello della piccola incisura, facendo comunicare la cavità dell'ano 8, muscolo largo, che, simmetrico al diaframma,
pelvica con la radice dell ' arto inferiore. forma la parete inferiore della pelvi e origina su una linea
Sulla stessa vista interna dell'emi-bacino destro (fig. 44) che contorna la parete pelvica. Queste inserzioni sono, da
sono stati aggiunti due muscoli, che escono dalla pelvi per avanti a in dietro:
mezzo dei due orifizi. - la faccia posteriore del pube;
il muscolo piriforme 4, inizia sulla faccia anteriore del sacro - l ' arco fibroso del forarne otturato;
da una parte all ' altra dei secondi e terzi forami sacrali, per - l ' arco tendineo che collega il bordo esterno di questo arco
terminare sul grande trocantere, dopo essere passato dalla alla spina ischiatica
grande incisura. - la faccia interna del piccolo legamento sacro-ischiatico
questa grande incisura, escono simultaneamente: - la parte inferiore del bordo esterno del sacro e il bordo
- l ' importante arteria glutea, in alto (freccia rossa) esterno del coccige
- il nervo sciatico; in basso (freccia gialla); il legamento ano-coccigeo, bandelletta fibrosa si estende
il muscolo otturatore interno 5, si inserisce sul contorno del dalla punta del coccige fino all'ano a.
forarne otturato (antico foro otturatore, denominazione Questo ampio piano muscolare, costituito da vari fasci ben
ereditata dai classici: è contraddittoria perché un buco può descritti dagli anatomisti, forma il setto inferiore
essere solo otturato) e la superficie quadrilatera q. Si riflette a dell'addome, che contiene e sostiene quindi tutti i visceri
angolo acuto sul bordo posteriore della piccola incisura, e si addominali e pelvici. Tuttavia, questo setto è neces­
orienta in avanti e in fuori, accompagnato dai muscoli gemelli sariamente interrotto sulla linea mediana per permettere il
(non visibili sullo schema) per terminare s u l grande passaggio di vie importanti: due solamente per l'uomo, l'ano
trocantere . e l'uretra, e una terza per la donna, la vagina. Esiste quindi,
Da questa piccola incisura esce anche l ' arteria sciatica tra i due elevatori, una fessura mediana, uno spazio più o
(freccia rossa). meno largo che si estende dall'ano alla sinfisi pubica.
Questi due muscoli sono rotatori esterni dell'arto inferiore Questo è il problema del perineo . . . !
(vedi volume 2).
Andando avanti con questa stessa visione interna dell'emi­
bacino destro (fig. 45), vediamo due altri muscoli motori
Fig. 43 Fig. 44

Fig. 45 Fig. 46

69
I l d i afra m ma i nferiore d e l l a pelvi

Una vista postero-esterna della pelvi (fig. 47) mostra Su di una sezione frontale (fig. 50) si constata che questo
perfettamente l' ampio strato muscolare del muscolo elevatore setto non è orizzontale, ma obliquo, a imbuto nello spazio,
dell'ano, con i suoi diversi fasci costitutivi, circondando aperto in basso dali ' incisura uro-genitale f. Si constata
l 'orifizio anale a. soprattutto che è doppiato da un secondo setto, più
Questo setto muscolare (fig. 48) forma veramente un superficiale, il perineo P, che è un setto orizzontale e la cui
"pendant", che è omologo al diaframma toracico. Ha la struttura si distingue notevolmente a seconda del sesso.
stessa funzione di separazione e di contenimento viscerale Una vista posteriore (fig. 51) mostra bene questi due piani:
del suo omologo e, come lui, deve anche comprendere degli - il piano profondo del muscolo elevatore, con i suoi fasci
orifizi per lasciare il passaggio a organi importanti. posteriori 8 e anteriori 8';
Perciò, questa setto presenta una larga incisura, l'incisura - il piano superficiale del perineo P, che prende l'inserzione
oro-genitale f (fig. 49) di struttura diversa per l ' uomo e per la in fuori sui rami ischio-pubici e si congiunge al centro sullo
donna. Per entrambi, tuttavia, l ' ano, situato nella sua parte sfintere anale sa e il legamento ano-coccigeo r.
posteriore , è circondato da un fascio speciale, il fascio pro­
priamente detto elevatore. Le sue fibre si formano più o meno
con lo sfintere dell 'ano e gioca un ruolo importante nel
meccanismo della contenzione anale e della defecazione.
Fig. 48

Fig. 47

Fig. 50

�= ��--1'--- 8'
���-�f----t-- r
Fig. 5 1
��������-- P

71
I l peri n eo fem m i n i le

Una vista postero-infero-esterna sinistra della pelvi Tra questi due piani si estendono le fasce superiore e
femminile (fig. 52) permette di evidenziare bene la struttura inferiore del diaframma uro-genitale 3 che debordano
in due piani del perineo femminile. appena in dietro 3' ai muscoli trasversi.
- il piano superficiale è costituito dal muscolo traverso - Al centro di questo dispositivo, tutti i piani sono riuniti in
superficiale del perineo l, teso trasversalmente da un un incrocio stretto di fibre muscolari e aponeurotiche,
ramo ischio-pubico all'altro. costituendo il nucleo fibroso centrale del perineo 6,
Ci si associano due muscoli sfinterici (cioè di forma circolare, elemento assolutamente fondamentale alla solidità del
il che consente di controllare il calibro di un orifizio naturale. complesso.
Come, sulla faccia, esiste un muscolo orbicolare delle labbra): Tutti questi elementi sono visibili in una proiezione
- in avanti si trova il muscolo compressore dell'uretra o particolare (fig. 53) che corrisponde alla posizione
costrittore della vulva 4 che circonda l 'orifizio vulvare v. ginecologica.
- in dietro, lo sfintere anale 5, che circonda con un anello Si può anche, su una visione isolata, in prospettiva (fig. 54,
muscolare il canale anale a. riconoscere tutti gli elementi precedentemente descritti.
Il piano profondo è costituito da due muscoli: Una visione prospettica associando il perineo superficiale
il muscolo trasverso profondo del perineo 2, situato e il muscolo elevatore (fig. 55) consente di capirne i rapporti.
profondamente in rapporto al precedente, possiede le stesse Contrariamente al perineo maschile, il perineo femminile
inserzioni e lo stesso tragitto; sottostà ad importanti traumi, in particolare durante i parti, nei
- il muscolo ischio-cavernoso 7, visto in trasparenza, che quali il neonato deve forzare un passaggio attraverso la
avvolge il corpo cavernoso. Questo, inserito sul ramo fessura uro-genitale. Ci possono essere delle conseguenze
ischio-pubico, forma la clitoride congiungendosi con il suo sulla statica pelvica e determinare diversi tipi di pro lasso uro­
omologo sotto la sinfisi pubica. Il muscolo, la cui funzione genitali.
è di comprimere il corpo cavernoso, ha la stessa sua
disposizione.
Fig. 52

Fig. 53

\ITTìTlff.�- 2
'"7'-7� 3'

Fig. 54

Fig. 55

73
l vol u m i addom i na l i-pe lvici

Una vista in prospettiva antero-superiore (fig. 56) mette in La vista in prospettiva (fig. 57) mette in evidenza due altre
evidenza il volume virtuale che occupa la cavità addomino­ aperture, molto importanti al momento del parto per il
pelvica. Questo volume globale è suddiviso in due passaggio della testa fetale:
dall 'apertura superiore in rosso su una vista in prospettiva l ' apertura media (linea verde), delimitata da quattro punti:
delle tre aperture (fig. 57). - il bordo inferiore della sinfisi pubica
L ' apertura superiore si situa a livello dell 'anello pelvico. È - le spine ischiatiche
una linea circolare continua estesa dal promontorio - la faccia anteriore del sacro
sacrale (sporgenza dal bordo anteriore del piatto superiore l'apertura inferiore (linea blu), è anche delimitata da quat­
della prima vertebra del sacro) fino al bordo superiore della tro punti:
sinfisi pubica. Essa passa, da ogni lato, sulla linea arcuata - il bordo inferiore della sinfisi pubica
del l ' ileo (linea rossa). - estremità del coccige
Le dimensioni di questi orifizi sono ben conosciuti e - la faccia interna delle tuberosità ischiatiche.
d 'importanza considerevole durante la gestazione. Possono Durante la sua migrazione a termine dalla sua posiZione
essere misurate con una relativa facilità grazie agli esami addominale alla sua posizione pelvica, poi verso l 'esterno, il
radiologici. bimbo penetra in quello che viene chiamato il canale genitale
Se riprendiamo la prima vista prospettica, si constata che il (fig. 58), rappresentato idealmente da un grosso tubo, a
volume addominale propriamente detto (trasparente gomito verso l 'avanti e che passa attraverso le tre aperture.
chiaro), situato al di sopra dell 'apertura superiore, è
nettamente più importante del volume della pelvi minore,
situato al di sotto (volume blu).
Fig. 56

Fig. 57

Fig. 58

75
I l pa rto

Non siamo in un trattato di ostetrica, quindi non si tratta di L'aumento dei diametri pelvici viene agevolato dall 'al­
dettagliare i meccanismi di un parto normale, a maggior largamento della sinfisi pubica (fig. 62): lo stato ormonale
ragione, di un parto patologico. della fine della gravidanza favorisce la flessibilità dell'anfiar­
Quest'atto fisiologico ci interessa tuttavia, nella misura in cui trosi pubica, che può dilatarsi di quasi un centimetro, il che
mette in gioco l'apparato locomotore, preso in senso largo, aumenta tutti i diametri, a cominciare dall'apertura superiore.
cioè lo scheletro, le articolazioni e i muscoli dell'addome e Quando l ' orifizio cervicale è dilatato al massimo, la fase di
della pelvi. espulsione inizia, necessita del l ' aumento di diametro
Arrivata al suo termine, la gestazione va proseguita con i l dell'apertura inferiore. Essa dipende dal meccanismo di
parto, cioè l' espulsione del neonato per l e vie naturali. nutazione, il che , come l ' abbiamo visto, viene favorito dalla
Bisogna qui sottolineare che il parto, dare vita a un bimbo è flessione delle cosce sulla pelvi (vedi fig. 42 p. 67).
un atto fisiologico, un' azione naturale, che dai tempi La posizione ancestrale, quella che rimane ancora utilizzata
immemorabili ha permesso il perpetuare della specie umana. da una grande parte dell'umanità, è la sospensione per le
La scienza dell'ostetrica è quindi la conoscenza dei meccani­ braccia (fig. 63): la flessione delle anche, che favorisce la
smi di un parto normale e delle alterazioni che possono nutazione, quindi l ' apertura inferiore, e la posizione
accadere durante il suo svolgimento, per arrivare a quello che verticale, che favorisce la pressione addominale, grazie al
viene chiamato un lieto evento. peso dei visceri , all'azione del diaframma toracico e alla
Quando inizia il parto, è un vero "all'armi" "tutti ai posti di contrazione della cinghia addominale (fig. 61). l muscoli
combattimento" che sconquassa l ' organismo della più efficaci non sono quindi i muscoli retti, ma i muscoli lar­
partoriente: la migrazione del neonato attraverso il canale ghi, muscolo obliquo esterno, ma anche muscolo obliquo
genitale suppone una successione di fenomeni ben coordinati. interno e soprattutto il trasverso, che porta indietro, verso il
Prima (fig. 59), sotto la pressione addominale, la testa fetale rachide e verso l'asse del canale genitale, l ' utero molto
valica l ' apertura superiore: è l 'impegno. La testa del neonato dilatato fuori dall'addome al di sopra della sinfisi pubica.
è ormai nella piccola pelvi. La posizione che favorisce Le caratteristiche anatomiche e funzionali del perineo
l ' allargamento dell'apertura superiore per il meccanismo femminile fanno si che sia esposto ai disturbi funzionali
della contro-nutazione è il decubito dorsale, arti inferiori causati dall'avanzare dell'età e, per certe donne, a causa delle
allungati (vedi Fig. 41, p. 67). gravidanze multiple. La fessura uro-genitale costituisce allora
La potente muscolatura dell'utero (fig. 60) fornito da fibre un'uscita possibile ai visceri della pelvi, la vescica e l 'uretra,
circolari oblique e longitudinali, inizia a contrarsi, in modo e anche l 'utero. Questo può creare una discesa di questi organi
ritmico mentre l' orifizio del collo uterino inizia a dilatarsi. È chiamato prolasso.
il periodo delle contrazioni, detto travaglio.
Fig. 59 Fig. 6 1

Fig. 60

Fig. 62

77
M i nzione e defecazione:
ese m p i o del pe ri n eo fem m i n i le

I muscoli del permeo controllano delle funzioni essenziali Il controllo fecale {o le feci)
come la minzione, la defecazione e l 'erezione. Le feci si accumulano nel retto, porzione terminale di grosso
Prendendo esempio del perineo femminile per la minzione e calibro del colon sigmoideo che segue il colon sinistro.
la defecazione, che sono comuni per i due sessi, vediamo Quando il retto r è pieno, lo stimolo di evacuare si fa sentire.
prima i meccanismi della continenza urinaria e della La continenza fecale (fig. 66) viene controllata da due fattori:
mmzwne. l ' azione del muscolo elevatore dell'ano 3, il cui fascio più
interno cravatta all'indietro il canale anale, e che, per la sua
Il controllo urinario contrazione, fa curvare questo canale ad angolo acuto,
La vescica è un serbatoio che consente di compensare la tirandolo verso l'avanti.
secrezione permanente dell 'urina per mezzo dei reni e di - I l muscolo sfintere esterno dell'ano 4, fa parte del piano
scaricarla solo volantariamente. La replezione della vescica superficiale del perineo e formato da fibre muscolari
determina lo stimolo di urinare. La continenza e la minzione striate, quindi volontarie, situato a valle del precedente.
volontarie sono quindi delle funzioni molto utili per Controlla la contenzione e anche, per mezzo del suo
l 'autonomia di ogni individuo. rilassamento la defecazione.
La continenza urinaria (fig. 64, schema femminile) La defecazione (fig. 67), o evacuazione delle materie fecali, è
permette il riempimento progressivo della vescica v, organo sotto la dipendenza di quattro fattori :
più anteriore della pelvi. Finché il muscolo sfintere liscio - il rilassamento del muscolo elevatore dell'ano 3, il che
dell'uretra l , formato di fibre lisce, è contratto, la vescica è consente al canale anale di tornare rettilineo e verticale.
continente. Un secondo muscolo sfintere esterno dell'ore­ - La contrazione dei muscoli lisci della parete del retto r, in
tra 2, facente parte del piano superficiale del perineo è particolare delle bandellette longitudinali e delle fibre
formato da fibre muscolari striate, quindi volontarie, è situato circolari, in un meccanismo peristaltico, contrazione
a valle del precedente sull'uretra posteriore e controlla la successiva delle fibre ad onde che avanzano verso valle.
continenza, m a anche la minzione. È la contrazione volontaria - Il rilassamento del muscolo sfintere esterno dell'ano 4
di questo muscolo sfintere che consente di trattenere la - La contrazione dei muscoli della spinta addominale, dia-
minzione quando uno stimolo molto forte si fa sentire. framma d, muscoli larghi dell ' addome, in particolare
La minzione (fig. 65) o atto di urinare, o ancora soddisfare il muscolo obliquo esterno 5 e soprattutto trasverso 6.
bisogno di urinare, fa intervenire quattro fattori.
- il rilassamento del muscolo sfintere liscio dell'uretra
- la contrazione del detrusore, muscolo liscio della parete
vescicale
- il rilassamento del muscolo sfintere esterno dell'uretra
posteriore
- la contrazione dei muscoli della spinta addominale, dia­
framma d, muscoli larghi dell'addome, in particolare
muscolo obliquo interne 5 e soprattutto trasverso 6.
Fig. 64 Fig. 65

3 --�---�-?i/.7-
4 -T---Yr---=�

Fig. 66 Fig. 67

Le legende sono comuni a tutte le figure.

79
I l peri n eo m asch i le

Contrariamente al perineo femminile, il perineo maschile non Questa ghiandola, situato alla base della vescica e intorno
ha storia .. ! niente parto, niente pro lasso. Neanche all'inizio dell'uretra, ha per funzione di secernere il liquido
incontinenza urinaria, tranne post operatorio. Invece, l ' uomo spermatico.
è destinato alla ritenzione urinaria, per colpa della patologia In tempo normale, quando la vescica l si riempie, due sfinteri
prostatica . . . assicurano la continenza:
Anatomicamente, il perineo maschile (fig. 68) comporta le - lo sfintere liscio del collo vescicale 2, che avvolge l 'uretra
stesse formazioni del perineo femminile, ma esiste una intraprostatica;
differenza capitale: l 'assenza di fessura uro-genitale . . . - lo sfintere esterno 3, volontario, situato alla punta della
Ritroviamo l'architettura in due piani con: prostata. Egli assume la continenza volontaria.
- il muscolo trasverso profondo l Quando esiste un ademona della prostata, l' ipertrofia della
- il muscolo trasverso superficiale 2 ghiandola sporge nell'uretra iniziale e altera l 'evacuazione
sono separati da: della vescica, la quale si dilata in ritenzione e forma un globo
- l 'aponeurosi perineale media 3, che occupa il triangolo vescicale g (linea tratteggiata) sporgendo sopra il pube.
anteriore del perineo La minzione (fig. 70) si effettua per contrazione del muscolo
- il muscolo sfintere anale 4, collegato al coccige per mezzo liscio della vescica, il detrusore, mentre si rilasciano lo
del legamento ano-coccigeo 5 sfintere liscio 2 e lo sfintere esterno 3. La pressione
- il muscolo sfintere esterno dell'uretra 6 addominale non è in generale necessaria, tranne nel caso della
il complesso unito in centro dal nucleo fibroso centrale 7. ritenzione.
M a la fessura uro-genitale è sostituita dal l 'apparato erettore L 'erezione, la "rigidification du penis", è facile da com­
costituito da tre corpi erettili, specie di spugne che possono prendere, per esempio, utilizzando una trombettina chiamata
aumentare di volume riempiendosi di sangue, grazie alle "lingua della suocera". È un nastro cavo di carta, chiuso ad
arterie pudende . . . un'estremità e dotato di una molla che l 'avvolge su se stesso
Troviamo anche, lungo i rami ischio-pubici, i due corpi (fig. 71). Quando si soffia all'interno (fig. 72), per mezzo
cavernosi 8, circondati dai muscoli ischio-cavernosi 9. Dopo della sua estremità aperta, si gonfia, si estende e diventa
essersi congiunti sulla linea mediana, sotto la sinfisi pubica, rigido. Durante l ' erezione, sono i corpi cavernosi e il corpo
ognuno forma la parte dorsale esterna del pene. spongioso che, a guisa del nastro, si gonfiano e si irrigidi­
Avvolgendo l 'uretra u, dopo il suo percorso nel perineo, scono grazie ali ' afflusso di sangue fornito dalle arterie
troviamo il corpo spongioso 10 che, avvolto dal muscolo pudende.
bulbo-cavernoso 1 1 , si dirige sulla linea mediana, sospeso Un esperimento dimostrativo può essere realizzato con un
all'aponeurosi perineale, verso la confluenza dei corpi palloncino montato su una base dotata di un rubinetto di
cavernosi, per formare con loro, la verga, o pene v. I tre corpi entrata e di uscita (fig. 73). Chiudendo il rubinetto di uscita
erettili sono allora avvolti da un rivestimento fibro­ (fig. 74) che corrisponde alla chiusura delle vene pudende,
aponeurotico inestensibile, l 'albugineo che gioca il ruolo di l 'insufflazione per mezzo del rubinetto di entrata gonfia il
guaina che conferisce rigidità al pene durante l 'erezione. palloncino. Ma se, poi, stringiamo il palloncino alla base (fig.
L 'uretra maschile termina con il meato urinario alla punta del 75) come lo fanno i muscoli ischio- e bulbo-cavernosi, il
pene, all'estremità del glande. volume e la rigidità aumentano. È questo spasmo muscolare
Il controllo urinario, la continenza (fig. 69) è basata sugli contemporaneo deli' eiaculazione, che costituisce l 'orgasmo.
stessi elementi della donna, ma con un elemento sup­ L' erezione permanente e involontaria che il priapismo: è una
plementare, la prostata P. situazione molto dolorosa.
8

Fig. 69

,... - ""<
r
1
l
++ l
l
l
Fig. 70 l
l
l
l
l

Fig. 74 Fig. 75

81
l reperi estern i del l a pelvi :
l osa n g a d i M ichae l is e p i a n o d i Lewi n n eck

Oltre gli esami radiologici più o meno perfezionati, è - le due fossette si proiettano in modo costante sulla parte
possibile con il semplice esame clinico, conoscere la struttura superiore delle articolazioni sacro-iliache.
della pelvi, grazie a punti di repere posteriori e anteriori. - L'apice superiore è di posizione variabile, L4 o L4-LS;
Sulla schiena femminile e anche maschile (fig. 76), è facile - Per quanto riguarda l'apice inferiore, può anche migrare
vedere sulla linea mediana, il solco rachideo, depressione tra leggermente attorno alla sua proiezione in S3.
le masse muscolari paravertebrali che corrisponde alla linea Questa losanga è una zona particolarmente estetica, chiamata
delle spinose. Questo solco si interrompe in basso a livello da alcuni "la divina losanga", corrisponde al sacro e alla
della regione sacrale, cioè che corrisponde al sacro. In questa giunzione lombo-sacrale e presenta un grande interesse per i
zona si disegna la losanga di Michaelis, delimitata da i suoi chirurghi e i reumatologici.
quattro apici: In effetti, questa zona lombo-sacrale (fig. 78) può essere
- da ogni lato della linea mediana, le due fossette sacrali determinata da tre reperi:
- in alto, l'estremità inferiore del solco rachideo - lo spazio interspinoso L4-LS, incrocio sulla linea mediana
- in basso, l'apice della fessura interglutea. della linea (tratteggiata) tracciata tra l'apice delle due cre­
Disegnata così, questa losanga comporta un grande asse ste iliache.
verticale, sulla linea mediana, nel prolungamento del solco - Le due fosse sacrali, a livello delle quali è possibile fare
rachideo e un piccolo asse trasversale perpendicolare al un'infiltrazione medicamentosa nell'articolazione sacro­
precedente andando da una fossetta sacrale all'altra. La lun­ iliaca.
ghezza del piccolo asse è costante, invece, quella del grande - Il punto d'infiltrazione del primo forarne sacrale dorsale
asse è variabile, il che, a seconda degli individui, fa cambiare e superiore, attraverso il quale è facile fare
la forma della losanga, più o meno allungata. un'infiltrazione perdurale bassa, nelle sciatiche per
Dal periodo greco classico, gli scultori e i pittori hanno sem­ esempio. Questo punto (blu scuro) si situa due dita sotto
pre disegnato questa losanga sulle loro opere, e lo si può L4 -L5 e a due dita a traverso la linea mediana. Dopo aver
vedere su tutti i quadri e le sculture. Certi artisti moderni realizzato con pazienza l'anestesia dei piani superficiali, è
conoscono il suo nome; invece in seno alla professione possibile cercare il forarne sacrale con un ago abbastanza
medica solo gli ostretici lo sanno. Non è un caso perché il suo lungo: è i l punto dove non incontra più il contatto con la
inventore era un ginecologo tedesco Gustav Adolph corticale del sacro. Dopo averlo spinto di un centimetro, il
Michaelis ( l 798 - 1 848), che viveva a Kiehl, e che, nel tempo liquido medicamentoso può essere iniettato.
in cui la radiologia non esisteva ancora, aveva trovato questo Sulla faccia anteriore della pelvi (fig. 79), le tre sporgenze
modo di apprezzare le deformazioni eventuali della pelvi delle ossee delle due spine iliache antero-superiori e del pube
sue future partorienti, annunciatrici di distocia. delimitano il triangolo di Lewinneck, sul quale appoggia la
Grazie alla radiologia, adesso è possibile sapere a quali pelvi in decubito ventrale (fig. 80). Questo triangolo funge
strutture corrisponde questa losanga. da repere per la determinazione stereotassica della pelvi per
Con delle radiografie frontali (fig. 77), fatte dopo aver gli interventi guidati da computer.
segnato i quattro apici con dei segni di pombo, si evidenzia
questa corrispondenza:
Fig. 77

) l
l' '
'
\
l '
l

l
\ l
\ l
\ l
\;

Fig. 76 Fig. 78

Fig. 79 Fig. 80

83
I l rachide lombare riposa sulla base della pelvi, articolandosi del tronco, è quello che ha più problemi per quanto riguarda
con il sacro. A sua volta, sopporta il rachide dorsale, al quale la patologia: è proprio lì che risiede la più frequente delle
sono associati il torace e il cingolo scapolare. malattie reumatologiche, la lombalgia, con il suo corollario,
Dopo il rachide cervicale, il rachide lombare è il tratto più l'ernia discale.
mobile del rachide in toto, e siccome è il più caricato dal peso
85
I l rach ide lom ba re nel suo com plesso

Visto d i fronte (fig. l ) su una radiografia, i l rachide lombare - la freccia della lordosi lombare f si può disegnare
è rettilineo e simmetrico in rapporto alla linea delle spinose congiungendo i l bordo postero-superiore della prima verte­
m; la larghezza dei corpi vertebrali così come la larghezza bra lombare L l al bordo postero-inferiore della quinta
delle apofisi trasverse decresce regolarmente dal basso in alto. vertebra lombare LS. Questa linea rappresenta la corda
La linea orizzontale h tangente la parte più elevata delle due della lordosi lombare c. La freccia rappresenta il massimo
creste iliache passa tra L4 ed L5. Le verticali a e a' abbassate della curvatura, in generale a livello della terza lombare
dal bordo esterno delle ali sacrali cadono approssi­ L3. Essa è tanto marcata quanto più è accentuata la lordosi;
mativamente nel fondo del cotile. può essere nulla qualora il rachide lombare sia rettilineo;
può anche, in alcuni rari casi, invertirsi;
Visto di profilo (fig. 2) su una radiografia, si possono ricono­ - l ' incurvamento posteriore r rappresenta la distanza fra il
scere le caratteristiche della lordosi lombare e della statica bordo postero-inferiore della quinta vertebra lombare e la
rachidea, messe a punto da De Sèze. verticale discendente dal bordo postero-superiore della
- l'angolo sacrale a è formato dall'inclinazione dalla faccia prima vertebra lombare. Questa distanza può essere:
superiore della prima vertebra sacrale sul l 'orizzontale. I l - nulla se la verticale coincide con la corda della lordosi
suo valore medio è d i 30°; lombare.
- l'angolo lombo-sacrale b formato fra l ' asse della quinta - positiva se il rachide lombare è curvato all'indietro
vertebra lombare e l ' asse del sacro ha un valore medio di - negativa se i l rachide lombare è inclinato in avanti.
1 40°;
- l'angolo di inclinazione del bacino i dato dal l' in­
clinazione della linea tesa fra il promontorio e il bordo
superiore della sinfisi pubica sul piano orizzontale ha un
valore medio di 60°;
m

Fig. l

\
l Fig. 2
l

i /
__ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ ......____...

87
Costituzione d e l l e ve rte b re l o m ba ri

Gli elementi costitutivi di una vertebra lombare sono ben - il processo articolare inferiore 7 si distacca dal bordo
visibili su una vista «esplosa» (fig. 3): inferiore dell'arco posteriore vicino all'unione della lamina
- il corpo vertebrale l , reniforme, è più esteso in larghezza con la spinosa. Si dirige in basso ed in fuori e presenta una
che un senso antera-posteriore; è anche più largo che alto e faccetta articolare, rivestita di cartilagine, che guarda in
il suo contorno, profondamente scavato, assume la forma di fuori ed in avanti;
un rocchetto; solo posteriormente è quasi piano; - fra la faccia posteriore del corpo vertebrale e l'arco
le due lamine 2 sono molto alte, si dirigono indietro e i n posteriore, si trova delimitato il forarne vertebrale che
dentro m a il loro piano è obliquo in basso e d in fuori; forma un triangolo quasi equilatero.
esse si congiungono in dietro per dare origine ad un
processo spinoso 3 massiccio, rettangolare, che si porta La vertebra lombare tipo "ricostruita" viene rappresentata
direttamente all'indietro e si rigonfia alla sua estremità nella figura 4.
posteriore; Alcune vertebre lombari presentano caratteri particolari: il
I processi costiformi 4 chiamati impropriamente processi processo costiforme della prima vertebra lombare è meno
trasversi, in quanto sono in realtà dei residui costali, si sviluppato di quello delle altre vertebre lombari.
impiantano all'altezza delle articolazioni e si dirigono
obliquamente in dietro ed in fuori. Sulla faccia posteriore La quinta vertebra lombare ha un corpo vertebrale più alto in
della base di impianto dei processi costiformi, si trova il avanti che in dietro tanto che visto di profilo appare
tubercolo accessorio che secondo alcuni sarebbe l 'analogo cuneiforme o anche a forma di trapezio con la base maggiore
del processo trasverso delle vertebre dorsali; in avanti. Quanto ai processi articolari inferiori della quinta
il peduncolo 5, piccola porzione ossea che riunisce l ' arco lombare, sono più distanziati uno dall'altro delle altre vertebre
posteriore al corpo vertebrale, si impianta sulla faccia lombari.
posteriore del corpo vertebrale nel suo angolo supero­
esterno. Forma il limite superiore ed il limite inferiore dei Quando si separano verticalmente due vertebre lombari l 'una
forami di coniugazione; posteriormente dà inserzione al dall'altra (fig. 5) si comprende come i processi articolari
massiccio delle articolazioni; inferiori della vertebra sovrastante possano incastrarsi in
il processo articolare superiore 6 s'innalza dal bordo dentro ed in dietro con i processi articolari superiori della
superiore della lamina a livello della sua unione con il vertebra sottostante (fig. 6). Ogni vertebra lombare quindi
peduncolo; il suo piano è obliquo indietro ed in fuori e stabilizza lateralmente la vertebra che le sta sopra grazie alle
presenta una faccetta articolare ricoperta di cartilagine che sporgenze che formano i processi articolari.
guarda indietro ed in dentro;
5
l
6
5

3
Fig. 3

Fig. 4

Fig. 5 Fig. 6

89
I l s i stema leg a menta re a l ivel lo
del rach ide lom ba re

I l sistema delle connessioni legamentari può venire studiato La sezione sagittale (fig. 7) mostra fra i corpi vertebrali il
sia su una sezione sagittale (fig. 7, dopo aver sezionato le disco intervertebrale con l ' anello fibroso 8 e il nucleo
lamine della metà sinistra), sia s u una sezione frontale (fig. 8, polposo 9.
passante a livello dei peduncoli; la metà anteriore com­
prendente i corpi vertebrali è vista nella sua faccia posteriore). A livello dell'arco posteriore la connessione è assicurata dai
Invece la metà posteriore della sezione (fig. 9), ruotata di legamenti segmentari. Ciascuna lamina è unita alla seguente
1 80°, mette in evidenza gli archi posteriori delle vertebre per mezzo di un legamento spesso, resistentissimo, di colore
lombari visti dalla loro faccia anteriore. Una vertebra è stata giallastro, chiamato legamento giallo 1 1 di cui si vede la
traslata verso l' alto. Si noti che sulle due parti (figg. 8 e 9) si sezione nella figura 7. Si inserisce in basso sul bordo
vedono le sezioni corrispondenti dei peduncoli. superiore della lamina sottostante e in alto sulla faccia interna
della lamina soprastante. I l suo bordo interno si riunisce a
Su di una sezione sagittale (fig. 7) si distinguono nettamente quello del suo omologo controlaterale sulla linea mediana
due sistemi legamentari: (fig. 9) e chiude completamente indietro il canale rachideo
- da un lato, lungo tutto il rachide i legamenti longitudinale 13; in avanti e in fuori, ricopre la capsula e il legamento
anteriore l e posteriore 5; antero-interno 14 della articolazioni interapofisarie. Il bordo
- dall ' altro un sistema di legamenti segmentari fra gli antero esterno del legamento giallo viene così a sfiorare il
archi posteriori. contorno posteriore del forarne di coniugazione;
Fra ciascun processo spinoso 12 si trova il legamento inter­
I l legamento longitudinale anteriore l, nastro lungo spesso spinoso 1 5, prolungato indietro dal legamento sovraspinoso
e madreperlaceo, si estende dal processo basale dell 'occipitale 1 6. È questo un cordone fibroso inserito sull'apice dei
fino al sacro sulla faccia anteriore del rachide. È formato da processi spinosi; a livello lombare si distingue poco dali 'in­
fibre lunghe che vanno da un capo all'altro del legamento e da crocio delle fibre di inserzione dei muscoli dorso-lombari;
fibre corte arciformi tese da una vertebra all'altra. Infatti si Fra i tubercoli accessori dei processi trasversi è teso da cia­
inserisce sulla faccia anteriore del disco intervertebrale 3 e scun lato un legamento intertrasversario 17 notevolmente
sulla faccia anteriore del corpo vertebrale 2 . A livello degli sviluppato a livello lombare.
angoli antero-superiori e antero-inferiori di ogni corpo verte­ In una vista anteriore dell'arco posteriore (fig. 9) si può
brale si trova uno spazio scollabile 4 dove si formeranno gli notare come la vertebra in alto sia stata staccata grazie alla
osteofiti qualora si venga ad instaurare una artrosi vertebrale. sezione del legamento giallo 13; invece fra la seconda e la
terza vertebra, il legamento è stato asportato completamente
Il legamento longitudinale posteriore 5 forma un nastro lasciando apparire la capsula e i l legamento antero-interno
esteso dal processo basilare fino al canale sacrale. I suoi bordi dell'articolazione zigapofisaria o interapofisaria 14 e il
sono festonati in quanto a livello della faccia posteriore di processo spinoso tra i due archi vertebrali.
ogni disco intervertebrale, le fibre arciformi 6 si inseriscono L 'insieme di questi due sistemi di legamenti realizza una
molto lontano lateralmente. Il legamento invece non ha alcuna connessione estremamente solida, non solo fra due corpi
inserzione sulla faccia posteriore del corpo vertebrale da cui vertebrali, ma anche per l 'insieme del rachide. Occorre un
rimane separato da uno spazio 7 percorso da plessi venosi forte trauma per romperlo.
peri-rachidei. La parte concava di ogni festone corrisponde ai
peduncoli 10.
l

4
3
6 --lr\\-+t�l'--ìd"'��
7 -+t+-l---++h!Lt-+'f-+"t7f-f'' 16
5 ----I-,f.fl--lrt----h+-t---v+--Jf+-tf-'1---+-H'
8 ----IJ�����
9 ----nr���rl

Fig. 7

----hL91=-� l o
lftl-fflr-+--t--- 1 4

-+----- 1 7
1-+++ttf--t-+-+--+---- 1 3

Fig. 8 Fig. 9

Le legende sono comuni alle tre figure.

91
Fl esso-estensione e i ncl i nazione
del rach ide lom ba re

Durante il movimento di flessione (fig. 1 0), il corpo di ogni legamento longitudinale anteriore viene a trovarsi sotto
vertebra si inclina, rispetto alla vertebra sovrastante, e scivola tensione. Al contrario il legamento longitudinale posteriore si
leggermente verso l 'avanti nel senso della freccia F, il che detende e, simultaneamente, i processi articolari inferiori della
diminuisce lo spessore del disco nella sua parte anteriore e vertebra superiore si connettono più profondamente ai
l 'aumenta nella posteriore. I l disco intervertebrale diventa processi articolari superiori della vertebra sottostante 3, men­
quindi cuneiforme a base posteriore e il nucleo polposo è tre le apofisi spinose vengono a contatto 4. Così il movimento
spinto all'indietro. La pressione dunque aumenta sulle fibre di estensione viene limitato da sporgenze ossee a livello
posteriori de li' anello fibroso. Contemporaneamente i processi dell'arco posteriore e dalla tensione del legamento vertebrale
articolari inferiori della vertebra sovrastante scivolano verso comune anteriore.
l'alto e tendono a sganciarsi dai processi articolari superiori
della vertebra inferiore (freccia nera). La capsula ed i Durante il movimento di inclinazione laterale (fig. 1 2) il
legamenti di questa articolazione interapofisaria sono pertanto corpo della vertebra sovrastante si inclina dal lato della
tesi al massimo, così come tutti i legamenti de l i ' arco concavità (freccia l) dell 'inclinazione e il disco diviene
posteriore: il legamento giallo, il legamento interspinoso 2, i l cuneiforme e più spesso dal lato della convessità. Il nucleo
legamento sovraspinoso e d i l legamento longitudinale polposo si sposta leggermente dal lato della convessità. Il
comune posteriore. Questa messa in tensione limita in legamento intertrasversario si tende dal lato della convessità 6
definitiva il movimento di flessione. e si detende quello dal lato della concavità 7.
Vista posteriore (fig. 13) si assiste ad uno slittamento
Durante il movimento di estensione fig. 1 1 il corpo verte­ differenziale delle apofisi articolari: dal lato della convessità,
brale della vertebra sovrastante si inclina ali ' indietro ed indie­ il processo articolare della vertebra superiore si innalza 8,
treggia nel senso della freccia E. Nel medesimo tempo, il mentre dal lato della concavità si abbassa 9. C'è dunque
disco intervertebrale si assottiglia all'indietro e s 'allarga in contemporaneamente una detensione dei legamenti gialli e
avanti prendendo una forma di cuneo a base anteriore. Il della capsula articolare interapofisaria dal lato della concavità
nucleo polposo è spinto verso l'avanti, il che mette in tensione e, viceversa, una messa in tensione di questi stessi elementi
le fibre anteriori dell'anello fibroso. Contemporaneamente il dal lato della convessità.
Fig. 1 0 Fig. 1 1

Fig. 1 2

93
Rotazione n e l rac h i d e l o m ba re

Le faccette articolari superiori delle vertebre lombari deve obbligatoriamente accompagnarsi ad uno scivo­
guardano in dietro ed in dentro (figg. 1 4 e 1 5 visione Iamento del corpo vertebrale della vertebra superiore in
dall'alto); non sono piane, ma concave sul piano trasversale e rapporto a quella sottostante (fig. 1 6). 11 disco intervertebrale
rettilinee su quello verticale. Geometricamente sono tagliate D non è dunque sollecitato solamente in torsione assiale (fig.
sulla superficie di uno stesso cilindro, il cui centro O è situato 1 7), cosa che gli permetterebbe una ampiezza di movimento
posteriormente alle faccette articolari circa alla base relativamente grande, ma anche in scivolamento e in taglio
dell'apofisi spinosa (fig. 1 6). (fig. 1 6); ciò spiega perché la rotazione del rachide lombare
A livello delle vertebre lombari superiori (fig. 1 4) i l centro sia molto piccola sia a ciascun livello, sia nel suo complesso.
di questo cilindro è situato quasi immediatamente dietro la
linea che congiunge i l bordo posteriore delle apofisi articolari, In base agli studi di Gregersen e Lucas la rotazione totale
mentre a livello delle vertebre lombari inferiori (fig. 1 5) i l destra-sinistra del rachide lombare fra L 1 ed S 1 sarebbe di 1 0°,
cilindro ha un diametro molto maggiore, il che sposta i n die­ per cui, supponendo che la rotazione segmentaria sia
tro il suo centro in rapporto al corpo vertebrale. egualmente ripartita equivarrebbe a 2° per ogni livello, cioè
un grado da ciascun lato per ogni livello.
Da notare che il centro di questo cilindro non corrisponde al Si può pertanto arguire che il rachide lombare non è
centro dei piatti vertebrali, così quando la vertebra superiore conformato per effettuare un'ampia rotazione assiale, che
ruota sulla vertebra inferiore (figg. 1 8 e 1 9) questo resta molto limitata a causa dell 'orientamento delle faccette
movimento di rotazione si effettua attorno a questo centro e articolari.
...... --- - - -- ......
/ "
/ '\
l \
l \
o
:
\
+
l

Fig. 1 4

Fig. 1 5

Fig. 1 6 Fig. 1 7

lÌl
l
l

95
Ce r n i e ra l o m bo-sacra l e
e spond i lo l i stesi

La cerniera lombo-sacrale corrisponde ad un punto di da una parte il disco lombo-sacrale, le cui fibre oblique
debolezza della colonna rachidea. Su una vista laterale (fig. sono messe in tensione
20) si constata, in effetti che in conseguenza dell'inclinazione - dall 'altra i muscoli delle docce paravertebrali, la cui con­
della superficie superiore della prima sacrale Sl, il corpo della trazione permanente è all'origine dei dolori che si hanno
quinta lombare L5 tende a slittare in basso ed in avanti: il peso nelle spondilolistesi.
P può essere scomposto in due forze elementari: L' entità dello scivolamento può essere determinata dalla
- una forza N perpendicolare al piano superiore del sacro sporgenza del piatto inferiore di L5 sul bordo anteriore del
- una forza G parallela al piano superiore del sacro che tira i l piatto superiore di S 1 .
corpo vertebrale d i L5 verso l ' avanti.
Questo slittamento è impedito dalle solide connessioni Sulle radiografie di tre-quarti (fig. 23) si vede chiaramente
del!' arco posteriore di L5. comparire i l classico «cagnolino»
Viste dall'alto (fig. 22) i processi articolari inferiori di L5 si - il cui muso è formato dal processo traverso
incastrano fra i processi articolari superiori di S l . La forza di - l 'occhio dal peduncolo visto di profilo
slittamento G' spinge fortemente i processi di L5 sui processi - l ' orecchio dal processo articolare superiore del lato oppo-
superiori del sacro che resistono da entrambi i lati con una sto,
forza R. - la zampa anteriore dal processo articolare inferiore,
La trasmissione di questi sforzi si effettua attraverso un punto - la coda dalla lamina e processo articolare superiore del lato
di passaggio obbligato a livello dell'istmo vertebrale (fig. opposto
21); si chiama così la parte dell'arco posteriore compreso fra - la zampa posteriore dal processo articolare inferiore del
i processi articolari superiori e quelle inferiori. Quando questo lato opposto
istmo è interrotto o distrutto, come rappresentato nella figura, - il corpo dalla lamina vista di tre-quarti.
siamo in presenza di una spondilolisi. Poiché l ' arco Da notare che il collo corrisponde esattamente all ' istmo verte­
posteriore non è più trattenuto indietro sulle apofisi superiori brale: quando l'istmo è interrotto, il collo del cagnolino
del sacro il corpo vertebrale di L5 scivola in basso e in appare tagliato; questo permette di diagnosticare la
avanti realizzando una spondilolistesi. I soli elementi che spondilolisi e di ricercare lo slittamento di L5 visibile sulla
trattengono allora la quinta lombare sul sacro e le impedi­ radiografia in laterale.
scono di scivolare ancor di più, sono:
Fig. 20 Fig. 2 1

Fig. 22

Fig. 23

97
l l eg a m e nti i leo-lom ba ri
e i movi m enti
d e l l a ce r n i e ra lom bo-sacra l e

Le due ultime vertebre lombari sono riunite direttamente Questi legamenti ileo-lombari si tendono e si detendono
all'osso iliaco dai legamenti ileo-lombari (fig. 24, vista seguendo i movimenti della cerniera lombosacrale, in tale
anteriore). Si distinguono due fasci: modo intervengono per ! imitarli .
- il fascio superiore l, chiamato anche fascio ileo-tra­ N e l movimento d'inclinazione laterale (fig. 25) i
sversario lombare superiore: si distacca dalla sommità legamenti ileo-lombari si tendono dal lato della convessità
dell'apofisi trasversa della quarta vertebra lombare e si e limitano a 8° l 'inclinazione della quarta lombare sul
dirige in basso, in fuori ed in dietro verso la cresta iliaca, sacro. Dal lato della concavità i legamenti si detendono.
ove si inserisce; Nella flesso-estensione (fig. 26), vista laterale, (in tra­
- il fascio inferiore 2, chiamato anche ileo-trasversario sparenza l ' ala i l iaea):
lombare inferiore, si distacca dalla sommità e dal bordo • a partire da una posizione neutra N, l 'orientamento dei
inferiore dell'apofisi trasversa della quinta lombare, si legamenti fa capire che nel movimento di flessione F
dirige in basso ed in fuori per inserirsi sulla cresta iliaca in vediamo tendersi il fascio superiore del legamento ileo
avanti e all'interno del fascio precedente. lombare (in rosso) poiché è diretto obliquamente in
basso, in fuori e in dietro. Al contrario, si detende nel­
Si distinguono talora due fasci fibrosi più o meno l 'estensione E.
individualizzati • Inversamente nella flessione F il fascio inferiore del
- un fascio strettamente iliaco 2; legamento ileo-lombare (in blu) è deteso, poiché si dirige
- un fascio sacrale 3, pi ù decisamente verticale, che si dirige leggermente in avanti, ma si tende nell 'estensione E.
leggermente in avanti e termina sulla parte anteriore
deli' articolazione sacro-iliaca e sulla parte più esterna della In complesso, la motilità della cerniera lombo-sacrale è molto
grande ala sacrale. limitata a causa della potenza di questi legamenti ileo­
lombari. Nell'insieme, limitano più l'inclinazione laterale
della flesso-estensione.
go
1.-1
Fig. 24
l '
l !
l

Fig. 25

Fig. 26

99
l m usco l i del tro n co i n u n a
sezione orizzonta le

Una sezione orizzontale passante a livello della terza vertebra l muscoli della parete addominale si dividono in due gruppi :
lombare (fig. 27), espone la parte inferiore della sezione, - i muscoli retti dell'addome 13, situati i n avanti, d a una
permette di suddividere i muscoli del tronco in tre gruppi. parte e dal l 'altra della linea mediana;
- i muscoli larghi dell'addome in numero di tre; formano la
l muscoli del gruppo posteriore, si ripartiscono su tre piani: parete antera-laterale dell'addome e sono procedendo dalla
un piano profondo che comprende: profondità alla superficie
- i muscoli trasversari spinosi l che occupano l ' angolo - il muscolo trasverso dell'addome 10;
diedro che si forma tra il piano sagittale delle apofisi - il muscolo obliquo interno dell'addome 1 1 ;
spinose e il piano frontale dei processi trasversi, e s1 i l muscolo obliquo esterno dell'addome 12.
modellano strettamente alle lamine vertebrali ; In avanti questi tre muscoli formano delle aponeurosi che
- il muscolo lunghissimo del dorso 2 che ricopre i l costituiscono la guaina dei retti e la linea alba nel modo
precedente e deborda i n fuori; seguente: l 'aponeurosi del muscolo obliquo interno si divide a
- il muscolo erettore del rachide 3, voluminosa massa livello del bordo esterno del muscolo retto in due foglietti,
carnosa situata al di fuori del precedente; uno superficiale 15 e l 'altro profondo 14 che avvolgono il
- infine il muscolo inter-spinoso 4, inserito dai processi retto. Sulla linea mediana poi s'incrociano formando un rafe
spinosi e situato dietro il muscolo trasverso spinoso e i l molto solido: la linea alba addominale 1 6; i foglietti
muscolo lunghissimo. anteriori e posteriori della guaina dei retti sono rafforzati dalla
parte posteriore della aponeurosi del trasverso e in avanti
Questi muscoli formano una voluminosa massa che occupa, dall'aponeurosi del grande obliquo. Ciò si ha nella parte
da una parte e dall 'altra dei processi spinosi, le docce verte­ superiore; si vedrà più avanti l 'esatta disposizione che si ha
brali; per questa ragione si chiamano muscoli paravertebrali o nella parte inferiore.
muscoli delle docce vertebrali. Sono separati, esternamente, I muscoli latero-vertebrali e i muscoli larghi dell'addome
dal solco lombare che corrisponde alla linea delle spinose. delimitano la cavità addominale all'interno della quale
sporgono il rachide lombare 20 e i grossi vasi prevertebrali
• il piano medio è costituito dal piccolo dentato posteriore (aorta e vena cava inferiore, non rappresentati qui). La cavità
ed inferiore 5. addominale propriamente detta 1 8 è tappezzata dal peritoneo
• il piano superficiale è rappresentato nella regione lombare 21 (in rosso), che ricopre la faccia posteriore dei muscoli retti,
da un solo muscolo, il grande dorsale 6; prende le sue la faccia profonda dei muscoli larghi e la parete posteriore a
inserzioni dalla spessa aponeurosi lombare 7 che si fissa, cui sono fissati gli organi retroperitoneali, i reni contenuti in
fra l' altro, sulla linea delle spinose; il corpo muscolare 6 un tessuto lasso cellulo-adiposo spazio retroperitonale 19.
forma una spessa fascia carnosa che ricopre tutta la parte Tra il peritoneo parietale e la parete dell'addome si frappone
postero-laterale della regione lombare. un sottile strato di tessuto fibroso: la fascia trasversale 17.

I muscoli latero-vertebrali sono due:

- il quadrato dei lombi 8, fascio muscolare teso tra l 'ultima


costa, la cresta iliaca e l ' apice dei processi trasversi;
- lo psoas 9 che occupa l'angolo diedro formato dalle facce
laterali dei corpi vertebrali e i processi trasversi.
14 15 16 17
18
13

12

8 19
3 2 4 9 6

Fig. 27

1 01
l m usco l i posteriori d e l tro n co
I muscoli posteriori del tronco sono disposti in tre piani, che Nella loro parte bassa questi muscoli si confondono,
sono, dal profondo al superficieale formando la massa comune dei muscoli lombari 6 visibile
sulla parte destra della figura 29; le loro inserzioni si
Il piano profondo costttmto dai muscoli spinosi. effettuano a livello della superficie profonda di una robusta
Direttamente applicati al rachide (figg. 28 e 29), donde i l loro lamina tendinea che, in superficie, si confonde con la
nome di muscoli delle docce vertebrali, sono costituiti da aponeurosi del grande dorsale 7.
fasci tanto più corti quanto più sono situati profondamente.
Sono: Il piano medio (fig. 29) è costituito da un solo muscolo: il
- il muscolo trasverso spinale l è formato di lamelle dispo­ piccolo dentato posteriore e superiore 4, che è posto
ste come le tegole di un tetto; nella figura è disegnata una immediatamente dietro ai muscoli delle docce vertebrali ed è
sola di queste lamelle secondo la concezione di Troland: le ricoperto dal piano del muscolo grande dorsale. Si inserisce
fibre si distaccano dall a lamina di u na vertebra sui processi spinosi delle prime tre vertebre lombari e delle
obliquamente e, in basso e all'infuori, vanno a terminare due ultime dorsali, forma dei fasci obliqui in alto e in fuori e
sulle processi trasversi delle quattro vertebre sottostanti. va a terminare sul bordo inferiore e sulla faccia esterna delle
Nella concezione di Winckler le fibre partono dalle lamine ultime tre o quattro coste.
e dai processi spinosi di quattro vertebre sottostanti per
terminare sul processo trasverso della vertebra sovrastante Il piano superficiale è formato dal muscolo grande dorsale
(vedi figura 85, pagina 1 3 3); 7, che prende origine dalle robuste aponeurosi lombari. Le sue
- i muscoli interspinosi 2 situati da una parte e dall'altra fibre oblique in alto ed in fuori, ricoprono tutti i muscoli delle
della linea mediana riuniscono i bordi di due processi docce e danno origine a fasci muscolari secondo una linea di
spinosi vicini. Nello schema è rappresentato solamente un transizione obliqua in basso ed in fuori.
paio di questi muscoli interspinosi;
- il muscolo spinale 3, fusiforme, teso da una parte e dall'al­ L ' aponeurosi lombare nel suo insieme forma una losanga ad
tra degli interspinosi e dietro ai trasversi spinali, si inseri­ asse maggiore verticale. Le fibre muscolari formano uno
sce in basso sui processi spinosi delle due prime lombari e strato molto esteso che avvolge la parte postero-estema della
delle due ultime dorsali, per terminare sulle spinose delle base toracica e va terminare sull'omero (vedi volume I, p. 73,
prime dieci dorsali. I fasci più corti sono i più interni; fig. 1 1 5).
- il muscolo lunghissimo del dorso 5, lunga banda
muscolare situata immediatamente al di fuori dello spinale, L'azione dei muscoli posteriori (fig. 30) è essenzialmente
sale sulla faccia posteriore del torace per fissarsi sulle coste quella di estendere il rachide lombare prendendo appoggio sul
fino alla seconda costa (fasci esterni o costali) e sui sacro, tirano fortemente all'indietro il rachide lombare e
processi trasversi delle vertebre lombari e dorsali (fasci dorsale facendo perno sia sulla cerniera Iombo-sacrale, sia
interni o trasversali) sulla cerniera dorso-lombare. Inoltre determinano una
- il muscolo ileo-costale del torace o sacro-lombare 6, accentu azione della lordosi lombare (fig. 3 1 ) poiché
grossa massa muscolare prismatica situata in dietro ed al di costituiscono le corde parziali o totali dell'arco formato dal
fuori dei precedenti muscoli, risale la faccia posteriore del rachide lombare. Non si può dunque dire che essi raddrizzino
torace abbandonando dei fasci di terminazione sulla faccia i l rachide lombare. Lo tirano all' indietro e contempo­
posteriore delle ultime dieci coste, vicino al loro angolo raneamente lo incurvano.
posteriore. Queste fibre sono in seguito rimpiazzate da Vedremo poi che questi muscoli posteriori giocano un ruolo
alcune fibre che risalgono fino ai processi trasversi delle importante nell'espirazione.
ultime cinque cérvicali (vedi figura 89, pagina 1 3 5).
35 - ---{;.-��...
------>��:;;!:s;'
6 ----h"'"----o

�---- 1
---+--- 6

Fig. 28

Fig. 29

Fig. 30

1 03
Ruolo del l a terza ve rte bra lom ba re e
d e l l a d od ices i m a dorsa le

Gli studi di A. Delmas hanno messo in luce il valore Gioca dunque un ruolo essenziale da vertebra perno, di
funzionale di alcune vertebre (figg. 32 e 33, secondo Delmas), scambio nella statica vertebrale tanto più che si trova
nella stazione eretta. all'apice della lordosi lombare e che i suoi piatti sono
Il carattere cuneiforme della quinta vertebra lombare che paralleli tra loro e orizzontali. È questa la prima vertebra
funge da collegamento tra il sacro, più o meno orizzontale, e veramente mobile del rachide lombare poiché si può
il rachide verticale è conosciuto da tempo. Per contro la considerare che la quarta e la quinta, molto legate all'osso
funzione della terza vertebra lombare L3 comincia appena ora iliaco ed al sacro, formano un collegamento statico piuttosto
ad essere considerata (fig. 32). Questa vertebra in effetti che dinamico fra il rachide e il bacino.
possiede un arco posteriore più sviluppato perché funge da
relais muscolare tra: La dodicesima vertebra dorsale Dl2 al contrario segna il
- da una parte, i fasci lombari del muscolo lunghissimo del punto di cambio di direzione fra la cifosi dorsale e la lordosi
dorso che provengono dali' osso iliaco e si inseriscono sui lombare. È una vertebra cerniera il cui corpo vertebrale è
processi traversi della terza vertebra lombare relativamente importante rispetto all'arco posteriore, dietro al
e dali ' altra parte, risalendo verso il rachide dorsale, i fasci quale passano a ponte i muscoli delle docce posteriori senza
del muscolo interspinoso la cui inserzione più bassa è prendervi inserzioni notevoli. A. Delmas la paragona a «una
appunto sui processi traversi della terza vertebra lombare. vera rotula dell 'asse vertebrale».
Così (fig. 33) la terza vertebra lombare è tirata all'indietro dai
muscoli ad inserzione sacrale e iliaca per servire da punto di
applicazione de li' azione dei muscoli dorsali.
Fig. 32 Fig. 33

1 05
l m usco l i l ate ra l i del tro n co
Il gruppo dei muscoli laterali del tronco comprende due Queste inserzioni si effettuano sui bordi inferiore e superiore
muscoli: il quadrato dei lombi e lo psoas. di due vertebre adiacenti e anche sul bordo laterale del disco
compreso fra queste due vertebre. Vi sono delle arcate
Il muscolo quadrato dei lombi (fig. 34, vista anteriore) tendinee che riuniscono fra di loro le varie zone di inserzione
forma, come indica il suo nome, un fascio muscolare qua­ muscolare. II corpo muscolare fusiforme, appiattito dal
drilatero disteso fra I 'ultima costa, la cresta i liaca e il rachide davanti all'indietro, si porta obliquamente in basso e in fuori,
presentando, in fuori, un bordo libero. È formato da tre tipi di segue lo stretto superiore, si riflette sul bordo anteriore
fibre (lato destro della figura): dell'osso iliaco a livello della eminenza ileo-pettinea, e,
- Fibre che uniscono direttamente l 'ultima costa alla cresta accompagnato dal muscolo iliaco, termina sull'apice del
iliaca (frecce arancione). piccolo trocantere.
- Fibre che uniscono l 'ultima costa ai processi trasversi delle
cinque vertebre lombari (frecce rosse). Quando lo psoas prende la sua inserzione fissa sul femore,
- Fibre che uniscono i processi trasversi delle quattro prime mentre l ' anca è bloccata da una contrazione degli altri
vertebre lombari alla cresta iliaca (frecce verdi). Queste muscoli periarticolari, ha una azione molto forte sul rachide
sono in continuità con quelle che provengono dal muscolo lombare (fig. 37). Gli fa effettuare sia un movimento di
trasverso spinale (frecce viola), che appaiono nello spazio inclinazione dal lato della sua contrazione che una rotazione
fra i processi trasversi. verso il lato opposto. Inoltre (fig. 38) poiché questo muscolo
si inserisce all'apice della lordosi lombare, determina una
I tre gruppi di fibre del quadrato dei lombi sono disposti su tre flessione della colonna lombare rispetto al bacino e
piani: il piano posteriore è formato dalle fibre dirette costo­ contemporaneamente una iperlordosi lombare che si vede
iliache, ricoperte dalle trasverso-iliache; poi il piano delle chiaramente nel soggetto in decubito dorsale con gli arti
fibre costo-trasversarie l . inferiori distesi sul piano d'appoggio.
Quando i l quadrato dei lombi s i contrae d a un solo lato,
determina una inclinazione del tronco dalla parte della sua Quindi i due muscoli del gruppo laterale fanno inclinare il
contrazione (fig. 35). È aiutato molto in questa sua azione dai tronco dalla parte della loro contrazione, ma mentre il qua­
muscol i obliquo interno ed esterno dell'addome. drato dei lombi non ha azione sulla Jordosi lombare, lo psoas
determina una iperlordosi e nello stesso tempo una rotazione
li muscolo psoas 2 (fig. 36) è situato al davanti del quadrato del tronco dalla parte opposta.
dei lombi; il suo corpo muscolare carnoso origina dai fasci
muscolari:
- un fascio posteriore che si inserisce sui processi trasversi
delle vertebre lombari,
- un fascio anteriore inserito sui corpi vertebrali della
dodicesima dorsale e delle cinque vertebre lombari.
Fig. 34 Fig. 36

Fig. 38

Fig. 35 Fig. 37

1 07
l m usco l i d e l la pa rete addom i na l e : i l retto
ed i l trasverso

Il muscolo retto dell'addome l muscoli traversi dell'addome


I due muscoli retti dell'addome (fig. 39, vista di fronte e l muscoli traversi dell'addome (fig. 41, vista fronte, il tra­
fig. 40, vista di profilo) formano due bande muscolari distese sverso è rappresentato solo sulla metà sinistra, e fig. 42,
lungo la faccia anteriore dell'addome, da una parte e dall'al­ vista di profilo) formano il piano più profondo dei muscoli
tra della linea mediana. larghi della parete addominale. Si inseriscono indietro,
Hanno le inserzioni superiori sulla quinta, sesta e settima all ' apice dei processi trasversi delle vertebre lombari .
costa e sulle cartilagini costali e anche sull'apofisi xifoidea. Le fibre muscolari orizzontali, si dirigono in fuori e
La spessa banda muscolare che fa seguito a queste inserzioni, direttamente in avanti e contornano la massa viscerale. Danno
si restringe gradatamente intersecata da strisce di inserzioni origine a fibre aponeurotiche, secondo una linea parallela al
aponeurotiche (due inserzioni sopra l ' ombelico, una a livello margine esterno dei muscoli retti. Questa aponeurosi
dell'ombelico e una al di sotto) . Il muscolo retto è quindi un terminale del muscolo trasverso si riunisce a quella del lato
muscolo poligastrico. La larghezza del corpo muscolare è opposto sulla linea mediana. Per la maggior parte passa dietro
nettamente minore al di sotto dell'ombelico per dare origine a al muscolo retto prendendo così parte alla formazione del
un potente tendine che si fissa sul margine superiore del pube, foglietto posteriore della guaina dei retti. Tuttavia, al di sotto
sulla sinfisi pubica e con alcune propaggini verso la parte dell'ombelico, l'aponeurosi del trasverso passa davanti al
opposta e verso gli adduttori. muscolo retto che la perfora per portarsi dietro ad essa. A
I due muscoli retti sono separati sulla linea mediana da uno partire da questo livello, segnato sulla faccia posteriore del
spazio più largo al di sopra dell'ombelico che al di sotto: la muscolo retto dall'arcata aponeurotica, l ' aponeurosi del tra­
linea alba. sverso prende parte alla formazione del foglietto anteriore
Sono contenuti in una guaina aponeurotica, la guaina dei della guaina dei retti.
retti, formata dalle aponeurosi terminali dei muscoli larghi Su questo schema si può notare anche che solamente le fibre
della parete addominale. della parte mediana sono orizzontali. Le fibre della parte
superiore hanno decorso obliquo in alto ed in dentro, quelle
della parte inferiore sono oblique in basso ed in dentro men­
tre le fibre più basse terminano sul bordo superiore della
sinfisi pubica e del pube, prendendo così parte, con le fibre del
piccolo obliquo, alla formazione del tendine congiunto.
Fig. 39 Fig. 40

Fig. 4 1 Fig. 42

1 09
l m uscol i d e l la pa rete addom i na l e :
i m usco l i o b l i q uo i nte rno e d este rno

I l muscolo obliquo interno dell'addome basso verso l 'alto e sono intrecciate con le digitazioni del
Il muscolo obliquo interno dell'addome (fig. 43 e fig. 44) muscolo dentato anteriore.
forma lo strato intermedio dei muscoli larghi della parete I fasci muscolari sono situati sulla parete laterale dell'addome
addominale. e danno origine ad un'aponeurosi secondo una linea di
La direzione prevalente delle sue fibre è obliqua dal basso transizione inizialmente verticale, parallela al bordo esterno
verso l' alto e dall 'esterno verso l 'interno; si fissa sulla cresta del muscolo retto, poi obliqua in basso e all' indietro. Questa
iliaca; le fibre carnose formano uno strato muscolare situato aponeurosi prende parte alla formazione del foglietto
sulla parete laterale dell'addome: anteriore della guaina dei retti e si intreccia, sulla linea
- alcune terminano direttamente sulla dodicesima e mediana, con quella omologa controlaterale contribuendo alla
undicesima costa, formazione della linea alba addominale.
- altre terminano per mezzo di una aponeurosi, che fa seguito Le fibre che originano dalla digitazione inserita sulla nona
al corpo muscolare, seguendo una l inea inizialmente costa si inseriscono sul pube e mandano delle espansioni
orizzontale che parte dall 'estremità dell'undicesima costa e aponeurotiche verso gli adduttori orno e controlaterali. Le
che poi si fa verticale lungo il bordo esterno del grande fibre che originano dalla digitazione che parte dalla decima
retto. costa, vanno a terminare sull'arcata crurale; questi due fasci
Le fibre aponeurotiche terminano sulla decima cartilagine tendine i delimitano l 'orifizio superficiale del canale
costale e sul processo xifoideo. Prendono parte alla inguinale. Questo ha forma di triangolo con vertice supero­
costituzione del foglietto anteriore della guaina dei retti e esterno e base infero-interna formata dal pube e dalla spina
s'incrociano, sulla linea mediana, con i l loro omologo oppo­ pubica sulla quale si inserisce il legamento inguinale.
sto formando così la linea alba addominale. La parte bassa del
piccolo obliquo si inserisce direttamente sulla parte esterna Riguardo a, questi muscoli della parete addominale, che
dell 'arcata crurale; le sue fibre sono inizialmente orizzontali, formano il gruppo anteriore dei muscoli motori del rachide, è
poi diventano oblique verso il basso e l 'interno; formano, con importante ricordare quanto segue:
le fibre del trasverso, il tendine congiunto e terminano sul - i muscoli retti a livello della parte più anteriore
margine superiore della sinfisi pubica e sulla spina pubica. dell'addome formano due fasce muscolari che agiscono a
Il tendine congiunto viene così a delimitare, con la parte grande distanza dal rachide, tra l'orifizio inferiore del
interna dell' arcata crurale, l 'orifizio profondo del canale torace nella sua parte anteriore e la cintura pelvica, nella
inguinale. parte anteriore;
- i muscoli larghi formano tre piani sovrapposti con fibre la
l muscolo obliquo esterno dell'addome cui direzione è trasversale per lo strato profondo del
Il muscolo obliquo esterno dell'addome (fig. 45 e fig. 46) muscolo trasverso, obliqua in alto e in dentro per lo strato
forma lo strato superficiale dei muscoli larghi della parete medio del muscolo obliquo interno, obliqua in basso e in
addominale. dentro per lo strato superficiale del muscolo esterno.
La direzione prevalente delle sue fibre è obliqua dali 'alto in
basso e dall 'esterno all'interno. Le sue digitazioni carnose si
inseriscono sulle ultime sette coste; esse si sovrappongono dal
Fig. 43 Fig. 44

Fig. 45 Fig. 46

111
l m usco l i d e l l a pa rete addom i n a l e:
i l p rofi l o d e l pu nto d i vita

Le fibre dei muscoli larghi, prolungate dalle fibre delle loro Questo meccanismo fa ben comprendere che l 'incavo del
aponeurosi, formano un intreccio, un vero e proprio corsetto punto di vita è più marcato quanto più le fibre oblique sono
attorno all'addome (fig. 47). Infatti la direzione delle fibre tese e il pannicolo adiposo è ridotto.
del muscolo obliquo esterno di un fianco si prolunga nella Per ricostruire il profilo del punto di vita bisogna dunque
direzione delle fibre del muscolo obliquo interno dell 'altro ristabilire la tonicità dei muscoli obliqui dell'addome.
fianco e viceversa, cosicché, considerati nel loro insieme, Inoltre, il profilo del punto di vita della parte inferiore
questi muscoli obliqui interno ed esterno formano un intreccio dell'addome, dipende anche dai muscoli larghi, i cui formano
a maglie non rettangolari, ma a losanga; i sarti direbbero che una vera cinghia addominale (fig. 50) che si potrebbe
questo tessuto è «a sghembo», così che ben si adatta al profilo definire "sotto-pancia". L'efficacia di questa cintura è
della vita, anzi si può dire che questo sghembo determina, determinata dalla tonicità, non tanto dai muscoli retti
letteralmente, la circonferenza della vita. anteriori, ma anche dai muscoli larghi :
- muscolo obliquo esterno (verde)
Una semplice dimostrazione può evidenziare questo fatto : - muscolo obliquo interno (blu)
- se fra due cerchi, si tendono dei fili o degli elastici (fig. 48), - ma soprattutto muscolo traverso (giallo) nella sua parte
quando la loro direzione è parallela all'asse che unisce il inferiore.
centro dei due cerchi, si ottiene una superficie cilindrica. Questi muscoli giocano un ruolo importante per il parto
- se però si ruota il cerchio superiore rispetto al cerchio durante la fase di espulsione.
inferiore (fig. 49), i fili restano tesi ma prendono una
direzione obliqua e la superficie che «avvolge» tutte queste
rette è un iperboloide di rivoluzione il cui perimetro è
sagomato in forma di curva iperbolica.
)
v

Fig. 48

Fig. 47 Fig. 49

Fig. 50

1 13
l m uscol i del l a pa rete addom i na le:
l a rotazione del tronco

L a rotazione attorno all'asse rachideo si effettua per mezzo Nella rotazione del tronco (fig. 52), l'azione principale è
dei muscoli delle docce vertebrali e dei muscoli larghi effettuata dai muscoli obliqui dell 'addome. Infatti, la
dell'addome. direzione spiroide attorno alla vita dà loro una grande
efficacia, come pure le loro inserzioni a distanza del rachide
Su una vista superiore di due vertebre lombari (fig. 51 ), la sulla gabbia toracica, che mobilizzano non soltanto il rachide
contrazione unilaterale dei muscoli delle docce vertebrali ha lombare, ma anche il rachide dorsale inferiore.
un leggero effetto rotatorio, ma lo strato muscolare più Per ottenere la rotazione del tronco verso sinistra (fig. 52)
profondo, cioè quello del muscolo trasverso-spinoso TS, ha entrano in gioco da una parte l'obliquo esterno OE di destra
un effetto rotatorio molto più marcato: prendendo appoggio e dal l 'altra l ' obliquo interno 01 di sinistra contem­
sui processi trasversi sottostanti, il m. trasverso-spinoso tira poraneamente. Bisogna sottolineare che questi due muscoli
all' esterno il processo spinoso della vertebra sovrastante. sono avvolti nel medesimo senso attorno al busto (fig. 53) e
Determina così una rotazione verso il lato opposto alla con­ che le loro fibre muscolari e aponeurotiche sono in continuità
trazione, attorno al centro di rotazione situato alla base del nella stessa direzione. Sono quindi sinergici per questa
processo spinoso (croce nera). azione rotatoria.
Fig. 5 1

Fig. 52 Fig. 53

115
l m usco l i d e l l a pa rete addom i na le :
l a fless i o n e d e l tro n co

I muscoli della parete addominale sono dei potenti flessori un'azione di flessione del rachide molto potente. È coadiuvato
del tronco (fig. 54). Essendo situati al davanti dell'asse in questa azione dai due muscoli larghi, il muscolo obliquo
rachideo mobilizzano l ' insieme del rachide in avanti a livello interno 01 e il muscolo obliquo esterno OE, che uniscono
della cerniera lombo-sacrale e di quella dorso-lombare. La l ' orifizio inferiore del torace al bordo superiore della cintura
loro azione è molto energica, in quanto si effettua tramite due pelvi ca.
bracci di leva molto lunghi: Mentre il retto è un tensore diretto, il muscolo obliquo interno
- il braccio di leva inferiore, formato dalla distanza costituisce un tensore obliquo in basso e in dietro e il muscolo
promontorio-pube obliquo esterno un tensore obliquo in basso in avanti. Hanno
il braccio di leva superiore schematizzato dalla mensola inoltre il ruolo di tiranti tanto maggiore quanto più sono
che prende appoggio sul rachide dorsale inferiore, rap­ obliqui.
presentando lo spessore del torace inferiore. Questi muscoli hanno una doppia funzione:
La lunghezza di questo braccio di leva è costituito dalla - da una parte, flettono il tronco in avanti F;
distanza dorso-xifoidea; il retto dell'addome RA che uni­ - dal l ' altra parte, raddrizzano potentemente la lordosi
sce direttamente l ' apofisi xifoidea alla sinfisi pubica ha lombare R.
----

F ig. 54

1 17
l m usco l i d e l l a pa rete addom i na l e :
l 'a p p i a n a m e nto d e l l a l o rdosi l o m ba re

La curva più o meno pronunciata del rachide lombare dipende È sufficiente dunque contrarre i grandi glutei e i retti per
non solo dal tono dei muscoli addominali e rachidei, ma anche ottenere un raddrizzamento della lordosi lombare.
da alcuni muscoli degli arti inferiori che sono collegati con la Da questo momento l'azione d 'estensione dei muscoli delle
cintura pelvica. Nella posizione cosiddetta «astenica» (fig. docce lombari S può realizzare una trazione verso l ' indietro
55) il rilasciamento muscolare addominale (frecce blu) delle prime vertebre lombari:
accentua tutte le curve rachidee: - La contrazione dei muscoli del piano dorsale fa diminuire
- iperlordosi lombare L, la cifosi dorsale,
- aumento della cifosi dorsale D - L 'intervento dei muscoli del rachide cervicale, come
- aumento della lordosi cervicale C. vedremo più avanti, permette di ottenere allo stesso modo
Così, la testa si sposta verso l 'avanti b. un raddrizzamento della lordosi cervicale.
Inoltre il bacino bascula in antiversione (freccia bianca): la Così, venendo raddrizzate tutte le curve, il rachide si allunga
linea che riunisce la spina iliaca antera-superiore alla spina h (il che corrisponde ad un lieve aumento dell 'indice rachideo
iliaca postero-superiore diventa obliqua in basso ed in avanti. di Delmas) e lo stesso soggetto può così guadagnare in altezza
Il muscolo psoas P, che flette il rachide lombare sul bacino e l , 2, ed anche 3 centimetri
accentua la lordosi lombare, aggrava questa deformazione È questa la teoria classica, ma, recentemente, studi
con la sua ipertonicità; questa posa astenica è spesso assunta « inclinometrici» hanno mostrato (Klausen, 1 965) che
da soggetti senza energia né volontà. l ' insieme del rachide si comporta come il braccio di una gru
Nella donna in gravidanza avanzata si osserva spesso un in posizione di sbalzo anteriore. Gli elettromiogrammi
atteggiamento simile, poiché la distensione dei muscoli della simultanei dei muscoli del piano posteriore e degli addominali
parete addominale, e lo spostamento del baricentro in avanti (Asmussen e Klausen, 1 962) mettono in evidenza che in quat­
dovuto allo sviluppo del feto turba considerevolmente la tro persone su cinque, la stazione eretta controllata dal sem­
statica pelvica e rachidea. plice riflesso posturale incosciente ha bisogno solamente della
Il raddrizzamento delle curve del rachide (fig. 56) attitudine contrazione tonica dei muscoli del piano posteriore. Quando il
detta "astenica" inizia a livello della pelvi. soggetto carica la parte superiore del suo rachide portando un
La correzione della antiversione del bacino si ottiene per peso sulla testa o tenendo dei pesi con le mani a ciondoloni
azione dei muscoli estensori dell'anca: lungo il corpo, lo sbalzo anteriore del rachide aumenta
- la contrazione dei muscoli ischio-crurali I.J. e soprattutto l ievemente, mentre diminuisce la lordosi lombare e si
del grande gluteo G fa basculare il bacino in dietro accentua la cifosi dorsale. Contemporaneamente, il tono dei
(freccia bianca)e riporta in orizzontale la linea bi-spinosa. muscoli spinali aumenta per diminuire lo sbalzo. I muscoli
Il sacro diventa verticale il che diminuisce la curva del addominali non prendono pertanto parte alla statica rachidea
rachide lombare. inconscia. Questo tuttavia non significa che non entrino in
- Il ruolo più importante nella correzione della iperlordosi azione nel movimento di raddrizzamento cosciente della
lombare lo hanno i muscoli dell'addome ed in particolare i lordosi lombare, o, per esempio, nella posizione di «attenti» o
retti dell'addome D che sono situati dalla parte della nella posizione che si assume quando di sorreggono dei pesi
convessità della curva lombare e che agiscono come con le braccia tese in avanti.
abbiamo visto per mezzo di due grandi bracci di leva.
-


h
l
-l - -
- - - - - - - -

l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l

l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l
l D
l
l
l
l
l
l
l
l
l
I G

Fig. 56 Fig. 55

1 19
I l tronco con s i d e rato come u na struttu ra
gonfia b i le. M a novra d i Va l sa lva
Nella posizione di inclinazione anteriore del tronco (fig. contrazione dei muscoli espiratori ed in particolare dei
57), gli sforzi che si esercitano sul disco lombo-sacrale sono muscoli addominali Dr. La pressione aumenta
considerevoli. considerevolmente nella cavità ad domino-toracica e la tra­
Infatti il peso della parte superiore del tronco assieme alla sforma in una colonna rigida situata al davanti del rachide
testa viene ad applicarsi sul centro di gravità parziale P, stesso in grado di trasmettere gli sforzi alla cintura pelvica
situato proprio davanti alla decima dorsale. Questo peso P1 va e al perineo.
ad applicarsi all ' apice di un lungo braccio di leva, il cui punto L'intervento di questo meccanismo, utilizzato dagli pesi­
d'appoggio è situato a livello del nucleo polposo del disco sti,diminuisce notevolmente la compressione assiale a livello
L5-S1 . Per equilibrare questa forza, ai muscoli spinosi Sb che dei dischi: sul disco D12-L1 diminuisce del 50% e sul disco
esplicano la loro azione su un braccio di leva 7-8 volte più lombo-sacrale del 30%. Per la stessa ragione la tensione dei
corto, è necessaria una forza 7 o 8 volte maggiore del peso P1. muscoli spinali S2 diminuisce del 55%.
La forza che si esercita sul disco lombo-sacrale sarà uguale Questo meccanismo è dunque molto utile per diminuire gli
alla somma di P 1 ed S 1 . Sarà tanto più grande quanto più il sforzi del rachide: tuttavia non può agire che per tempi molto
soggetto sarà piegato in avanti e soprattutto aumenterà se brevi. In effetti esso presuppone una apnea assoluta e
porterà un peso a braccia tese in avanti. comporta modificazioni circolatorie importanti:
- iperpressione del sistema venoso intracranico,
Si calcola che per sollevare un peso di 10 kg, a ginocchia - diminuzione del ritorno venoso al cuore,
piegate e tronco verticale, la forza S1 dei muscoli spinali è di - diminuzione della quantità del sangue contenuto nelle
141 kg. Lo stesso peso di IO kg sollevato a ginocchia tese e pareti alveolari,
corpo piegato in avanti, esige una forza S1 di 256 kg. Se que­ - aumento della resistenza del piccolo circolo.
sto stesso carico è portato a braccia tese in avanti, la forza Presuppone d'altra parte integrità dei muscoli della cintura
S1 necessaria è di 363 kg. A questo punto secondo alcuni addominale e la possibilità della chiusura della glottide e degli
Autori, il carico sopportato dal nucleo sarà dai 282 ai 726 altri orifizi addominali.
kg e perfino 1200 kg, il che è nettamente superiore al carico Infine, l 'iperpressione toraco-addominale si associa ad una
di rottura dei dischi vertebrali 800 kg prima dei 40 anni, derivazione della circolazione venosa di ritorno dai plessi
450 kg nel soggetto anziano. venosi perirachidei. Questo a sua volta comporta un aumento
della pressione del liquido cefalo-rachidiano. Gli sforzi
Due fatti possono spiegare questa apparente contraddizione. effettuati per sollevare pesi considerevoli non possono essere
- Uno, che la totalità della forza che viene applicata sul disco che brevi ed intensi.
intervertebrale non è sopportata unicamente dal nucleo. La Per diminuire la pressione a livello dei dischi intervertebrali è
misurazione della pressione ali ' interno del nucleo ha preferibile sollevare dei pesi mantenendo il tronco in
permesso a Nachemson di dimostrare che quando una forza posizione verticale piuttosto che inclinato in avanti con uno
è applicata su un disco, il nucleo polposo sopporta il 75% sbalzo molto marcato. Questo il consiglio che bisogna dare
del carico e l ' anello fibroso il 25%. alle persone predisposte all'ernia del disco.
Una variante alla manovra di Valsava (fig. 59), utilizzata
- D'altra parte, il tronco nel suo insieme interviene (fig. 58) dai subacquei, consiste nel chiudere la bocca e le narici N, e
per alleggerire la pressione sul disco lombo-sacrale e sui non la glottide, il che aumenta la pressione nel cavo orale.
dischi del rachide lombare inferiore dal meccanismo dello Deglutendo contemporaneamente, la tuba di Eustachio E si
«sforzo addominale», chiamato anche m anovra di apre il che fa aumentare la pressione nell'orecchio interno per
Valsalva. Si associa la chiusura della glottide G e di tutti creare un equilibrio con la pressione esterna che si esercita
gli orifizi addominali F, il che trasforma la cavità ad sul timpano.
domino-toracica in una cavità chiusa A + T, grazie alla
Fig. 57

Fig. 58

Fig. 59

1 21
Stati ca del rach ide lom ba re
i n posizione e retta

In appoggio simmetrico sui due arti inferiori il rachide Alla fine del movimento di flessione il rachide è stabilizzato
lombare visto di profilo (fig. 60) presenta, come abbiamo soltanto dall ' azione passiva dei legamenti rachidei L che si
visto, una curva a concavità posteriore chiamata lordosi inseriscono sulla pelvi la cui antiversione è trattenuta dalla
lombare L. contrazione degli ischio-crurali IJ.
Visto da dietro (fig. 61) il rachide è rettilineo; mentre quando
l 'appoggio si effettua su di u n'anca sola (fig. 62) cioè in Durante il raddrizzamento (fig. 64) i muscoli entrano in
appoggio asimmetrico su uno solo degli arti inferiori, il azione nell'ordine inverso; dapprima gli ischio-crurali IJ, poi
rachide lombare presenta una curvatura con concavità rivolta i glutei G, in seguito i lombari ed infine i dorsali D.
verso il lato che appoggia. Questo è dovuto alla bascula della
pelvi P poiché l' anca di appoggio viene a trovarsi più in alto In posizione di attenti (fig. 60) il leggero squilibrio in avanti
rispetto ali' altra. è controllato dalla contrazione tonica dei muscoli del piano
Per compensare questa inclinazione lombare, il rachide posteriore, tricipite surale T, ischio-crurali IJ, glutei G,
dorsale assume una curvatura a concavità opposta, cioè dal spinali D mentre i muscoli addominali sono rilasciati
lato dell'arto che non appoggia, e la linea delle spalle E si (Asmussen). Muscoli cervicali C.
inclina dal lato di appoggio.
Infine, il rachide cervicale presenta una curvatura verso il Si osserva a volte, sulle spiagge, delle ragazze in posizione
lato di appoggio, cioè nello stesso senso di quella lombare. astenica (fig. 65)- è il corrispondente di quella nell 'uomo: i
In posizione simmetrica (fig. 61), la linea delle spalle E è muscoli dell'addome rilasciati l lasciano sporgere la pancia,
orizzontale e parallela alla linea della pelvi P che passa per il petto è incavato 2, e la testa inclinata verso l 'avanti 3. Tutte
mezzo delle fossette sacrali, sempre ben visibili. le curve rachidee sono accentuate: reni incavati 4 per
Gli studi elettromiografici di Briigger hanno dimostrato che, iperlordosi, schiena curva 5 per cifosi esagerata, nuca incavata
nella flessione del tronco (fig. 63) i muscoli spinali D si con­ 6 per iperlordosi cervicale. Lì ancora, la soluzione è semplice:
traggono energicamente all'inizio del movimento poi si con­ aumentare il tono! Contrarre gli ischio-crurali e contrarre i
traggono i glutei G mentre ultimi ad entrare in azione sono gli glutei, portare le spalle indietro tirando i muscoli della schiena
ischio-crurali IJ ed i solei T. e guardare verso l 'orizzonte . . . niente fiacchezza! !
E

Fig. 60 Fig. 6 1

IJ

Fig. 63 Fig. 64 Fig. 65

1 23
Posizione sed uta ed e retta asi m metrica :
i l rach ide d e i m us icisti

Nella statuaria greca, l 'evoluzione è notevole tra i kouros I pianisti hanno bisogno di una buona seduta sulla pelvi, e per
(fig. 66), in posizione eretta simmetrica, senza flessibilità, loro, aggiustare lo sgabello è molto importante:
ereditata delle statue egiziane e l 'Apollo di Prassitele (fi�. - seduto su uno sgabello con una distanza giusta e con
67) la cui flessibilità rende il marmo o il bronzo più vivo. E un'altezza giusta (fig. 70) il rachide non presenta delle
questo scultore geniale, che ha inventato la posizione curve anormali e il cingolo scapolare è in posizione tale che
prassiteliana, posizione appoggiata sull'anca in appoggio gli arti superiori possano toccare la tastiera senza sforzo ne
asimmetrico, che dopo ha ispirato tutta l 'arte della scultura. contorsione;
Prima dei nostri militari, i scultori greci avevano inventato la - se lo sgabello è troppo distante (fig. 7 1 ), il rachide lavora
posizione "sull 'attenti" e "riposo" . . . ! in condizioni anormali, e per avere le mani sulla tastiera, il
Questa posizione prassiteliana si ritrova in tante attività della rachide deve subire una cifosi dorsale e un iperlordosi
vita quotidiana, in particolare per gli artigianali e i musicisti. cervicale. Di più, la distanza troppo importante delle mani
Per i violinisti (fig. 68), la posizione della pelvi è per la stanca il cingolo scapolare.
maggior parte del tempo simmetrico, ma il cingolo scapolare Anche se lo sgabello è ben regolato, il pianista deve con­
deve prendere una posizione molto asimmetrica causando trollare la curva del suo rachide lombare (fig. 72) poiché una
così una posizione anormale del rachide cervicale. I disturbi iperlordosi permanente determina delle lombalgie.
funzionali sono quindi frequenti per questi artisti, e In conclusione, è bene considerare che per i musicisti,
necessitano dell'aiuto di fisioterapisti molto specializzati. soprattutto per quelli che suonano uno strumento a corda,
Tutti gli strumenti a corda impongono una posizione asimme­ un buon controllo della statica del rachide è fondamentale.
trica. I chitarristi (fig. 69) lavorano non solo in posizione Infatti molti dei disturbi che compaiono nell'esercizio della
asimmetrica della cintura scapolare ma spesso anche in loro arte, possono derivare da cattive posture assunte, spesso
asimmetria della pelvi, il piede sinistro sopraelevato da una difficili da correggere con una riabilitazione a volte molto
gradino. lunga, sotto controllo di fisioterapisti specializzati. Il rachide
assume grande importanza anche nel sostegno del cingolo
scapolare che spesso lavora in condizioni di asimmetria in
cui una posiziOne sbagliata stabilizzata può avere
conseguenze disastrose. I musicisti devono dunque prendere
grande cura del loro rachide . . .
Fig. 66 Fig. 67 Fig. 68

Fig. 69 Fig. 70

Fig. 7 1

1 25
Posizione sed uta e sd ra i ata
e i l decu bito

La posizione seduta Il decubito


In posizione seduta con appoggio ischiatico, cioè nella Il decubito dorsale con arti inferiori estesi (fig. 76) è la
posizione detta della dattilografa (fig. 73) senza che il dorso posizione più comunemente adottata per il riposo: la tensione
sia appoggiato, con il peso del tronco che grava unicamente degli psoas causa una iperlordosi lombare e scava un vuoto
sul l 'ischio, il bacino è in equilibrio instabile, piuttosto sotto i reni.
sollecitato nel senso dell' antiversione, da cui deriva una
iperlordosi lombare ed una accentuazione delle curve dorsali In decubito dorsale con arti inferiori flessi (fig. 77) il rila­
e cervicali: i muscoli del cingolo scapolare e specialmente il sciamento degli psoas determina una retroversione del
trapezio, che mantiene sospesi il cingolo scapolare e gli arti bacino ed una diminuzione della lordosi lombare: l 'incavo
superiori, sono sollecitati per mantenere la statica rachidea. A dei reni si applica sul piano di appoggio, si ha così un maggior
lungo andare questa posizione provoca dei dolori che sono rilasciamento dei muscoli spinali e addominali.
conosciuti con il nome di «sindrome delle dattilografe» o
anche sindrome dei trapezi. Nella posizione detta di «relax» (fig. 78), che si ottiene
facendo uso di cuscini o di sedie speciali, essendo il piano di
In posizione seduta con appoggio ischio-femorale (fig. 74) appoggio dorsale concavo, si ha un raddrizzamento della
detta del cocchiere, con tronco chinato in avanti e talvolta lordosi lombare e cervicale; un appoggio sotto le ginocchia
anche appoggiato sulle ginocchia per mezzo degli arti flette le anche, rilasciando gli psoas e gli ischio-crurali.
superiori, l'appoggio avviene sulle tuberosità ischiatiche e
sulla faccia posteriore delle cosce. I l bacino viene a trovarsi in Nella posizione di decubito laterale (fig. 79) il rachide segue
antiversione e l'accentuazione notevole della cifosi dorsale una curva sinuosa: si ha una convessità lombare inferiore,
porta al raddrizzamento della lordosi lombare. Se gli arti linea congiungente le due fossette sacrali, con la linea delle
superiori agiscono come sostegni, il tronco è stabile con il spalle al di sopra del soggetto. Il rachide dorsale assume una
minimo sforzo muscolare ed è anche possibile dormire in que­ curva a convessità superiore. Questa posizione non può dare
sta posizione (il cocchiere). Questa posizione di riposo dei un rilasciamento muscolare generale e nel corso dell'anestesia
muscoli delle docce vertebrali, viene spesso assunta può dare qualche difficoltà respiratoria.
istintivamente dai malati affetti da spondilolistesi, in quanto Il decubito prono, presenta tutti gli inconvenienti del
diminuisce l ' effetto di scivolamento sul disco lombo-sacrale e decubito dorsale (iperlordosi lombare), aggravati da difficoltà
permette il rilasciamento dei muscoli del piano posteriore. respiratorie dovute all'appoggio sulla gabbia toraci ca.
L'addome spinge la massa addominale contro il diaframma,
Nella posizione di appoggio ischio-sacrale (fig. 75), i l diminuendo così la sua escursione e si determina la possibile
tronco, portato completamente all'indietro, si adagia sullo ostruzione delle vie respiratorie per le secrezioni o corpi
schienale della seggiola e l ' appoggio avviene a livello delle estranei. Ciononostante molte persone assumono questa
tuberosità ischiatiche e della faccia posteriore del sacro e del posizione per addormentarsi, ma la cambiano succes­
coccige. Il bacino è in retroversione, la lordosi lombare è sivamente durante il sonno. In genere, durante il sonno non
raddrizzata, la cifosi dorsale esagerata e la testa può pendere viene mai mantenuta a lungo la stessa posizione e ciò per
in avanti sul torace mentre si inverte la lordosi cervicale. permettere un rilasciamento successivo di tutti i gruppi
Anche questa è una posizione di riposo che può agevolare il muscolari e soprattutto uno spostamento dei punti di
sonno, ma la respirazione viene resa difficoltosa dalla appoggio: sappiamo infatti che la permanenza sui medesimi
flessione del collo e dal peso della testa sullo sterno. Questa punti di appoggio per più di tre ore può provocare delle
posizione, riducendo lo slittamento anteriore della quinta escare per ischemia della cute.
vertebra lombare e rilasciando i muscoli posteriori del rachide
lombare, determina una diminuzione del dolore nella
spondilolistesi.
Fig. 73

Fig. 74

Fig. 75

Fig. 77

Fig. 78

Fig. 79

1 27
Am p i ezza d e l l a flesso-estensione
d e l rach ide lom ba re

L' ampiezza della flesso-estensione del rachide lombare varia Inoltre, la massima ampiezza della flesso-estensione si ha
notevolmente da individuo ad individuo e in rapporto all'età. fra L4 ed L5: 24°. Poi in ordine decrescente vengono gli spazi
Le cifre riportate si riferiscono, perciò, a casi particolari o a LrL4 ed L5-S 1 : di 1 8° e gli spazi LrL3: 1 2°, ed L 1 -L2 sugli
delle medie. 1 1 °. Secondo questi Autori il rachide lombare inferiore è
molto più mobile nella flesso-estensione di quello lombare
In linea generale si può tuttavia affermare che (fig. 80) : supenore.
- l' estensione, che si associa ad una iperlordosi lombare, ha
una ampiezza di 30°; L 'ampiezza della flessione naturalmente è molto differente a
- la flessione, che si associa ad un raddrizzamento della seconda dell ' età come dimostra la tabella (fig. 82 secondo
lordosi lombare, ha una ampiezza di 40°. Tanz)). Questa tabella permette di constatare che la mobilità
del rachide lombare decresce con l'età, essendo massima fra
I lavori di David e Allbrook (fig. 81) permettono di conoscere i due ed i tredici anni. II massimo della motilità si ha a livello
l ' ampiezza individuale della flesso-estensione a ciascun della parte più bassa del segmento lombare e specialmente par
livello (colonna di destra) e l ' ampiezza totale e complessiva lo spazio L4-Ls.
della flesso-estensione (colonna sinistra): 83°, cioè, molto
vicina ai 70° precedentemente citati.
Fig. 80

2-13 anni 3549 anni S0-64 anni 65-77 anni S3 11

so 40 20 12
1 0° so so so
1S
13 0 90 so 30
24
1 7° 1 20 so 70
1S
24° so so 70
o

Fig. 82 Fig. 8 1

1 29
Am p i ezza d e l l ' i ncl i nazione l atera le
del rach ide lom ba re

Come per la flesso-estensione, l ' ampiezza della flessione Dopo essere stata molto ampia fino a 1 3 anni, l 'inclinazione
laterale (fig. 83) o inclinazione del rachide lombare, varia laterale resta dunque relativamente stabile sui 30°, tra i 35 e i
secondo l ' età e da individuo a individuo: in linea generale si 64 anni poi cade a 20°. Nella mezza età, l ' ampiezza totale
può dire che, da ogni lato, va dai 20 ai 30°. dell'inclinazione compresa fra la massima destra e la massima
sinistra è dunque di 60°, cioè è circa eguale all 'ampiezza
L ' ampiezza dei movimenti di inclinazione è stata studiata totale della flesso-estensione del rachide lombare.
(fig. 84 secondo Tanz) livello dopo livello. Diminuisce in È interessante notare che l'ampiezza segmentaria dell'in­
modo notevole con l' età clinazione a livello del disco L5-S 1 è molto piccola poiché dai
- raggiunge il suo massimo fra i 2 ed i 1 3 anni, 7° dell'età giovanile, scende rapidamente a 2 ° e l 0 e perfino a
raggiungendo 62° da ogni lato della linea mediana. oo nell'età avanzata.
- fra i 35 e i 49 anni la sua ampiezza da ogni lato non supera L'ampiezza massima si ha tra L4 ed L5 e soprattutto fra L3
i 3 1 °; ed L4 dove raggiunge i 1 6° nell'età giovanile, restando
- dai 50 ai 64 anni scende a 29° relativamente stabile sugli 8° fra i 35 ed i 64 anm, per
- dai 65 ai 77 anni a 22°. scendere a 6° nell'età avanzata.
Fig. 83

Fig. 84

131
Am p i ezza d e l l a rotazione d e l
rach i d e dorso-lom ba re

L'ampiezza della rotazione segmentaria e totale a livello rachide lombare, la rotazione totale destra-sinistra non è
del rachide lombare e di quello dorsale per lungo tempo è che di 1 0°, che corrisponde a 5° da ogni parte e cioè in media
rimasta sconosciuta. di un grado per ogni segmento. Nel rachide dorsale, la
In effetti è molto difficile immobilizzare il bacino e calcolare rotazione è notevolmente più importante poiché raggiunge
la rotazione all'estremità dorsale del rachide, perché la cintura complessivamente, tra la rotazione destra e la sinistra, una
scapolare è molto mobile sul tronco e si possono così ampiezza di 85°- 1 0°, ossia 75°, 37° dunque da ciascun lato
commettere facilmente degli errori di una certa entità. È stato o ancora 34° in media da ogni lato e per ogni segmento.
necessario attendere i recenti lavori di Gregersen e Lucas per Vediamo pertanto che malgrado la presenza della gabbia
disporre di dati attendibili. Questi Autori non hanno esitato ad toracica, la rotazione è quattro volte maggiore nel rachide
impiantare, in anestesia locale, degli aghi metallici in ognuna dorsale preso nel suo insieme, che in quello lombare.
delle spinose del rachide dorsale e lombare per valutare il loro II confronto fra le due curve dimostra che sia in posizione
spostamento angolare grazie a speciali apparecchi elettronici seduta che in posizione eretta, l ' ampiezza totale della
molto sensibili. Hanno così potuto misurare la rotazione del rotazione destra-sinistra è identica. Variano solo le
rachide dorso-lombare durante il cammino (fig. 85) e proporzioni fra queste due curve; la curva in posizione eretta
l'ampiezza totale sia in posizione seduta che eretta (fig. mostra quattro punti di inclinazione e in particolare un
86). punto di inclinazione nella parte bassa del rachide lombare
Durante la marcia (fig. 85) la parte sinistra del grafico la cui rotazione è più ampia in posizione eretta. Sembra che
mostra che il disco DrD8 resta fermo, mentre la rotazione è sia così anche nella zona di transizione della cerniera dorso­
massima fra le due vertebre adiacenti (parte destra del lombare.
grafico).
E dunque attorno a questo piano-perno che le ampiezze di In pratica, siccome è impossibile impiantare dei ferri nelle
rotazione raggiungono il massimo, descrescendo in seguito spinose di tutti i pazienti di cui si vuole misurare la rotazione
progressivamente verso l 'alto e verso il basso, per divenire del rachide dorso-lombare, è necessario accontentarsi dei vec­
minima a livello del rachide lombare 0,3° e dorsale superiore chi metodi clinici con il soggetto seduto (fig. 87), cercando
0,6°, come lo si vede sulla curva D. La rotazione del rachide di mantenere fissa la linea delle spalle in rapporto al torace. Si
lombare è pertanto due volte minore di quella delle parti farà fare una rotazione da una parte poi dall'altra e si misurerà
meno mobili del rachide dorsale; abbiamo visto l ' angolo F formato dalla linea delle spalle con il piano
precedentemente le ragioni anatomiche di questa limitazione. frontale. Questo va da 1 5 a 20°, ma non rappresenta la
Studiando la rotazione totale e massima destra-sinistra (fig. massima ampiezza di rotazione unilaterale che per Gregersen
87), Gregersen e Lucas hanno messo in evidenza una leggera e Lucas si avvicina a 45°. Un mezzo pratico per tener ferma la
differenza a seconda che la misura venga fatta in posizione cintura scapolare rispetto al torace, consiste nel poggiare gli
seduta A o in posizione eretta D. La posizione seduta arti superiori in orizzontale su di un manico di scopa passato
permette una ampiezza minore, in quanto il bacino è più dietro la schiena all'altezza delle scapole. I I manico della
facilmente immobilizzato quando le anche sono inflessione, i l scopa corrisponde alla linea delle spalle.
che consente di fissare il piano frontale F d i riferimento. Nel
A D

Fig. 85

Fig. 86
Fig. 87

1 33
I l fora rne d i con i ugazione e
i l col l etto rad ico l a re

È impossibile terminare questo capitolo di anatomia Questo sacco durale ha un'altra denominazione a livello del
funzionale del rachide lombare, senza soffermarci brevemente canale rachideo dura madre, involucro più esterno e più
sulla fisiopatologia radicolare molto ricca in questo segmento robusto del sistema nervoso.
rachideo. Guardando dall'alto (fig. 90), si possono riconoscere tutti
questi rapporti fra l ' asse nervoso e il canale vertebrale. Il
Qualche nozione di anatomia è indispensabile per com­ midollo, visto in sezione con la sostanza grigia al centro e la
prendere il meccanismo delle lesioni radicolari. Ciascun sostanza bianca in periferia, e circondato dal sacco durale 4,
nervo rachideo (NR) fuoriesce dal canale vertebrale è contenuto nel canale vertebrale tappezzato:
attraverso il forarne di coniugazione (fig. 88). Questo - anteriormente dal legamento longitudinale posteriore 12,
forarne di coniugazione 2 è limitato - dietro dal legamento giallo 7.
- davanti dal bordo posteriore del disco intervertebrale, l Anteriormente al corpo vertebrale, il legamento
e dalla parte adiacente dei corpi vertebrali, longitudinale anteriore 13 è visibile in sezione. La faccia
- al di sotto dal peduncolo della vertebra sottostante 10 anteriore delle articolazioni interapofisarie 9 è ricoperta da
- al di sopra dal peduncolo della vertebra sovrastante 1 1 , una capsula, rinforzata da un legamento articolare 8
- a l di dietro dalle articolazioni interapofisiarie 9 rivestite anch 'esso ricoperto da un prolungamento del legamento
in avanti dalla loro capsula 8 e il bordo esterno dal giallo 6. Il nervo rachideo NR poggiando sul peduncolo
legamento giallo 6 che viene a ricoprire la capsula e a della vertebra inferiore 10 passa così in una strettoia fra:
sporgere leggermente sul forarne di coniugazione, visibile - il disco in avanti, ricoperto dal legamento longitudinale
sulla figura 90. posteriore
- l ' articolazione interapofisaria in dietro, ricoperta da un
All'interno del forarne di coniugazione 2, la radice rachidea prolungamento del legamento giallo.
deve perforare il sacco durale (fig. 89): questa veduta in pro­ Nell' area di questo forarne di coniugazione formato da
spettiva esterna mostra come la radice rachidea 3 dapprima elementi solidi, quindi inestensibili, il nervo rachideo può
situata all'interno del sacco durale 14 si avvicini poi alla essere minacciato e compresso da una ernia discale.
parete interna di questo sacco durale 4 per perforarlo a livello
del colletto radicolare 5 che rappresenta un punto fisso,
punto di passaggio obbligato del nervo rachideo ove è
trattenuto dal sacco durale.
11

6
9 ----\c:�:_____�L!:_
1 --------���
1 0 ��----���--

F ig. 88

Fig. 89

7
9
Fig. 90

Le legende sono comuni alle tre figure.

1 35
D ive rsi ti pi d i ern i a d isca le

Sotto l ' azione della pressione assiale, la sostanza del nucleo longitudinale posteriore B; in questo caso è ancora possibile
polposo può migrare gradatamente in varie direzioni. Se le farla ritornare in sede con delle trazioni vertebrale. Molto
fibre d eli' anello fibroso sono ancora resistenti, l ' azione di una spesso però, perfora il legamento longitudinale posteriore
notevole pressione può determinare uno sprofondamento dei C e può anche migrare all'interno del canale vertebrale. È
piatti vertebrali. Si parla allora di «ernia intra-spongiosa» questa l ' ernia del disco detta «espulsa» D migrante. In altri
(fig. 91). casi, resta bloccata sotto il legamento longitudinale
posteriore E, mentre le fibre dell'anello si sono richiuse,
Lavori recenti hanno dimostrato che a partire dai 25 anni, le escludendo quindi ogni possibilità di ritorno in sede normale.
fibre dell'anello fibroso cominciano a degenerare e si possono Infine, in altri casi, dopo aver raggiunto la faccia profonda del
produrre delle lacerazioni intra-fascicolari fra i vari strati. S i legamento longitudinale posteriore, l'ernia può scivolare sia
può allora vedere l a sostanza del nucleo migrare pro­ verso l 'alto che verso il basso F. Si tratta allora di un'ernia
gressivamente per la pressione assiale attraverso le fibre migrante sotto-legamentosa.
dell'anello fibroso (fig. 92). Queste migrazioni della sostanza
nucleare possono essere concentriche ma più Quando l'ernia del disco raggiunge la faccia profonda del
frequentemente radiali. Le migrazioni in avanti sono molto legamento longitudinale posteriore, la messa in tensione delle
rare. A l contrario sono più frequenti indietro e soprattutto fibre nervose di quest'ultimo, determina dolori lombari o
nel senso postero-laterale. Così quando il disco si schiaccia lombalgie, chiamato comunemente "blocco rachideo".
(fig. 93) una piccola parte della sostanza del nucleo si Successivamente quando l ' ernia comprime il nervo rachideo è
diffonde in avanti, mentre la maggior parte si sposta all'indie­ causa di algie radicolari, che hanno un nome diverso a
tro. Può così raggiungere il bordo posteriore del disco ed seconda della topografia del dolore. Per esempio, le algie
affiorare al di sotto del legamento longitudinale posteriore radicolari nella regione del nervo sciatico si chiamano
(fig. 94). Da questa semplice fessura A, la sostanza nucleare sciatalgie, termine medico della sciatica, si parla anche di
in un primo tempo, pur rimanendo completamente unita al lombo-sciatalgia perché molto spesso, almeno all'inizio,
nucleo polposo, può restare bloccata sotto il legamento dolori radicolari si accompagnano di dolori lombari.
A

B
Fig. 9 1

Fig. 92

Fig. 93

Fig. 94

1 37
E r n ia d e l d i sco e m ecca n ismo
d e l l a com press i o n e rad i co l a re
Sembra ormai certo che l'ernia del disco si produce in tre manifesta la sua sofferenza con dei dolori riferiti alla regione
tempi (fig. 80 p. 129). Tuttavia la sua comparsa è possibile innervata da questa radice e successivamente con
solo se, anzitutto, il disco è stato deteriorato da microtraumi alterazioni dei riflessi abolizione del riflesso achilleo per la
ripetuti e se le fibre dell'anello fibroso hanno cominciato a compressione della radice S1 poi con disturbi motori, nella
degenerare. La comparsa dell ' ernia discale avviene in genere sciatica paralizzante.
in seguito ad uno sforzo di sollevamento di un peso
effettuato con il tronco inclinato in avanti: La sintomatologia clinica varierà in rapporto al livello in cui
in un primo tempo (fig. 95), la flessione del tronco in avanti si verificano l ' ernia del disco e la compressione radicolare
diminuisce lo spessore dei dischi anteriormente e fa allargare (fig. 99):
in dietro lo spazio intervertebrale. La sostanza del nucleo è - quando l ' ernia del disco sporge a livello di L4-L5 t com­
spinta in dietro attraverso le fessure preesistenti dell'anello prime la quinta radice lombare L5 e l'irradiazione dolorosa
fibroso. corrispondente interessa la zona seguente: la faccia
In un secondo tempo (fig. 96), all'inizio dello sforzo di posteroesterna della coscia, del ginocchio, la faccia
sollevamento, l'aumento della pressione assiale schiaccia esterna del polpaccio, la faccia dorsale esterna del collo
totalmente il disco intervertebrale e spinge violentemente in del piede e la faccia dorsale del piede fino all'alluce.
dietro la sostanza del nucleo polposo che raggiunge la faccia - Quando l ' ernia del disco sporge a livello di L5-S1 2 com­
profonda del legamento longitudinale posteriore. prime la prima radice sacrale S1 e la radicoloalgia avrà la
In un terzo tempo (fig. 97), essendo praticamente terminato i l seguente topografia: faccia posteriore della coscia, del
raddrizzamento del tronco, sotto l a pressione dei piatti verte­ ginocchio e del polpaccio, tallone, bordo esterno del
brali si richiude il tragitto sinuoso attraverso il quale è passata piede fino al quinto dito del piede.
la sostanza nucleare erniata e la massa erniaria rimane Tuttavia, occorre considerare che sono possibili anche
bloccata sotto il legamento longitudinale posteriore. È a eccezioni, poiché un'ernia del disco L4-L5 che abbia sede più
questo punto che insorge un dolore violento riferito alla vicino alla l inea mediana, può comprimere contem­
regione lombare, chiamato comunemente blocco lombare o poraneamente L5 ed S1 o anche, talvolta, solamente S1. Se
lombalgia e che corrisponde al primo tempo della lombo­ l 'esplorazione chirurgica si limita alla zona L5-S1 in ragione
sciatalgia. Questa lombalgia acuta iniziale può regredire della topografia S 1 della radicolalgia, rischia di non ricono­
spontaneamente o sotto l ' influenza di cure, ma ripetendosi scere la lesione che risiede allo spazio inferiore.
episodi identici l'ernia del disco aumenta di volume e si
spinge sempre più verso i l canale rachideo: è a questo punto La sezione sagittale (fig. 99) mostra che in realtà il midollo si
che entra in conflitto con uno dei nervi rachidei, con una arresta a livello del cono terminale CT all'altezza della
delle radici del nervo sciatico (fig. 98). seconda vertebra lombare. Al di sotto del cono terminale,
In effetti l ' ernia del disco compare in generale sulla parte sono contenute, nel sacco durale, solamente le radici che
postero-laterale del disco nel punto dove il legamento formano la "cauda equina" e fuoriescono a due a due dai
longitudinale posteriore è meno spesso. Allora spinge pro­ forami di coniugazione a ciascun livello. Il sacco durale
gressivamente la radice del nervo sciatico che è a suo contatto, termina a cui di sacco D all'altezza della terza vertebra
finché tale spostamento viene arrestato dalla parete posteriore sacrale. I l plesso lombare PL, costituito da L3-L4_ L5 forma
del forarne di coniugazione, cioè dali ' articolazione il nervo crurale C. il plesso sacrale PS, costituito dal tronco
interapofisiaria rivestita della sua capsula, anch' essa lombo-sacrale LS (L5 + una anastomosi di L4 ) associato a
rinforzata da un legamento anteriore e dalla parte esterna del Sl-S2-S3, formano il grande e il piccolo nervo sciatico S.
legamento giallo. Da questo momento la radice compressa
Fig. 97

Fig. 96

Fig. 95

Fig. 98

Fig. 99

1 39
I l seg no d i Lasèg ue

I l segno di Lasègue consiste nel dolore provocato della Al contrario quando una delle radici è bloccata nel canale di
messa in tensione del nervo sciatico o di una delle sue coniugazione, o quando deve percorrere un tragitto
radici. Va ricercato sollevando in modo progressivo e lento leggermente più lungo sulla convessità di un'ernia del disco la
l'arto inferiore esteso, a paziente supino. I l dolore che tensione diventa dolorosa per un sollevamento, anche
determina, ripete la sciatalgia che il malato avverte anche modesto, dell'arto inferiore. È questo il vero segno di
spontaneamente, cioè nella topografia della radice colpita. Lasègue che compare in genere al di sotto dei 60° di
I lavori di Charnley hanno dimostrato che le radici scorrono flessione; infatti al di sopra dei 60° non si può più parlare del
liberamente lungo il forarne di coniugazione e che al segno di Lasègue in quanto la tensione del nervo raggiunge il
momento del sollevamento dell ' arto inferiore, a ginocchio suo massimo attorno ai 60°. Il dolore sciatalgico provocato
esteso, le radici sono tirate al di fuori del forarne può dunque comparire per un sollevamento di 1 0°, 1 5°, 20°,
coniugazione. Questo spostamento può raggiungere i 1 2 mm dell ' arto inferiore, il che corrisponde ad un segno di Lasègue
a livello della quinta radice lombare (fig. 1 00). a 1 0°, 15°, 20° o 30° e permette così di esprimere anche un
dato quantitativo.
Ecco come si può interpretare il segno di Lasègue:
- quando il paziente è in decubito supino, con gli arti Deve essere sottolineato in particolare un punto: al momento
inferiori distesi sul piano d'appoggio (fig. 1 0 1 ) il nervo del sollevamento forzato dell'arto inferiore, restando estesa la
sciatico e le sue radici sono completamente detesi; gamba, la forza di trazione sulle radici arriva a 3 kg. Ora,
- quando si solleva l'arto inferiore col ginocchio flesso (fig. la resistenza alla trazione di queste radici è di kg 3 ,200. Se una
102) il nervo sciatico e le sue radici sono ancora detesi; di esse è bloccata o relativamente accorciata per la presenza di
- ma, qualora si estenda il ginocchio o si sollevi pro­ un'ernia del disco, una brusca manovra può provocare una
gressivamente l'arto inferiore col ginocchio esteso (fig. rottura degli assoni all'interno della radice stessa che può
103), il nervo sciatico che è obbligato a percorrere un manifestarsi con una paralisi, nella maggior parte dei casi
tragitto più lungo, è sottoposto ad una tensione pro­ transitoria, ma talvolta lunga a regredire. Ne deriva la
gressivamente crescente. necessità di due precauzioni:
Nel soggetto normale, le radici scorrono liberamente - da una parte, eseguire sempre la manovra di Lasègue in
all'interno del canale di coniugazione e questa manovra non è maniera molto dolce e cauta e arrestare il sollevamento
assolutamente dolorosa; solo alla fine del sollevamento, dell'arto inferiore quando compare il dolore;
quando l 'arto inferiore si avvicina alla verticale (fig. 1 04), - dall'altra, non effettuare mai questa manovra in ane­
compare un dolore localizzato alla faccia posteriore della stesia generale, poiché allora il dolore non è grado di arre­
coscia, dovuto alla tensione dei muscoli ischio-crurali; que­ stare il movimento. Questo può verificarsi sistemando il
sto è molto più evidente in quelle persone che hanno perso malato per l'operazione di ernia del disco, quando,
buona parte della loro elasticità. Si tratta in questo caso di un ponendolo in decubito ventrale, si flettono le anche
falso segno di Lasègue. lasciando le ginocchia estese. Il chirurgo pertanto deve
sempre occuparsi personalmente della sistemazione del
paziente e curare che la flessione delle anche sia
accompagnata da quella delle ginocchia, in quanto solo
così si detende il nervo sciatico e si protegge la radice
bloccata.
Fig. 1 0 1

Fig. 1 02

Fig. 1 03

Fig. 1 00

Fig. 1 04

141
Ca pito lo 4

I L RAC H I D E D O RSALE
E I L TO RAC E

Il rachide dorsale è il segmento rachideo situato tra il rachide Contrariamente alla apparenze, il rachide dorsale è più
lombare e il rachide cervicale. Rappresenta l'asse della parte mobile nel senso della rotazione che il rachide lombare. È
superiore del tronco ed è il supporto del tronco. Formato da molto meno colpito dagli sforzi e la sua patologia tratta
dodici paia di coste articolate sulle vertebre, e formando un essenzialmente di deformità acquisite.
volume di capacità variabile, è dedicato alla respirazione e è
occupato dall'apparato cardio-respiratorio. Tramite la
gabbia toracica, il rachide dorsale sostiene la cintura
scapolare, sulla quale si articolano gli arti superiori.
1 43
La ve rteb ra d o rsa le ti po
e la d od i ces i m a d o rsa l e

La vertebra dorsale tipo articolari, prendono origine i processi trasversi 9 e 1 1 ; si


La vertebra dorsale tipo è formata dagli stessi elementi che dirigono in fuori e leggermente in dietro, presentando una
compongono quella lombare; tuttavia esistono importanti estremità libera leggermente ingrossata che porta sulla sua
differenze morfologiche e funzionali. faccia anteriore una piccola faccetta articolare, chiamata
faccetta costale 1 0 corrispondente alla tuberosità costale. Le
In una vista «esplosa)) (fig. 1), si riconosce il corpo verte­ due lamine si inseriscono sulla linea mediana e danno origine
brale l il cui diametro trasversale è circa uguale al diametro un processo spinoso 1 2 voluminoso, lungo, molto inclinato in
aptero-posteriore. È anche proporzionalmente più alto del basso ed in dietro, la cui sommità è occupata da un solo
corpo delle vertebre lombari; le sue pareti anteriore e laterali, tubercolo.
sono assai concave/incavate. Nella porzione postero-laterale
dei piatti vertebrali si evidenzia una faccetta ovalare 13, L'associazione di tutti questi elementi forma la vertebra
posta obl iquamente ricoperta di cartilagine: la faccetta dorsale tipo (fig. 2). Su questa figura, le due frecce rosse
articolare costale che incontreremo trattando le articolazioni indicano la direzione in dietro, in fuori e leggermente verso
costo-vertebrali (vedi. P. 1 50). Sulla parte postero-laterale del l 'alto delle faccette articolari dei processi articolari superiori.
corpo vertebrale si impiantano i due peduncoli 2 e 3; spesso
la faccetta articolare costale superiore deborda sulla radice del La dodicesima vertebra dorsale
peduncolo. L'ultima vertebra dorsale o dodicesima vertebra dorsale
Posteriormente ai peduncoli, prendono origine le lamine (fig. 13) è una vertebra di transizione con il rachide lombare,
vertebrali 4 e 5 che formano la maggior parte degli archi presenta alcune caratteristiche particolari:
posteriori. Queste lamine sono più alte che larghe e inclinate - prima di tutto sul suo corpo vertebrale esistono soltanto
come le tegole di un tetto; in vicinanza dei peduncoli dal loro due faccette costali poste nella porzione postero-laterale
bordo superiore prendono origine i processi articolari del piatto superiore per la testa della J 2a costa;
superiori 6 e 1 1 , provvisti di una faccetta ovalare, piana o - inoltre, mentre i processi articolari superiori sono orientati
leggermente convessa in senso trasversale, ricoperta di (frecce rosse), come quelli di tutte le vertebre dorsali,
cartilagine, volta all' indietro, leggermente in alto ed in fuori. indietro leggermente verso l'alto ed in fuori, le faccette
Sulla parte inferiore delle lamine, sempre al confine con i articolari inferiori invece devono corrispondere alle
peduncoli, prendono origine i processi articolari inferiori di faccette superiori della prima vertebra lombare. Sono
cui in figura si vede soltanto il processo destro 8. Presentano pertanto orientate come le faccette inferiori delle vertebre
anteriormente una faccetta articolare ovalare 7 piana o lombari (frecce blu), cioè all 'infuori ed in avanti ed inoltre
leggermente concava, trasversalmente orientata in avanti e presentano una curva trasversale leggermente convessa
leggermente in basso ed in dentro. inserendosi su una stessa superficie cilindrica, il cui asse è
Queste faccette si articolano con quelle superiori della verte­ situato approssimativamente al livello dell'origine del
bra sottostante per formare l ' articolazione zigapofisaria. Nel processo spmoso.
punto di unione fra lamine e peduncoli a livello dei processi
3
7
11
2
6

Fig. l

13

13

Fig. 2

Fig. 3

1 45
Fl esso-este n s i o n e e i nc l i nazione l ate ra l e
d e l rach i d e d o rsa l e

Il movimento di estensione fra due vertebre dorsali (fig. 4) angolo uguale a quello di inclinazione i; la limitazione del
si accompagna ad una inclinazione all 'indietro del corpo movimento è dovuta,
vertebrale della vertebra sovrastante. Simultaneamente i l - dal lato concavo, dalla sporgenza dei processi articolari,
disco intervertebrale s i schiaccia nella parte posteriore e s i - dal lato convesso invece, dalla tensione dei legamenti
allarga i n quella anteriore e questo, come nel rachide lombare, gialli ed intertrasversari.
spinge in avanti il nucleo polposo. La limitazione del
movimento di estensione è determinata dall' incontro dei Sarebbe tuttavia errato considerare i movimenti del rachide
processi articolari l e dei processi spinosi 2 che essendo dorsale soltanto a livello delle vertebre; non dimentichiamo
assai inclinati in basso ed all'indietro, sono già quasi a infatti che questo tratto del rachide è articolato con la gabbia
contatto. Inoltre, il legamento longitudinale anteriore 3 si toracica o torace (fig. 7) e che tutti gli elementi ossei,
pone in tensione mentre il legamento longitudinale cartilaginei ed articolari di quest'ultima, intervengono per
posteriore si detende insieme ai legamenti gialli ed ai dirigere e limitare i movimenti isolati del rachide. Infatti, nel
legamenti interspinosi. cadavere, si rileva una motilità del rachide dorsale ben più
ampia di quanto non avvenga quando rimane unito alla
Il movimento di flessione, invece, fra queste due vertebre gabbia toracica. È necessario quindi prendere in
dorsali (fig. 5), è caratterizzato dall'apertura dello spazio considerazione le ripercussioni che hanno sulla gabbia
intervertebrale posteriormente, con spostamento in dietro del toracica i movimenti che avvengono nel rachide dorsale.
nucleo polposo. Le superfici dei processi articolari scivolano
questa volta verso l'alto e le apofisi inferiori della vertebra Durante i movimenti di lateralità del rachide dorsale (fig.
superiore tendono a sopravanzare verso l'alto i processi 8): dal lato della convessità del rachide, il torace si solleva l ,
superiori della vertebra inferiore. II movimento di flessione è gli spazi intercostali si allargano 3 , i l torace si dilata 5 e
limitato dalla messa in tensione del legamento interspinoso l 'angolo condro-costale della decima costa tende ad aprirsi 7.
4, dei legamenti gialli e della capsula delle articolazioni Dal lato della concavità, si hanno fenomeni inversi: il torace
interapofisarie 5, del legamento longitudinale posteriore 6. si abbassa 2 e si ritrae 6, mentre gli spazi intercostali
Al contrario il legamento longitudinale anteriore è deteso. diminuiscono di ampiezza 4 e l ' angolo condro-costale
tende a chiudersi 8.
Il movimento di inclinazione laterale fra due vertebre dorsali
(fig. 6: visione posteriore) si accompagna a uno Durante i movimenti di flessione del rachide dorsale (fig. 9)
scivolamento differenziale a livello delle articolazioni si osserva l ' apertura di tutti gli angoli determinati
interapofisarie; dall'articolarsi dei vari elementi componenti il torace, fra di
- nel lato convesso le faccette articolari scivolano, come loro e con il rachide: angolo costo-rachideo l , angolo
nella flessione, cioè verso l ' alto (freccia rossa), sterno-costale superiore 2 ed inferiore 3 e angolo condro­
- nel lato concavo le faccette scivolano come nella costale 4. All'opposto durante l'estensione tutti questi angoli
estensione, cioè verso il basso (freccia blu). si chiudono.
La retta che unisce le apofisi trasverse mm' forma con la retta
nn' che unisce le trasverse della vertebra sottostante, un
- - - _._._-----------

Fig. 4 Fig. 5

t :t

m
- -

Fig. 7
Fig. 6

Fig. 8 Fig. 9

1 47
Rotazione ass i a l e del rach ide d o rsa l e

Come si effettua a livello del rachide dorsale la rotazione rotazione di una vertebra determina quindi sempre una
elementare di una vertebra sull 'altra? Questo movimento è deformazione del paio di coste a cui è unita grazie alla ela­
assai differente dalla rotazione nel rachide lombare. Infatti in sticità costale e sopratutto condrale. Queste deformazioni
una visione superiore (fig. IO) le articolazioni interapofisarie sono:
hanno un orientamento completamente differente. - aumento della concavità costale dal Jato della rotazione
L' interlinea articolare è anche qui compresa in una superficie l ; e diminuzione della concavità costale dal Jato opposto 2;
cilindra (cerchio punteggiato), ma l ' asse di questo cilindro è - aumento della concavità condro-costale dal Jato opposto
situato circa al centro dei corpi vertebrali O. della rotazione 3; e diminuzione della concavità condro­
costale dal Jato della rotazione 4.
Allorché avviene la rotazione di una vertebra sull 'altra, lo
scivolamento delle superfici a livello dei processi articolari si Durante questo movimento, lo sterno subisce quindi degli
accompagna ad una rotazione di un corpo vertebrale sull'altro sforzi di taglio ed ha tendenza a disporsi obliquamente
attorno al loro asse comune, si attua quindi una rotazione­ dall'alto in basso per seguire la rotazione dei corpi vertebrali.
torsione del disco intervertebrale e non una sua trazione in Questa obliquità deve tuttavia rimanere assai modesta e
senso laterale come avviene a livello lombare. La rotazione­ praticamente inapparente all'osservazione clinica; anche
torsione del disco può avere una ampiezza assai maggiore di radiologicamente è molto difficile metterla in evidenza a
quanto non avvenga con la traslazione laterale: infatti la causa della sovrapposizione delle varie parti.
rotazione elementare fra due vertebre dorsali è almeno tre
volte più ampia di quanto non avvenga fra due vertebre La resistenza meccanica del torace interviene dunque nel
lombari. Tuttavia questa rotazione sarebbe ancora maggiore limitare notevolmente l 'ampiezza dei movimenti del rachide
se la colonna dorsale non fosse strettamente unita alla gabbia dorsale. Qualora la gabbia toracica sia molto elastica, come
toracica. In effetti, ogni segmento vertebrale ha stretti nei giovani, i movimenti del rachide dorsale sono molto ampi,
rapporti con il paio di coste corrispondenti (fig. 1 1 ), ma lo al contrario quando con il passare degli anni le cartilagini
scivolamento di un paio di coste rispetto a quelle sottostanti è costali si ossificano e diminuisce l'elasticità condro-costale, si
anch'esso limitato dalla presenza dello sterno, con il quale si osserva che il torace forma un blocco quasi rigido con
articolano tutte le coste mediante le cartilagini costali. La conseguente diminuzione di ampiezza dei movimenti.
o l
l
l
- � ì - '- -- - - .........
l
,_

l
l
\
l
\
l
l
l

l
l

\
l
l
l


l
Fig. 1 0
l
l
l
l
l
+-

Fig. 1 1

1 49
Le a rticolazi o n i costo-verte b ra l i

A livello di ogni segmento del rachide dorsale un paio di coste un fascio superiore 1 4, un fascio inferiore 15 che si
si articolano con le vertebre corrispondenti grazie a due inseriscono sul corpo delle vertebre adiacenti
articolazioni per ogni costa: - un fascio medio 16 che si inserisce sull anello fibroso 2
'

- articolazione costo-vertebrale fra la testa costale e il del disco intervertebrale.


disco intervertebrale ed i corpi vertebrali, L 'articolazione costo-trasversaria. Anche questa è
- articolazione costo-trasversaria fra la tuberosità costale e un'artrodia formata da due faccette ovalari, una posta sulla
il processo trasverso della vertebra sottostante. sommità del processo trasverso 1 8, l 'altra sulla tuberosità
costale 19. L'articolazione costo-trasversaria è completata da
In una vista di profilo (fig. 12) una delle coste è stata una capsula 20, ma soprattutto è rinforzata da tre legamenti
asportata dopo avere sezionato i vari legamenti, il che costo-trasversari
permette di vedere le superfici articolari del lato vertebrale. - il legamento costo-trasversario interosseo 23, corto e
Nel segmento inferiore la costa è stata lasciata in sede con i resistente, che va dal processo trasverso alla faccia
suoi legamenti. posteriore del collo costale;
- il legamento costo-trasversario posteriore 2 1 ,
In una vista dall'alto (fig. 13) la costa è stata lasciata in sede bandelletta rettangolare, lunga circa l cm e mezzo larga
a destra, ma le articolazioni sono state aperte; a sinistra la circa l cm, che va dall 'apice (22) dell'apofisi trasversa alla
costa è stata asportata dopo aver sezionato i legamenti. parte esterna della tuberosità costale.
- il legamento costo-trasversario superiore 24, molto
Una sezione vertico-frontale (fig. 14) passa per l ' artico­ spesso è resistente, appiattito, di forma quadrilatera, largo
lazione fra la testa costale e i corpi vertebrali. Dalla parte circa 8 mm, lungo circa l O mm che va dal bordo inferiore
opposta la costa è stata asportata dopo sezione legamentosa. del processo trasverso al bordo superiore del collo della
Descriviamo ora i vari elementi simultaneamente sulle tre costa sottostante.
figure.
Viene descritto anche un legamento costo-trasversario
L' articolazione costo-vertebrale è una doppia artrodia; è inferiore che occupa la faccia inferiore dell'articolazione
formata dal lato vertebrale da due faccette articolari costali, costo-trasversaria (non rappresentato).
l 'una sul bordo superiore della vertebra inferiore 5 l ' altra sul
bordo inferiore della vertebra soprastante 6. Formano fra di Nelle figure si distinguono anche i particolari del disco
loro un angolo diedro (linea tratteggiata rossa), ben visibile intervertebrale con il nucleo polposo l e l'anello fibroso 2, il
in sezione (fig. 14), il cui fondo è occupato dal l 'anello fibroso canale vertebrale C, il forarne di coniugazione F, il
2 del disco intervertebrale. Le superfici corrispondenti 1 1 e 1 2 peduncolo vertebrale P, le articolazioni interapofisarie con
della testa costale 1 0 sono leggermente convesse e formano le loro faccette articolari 3 e le capsule 4 e il processo
fra di loro lo stesso angolo diedro che si incastra esattamente spinoso 7.
in quello delle faccette vertebrali.
Concludendo la costa è articolata con il rachide mediante due
Un legamento interosseo 8, che prende origine dalla sommità artrodie:
della testa costale fra le due facce articolari, si fissa sul disco - una artrodia semplice l 'articolazione costo-trasversaria,
intervertebrale e separa questa articolazione, avvolta da una - una artrodia doppia, incastrata più solidamente, l' artico-
capsula articolare unica 9 in due cavità articolari distinte, lazione costo-vertebrale.
una superiore ed una inferiore 13. L' articolazione costo-verte­ Queste due articolazioni sono provviste di legamenti molto
brale è rinforzata da un legamento raggiato nel quale si potenti e non possono funzionare l'uno senza l'altro: sono
distinguono tre fasci : meccanicamente vincolate.
7

lO
11
3 p 5 9

18 l
22
2

Fig. 1 3
F
24 14
6 9
8 2
4
16
23
5
15
14
16
22
15

5 12 l 2 6 9

Fig. 1 2 24
-l�f--
--=-- 8
--����B��mw� 23
--�
18

22
6 9
5
Fig. 1 4

Le legende sono comuni a l l e tre figure.

1 51
M ovi menti del le coste nel le
a rticolazion i costo-ve rteb ra l i

L' articolazione costo-vertebrale, da una parte, e quella costo­ Al contrario, le coste superiori (fig. 1 5, parte destra
trasversaria dall 'altra, formano una coppia di artrodie superiore) si articolano secondo un asse YY' situato
vincolate meccanicamente (fig. 15), il cui movimento praticamente in un piano frontale: il movimento di elevazione
comune non può essere che la rotazione attorno ad un asse della costa determina allora un aumento soprattutto del
passante per il centro di ciascuna di queste artrodie. Si può diametro antero-posteriore del torace a.
così indicare un' asse XX' congiungente i l centro O'
del l ' articolazione costo-trasversaria al centro O dell'artico­ I n effetti, quando l ' estremità anteriore della costa si eleva
lazione costo-vertebrale. Quest'asse ha la funzione di una (Fig. 1 7) di una altezza h, descrive un arco di circonferenza
cerniera per la costa che è così letteralmente sospesa al che la sposta in avanti di una lunghezza a.
rachide mediante i due punti O e 0 ' . L'orientamento di que­
sto asse in rapporto al piano sagittale determina la direzione Quindi, concludendo, l'elevazione delle coste determina un
del movimento costale: al livello delle coste inferiori (parte aumento del diametro trasversale del torace inferiormente
sinistra inferiore) l'asse XX' si avvicina al piano sagittale, ed un aumento del diametro antero-posteriore superior­
conseguentemente il movimento di elevazione della costa mente.
determinerà soprattutto un aumento del diametro trasverso
del torace t. In realtà, quando la costa ruota su quest'asse O' Nella parte media del torace dove l'asse dell'articolazione
(fig. 16), il suo bordo esterno descrive un arco di costo-vertebrale è situato approssimativamente in una
circonferenza di centro O'; la sua obliquità diminuisce e, direzione obliqua di 45°, l ' aumento del diametro avviene
diventando più trasversale, il suo punto più esterno è in modo eguale sia in senso trasversale che antero­
proiettato ali ' infuori di una lunghezza t, che rappresenta posteriore.
l ' aumento dell'emi-diametro trasverso della base toracica.
Inferiore Superiore

Fig. 1 5

Fig. 1 6

Fig. 1 7

1 53
M ov i m e nti del l e ca rti l ag i n i costa l i e
del lo ste rno

Finora sono stati considerati solamente i movimenti costali angolo a con la sua direzione iniziale. Questo movimento
sulle articolazioni costo-vertebrali e costo-trasversarie, ma è angolare della cartilagine costale, rispetto allo sterno, si
anche necessario tenere conto dei movimenti costali in effettua a livello dell'articolazione condro-sternale. Simul­
rapporto allo sterno ed alle cartilagini costali. Se si taneamente, si verifica un altro movimento angolare
paragona una vista dall'alto dei movimenti costali (fig. 1 8) a dell 'articolazione condro-costale, ma ne riparleremo più
una vista anteriore (fig. 1 9), si pone in evidenza che mentre avanti (vedi. p. 1 78)
la parte più esterna della costa si innalza di una altezza h',
e si allontana dal l 'asse del corpo di una lunghezza t, Durante l 'elevazione della costa (fig. 1 8, a destra della
l 'estremità anteriore della costa si alza per un tratto h e si figura) il punto m, ove si effettua il più grande aumento di
allontana dal piano di simmetria della lunghezza t', queste volume del diametro toracico, è il punto più lontano dall 'asse
due ultime lunghezze sono leggermente maggiori delle prime. YY'. Questa osservazione spiega geometricamente lo spo­
Nello stesso tempo lo sterno si innalza e le cartilagini costali stamento di questo punto sulla costa quando varia l ' obliquità
assumono una direzione più orizzontale determinando un dell'asse XX'.
x'

Fig. 1 8


t t'

1 55
Le d eformaz i o n i d e l to race nel
p i a n o sag itta l e d u ra nte l ' i nsp i razione

Supponendo che il rachide non cambi forma durante i - per quando riguarda la 10• costa, anch'essa effettua un
movimenti inspiratori e prendendo soltanto in considerazione movimento di elevazione attorno al centro di rotazione Q e
il pentagono deformabile costituito posteriormente del la sua estremità anteriore descrive un arco di cerchio CC'.
rachide (fig. 20), anteriormente dallo sterno, superiormente
dalla prima costa, antera-inferiormente dalle decima costa e Durante questo movimento della IO• costa e dello sterno, la IO•
dalla sua cartilagine, possiamo rilevare le seguenti cartilagine costale passa dalla posizione CB alla posizione
deformazioni: C ' B ' , approssimativamente parallela alla precedente
- la prima costa mobile nella sua articolazione costo-verte­ posizione. Conseguentemente si avrà da una parte un
brale O, subisce una elevazione (freccia blu) che fa aumento dell'angolo C' di un valore corrispondente
descrivere alla sua estremità anteriore un arco di cerchio all'angolo c, questo angolo è uguale all ' angolo di elevazione
AA' ; della IO• costa (settore verde), dali' altra si avrà un leggero
- questa elevazione della prima costa porta a d un aumento dell'angolo tra la I O• cartilagine costale con lo sterno
sollevamento dello sterno che passa dalla posizione AB a (angolo C'B' A'). Ancora una volta questo aumento di
quella A'B'; ampiezza dell ' angolo si effettua grazie ad una rotazione della
- attuando questo movimento, lo sterno non trasla cartilagine sul suo asse longitudinale, cioè una torsione. Una
parallelamente a se stesso, infatti il diametro antera­ torsione identica ha luogo a livello di ciascuna cartilagine
posteriore del torace aumenta più superiormente che costale. Vedremo più avanti l 'utilità di questo a proposito
inferiormente. Da cui consegue che l ' angolo formato dallo dell'elasticità del torace (vedi p. 1 78).
sterno con la verticale (angolo a) si chiude leggermente
come si chiude anche l'angolo OA'B' formato dalla prima
costa e lo sterno. Questo diminuire di ampiezza dell ' angolo
sterno-costale, si accompagna ad una rotazione longi­
tudinale ad una torsione della cartilagine costale (vedi
pagina 1 78);
In spira
zi on e

A'

Fig. 2 0 c

1 57
M ecca n ismo d i azione d e i m usco l i i ntercosta l i
e del m usco lo tri a n g ol a re d e l lo ste rno

l muscoli intercostali - l ' azione degli intercostali interni (fig. 23) si comprende in
Osservando una visione posteriore del torace, limitata al modo analogo, questa volta però il muscolo ha una
rachide e a tre coste destre (fig. 2 1 ) si evidenziano tre tipi direzione parallela alla diagonale piccola del parallelo­
di fibre muscolari: gramma. Quando l ' intercostale interno l si contrae, que­
- i muscoli elevatori delle coste EC i quali prendono origine sta diagonale O' A1 diminuisce di una lunghezza r', e que­
dall'apice dei processi trasversi e terminano sul bordo sto porta A1 in A2 e 81 in 82 sempre supponendo che 00'
superiore della costa sottostante. Con la loro contrazione resti fisso. La contrazione dell' intercostale interno porta
elevano questa costa; da cui il loro nome quindi all'abbassamento delle coste: è quindi espiratore.
- i muscoli intercostali esterni E le cui fibre oblique in alto Dopo essere stato contraddetto dalle esperienze di elettro­
e in dentro hanno una direzione parallela a quella dei stimolazione di Duchenne de Boulogne, sembra che questo
muscoli elevatori delle coste. Questi muscoli, come i schema di Hamberger, sia attualmente valido alla luce
precedenti, sono elevatori delle coste, quindi inspiratori; delle ultime esperienze condotte con l'elettromiografia.
- i muscoli intercostali interni I le cui fibre sono oblique in
alto e in fuori e determinano, contraendosi, l ' abbassamento Il muscolo traverso del torace
delle coste, sono quindi espiratori. (o triangolare dello sterno)
Il muscolo traverso del torace è un muscolo generalmente
Il meccanismo d'azione dei muscoli intercostali è poco studiato e che si tende a dimenticare, a causa della sua
chiaramente spiegato mediante lo schema di Hamburger posizione retrosternale (fig. 24). In effetti esso è posto
(fig. 22 e 23): interamente sulla faccia posteriore dello sterno e le sue fibre,
- l'azione degli intercostali esterni (fig. 22) si comprende che si inseriscono sulle cartilagini costali dalla seconda alla
osservando che la direzione delle loro fibre è parallela a sesta costa, sono oblique in basso e all 'interno. La contrazione
quella della diagonale maggiore del parallelogramma 00' dei cinque fasci muscolari che lo compongono, determina
81 A1 formato dalle coste articolate con il rachide e lo l ' abbassamento in rapporto allo sterno delle cartilagini costali
sterno. Quando l' intercostale esterno E si contrae, questa corrispondenti. Avendo visto che la cartilagine costale si
diagonale diminuisce di una lunghezza r, il che deforma il eleva con l ' inspirazione e si abbassa (vedi figura 1 9 p. 1 55)
parallelogramma e, supponendo che 00' resti fisso, con l 'espirazione, si può concludere che il muscolo traverso
determina la rotazione di A1 in A2 e di 81 in 82: la con­ del torace è un muscolo espiratore.
trazione dell'intercostale esterno determina quindi una
elevazione delle coste: è quindi inspiratore;
-------

F ig. 2 1

r'

F ig. 23

F ig. 22

F i g. 2 4

1 59
I l d i afra m ma e i l suo m ecca n ismo d'azione

Il diaframma forma una cupola muscolo-aponeurotica che dalla periferia del centro frenico (doppia freccia bianca
chiude inferiormente la cavità toracica e che separa il torace piccola) diventano elevatrici delle coste inferiori. In effetti,
dali' addome. se si considera il punto P come fisso e la costa che ruota
Vista lateralmente (fig. 25) questa cupola discende più in attorno al centro O, la sua estremità descrive un arco di cer­
basso posteriormente che anteriormente; il suo punto più alto chio AB mentre la fibra muscolare corrispondente si accorcia
corrisponde al centro frenico l . Prendendo origine da questo di una distanza A'B. Sollevando le coste inferiori, il dia­
centro, alcuni fasci di fibre muscolari 2 si irradiano verso il framma aumenta il diametro trasverso della parte inferiore del
contorno deli' orifizio inferiore del torace e si inseriscono alla torace, ma contemporaneamente, per mezzo dello sterno,
faccia interna delle cartilagini costali, sulle estremità della 1 1 a innalza anche le coste superiori e conseguentemente aumenta
e 1 2a costa, sulle arcate che riuniscono le estremità delle tre anche i l diametro anteroposteriore. Si può dunque affermare
ultime coste ed infine sul rachide a livello dei corpi vertebrali che il diaframma è un muscolo essenziale della respirazione
mediante dei pilastri: pilastro sinistro 3 e pilastro destro 4, in quanto da solo riesce ad aumentare i tre diametri del
sulle arcate dello psoas 7 e sulle arcate del quadrato dei volume toracico:
lombi 8. Questo appare più chiaro in una visione di fronte - aumento del diametro verticale per abbassamento del
fig. 26, in cui appare chiaramente la faccia convessa del dia­ centro frenico;
framma nella parte alta della figura e la sua faccia concava a - aumento del diametro trasversale per l ' innalzamento
livello dei pilastri. Si distinguono pure gli orifizi da cui delle coste inferiori;
passano l 'esofago 6 in alto, l ' aorta 5 in basso. In queste - aumento del diametro antero-posteriore per l ' innalza­
figure non si vede il forarne della vena cava inferiore. mento delle coste superiori mediato dallo sterno.
Si comprende dunque l 'importanza del diaframma nella
Quando le fibre muscolari del diaframma si contraggono, fisiologia della respirazione.
abbassano il centro frenico: in tale modo aumenta il diametro
verticale del torace e si può grossolanamente paragonare i l Il singhiozzo è una contrazione spasmodica, ritmica e ripetuta
diaframma a d un pistone che scivola all'interno del cilindro di del diaframma. Non si conosce bene il suo determinismo, ma
una pompa. si sa che può avere due origini :
Però questo abbassamento del centro frenico è rapidamente - si a centrale, per irritazione del nervo frenico
limitato dalla messa in tensione degli elementi del media­ - sia per irritazione della cupola diaframmatica.
stino e soprattutto a causa della presenza della massa dei Normalmente, quest'alterazione è passeggera, e va via dopo
visceri addominali. A partire da questo momento (fig. 27) il un tempo più o meno lungo. Quando si prolunga, causa un
centro frenico diventa il punto fisso (freccia bianca grande) difficile problema terapeutico.
e le fibre muscolari che meccanicamente agiscono a partire
���-�"t---M- 6
��l\Y-1--1- 2
\��...a+a+l�r___J_ 8

Fig. 25 Fig. 26

A'

Fig. 27

161
l m uscol i d e l l a res pi razione

Da quanto detto finora, i muscoli della respirazione possono Terzo gruppo


classificarsi in due categorie, da una parte i muscoli Il terzo gruppo è quello dei muscoli espiratori principali.
inspiratori che innalzano le coste e lo sterno, dall'altra parte Questo gruppo è rappresentato soltanto dai muscoli interco­
i muscoli espiratori che abbassano le coste e lo sterno. stali interni. In effetti, l'espirazione normale è un fenomeno
In queste due categorie si distinguono ancora due gruppi: i puramente passivo per il restringersi del torace semplicemente
muscoli principali ed i muscoli accessori, questi ultimi per la elasticità delle strutture osteo-cartilaginee e del paren­
messi in gioco solamente quando si debbono attuare dei chima polmonare. L'energia necessaria per l 'espirazione è in
movimenti eccezionalmente ampi e potenti. realtà la restituzione di energia sviluppata nell' inspirazione
dai muscoli inspiratori ed immagazzinata al livello delle
Si possono dividere i muscoli della respirazione in quattro strutture elastiche del torace e del polmone.
gruppi:
Più avanti vedremo il ruolo essenziale fornito dalle
Primo g ruppo cartilagini costali in questo meccanismo (vedi. p. 1 78).
Il primo gruppo è quello dei i muscoli inspiratori principali Ricordiamo ora anche che in posizione verticale la forza di
cioè i muscoli intercostali esterni, gli elevatori delle coste e gravità interviene in grado non trascurabile nell'abbassare le
soprattutto il diaframma. coste per il loro proprio peso.

Secondo g ruppo Quarto g ruppo


Il secondo gruppo è quello dei muscoli inspiratori accessori Il quarto gruppo è quello dei muscoli espiratori accessori.
(figg. 28, 29, e 30) è costituito: Pur essendo accessori non sono meno importanti e validi nella
- dai muscoli sterno-cleido-mastoidei l , gli scaleni anteriori loro azione perché condizionano l 'espirazione forzata e la
2, medi 3, e posteriori 4; tutti questi muscoli non sono compressione addominale.
inspiratori se non quando fanno forza sul rachide cervicale
irrigidito dall'azione di altri muscoli (fig. 28); I muscoli addominali (fig. 30), il retto dell'addome 7, il
dai muscoli grande pettorale 4 piccolo pettorale 5 quando muscolo obliquo esterno dell'addome 8, il muscolo obliquo
questi due muscoli (fig. 30 ispirata da L 'Età del bronzo interno 9, abbassano potentemente l'apertura inferiore del
di Rodin) fanno forza sul cingolo scapolare e sugli arti torace.
superiori in abduzione;
i fasci inferiori del gran dentato 6 e del grande dorsale 1 0 Nella regione dorso-lombare (fig. 29), troveremo degli altri
quando fanno forza (fig. 29) sugli arti superiori portati muscoli espiratori accessori: la parte bassa del muscolo
precedentemente in abduzione; sacro-lombare 13, il lunghissimo del sorso 14, il piccolo
il piccolo dentato superiore e posteriore 1 1 ; dentato posteriore ed inferiore 15, il quadrato dei lombi (non
l e fibre superiori del sacro-lombare 1 2 che fanno forza in rappresentato nella figura).
alto sulle apofisi trasverse delle ultime cinque vertebre
cervicali e si inseriscono inferiorn1ente sui primi sei archi
costali. Queste fibre muscolari assumono così una
disposizione che può rassomigliare a quella di muscoli
elevatori delle coste di grande lunghezza.
Fig. 28

Fig. 29

Fig. 30

1 63
Ra pporti d i a ntago n ismo-s i n e rg i a fra
i l d i afra m ma e i m usco l i addom i n a l i

I l diaframma è i l principale muscolo inspiratore. Gli Durante l'espirazione


addominali sono muscoli espiratori accessori molto potenti Durante l 'espirazione (fig. 33, vista di profilo e fig. 34, vista
poiché sono capaci di determinare l 'espirazione forzata e gli di fronte) il diaframma si rilascia e la contrazione degli
sforzi addominali. Ora questi muscoli che sembrano essere addominali abbassa l ' apertura inferiore del torace, quindi
antagonisti fra di loro, sono nello stesso tempo sinergici. Ciò diminuiscono simultaneamente i diametri antera-posteriore e
può sembrare un paradosso e pure non logico, ma in pratica trasverso del torace. Inoltre, aumentando la pressione
essi non possono funzionare indipendentemente gli uni dagli intraddominale, spingono la massa dei visceri addominali
altri. È proprio quello che caratterizza il rapporto di verso l 'alto facendo risalire il centro frenico; il che diminui­
antagonismo-sinergia. sce il diametro verticale del torace, mentre i seni costo­
frenici si chiudono (si chiamano così i cui di sacco pleurici). l
Qual è dunque la relazione funzionale che lega diaframma ed muscoli addominali sono pertanto dei perfetti antagonisti
addominali durante i due tempi respiratori? del diaframma in quanto diminuiscono contemporaneamente
i tre diametri toracici.
Durante l'inspirazione
Durante l'inspirazione (fig. 31, vista di profilo e fig. 32, Pertanto, i l ruolo del diaframma e dei muscoli addominali si
vista di fronte) la contrazione del diaframma abbassa il cen­ può facilmente concepire in questo modo (fig. 35) sul
tro frenico (frecce rosse) e quindi aumenta il diametro grafico: ciascuno di questi gruppi muscolari si contrae in
verticale del torace; ma subito interviene la resistenza delle modo permanente, ma il loro tono evolve in maniera
strutture verticali del mediastino M che vengono poste in inversa.
tensione e soprattutto la resistenza rappresentata dalla massa Durante l 'inspirazione, mentre la contrazione del diaframma
dei visceri addominali D. Questa massa è un effetti contenuta aumenta, il tono dei muscoli addominali diminuisce. Al con­
dalla cinghia addominale formata dai potenti muscoli trario, durante l ' espirazione, mentre la tensione degli
addominali: i muscoli retti dell'addome D, ma anche i addominali aumenta, diminuisce progressivamente il tono
muscoli trasversi T, obliqui interni 01, obliqui esterni OE diaframmatico.
dell' addome. Senza di essi, i l contenuto del l ' addome Esiste così fra questi due gruppi muscolari un equilibrio
verrebbe spinto verso il basso ed in avanti, ed il centro frenico dinamico che si sposta continuamente in un senso o nell'altro
non potrebbe prendere un appoggio solido permettendo così al e che illustra assai bene il concetto di antagonismo/sinergia.
diaframma di sollevare le coste inferiori. L ' azione
antagonista-sinergica dei muscoli addominali è quindi indi­
spensabile per un'azione efficace del diaframma. Questo fatto
è d' altronde confermato dalla patologia; infatti, nelle paralisi
poliomelitiche dei muscoli addominali è diminuita l ' efficacia
ventilatoria del diaframma. Nella visione di profilo (fig. 31),
la direzione delle fibre dei muscoli larghi dell'addome rap­
presenta schematicamente una stell a a sei punte che
schematizza bene "l'impianto" della cinghia dell'addome.
I nspirazione

Tono

l
l

I nspir. Espir. !Tempi

Fig. 35

Espirazione

Fig. 33 Fig. 34

165
La ci rcolazione d e l l'aria
nel le vie respi ratorie

La circolazione dell'aria nelle vie respiratorie è ben spiegata la realtà anatomica (fig. 39), poiché si ritrova il tubo
dalla classica esperienza di Funck (figg. 36 e 37); se si verticale attraverso il quale penetra l ' aria: la trachea; il
sostituisce il fondo di un recipiente cilindrico con una mem­ pallone di pergamena che si gonfia: cioè i polmoni e la mem­
brana elastica a chiusura stagna e se inoltre si fa comunicare brana elastica che forma il fondo del recipiente: il diaframma,
con l 'esterno un pallone di pergamena sottile posto dentro al ma aumentano anche gli altri diametri.
recipiente mediante un tubo che attraversa il tappo, si può Due punti devono essere tuttavia sottolineati:
gonfiare e sgonfiare il pallone mobilizzando semplicemente il - prima di tutto i polmoni occupano la totalità del volume
fondo elastico. Infatti, tirando in basso la membrana elastica interno del torace ed il legame fra le pareti toraciche ed il
(fig. 37), si aumenta la capacità totale del recipiente di un polmone stesso è assicurato dalla pleura, la cui cavità resta
volume supplementare uguale a V, diminuendo di virtuale. I n effetti, in condizioni normali i suoi due foglietti
conseguenza la pressione all' interno di questo spazio chiuso. restano accollati e scivolano liberamente l'uno sull'altro e
La pressione atmosferica diventa allora superiore a quella che questo è un elemento importante nell'assicurare una buona
si trova all'interno ed una certa quantità di aria, di volume solidarietà meccanica fra i polmoni e la parete toracica
esattamente uguale a V, penetra attraverso il tubo e gonfia il senza limitare i movimenti respiratori poiché, dilatandosi, i
pallone di pergamena sottile, imitando il meccanismo dell'in­ polmoni scivolano sulla parete toracica
spirazione. durante l 'inspirazione la pressione intratoracica diminuisce
e diviene negativa, non soltanto in rapporto all'esterno, ma
Al contrario, se si lascia andare la membrana elastica (fig. 36), anche in rapporto alla cavità addominale. Questo ha due
questa ritorna alla posizione iniziale e la capacità totale del conseguenze: da una parte la penetrazione dell' aria
recipiente diminuisce dello stesso valore di V, con un attraverso la trachea fino agli alveoli polmonari, dali' altra
aumento della pressione. L'aria che si trovava dentro al l ' accelerazione della circolazione venosa di ritorno
pallone viene quindi spinta fuori attraverso il tubo. È lo stesso verso l'atrio destro OD. L'inspirazione è dunque un
meccanismo dell'espirazione. elemento importante ai fini di un buon riempimeno del
cuore e, mediante il piccolo circolo, di abbondante arrivo
Dunque, la respirazione si basa sull 'aumento o sulla di sangue venoso fino alle pareti alveolari a contatto
diminuzione del volume della cavità toracica (fig. 38). dell ' aria fresca che vi penetra. L ' inspirazione dunque
Infatti, dalla posizione di partenza in cui il torace ha una assicura sia la circolazione aerea, sia la circolazione
forma di ovoide a base tronca ACBD, di diametro trasverso sanguigna polmonare.
CD, di diametro antera-posteriore AB e di diametro verticale A proposito della circolazione aerea, parliamo del russare,
SP, si può ritenere che l ' azione dei muscoli respiratori ed in che è a volte molto fastidioso per il compagno di letto: quasi
particolare quella del diaframma, aumenta tutti i diametri, e lo tutti gli umani russano (e anche certi animali), ma ci sono dei
trasforma in un ovoide a base tronca più grande, che contiene tipi morfologici e delle posizioni che favoriscono questa vera
il precedente, con base A'B'C'D', col diametro antera­ infermità. I l russare è prodotto dalla vibrazione del velo
posteriore A'B' più grande di AB, col diametro trasverso pendulo della persona che dorme sulla schiena, in un sonno
C'D' più grande di CD e col diametro verticale SP' più profondo. Esistono oggi dei trattamenti medici, più o meno
grande di SP. La differenza con l 'esperienza di Funck sta nel efficaci; a volte, l ' intervento chirurgico del velo pendulo è
fatto che qui tutte le dimensioni del recipiente sono aumentate efficace.
simultaneamente. Esiste però un' analogia sorprendente con
Espirazione I nspirazione

Fig. 37

C'
Fig. 3 8

1 67
l vol u m i resp i ratori

Si chiamano volumi respiratori o volumi polmonari le masse Sotto sforzo


d'aria che sono messe in gioco durante i diversi tempi Sotto sforzo (fig. 4 1 ) i vari volumi si ripartiscono
respiratori ed anche durante i diversi tipi di respirazione. differentemente nella capacità polmonare totale:
- soltanto il volume residuo non cambia, si tratta infatti di
Paragone dei d iversi volumi respiratori un'aria impossibile da espellere qualunque sia la forza dei
Abbiamo trovato comodo rappresentare schematicamente movimenti respiratori;
questi diversi volumi come pieghe di una fisarmonica, per - al contrario, man mano che si accelera la frequenza
meglio paragonarli fra loro. respiratoria, si assiste dapprima all'aumento del volume
corrente VC fino ad un massimo, poi, continuando ad
Nel corso di una respirazione calma, a riposo (fig. 40), i aumentare la frequenza degli atti respiratori, il volume
volumi respiratori si definiscono così: corrente tende ad abbassarsi leggermente: si chiama gittata
- l'aria messa in movimento in un'espirazione normale ed in ventilatoria il prodotto della frequenza respiratoria per il
un 'inspirazione normale rappresenta i l volume corrente volume corrente. Da ciò che si è detto appare chiaro che la
VC: 0,5 l. Sul grafico questa ampiezza della respirazione a gittata ventilatoria alla fine raggiunge il massimo;
riposo è rappresentata schematicamente dalla banda blu 2 - il volume di riserva espiratoria aumenta in modo notevole,
all'interno della quale sono contenute le oscillazioni dello ciò vuoi dire che l'ampiezza della respirazione rapida è più
sptrogramma; vicina alla dilatazione massima del torace di quanto non
- se si prolunga una inspirazione normale con una accada durante la respirazione a riposo.
inspirazione forzata una quantità di aria supplementare La conseguenza dell'aumento del volume corrente e del
penetra nei polmoni, quest'ultima rappresenta il volume volume di riserva espiratoria è la diminuzione del volume di
della riserva inspiratoria VRI: l ,5 l ; riserva inspiratoria VRI.
- l a somma del volume della riserva inspiratoria e del Sul grafico di sforzo, lo spirogramma di riposo è stato
volume corrente costituisce la capacità inspiratoria CI: aggiunto a titolo di paragone.
2 1; Tutto questo è molto logico, facile da ricordarsi, e di una
- se dopo una espirazione normale si continua con una grande importanza negli sforzi della vita quotidiana e le
espirazione forzata fino al limite possibile, si espelle allora attività sportive.
una quantità d'aria che rappresenta il volume di riserva
espiratoria VRE : l ,5 l ;
- l a somma del volume di riserva inspiratoria, del volume
corrente, e del volume di riserva espiratoria, rappresenta la
capacità vitale CV: 3,5 l ;
- dopo una espirazione forzata e completa, permane ancora
nei polmoni e nei bronchi, una certa quantità di aria
chiamata volume residuo VR: 0,5 l; che non si può
espellere.
la somma del volume residuo e del volume di riserva
espiratoria, costituisce la capacità residua funzionale
CRF: 2 1;
- infine, la somma della capacità vitale e del volume residuo,
costituisce la capacità polmonare totale: 4 l .
CI

Fig. 40

Riposo
VR
o

Fig. 4 1

1 69
Fisiopatol og i a respi rato ria

Molti fattori possono alterare l 'efficacia della ventilazione. - una ostruzione bronchiale crea atelectasia 5, la regione
Le alterazioni causate da un lembo costale possono essere del bronco non respira più e il tessuto polmonare, o paren­
illustrate dall 'esperienza di Funck modificata (fig. 42): una chima, si retrae. Nel nostro schema il lobo superiore sini­
parte della parete del recipiente è sostituita con un'altra mem­ stro è atelectasico per ostruzione del bronco lobare
brana elastica; quando si tira in basso la membrana del fondo, superiore sinistro;
la membrana parietale si deprime di un volume v che viene - in seguito ad un' infiammazione, dopo una pleurite,
sottratto al volume V. Il pallone di pergamena si gonfia di un piotorace o emotorace, può sopraggiungere un
volume minore uguale V-v. ispessimento considerevole della pleura chiamato: pachi­
È ciò che verifichiamo in patologia quando esiste un lembo pleurite 6, forma un guscio sclerotico che serra il polmone
costale in seguito ad un trauma violento al torace: una ed impedisce la sua espansione inspiratorìa;
superficie più o meno grande della parete toracica non - una dilatazione acuta dello stomaco 7 che ostacola
segue più i movimenti di quest'ultima e si deprime l ' escursione diaframmati ca;
durante l'inspirazione: questa è la respirazione paradossa. - un meteorismo addominale importante 8, dilatazione
Il rendimento ventilatorio diminuisce e ciò causa una dell'intestino per occlusione, spinge il diaframma verso il
insufficienza respiratoria, caratterizzata dalla diminuzione torace è una causa addominale di insufficienza
catastrofica dell'ematosi. Questo termine indica il meccani­ respiratoria.
smo di ricarica del sangue in ossigeno a livello degli alveoli - una paralisi del frenico (fig. 44) : può alterare la
polmonari. respirazione. Sulla figura, il nervo frenico di sinistra è
Ci sono altri fattori che possono determinare una diminuzione interrotto, la metà sinistra della cupola diaframmatica è
dell'efficacia respiratoria, potendo raggiungere lo stato di paralizzata per cui consegue un movimento detto di
insufficienza respiratoria. respirazione paradossa: durante l 'inspirazione, invece di
In questo schema (fig. 43) sono stati raggruppati la maggior abbassarsi, la cupola di sinistra si innalza.
parte di questi di tipo ventilatorio:
- un pneumatorace l penetrazione di aria nella cavità La meccanica ventilatoria può essere profondamente alterata
pleurica. Il polmone si retrae su se stesso per la sua ela­ dalla posizione del corpo:
sticità 2. L' irruzione di aria nella pleura può essere causata - in decubito dorsale (fig. 45 ) , la massa dei visceri
da una ferita pleuro-polmonare (freccia nera) e ad ogni addominali spinge il diaframma verso l 'alto, l ' inspirazione
atto inspiratorio l ' aria penetra nella ferita: è i l è più difficile, il volume corrente diminuisce ed è spostato
pneumotorace traumatico causa di una grave verso la parte alta del grafico a scapito del volume di
insufficienza respiratoria. La penetrazione di aria può riserva inspiratorio. Questa situazione si realizza durante
provenire dalla rottura di un bronco o di una bolla l 'anestesia generale ed è anche aggravata dai medicamenti
enfisematosa: si chiama così la dilatazione mostruosa di anestetici e dai curarizzanti che diminuiscono l 'efficacia
un alveolo polmonare. Quando la pleura non avvolge più i l dei muscoli respiratori. Lo stesso aviene nel coma:
polmone, egli perde ogni valore funzionale 2, e la cavità in decubito laterale (fig. 46) la spinta verso l ' alto del dia­
pleurale si riempie di sangue (è l 'emotorace) o di liquido framma è più accentuata dal lato declive. Il polmone
infiammatorio creando un idrotorace, o anche una inferiore quindi respira meno bene di quello posto
pleurite 3. Il liquido si raccoglie alla base toracica. superiormente, situazione che si aggrava anche per la stasi
- un lembo costale 4 causa una perdita funzionale più o circolatoria. Questa posizione è particolarmente temuta
meno accentuata a seconda della sua importanza. dagli anestesisti.
\
\
l
l
\ l
' /
, _ _ .,.,

Fig. 42

Fig. 44

Fig. 43

Fig. 45

Fig. 46

1 71
Ti p i d i res pi ra z i o n e :
g l i sportivi, i m u si cisti e g l i a ltri . . .

Secondo l'età ed il sesso la meccanica ventilatoria è assai Questo illustra le difficoltà ventilatorie conseguenti ad una
differente (fig. 47): cifosi dorsale accentuata.
- nella donna, la respirazione è di tipo costale superiore: È proprio il caso per le persone anziane (fig. 51): l ' aumento
l 'escursione massima si ha nella parte alta del torace per della curva del rachide dorsale superiore causa la convergenza
aumento del diametro aptero-posteriore; delle coste superiori e la diminuzione di ampiezza dei loro
- nell'uomo è di tipo misto, costale superiore ed inferiore. movimenti. Così, i lobi superiori dei polmoni non sono
- nel bambino, è di tipo addominale, praticamente più ventilati, la respirazione diviene di tipo
nelle persone anziane le condizioni respiratorie sono costale inferiore o anche addominale, situazione ancora più
modificate dalla cifosi dorsale aggravata dali ' ipotomia muscolare.
Per comprendere questa fisiopatologia, bisogna prendere Nella fisiologia della respirazione, non va dimenticato il
l'immagine di un lampione (fig. 48): sospiro, i l che corrisponde ad un'ampia respirazione, seguita
- in questo esperimento detto di pensiero, si rappresenta i l da un espirazione prolungata. I l suo ruolo fisiologico consiste
torace con u n lampione, sospeso da u n lato con u n gambo nel rinnovamento dell'aria dello spazio morto e del volume di
rigido e rettilineo, che rappresenta i l rachide dorsale; riserva. Sul piano psicologico, questo atto quasi inconscio
- l ' ispirazione viene realizzata dalla trazione sul cerchio corrisponde alla liberazione di una tensione affettiva, in
superiore del lampione. Viene effettuata dai muscoli particolare l ' ansia, in cui il "sospiro di sollievo" segna in
stemo-cleido-mastoidei. Simultaneamente, il fondo del generale la fine.
lampione viene tirato verso il basso: è la contrazione del Ci sono delle professioni dove la respirazione gioca un ruolo
diaframma D. importante: gli sportivi, naturalmente e tra loro, i nuotatori
- sotto queste due azioni, il volume del lampione cresce e ma anche nei musicisti che suonano uno strumento ad aria
l ' aria penetra all ' interno. e nei cantanti, dove la capacità respiratoria deve essere
- Se si rilascia la trazione sul cerchio superiore e sul fondo massima, e anche i l controllo del flusso aereo, con la
(fig. 49), il lampione si abbassa lungo i l gambo rigido che padronanza dei muscoli espiratori.
rappresenta il rachide. I l volume del lampione diminuisce: Nei musicisti in generale la respirazione è molto importante,
è l'espirazione. al di fuori della sua funzione ventilatoria, infatti è sul suo
- Supponiamo adesso che invece di essere rettilineo, i l ritmo che si adegua l' atto stesso del musicista: in certi adagi
gambo dorsale sia curvato (fig. 50) come u n rachide si percepisce il ritmo della respirazione; così che possiamo
dorsale colpito da cifosi; il lampione rimane di continuo in dire che la respirazione è per il musicista come un
posizione bassa, sgonfiato, e è molto più difficile tirare su metronomo interno.
il cerchio superiore.
M. sterno-cleido-mastoideo

Fig. 47

Fig. 48

Espirazione

Fig. 49

Cifosi

Fig. 50

Fig. 51

1 73
Lo spazio morto

Si definisce spazio morto un volume di aria che non partecipa una respirazione normale, quando è mobilizzato soltanto il
agli scambi respiratori. Nella rappresentazione schematica dei volume corrente, solo 350 mi di aria fresca giungono a
volumi respiratori mediante la fisarmonica (fig. 52), se si contatto della parete alveolare e partecipano all'ematosi. Per
interpone nel tubo da cui fuoriesce l'aria un recipiente di aumentare il rendimento bisogna,
volume importante EM, si aumenta artificialmente lo spazio - sia aumentare il volume ventilato mettendo in gioco il
morto. Infatti se si mobilizza soltanto un volume corrente di volume di riserva inspiratorio o espiratorio,
0,5 l e se il volume del tubo e del recipiente aggiunto è di 0,5 - sia diminuire lo spazio morto; è quello che può essere
l , la ventilazione riuscirà soltanto a spostare l ' aria all'interno realizzato mediante la tracheotomia T che mette in
dello spazio morto e nessun volume di aria fresca penetrerà comunicazione diretta la trachea con l ' esterno e che
ali' interno della fisarmonica. diminuisce lo spazio morto di circa la metà.
Tuttavia la tracheotomia non è un atto innocuo in quanto priva
L ' esempio del palombaro (fig. 53) è ancora più facile da l 'albero respiratorio delle sue difese, come la filtrazione e il
comprendere. Immaginiamo che un palombaro sia in riscaldamento del l ' aria ispirato dalle fosse nasali, e
comunicazione con la superficie soltanto con un solo tubo, soprattutto la chiusura della glottide ai corpi estranei, e la
attraverso il quale inspira ed espira; se il volume del tubo è espone alle infezioni bronco-polmonari gravi. Va solo
uguale alla sua capacità vitale, non potrà mai, malgrado gli utilizzata in caso di emergenza.
sforzi più energici, inspirare dell 'aria fresca. Ad ogni
movimento respiratorio inspirerà l ' aria viziata che ha espulso Nella figura dei volumi respiratori schematizzati dalla
nel tubo durante l 'espirazione precedente. Così morirà fisarmonica (fig. 55) la tracheotomia è rappresentata da
rapidamente per asfissia, il che d'altronde è successo nei orifizi praticati alla base del tubo (vedi anche fig. 40 e 4 1 p.
primi tentativi di immersione con scafandro. La soluzione è 1 69).
quella di portargli aria fresca attraverso il tubo ed espellere
l ' aria espirata mediante una valvola fissata al casco, come lo Esiste tuttavia un altro tipo di spazio morto (fig. 56), lo
testimoniano le bollicine. spazio morto fisiologico EM': corrisponde al blocco di
circolazione ematica di un territorio polmonare in seguito
Lo spazio morto anatomico (fig. 54) rappresenta il volume ad embolia polmonare EP. Questo territorio non irrorato sarà
dell'albero respiratorio, cioè delle vie aeree superiori, la sede di una ventilazione aerea in pura perdita, il che
bocca, fosse nasali, trachea, bronchi e bronchioli. Il volume aumenterà di altrettanto lo spazio morto anatomico.
dello spazio morto è di 1 50 mi, il che significa che durante
Fig. 55

Fig. 56

o
o

Fig. 52

Fig. 53

Fig. 54

1 75
La com p l i a nce to racica

La nozione di compliance è direttamente legata all'elasticità - Al volume V3, cioè al 70% della capacità polmonare totale,
degli elementi anatomici del torace e dei polmoni. la pressione di origine parietale è nulla e la pressione di
rilasciamento toracica totale è interamente dovuta all'ela­
Alla fine di una espirazione normale (fig. 57) il torace ed i sticità polmonare (le due curve P e T si intersecano infatti
polmoni assumono una posizione di equilibrio paragonabile a in questo punto).
quella di una molla non compressa né messa in tensione. Vi è - Per un volume intermedio VR, la pressione di rila­
infatti un equilibrio pressorio fra l ' aria intra-alveolare e quella sciamento della sola parete toracica è esattamente uguale
atmosferica. alla metà della pressione di rilasciamento polmonare,
cosicché la pressione di rilasciamento toracico totale è
Con uno sforzo muscolare di espirazione forzata (fig. 58) gli uguale alla metà della pressione di rilasciamento polmo­
elementi elastici del torace vengono compressi. Se nare.
immaginiamo di comprimere una molla che rappresenta i l - Bi sogna sottol ineare un ultimo punto: in massima
torace ad una pressione positiva intratoracica, per esempio, espirazione, i polmoni non hanno ancora perduto tutta la
di +20 cm di acqua, la pressione intrapolmonare diventerà loro elasticità poiché la curva P è ancora a destra del punto
maggiore di quella atmosferica e l ' aria verrà spinta fuori di pressione zero; questo spiega che se si lascia penetrare
attraverso la trachea, ma il torace avrà la tendenza a riprendere aria nella pleura, il polmone può retrarsi ancora fino ad
la sua posizione iniziale, così come la molla avrà la tendenza assumere un volume minimo Vp in cui ha perduto ogni
a riassumere la posizione O. potere di retrazione, cioè ogni azione pressoria sull'aria che
contiene.
Inversamente, se si effettua una inspirazione forzata (fig. 59)
che può venire paragonata allo stiramento della molla, questa L'elasticità totale del torace (fig. 61) può essere dunque
si traduce con una pressione negativa intratoracica di -20 cm considerata come l ' associazione di due molle A: una molla
di acqua rispetto all'aria atmosferica; si determinerà così la più grande S che rappresenta la parete toracica ed una più
penetrazione deli' aria nella trachea, ma, per la sua elasticità, piccola P che raffigura i polmoni. L'unione funzionale dei
il torace tenderà a ritornare nella sua posizione iniziale. polmoni con la parete toracica grazie alla pleura determina
l'accoppiamento delle due molle B, per cui è necessario com­
Questi fenomeni possono essere rappresentati graficamente primere la molla più grande S e stirare la più piccola P.
con delle curve di compliance (fig. 60) rappresentando le L' associazione di queste due molle corrisponde ad una unica
variazioni della pressione intratoracica sull'ascissa e sulle molla C che rappresenta l ' elasticità toracica totale T, ma se si
ordinate le variazioni di volume del torace. Possono essere distrugge il legame funzionale fra il polmone e la parete
tracciate tre curve: toracica, ciascuna delle due molle riprende la posizione
la curva di rilasciamento totale del torace T per la quale d'equilibrio propria A. Ritornando al concetto di compliance,
la pressione zero corrisponde al volume di rilasciamento quest'ultima rappresenta il rapporto esistente fra un volume
VR; questa curva è la risultante della curva volume­ d'aria e la pressione parietale necessaria per mobilizzarlo. Sul
pressione dei soli polmoni P e della curva volume­ grafico (fig. 60), la compliance rappresenta la pendenza della
pressione della sola parete toracica S; significativo è il fatto parte media della curva ed allora si vede che la compliance del
che il volume il rilasciamento corrisponde ad una egua­ polmone è più forte della compliance della parete toracica,
glianza di forze l 'elasticità parietale che sviluppa una mentre la compliance toracica totale è la somma algebrica di
pressione Ps e l 'elasticità polmonare che sviluppa una queste due compliance.
pressione di segno opposto Pp.
Fig. 58 Fig. 57 Fig. 59

Volume
I nspirazione m assima s p T
1 00%

V3

V2

VR

Espirazione massima
0 �----------���-+------��---+-----------------------
Vp

- 20 Ps o Pp + 20 Pressione

Fig. 60

s p ... T

A B c

Fig. 6 1

1 77
I l movi mento elastico d e l le ca rti l ag i n i costa l i

Abbiamo già visto (figg. 1 9 e 20 p. 155 e 1 57) che durante Quando, durante l 'inspirazione (fig. 64), l a costa effettua dei
l ' inspirazione le cartilagini costali subiscono uno spostamento movimenti di abbassamento in rapporto allo sterno (che sale),
angolare ed una torsione attorno al loro asse longitudinale. la cartilagine costale si torce sul suo asse di un angolo t e si
Questa torsione ha un ruolo molto importante nel meccani­ comporta allora come barra di torsione. Le barre di torsione
smo dell'espirazione. In effetti, quando lo sterno s'innalza sono delle molle che lavorano non in accorciamento o
durante l ' inspirazione I, dato che l ' estremità posteriore delle allungamento, ma come indica il loro nome, in torsione.
coste resta congiunta al rachide mediante le articolazioni Questo dispositivo, ben conosciuto dagli ingegneri, è
costo-vertebrali (fig. 62), le cartilagini costali subiscono una utilizzato come molla ammortizzatrice nelle automobili: se si
rotazione indicata dalle frecce t e t' sul loro asse longitu­ torce una barra sul suo asse longitudinale, la sua elasticità
dinale. Nello stesso tempo vi sono delle angolazioni a a immagazzina l ' energia della torsione e la restituisce quando si
livello delle articolazioni condro-costali e sterno-condrali. rilascia la barra. Nella stesso modo l 'energia dei muscoli
(Ai fini di una maggiore chiarezza in questa figura si è inspiratori è immagazzinata nelle barre di torsione delle
considerato il rachide mobile e lo sterno fisso meccani­ cartilagini costali durante l ' inspirazione ed al momento del
camente è la stessa cosa) rilasciamento dei muscoli inspiratori, per sola elasticità di
queste cartilagini, lo scheletro toracico riprende la sua
Schematicamente, queste articolazioni sterno-condrali e con­ posizione di partenza. Più il soggetto è giovane e più le
dro-costali (fig. 63) sono raffigurati come incastri a ogni cartilagini sono elastiche e flessibili; con l'età, tendono ad
estremità della cartilagine costale. ossificarsi, il che spiega la perdita dell'elasticità toracica e
- L ' estremità interna 3 è incastrata sul bordo sternale l respiratoria negli anziani.
con un angolo diedro 2 che riceve esattamente l 'estremità Quest'analisi meccanica fa capire l ' interesse della
della cartilagine 4, permettendo qualche movimento in connessione delle coste rigide con lo sterno mobile, per
senso verticale, ma nessuno nel senso della torsione. mezzo del sistema elastico delle cartilagini costali.
- L ' estremità esterna 5 è tagliata a cono appiattito davanti
e dietro; questo cono si incastra nell ' estremità anteriore
della costa 6, anch'essa scavata a cono inversamente
conformato; anche qui questa articolazione permette degli
spostamenti laterali e verticali, ma nessun movimento di
torsione.
Il contrario si riproduce durante l 'espirazione E .
Fig. 62

Fig. 63

Fig. 64

1 79
M ecca n ismo del l a tosse
M a n ovra d i H e i m l i ch

Meccanismo della tosse addominali è dolorosa, per cui temuta, la tosse è inefficace,
L'aria che penetra nelle vie respiratorie è filtrata, o addirittura abolita;
umidificata e riscaldata passando attraverso le fosse nasali. - dall 'altra, la chiusura della glottide, il che suppone
In genere, quando arriva nella trachea o nei bronchi, non vi è l 'integrità dell'apparato lari ngeo e della sua inner­
più nessuna particella in sospensione. Tuttavia, se, vazione.
inavvertitamente alcune particelle estranee fossero
introdotte nel! ' albero bronchiale, un meccanismo assai La tosse è un atto riflesso, scatenato dalle zone sensitive
efficace le espellerebbe: la tosse. La tosse svolge anche la poste a livello della biforcazione tracheale detta anche
funzione di espellere gl i agglomerati d i muco secreto dai carena e della pleura, la cui via sensitiva centripeta è
bronchi, che inglobano le fini particelle estranee e sono in costituita dai nervi pneumogastrici; i suoi centri sono
seguito spinti verso l 'orifizio della glottide dall 'incessante bulbari; le sue vie effettrici interessano non soltanto i nervi
movimento dell'epitelio cigliato dei bronchi, attività com­ Iaringei, branche dei pneumogastrici, ma anche i nervi
promessa dal fumo del tabacco. intercostali e gli addominali. I l suo meccanismo molto
I l meccanismo della tosse si attua in tre tempi successivi: delicato può essere facilmente alterato.

Primo tempo (fig. 65): un'inspirazione profonda detta Manovra di Heimlich


preparatoria che fa entrare nell'albero bronchiale e negli Ci sono dei casi in cui la tosse è inadatta, per esempio
alveoli la maggior parte del volume della riserva quando un corpo estraneo di volume importante è stato
inspiratoria. L ' inconveniente di questa inspirazione pro­ ingoiato: capita così per un adulto, provando a mandare giù
fonda è che può trascinare più avanti verso i bronchioli, i corpi un pezzo di carne masticata male, lo aspira in una falsia
estranei che hanno superato la glottide. via. I l boccone prende impreparati i meccanismi di protezione
delle vie respiratorie e penetra nella trachea. I bimbi possono
Secondo tempo (fig. 66): la messa in tensione, che a sua anche ingoiare delle caramelle.
volta è l' insieme di due meccanismi, da una parte la chiusura La situazione è drammatica quando il soggetto, cercando di
della glottide, dali ' altra parte la contrazione violenta degli riprendere l'ispirazione profonda per tossire, fa penetrare il
intercostali e di tutti gli espiratori accessori con particolare corpo estraneo ancora più giù nella trachea, il che aggrava
riferimento agli addominali. Durante questo secondo tempo, l'insufficienza respiratoria. Senza aiuto esterno immediato,
la pressione intratoracica aumenta in modo considerevole. può morire di asfissia acuta. B isogna conoscere quindi i
gesti di emergenza in caso di inalazione inopportuna:
Terzo tempo (fig. 67): l ' espulsione. Mentre i muscoli - afferrare il bimbo per i piedi a testa in giù, quando non è
espiratori accessori restano ancora contratti, la glottide si troppo grande, scuoterlo, fa normalmente uscire la
apre bruscamente e libera una violenta corrente d'aria caramella . . .
,

bronchiale che trascina con sé le particelle estranee ed gli - dare delle spinte secche sulla schiena dell'adulto; ma se
agglomerati di muco, facendo loro superare l'orifizio della dopo cinque spinte, il risultato si rivela inutile, bisogna
glottide verso la faringe, da dove saranno espettorati, cioè effettuare degli soccorsi più seri:
espulsi dall'orofaringe. la manovra d'Heilmich (fig. 68) conosciuta da soccorritori,
consiste nel premere violentemente l 'epigastrico del soggetto
È chiaro quindi che la tosse per essere efficace deve poter in pericolo, ponendosi dietro di lui.
mettere in gioco Questa manovra potrebbe essere eseguita dal soggetto stesso.
- da un parte dei muscoli addominali efficaci, ed è noto che Se è da solo, premendo il suo epigastrico contro lo schienale
nei poliomielitici, i cui addominali sono paralizzati, o di una sedia.
anche negli operati all'addome, in cui la contrazione degli
Fig. 65
Fig. 66

\
\
\
\
\
\
\
\
\
, ,
""'

Fig. 67
Fig. 68

181
l m usco l i l a ri ngei e l a p rotezione
del le vie res pi ratorie d u ra nte l a deg l utizione

L ' apparato laringeo interviene in tre funzioni fondamentali: Nella parte superiore dell'angolo rientrante della cartilagine
- la chiusura della glottide durante gli sforzi addominali e tiroidea, si fissa il peduncolo della cartilagine epiglottica l
la tosse, che ha la forma di un petalo di iris a concavità posteriore, ritto
- la protezione delle vie respiratorie inferiori durante la verso l 'alto. I suoi bordi esterni sono in rapporto con le
deglutizione cartilagini comiculate mediante i due legamenti ariteno-epi­
- la fonazione. glottici 9.
Si distingue inoltre (fig. 69, p. 183 e 73, p. 185), il muscolo
Per comprendere il funzionamento dell ' apparato laringeo è crico-aritenoideo laterale di destra 16 che riunisce il
necessario rinfrescare qualche nozione di anatomia. Una processo muscolare della aritenoide alla parte anteriore
vista di tre quarti posteriore (fig. 69) mostra l 'articolarsi dei dell'anello della cricoide; si vede anche il muscolo crico­
vari componenti cartilaginei fra di loro: tiroideo di destra 17 che riunisce il bordo inferiore della
- la cartilagine cricoidea 6 ha la forma di un anello (vedi cartilagine tiroidea al bordo anteriore dell'anello cricoideo.
fig. 75 p. 1 85) il cui castone 7 posto indietro ha, da ogni
lato, due faccette articolari: la faccetta tiroidea o faccetta Una grande freccia bianca (fig. 70) mostra l ' orifizio epi­
inferiore 22 si articola col piccolo como della cartilagine glottico. Quest'ultimo è formato:
tiroidea 5; la faccetta aritenoidea o faccetta superiore 2 1 - in alto dalla cartilagine epiglottica l
accoglie l e cartilagini aritenoidee 8 ; - lateralmente dai legamenti ariteno-epiglottici 9, ricoperti
- l a cartilagine tiroidea, d i cui s i vede l a faccia interna 2 e dai muscoli ari-epiglottici 1 9
la cresta obliqua 3 che limita la sua faccia esterna, ha - in basso dalle cartilagini comiculate 8 riunite dai
anche nella parte superiore del suo bordo posteriore i legamenti crico-corniculati l O ricoperti posteriormente
grandi corni 4 che sono uniti all'osso ioide (non rap­ dalle fibre trasversali del muscolo interaritenoideo tra­
presentato) per mezzo del legamento tiro-ioideo; questa sverso 18.
cartilagine tiroidea è costituita da due lamine formanti un Le pareti laterali di questo orifizio epiglottico sono completate
angolo diedro a sommità anteriore; nella parte inferiore dai muscoli tiro-aritenoidei inferiori con il loro strato
della sua faccia posteriore (fig. 76) è localizzato il punto di esterno 20. L'orifizio epiglottico è aperto come durante la
inserzione anteriore 26 delle corde vocali inferiori 1 5; respirazione normale.

Poste ai due lati del castone tiroideo, le cartilagini Nella deglutizione la glottide si chiude, ma simultaneamente
aritenoidee 8 hanno una forma grossolanamente piramidale l 'epiglottide ruota in basso ed in dietro (fig. 7 1 ) attirata verso
con dei processi; le cartilagini comiculate dalla trazione dei muscoli ari-epi­
- un processo superiore chiamato anche cartilagine glottici ( 1 9) e dei muscoli tiro-aritenoidei inferiori (20). Gli
comiculata 23 (vedi fig. 75 e 76 p. 185) alimenti solidi e liquidi scivolano in questo modo sulla faccia
- un processo interno o processo vocale 25 sulla quale si antero-superiore dell'epiglottide, verso la faringe inferiore e
inseriscono le corde vocali inferiori 15 la bocca esofagea (non raffigurata) che si trova poste­
- un processo esterno o processo muscolare 24 sul quale si riormente alla cartilagine cricoide.
inserisce il muscolo crico-aritenoideo posteriore 13 e 14.
Fra la cartilagine comiculata ed il bordo superiore del castone
cricoideo è teso un legamento ad Y, il legamento crico­
corniculare 12 che ha, alla congiunzione delle tre branche
dell ' Y , un piccolo nodulo cartilagineo, la cartilagine
interaritenoidea 1 1 che divide il legamento in una branca
inferiore 12 ed in due branche superiori 1 0;
4

1 0 --+--1...\
1 1 --l---'Ir-to
8 �,__. ·_;.--::�'---=-�r--- 1 5
12 -----�-�....,.. --�i'<----�:__-7/i'fltll-- 1 6
7
13 �////7- 1 7
14 --1----\W,�j

Fig. 69

Fig. 70

���----1'--;f- 20
18 1r==-=7. ·����L_+-r-- 19

13
14

Fig. 7 1

1 83
La g lotti d e e l e corde voca l i
La fonazione

La glottide è l' orifizio del controllo di passaggio deli' aria a crico-aritenoidea, che è una artrodia, è obliquo: dal basso in
livello della laringe. Come funziona la glottide? Due viste alto, dall 'interno all 'esterno e da dietro in avanti (non rap­
schematiche superiori (figg. 72 e 73) consentono di com­ presentato). Quando i muscoli inter-aritenoidei 18 ed il
prendere il suo meccanismo: muscolo crico-aritenoideo posteriore 1 4 si contraggono (fig.
l ' orifizio della glottide visto dalla faringe cioè dali' alto, ha la 71) l 'aritenoide ruota all'infuori (nella posizione in blu
forma di una fessura triangolare a sommità anteriore (fig. scuro; fig. 75) e il suo processo vocale 25 si allontana dalla
72); i suoi due bordi sono costituiti da: linea mediana. La corda vocale 15 forma allora con la sua
- le corde vocali inferiori 1 5 , tese dalla superficie opposta, un orifizio triangolare, a vertice anteriore (fig. 72).
posteriore della cartilagine tiroidea 3 è il processo Al contrario, la contrazione del crico-aritenoideo laterale
anteriore o processo vocale 25 1 6 fa ruotare l ' aritenoide all'interno e ciò avvicina l'apofisi
- le cartilagini aritenoidee 24. Queste cartilagini riposano a vocale alla linea mediana come pure la corda vocale 15' (fig.
loro volta sulla cartilagine cricoidea 7 mediante due 73).
articolazioni i cui assi sono approssimativamente verticali
in O e O'. Nella fonazione le corde vocali subiscono delle tensioni
Quando i muscoli crico-aritenoidei posteriori 13 si con­ variabili. I l meccanismo è di facile comprensione: sullo
traggono, le cartilagini aritenoidee ruotano sul loro asse O e schema (fig. 74), vediamo la chiusura della glottide che
O' e i processi vocali 25 si divaricano, il che apre la glottide. determina uno stiramento della corda vocale, ma (fig. 76),
Al contrario (fig. 73) quando si contraggono i muscoli crico­ supponendo che la cricoide sia fissa, si vede che la con­
aritenoidei laterali 16, le cartilagini aritenoidee ruotano trazione del muscolo crico-tiroideo 1 7, fa ruotare la
nell'altro senso, i processi vocali 25 si avvicinano alla linea cartilagine tiroidea attorno all 'articolazione del suo piccolo
mediana e le corde vocali 15' si trovano a contatto l 'una con corno con la cricoide 5 e la sua parte anteriore si abbassa.
l 'altra, chiudendo l'orifizio della glottide. L ' inserzione anteriore della corda vocale passa dalla
Lo schema parziale delle corde vocali (fig. 74) mostra che posizione 26 alla posizione 26' e questo determina un
passando dall'apertura 15 alla chiusura 15', la corda vocale allungamento della corda vocale, cioè uno stiramento e la sua
subisce uno stiramento d dovuto allo spostamento (freccia messa in tensione da parte del crico-tiroideo contratto 17 ' .
rossa) del processo vocale 25, per rotazione della cartilagine Questo muscolo innervato dal nervo laringeo inferiore o
aritenoidea 24. Questa tensione maggiore della corda nervo ricorrente è dunque il muscolo più importante nella
produce, nella fonazione, un suono più acuto. fonazione, poiché è quest'ultimo che regola la tensione delle
I due ultimi schemi illustrano la chiusura della glottide (fig. corde vocali e di conseguenza l 'altezza del suono.
75) e la messa in tensione delle corde vocali (fig. 76) nella Ci sono quindi due meccanismi che regolano la tensione delle
fonazione. corde vocali:
- la chiusura dell'orifizio della glottide per contrazione ­
Una vista antero-sinistra (fig. 75) della cartilagine cricoide del muscolo crico-aritenoideo laterale;
6 e della cartilagine aritenoidea 8 mostra quest'ultima in il bascullamento anteriore della cartilagine tiroidea per con­
equilibrio sul castone cricoideo 7 su cui si articola mediante trazione del muscolo crico-tiroideo
la faccetta aritenoidea 2 1 . L'asse di questa articolazione
1 5' ----�Tr�--�11
1 5 --+7'-------,f---11

3
1�--1-----lf--\--+- 25
25 -��H#���·
24 -+-++-
��?-��=--+4-4- 23
+-\----1.-- 24

Fig. 72 Fig. 73

15

ot-11-- 1 5'

�l
g
'
1++----1\- g
-- --

---

Fig. 74

, -. \
l l
l l
l
l
l
l
\ \
\ '--
\
l
l
7 l
l
l
24 21 23
25
15 15' 8
26
22 24
26'
16 5
6
6

Fig. 75 Fig. 76

1 85
Il rachide cervicale è il segmento superiore del rachide: collo non può realizzare una rotazione di più di 1 70- 1 80°, il
facendo seguito al rachide dorsale, sopporta la testa e costitui­ che è già ben vantaggioso in rapporto agli animali senza collo,
sce lo scheletro del collo. come i pesci per esempio, che sono costretti, nonostante la
È la parte più mobile del rachide. Ha per funzione di grande mobilità dei loro occhi, fare girare il corpo intero per
orientare la testa in un settore di spazio di 1 80° circa, sia nel orientare i loro sensori.
senso verticale sia nel senso trasversale. Bisogna notare che Il rachide cervicale essendo il più mobile segmento del
questa mobilità si aggiunge a quella dei globi oculari. In rachide, ma anche il più fragile, non solo per causa della sua
effetti, la testa è il sopporto dei principali recettori mobilità, ma anche delle leggerezza delle sue strutture, perché
sensoriali come la vista, l ' uditivo e l'olfatto, deve poter ha da sopportare solo la testa, di peso relativamente modesto,
localizzare le minacce potenziali conto l'individuo ed anche i tranne quando essa funge di supporto a dei carichi pesanti,
punti di interesse per il suo sostentamento. come è il caso per certi popoli.
Il piano sagittale della testa definisce due semi-spazi, il L'esilità del collo, molto estetico nelle donne, lo rende la
destro e il sinistro, i cui stimoli devono essere separati per parte più esposta nel corpo umano, favorendo le manovre
poter stabilire la stereo visione e la stereo-audizione, omicide per torsione o sezione. Il rachide cervicale va trattato
fornendo delle informazioni indispensabili alla localizzazione con grande precauzione dopo un incidente. Questo concetto
delle minacce o punti di interesse. Il collo è quindi si applica anche a tutte le terapeutiche che riguardano questo
l 'equivalente di questi sopporti di radar che esplorano lo segmento del rachide . . .
spazio con rotazione continua. L'unica differenza è che il
1 87
I l rac h i d e ce rvica l e n e l suo i n s i e m e

Considerato nel suo insieme (fig. l ) i l rachide cervicale è Le vertebre cervicali sono tutte dello stesso tipo tranne
formato da due parti anatomicamente e funzionalmente l 'atlante e l ' epistrofeo, molto diverse fra loro e dalle altre
ben distinte: vertebre. Le articolazioni del rachide cervicale inferiore
- il rachide cervicale superiore l , o anche rachide sotto­ possiedono due tipi di movimento: da una parte dei
occipitale comprendente la prima vertebra cervicale o movimenti di flesso-estensione, dali ' altra dei movimenti
atlante, e la seconda vertebra cervicale o epistrofeo. misti di inclinazione-rotazione, ma non dei movimenti privi
Questi elementi scheletrici sono in rapporto fra loro e con di inclinazione, né di rotazione.
l 'occipitale mediante una cerniera articolata complessa a
tre assi ed a tre gradi di libertà; Funzionalmente questi due segmenti rachidei cervicali si
- il rachide cervicale inferiore 2 che va dal piatto inferiore completano uno con l'altro nella realizzazione di
deli' epistrofeo a quello superiore della prima vertebra movimenti puri di rotazione, inclinazione o flesso­
dorsale. estensione del capo.
Fig. l

1 89
Costituzione schematica
delle prime tre vertebre cervicali
In questo schema abbiamo rappresentato, l 'una al di sopra La terza vertebra cervicale
dell'altra, sullo stesso asse verticale: La terza vertebra cervicale (fig. 4) è simile alle ultime quat­
- l 'atlante (fig. 2), tro vertebre cervicali; è dunque una vertebra cervicale tipo:
- l-'epistrofeo (fig. 3) in essa si distingue un corpo vertebrale 18 parallelepipedo
- la terza vertebra cervicale (fig. 4). rettangolo allungato in senso trasversale; nella sua faccia
superiore si trova un piatto vertebrale superiore 20 limitato
L'atla nte lateralmente dai processi uncinati 22 e 22' la cui faccetta
L'atlante (fig. 2) è un anello più largo in senso trasversale guarda in alto e in dentro e si articola con delle corrispondenti
che sagittale e comprende due massicci laterali l e l ' ovalari parti smusse situate ai lati del piatto inferiore del i ' epistrofeo.
a grande asse obliquo in avanti in dentro e, con: Anche sul bordo anteriore del piatto vertebrale superiore vi è
- una faccetta articolare superiore 2 e 2' che guarda in alto la parte smussa 21 orientata in alto ed in avanti, che si
e in dentro, concava nei due sensi, articolata con i condili articola con la faccia posteriore di un becco che prolunga il
occipitali bordo anteriore della vertebra soprastante, che è l'epistrofeo.
- una faccetta articolare inferiore che guarda in basso e in Il piatto vertebrale inferiore è bordato da ogni parte da due
dentro, convessa nel senso antero-posteriore ed articolata faccette dell'articolazione unco-vertebrale, orientata in
con la faccetta superiore dell'epistrofeo 12 e 12'. basso ed in fuori; è prolungato in avanti ed in basso da un
L ' arco anteriore dell'atlante 3 presenta sulla superficie becco sporgente.
posteriore una piccola faccetta cartilaginea ovalare 4 che si
articola con il processo odontoide dell'epistrofeo 1 1 . L ' arco L ' arco posteriore comprende: i processi articolari 23 e 23'
posteriore 5 dapprima appiattito dall 'alto in basso, si allarga su ciascuno dei quali vi è:
posteriormente sulla linea mediana dove non esiste un - una faccetta articolare superiore 24 e 24' orientata in alto
processo spinoso, ma una semplice cresta verticale 6. I ed in dietro, che si articola con la faccetta inferiore della
processi trasversi 7 e 7' sono attraversate da un foro per il vertebra sovrastante (in questo caso la faccetta inferiore
passaggio della arteria vertebrale 8 che traccia una doccia dell'epistrofeo: 17)
profonda 8' dietro alle masse laterali. - una faccetta inferiore, non visibile sulla figura, orientata
in basso ed in avanti e che si articola con la faccetta
L'epistrofeo superiore della quarta vertebra cervicale.
L'epistrofeo o asse (fig. 3) è formato da un corpo vertebrale Questi processi articolari sono collegati al corpo vertebrale
9 la cui faccia superiore l O porta al centro il processo mediante il peduncolo 25 che sostiene in parte la base del
odontoide 11 chiamato anche dente dell'epistrofeo e che processo trasverso 26 e 26' che si fissa anche sulla faccia
serve da perno all'articolazione atlo-epistrofea; in questa laterale del corpo vertebrale: ha la forma di una doccia a
faccia superiore si trovano anche due faccette articolari 12 e concavità superiore, il cui fondo, in vicinanza del corpo
1 2 ' simi li a due spalline, che debordano lateralmente al di vertebrale, è perforato da un orifizio arrotondato attraverso
fuori del corpo vertebrale e guardano in alto e in fuori; sono il quale passa l ' arteria vertebrale; infine termina con due
convesse nel senso antero-posteriore e piane in quello tra­ tubercoli, uno anteriore e uno posteriore. Le due lamine
sversale. L ' arco posteriore 16 è formato da due lamine 15 e vertebrali 27 e 27', il cui piano è obliquo in basso ed in fuori,
15' strette, oblique in dietro e in dentro. All'apice del si riuniscono sulla linea mediana per dare origine al processo
processo spinosa 18 vi sono due tubercoli come in tutte le spinoso 28 che comprende due tubercoli.
apofisi spinose cervicali. Al di sotto dei peduncoli 1 6 si
impiantano i processi articolari inferiori 1 7 e 17' che hanno
delle faccette articolari cartilaginee orientate in basso e in
avanti, che si articolano con le faccette superiori della terza
vertebra cervicale 24 e 24' . I processi trasversi 13 e 13' sono
perforati da un orifizio verticale 14 attraverso il quale sale
l ' arteria vertebrale.
7'

1 91
Le articolazioni atlo-assoidee (atlo-epistrofiche)

L'unione fra altante ed epistrofeo è assicurato da tre articola con il legamento traverso (vedi pagina 194 e
articolazioni legate meccanicamente: 196) di grande importanza funzionale.
- un'articolazione assiale, l' atlo-odontoidea mediana, nella
quale il processo odontoide funge da centro di rotazione Una sezione parasagittale a livello delle masse laterali
(vedi pagina 1 90); dell'atlante (fig. 7) permette di apprezzare le curvature e gli
- due articolazioni laterali e simmetriche, le atlo-assoidee (o orientamenti delle diverse superfici articolari:
epistrofiche) laterali che mettono in rapporto la faccia - curvatura deli' articolazione atlo-odontoidea mediana,
inferiore delle masse laterali dell'atlante con le superfici con la sua faccetta odontoidea l e la faccetta dell'arco
articolari superiori dell'epistrofeo. anteriore dell'atlante 2 (quest'ultimo è stato sezionato sul
piano sagittale mediano), quella situata su di un cerchio
In una vista prospettica dell'epistrofeo (fig. 5) e di profilo con centro Q dietro l 'odontoide;
(fig. 6), si apprezzano la forma e l 'orientamento di questa - la faccetta superiore delle masse laterali dell'atlante 3 è
faccetta articolare superiore 5 ovalare a grande asse antera­ concava dall'avanti in dietro orientata direttamente in alto.
posteriore, convessa dall'avanti in dietro con una curvatura Si articola con i condili dell'occipitale;
XX', ma rettilinea in senso trasversale, tanto che la si può - la faccetta inferiore delle masse laterali dell'atlante 4 è
considerare come tagliata sulla superficie di un cilindro C il convessa dall'avanti in dietro su di un cerchio con centro
cui asse Z sarebbe rivolto in fuori e leggermente in basso, in O, il cui raggio di curvatura è relativamente corto, se
modo tale che la faccetta guarda in alto e leggermente in fuori. paragonato a quello della circonferenza Q;
Il cilindro, sulla cui superficie sono tagliate le due faccette, è - la faccetta superiore dell'epistrofeo 5 è convessa
stato qui immaginato trasparente e ingloba la parte laterale dall'avanti in dietro su di una curva di centro P, con un
dell'epistrofeo e supera appena l 'estremità del processo raggio circa uguale a quello del cerchio O. Le due superfici
traverso. 4 e 5 riposano dunque come due ruote una sull'altra; la
stella rappresenta il centro del movimento di flesso­
In queste due figure, si osserva anche la forma molto caratteri­ estensione deli' atlante sull'epistrofeo (vedi pag. 1 94 );
stica del processo odontoide, grossolanamente cilindrico, ma - infine, la faccetta inferiore dell'epistrofeo 6 guarda in
proiettato in dietro e comprendente: basso e in avanti; è quasi piana, ma tuttavia presenta una
- anteriormente una faccetta articolare l a forma di scudo, leggera curva a grande raggio il cui centro R è situato in
leggermente convessa nei due sensi che si articola con la basso ed in avanti. Si articola con la faccetta superiore dei
faccetta deli' arco anteriore dell'atlante; processi articolari della terza vertebra cervicale.
- posteriormente, una doccia 7 concava dali ' alto in basso e
convessa trasversalmente ricoperta di cartilagine che si

'

1 92
Fig. 5

c --1+----

6 -\-�....,c-.....

Fig. 6

R :-- _..
..-- - \
--
__ _.. \
--
--
l
Fig. 7
--

+ _.. 1

1 93
La flesso-estensione nelle
articolazioni (atlo-assoidee) atlo-epistrofiche
laterali e mediali

Supponendo che le masse laterali dell 'atlante rotolino senza punto qui rappresentato con una stella e che si proietta circa
scivolare sulle superfici superiori de li' epistrofeo durante la al centro del dente visto di profilo. La conseguenza è che
flessione (fig. 8) il punto d i contatto fra queste due superfici durante il movimenti di flesso-estensione la faccetta inferiore
convesse si sposterebbe in avanti e la linea di congiunzione delle masse laterali deli' atlante rotola e scivola nello stesso
fra centro di curvatura P ed il punto di contatto di queste due tempo sulla superficie dell'epistrofeo, esattamente come i
superfici si sposterebbe da PA a PA'; contemporaneamente si condili femorali rotolano e scivolano simultaneamente sulle
dovrebbe vedere comparire una diastasi b verso l ' alto cavità glenoidee della tibia.
nell'articolazione fra l'arco anteriore dell'atlante e la faccetta
anteriore del dente dell'epistrofeo Bisogna notare inoltre che l ' esi stenza di un elemento
defom1abile, in questo caso il legamento trasverso, che forma
Analogamente, durante l'estensione (fig. 9) se le masse la parte posteriore dell'articolazione atlo-odontoidea,
laterali deli ' atlante rotolassero senza scivolare sulle superfici permette una certa elasticità nella funzionalità di questa
superiori dell'epistrofeo, il punto di contatto fra queste due articolazione: questo legamento incastrato nella faccia
superfici convesse dovrebbe spostarsi in dietro e la linea che posteriore del dente, può incurvarsi sia verso l 'alto
unisce il centro di curvatura P con il punto di contatto, nell ' estensione, sia verso il basso nella flessione similmente
dovrebbe spostarsi da PB a PB'; nello stesso tempo dovrebbe alla corda di un arco. Si comprende così perché la cavità che
comparire una diastasi verso il basso b dell'articolazione fra accoglie l 'odontoide non sia completamente ossea. Situazioni
l ' arco anteriore deli' atlante e la superficie anteriore del dente. simili esistono pure per il legamento anulare dell'artico­
lazione radio-ulnare superiore che è anch ' essa una
In realtà, un esame accurato dei radiogrammi in proiezione articolazione di tipo trocoide (vedi volume l).
laterale mostra che questa diastasi non esiste (fig. 10); que­ Comunque sia, questo legamento traverso gioca un ruolo
sto è dovuto alla presenza del legamento trasverso T che vitale, poiché lui impedisce lo scivolamento verso l'avanti
mantiene strettamente a contatto l ' arco anteriore dell'atlante de li' altlante sull ' epistrofeo questa lussazione può essere solo
con il dente de li ' epistrofeo (vedi pag. 1 96). Il centro reale del traumatica, è immediatamente mortale per compressione del
movimento di flesso-estensione de l i ' altante sull ' epistrofeo tronco cerebrale e del bulbo per mezzo del processo
non è dunque (fig. 7 p. 193) né i l punto P, centro di curvatura odontoideo (fig. 1 1): con lo spostamento verso l 'avanti
della superficie superiore dell ' epistrofeo, né il punto Q centro dell'atlante (freccia rossa), il dente si pianta letteralmente
di curvatura della faccetta anteriore del dente, ma un terzo (freccia nera) nell'asse nervoso raffigurato in azzurro.
Fig. 8

Fig. 9
Fig. 1 1

Flessione

Estensione

Fig. 1 0

1 95
Rotazione nelle articolazioni
atlo-assoidee laterali e mediane
Abbiamo studiato l ' articolazione atlo-assoidea in una sezione Durante il movimento di rotazione, a sinistra per esempio
sagittale; una visione dall'alto con tutto l'atlante (fig. 12) ed (fig. 1 3), il dente l resta fisso e l ' anello osteo-Iegamentoso,
ingrandita (fig. 13) permette di comprenderne la struttura ed formato dall'epistrofeo e dal legamento trasverso ruota in
il funzionamento durante la rotazione. senso antiorario attorno ad un centro di rotazione corri­
spondente all 'asse del dente (segnato qui con una croce
L ' articolazione atlo-assoidea mediana è di tipo trocoide bianca), la capsula articolare si detende a sinistra 9 e si tende
comprendente due superfici cilindriche incastrate l 'una a destra 8.
n eli' altra:
- una superficie cilindrica piena, il processo odontoide l, la Nello stesso tempo si attua uno spostamento nelle due
cui forma non è perfettamente cilindrica, c i ò che le articolazioni atlo-assoidee destra e sinistra, legate
permette di adattarsi a d u n secondo grado di libertà, ai meccanicamente: nella rotazione da sinistra verso destra (fig.
movimenti di flesso-estensione. Questo processo odontoide 1 4), la massa laterale sinistra dell'atlante avanza (frecce)
presenta sulla faccia anteriore una faccetta articolare 4 e mentre quella laterale destra indietreggia; inversamente
sulla faccia posteriore un' altra faccetta articolare 1 1 ; accade nella rotazione da destra verso sinistra (fig. 15)
- la cavità che riceve questo cilindro pieno è u n cilindro (freccia blu D-G e rossa G-D).
cavo, che circonda completamente l ' apofisi odontoide e
che è formato anteriormente dall ' arco anteriore Tuttavia le superfici superiori dell'epistrofeo sono convesse
dell'atlante 2, lateralmente dalle masse laterali dell'atlante dall'avanti in dietro (fig. 16); pertanto il tragitto percorso
che hanno sulla loro faccia interna un tubercolo sempre dalle masse laterali dell'atlante non è rettilineo su un piano
molto marcato 7 e 7' sul quale si fissa un potente orizzontale, ma curvilineo a convessità superiore (fig. 17) :
legamento, teso trasversalmente dietro al dente: il quando l'atlante ruota attorno ali ' asse verticale W le sue
legamento trasverso dell'atlante 6. masse laterali descrivono un tragitto XX' o YY' .

Il dente è quindi incastrato all'interno di un anello osteo­ Se viene rappresentato soltanto il cerchio in cui è inscritta la
legamentoso, con il quale entra in rapporto mediante due curvatura della faccetta inferiore delle masse laterali
articolazioni di tipo differente: dell'atlante (fig. 1 6), si vede che, nella sua posizione
- anteriormente, una articolazione di tipo sinoviale 5 con intermedia, corrispondente alla rotazione nulla, il cerchio di
una cavità articolare ed una capsula sinoviale con due centro O occupa la sua posizione più elevata rispetto alla
pieghe, una a sinistra 8 ed una a destra 9. Questa mette a superficie superiore dell'epistrofeo. Quando poi si sposta in
contatto la faccetta anteriore del dente 4 e la faccetta avanti, questo cerchio «discende» lungo il versante anteriore
posteriore dell'arco anteriore dell'atlante 3; della superficie superiore dell'epistrofeo di una altezza e di
- posteriormente, una articolazione sprovvista di capsula è 2-3 mm. Il suo centro si abbassa di circa la metà e/2 lo stesso
situata all 'interno di un tessuto celluloadiposo 1 0 che fenomeno si attua durante Io spostamento in dietro.
riempie lo spazio fra l 'anello osteo-legamentare e il dente.
Mette in contatto due superfci fibro-cartilaginee, l 'una Durante la sua rotazione sull'epistrofeo, l 'atlante subisce uno
sulla faccia posteriore del dente 1 1 e l ' altra sulla spostamento verticale verso il basso di 2-3 mm, cosicché il
superficie anteriore del legamento traverso dell'atlante suo movimento è elicoidale; da una parte il passo di questa
12. elica è molto piccolo e, dall'altra parte, esistono due eliche:
un'elica nella rotazione e destra ed un'altra elica di passo
inverso nella rotazione verso sinistra.
l o -f----1--\---f..
7 --+---
6 ---+
-+�
++-+-­
--

v-r-�

n 12 l 8 7'

Fig. 12 Fig. 13

G-D

- - - - - -

e
!---���;:::;:'

Fig. 1 4 Fig. 15

e/2

Fig. 1 6 Fig. 1 7

1 97
Le superfici dell'articolazione
atlanto-occipitale
Esistono in realtà due articolazioni atlanto-occipitale, centro di curvatura delle faccette articolari nel piano
meccanicamente collegate, pari e simmetriche che pongono in secante la verticale; la figura mostra allora la sfera (trattini
rapporto le faccette superiori delle masse laterali verdi), immaginata trasparente, che si appoggia esattamente
dell'atlante con le superfici dei condili occipitali. sulle superfici articolari superiori delle masse laterali
dell ' atlante.
In una vista dall'alto dell'atlante (fig. 1 8) queste faccette
atlantoidee appaiono ovalari a grande asse obliquo in avanti Una vista posteriore delle articolazioni atlanto-occipitali
ed in dentro, convergenti verso un punto N situato sulla linea (fig. 20) conferma che la curvatura delle superfici condiloidee
mediana, un po' davanti all'arco anteriore del l ' atlante. occipitali è posta sulla stessa superficie sferica il cui centro O
Qualche volta possono essere ristrette a metà e possono essere si trova all'interno del cranio, al di sopra del forarne
anche separate ciascuna in due faccette ben distinte. Ricoperte occipitale. L ' articolazione atlanto-occipitale può quindi
di cartilagine sono concave nei due sensi e la curvatura è essere considerata come l 'equivalente di un'enartrosi, cioè
quasi identica in un senso e nell'altro. Le si possono quindi un'articolazione a superficie sferica (fig. 1 9) provvista di tre
considerare come inscritte sulla superficie di una sfera (fig. assi, ma di piccole escursioni
19) il cui centro O sarebbe situato al di sopra del piano - rotazione assiale attorno ad un asse verticale QO;
articolare e la cui proiezione corrisponderebbe al­ - flesso-estensione attorno ad un asse trasversale zz' pas-
l ' intersezione dell' asse di simmetria con la retta che unisce il sante per il centro O;
bordo posteriore delle due faccette articolari. Il punto Q - inclinazione laterale attorno ad un asse antera-posteriore
d'altronde, rappresenta il centro di curvatura delle faccette PO.
articolari sul piano secante l'orizzontale; il punto P è il
- -
/
, - ......
/ ',
/ '
/ '
l \

- - - - -- .......
...... ,
., ""'
/
',
'
\
\
\
\
\
l
l
l
l
l l
- - -,- ...... ....... l
,.. , ...... ,
/
l /
/ /
/ l ',
l '
l l \
l \
l \
l l
o . l
l
l l
\ l Fig. 19
\ l

Fig. 20

1 99
Rotazione nell'articolazione
atlanto-occipitale
Quando l'occipite ruota sull 'atlante (fig. 2 1 ) partecipa ad un Ora, la cinematica ci insegna che una rotazione associata ad
movimento generale di rotazione dell ' atlante sull'epistrofeo, una traslazione equivale ad un'altra rotazione di stesso
che si effettua attorno ali ' asse verticale passante per il centro angolo, ma di centro diverso e facile a costruire. [n una vista
del processo odontoide. Tuttavia questa rotazione non è un dall'alto (fig. 22) abbiamo rappresentato l'atlante in chiaro,
fenomeno semplice perché interviene la tensione dei l'epistrofeo, visto attraverso il forarne occipitale, in più scuro
legamenti, in particolare la tensione del legamento alare L e sulle faccette laterali dell'atlante at le faccette di condili
(freccia verde): su questo schema in cui sono stati sezionati occipitali immaginate trasparenti oc. Nel movimento di
frontalmente l'occipite A e le masse laterali dell'atlante B, rotazione verso sinistra di un angolo a attorno al centro del
si è raffigurata una rotazione a sinistra dell ' occipite dente O, osserviamo uno spostamento laterale dell'occipite
sull'atlante. Questo movimento si attua con uno scivolamento verso sinistra di 2-3 mm seguendo il vettore V. È allora facile
in avanti del condilo occipitale destro sulla massa laterale ricostruire il centro reale di rotazione in un punto P situato
destra dell'atlante (freccia rossa 1 ), ma nello stesso tempo il leggermente a sinistra del piano di simmetria e sulla linea z
legamento alare L si avvolge attorno all' odontoide e si tende. che unisce i l bordo posteriore delle superfici delle masse
Questa tensione tira verso sinistra il condilo occipitale laterali dell'atlante. H centro reale della rotazione occipito­
destro (freccia bianca 2). atlantoidea si sposta dunque fra due punti estremi, il punto P
per la rotazione verso sinistra ed il suo simmetrico P' per la
La rotazione verso sinistra (freccia blu) si accompagna rotazione verso destra. Notiamo, tra l'altro, l 'interesse di
dunque nello stesso tempo ad uno spostamento verso sini­ questo dispositivo che fa indietreggiare verso il centro del
stra di 2-3 mm e ad una inclinazione dell'occipitale verso forarne occipitale il centro reale di rotazione in modo che
destra (freccia rossa). Conseguentemente non vi è una l ' asse reale del movimento di rotazione corrisponda all'asse
rotazione pura, ma una rotazione associata ad una traslazione anatomico del bulbo rachideo, migliore posizione possibile
e ad una inclinazione a livello di questa articolazione atlanto­ per la torsione dcii ' asse nervoso.
occipitale.
Fig. 2 1

Fig. 22

201
Inclinazione laterale e flesso-estensione
nell'articolazione atlanto-occipitale
Durante l'inclinazione laterale (fig. 23) una sezione vertico­ squama dell'occipitale allontanarsi dali 'arco posteriore
frontale dell'occipite, dell'atlante, del l ' epistrofeo e della dell ' atlante e, poiché questo movimento si accompagna sem­
terza vertebra cervicale, mostra che non esiste alcuno spo­ pre ad una flessione nell'atlo-assoidea, si vede anche l'arco
stamento nell'articolazione atlo-epistrofica. L ' inclinazione posteriore dell'atlante allontanarsi (frecce rosse) dall'arco
si effettua unicamente fra l'epistrofeo e la terza vertebra posteriore dell'epistrofeo, mentre l ' arco inferiore dell'atlan­
cervicale da una parte e fra l 'occipitale e l'atlante dall'altra. te scivola verso il basso sulla faccia anteriore del dente
Fra occipitale e atlante lo spostamento è molto piccolo, si (freccia rossa). La flessione è limitata dalla messa in
traduce in uno scivolamento dei condili dell'occipitale verso tensione delle capsule e dei legamenti posteriori (mem­
destra nel! ' inclinazione a sinistra e viceversa. Qui è brana occipito-atlantoidea e legamento nucale ).
raffigurata una inclinazione a sinistra che mostra come i l
condilo sinistro dell'occipitale s i avvicini all'odontoide ma Nell'estensione (fig. 2S) i condili occipitali scivolano in
non ne giunga mai a contatto in quanto il movimento è avanti sulle masse laterali dell'atlante. Nello stesso tempo la
limitato dalla tensione della capsula dell'articolazione squama del! ' occipitale si avvicina all'arco posteriore
occipito-atlantoidea e soprattutto dal legamento alare dell'atlante (freccia blu) e, poiché esi ste anche una
destro. L' inclinazione totale tra l 'occipitale e la terza estensione nell'atlo-assoidea, l'arco posteriore dell'atlante si
cervicale è di 8°, che si dividono in so fra l ' epistrofeo e e la avvicina all'arco posteriore dell'epistrofeo (freccia blu).
terza vertebra centrale 3° fra l 'occipitale e l ' atlante. L' estensione è limitata dal contatto di questi tre elementi
ossei; durante i movimenti di estensione violenta l'arco
Il movimento di flesso-estensione dell'occipitale posteriore dell'atlante preso come in uno schiaccianoci,
sull'atlante si effettua mediante lo scivolamento dei condili può essere fratturato fra l'occipite e l'arco posteriore
occipitali sulle masse laterali dell 'atlante. dell'epistrofeo.

Nella flessione (fig. 24), i condili occipitali indietreggiano L'ampiezza cotale della flesso-estensione dell'articolazione
sulle masse laterali dell'atlante; simultaneamente, si vede la atlo-occipitale è di lS0•
Fig. 23
Flessione

Fig. 24

Fig. 25

203
l legamenti del rachide sotto-occipitale

I legamenti del rachide sotto-occipitale sono molto numerosi - la membrana atlanto-occipitale anteriore situata al
e potenti (fig. 26), sezione sagittale, in cui l ' asse nervoso è davanti del legamento del l'apice del dente, formato da una
stato rappresentato in trasparenza: tronco cerebrale e bulbo T, lamina profonda 13 e da una lamina superficiale 14, si
midollo spinale M. estende dalla faccia inferiore del processo basilare al bordo
l numeri di riferimento sono comuni fino alla fig. 34 superiore e l ' arco anteriore dell'atlante;
inclusa. - il legamento atlo-odontoideo anteriore 16 prolunga verso
Per prima cosa indichiamo gli elementi ossei: dall 'alto m il basso il legamento occipito-atlantoideo anteriore, dal
basso: bordo inferiore del!' arco del!' atlante alla faccia anteriore
- la sezione del processo basilare dell'occipitale a e la del corpo del l 'epistrofeo. Si trova così costituito, in avanti,
squama dell'occipitale b; dal dente a dal legamento occipito-odontoideo mediano e,
la sezione dell'arco anteriore e dell'atlante a del suo arco in dietro, dal legamento occipito-atlantoideo mediano e
posteriore f; atlo-assoideo mediano uno spazio cellulo-adiposo che
- la sezione sagittale del dente g e del corpo dell'epistrofeo contiene l 'articolazione atlo-odontoidea e la sua capsula
k. 17;
- Sul dente, la faccetta articolare anteriore h a contatto della - il legamento Iongitudinale anteriore 18 ricopre il tutto
faccetta articolare posteriore i dell'arco anteriore del ­ anteriormente e si inserisce sulla faccia inferiore del
l'atlante; processo basilare dell 'occipite, passa a ponte davanti
- La parte restante dell'epistrofeo è raffigurata con il suo all'arco anteriore dell'atlante, poi va a fissarsi sulla faccia
processo spinoso n e la sua lamina sinistra o. anteriore del corpo dell'epistrofeo 1 8'. Si prolunga poi su
- Al di sotto dell'epistrofeo la terza cervicale con il corpo tutta la faccia anteriore del rachide fino al sacro prendendo
vertebrale q, il suo processo spinoso s e la sua lamina sini­ inserzioni ad ogni livello sul bordo anteriore dei dischi inter­
stra r. vertebrali d e sulla faccia anteriore dei corpi vertebrali v.
- In prospettiva, la fossa cerebellare, occupata dal tronco Gli archi posteriori sono riuniti dai seguenti legamenti:
cerebrale e del bulbo T al di sopra del forarne occipitale. - il legamento atlanto-occipiale posteriore 19 chiamato
Indichiamo ora i legamenti: anche membrana occipito-atlantoidea, che unisce il bordo
- il legamento dell'apice del dente l, molto corto, spesso, posteriore del forarne occipitale all 'arco posteriore
teso verticalmente fra il processo basale dell' occipitale e la dell ' atlante. È l 'equivalente del legamento giallo 19', è
sommità del dente; perforato proprio dietro alle masse laterali dell'atlante da
- il legamento trasverso 3 visto in sezione a contatto della un orifizio C l attraverso il quale penetra l 'arteria occipitale
faccetta articolare posteriore del dente; ed esce il primo nervo cervicale;
- il legamento traverso-occipitale 4 fra il bordo superiore - il legamento atlanto-odontoideo posteriore 2 1 , unisce
del legamento trasverso e il processo basale dell 'occipitale; l ' arco posteriore dell'atlante e dell 'epistrofeo come un
- il legamento traverso del dente 5 fra il bordo inferiore del legamento giallo; un orifizio C2 posto dietro l 'artico­
legamento trasverso e la faccia posteriore del corpo lazione atlo-odontoidea permette la fuoriuscita del secondo
deli' epistrofeo. nervo cervicale;
Questi tre legamenti: trasverso, traverso-occipitale e traverso - un legamento interspinoso 22 riunisce l ' arco posteriore
del dente, formano il legamento crociato o cruciforme. del l 'atlante al processo spinoso del l ' epistrofeo, poi sotto ai
processi spinosi delle vertebre cervicali tra loro;
- il legamento occipito-odontoideo mediano 7 posterior­ - il legamento nucale 23 lamina fibrosa molto spessa,
mente al legamento cruciforme si estende dal processo equivalente al legamento sopraspinoso, si inserisce in alto
basale de Il' occip itale alla faccia posteriore del corpo sulla squama dell'occipitale a livello della linea mediana e
dell'epistrofeo. E prolungato lateralmente dai legamenti separa le masse muscolari della nuca in due metà, destra e
occipito-odontoidei laterali che non si vedono in questa sinistra;
sezione; - la capsula dell'articolazione inter-apofisaria 24 fra l'epi­
- la capsula dell'articolazione atlanto-occipitali 9. strofeo e la terza vertebra cervicale, limita posteriormente
- il legamento Iongitudinale posteriore 12 situato posterio- il forarne di coniugazione C3 dal quale esce il terzo nervo
mente al legamento occipito-assoideo mediano e laterale, si cervicale;
inserisce nella doccia del processo basilare e sul bordo - un legamento giallo 29 unisce l ' arco posteriore dell' epi­
inferiore dell ' epistrofeo e si prolunga per tutta la lunghezza strofeo a quello della terza vertebra cervicale.
del rachide, fino al canale sacrale;
T

a
12
b
14
13 23
17 1 9'
l
4 9
19
g
e Cl
i f
h
3 21
17
5 C2
16 22
7
21
18
n
k
23
18' o
C3
24
29
q 22
23
v
s
r

12

Fig. 26

205
l legamenti sotto-occipitali

Per comprendere la disposizione di questi legamenti abbiamo Su di un piano profondo (fig. 28):
per prima cosa rappresentato una vista posteriore del rachide - il legamento dell'apice del dente l ;
cervicale (fig. 27) dopo aver praticato una sezione vertico­ - i due legamenti alari 2;
frontale a livello degli archi posteriori f,t, r, che sono stati - il legamento trasverso 3 teso orizzontalmente da una
asportati. Si ritrovano gli stessi elementi della sezione della massa laterale dell 'atlante all 'altra;
pagina precedente. In più notiamo: - il legamento traverso occipitale 4 è stato sezionato a
- la faccia intracraniale della squama del l 'occipitale a, con la livello del margine superiore del legamento trasverso e
sua sezione b. rovesciato in alto;
- i condili occipitali c; - il legamento traverso del dente 5 è stato anch'esso
- le masse laterali dell'atlante d; e il suo arco anteriore e sezionato e rovesciato in basso.
- le articolazioni atlo-odontoidee con la faccetta inferiore
delle masse laterali dell'atlante l e la faccetta superiore Sul piano medio (fig. 29) si distingue:
de l i ' epistrofeo m; - il legamento cruciforme intatto 6 costituito dai legamenti
- la sezione del peduncolo e del processo articolare dell'epi­ trasverso, traverso-occipitale e traverso del dente;
strofeo t. - lateralmente si riconosce la capsula dell'articolazione
- la faccia posteriore del corpo dell'epistrofeo con sulla sua atlanto-occipitale 9 rinforzata esternamente dal lega­
faccia posteriore del processo odontoideo, la faccetta mento alare 1 O;
articolare h con il legamento traverso; - subito sotto, la capsula dell'articolazione atlo-odon­
- la faccia posteriore del corpo della terza vertebra cervicale toidea 1 1 .
q con la sezione delle sue lamine r.
S u u n piano superficiale (fig. 30), troviamo:
Su questo piano scheletrico si vedono inseriti seguenti il legamento occipite-odontoideo mediano 7 prolungato
legamenti. lateralmente dai legamenti occipito-assoidei laterali 8;
- il legamento longitudinale posteriore 12.
a �::::=::=;.:=:::::,�-
b -�..,----==-"'-o:l
c ---'d-:::._"
d ----r-

t--F---'L/­
p ------r=.-'\
q --M;:=:::�::::---;;

Fig. 27 Fig. 28

1 0 ----l--'1\\!o ll
9 ------71�-

Fig. 29 Fig. 30

207
l legamenti sotto-occipitali (segue)
Le figure 3 1 e 33 rappresentano le viste scheletriche mentre - i legamenti alare 7 e occipito-odontoideo laterale 8;
sulle figure 32 e 34 sono stati aggiunti i legamenti. - la capsula dell'articolazione atlanto-occipitale 9 rinforzata
dalla membrana atlanto-occipoitale laterale 10.
In una visione anteriore dello scheletro (fig. 3 1 ) ritroviamo
tutti gli elementi già descritti. Infine si vede l'arteria vertebrale che risale nel forarne dei
processi trasversi e si incurva in dietro ed all' interno per
I legamenti anteriori (fig. 32) comprendono: circondare posteriormente la massa laterale dell'atlante 25.
- la membrana atlanto-occipitale anteriore con il suo
fascio profondo 13 ed il suo fascio superficiale 14 che rico­ Nella parte sinistra sono stati rappresentati i legamenti
pre la capsula del!' articolazione atlanto-occipitale 9; posteriori:
la membrana atlanto-occipitale antero-laterale 15 che - la membrana atlanto-occipitale posteriore 19 raddoppiata
gli si sovrappone anteriormente; è tesa obliquamente dal dal legamento atlanto-occipitale laterale 20 che si estende
processo basilare dell ' occipitale al processo trasverso dalla squama de l i ' occipitale al processo trasversa
del!' atlante; del i ' atlante;
il legamento atlanto-odontoideo anteriore 16 è la - il legamento atlanto-odontoideo posteriore 2 1 ;
continuazione laterale della capsula del! ' articolazione ateo­ - i legamenti interspinosi 2 2 , raddoppiati dal legamento
odontoidea ( I l ) nucale, sono stati rappresentati soltanto nella loro parte
il legamento longitudinale anteriore 1 8, qui è raffigurato sinistra;
soltanto nella sua metà sinistra; - infine la capsula dell'articolazione fra l'epistrofeo e la
la capsula del!' articolazione fra l'epistrofeo e la terza terza vertebra cervicale 24;
vertebra cervicale 23.
Si vede anche fuoriuscire il primo nervo cervicale 26
Una visione posteriore degli elementi scheletrici (fig. 33) dali ' orifizio attraverso il quale penetra l ' arteria vertebrale
evidenzia gli archi posteriori dell'atlante, dell ' epistrofeo e ed il secondo nervo cervicale 27 la cui branca posteriore
della terza vertebra cervicale. Si intravede, fra di loro, il costituisce i l grande nervo occipitale di Amold.
canale rachideo e, fra la squama del l 'occipitale e l 'atlante, il
forarne occipitale. La branca posteriore del terzo nervo cervicale 28 emerge
dal forarne di coniugazione cioè davanti all'articolazione 24.
In una visione posteriore dei legamenti (fig. 34) è rap­
presentata la parte destra dei legamenti che tappezzano la
faccia anteriore del canale rachideo (già rappresentati nella
fig. 29)
---�4---- e
g
�--+----'.;;::/- l
�-- m

Fig. 3 1 Fig. 32

Fig. 33 Fig. 34

209
Costituzione di una vertebra cervicale

Una vista postero-superiore di una vertebra cervicale (fig. del forarne di coniugazione; la sua estremità antero-estema è
35) mostra le differenti parti costitutive che mostriamo anche fiancheggiata da due tubercoli, l'anteriore ed il posteriore,
in «esploso» (fig. 36): che danno inserzione ai muscoli scaleni. Il fondo della doccia
- il corpo vertebrale l con il suo piatto superiore 2 che si è perforato dal forarne trasversario attraverso il quale risale
innalza da una parte e dall 'altra in due salienze appiattite l 'arteria vertebrale.
trasversalmente, i processi unciformi 3 e 3' o «uncus», fra Il nervo cervicale, uscito dal canale rachideo dal forarne di
le quali si incastrano le faccette articolari corrispondenti coniugazione, percorre la doccia del processo traverso e
del piatto inferiore della vertebra superiore. Si vede anche incrocia così perpendicolarmente l 'arteria vertebrale per poi
la parte smussa 4 del bordo anteriore del piatto vertebrale uscire fra i due tubercoli del processo trasverso;
superiore, così come il becco 5 che prolunga in basso ed i n - la perforazione del fondo del processo trasverso, fa sì che
avanti il bordo anteriore del piatto vertebrale inferiore. essa sembri nascere da due radici; l 'una prende origine
Nel suo insieme il piatto è concavo trasversalmente e direttamente dal corpo vertebrale, l ' altra si fissa sul
convesso antera-posteriormente, un po' alla maniera di una processo articolare;
sella. Con l'interposizione del disco intervertebrale (non rap­ - i processi articolari 9 e 9' sono situati posteriormente ed
presentato), si articola con il piatto inferiore della vertebrale al di fuori del corpo vertebrale con il quale sono in rapporto
sovrastante, che è a sua volta convesso trasversalmente e mediante i peduncoli 6 e 6'; su di esse vi sono le faccette
concavo antera-posteriormente. Questo insieme articolare ha articolari di cui si vedono le superiori 10 e 10' che si
la forma di una sella e permette soprattutto dei movimenti di articolano con le faccette inferiori della vertebra sovra­
flesso-estensione, infatti i movimenti laterali sono limitati stante;
dalla presenza delle apofisi unciformi che «guidano» gli spo­ - l'arco posteriore è completato dalle lamine vertebrali 1 1 e
stamenti antera-posteriori nella flesso-estensione; 1 1 ' che si riuniscono sulla linea mediana a livello della
- nella parte posteriore della faccia laterale del corpo verte­ base del processo spinoso 12 che è bifido (due tubercoli);
brale si impiantano da una parte i peduncoli vertebrali 6 e - l ' arco posteriore è quindi formato, in sequenza, dai
6', punto di origine dell'arco posteriore, dall'altra la peduncoli, dai processi articolari, dalle lamine e dal
radice anteriore dell'apofisi trasversa 7 e 7 ' . processo spmoso;
processi trasversi cervicali sono particolari per la loro - i l forarne di coniugazione è limitato in basso dai
forma ed il loro orientamento (fig. 37): incavate a doccia a peduncoli, in dentro dal corpo vertebrale e il processo
concavità superiore, si dirigono in avanti ed in fuori, in un unciforme, in fuori dal processo articolare.
piano che forma un angolo di 60° con quello sagittale; sono - il canale vertebrale C, di forma triangolare, è limitato dal
inoltre leggermente oblique in basso con una inclinazione di corpo vertebrale in avanti e dall 'arco posteriore in dietro.
1 5 °. L'estremità postero-intema della doccia inizia a livello
11 12
c

Fig. 35

11
10
7
9
8

1 0'

9' Fig. 36

Fig. 37

21 1
l legamenti del rachide cervicale inferiore

Abbiamo visto i legamenti molto particolari che uniscono fra scun lato, i legamenti gialli 7 dei quali uno è raffigurato in
loro le vertebre del rachide sottooccipitale; alcuni di questi sezione 7'.
legamenti proseguono a livello del rachide cervicale inferiore.
I processi spinosi j sono unite fra loro da legamenti inter­
Gli elementi fibra-cartilaginei che uniscono fra loro le verte­ spinosi 8 prolungati posteriormente da un legamento sopra­
bre cervicali inferiori possono essere rappresentati detta­ spinoso, molto ben distinto a livello del rachide cervicale in
gliatamente in una vista prospettica posteriore sinistra (fig. un legamento nucale 9 che dà inserzione con le sue facce al
38) di una vertebra cervicale sezionata secondo il piano muscolo trapezio ed al muscolo splenio.
sagittale, con il suo piatto superiore a che si innalza nel
processo unciforme b; questa vertebra è legata alla sottostante I processi trasversi, con il loro tubercolo anteriore e e
per mezzo del disco intervertebrale che comprende due parti posteriore f sono collegati fra loro dai legamenti intertra­
ben visibili nella sezione: l ' anello fibroso l ed il nucleo sversari 10.
polposo 2.
A livello del processo trasverso si può intravedere il forarne
Al davanti del corpo vertebrale si estende il legamento vertebrale o trasversario g ed i forami di coniugazione i
longitudinale anteriore 3, posteriormente il legamento limitati:
longitudinale posteriore 4. Su ogni lato, le articolazioni - superiormente dal peduncolo vertebrale h,
unco-vertebrali sono completate da una capsula 5. - posteriormente ed in fuori dai processi articolari e
dal i ' articolazione zigapofisaria,
Le articolazioni zigapofisarie mettono in contatto le faccette - anteriormente ed in dentro dai corpi vertebrali, dal disco
articolari d tenute assieme da una capsula 6 che qui è rap­ intervertebrale l e dal processo unciforme b.
presentata aperta 6'; fra le lamine vertebrali sono tesi, da eia-
9

g
7'
lO

Fig. 38

213
Flesso-estensione nel
rachide cervicale inferiore
In posJztone neutra, i corpi vertebrali (fig. 39, vista di sce anteriormente lo spessore del disco intervertebrale e
profilo) sono uniti da un disco intervertebrale i l cui nucleo è spinge i l nucleo poliposo posteriormente mettendo così sotto
in posizione stabile e con tutte le lamelle dell'anello fibroso tensione le fibre posteriori dell ' anello fibroso; questo
ugualmente tese. movimento di inclinazione della vertebra sovrastante è
Le vertebre cervicali (fig. 40) entrano in contatto, inoltre, favorito dalla parte smussa del piatto superiore della vertebra
con i loro processi articolari le cui faccette sono comprese in sottostante che lascia passare il becco del piatto inferiore della
un piano obliquo in basso ed in dentro. Nella parte bassa del vertebra soprastante.
rachide cervicale inferiore, queste faccette possiedono, sul Similmente a quanto accade per l 'estensione, la flessione
piano parasagittale, una leggera curvatura concava in avanti della vertebra sovrastante (fig. 44) non si effettua attorno al
corrispondente ad un centro di curvatura situato molto lontano centro di curvatura delle faccette articolari e questo determina
in basso ed in avanti. A causa della lordosi cervicale, i centri un allargamento di queste faccette: la faccetta inferiore della
di curvatura sono separati da una distanza leggermente più vertebra sovrastante si sposta in alto ed in avanti e
grande di quella che separa il piano delle superfici articolari. contemporaneamente si attua un movimento di apertura in
Vedremo a pagina 2 1 8 il significato della convergenza di que­ basso ed in dietro di un angolo y ' uguale tra l'altro all'angolo
sti assi. y di flessione e all'angolo y" formato dalle perpendicolari alle
faccette articolari.
Durante il movimento di estensione, il corpo della vertebra Il movimento di flessione (freccia rossa F) non è limitato da
sovrastante (fig. 4 1 ) si inclina e scivola verso l'indietro; lo ostacoli ossei, ma unicamente da tensioni legamentose:
spazio fra i due piatti vertebrali si restringe più in dietro che tensione del legamento longitudinale posteriore, della capsula
in avanti, il nucleo polposo è spinto leggermente in avanti e le dell'articolazione interapofisaria, dei legamenti gialli, dei
fibre anteriori de li ' anello sono c o s ì pi ù tese. Questo legamenti interspinosi e del legamento sovraspinoso o
movimento di scivolamento posteriore del corpo vertebrale legamento nucale.
non si effettua attorno al centro di curvatura delle faccette Durante gli incidenti automobilistici per urto anteriore o
articolari, da ciò consegue (fig. 42) un' aprirsi dell'articola­ posteriore, il rachide è spesso sollecitato prima in estensione
zione interapofisaria: infatti la faccetta superiore non scivola poi in flessione: è il trauma «a colpo di frusta» che
soltanto in basso ed in dietro rispetto a quella inferiore, ma determina stiramento ed anche lacerazione nei vari legamenti
forma inoltre con quest'ultima un angolo x ' uguale a quello di e, nei gradi estremi, la lussazione anteriore dei processi
estensione x che ritroviamo anche in x " , angolo formato dalle articolari: i processi articolari inferiori della vertebra sovra­
perpendicolari alle faccette articolari. stante si agganciano al becco antero-superiore dei processi
Il movimento di estensione (freccia blu E) è limitato dalla articolari della vertebra sottostante; una lussazione di questo
tensione del legamento longitudinale anteriore e tipo con aggancio dei processi articolari è assai difficile da
soprattutto da ostacoli ossei: incontro del processo articolare ridurre e mette in pericolo i l bulbo ed il midollo cervicale con
superiore della vertebra inferiore contro il processo trasverso rischio di morte immediata, tetra- o paraplegia. È quindi
della vertebra superiore e, soprattutto, il contatto degli archi molto importante prendere alcune precauzioni nello spostare i
posteriori con l ' interposizione dei legamenti. traumatizzati.

Nel movimento di flessione, il corpo della vertebra sovra­


stante (fig. 43) si inclina e scivola in avanti, il che diminui-
j y lXl

l�l l

Fig. 39 Fig. 40

x x
l l

l
hl
E

Fig. 4 1 Fig. 42

Fig. 43 Fig. 44

21 5
l movimenti nelle articolazioni
unco-vertebrali
Abbiamo finora analizzato i movimenti delle articolazioni Durante i movimenti di inclinazione (fig. 46) si producono in
interapofisarie e dei dischi intervertebrali, ma a livello del queste articolazioni unco-vertebrali dei movimenti di
rachide cervicale esistono ad ogni segmento due piccole apertura il cui angolo a' e a" è uguale all'angolo di
articolazioni supplementari : le articolazioni unco-verte­ inclinazione a che si ritrova ancora nell ' angolo formato dalle
brali. due orizzontali nn' ed mm' che passano per i processi tra­
In una sezione frontale (fig. 45) si riconosce fra i due piatti sversi. Su questo schema si nota inoltre lo spostamento del
vertebrali, il disco con il nucleo e l ' anello polposo, ma il disco nucleo polposo verso la convessità della curva e la messa in
non giunge fino al bordo della vertebra. In effetti, il piatto tensione della capsula dell ' articolazione unco-vertebrale dallo
vertebrale superiore si innalza in due apofisi situate nel piano stesso lato.
sagittale, i processi unciformi la cui faccetta interna, che
guarda in alto ed all'interno, è ricoperta di cartilagine e In realtà, i movimenti dell'articolazione unco-vertebrale sono
corrisponde sul bordo infero-laterale del corpo vertebrale molto più complessi: vedremo infatti più avanti (vedi p. 2 1 8)
sovrastante ad una faccetta articolare semilunare che guarda che non esiste i l solo movimento di inclinazione, ma sempre
in basso ed in fuori ed è ricoperta di cartilagine. Questa dei movimenti di inclinazione accompagn ati a dei
piccola articolazione è racchiusa in una capsula articolare movimenti di rotazione e di estensione. Nell'articolazione
che si confonde all'interno con il disco intervertebrale; è unco-vertebrale, non esistono soltanto dei movimenti di
quindi un'artrodia, di tipo sinoviale. apertura verso l 'alto o verso il basso, ma anche degli
Durante i movimenti di flesso-estensione, quando il corpo scivolamenti posteriori e delle aperture anteriori. È ciò che i
vertebrale sovrastante scivola in avanti e in dietro, si attua uno due schemi prospettici trasparenti (fig. 47 e 48) di vertebre
scivolamento simultaneo fra le faccette dell'articolazione stilizzate tentano di fare comprendere. Sarà bene rivederli
unco-vertebrale. I processi uncinati «guidano» il corpo verte­ dopo aver assimilato il meccanismo dei movimenti di
brale in questo movimento. inclinazione-rotazione.
Fig. 45

Fig. 46

Fig. 47 Fig. 48

217
L'orientamento delle faccette articolari,
l'asse m isto di rotazione-inclinazione
I movimenti di inclinazione laterale e di rotazione del rachide Su di una radiografia di profilo del rachide cervicale (fig.
cervicale inferiore sono determinati dall'orientamento delle 54) è facile tracciare la direzione del piano delle faccette
faccette delle apofisi articolari che non permettono né un articolari:
movimento di rotazione pura, né un movimento di - questi piani a, b, c, d, e, f sono obliqui in rapporto alla
inclinazione pura. verticale;
- inoltre la loro obliquità aumenta procedendo dal basso in
Se si considera infatti una vertebra in posizione intermedia, alto: il piano f che corrisponde all'interlinea C7-D1 è
per esempio la quinta cervicale (fig. 49) si constata che le sue solamente inclinato di 1 0° sull'orizzontale. Al contrario i l
faccette articolari superiori sono piane e contenute in uno piano a dell'interlinea C2- C3 è inclinato d a 4 0 a 45°
stesso piano P obliquo in basso ed in dentro. Ne consegue che sull'orizzontale. Esiste dunque un angolo di 30-35° fra il
ogni scivolamento della quarta cervicale che le sta sopra non piano dell'interlinea inferiore f e quello superiore a.
può essere che di due tipi:
- o uno scivolamento globale verso l'alto quindi una Tuttavia questi piani non sono esattamente convergenti in uno
flessione o uno scivolamento globale verso i l basso quindi stesso punto: esistono certe irregolarità nella progressione
un'estensione; dell' obliquità dal basso in alto, gli ultimi tre spazi d, e, f sono
- o uno scivolamento differenziato: una delle faccette della quasi paralleli, mentre i primi tre a, b, c sono molto
quarta vertebra cervicale, per esempio la sinistra, si porta in convergenti.
alto ed in avanti (freccia a), mentre la faccetta destra si
porta in basso ed in dietro (freccia b). Questo scivolamento Se si traccia allora una perpendicolare a livello di ogni
differenziale sul piano P è dunque una rotazione attorno ad faccetta articolare, l ' obliquità di questi assi l, 2, 3, 4, 5 e 6 è
un asse A perpendicolare al piano P, asse situato sul piano anch'essa regolarmente crescente e si inscrive in un angolo da
sagittale. La rotazione della quarta vertebra cervicale 30 a 35°, ma, cosa importante, l ' asse più basso 6 è quasi
attorno all ' asse A, obliquo in basso ed in avanti, gli fa verticale e questo determina una rotazione quasi pura, mentre
effettuare un movimento misto di rotazione-inclinazione l ' asse più elevato l è inclinato di 40-45° sulla verticale e que­
che dipende dall 'obliquità dell'asse A. sto determina un'uguaglianza fra l 'inclinazione e la rotazione.

Sezioni orizzontali praticate a livello delle articolazioni Su questa figura 54, è stata anche rappresentata sotto forma
interapofisarie rivelano che le faccette della parte superiore ed di piccole croci, la situazione dei centri motori secondo il dia­
inferiore non sono perfettamente piane, ma presentano: gramma di Penning: corrisponde alla situazione dell'asse
- una leggera convessità posteriore a livello di sesta e trasverso della flesso-estensione di ciascuna delle vertebre
settima vertebre cervicali (fig. 50) sovrastanti. È notevole il fatto che più si discende lungo il
- oppure una leggera concavità sempre posteriore a livello rachide cervicale, più il centro motore si sposta verso l'alto ed
di terza e quarta vertebre cervicali (fig. 5 1 ). in avanti del corpo vertebrale, i l che non corrisponde
Questo non contraddice del tutto la dimostrazione precedente, esattamente alla posizione dei centri teorici rappresentati dalle
perché si può considerare che il piano P (fig. 49) sia sostituito piccole stelle, dedotti dal calco di radiografie di profilo prese
da una superficie sferica a grande raggio, il cui centro sarebbe in posizione estreme di flessione e di estensione.
posto sull'asse A, sia al di sotto della vertebra per le sesta e
settima vertebre cervicali (fig. 52), sia al di sopra della verte­
bra per le terza e quarta vertebre cervicali (fig. 53) : l'asse
misto di rotazione-inclinazione resta dunque ancora l'asse
A della figura 49.
Fig. 5 1

Fig. 54

Fig. 49

Fig. 52 Fig. 53

219
l movimenti com binati
di inclinazione-rotazione nel
rachide cervicale inferiore

Ad ogni livello la rotazione attorno all'asse obliquo realizza - sul piano frontale F una componente di inclinazione L;
un movimento misto di inclinazione e rotazione, che si - sul piano sagittale S una componente di estensione E;
aggiunge al movimento di flessione-estensione. - sul piano trasverso od orizzontale H una componente di
Sul rachide cervicale inferiore da C2 a D1 (fig. 55: rotazione R.
schematizzazione del rachide cervicale inferiore) si aggiunge
la componente di estensione. In effetti, se si parte da D 1 Si può dunque affermare che, a parte il movimento di flesso­
rigorosamente posta in asse, il movimento fra C 7 e D1 ha come estensione, il rachide cervicale può attuare sempre gli stessi
risultato una rotazione-inclinazione di C7 ed il movimento fra movimenti, stereotipati, movimenti misti di inclina-zione­
C6 e C7, che inizia già da una posizione di inclinazione­ rotazione-estensione (fig. 56), essendo la componente di
rotazione, si determina questa volta non soltanto con una estensione in certa misura automaticamente compensata da
rotazione ed una inclinazione, ma anche con una estensione una flessione nello stesso rachide cervicale inferiore. Al con­
e questo meccanismo si accentua dal basso in alto in modo trario vedremo che le altre componenti non possono essere
tale che in totale, se si proietta sui tre piani di riferimento il compensate che a livello del rachide cervicale superiore (vedi
movimento misto del rachide cervicale inferiore, o se si p. 228).
praticano delle radiografie in antero-posteriore e in laterale
(sfortunatamente è impossibile praticare delle radiografie in
senso cranio-caudale, invece si possono fare delle sezioni con
la TA C) si possono evidenziare queste componenti :
Fig. 56

'

Fig. 55

221
Geometria delle com ponenti di inclinazione
e di rotazione
La dimostrazione geometrica dei movimenti di - una, nel piano F, la componente di inclinazione
inclinazione - rotazione (fig. 57) è semplice per merito di - l'altra, nel piano H, la componente di rotazione.
uno schema nello spazio in cui facciamo figurare i l piano R Quando la vertebra sovrastante ruota attorno all' asse u, sposta
di inclinazione-rotazione attorno all'asse u. Dato che l'asse il proprio asse di rotazione in u', e così via in u " per la
u è obliquo, il piano R è obliquo in rapporto ai piani di seconda vertebra al-di-sopra. Il che spiega come a partire da
riferimento frontale F e trasversale o orizzontale H, il piano questo momento compaia una nuova componente di
sagittale S, perpendicolare ai due precedenti, contiene i l estensione. Sarebbe possibile calcolarla con la trigonometria,
segmento k , i n rosso, che rappresenta l ' asse d i simmetria ma qui non cercheremo di dimostrarle.
sovrastante, ruota attorno ali' asse u. La figura in prospettiva delle due vertebre cervicali sovrappo­
Quando il segmento ruota attorno all'asse u, verso destra, nel ste (fig. 58) mostra questa rotazione verso destra (freccia
piano R, assume la posizione l situata nel piano verticale P rossa) della vertebra sovrastante, attorno all ' asse u, che si
che ha ruotato nello stesso tempo del segmento, attorno alla accompagna ali 'avanzare delle masse laterali sinistre e
verticale passando per O. all'indietreggiare delle masse laterali destre. La rotazione è
In questa nuova posizione, questo segmento l, si proietta in l', visibile a livello delle due linee in trattini, passanti dalle
nel piano F. Lo stesso inoltre, nel piano H, questa rotazione si superfici articolari superiori di ogni vertebra.
calcola dall'angolo formato in o" tra i due piani S e P, queste
proiezioni rappresentano:
x

Fig. 57
-
-
-
-
-
-
-

Fig. 58

223
Modello meccanico del rachide cervicale

Partendo dai concetti meccanici esposti e dalla divisione - due assi perpendicolari fra loro in rapporto al precedente,
funzionale tra rachide cervicale superiore sotto-occipitale e visibili in questo schema, che formano un giunto cardanico
rachide cervicale inferiore, abbiamo realizzato un modello e rappresentano, da una parte l ' asse di inclinazione laterale
meccanico (fig. 59) che ci permette di mettere in evidenza i de li' articolazione atlanto-occipitale, dali 'altra parte l ' asse
differenti tipi di funzionamento delle articolazioni del rachide di flesso-estensione di questa articolazione.
cervicale. Tutti questi particolari sono nettamente più visibili sulla
figura 64 p. 23 1
A livello del rachide cervicale inferiore cioè fra C2 e D 1
abbiamo realizzato soltanto d e i movimenti misti d i Nel suo complesso il rachide sotto-occipitale rappresenta una
inclinazione-rotazione, attorno a degli assi obliqui (vedi pag. cerniera articolare a tre assi e a tre gradi di libertà
,
226) rispettando la loro obliquità anatomica e la loro assicurando il legame tra c2 e l occipitale, rappresentato in
disposizione in rapporto ai corpi vertebrali che in questo questo modello da una tavoletta orizzontale, anch' essa
modello non presentano fra loro alcuna articolazione discale; solidale con i tre piani principali di riferimento della testa:
al contrario costituiscono dei freni al movimento d i - il piano sagittale, in grigio chiaro;
inclinazione-rotazione. L'eliminazione voluta dei movimenti - il piano frontale, bianco;
di flesso-estensione in questa rappresentazione del modello, - il piano trasversale, rappresentato dalla tavoletta grigia
permette di far apparire in modo assai chiaro il movimento di alla base dei due piani ..
inclinazione-rotazione.
Questo modello permette di comprendere come i due
Il rachide cervicale sotto-occipitale è stato realizzato segmenti del rachide si completino funzionalmente: così su
seguendo più da vicino gli equivalenti meccanici, infatti questo schema si vede che il movimento di inclinazione­
troviamo: rotazione a destra del rachide cervicale inferiore si tra­
- un asse verticale corrispondente al processo odontoide che sforma nel rachide sotto-occipitale in un movimento di
permette oltre ai movimenti di rotazione alcuni movimenti inclinazione pura grazie all'eliminazione di componenti
di flesso-estensione del piatto ellittico che rappresenta non desiderate, per mezzo di una contro-rotazione e di una
l'atlante, grazie ad un gioco meccanico volontariamente leggera flessione.
introdotto fra quest'ultimo e il corpo di c2 Grazie al modello meccanico semplificato alla fine del
- un insieme di tre assi ortogonali di modesta ampiezza che volume (vedi. P. 324), da realizzare secondo il metodo di
corrisponde ali' articolazione occipito-atlantoidea; taglio e di pieghe su cartone, è possibile fare le stesse dimo­
un asse verticale situato al centro del piatto dell ' atlante; strazioni.
Fig. 59

22 5
l movimenti di inclinazione-rotazione nel
modello del rachide cervicale
Se ora prendiamo in considerazione il particolare del successiva attorno a sei assi di questo modello, lo si vede
rachide cervicale inferiore isolato (fig. 60) vediamo che, contemporaneamente compiere un movimento di
funzionalmente, a ciascun corpo vertebrale corrisponde un inclinazione e di rotazione (fig. 61) di cui 50° corrispondono
arco posteriore schematizzato da una piccola placca inclinata all'ampiezza della rotazione del rachide cervicale inferiore ed
in basso ed in dietro e fornita di un rialzo a forma di cuneo. anche una leggera componente in estensione che è poco
Se si paragona questa figura alla figura 54 p. 2 1 9, ci rendiamo visibile su questi schemi.
conto che lo scopo di questi rialzi è quello di ristabilire la
convergenza dei piani delle superfici articolari e di realizzare Bisogna inoltre notare che la forma della faccia superiore di
quindi la lordosi cervicale. C2 rappresenta funzionalmente l'articolazione atloassoidea
Su ciascuno di questi piani delle superfici articolari, si (vedi fig. 64 p. 23 1 ) :
impianta perpendicolarmente l 'asse obliquo, rappresentato - l a forma convessa dall'avanti in dietro corrisponde alle
qui da una vite, che permette il movimento articolare con la faccette superiori dell'epistrofeo permette movimenti di
vertebra sovrastante. Così questa vertebra non può spostarsi in flesso-estensione dell ' atlante (qui non rappresentato),
rapporto a quella situata al di sotto che in movimenti di - l ' asse verticale che sporge e rappresenta funzionalmente il
rotazione attorno a questo asse obliquo, come sono stati dente permette i movimenti rotatori.
definiti nella figura 54. Se si imprime allora una rotazione

l
226
Rotazione

I nclin azione

Fig. 6 1

Fig. 60

227
Co nfro nto fra i l model l o
e i l rac h i d e ce rvi ca l e d u ra nte i m ovi m e nti
d i i n cl i n a z i o n e-rota z i o n e

Se si osserva il modello di fronte (fig. 62) durante un già dimostrato alla fine del XIX secolo Fick e Weber, dei
movimento di rotazione pura si constata che il movimento di movimenti di inclinazione sempre associati alla rotazione
inclinazione-rotazione rachide cervicale inferiore realizza e che d'altra parte, come hanno più recentemente sostenuto
un'inclinazione totale di 25°. Penning e Brugger, i movimenti di inclinazione del rachide
Su una radiografia esattamente in proiezione antero­ cervicale inferiore sono compensati dal rachide cervicale
posteriore del rachide cervicale durante un movimento di sotto-occipitale per ottenere la rotazione pura e, viceversa, i
rotazione pura del capo (fig. 63) si ritrova questo movimento movimenti di rotazione del rachide cervicale inferiore sono
di inclinazione che si traduce a livello dell'epistrofeo in una compensati dal rachide sotto-occipitale per ottenere una
inclinazione esattamente uguale a 25° sulla verticale. inclinazione pura (vedi fig. 59. p. 225).
Confrontando queste due osservazioni si può dunque con­
cludere che a livello del rachide cervicale esiste, come hanno
F ig. 63

F ig. 62

2 29
Le com pensazioni a livello
del rachide sotto-occipitale
Questo particolare del modello del rachide cervicale (fig. - una estensione attorno all ' asse 3 di un angolo c che
64) in posizione di rotazione pura mostra la costituzione compensa la flessione che comparirebbe per la rotazione
meccanica del rachide cervicale superiore, così come le pura verso destra sull'asse;
componenti compensatorie che realizzano il movimento di infine una leggera componente di contro-inclinazione di
rotazione pura. un angolo d attorno all'asse 4;

Dall'alto in basso notiamo: il piatto orizzontale A che rap­ Anatomicamente, i movimenti si attuano nel rachide sotto­
presenta la base dell'occipitale; nella sua parte inferiore due occipitale grazie all'azione dei piccoli muscoli sotto­
supporti frontali B per l ' asse antero-posteriore 4 occipitali (vedere pag. 252) che si potrebbero chiamare
d 'inclinazione dell'articolazione atlanto-occipitale; che si muscoli «regolatorh> perché esiste una sorprendente analogia
articola col pezzo intermedio C attraversato da un asse tra­ fra questi muscoli «regolatori» e i «razzi direzionali» che
sversale 3, che rappresenta l ' asse di flesso-estensione permettono di controllare l 'assetto di un veicolo spaziale in
dell'articolazione atlanto-occipitale; che è sostenuta da due rapporto a dei punti fissi.
fiancate verticali D' solidali con un piatto orizzontale D.
Questo ruota sul piatto E grazie ad un asse verticale 2 che rap­ La rotazione complementare del rachide sotto-occipitale
presenta l ' asse di rotazione d eli' articolazione atlanto­ verso destra è assicurata (vedi p. 252) dall'azione dei muscoli
occipitale: sullo schema è nascosto da C. grande obliquo, grande retto di destra e piccolo obliquo di
Il piatto E, equivalente funzionale dell ' atlante, è anch'esso sinistra. Tutti questi muscoli sono nello stesso tempo
articolato con l ' asse F, con un asse verticale l che rap­ estensori. La contro-inclinazione a sinistra è ottenuta dal
presenta il processo odontoide rappresentato qui da una vite piccolo obliquo di sinistra, il retto laterale sinistro ed il
non completamente avvitata, che permette, oltre ai movimenti piccolo retto anteriore sinistro.
rotatori, dei movimenti di flesso-estensione sulla faccia
superiore convessa dell ' epistrofeo F. Durante il movimento di inclinazione pura della testa a
destra (fig. 59), la componente di controrotazione verso sini­
Su questo schema del modello (fig. 64), si possono ricono­ stra si ottiene con la contrazione del grande obliquo, del
scere gli elementi meccanici corripondenti ai differenti piccolo e grande retto posteriore di sinistra, l'inclinazione
elementi anaatomici del rachide cervicale. complementare a destra con l'azione dei muscoli grande e
- l 'epistrofeo F con il suo processo odontoide: asse l ; piccolo retto di destra e dal piccolo obliquo destro. Infine, la
- l ' atlante E che s i articola con l 'odontoide e la faccia componente di estensione di questi muscoli, così come
superiore del!' epistrofeo; l ' estensione del rachide cervicale inferiore, sono compensate
- l' occipitale A che sta al di sopra di un insieme funzionale dai seguenti muscoli flessori: retto anteriore e piccolo retto
a tre assi perpendicolari fra loro, quello cioè dell'artico­ anteriore di destra, e retto laterale sempre di destra.
lazione atlanto-epistrofica: asse di rotazione 2, asse di
flesso-estensione 3 asse di inclinazione 4. Questi ultimi due Questo modello meccanico, che può essere costruito dal
formano tra loro un sistema cardanico. lettore in modo semplificato, permette di comprendere il
legame anatomico e funzionale fra:
Dato che il rachide cervicale inferiore ha effettuato il suo - da una parte il rachide cervicale inferiore, dotato di
movimento di inclinazione-rotazione, per ottenere l a movimenti a spirale o di torsione associata a inclinazione,
rotazione pura del ! ' occipitale, l a catena articolare rotazione, estensione e fornito di muscoli lunghi, obliqui, in
sotto-occipitale a tre assi e tre gradi di libertà deve realizzare basso, in fuori ed in dentro, disposti in modo ideale per
tre componenti di correzione realizzare questo movimento univoco;
- una componente di rotazione a destra, attorno agli assi l
e 2, che si attua in gran parte n eli' articolazione atlanto-epi­ dal i ' altra parte il rachide cervicale superiore, che
strofica, angolo a, e neli ' articolazione atlanta occipitale, realizza una cerniera articolare a tre assi e a tre gradi di
angolo b; libertà e di "muscoli regolatori".
A

B
3
c

2
b
D'
l
D

a
E

Fig. 64

231
Am p i ezza a rtico l a re a l ive l l o
d e l rach ide ce rvica l e

Analizzando delle radiografie di profilo durante i movimenti tivamente di 45°. Tracciando da una parte la linea che
estremi di flesso-estensione (fig. 65), è possibile conoscere: congiunge la base delle apofisi trasverse de li' atlante e dali' al­
- l 'ampiezza totale della flesso-estensione a livello del tra la linea che congiunge la base delle apofisi mastoidee, si
rachide cervicale inferiore RCI = da l 00 a 1 1 oo; trova approssimativamente un' ampiezza di circa 8° per
- l 'ampiezza totale della flesso-estensione a livello di tutto i l l ' inclinazione del rachide sottooccipitale, cioè unicamente
rachide cervicale prendendo come riferimento i l piano n eli' articolazione occipito-atlantoidea.
masticatorio RT 1 30°;
=

- per sottrazione, si può dedurre l 'ampiezza propria di flesso­ L' ampiezza della rotazione è più difficile da apprezzare,
estensione nel rachide sotto-occipitale SO = da 20 a 30°. soprattutto per quel che riguarda le rotazioni elementari (fig.
67). La rotazione totale della testa è di 80-90° da ciascun lato.
Analogamente, con delle radiografie in antero-posteriore N el l ' ambito di questa ampiezza si attribuiscono 1 2 °
fatte con il capo inclinato (fig. 66) si può apprezzare all ' articolazione atlanto occipitale e 1 2° ali' articolazione
l ' a mpiezza totale dell'inclinazione che è approssima- atlanto-epistrofica.
Fig. 65

l
l
l
l
l
'\
l
" t
'\ 1\
\1 , ___,.__
_ _

Fig. 66 Fig. 67

233
Equilibrio della testa sul rachide cervicale

La testa è in equilibrio quando la linea dello sguardo è testa in avanti; quando, durante il sonno in posizione seduta,
orizzontale (fig. 68). In questa posizione il piano masticatorio questo tono diminuisce, il capo cade in avanti con il mento
PM, dimostrato da un cartone chiuso tra i denti, è anch'esso contro lo sterno.
orizzontale similmente al piano auricolo-nasale AN che passa Il rachide cervicale non è rettilineo, ma presenta una curva
per il bordo superiore del condotto uditivo esterno e la spina concava posteriormente o lordosi cervicale che può essere
nasale. definita:
- dalla sua corda c, retta tesa dai condili dell' occipitale
Nel suo insieme la testa realizza una leva con il fulcro in all 'angolo postero-inferiore della settima vertebra
posizione intermedia: cervicale;
- il punto d'appoggio O è posto a livello dei condili - dalla sua freccia f, perpendicolare abbassata dall'angolo
occipitali; postero-inferiore della quarta vertebra cervicale C4 sulla
- la resistenza G è rappresentata dal peso del capo applicato corda.
al suo centro di gravità posto nei pressi della sella turcica;
- la potenza F è rappresentata dalla forza dei muscoli della Più la lordosi cervicale è accentuata più ampia è la freccia; al
nuca che devono ad ogni istante controbilanciare il peso del contrario questa è nulla quando il rachide cervicale è
capo che tende a farlo cadere in avanti. rettilineo; può anche essere negativa quando, in flessione, il
rachide cervicale è concavo in avanti. La corda, al contrario,
La posizione anteriore del centro di gravità della testa spiega è di regola minore della lunghezza sviluppata dal rachide
la potenza relativamente maggiore dei muscoli posteriori della cervicale. È uguale a questa lunghezza soltanto in un caso:
nuca in rapporto ai muscoli flessori del collo. Infatti gli quando il rachide cervicale è rettilineo. Si trova qui un indice
estensori lottano contro il peso, mentre i flessori sono aiutati cervicale simile all'indice di Delmas, di cui abbiamo parlato
da questo. Ciò spiega anche la presenza di un tono nel primo capitolo (pag. 1 4).
permanente dei muscoli nucali per opporsi alla caduta della
Fig. 68

235
Struttu ra ed a z i o n e d e l m u sco lo
sterno-cl eido- m a sto i d eo

I l muscolo sterno-cleido-mastoideo dovrebbe piuttosto sotto la cute. I due tendini destro e sinistro delimitano la
chiamarsi sterno-cleido-occipito-mastoideo. Infatti ha quat­ fossetta soprasternale, sempre marcata, qualsiasi sia il
tro capi (fig. 69): sovrappeso.
- il capo profondo, il cleido-mastoideo Cm teso dal terzo
interno della clavicola al processo mastoideo; è ricoperto La contrazione unilaterale (fig. 70) di questo muscolo
dai tre capi superficiali. determina un movimento complesso che associa tre
- tre capi superficiali che disegnano una N quando li si componenti:
separa, ma che in realtà sono uniti l 'uno all 'altro, salvo - la rotazione R della testa dalla parte opposta a quella della
nella parte infero-interna vicino all 'estremità interna della sua contrazione,
clavicola, ove si forma la fossetta di Sédilot attraverso la - l 'inclinazione I dal lato della sua contrazione
quale si intravede il cleido-mastoideo. - l 'estensione E.
Questo movimento indirizza lo sguardo verso l 'alto e dalla
Questi tre capi sono: parte opposta alla contrazione di questo muscolo. Questo
- il cleido-occipitale Co che ricopre la maggior parte del atteggiamento del capo è molto caratteristico nel torcicollo
cleido-mastoideo e la cui inserzione si spinge lontano congenito dovuto spesso ad un accorciamento di uno dei
posteriormente sulla linea curva superiore dell'occipite; tendini del muscolo
lo sterno-occipitale So; associato allo sterno mastoideo
lo sterno-mastoideo Sm, prende inserzione con lo sterno Vedremo più avanti (vedi p. 260) gli effetti della contrazione
occipitale per mezzo di un tendine comune sul bordo simultanea dei due muscoli che dipende dallo stato di con­
superiore del manubrio sternale. Lo sterno-occipitale va a trazione degli altri muscoli del rachide cervicale:
raggiungere le inserzioni del cleido-occipitale sulla linea - se il rachide cervicale non è fisso, questa contrazione
curva superiore; quanto allo sterno-mastoideo, si fissa sul bilaterale determina una iperlordosi del rachide cervicale
bordo superiore e quello anteriore del processo mastoideo. con un'estensione del capo ed una flessione del rachide
cervicale su quello dorsale (vedi fig. 99 p. 263);
Nel suo insieme, questo muscolo forma una larga banda - se, al contrario, il rachide cervicale è reso rigido e rettilineo
muscolare sempre ben visibile e tesa sulla faccia antero­ dalla contrazione dei muscoli prevertebrali, la contrazione
laterale del collo, obliqua in basso ed in avanti, la cui parte simultanea degli sterno-cleido-mastoidei determina la
saliente è costituita in basso ed in avanti dal tendine comune flessione del rachide cervicale sul rachide dorsale ed una
allo sterno-occipitale ed allo sterno-mastoideo. Questi due flessione della testa in avanti (vedi fig. l 00, p. 263 e fig.
muscoli formano un corpo carnoso fusiforme ben visibile 1 03, p. 265).
Fig. 69

Fig. 70

237
l muscoli prevertebrali:
il lungo del collo
Il muscolo lungo del collo (fig. 71) è il più profondo dei Il muscolo lungo del collo, quindi, riveste da una parte e
muscoli prevertebrali; si estende sulla faccia anteriore del dall'altra della linea mediana tutta la faccia anteriore del
rachide cervicale dall 'arco anteriore dell'atlante fino alla terza rachide cervicale. La sua contrazione bilaterale e simme­
vertebra dorsale. Gli anatomici lo suddividono in tre trica spiana la lordosi cervicale e determina la flessione del
porzioni: collo. Gioca quindi un ruolo assai importante nella statica del
- una porzione obliqua discendente d che prende origine rachide cervicale.
dal tubercolo anteriore dell'atlante e termina mediante tre o
quattro digitazioni sul tubercolo anteriore dell'apofisi tra­ La sua contrazione unilaterale determina una flessione del
sversa della terza, quarta, quinta e sesta vertebra cervicale; rachide ed una inclinazione dal lato della contrazione.
una porzione obliqua ascendente a che prende origine sul
corpo della seconda e terza vertebra dorsale, per terminare
con tre o quattro digitazioni sul tubercolo anteriore
del! 'apofisi trasversa della quarta, quinta, sesta e settima
vertebra cervicale;
infine, una porzione longitudinale l situata all'interno
delle due precedenti ed un po' al di fuori della linea
mediana che prende inserzione sui corpi vertebrali delle
prime tre dorsali e delle ultime sei cervicali.
Fig. 71

239
l m u sco l i p reve rtebra l i :
i l g ra n d e ed i l p i ccol o retto a nte r i o re d e l ca po,
i l retto l ate ra l e

Questi tre muscoli sono situati sulla parte superiore del La contrazione simultanea dei due muscoli omologhi
rachide cervicale (fig. 72). Ricoprono quasi completamente la determina una flessione del capo sul rachide cervicale nella
parte superiore dei tre fasci d, a e l del muscolo lungo del sua parte alta livello dell'articolazione occipito-atlantoidea.
collo. La sua contrazione unilaterale attua un triplice movimento
di flessione, di rotazione ed inclinazione dal lato della sua
I l m u scolo l u ngo della testa contrazione. Questi movimenti si effettuano a livello
Il muscolo lungo della testa lt è il più mediano dei tre: è a del l 'articolazione occipito-atlantoidea.
contatto con il suo omologo opposto; si fissa sulla faccia
inferiore d eli' apofisi basilare anteriormente al forarne Il m u scolo retto laterale
occipitale, ricopre la parte superiore del muscolo lungo del I l muscolo retto laterale Rl è il più prossimale del muscoli
collo d e tennina, man mano, mediante tendini distinti sui intertrasversari; si inserisce in alto sul processo giugulare
tubercoli anteriori della terza, quarta, quinta e sesta processo dell'occipitale ed in basso sul tubercolo anteriore del processo
trasverso cervicale. trasverso dell ' atlante. Si trova al di fuori del retto anteriore e
È motore del rachide cervicale sottooccipitale e della parte ricopre l a faccia anteriore dell'articolazione atlanto­
superiore del rachide cervicale inferiore. occipitale.
La contrazione simultanea dei due muscoli lunghi della testa La sua contrazione bilaterale determina una flessione del
determina la flessione della testa sul rachide cervicale e la capo sul rachide cervicale; la sua contrazione unilaterale,
rettilininazione della lordosi della parte superiore del una leggera inclinazione dal lato della contrazione; questi
rachide cervicale. due movimenti si effettuano nell'articolazione atlanto­
La contrazione unilaterale determina la flessione e occipitale.
l'inclinazione del capo dal lato della sua contrazione.

Il retto anteriore della testa


Il piccolo retto anteriore della testa Ra è posto in dietro ed in
fuori rispetto al precedente e si estende tra il processo basilare
del l ' occipitale e la faccia anteriore della massa laterale
dell'atlante, fino al tubercolo anteriore del suo processo
apofisi trasverso. La sua direzione è obliqua in basso e
leggermente in fuori.

240
Fig. 72

241
l muscoli prevertebrali:
gli scaleni
l muscoli scaleni, in numero di tre (fig. 73) sono tesi sulla Lo sca leno posteriore
faccia antero-laterale del rachide cervicale simili a delle vere Lo scaleno posteriore (sp) è situato posteriormente ai due
e proprie sartie muscolari. Uniscono i processi trasversi delle precedenti; si inserisce in alto con tre linguette tendinee sui
vertebre cervicali alla prima ed alla seconda costa. tubercoli posteriori delle trasverse della quarta, quinta e sesta
cervicale. I l corpo muscolare, appiattito trasversalmente, è
Lo scaleno anteriore posto al di fuori e posteriormente allo scaleno medio con il
Il muscolo scaleno anteriore sa, di forma triangolare a vertice quale più o meno si confonde. Si inserisce mediante un
inferiore, si fissa con quattro tendini sui tubercoli della terza, tendine appiattito al bordo superiore ed alla faccia esterna
quarta, quinta e sesta processii trasversi cervicale; le sue fibre della seconda costa.
muscolari convergono in un unico tendine inserito sul Fra lo scaleno anteriore e medio passano i rami di origine del
tubercolo di Lisfranc sulla faccia superiore dell'estremità plesso brachiale e l ' arteria succlavia.
anteriore della prima costa. La direzione principale del corpo La contrazione simmetrica degli scaleni determina la
muscolare dello scaleno anteriore è obliqua in basso, in avanti flessione del rachide cervicale sul rachide dorsale ed una
ed in fuori. iperlordosi, se il rachide cervicale non è reso rigido dalla con­
trazione del muscolo lungo del collo. A l contrario, se il
Lo sca leno medio rachide cervicale è irrigidito dal lungo del collo, la con­
Lo scaleno medio sm, situato indietro ed a contatto dello trazione simmetrica degli scaleni determina soltanto la
scaleno anteriore, si fissa in alto mediante sei linguette flessione del rachide cervicale sul rachide dorsale.
tendinee sulle apofisi trasverse delle sei ultime vertebre La contrazione unilaterale degli scaleni ( vedi fig. 75, p.
cervicali, a livello del tubercolo anteriore e del bordo esterno 245) determina l ' inclinazione e la rotazione del rachide dal
della doccia trasversa della seconda, terza, quarta, quinta e lato della contrazione.
sesta vertebra cervicale sulla trasversa della settima. Gli scaleni sono anche dei muscoli inspiratori accessori
Il corpo muscolare appiattito dali ' avanti ali ' indietro, quando, prendendo appoggio sulle loro inserzioni cervicali,
triangolare a vertice inferiore, si dirige obliquamente in basso sollevano le prime due coste.
ed in fuori, leggermente in avanti, per terminare sulla faccia
superiore della prima costa, immediatamente dietro il solco
impresso dal passaggio dell' arteria succlavia.

l
242
Fig. 73

243
l muscoli prevertebrali
nel loro insieme
In uno schema frontale del rachide cervicale ripreso da L ' azione di questi muscoli intertrasversari determina
Testut (fig. 74) è possibile ordinare i muscoli p revertebrali unicamente l 'inclinazione laterale del rachide dal lato della
in toto: loro contrazione (fig. 75); sono aiutati in questa azione dalla
- il muscolo lungo del collo con il suo fascio longitudinale contrazione unilaterale degli scaleni:
lcm, i suoi fasci obliqui ascendenti Ici ed i suoi fasci - Io scaleno anteriore sa che è disegnato per intero soltanto
obliqui discendenti Ics; a destra; sulla metà sinistra è lasciato soltanto il suo
- il muscolo lungo della testa lt; tendine, i l che permette di far vedere lo scaleno medio sm;
- il retto anteriore della testa Ra; - quanto allo scaleno posteriore sp deborda dallo scaleno
- il retto laterale RI; medio soltanto nella parte più distale per fissarsi sulla
- i muscoli intervertebrali che si sviluppano in due piani: i seconda costa.
muscoli intertrasversari anteriori ita ed i muscoli intertra­
sversari posteriori itp.
Rl
Ra

Ics

+---,.-- ita
--,--- itp

Fig. 75

Fig. 74

245
La flessione della testa e del collo

La flessione della testa sul rachide cervicale e di quest'ultimo - i muscoli sotto-ioidei: tiro-ioideo, stemo-cleido-ioideo
sul rachide dorsale dipende dai muscoli anteriori. sch, stemo-tiroideo (qui non rappresentato) e omo-ioideo
oh.
A livello del rachide cervicale superiore (fig. 76) i muscoli La contrazione simultanea di questi muscoli determina
retto anteriore e lungo della testa lt determinano una flessione l ' abbassamento della mandibola, ma, quando quest'ultima è
nell'articolazione atlanto-occipitale. Il muscolo lungo del bloccata contro la mascella dalla contrazione simultanea dei
collo lc1 ed lc2 ed il muscolo lungo della testa flettono le muscoli masticatori, cioè del muscolo massetere m e del
articolazioni sottostanti e, fattore assai importante, il lungo del muscolo temporale t, la contrazione dei muscoli sotto e
collo determina il raddrizzamento e l'irrigidimento del sopra-ioidei determina la flessione del capo sul rachide
rachide cervicale (fig. 77). cervicale e la flessione di quest'ultimo sul rachide dorsale
simultaneamente ad un raddrizzamento del la lordosi
I muscoli anteriori del collo (fig. 78) posti a distanza dal cervicale. Hanno quindi un ruolo essenziale nella statica del
rachide cervicale, posseggono un notevole braccio di leva e, rachide cervicale.
di conseguenza sono dei potenti flessori del capo e del rachide
cervicale. Questi sono i muscoli sopra e sotto-ioidei:
- il milo-ioideo mh ed il corpo anteriore del digastrico
(qui non rappresentato) che uniscono la mandibola all'osso
ioide;
lt

Fig. 76

Fig. 77
Fig. 78

247
l m u sco l i d e l l a n u ca

Prima di studiare la fisiologia dei muscoli della nuca è indi­ presentate) che si inseriscono sul tubercolo posteriore del
spensabile comprenderne la disposizione mediante una primo e secondo processo trasverso sono state sezionate.
sezione prospettica (fig. 79): si tratta di una visione postero­ - l ' angolare della scapola 1 2, o elevatore della scapola.
destra della nuca i cui muscoli superficiali sono stati in parte
sezionati per lasciare vedere i diversi piani. Questi muscoli sono strettamente modellati su quelli del piano
profondo, attorno ai quali essi si avvolgono come su di una
La regione nucale è formata da quattro piani muscolari puleggia: la loro contrazione possiede dunque una
sovrapposti. Dal piano profondo al superficiale incontriamo: componente di rotazione importante;
- il piano profondo
- il piano dei complessi Il piano su perficiale
- il piano dello splenio e dell'angolare, Il piano superficiale comprende:
- il piano superficiale - essenzialmente il muscolo trapezio 15 che su questa figura
è stato quasi totalmente sezionato;
Il piano profondo - il muscolo sterno-cleido-mastoideo che non fa parte della
Il piano profondo, direttamente applicato sullo scheletro e regione nucale se non nella sua parte postero-superiore. È
sulle articolazioni che comprende: stato raffigurato parzialmente sezionato per lasciare
- i piccoli muscoli motori del rachide sotto-occipitale tesi fra apparire i suoi capi superficiali 14 ed il suo capo profondo
l ' occipite, l 'atlante e l ' epistrofeo (visibili sulle figure 80, cleido-mastoideo 14'.
8 1 e 82, p. 25 1 ):
il grande retto posteriore della testa l ; Nella parte più profonda della regione tra gli interstizi
- il piccolo retto posteriore della testa 2 ; muscolari, appaiono le inserzioni superiori degli scateni
- il grande obliquo 3 e d i l piccolo obliquo 4; medio e posteriore 13.
- la porzione cervicale dei trasversari spinosi 5;
- i muscoli interspinosi 6; Complessivamente
Eccetto i muscoli del piano profondo, la maggior parte dei
I l piano dei complessi muscoli nucali sono diretti obliquamente in basso, all 'interno
Il piano dei complessi, in parte sezionati, comprende due e posteriormente, modellati sul piano profondo; determinano
muscoli: simultaneamente l ' estensione, la rotazione e l 'inclinazione
- il muscolo semi-spinoso della testa 7 (in parte trasparente, dal lato della loro contrazione, esattamente cioè le tre
attraverso il quale si vedono l, 2, 3 e 4) componenti del movimento misto del rachide cervicale
- il muscolo lunghissimo della testa 8. inferiore attorno a degli assi obliqui visti precedentemente.
Lo strato superficiale, al contrario, è formato da muscoli con
Sullo stesso piano sono posti più in fuori: il muscolo trasverso direzione incrociata rispetto a quella del piano intermedio,
del collo, il muscolo lungo del dorso e la parte più prossimale cioè obliqua in basso, in avanti ed in fuori, che agiscono que­
del muscolo sacro-lombare 1 1 . sta volta, non più direttamente sul rachide cervicale inferiore,
ma sul cranio e sul rachide sotto-occipitale a livello del
I l piano dello splenio e del l'angolare quale determinano, analogamente a quelli del piano sotto­
Anche lui in parte sezionato, comprende: stante, l ' estensione e l 'inclinazione dal lato della loro con­
- lo splenio anch'esso diviso in due parti: lo splenio del trazione ma, al contrario, una rotazione dal lato opposto.
capo 9 e lo splenio del collo 10 di cui è stata rispettata una Sono così nello stesso tempo antagonisti e sinergici dei
digitazione che si inserisce sul tubercolo posteriore del muscoli del piano profondo che completano funzionalmente.
processo trasverso 10', mentre le altre due (non rap-
14 �----�����==���
15
--+-
--- ��

97 �--��� ��=5�

�---�+-� �/
2 --�----�0=���

-T-\�---
��---��+- 1314'

-----ff--:;A- 14'
7��� ���-- 10'
�rf�--�-- 10

���tt-���- 11

Fig. 79

249
l muscoli sotto-occipitali

La fisiologia dei piccoli muscoli sotto-occipitali è linea curva occipitale inferiore. La sua direzione è obliqua
abitualmente trascurata; questo deriva dal fatto che non è in alto, leggermente in fuori, e più direttamente in dietro del
intesa come il completamento della fisiologia dei muscoli del grande retto posteriore. Questo si spiega per il fatto che
rachide cervicale inferiore. In realtà, il ruolo di questi muscoli l ' arco posteriore dell'atlante è più profondo del processo
«regolatori» è fondamentale nell 'atteggiamento del capo, per spinoso dell'epistrofeo;
accentuare o eliminare componenti di volta in volta desiderate - il muscolo grande obliquo inferiore della testa 3
o no, partendo dal movimento univoco del rachide cervicale muscolo allungato, spesso fusiforme, posto al di sotto ed al
inferiore. di fuori del grande retto, che va dal processo spinoso
dell'epistrofeo alla faccia inferiore ed al bordo posteriore
Prima di analizzarne la fisiologia, è bene riprendere lo studio del processo traverso dell'atlante. La sua direzione è
della loro anatomia topografica, assimilando bene la loro obliqua in alto, in fuori ed in avanti. Si trova quindi su un
disposizione spaziale. B i sogna considerare quindi tre piano che incrocia quello dei muscoli precedenti,
posizioni: particolarmente per quanto riguarda il piccolo retto
- una vista posteriore (fig. 80), posteriore della testa;
- una vista esterna (fig. 8 1 ), - il muscolo piccolo obliquo superiore della testa 4
- una vista prospettiva postero-destra ed inferiore (fig. 82). muscolo corto, appiattito, triangolare, posto dietro
l ' articolazione occipito-atlantoidea che si estende dal
Si individuano così processo trasverso dell'atlante al terzo esterno della linea
il grande retto posteriore della testa l, muscolo curva inferiore dell 'occipitale. La sua direzione è obliqua
triangolare a base superiore, che si estende dal processo in alto ed in dietro. È praticamente posto su un piano
spinoso dell' epistrofeo fino alla linea curva inferiore sagittale poiché non si dirige in fuori. La sua direzione è
dell ' occipitale. La sua direzione è obliqua in alto e parallela a quella del muscolo piccolo retto posteriore e
leggermente in fuori ed in dietro; perpendicolare a quella del muscolo grande obliquo;
il muscolo piccolo retto posteriore della testa 2 - i muscoli interspinosi 5 sono posti da una parte e dall'al­
anch' esso triangolare, appiattito, più corto e più profondo tra della linea mediana, tra i processi spinosi cervicali, al di
del precedente, posto immediatamente al di fuori della sotto dell'epistrofeo; il muscolo grande retto posteriore ed
linea mediana, che si estende dal tubercolo posteriore il piccolo retto posteriore appaiono così come degli
deli' atlante al suo arco posteriore, fino al terzo interno della equivalenti dei muscoli interspinosi.
2 \--H\-\t\W��\\� 2
4 �--J�.l..: . 4

Fig. 80

Fig. 8 1

Fig. 82

251
Azione dei muscoli sotto-occipitali:
inclinazione ed estensione
Il muscolo obliquo inferiore della testa del capo, per la sua La contrazione unilaterale dei quattro muscoli posteriori
disposizione, gioca un ruolo importante nella statica e nella sotto-occipitali (fig. 87: vista posteriore) determina
dinamica dell'articolazione atlanto-epistrofica. Una vista di l ' inclinazione del capo dal lato della loro contrazione,
profilo (fig. 83) mostra infatti che trascinando indietro le mobi lizzando l ' articolazione atlanto-occipitale. Questo
apofisi trasverse dell'atlante, si determina, quando i due angolo di inclinazione i può essere misurato mediante
grandi obliqui si contraggono simmetricamente, uno spo­ l ' angolo compreso fra la linea orizzontale dei processi tra­
stamento indietro ed una estensione del l 'atlante sull'epi­ sversi dell'atlante e la linea obliqua tangente i processi
strofeo, estensione che si può misurare su delle radiografie mastoidei.
prese in laterale, con l ' angolo a a livello delle masse laterali Il più efficace di questi muscoli inclinatori è certamente il
dell'atlante, o con l ' angolo a' livello del suo arco posteriore. muscolo obliquo superiore della testa 4 la cui contrazione
Una vista dall'alto (fig. 84) evidenzia bene lo spostamento in determina l 'allungamento e del suo omologo controlaterale. Il
dietro r determinato dalla contrazione simmetrica dei due muscolo obliquo prende appoggio sul processo trasverso
muscoli obliqui che, come la corda di un arco, spingono del l ' atlante, stabilizzato dalla contrazione del muscolo
l ' epistrofeo in avanti e, per reazione, l ' atlante indietro. Così si obliquo inferiore della testa 3; il muscolo grande retto l è
trova deteso il legamento trasverso, che assicura la meno efficace del muscolo obliquo superiore ed anche il
contenzione passiva dell'apofisi odontoide impedendole di piccolo retto 2 è poco efficace, perché è troppo vicino alla
lussarsi posteriormente. linea mediana.

La rottura del legamento traverso (fig. 85) può essere solo La contrazione simultanea e bilaterale dei muscoli
traumatica (freccia nera), perché normalmente i due muscoli posteriori sotto-occipitali (fig. 88. vista laterale) determina
obliqui inferiori del capo agiscono simultaneamente e hanno l ' estensione della testa sul rachide cervicale superiore: questa
un ruolo essenziale nella corretta dinamica dell ' articolazione estensione si effettua a livello dell 'articolazione atlanto­
atlanto-odontoidea. Possiamo osservare le conseguenze cata­ occipitale grazie alla contrazione del muscolo piccolo retto
strofiche di una tale instabilità atlanto-epistrofica sovrap­ posteriore 2 e del muscolo obliquo superiore 4 ed a livello
ponendo su una vista superiore (fig. 86) il canale vertebrale dell'articolazione atlanto-epistrofica, grazie alla contrazione
dell'atlante e del epistrofeo più chiaro: per mezzo di un del muscolo grande retto posteriore l e del grande muscolo
meccanismo di taglio-sigaro o di ghigliottina, il bulbo si obliquo inferiore della testa 3 (fig. 87).
ritrova compresso, se non sezionato. La zona grigia rap­
presenta il canale vertebrale rimpicciolito, in cui si trova com­
presso il bulbo.
Fig. 83
r --;=�-t---f-l<-+-�

i
-.L
l
l
l o

Fig. 87

253
Azi one rotatoria
dei m uscoli sotto-occi p itali
Oltre alla loro azione di estensione e di inclinazione, i muscoli testa verso destra, a livello d eli 'articolazione atlanto­
sotto-occipitali sono tutti dotati di una azione rotatoria della occipitale e della atlanto-epistrofica. Contemporaneamente il
testa. grande retto di sinistra si allunga di una lunghezza a, cosicché
questo muscolo servirà di richiamo per riportare la testa in
Consideriamo prima di tutto il livello più alto del tratto sotto­ posizione neutra; la contrazione del muscolo obliquo
occipitale cioè l ' articolazione atlanto-occipitale. In una inferiore di destra 3 determina la rotazione del capo a destra
vista dal basso (fig. 89) appare chiaramente che il muscolo ne li' articolazione atlanto-epistrofica.
obliquo superiore della testa 4 determina con la sua con­ In una vista prospettica superiore destra (fig. 91) appare
trazione una rotazione della testa di circa 1 0° dal lato opposto chiaro come la contrazione del grande retto di destra, teso
alla sua contrazione; nell'esempio qui rappresentato la con­ diagonalmente fra il processo spinoso dell'epistrofeo e il
trazione del muscolo obliquo superiore della testa di sinistra processo trasverso destro dell'atlante, faccia ruotare que­
determina la rotazione della testa verso destra. Si vede allora st'ultimo verso destra, allungando nel frattempo il muscolo
tendersi passivamente il muscolo obliquo superiore di destra grande retto sinistro (fig. 90) di una lunghezza b: è il muscolo
4' ed il muscolo piccolo retto posteriore 2. Questi ultimi due di richiamo.
muscoli assicurano il ritorno del capo in posizione neutra. Si vede il piano sagittale di simmetria S dell'atlante ruotare di
1 2° in rapporto al piano sagittale dell'epistrofeo A sotto
Prendiamo ora in considerazione il livello sottostante, quello l ' azione del muscolo grande obliquo della testa.
de l i ' articolazione atlanto-epistrofica. In una vista dal basso
(fig. 90) l'epistrofeo appare rosso sull'atlante tratteggiato. S i Queste precisioni su tutte le azioni dei muscoli sotto­
constata che la contrazione dei muscoli grande retto occipitali, permettono di comprendere per meglio il loro ruolo
posteriore l e obliquo inferiore della testa 3 determina la ne I l ' eliminazione delle componenti non desiderate di
rotazione della testa di circa 1 2° dal lato della loro con­ inclinazione o di rotazione durante movimenti puri del capo,
trazione. Nell'esempio qui riportato, la contrazione del come viene dimostrato con il modello meccanico.
muscolo grande retto di destra l determina una rotazione della
Fig. 89

Fig. 90

Fig. 9 1

255
l m u sco l i d e l l a n u ca :
i l p ri m o ed i l q u a rto p i a no

Il piano profondo dei muscol i della nuca Il piano s u pe rficiale dei m uscol i della nuca
È costituito: I l piano superficiale (fig. 93) è formato dal muscolo
- a livello del rachide cervicale superiore dai muscoli sotto­ trapezio 2 le cui fibre, disposte a ventaglio, partono da una
occipitali precedentemente descritti, linea continua che occupa da una parte il terzo interno della
- a livello del rachide cervicale inferiore dai muscoli linea curva superiore occipitale, dall 'altra i processi spinosi
traverso-spinosi. fmo alla decima dorsale ed il legamento cervicale posteriore.
Disposti simmetricamente contro il piano osseo, nella doccia Partendo da questa linea d' inserzione continua, le fibre più
formata dei processi spinosi, le lamine e i processi trasversi, alte discendono obliquamente il basso, in fuori ed in avanti, e
dall'epistrofeo al sacro, sono formati da l inguette muscolari si fissano sul terzo esterno della clavicola, sull 'acromion e
addossate le une alle altre come le tegole di un tetto. sulla spina della scapola. Il contorno della parte inferiore del
La disposizione delle lamelle muscolari (fig. 92): collo è così formato da una spirale rappresentata dalla
- nella descrizione classica di Trolard (lato sinistro T), le direzione delle fibre del muscolo trapezio. Il trapezio ha un
fibre muscolari che prendono origine dai processi spinosi e ruolo importante nella motilità del cingolo scapolare (vedi
dalle lamine delle quattro vertebre sovrastanti, convergono volume I), ma quando prende punto di appoggio fisso sul
sul processo trasverso della quinta vertebra. cingolo scapolare, agisce potentemente sul rachide cervicale
- in una descrizione più recente di Winckler (lato destro W), e sulla testa:
i fasci muscolari hanno una disposizione inversa. - la contrazione bilaterale e simmetrica dei trapezi
determina l 'estensione del rachide cervicale e del capo con
Queste due concezioni sono due modi diversi di descrivere una esagerazione della lordosi cervicale; quando questa
una stessa realtà, secondo che si parta dal i ' inserzione estensione è contrastata da quella degli antagonisti anteriori
superiore o da quella inferiore. Comunque poiché la direzione del rachide cervicale, il trapezio ha un importante ruolo di
delle fibre muscolari è sempre obliqua in basso, in fuori e tensore e stabilizza tutto il rachide cervicale
leggermente in avanti, la contrazione del traverso-spinoso - la contrazione unilaterale o asimmetrica del trapezio
determina: (fig. 94: vista dorsale del trapezio di sinistra) con con­
- quando è bilaterale e simmetrica, una estensione del trazione del trapezio sinistro, determina una estensione del
rachide cervicale e una iperlordosi. È, cioè, un muscolo capo e del rachide cervicale con iperlordosi, una
erettore del rachide cervicale; inclinazione dal Iato della contrazione e una rotazione
- quando è asimmetrica o unilaterale, l ' estensione, del capo dal lato opposto. I l trapezio è dunque sinergico
l ' inclinazione dal lato della sua contrazione e la rotazione del muscolo steno-cleido-mastoideo omolaterale.
del rachide dal lato opposto. Questa azione è dunque
simile, sul rachide, a quella del muscolo steno-cleido­ Nella parte supero-esterna della nuca (fig. 93 : lato sinstro)
mastoideo sulla testa. Pertanto il traverso-spinoso è compare l ' estremità superiore del muscolo steno-cleido­
sinergico dello steno-cleido-mastoideo ma mentre i l mastoideo. Il contorno esterno della parte superiore della nuca
traverso-spinoso agisce i n modo segmentario, su ciascuno è così formato dalla curva spirale sviluppata dalle diverse
dei metameri del rachide cervicale, lo steno-cleido­ direzioni successive delle fibre del muscolo steno-cleido­
mastoideo, le cui fibre hanno una direzione generale simile mastoideo l, torto sul suo asse.
a quelle del muscolo traverso spinoso, agisce su tutto il
rachide cervicale alle cui estremità si inserisce mediante
due importanti bracci di leva.
Fig. 92

Fig. 93

Fig. 94

257
l muscoli della nuca:
il secondo piano
I l secondo piano muscolare, applicato direttamente sul piano La sua contrazione asimmetrica ed unilaterale determina
più profondo (fig. 95) è formato da due muscoli complessi e l 'estensione associata ali 'inclinazione dallo stesso lato, più
dal muscolo lunghissimo dorsale, i l lunghissimo del collo e la accentuata di quanto non faccia il semispinale del collo, con
porzione superiore della massa del sacro-lombare. in più una rotazione omologa.

Il muscolo semispinale della testa (o grande complesso) 7 Il muscolo lunghissimo del collo (o trasversario del collo) 1 1
situato immediatamente al di fuori della linea mediana, forma lungo e sottile, posto al di fuori del lunghissimo della testa, si
una banda muscolare verticale interrotta da una intersezione inserisce in alto alla sommità degli ultimi cinque processi tra­
aponevrotica che lo ha fatto anche chiamare «digastrico della sversi cervicali ed in basso alla sommità dei processi trasversi
nuca». Il semispinale della testa si fissa in basso sui processi delle prime cinque vertebre dorsali. Le fibre più interne sono
trasversi delle prime sei vertebre toraciche, sulla base dei le più corte e vanno da C7 a D5. Le esterne sono le più lunghe
processi trasversi delle ultime quattro cervicali sui processi e uniscono C3 a Ds.
spinosi della settima cervicale e della prima dorsale.
Il ventre muscolare, spesso e arrotondato, ricopre il muscolo La contrazione simmetrica dei due muscoli trasversari del
trasverso e finisce per riempire la doccia paravertebrale, torace produce l 'estensione del rachide cervicale inferiore.
separato dal suo omologo dal legamento nucale. È sulla Quando questa estensione è contrastata dall ' azione degli
convessità del muscolo semispinale della testa che si vanno antagonisti, i muscoli trasversari assumono la funzione di
modellare i due muscoli spleni 9 e 10 (fig. 96). Il semispinale tensori.
della testa termina sulla squama dell'occipitale al di fuori
della cresta occipitale esterna fra le due linee curve. La contrazione unilaterale o asimmetrica di un muscolo tra­
sversario, determina l ' estensione ed una inclinazione
La contrazione simmetrica e bilaterale di questo muscolo omolaterale.
determina l'estensione della testa e del rachide cervicale con
iperlordosi; Il muscolo lunghissimo toracico fa parte dei muscoli della
la sua contrazione asimmetrica o unilaterale determina una nuca mediante le sue inserzioni più alte sugli ultimi processi
estensione del capo associata ad una leggera inclinazione dal trasversi cervicali. È d'altronde più o meno confuso con la
lato della sua contrazione. porzione cervicale del muscolo sacro lombare 1 1 ' che,
prendendo origine sul bordo superiore delle prime sei coste,
Il muscolo lunghissimo della testa (o piccolo complesso) 8 termina con il muscolo lunghissimo del collo sul tubercolo
posto più in fuori del precedente, lungo e sottile, si dirige in posteriore degli ultimi cinque processi trasversi. La sua azione
alto e leggermente in fuori, fissandosi in basso sulla base dei è identica a quella del muscolo trasverso; inoltre, la porzione
processi delle ultime quattro vertebre cervicali e della prima cervicale del sacro-lombare assume la funzione di tensore
vertebra dorsale, ed in alto alla sommità ed al bordo posteriore muscolare del rachide cervicale inferiore e di elevatore delle
del processo mastoideo. Il suo corpo muscolare è torto su se prime sei coste (vedi pagina 1 62).
stesso poiché le sue fibre più profonde terminano più
internamente ed in alto, mentre le più alte all ' origine
cervicale, sono più esterne sulla mastoide.

La sua contrazione bilaterale e simmetrica, determina


l ' estensione del capo; se l ' estensione è contrastata
dall'azione degli antagonisti anteriori, il muscolo lunghissimo
della testa stabilizza lateralmente quest'ultimo, come se fosse
un tensore invertito.

l
258
Fig. 95

259
l muscoli della nuca:
il terzo piano
A l di sotto del trapezio si trova il terzo piano muscolare (fig. Il muscolo elevatore della scapola (angolare della scapola)
96) formato dallo splenio e dal l'elevatore della scapola. 12 situato al di fuori dello splenio del collo, possiede insieme
a questo delle inserzioni superiori comuni sui processi tra­
Il muscolo splenio 9 e 10 discende in basso fino alla regione sversi delle quattro prime vertebre cervicali. Il suo ventre
dorsale. Si inserisce sui processi spinosi delle ultime sei muscolare appiattito ha una rotazione nella stessa direzione
cervicali, il legamento cervicale posteriore, i primi quattro dello splenio, ma subito se ne allontana per dirigersi
processi spinosi dorsali ed il legamento inter-spinoso; le sue obliquamente in basso e leggermente in fuori e fissarsi sulla
fibre si portano obliquamente in alto, in fuori ed in avanti, si scapola. Quando prende appoggio sul rachide cervicale,
avvolgono sui muscoli del piano profondo e terminano in due l ' angolare della scapola determina un sollevamento della
gruppi ben distinti: scapola (vedi volume 1 ). A l contrario, quando la scapola è
- una porzione cefalica che forma lo splenio della testa 9 fissa, diventa motore del rachide cervicale.
che si inserisce sul l ' occipitale al di sotto del muscolo
steno-cleido-mastoideo sulla metà esterna della linea curva La sua contrazione bilaterale e simmetrica determina una
occipitale posteriore e sul processo mastoideo. Ricopre non estensione del rachide cervicale con iperlordosi. Quando
completamente i due muscoli complessi che appaiono nel questa estensione è impedita dagli antagonisti, diventa un
triangolo formato dal bordo interno dei due spleni; tensore che stabilizza il rachide cervicale lateralmente.
- una porzione cervicale che forma lo splenio del collo l O
che è stato raffigurato nella parte sinistra con i suoi rapporti La sua contrazione unilaterale o asimmetrica determina,
con lo splenio e nella parte destra da solo per mostrare come lo splenio del collo, un'estensione con rotazione ed
come si avvolga su se stesso e per mostrare le linguette inclinazione dal lato della sua contrazione, nel senso dunque
terminali sui percorsi trasversi dell'atlante, dell ' epistrofeo del movimento univoco del rachide cervicale inferiore.
e della terza cervicale.

La contrazione bilaterale e simmetrica dello splenio


provoca un'estensione del capo e del rachide con iperlordosi.

La contrazione asimmetrica o unilaterale dello splenio,


determina una estensione, un inclinazione ed una rotazione
dal lato della sua contrazione, nel senso dunque del
movimento univoco del rachide cervicale inferiore.
Fig. 96

261
L'estensione del rachide cervicale
per l'azione dei muscoli nucali
l muscoli nucali sono tutti estensori del rachide cervicale e Sono:
del capo, ma secondo la loro disposizione si possono - da una parte il trapezio (8, fig. 79 e 9, fig. 93);
distinguere in tre gruppi. - dall'altra il muscolo steno-cleido-mastoideo (fig. 99),
sistema diagonale che incrocia la direzione del rachide
Un primo gruppo (fig. 97) comprende tutti i muscoli che si cervicale e la cui contrazione bilaterale e simmetrica, porta
inseriscono sul rachide cervicale a livello dei processi tra­ a tre conseguenze: l ' estensione della testa sul rachide
sversi e che si dirigono obliquamente in basso ed in dietro cervicale 10, la flessione del rachide cervicale sul rachide
verso la regione dorsale; questi sono: dorsale 9 e l ' estensione del rachide cervicale su se stesso
- il muscolo splenio del collo l ; con iperlordosi 1 1 .
- i l muscolo lunghissimo del collo e l a parte cervicale del La statica del rachide cervicale sul piano sagittale (fig.
sacro-lombare 2; 1 00) dipende dunque da un equilibrio dinamico permanente
- il muscolo elevatore della scapola 3. fra:
- da una parte l ' azione di estensione dei muscoli nucali: il
Questi muscoli sono estensori del rachide cervicale di cui musculo splenio S lunghissimo del collo, sacrolombare e
aumentano la lordosi; la loro contrazione unilaterale lungo dorsale Ld e trapezio T. Tutti questi muscoli
determina inoltre l 'inclinazione e la rotazione dal lato della formano delle corde parziali o totali nella concavità della
loro contrazione; sono i muscoli motori del movimento lordosi cervicale;
univoco del rachide cervicale inferiore. - dall'altra, i muscoli anteriori ed antero-esterni;
- il lungo del collo Le, che è flessore e correttore della
Un secondo gruppo (fig. 98) formato da muscoli a direzione lordosi cervicale;
obliqua in basso ed in avanti: - i muscoli scaleni Se che sono flessori del rachide cervicale
- da una parte, il traverso-spinoso 4, muscolo proprio del sul rachide dorsale, ma che hanno tendenza a causare una
rachide cervicale inferiore; iperlordosi cervicale se la loro azione non è bilanciata dal
dal l'altra, i muscoli che uniscono l ' occipite al rachide lungo del collo e dai muscoli sovra e sotto-ioidei (vedi fig.
cervicale inferiore: il semispinoso della testa 6 ed il lun­ 78, p. 247).
ghissimo della testa 7; lo splenio della testa che non è
stato raffigurato in questo schema fa parte di questo La contrazione simultanea di tutti questi gruppi muscolari
gruppo; determina un irrigidimento del rachide cervicale nella sua
infine, i muscoli sotto-occipitali non raffigurati nello posizione intermedia. Questi muscoli si comportano così
schema (vedi le pagine 250 -254). come dei tensori posti sul piano sagittale e sui piani obliqui;
hanno un ruolo essenziale nell'equilibrio della testa e nel
Tutti questi muscoli sono estensori del rachide cervicale di cui permettere di portare pesi sulla testa stessa, che per certi
aumentano la lordosi ed estensori della testa sul rachide popoli è un mezzo abituale di portare pesi liberando le mani.
cervicale per le loro inserzioni dirette su li' occipitale. Questa tradizione ha sicuramente un effetto di rinforzo per la
struttura del rachide cervicale e la potenza di tutti i muscoli
Un terzo gruppo, infine, formato da muscoli passanti com­ nucali.
pletamente a ponte al di sopra del rachide cervicale sul quale
non prendono inserzione. Uniscono così direttamente
l'occipitale e il processo mastoideo al cingolo scapolare.
Fig. 97 Fig. 98

Jti!"'F

Fig. 99 Fig. 100

263
S i n e rg i a-a ntagon ismo
d e i m u sco l i pa rave rte b ra l i e
d e l lo ste rno-cl e i d o-masto i d eo

La figura 99 (vedi p. 263) illustra perfettamente i l risultato A partire dal momento in cui il rachide cervicale è irrigidito,
della contrazione simmetrica, ma isolata degli stemo-cleido­ la lordosi appianata (fig. l 03) e l 'estensione della testa sul
mastoidei SCM: non possono, quando si contraggono rachide cervicale impedita dai muscoli sotto-occipitali
isolatamente, agire efficacemente nel mantenere l ' equilibrio anteriori e dai sovra e sotto-ioidei, la contrazione simultanea
del capo e la statica del rachide cervicale. Per far questo hanno dei due muscoli steno-cleido-mastoidei (fig. 1 04) determina la
bisogno dell'aiuto dei muscoli antagonisti e sinergici che per flessione del rachide cervicale sul rachide dorsale. Esistono
prima cosa raddrizzano la lordosi cervicale (fig. 1 01), cioè: dunque dei veri rapporti di sinergismo-antagonismo fra i
essenzialmente il lungo del collo Le, situato muscoli steno-cleido-mastoidei e i muscoli paravertebrali,
immediatamente al davanti dei corpi vertebrali; raddrizza situati a contatto del rachide oppure a distanza più in avanti.
l'arco formato dalla lordosi cervicale grazie alla posizione Quando si porta i pesi sulla testa, tutti questi muscoli vengono
sulla convessità di questo arco; contratti simultaneamente, in stato di equilibrio dinamico
- i muscoli flessori della testa sul rachide cervicale (fig. 1 02) permanente che trasforma l 'insieme testa e collo in un blocco
posti a livello del sotto-occipitale : i muscoli lungo della rigido, ma flessibile, alla cima dell'impalcatura rachidea. È il
testa, retto anteriore della testa e il muscolo retto trionfo della bipedi a . !
. .

laterale; Quest'esercizio è consigliato per le donne che vogliono


- inoltre, i muscoli sovra e sotto-ioidei agiscono a distanza acquisire un portamento da regina.
su di un gran braccio di leva anteriormente al rachide
cervicale, a condizione che la mandibola sia bloccata sulla
mascella dalla contrazione dei muscoli masticatori.
Fig. 1 0 1 Fig. 1 03

Fig. 1 0 2 Fig. 1 04

265
L'am piezza totale dei movimenti
del rachide cervicale
Come si possono misurare praticamente le ampiezze dei Per misurare l 'inclinazione I (fig. l 07) si terrà conto
movimenti del rachide cervicale? Per la flesso-estensione e dell'angolo formato dalle due linee rappresentate da una parte
l 'inclinazione, una misurazione precisa si può basare su delle dalla linea tangente le clavicole e dall'altra dalla linea
radiografie in proiezione laterale ed in antero-posteriore, la passante per gli occhi.
rotazione è, invece, molto più difficile da quantificare:
occorre ricorrere alla T.A.C. o alla R.M. Una misurazione più precisa della flesso-estensione e dell'in­
c linazione può essere effettuata mediante un goniometro a
Si possono anche usare dei punti di repere clinici esterni come bolla, che si fisserà sul cranio nel piano sagittale, per misurare
riferimento; per la flesso-estensione (fig. 1 05) il piano di la flesso-estensione, o nel piano frontale, per misurare
riferimento è quello masticatorio che in posizione neutra è l ' inclinazione.
orizzontale. È possibile materializzarlo facendo stringere tra
le mascelle un foglio di cartone, il quale rappresenta questo Esiste un altro movimento poco usato nei nostri paesi, ma
piano. L 'estensione E sarà quindi l 'angolo aperto in alto, frequente per le ballerine balinesi (fig. 1 08): il movimento di
formato dal piano masticatorio e l 'orizzontale. La flessione F traslazione laterale della testa T, senza nessuna inclinazione.
sarà l'angolo aperto in basso, tra il piano masticatorio e Alcune delle nostre conoscenze femminili possono realizzarlo
l 'orizzontale. L ' ampiezza di questi movimenti è già stata per gioco di società. Attenzione !questo movimento viene
precedentemente definita, ma è molto variabile a seconda dei considerato valido solo se la linea degli occhi rimane parallela
soggetti. a se stessa . . . bisogna aver assimilato bene quello che è stato
spiegato all'inizio del capitolo sui movimenti compensatori
La misura della rotazione della testa e del collo (fig. 1 06) delle articolazioni sotto-occipitali. Il segreto sta nel realizzare
può essere fatta su un soggetto seduto su una sedia delle contro-contro-compensazioni. Quindi, partendo dalla
immobilizzando il cingolo scapolare. Si prenderà come punto posizione univoca del rachide cervicale inferiore di
di riferimento la linea delle spalle e la rotazione è data inclinazione destra, rotazione-estensione, bisogna effettuare a
dall'angolo R formato da questa linea di riferimento ed il livello del complesso sotto-occipitale una contro-rotazione
piano frontale passante per gli orecchi, oppure dall'angolo R' sinistra, flessione (leggera) e soprattutto contro-inclinazione
formato dal piano sagittale della testa col piano sagittale del sinistra per portare il meridiano del naso alla verticale. È
corpo. Una misurazione più precisa può essere effettuata su iniziato il concorso . . . .
un soggetto disteso sul dorso posto su un piano rigido NB: è molto facile effettuare questo movimento, detto della
orizzontale, mediante un goniometro a bolla' fissato sulla Balinese, sul modello meccanico del rachide cervicale da
fronte in un piano trasversale. costruire (vedi. p. 324).

l. il goniometro a bolla è poco utilizzato in fisiologia articolare, tuttavi a indica l ' angolo in rapporto alla verticale, il che può essere molto utile. Il goniometro
a bolla è invece sul cruscotto degli aerei (di turismo, ecc.): indica l ' inclinazione laterale dell'aereo. Nel linguaggio metaforico, "incastrare la bolla" significa
riposare in posizione sdraiata . . . . . .
Fig. 1 05 Fig. 1 06

Fig. 1 07 Fig. 1 08

267
Rapporti dell'asse nervoso con
il rachide cervicale
Il sistema cerebro-spinale è contenuto all 'interno della scatola Questa regione sotto-occipitale rappresenta quindi il perno, il
cranica e del canale rachideo. A livello del rachide cervicale, punto più mobile del rachide cervicale ed il distretto più
il canale rachideo protegge il bulbo che esce dal cranio sollecitato meccanicamente. Da ciò si capisce l 'importanza
attraverso il forarne occipitale ed il midollo cervicale, da cui degli elementi di contenzione legamentosa e di quelli ossei di
originano le radici del plesso cervicale e del plesso brachiale. cui il più importante è il processo odontoideo; una frattura
Il bulbo ed il midollo cervicale quindi contraggono stretti della base del dente rende completamente instabile l 'atlante
rapporti con gli elementi molto mobili del rachide cervicale, sull'epistrofeo, che può anche basculare posteriormente sia,
soprattutto a livello del rachide sotto-occipitale in una zona di molto più gravemente, in avanti, vera e propria lussazione
transizione meccanica assai particolare (fig. 1 09: vista in anteriore dell'atlante sull ' epistrofeo con compressione del
prospettiva anteriore destra). Infatti, dopo la sua fuoriuscita bulbo e morte immediata.
dal forarne occipitale, il bulbo S, che si continua nel midollo
M, si porta indietro e fra i due condili occipitali C, che Altro elemento molto importante di stabilità dell'atlante
formano a questo livello i due punti di appoggio del cranio sull 'epistrofeo è il legamento trasverso la cui rottura
sulla colonna cervicale. Ma tra i condili occipitali e la terza permette la lussazione anteriore deli' atlante suli' epistrofeo,
vertebra cervicale, l 'epistrofeo e l ' atlante ripartiscono su tre mentre il dente resta in sede e va a comprimere assai
colonne il peso della testa, che prima gravava soltanto su due gravemente il bulbo (vedi fig. 84, 85 e 86, p. 253 ), ledendo lo.
colonne C e C'. Queste tre colonne che proseguono in tutto i l Anche qui la morte immediata è la regola. Tuttavia le rotture
rachide sono: del legamento trasverso sono più rare delle fratture del dente.
- la colonna principale dei corpi vertebrali l posta al
davanti del midollo; Nel piano inferiore del rachide cervicale, il punto più
- le due colonne più piccole laterali rappresentate dai sollecitato è posto fra C5 e C6. È a questo livello che si
processi articolari 2 e 3 posti da una parte e dal l 'altra del possono osservare con la maggiore frequenza le lussazioni
midollo. anteriori di C5 e C6 con uncinamento dei processi articolari
inferiori di C5 sui processi articolari superiori di C6 (fig.
La divisione delle linee di forza si attua così a livello dell'epi­ 1 1 1). In questa posizione il midollo si trova compresso fra
strofeo che rappresenta un vero e proprio mezzo di l ' arco posteriore di C 1 e l ' angolo postero-superiore del corpo
ripartizione del carico tra il cranio e l'atlante da una parte ed di C6. A seconda del livello, la compressione midollare
il resto della colonna cervicale dall 'altra. In effetti su una determina una paraplegia o una tetraplegia che può essere
vista di profilo (fig. 1 10) il carico sopportato da ciascuno dei rapidamente mortale.
condili dell'occipitale C si divide a sua volta in due:
- da una parte, in avanti ed all'interno, le sollecitazioni di È evidente che tutte queste lesioni, che creano una grave
tipo statico principali si portano verso i corpi vertebrali instabilità del rachide, possono essere aggravate da manovre
CV mediante il corpo dell'epistrofeo; incongrue al momento del primo soccorso dei feriti; in
- dali ' altra, le sollecitazioni di tipo dinamico verso la particolare si comprenderà che ogni movimento di flessione
colonna dei processi articolari A, posteriormente e d al di del rachide cervicale e di flessione della testa sul rachide
fuori, attraverso il peduncolo vertebrale dell ' epistrofeo e i l cervicale possa aggravare la compressione del bulbo o del
processo articolare inferiore posta sotto l'arco posteriore midollo. Quindi, per esempio, al momento del soccorso di un
deli' epistrofeo. ferito della strada, uno dei soccorritori deve avere il compito
unico ed essenziale di trazionare la testa secondo l'asse del
rachide e di porlo in leggera estensione, ciò per evitare gli
spostamenti di una eventuale frattura sia a livello sotto­
occipitale sia al di sotto.
Fig . 1 1 0

Fig. 1 09

Fig . 1 1 1

269
Rapporti delle radici cervicali
con il rachide
Abbiamo già visto i rapporti molto importanti del rachide con Una vista in proiezione laterale (fig. 1 1 3) mostra in effetti
il bulbo ed il midollo, adesso ci interessiamo ai rapporti con le gli stretti rapporti delle radici cervicali che fuoriescono dai
radici nervose. forami di coniugazione con le articolazioni zigapofisare
posteriormente e le articolazioni unco-vertebrali anterior­
A livello di ogni segmento del rachide cervicale le radici dei mente (parte superiore della figura). Quando si instaura la
nervi cervicali escono attraverso i forami di coniugazione. cervicoartrosi (parte inferiore della figura) si vedono apparire
Queste radici possono essere interessate da processi non soltanto i becchi osteofitici nella parte anteriore dei piatti
patologici (fig. 1 12): le ernie discali sono rare a livello del vertebrali l , ma, soprattutto nelle proiezioni radiografiche
rachide cervicale, la loro protrusione postero-laterale (freccia oblique di tre quarti, delle proliferazioni osteofitiche che
l ) è impedita dalla presenza di processi unciformi tanto che, prendono origine dalle articolazioni unco-vertebrali 2 e che
quando si verificano sono molto più mediane (freccia 2) di vanno a fare salienza sull'area del forarne di coniugazione.
quanto non accada a livello lombare; provocano quindi spesso Così pure gli osteofiti possono partire posteriormente dalle
la compressione del midollo. articolazioni zigapofisarie 3 e la radice cervicale può così
Bisogna notare all'interno del processo trasverso, l 'arteria trovarsi compressa tra osteofiti anteriori a partenza unco­
vertebrale nel suo canale. vertebrale ed osteofiti posteriori a partenza articolare. Si può
Tuttavia la causa di compressione più frequente a livello del così spiegare la sintomatologia radicolare delle cervicoar­
rachide cervicale è data dali ' artrosi delle articolazioni unco­ trosi.
vertebrali (freccia 3).
Fig. 112

Fig. 1 1 3

271
L'arteria vertebrale
ed i vasi del collo
Per i suoi rapporti stretti con il rachide cervicale, ci sembra - Poi, durante la sua riunione con la sua omologa con­
importante precisare le relazioni che dell'arteria vertebrale trolaterale, passa a contatto del processo odontoideo da cui
con il rachide, e, in generale, le sue relazioni con i vasi del è solo separata dal legamento trasverso.
collo, che alimentano il cervello e la faccia. Da notare che la costituzione del tronco basilare, che si divide
l vasi della testa e del collo traggono la loro origine (fig. 1 14, poi in due, è una dimostrazione del principio di economia
vista di profilo) sull' arco aortico: universale d ' Ockham 1 , perché le due arterie vertebrali
- dal lato destro, direttamente dal tronco brachiocefalico l , avrebbero potuto varcare separatamente il forarne occipitale.
che s i divide in arterie succlavia destra 2, e carotide D 'altronde (fig. 1 14), l'arteria carotide primitiva 3 sale alla
primitiva destra 3. faccia antero-laterale del collo e si divide in arteria carotide
- dal lato sinistro, separatamente, dal l ' arteria carotide esterna 9, che si divide poi a sua volta in arteria temporale
primitivo sinistra, seguito dall'arteria succlavia sinistra. superficiale 10 e arteria mascellare interna 1 1 , entrambe
È dali' arteria succlavia che si distacca l 'arteria vertebrale 4', arterie della faccia. Invece, l'arteria carotide interna 7, pene­
che si dirige, nel cavo sopraclaveare, verso il forarne tra­ tra dalla base del cranio nella cavità cranica e descrive una
sversario della sesta vertebra cervicale. Decorre poi dal basso curva, chiamata sifone carotideo l O, prima di dividersi in
all 'alto 4 nel canale formato dalla successione dei forami dei rami terminali irrorando il cervello.
processi traversi cervicali, fino all 'atlante (fig. 1 1 5, vista Il punto importante da ricordare è che il tronco basilare
postero-destra). Giunta a livello dell'atlante (fig. 1 16), comunica con le arterie carotidi interne tramite un sistema
sopra al suo processo traverso, cambia completamente anastomotico, l'esagono di Willis. Le arterie vertebrali
direzione e descrive un arco, che contorna dall'indietro la assicurano dunque non solo l'apporto arterioso della fossa
massa laterale deli ' atlante, dove scava una doccia profonda. posteriore del cranio, cioè il cervelletto e il tronco cerebrale,
Penetra così nel canale vertebrale, a contatto della faccia ma partecipano alla vascolarizzazione del cervello
esterna del tronco cerebrale e del bulbo rachideo, e si dirige anteriore, assumendo la supplenza in caso di colasso
verso l'alto, in avanti e in dentro, forma riunendosi con la sua de li' apporto carotideo.
simmetrica controlaterale il tronco basilare, arteria Quando così chiarito il ruolo essenziale delle arterie verte­
importante che, alla faccia anteriore del tronco cerebrale, brali, si capisce l'importanza della loro salvaguardia in tutti
penetra dal forarne occipitale nella fossa posteriore del cranio. gli atti sul rachide cervicale. Abbiamo visto delle lesioni
Lungo questo tragitto, l 'arteria vertebrale viene esposta ai del l ' arteria vertebrale durante le manipolazioni un po'
trauma: vigorose del rachide cervicale . . .
- prima nel canale trasversario, dove deve scorrere
liberamente per poter adattarsi alle variazioni di curva e di
direzione del rachide cervicale. Ogni disgiunzione di verte­
bra in rapporto a quelle vicine può danneggiarla.

l . Guillaume d'Ockham: frate francescano, teologo scolastico, filosofo e logico inglese, chiamato "il dottore invincibile". Nato a Ockham, Surrey, verso 1 290,
scomunicato nel 1 3 3 0 e morto di peste a Monaco nel 1 349.
Ha enunciato il principio di parsimonia, o principio di economia universale: "la verità di una teoria va fondata sul minimo dei presupposti, di ragioni e di dimo­
strazioni".
Questo principio è anche conosciuto con l 'espressione "il rasoio d 'Ockham", che elimina tutti i presupposti inutili delle dimostrazioni in una costruzione logica.
È proprio in questa stessa logica che si situa il pensiero di Copernico, il quale, trovando che per spiegare il moto retrogrado dei pianeti interiori il sistema di
Tolemeo era troppo complicato, ha risolto il problema con il sistema eliocentrico. È stato, come Einstein, sensibile alla bel lezza della dimostrazione . . .
Fig. 1 1 5

Fig. 1 1 6 Fig. 1 1 4

273
Im portanza del peduncolo vertebrale:
il suo ruolo nella fisiologia
e la patologia rach idee

A ogni piano del rachide, il peduncolo vertebrale gioca un Questa tecnica non è consigliata ai principianti in chirurgia
ruolo meccanico assicurando l' unione tra la colonna dei del rachide: bisogna, in effetti prendere dei reperi precisi per
corpi vertebrali, che sopporta gli sforzi statici, e l ' arco scegliere il punto di penetrazione. Poi, la direzione sul piano
posteriore, che gioca un ruolo dinamico perché è la sede delle verticale va, anche determinata a seconda del piano rachideo.
inserzioni muscolari, e anche un ruolo protettore per l ' asse La direzione è orizzontale a livello lombare (fig. 121) e a
nervoso. volte obliqua leggermente in dentro (fig. 1 22). Fino ad ora, era
Il peduncolo vertebrale è una struttura tubolare, fatta di una la destrezza e l 'esperienza del chirurgo che garantivano una
corticale robusta che avvolge una cavità midollare riempita di buona direzione, perché bisogna tener presente la vicinanza
osso spongioso. Questo cilindro è relativamente corto e il suo della radice del nervo spinale che esce dai forami di
orientamento è variabile a seconda dei piani del rachide, ma coniugazione sotto e soprastante (fig. 1 22). Attualmente,
l?resenta delle caratteristiche constanti. grazie all'assistenza informatica, la mira è nettamente più
E perfettamente visibile sulle radiografie di tre quarti (fig. precisa e consente di inserire delle viti pedicolari con una
11 7): è l'occhio del cagnolino (croce). Ma osservandolo maggiore sicurezza. Forse sarà possibile grazie a quest'assi­
meglio, si può vedere lungo tutta l ' altezza del rachide (fig. stenza informatica di inserime sugli altri piani, in particolare
1 18): ogni vertebra "possiede due occhi" e bisogna sapere al piano cervicale (fig. 1 23, 124 e 125), dove il peduncolo è
"guardare le vertebre degli occhi", da cui l 'idea ingenosa di più sottile e le direzioni diverse, ma, per il momento, ciò è
Roy-Camille ( 1 970) di inserire una vite nell'asse di questo possibile solo a livello C2 e C7.
peduncolo, sia per solidarizzare l'arco posteriore con il corpo L' introduzione della vite pedicolare rappresenta un progresso
vertebrale, o per prendere un appoggio solido su una o varie molto importante nella chirurgia rachidea, per stabilizzare
vertebre (fig. 1 19). Prima dell 'intervento, si può apprezzare, delle fratture, fissare delle placche, prendere appoggio su una
con le radiografie, un'eventuale divergenza pedicolare, e o varie vertebre per qualsiasi motivo. Questa idea innova­
inserire, ogni tanto, la vite "dritto davanti" sul piano sagittale trice deriva essenzialmente da una conoscenza perfetta
(fig. 120). dell'anatomia.
Fig. 1 1 7 Fig. 1 1 8

Fig. 1 2 1 Fig. 1 1 9

Fig. 1 22 Fig. 1 2 0

Fig. 1 23 Fig. 1 24

Fig. 1 25

275
La testa incorona l' impalcatura rachidea e contiene la cosa bocca e la lingua, ciò che realizza la fonazione. Così, l'uomo
più preziosa della nostra persona, il cervello, il nostro dispone di un sistema di comunicazione sonora, il linguaggio,
computer centrale, protetto in una scatola ossea robusta, la che gli permette di beneficiare i suoi simili di informazioni e
scatola cranica. Essa è direttamente in contatto con i l di sentimenti. Questa trasmissione orale è estesa con la tra­
rachide, che contiene il midoUo, fascio d i trasmissione delle smissione scritta . . .
infonnazioni e degli ordini. Di forma ovoide, questa scatola è La testa comporta anch'essa dei muscoli e delle
costituita di placche ossee articolate le une alle altre tramite articolazioni, ma di un tipo molto particolare. . . questi
delle suture ossee prive di mobilità. muscoli, prima chiamati muscoli pelliciai del viso, studiati da
La testa sopporta, inseriti nella massiccio fasciale, i principali Duchenne de Boulogne, non mobilizzano nessun elemento
sensori, la vista e l ' udito, che ci informano sul nostro scheletrico. Grazie all 'espressione facciale, sono lo strumento
ambiente circostante. La vicinanza di questi sensori accorcia di un secondo sistema di comu nicazione quasi
il tempo di trasferimento delle informazioni al cervello: è internazionale, che completa il linguaggio orale. I muscoli
un ' illustrazione del principio di economia universale pelliciai , chiamati anche orbicolari, controllano gli orifizi
evidenziato da Guillaume d ' Ockham. Grazie alla sua della faccia: il muscolo orbicolare delle labbra chiude la
mobilità, il rachide cervicale permette l 'orientamento dei bocca, il muscolo orbicolare delle palpebre chiude gli occhi.
sensori e migliora la loro efficacia. Invece, esiste solo un muscolo dilatatore della narice . .
La testa comporta due porte di entrata per il cibo e per l'aria: Quanto a l condotto uditivo esterno, rimane aperto, coadiuvato
- la bocca, è ben giudiziosamente situata sotto i l naso, i l nella raccolta dei suoni dal padiglione dell 'orecchio, che, per
quale può così controllare l 'odore del cibo prima di l'uomo, ha perso la sua capacità di orientamento, ben visibile
introdurlo. Ma un secondo controllo viene fatto dal gusto, per gli animali.
il quale, precisando la loro natura chimica, può Esistono anche delle ossa il cui ruolo è di trasmettere delle
intuitivamente o grazie ali' esperienza acquisita dalla vibrazioni tra il timpano e l' orecchio interno, la catena delle
specie, rifiutare l 'ingestione di sostanze nocive o tossiche; tre ossicini dell'orecchio interno (qui non sviluppato).
- il ruolo del naso è di controllare, filtrare e riscaldare l'aria Di più, due articolazioni sinoviali, le articolazioni temporo­
che inspiriamo. La via aerea incrocia la via digestiva a mandibolari, permettono i movimenti dell'osso mascellare
livello della faringe e della laringe. Quest'ultima, con un inferiore, indispensabili all'alimentazione e alla fonazione.
meccanismo di un'estrema precisione, gioca il ruolo di Da notare anche la presenza di due articolazioni senza osso: le
valvola di protezione impedendo l ' introduzione di articolazioni dei globi oculari nelle loro orbite che
elementi solidi o liquidi per vie aeree. condizionano l'orientamento dello sguardo.
Ma la laringe, già precedentemente accennata per la sua Nelle pagine successive (vedi. p. 294) ci interesseremo alle
fisiologia (vedi. p. 1 82), gioca anche lei un ruolo essenziale articolazioni temporo-mandibolari e alla mobilità dei globi
nella specie umana modellando i suoni, articolati poi dalla oculari (vedi p. 306) . . . .
--

l
l
)

2 77
Il cranio

Lo scheletro cranico (fig. l) è formato da venti due ossa l 'osso più complicato della base cranica: lo possiamo
piatte, derivate da nuclei ossei dei dodici primi metameri paragonare a un aereo biplano, in cui la fusoliera è
embrionali, ma profondamente trasformati a causa della costituita dal corpo. Sulla parte superiore del corpo, la
specificità della loro funzione: costituire la scatola cranica e i l sedia del pilota1 viene rappresentata dalla sella turcica. Le
massiccio facciale. due piccole ali, le superiori, si articolano con l'osso
La scatola cranica è formata da placche ossee formate da un frontale. Le due grandi ali, quelle inferiori, costituiscono
tessuto spugnoso centrale ricoperto da due corticali molto il pavimento della fossa dell 'orbita. Le due ali superiore e
robuste, una esterna, epicranica, un'altra interna, endocranica. inferiore sono separate dalla fessura sfenoidale situata
A livello della base cranica, queste placche si fondono con nello sfondo dell'orbita. ! processi pterigoidee formano da
parti più massicce, costituendo la connessione con i l ogni lato il carrello d' atterraggio del bipiano.
massiccio facciale e il rachide cervicale. - l 'osso temporale 6, da ogni lato, completa con la sua
La scatola cranica, di forma ovoide, è costituita da sei plac­ squama la scatola cranica e con la piramide petrosa (rocca
che: petrosa), la base cranica;
- l'osso occipitale l , in dietro, con la sua grande squama - l 'osso palatino 7, da ogni alto, si articola con il processo
forma l'occipite ed è unito al processo basilare, forato dal pterigoideo dell'osso sfenoide. Completa la formazione
largo foro occipitale, da dove l'asse nervoso, il bulbo cere­ delle fosse nasali e del palato;
brale e il midollo spinale, escono dal cranio per occupare il - l ' osso zigomatico 8, da ogni lato, completa l'orbita e forma
canale vertebrale. Su entrambi i lati del foro occipitale si lo scheletro dello zigomo;
situano i due condil i dei processi occipitali, che si - le due ossa proprie del naso 9, formano simmetricamente il
articolano con il rachide cervicale, a livello dell'atlante; dorso nasale;
- le ossa parietali 2, placche pari e simmetriche, formano la - l 'osso mascellare 10, forma da solo, da ogni lato, la quasi
parte supero-laterale del cranio, articolate in dietro con totalità del massiccio facciale. È praticamente vuoto perché
l 'osso occipitale. occupato dal seno mascellare. Forma il pavimento
- L'osso frontale 3, larga squama impari e mediana, forma dell'orbita, e presenta sulla sua parte inferiore le arcate
la fronte ed è articolato in dietro con le due ossa parietali. dentarie superiori e il processo palatino, che costituisce la
In avanti, l 'osso frontale presenta le arcate orbitarie quasi totalità del palato;
prolungate in dietro con la parete superiore del l 'orbita. - la mandibola 1 1 , osso impari e mediano, a forma di ferro
Queste quattro ossa formano la volta cranica. di cavallo, con due rami risalenti che sorreggono i condili,
La base del cranio è costituita dali ' avanti ali ' indietro da: superfici mobili dell'articolazione temporo-mandibolari.
- l 'osso etmoide 4, impari e mediano, si situa in dietro della Presenta l 'arcata dentaria inferiore che corrisponde alla
parte centrale de li' osso frontale, e costituisce la parte supenore.
maggiore delle fosse nasali. La sua parte superiore presenta Per essere completo, bisogna ancora citare delle piccole ossa
la lamina cribrosa in cui i forami lasciano il passaggio alle come l 'osso vomero, l ' osso lacrimale, e il cornetto inferiore
terminazioni sensoriali dei due bulbi olfattivi, organi che non partecipano alla struttura e che non sono raffigurate
dell'olfatto. Il corpo del l'osso etmoide presenta numerose su questo schema.
cellule, cavità che alleggeriscono la struttura, e nel piano Nei libri di anatomia descrittiva possiamo trovare una
sagittale la lamina perpendicolare separa le due fosse descrizione dettagliata di queste ossa con i loro rapporti.
nasali, occupate dai cornetti superiori e medi;
- l'osso sfenoide 5, impari e mediano, forma con il suo corpo
la connessione tra l 'osso etmoide e l'osso occipitale. È

l . i l pilota definisce la ghiandola dell'ipofisi, il maestro d 'orchestra d e l sistema endocrino


Fig. l

Disegno tratto da A ndràs Szunyoghi.

279
Le suture craniche

Tranne l' osso mascellare e la mandibola, le ossa del cranio piano, ma oblique, e tutte nella stessa obliquità . . . ! Quindi
sono articolate tra di loro per mezzo di suture. Per non è impossibile lo scorrimento obliquo delle placche l 'una
l ' embrione, e anche per il neonato, le ossa del cranio sull'altra (fig. 8) in un movimento di subduzione che ricorda
rimangono relativamente mobili tra di loro, perché non la tettonica delle placche (fig. 9), messe alla luce da Wegener
saldate, come ne testimonia la persistenza della grande per spiegare i terremoti . . .
fontanella anteriore o bregmatica che si ossifica com­ L'osservazione della figura l lascia così supporre che grazie
pletamente dagli otto ai diciotto mesi. La mobilità delle ossa all'obliquità delle suture, le squame delle due ossa temporali
del cranio per il bambino si spiega con l 'aumento del volume potrebbero scorrere lateralmente, in una specie di dilatazione
rapido del cervello, che continua dopo la nascita. Dopo, la cre­ in rapporto alle squame. Resta da dimostrare questa tettonica
scita ossea può accompagnare quella del cervello fino delle squame craniche con un esperimento che consiste nel
all'adolescenza, periodo in cui il cranio ha acquisito il suo realizzare una compressione progressiva fronto-occipitale
sviluppo definitivo. (senza andare fino alla tortura de li 'inquisizione natural­
Le suture ossee, che articolano tra di loro le placche ossee mente ! ) prendendo delle sezioni tomo-densitometriche
(fig. 2), hanno un disegno estremamente sinuoso che, quando frontali a riposo e sotto compressione. Rimarrà poi da
sono incastrate (fig. 3), impedisce ogni movimento nel piano spiegare la fisiopatologia che ne potrebbe derivare . . .
della placca. II paragone con un puzzle (fig. 4) fa vedere Un argomento di semplice logica difende i micromovimenti in
molto bene questa interdipendenza tra i pezzi del puzzle (fig. queste suture, perché se non esistessero, queste suture
5) a patto che rimangano nel piano, cioè appoggiate sul sarebbero finite per scomparire nel corso dell 'evoluzione.
tavolo. È questo ragionamento ha permesso agli anatomisti II cranio degli ominidi, in particolare quello delle scimmie
classici di dire che queste suture sono prive di ogni mobilità. superiori e soprattutto l 'uomo, presenta una caratteristica che
Questo dogma è attualmente contestato da certi specialisti che deriva dal passaggio in stazione verticale. Nell'animale, il
cercano di spiegare una patologia con dei movimenti in que­ cane per esempio (fig. 10; in linea blu, la scatola cranica e in
ste suture. Ma pensandoci bene, dei movimenti tra i pezzi del linea rossa, il massiccio facciale), la quadrupedia causa la
puzzle sono possibili a patto che si realizzino fuori dal piano quasi orizzontalità del rachide cervicale, da cui la posizione
(fig. 6). Su di una sezione (fig. 7), è ovvio: uno scorrimento infero-posteriore del foro occipitale. Invece, la bipedia (fig.
perpendicolare è possibile. 1 1 ) ha determinato, nel corso de l i ' evoluzione, una
Se guardiamo adesso la figura l (vedi p. 279), si constata che migrazione antero-inferiore del foro occipitale per l'uomo,
la maggior parte di queste suture sono, non perpendicolari al verso la parte inferiore della scatola cranica.
Fig. 6

Fig. 5
'-------'

Fig. 2 Fig. 7 l ----+-1 -------------1 t


.___

7
/'/ ------------- 1

Fig. 3 Fig. 8 ---/'


'-- �L
�- ��
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Fig. 9

Fig. 1 0

281
Cranio e massiccio facciale

La struttura cranica raggruppa in un solo complesso (fig. 12 e Il ruolo del naso è di controllare, filtrare e riscaldare l ' aria
13) il cervello, il nostro computer centrale, sopporto della che inspiriamo: il suo ruolo di filtro è indispensabile. Con la
nostra personalità, della nostra individualità, contenuto la disposizione delle entrate e della posizione anteriore dei
scatola cranica (linea blu) e il massiccio facciale (linea polmoni e della posizione posteriore del tubo digerente, la via
rossa), che sopporta i principali sensi, la vista, l 'orecchio, il aerea incrocia la via digestiva a livello della faringe e della
gusto, l'olfatto e l 'udito che ci informano sul nostro ambiente. laringe. Quest'ultima, per mezzo del meccanismo di chiusura
La prossimità di questi sensori in rapporto al cervello che della glottide e dell 'epiglottide di una estrema precisione,
elaborerà le informazioni, accorcia il loro tempo di tra­ gioca il ruolo di valvola di protezione impedendo l ' intro­
sferimento: è un' illustrazione del principio di economia duzione della minima quantità solida o liquida nelle vie aeree.
universale (Guillaume d'Ockham) che enuncia che l 'efficacia Ma la laringe, già precedentemente accennata per la sua
massima va raggiunta dal minimo delle strutture. fisiologia , gioca anche un ruolo essenziale di fonazione nella
La mobilità della testa che le conferisce il rachide cervicale, specie umana, per mezzo di modulazioni dei suoni, articolati
permette l ' orientamento dei sensori e migliora la loro poi dalla bocca e la lingua. Così, l 'uomo dispone di un sistema
efficacia, analogamente alla sua situazione elevata, risultata di comunicazione sonora, il linguaggio, che gli permette di
dalla bipedia. Nella scatola cranica, il cervelletto è un fare approfittare i suoi simili di informazioni e di esperienze,
elemento essenziale nella coordinazione e l 'aggiustamento di ordini e sentimenti.
degli ordini che arrivano al cervello. Il cervello prende delle La testa rappresenta quindi un stupendo e meraviglioso
decisioni, il cervelletto le rende eseguibili. esempio d ' integrazione funzionale. Essa comporta anche
La testa comporta inoltre, due porte di entrata (fig. 14): la delle articolazioni, le temporo-mandibolari e anche dei
bocca per il cibo e il naso per l ' aria. muscoli di un tipo molto particolare . . . Dei muscoli
La bocca, è ben giudiziosamente situata sotto il naso, che può dell ' espressione facciale, che sono lo strumento di un
così eseguire un primo controllo dell'odore del cibo prima secondo sistema di comunicazione quasi internazionale, che
di introdurlo. Ma un secondo controllo viene fatto dal gusto, completa il linguaggio orale.
il quale, precisando la loro natura chimica, può intuitivamente
o grazie ali' esperienza acquisita dall a specie, rifiutare
l ' ingestione di sostanze noc ivi o tossiche. Grazie alla
masticazione che deriva dall attività mandibolare, la bocca
'

è anche una macina che frantuma gli alimenti e li saliva per


renderli più assimilabili.
Fig. 1 2

Fig. 1 3

Fig.1 4

283
Ca m po visivo e localizzazione dei suoni

La testa è situata alla cima del rachide cervicale, il che le local izzazione dei suoni
permette una rotazione d i quasi 1 80°. È u n grande vantaggio La localizzazione delle fonti sonore (figg. 16 e 1 7) si realizza
per l 'efficacia della visione e dell'udito. grazie alla situazione laterale delle orecchie, separate dal
Questa rotazione consente di orientare la testa, quindi i volume del cranio. Una fonte sonora situata in fuori dal
sensori, nella direzione della fonte, senza dover mobilizzare i l piano di simmetria (fig. 1 6) non è percepita nello stesso
corpo, ciò che non non avviene negli animali senza collo, modo da ogni orecchio:
come i pesci. l 'orecchio del lato opposto alla fonte S, percepisce un
suono leggermente indebolito dalla presenza della faccia
Campo di visione che costituisce un ostacolo da aggirare;
Il campo di visione (fig. 1 5) in poslZlone mediana A si questo stesso orecchio percepisce un suono sfasato rispetto
estende su più o meno 1 60° a. I l campo di visione di ogni all 'altro. In effetti, la strada percorsa dall 'onda sonora è
occhio si soprapone in avanti della testa, creando un settore leggermente più lunga, il che introduce una differenza di
di visione stereoscopica nel quale possono lavorare le mani. fase d.
Se la testa si gira L sia verso la destra d, sia verso la sinistra Girando istintivamente la testa del lato dove i l suono è il più
s, il campo di visione totale T è notevolmente cresciuto, forte (fig. 1 7), l ' intensità della ricezione si livella e lo
raggiungendo 270°, cosicché rimane solo un angolo morto sfasamento scompare. A quel punto, la fonte sonora S è
posteriore P di 90°. esattamente situata nel piano di simmetria della testa, e gli
Per osservare all 'interno di questo angolo morto, bisogna occhi possono apprezzare la distanza della fonte per teleme­
allora fare girare il tronco. Certi animali, con il collo molto tria (vedi. p 3 1 0), se tuttavia è identificabile.
lungo, come le giraffe, possono coprire 3 60° di campo visivo, La cosa interessante in quel processo di localizzazione dei
grazie ad una semplice rotazione del loro collo. suoni, è che funziona sia in dietro sia in avanti della testa.
Grande vantaggio per localizzare una minaccia di sor­
presa . . !
. .
T

Fig. 15

l
l
l
l l l
l l
l l l l
l
l
l l l
l l
l
l l
l

Fig. 1 6

285
l muscoli facciali

I muscoli facciali sono molto particolari perché, al contrario - Tra gli occhi, alla radice del naso, si situano due muscoli, il
degli altri muscoli dell'apparato locomotore che riuniscono muscolo procero 4 e il muscolo corrugatore del sopracci­
delle ossa tra di loro, essi non mobilizzano nessun osso e glio 5, che permettono l 'aggrottare e l 'avvicinamento delle
prendono inserzione su un osso del cranio solo su un lato, sopracciglia.
alcuni, non prendono alcuna inserzione ossea. In effetti, si - Sopra le sopracciglia, il muscolo frontale l consente di
inseriscono sulla faccia profonda del derma e mobilizzano la mobilizzare il cuoio capelluto verso l'avanti. Forma con il
pelle, da cui il loro antico nome di muscoli pellicciai. La muscolo occipitale l' un muscolo di gastrico, con come
funzione di questi muscoli è stata particolarmente studiata da tendine intermediario il processo epicranico, che funge da
Duchenne de Boulogne. sopporto al cuoio capelluto. Il muscolo occipitale sposta il
La loro funzione essenziale è quella di controllare gli orifizi cuoio capelluto verso l ' indietro.
della faccia che essi possono aprire o chiudere,
essenzialmente gli occhi e la bocca, più saltuariamene le Attorno a l l e narici
narici, e non per i canali uditivi esterni. Esistono dei piccoli muscoli dilatatori (non rappresentati), e
La loro seconda funzione è quella di modificare l'espres­ soprattutto, a fianco al muscolo nasale 6, che aggrotta il naso,
sione facciale per esteriorizzare ed esprimere i sentimenti. troviamo il muscolo elevatore superficiale della narice e del
Agiscono seguendo un linguaggio universale, capito sulla labbro superiore 7.
terra intera, e che viene rinforzare il linguaggio delle parole.
Questo linguaggio facciale è praticamente sempre accompa­ Attorno alla bocca
gnato dal linguaggio gestuale, espresso con le mani, anche - il muscolo orbicolare della bocca 12 è pure uno sfintere
questo universale. che prende nessuna inserzione ossea. Chiude l 'orifizio
Nel dettaglio, questi muscoli possono venire descritti attorno buccale.
agli orifizi che controllano, gli occhi, le narici e la bocca (figg. Tutti gli altri muscoli aprono la bocca:
18 e 1 9). - gli uni sollevando il labbro superiore, come il muscolo
elevatore dell'angolo della bocca 8: la sua contrazione
Attorno a g l i occhi scopre il canino;
- il muscolo orbicolare dell'occhio con la sua parte orbitale - o tirandolo verso l ' alto e in fuori, come i muscoli piccolo 9
2 e la sua parte palpebrale 3. la contrazione di questo e grande zigomatici l O;
muscolo sfinterico (in forma d'anello) chiude le palpebre. - tirando i fuori la commisura labiale, come il muscolo
L'occlusione degli occhi è quindi un fenomeno attivo: buccinatore 17 e il muscolo risorio 13, che si inserisce sul
anche durante il sonno, l 'orbicolare degli occhi conserva un muscolo massetere 1 1 che è, come il muscolo temporale
tono sufficiente per tenere gli occhi chiusi. Questo tono 1 8, un muscolo masticatore. Assottigliano le labbra,
scompare quando avviene la morte: si chiudono gli occhi permettendo la loro vibrazione nell'imboccatura di una
dei morti. Nella vita quotidiana, la chiusura veloce, tromba, che, in latino, si chiamava buccina, da cui il nome
automatica e inconscia delle palpebre, l 'ammiccamento di buccinatore;
d'occhi è molto inportante per mantenere l'umidificazione - abbassando l 'angolo delle labbra, come il muscolo
del globo con le lacrime. triangolare delle labbra 1 4 che è il muscolo del
L'apertura degli occhi è anche un fenomeno attivo, per disprezzo;
contrazione del muscolo elevatore della palpebra - o abbassando il labbro inferiore, come il muscolo qua­
superiore che è contenuto nell'orbita (vedi fig. 52 p. 307). drato delle labbra 1 5, partecipa al bacio
- per il piccolo muscolo del fiocco del mento 1 6, aggrotta la
pelle del mento primo segno di dispiacere prima dei
pianti . . .
Fig. 1 8

Disegno tratto da Andràs Szunyoghi.

287
l movimenti delle labbra

I movimenti delle labbra sono determinanti per tutti i gesti - il muscolo buccinatore (fig. 2 1 ) in profondità, e il muscolo
dell'alimentazione: aprire la bocca, prendere il cibo con le risorio, in superficie tirano fortemente in fuori gli angoli
labbra e poi chiudere la bocca durante i l tempo di della bocca, il che, assottigliando le labbra, consente foro di
masticazione. Quando ci si �repara a bere, le labbra si portano vibrare quando si soffia: è così che si suona la tromba, la
in direzione del bicchiere. E un gesto che gli animali, tranne trombetta, il como e il trombone.
le scimmie non possono fare; perciò, i mammiferi superiori Il sorriso (fig. 22) è il risultato della semi-apertura della
bevono con la lingua, lappando. bocca, i cui angoli sono tirati in alto e in fuori dai muscoli
La bocca gioca anche un grande ruolo nell'espressione grande e piccolo zigomatici e dal muscolo risorio, mentre il
facciale: il ridere, il sorridere, il disprezzare, l 'odiare, il disgu­ labbro inferiore è abbassato dal muscolo quadrato del mento e
sto, il dubbio, il rifiutare. Tutti questi sentimenti, ma ce ne dal fiocco del mento.
sono ancora tanti altri, sono prima espressi con la forma della Infine, la contrazione del muscolo triangolare delle labbra
bocca. (fig. 23) abbassa gli angoli della bocca per esprimere il
La bocca interviene anche nelle relazioni affettive, come i l disprezzo.
bacio, o durante il canto.
Arrotondandosi, la bocca può emettere dei suoni, un fischio.
Non poter fischiare rappresenta un test di paralisi facciale.
Questi movimenti sono controllati dai muscoli:
- il muscolo grande zigomatico (fig. 20) solleva e tira su e
in fuori gli angoli della bocca, realizzando così un sorriso
a bocca chiusa;
Disegno tratto da J P. Lamerand

Fig. 20

Fig. 2 1

Fig. 22

Fig. 23

Disegno tratto da J P. Lamerand

289
l movi menti del le labbra (segue)
La bocca socchiusa, come per un sorriso (fig. 24) può Nella posizione V la bocca è la più chiusa, la più arrotondata,
pronunciare la vocale A aprendosi leggermente e la vocale I e i muscoli che, normalmente l ' aprono e l ' allargano sono
rimanendo appena aperta. Pronunciando "ouistiti" o "cease" allora detesi.
nel momento in cui siamo scattati per una foto, la bocca è in Sulla figura 25, l ' occhio sinistro è chiuso per contrazione del
posizione di sorriso . . muscolo orbicolare delle palpebre, e si potrebbe pensare che
·

Invece, l a contrazione più marcata del muscolo orbicolare il soggetto strizzi l ' occhio fischiando. . .
della bocca (fig. 25) arrotonda e chiude la bocca per
consentirle di pronunciare E, oppure O, o ancora V . . .
0 Disegno tratto
da J.P. Lamerand

Fig. 24

Fig. 25

Disegno tratto da J.P. Lamerand

291
[Attorno alla bocca: abbassamento degli angoli dal muscolo
triangolare. L 'aggrottare del mento con il muscolo del fiocco,
ma meno marcato rispetto al disgusto.
Rilassamento del muscolo orbicolare delle labbra.
Attorno agli occhi: niente contrazione del muscolo orbicolare,
ma contrazione del muscolo frontale, che alza le sopracci­
glia.]

(8Z ·�y) U ZZ<lqJ U UJS 8']

[Attorno alla bocca: abbassamento degli angoli con il


muscolo triangolare.
Leggera contrazione del muscolo orbicolare delle labbra.
l 'aggrottare del mento con il muscolo del fiocco, ma meno
[Attorno alla bocca: il rialzamento delle labbra con il muscolo marcato rispetto al disgusto.
elevatore dell'angolo della bocca, sollevamento della narice Attorno agli occhi : niente contrazione del muscolo orbicolare
con il suo muscolo elevatore, il muscolo quadrato del mento L 'aggrottare delle sopracciglia con i l muscolo corrugatore del
verso il basso. sopracciglio.]
Sul naso: contrazione dei muscoli nasale, procero, corrugatore
del sopracciglio. (LZ ·�y) !JU Ufd I
Attorno agli occhi: contrazione del muscolo orbicolare nella
sua parte orbitale, sollevamento della palpebra superiore con
il muscolo elevatore della palpebra superiore. [Attorno alla bocca: abbassamento degli angoli con il muscolo
11 muscolo frontale inarca le sopracciglia.] triangolare. L'aggrottare del mento con il muscolo del fiocco
del mento.
(Ot ·�y) UfQQU.I U'] Attorno agli occhi : chiusura parziale con il muscolo
orbicolare. L 'aggrottare delle sopracciglia con il muscolo
corrugatore del sopracciglio.]
[Attorno alla bocca: angoli tirati in su dai muscoli zigomatici
e risorio. Labbro inferiore rialzato in su dal muscolo quadrato
(9 Z ·�y) OJSD2!S!P I I
del mento. Rilassamento del muscolo orbicolare.
Attorno agli occhi: contrazione del muscolo orbicolare nella • (;:)UO!SS;:)JdS;l
sua parte orbitale e esterna. !U:ào OHOS llltlP lllSOdsp ) !}U;:)Ul ! AOUl !SJ;:)A!P ! ;:)J;:)A !J ::l S;lp
Sollevamento de li 'ala del naso dal muscolo elevatore tl !::lltlU;:)Htl OUltl!SSOd ';:)UO!SS;lJdS;:) !U:àO J;:)d . ;:)l!S!Ob::>U
superficiale de li' ala del naso.] tlU;:)ddu OUOS ;:)q::> ;:)ZU;:)::>SOUO::> ;:)J ;:)JtllJOllUO::> !P OUUtlJ;:)ll;:)UJJ;:)d
(6Z ·�y) ;uapp u ;:)q::> '!}U;:)Ob;:)Jj l,l!d ;:)) tlJl ;:)l);:)::lS '!UO!SS;:)JdS;:) ;:)Ufi::> Jll O::l::l3

! U O ! SSaJdsa a1
Fig. 26 Fig. 27

Fig. 28

Fig. 29 Fig. 30

Disegno tratto da Jp Lamerand


· ·

293
Le articolazioni tem poro-mandibolari

Le articolazioni temporo mandibolari sono delle articolazioni I movimenti della mandibola sono complessi. Qui vengono
di cui parliamo poco, ma che hanno tuttavia un' importanza schematizzati da sei frecce:
vitale, perché senza di loro, non si può più mangiare. • il più semplice è il movimento nel senso verticale, con:
Consentono i movimenti della mascella: l 'osso mascellare - un movimento d' apertura O, che consente l ' introduzione
inferiore si articola in effetti con la base cranica (fig. 3 1 ) per di cibo tra le arcate dentarie;
mezzo di due articolazioni di tipo condiloideo (freccia - un movimento di chiusura F, che consente di prendere il
nera), situate appena in avanti e sopra il condotto uditivo cibo e soprattutto di masticarlo;
esterno A. • un movimento di lateralità L, verso la destra e la sinistra,
Queste articolazioni sono meccanicamente legate e non che consente di fare scivolare la superficie dei molari
possono quindi funzionare l'una senza l 'altra. Assumono inferiori su quelli superiori, come una mola, allo scopo di
entrambe la funzione masticatoria. schiacciare e frantumare il cibo;
La mandibola, il cui corpo l ha una forma curva, evoca un • un movimento longitudinale nel senso anteroposteriore di
ferro di cavallo appiattito trasversalmente, porta sul suo avanzamento A e di arretramento R, che si può
margine superiore 2 l'arcata dentaria inferiore 3. Sulla sua comporre con i movimenti di lateralità, per realizzare al
parte posteriore, viene prolungata verso l'alto e in dietro da meglio il movimento di molatura circolare dei molari.
due branche montanti 4, che terminano in un condilo 5, lui­ Tutti questi movimenti non possiedono assi fissi: i movimenti
stesso sopportato da una parte ristretta, il collo 6. della mascella sono l'esempio stesso di movimenti attorno a
Avanti al condilo, la branca montante termina con il processo degli assi istantanei e evolutivi, come è di regola in
coronoide 7; appiattito trasversalmente. biomeccanica.
Fig. 31

295
La struttura delle arti colazion i
tem poro man d i bolari
L'articolazione temporo mandibolare (fig. 32) è costituita È qui raffigurato nelle sue due posizioni, in grigio, nella
da due superfici: una superficie superiore, situata sulla faccia posizione di chiusura 5, e in chiaro, nella posizione di
inferiore della base cranica, e una superficie inferiore, situata apertura 6. È trattenuto da un freno meniscale 7, teso dalla
sulla branca montante della mandibola. parte timpani ca dell ' osso temporale al suo bordo
• la superficie superiore è una cavità glenoidea, concava in posteriore. La sua messa in tensione 8 riporta il menisco
entrambe le direzioni, ma soprattutto da avanti a indietro, indietro, in posizione di chiusura. Il muscolo pterigoideo
situata in basso e sotto l' orifizio del condotto uditivo laterale 9, si inserisce sul collo del processo condilare,
esterno A, la cui parete inferiore è costituita dalla parte invia un'espansione 10 al bordo anteriore del menisco, che
timpanica dell'osso temporale l. questa cavità si prolunga viene tirato verso l 'avanti durante l'apertura.
in avanti sul versante posteriore 2 della radice trasversa • la capsula articolare, nella sua parte anteriore, prende
dell'apofisi zigomatica 3, che ha una forma convessa da inserzione sul menisco 1 1 e, nella sua parte posteriore 12,
dietro a avanti e che costituisce il condilo de temporale. riunisce direttamente la parte timpanica dal l' osso
La scissura di Glaser 4 scorre trasversalmente in fondo di temporale al collo del processo condilare.
questa cavità glenoidea, e fa la giunzione tra la parte Una concezione semplicistica del funzionamento di que­
timpanica dell' osso temporale in dietro e l ' apofis i st' articolazione potrebbe fare pensare che il processo
zigomatica i n avanti. I l versante anteriore, o pre di Glaser condilare convessa ruoti nella cavità glenoidea dell'osso
2, della cavità glenoidea è articolare e ricoperto di temporale, attorno ad un asse situato al centro della curva di
cartilagine; il suo versante posteriore, retro di Glaser, questa cavità . . . La realtà è completamente diversa: durante
non è articolare. Invece, la cartilagine del versante pre di l'apertura della bocca (fig. 33), il processo condilare avanza
Glaser si prolunga sulla superficie condilare zigomatica, sul versante posteriore del condilo temporale, senza
anche lei è articolare. Questa superficie articolare è superare la cresta: è quello che è rappresentato dalla freccia
quindi, nel senso longitudinale, concava nella sua parte nera sulla figura.
posteriore e convessa nella sua parte anteriore. Su una vista laterale del movimento di apertura (fig. 34),
• la superficie inferiore è una superficie ovoide, estesa tra­ quest asse O, esso stesso evolutivo, si situa da qualche parte
'

sversalmente e ricoperta di cartilagine, i l processo sotto dell 'articolazione, a livello della spina di Spix, visibile
condilare, sostenuta dal collo C. Questo collo è qui sulla faccia interna della branca montante.
raffigurato nelle sue due posizioni: in chiusura F, dove Questa fisiologia molto particolare spiega le difficoltà di
occupa la cavità glenoidea, e in apertura O, dove si riduzione della lussazione temporo-mandibolare, perché in
appoggia sulla parte la più sporgente del condilo temporale. quella situazione, il processo condilare ha superato la cre­
• un menisco articolare è intercalato tra le due superfici. È sta del condilo temporale. Può tornare indietro solo se
una formazione fibrocartilaginea, di forma biconcava, abbassiamo fortemente la parte posteriore della
flessibile e deformabile, mobile in rapporto alle due mandibola con la spinta verso il basso dei due pollici
superfici, e che segue i movimenti del processo condilare, introdotti nella bocca del paziente, che premono sui molari
scorrendo nella cavità glenoidea. inferiori più posteriori (freccia blu).

l
296
3 u t2 to
6
2
5
T 4
l

7 8
12

Fig. 32

Fig. 33

Fig. 34

297
l movimenti dell'articolazione
tem pero mandibolare
In un'articolazione con movimenti così complessi, gli assi condili rimane fisso nella cavità glenoidea e funge da
possono essere definiti solo dal i ' analisi degli spostamenti perno, mentre l 'altro scorre verso l'avanti sul versante
elementari. Possiamo descrivere cinque tipi di movimenti anteriore della glena.
attorno ai diversi assi (fig. 35): - un asse obliquo u centrato sull ' una o l 'altra delle
- un asse orizzontale xx ' , dedicato ai movimenti di apertura articolazioni, per i movimenti con delle deviazioni laterali
e di chiusura (fig. 36) tra i x x ' e yy ' , ma non è il condilo con apertura (fig. 40). È il movimento più difficile da fare
solo che scivola in avanti: è la mandibola intera; perché raggruppa un'apertura ed una rotazione . Un
- un piano di scivolamento (ma abbiamo visto che in realtà, movimento di apertura esagerata, durante uno sbadiglio per
questo asse si situa molto più giù, a livello della spina di esempio, può portare i due condili a superare il dorso
Spix e che è evolutivo), per i movimenti di protrazione d'asino della radice trasversa del processo zigomatico. I
(avanzamento) e di ritrazione (arretrammento) della condili ci rimangono bloccati e la lussazione è permanente
mandibola (fig. 37); e irriducibile, necessita di una manovra di riduzione.
- un asse di scivolamento laterale lungo l ' asse, ma una volta Tutti questi movimenti possono essere associati in azioni di
ancora, la mandibola intera scivola lateralmente, per i schiacciamento tangenziale che consentono di frantumare il
movimenti di lateralità (fig. 38); cibo più duro.
- un asse di perno verticale v centrato sull'una o l 'altra delle
articolazioni, per le deviazioni laterali (fig. 39). Uno dei
F \g. 3 6

F\g. 3 S

F \g. 40
l muscoli della chiusura
mandibola re
I muscoli dell'occlusione mandibolare sono in tre, di cui due Una vista posteriore della mandibola (fig. 43), leggermente
sono visibili su una visione esterna del cranio (fig. 41): asimmetrica verso la destra, fa vedere questi tre muscoli. In
- il muscolo temporale l , largo, potente e appiattito, prende questo artificio di presentazione, vediamo la mandibola dalla
inserzione in un ampio sventaglio su tutta la superficie sua faccia posteriore e abbiamo conservato del resto del
della fossa temporale, sopra l 'arcata zigomatica che sotto­ cranio solo il processo pterigoideo 5 e l'arcata zigomatica 6:
incrocia, per terminare con un tendine sul l ' apofisi il muscolo temporale l , inserito sull'apofisi coronoidea e
coronoidea della mandibola. sale verso la fossa temporale;
- il muscolo massetere 2, inserito sulla faccia esterna - il muscolo massetere 2, in fuori, attaccato in alto
dell'angolo della mandibola, per terminare sul bordo sull'arcata zigomatica 6;
inferiore deli ' arcata zigomatica; - i l muscolo pterigoideo mediate 3, in dentro, forma
- il muscolo pterigoideo mediate 3, si inserisce sulla faccia un'amaca muscolare alzando l 'angolo della mascella e si
interna dell ' angolo della mandibola, si dirige obliquamente inserisce in alto sul processo pterigoideo 5.
verso l 'alto, in dentro e in avanti per terminare nella Su questa figura, si distingue anche il muscolo pterigoideo
concavità del processo pterigoideo 5. Si situa in dietro del laterale 4, teso trasversalmente tra la faccia esterna del
bordo posteriore della mandibola. Questo terzo muscolo è processo pterigoideo 5 e il collo del processo condilare.
visibile solo dopo aver resecato la metà opposta della Questo muscolo non è un elevatore della mandibola, ma, al
mandibola. Su una vista esterna del cranio (fig. 42), si può contrario, contribuisce alla sua apertura (vedi . p. 302).
vedere la faccia interna della mandibola destra.
Come lo possiamo vedere su queste due figure, questi tre
muscoli tirano in modo potente l'angolo della mandibola
verso l 'alto. Possiamo dedurre la loro potenza dal fatto che
certi acrobati si possono sospendere solo con la forza delle
loro mascelle.
Fig. 4 1

Fig. 42

Fig. 43

301
l m usco l i d e l l 'a pe rtu ra m a n d i bo l a re

muscoli motori dell'apertura mandibolare, quindi I muscoli sopraioidei formano il piano superiore dei muscoli
dell'apertura della bocca, sono più numerosi e meno potenti di deli' apertura mandibolare.
quelli che assicurano l'occlusione mandibolare. Prima di tutto L'osso ioide è ancorato in dietro alla base cranica da:
bisogna notare che la gravità agisce nel senso dell'apertura: è - il muscolo stilo-ioideo 6, teso dal processo stiloideo s
quello che avviene automaticamente durante il sonno e in caso all'osso ioide;
di perdita di conoscenza. - il muscolo digastrico, il cui ventre posteriore 7 si ancora
I muscoli motori dell'apertura sono situati, tutti tranne uno, sul processo mastoideo m. Si dirige in basso e in avanti e il
sotto la mandibola. L'osso ioide e la cartilagine tiroidea suo tendine intermedio passa in un anello fibroso 8, unito
svolgono un ruolo di fulcro tra la mandibola e l'orifizio a livello del cornetto del l ' osso ioide. Il suo ventre
superiore del torace, e il manubrio sternale, in centro. anteriore 9 cambia direzione e si dirige in alto e in avanti
I muscoli si suddividono quindi in due gruppi: i muscoli per ancorarsi sulla faccia interna della parte mentoniera
sovra iodei e i muscoli sotto ioidei (fig. 44). della mandibola. Sullo schema è rappresentato anche il
I muscoli sotto-ioidei ancorano l' apparato tiroioideo con il ventre anteriore del muscolo digastrico sinistro 9'.
cingolo scapolare e con lo sterno. Troviamo da dentro a fuori, L'osso ioide è unito alla mandibola da due altri muscoli:
sul margine inferiore dell'osso ioide h : - il muscolo genio-ioideo 10, teso dall 'osso ioide alla faccia
- i l muscolo tiroioideo l , scende verticalmente per fissarsi interna della mandibola.
sul versante superiore della cresta obliqua della cartilagine - Il muscolo milo-ioideo 1 1 , ampio fascio muscolare teso in
tiroidea t. È prolungato verso il basso da tre muscoli che avanti dalla linea di mezzo dell'osso ioide e la faccia
sono: interna della mandibola (sono i muscoli milo-ioidei che
- il muscolo sterno-tiroideo 2, fascio muscolare che parte formano il pavimento della bocca).
dal versante inferiore della stessa cresta per ancorarsi sul Tutti questi muscoli abbassano la mandibola, prendendo
manubrio sternale. inserzione sull'osso ioideo, questo stesso fissato dai muscoli
- il muscolo sterno-cleido-ioideo 3, si estende dallo sterno sottoioidei. Abbiamo visto prima che questi muscoli sono
all 'osso ioide si ancora sul manubrio sternale in fuori dal flessori a distanza del rachide cervicale se agiscono in
precedente, deborda sull 'estremità interna della clavicola. sinergia con i muscoli masticatori.
Si ancora sull'osso ioide i fuori dal muscolo tiroioideo. L'ultimo muscolo che interviene nell'apertura è il muscolo
- il muscolo omoioideo, muscolo stretto e digastrico, parte pterigoideo laterale, visibile su una vista interna della
dal margine superiore della scapola. I l suo ventre inferiore mandibola, al di sotto della base cranica (fig. 45). Il suo
4 si dirige in alto, in dentro e leggermente in avanti fino alla corpo muscolare 12 è teso dalla faccia esterna del processo
fossa sopraclavicolare, dove presenta il suo tendine pterigoidea a alla faccia anteriore del collo del processo
intermedio. condilare c. Tira in avanti il collo, e quindi fa bascullare la
Da quel punto, il suo ventre superiore 5 cambia direzione per mandibola attorno al suo centro di rotazione O, il che causa
salire quasi verticalmente e inserirsi sul margine inferiore l 'apertura della bocca. Senza la sua azione, l'apofisi condilare
dell 'osso ioide, in fuori dei precedenti. rimarrebbe bloccata nella cavità glenoidea. E anche questo
Tutti i muscoli abbassano l'osso ioide e la cartilagine che tira in avanti il menisco (vedi fig. 32 p. 297).
tiroidea e resistono ai muscoli sopraioidei. I l muscolo pterigoideo laterale svolge quindi un ruolo
essenziale nell'apertura della bocca.
s
11
6
7
8
h
l
t
3

c 12 a

Fig. 44

Fig. 45

303
R u o l o d e i m u sco l i
n e i movi m e nti m a n d i bol a ri

È adesso possibile interpretare i movimenti in funzione delle (fig. 49) si realizza grazie alla contrazione simultanea del
azioni muscolari: muscolo massetere del lato della deviazione e del muscolo
- il movimento di protrazione (fig. 46), quindi di pterigoideo laterale del Iato opposto;
avanzamento della mandibola, è dovuto ali' azione - l ' abbassamento della mandibola e l 'apertura della bocca
simultanea dei muscoli pterigoidei laterali; (fig. 50) sono dovuti all ' azione simultanea dei muscoli
il movimento di deviazione laterale (fig. 47) è determinato sopra e sottoioidei e dei muscoli pterigoidei laterali;
dalla contrazione del muscolo pterigoideo laterale, dal lato - infine, la chiusura, l 'occlusione mandibolare (fig. 51) e il
opposto nel senso della deviazione, e del muscolo fissaggio delle arcate dentarie l'una contro l'altra sono
massetere del lato della deviazione (non visibile sulla ottenuti dalla contrazione bilaterale e simultanea di tutti i
figura); muscoli masticatori, come i muscoli temporali, masseteri
lo spostamento laterale senza deviazione (fig. 48) è e pterigoidei mediali.
realizzata dalla contrazione del muscolo massetere del Iato Durante i movimenti veri di masticazione, queste azioni
dello spostamento e del muscolo pterigoideo mediale del elementari sono combinate in proporzioni e gradi diversi, che
Iato opposto; evolvono durante Io sviluppo stesso del movimento.
il movimento di deviazione laterale attorno ad un asse
obliquo su li 'una delle articolazioni temporo-mandibolari

304
------

F \g. 41

F \ g. 4 6

F\g. 49

F ig. 4S

F i g. 5 1

F ig. 50
I l g l obo ocu l a re :
u n 'e n a rtrosi pe rfetta

I chirurgici ortopedisti e i fisioterapisti non si ricordano che il Nello sguardo rettangolare, l 'articolazione sferica del globo
globo oculare è una enartrosi, un'articolazione sferica, oculare si comporta come un cardano: due assi (un asse
come l'anca e la spalla. È anche un enartrosi perfetta (fig. verticale e un asse orizzontale) due gradi di libertà. È tutto
52, sezione dell'orbita), un globo sferico formato dalla sclera semplice . . . .
l flessibile e resistente, contenuta nella guaina del bulbo • le cose si complicano per lo sguardo obliquo (fig. 54), sia
oculare 2 (capsula di Tenone) e forma una superficie di verso l 'alto, sia verso il basso. Interviene allora la terza
scivolamento anche lei sferica e flessibile, quindi adattabile di coppia dei muscoli motori dell 'occhio, i rotatori attorno
continuo, separato dal globo dallo spazio di Tenone 3, con una ali' asse polare p ortogonale ai due assi verticale v e
ordinata di incastro che supera abitualmente il 50%. orizzontale h, le cui azioni sono simmetriche e opposte:
In effetti, la guaina del bulbo oculare, che è spessa attorno - il muscolo obliquo inferiore oi è il più semplice. Si
all'equatore 2 del globo, diventa pian piano più sottile e più inserisce sul lato esterno del globo, lo circonda a livello
flessibile 4 verso i poli, in particolare verso i l polo posteriore dell'equatore dal basso, e dirigendosi in dentro, si ancora
5 da dove penetra il nervo ottico 6. sulla parete dell'orbita a livello del suo angolo infero­
Questo sistema sferico, circondato da un' atmosfera di cellula interno. I l muscolo inferiore sinistro fa ruotare il globo
adiposa 7 semi-liquida, è sospeso alle parete del l 'orbita da nella direzione delle lancette dell'orologio, chiamato
tratti fibrosi 8 che provengono dalle guaine dei muscoli 9 del senso orario. I l muscolo obliquo inferiore destro gli
globo oculare: muscoli retto superiore 10, retto inferiore imprime una rotazione anti-oraria. Sono quindi
1 1 , obliquo inferiore 12 (visto in sezione). Elevatore della perfettamente antagonisti e non si contraggono mai
palpebra 13 (gli altri muscoli non sono visibili su questa insieme.
sezione) . È la migliore sospensione elastica che vi sia nel - I l muscolo obliquo superiore osd è più complesso. È un
corpo. E perfettamente protetta nelle parete ossea dell'orbita muscolo digastrico, il cui tendine intermedio si riflette in
14, in avanti, dalle palpebre 15, e la continuità del rive­ una puleggia fibrosa unita all ' angolo supero-interno
stimento viene garantita dalla congiuntiva, che si piega in dell'orbita. I l suo primo corpo muscolare ha un percorso
sacco congiuntivale 16 sul globo oculare. identico, ma opposto a quello del muscolo obliquo
Questa enartrosi è così perfetta che potrebbe essere presa inferiore: inserendosi sul lato esterno del globo, circonda
come esempio per le altre enartrosi. In effetti, comporta tre il suo equatore dali' alto, e si dirige in dentro per passare
coppie di muscoli, uno per ogni grado di libertà. nella puleggia. Cambia allora direzione per fissarsi, in
• le due coppie di muscoli retti (fig. 53) controllano i fondo del l 'orbita, con i muscoli retti. Il muscolo obliquo
movimenti rettangolari, orizzontali e verticali: superiore sinistro oss fa ruotare il globo nel senso anti­
- sguardo verso l ' alto: contrazione del muscolo retto oraria. I l muscolo obliquo superiore destro gli imprime
superiore rs; una rotazione oraria. Sono quindi perfettamente antagoni­
- sguardo verso il basso: contrazione del muscolo retto sti e non si contraggono mai insieme. Invece, possiedono
inferiore ri; una sinergia incrociata con i muscoli obliqui inferiori:
- sguardo laterale: contrazione del muscolo retto esterno muscolo obliquo superiore destro con muscolo obliquo
laterale re, dal lato della direzione dello sguardo, e del inferiore sinistro; e vice versa. Analogamente, sono
muscolo retto interno o mediate rm dal lato opposto. antagonisti orno-laterali. Muscolo obliquo superiore
destro contro muscolo obliquo inferiore destro; lo stesso
per il lato sinistro.
5 10 9 7
6
14

15

15

16 rs
4 3 8 2 12 8 11 9 1 4

Fig. 52

rs

Fig 53

rs

osd

Fig. 54

307
l moto ri ocu l a ri
n e i movi m e nti retta ngolari

I movimenti rettangolari dei globi oculari, cioè nello Nello sguardo verticale (fig. 56), i muscoli retti superiore e
sguardo orizzontale e lo sguardo verticale, sono facili da inferiore si contraggono:
spiegare solo con la partecipazione dei muscoli retti. - nello sguardo verso l'alto, sono i due muscoli retti
Nello sguardo laterale (fig. 55), i muscoli retti mediali e superiori che fanno ruotare il globo oculare sul suo asse
laterali si contraggono: orizzontale h;
- nello sguardo a destra, è l ' azione simultanea del muscolo - nello sguardo verso il basso, è il contrario, abbiamo una
retto laterale destro e del muscolo retto mediale sinistro che contrazione dei due muscoli retti inferiori.
ruotano il globo oculare sul suo asse verticale v; Durante questi due tipi di movimenti, l'articolazione sferica
- nello sguardo a sinistra, è il contrario, abbiamo una con­ del globo oculare si comporta meccanicamente come un
trazione del muscolo retto laterale sinistro e del muscolo cardano, cioè un'articolazione a due assi e a due gradi di
retto mediale destro. libertà. Il terzo grado di libertà, cioè la rotazione del globo
oculare sul suo asse polare, non è utilizzata e non appare.
Fig. 55

F ig. 56

30 9
l moto ri ocu l a ri
n e l l a co nve rg e n za d e l l o sg u a rdo

La visione stereoscopica (fig. 57) necessita della sto fino al punto prossimo, a partire dal quale la convergenza
convergenza dello sguardo di ogni occhio, allo scopo di non è più assicurata. Al di qua del punto remoto, la differenza
ottenere per ogni occhio un' immagine più simile possibile a tra le due immagini, sempre più importante a mano che
quella del suo simmetrico. l ' oggetto si avvicina, crea la sensazione di rilievo
Quando l' oggetto è molto distante, all 'orizzonte o nel cielo, dell'oggetto, grazie all'analisi della corteccia.
è comunque al di là del punto remoto PR, punto che rap­ I l calcolo estremamente veloce della distanza istantanea di
presenta il limite della convergenza dei due occhi. In quel un oggetto in movimento, quindi pericoloso, si realizza a
momento, la parallasse è scomparsa e non c'è nessuna livello del tronco cerebrale. Immaginiamo quest'operazione
differenza tra le due immagini: la sensazione di rilievo cerebrale per un giocatore di tennis, che vede arrivare la
scompare e la distanza non è più apprezzabile in modo pallina lanciata a grande velocità e deve apprezzare la sua
preciso. La telemetria, misura intuitiva delle distanze, velocità e prevedere la sua traiettoria . . .
dipende quindi dal grado di convergenza del raggio principale È la meraviglia del nostro computer . . . ! Ma questo spiega
dei due occhi. anche il rapido ritiro dei campioni in questo sport, perché non
Per il punto remoto, i raggi sono praticamente p aralleli, il solo bisogna realizzare la traiettoria ma in più, bisogna
che definisce l 'assenza di parallasse. Ma se, per esempio, si concepire, in una frazione di secondo, il gesto del braccio
raddoppia la base B cioè la distanza interpupillare, il punto che tiene la racchetta e l 'attitudine di tutto il corpo per
remoto indietreggia dal doppio della distanza con la base intercettare questo proiettile e rinviarlo in una direzione
normale. È questo principio di telemetria che veniva improbabile per l ' avversario . . . ancora una volta, che meravi­
utilizzato dagli artiglieri, in particolare nella marina, per glia! ! !
valutare la distanza del bersaglio: la base telemetrica aveva la Per i l soggetto normale, la convergenza degli assi di ogni
larghezza della torretta d'artiglieria . . . tutto questo è passato di occhio è perfettamente e automaticamente regolata dal
moda con l'uso del radar, ma il principio rimane acquisito. sistema nervoso e la contrazione dei muscoli in particolare i
Analogamente, la visione stereoscopica è possibile solo se i muscoli retto interno e retto esterno. Il difetto di regolazione
due occhi sono disposti sul piano facciale, quello che non è di questa convergenza si chiama lo strabismo; può essere
il caso per la maggior parte degli uccelli, tranne i rapaci, interno, quando gli assi convergono troppo, o esterno, quando
come l 'aquila, che possono così localizzare le loro prede con gli assi divergono. Questo di sturbo può aver una causa
una precisione maggiore. Ciò suggerisce che i predatori hanno neurologica o muscolare, uno dei muscoli retti essendo troppo
obbligatoriamente gli occhi sul piano facciale . . . . ! corto o troppo lungo. È spesso il caso nello strabismo
Cosa succede al di qua del punto remoto? La distanza che congenito che può essere corretto con un intervento chirurgico
deriva dali ' angolo di convergenza P, è calcolata dall a su l ' uno dei muscoli retti laterali.
tensione differenziale tra i due muscoli retti mediali, e que-
l \
l \
l \
l \
l \
l \
l \
l \
l \
p l p
\
-./ ,.--l
l l l
\
l l l

Fig. 57

31 1
I l p ro b l e m a m ecca n i co
d e l l o sg u a rd o o b l i q u o

Dopo la semplicità dei movimenti oculari nello sguardo Interviene allora la correzione (fig. 64) resa possibile in
rettangolare, bisogna capire adesso il problema dei movimenti un'articolazione a tre gradi di libertà, una enartrosi. Questa
oculari nello sguardo obliquo. Bisogna tornare alla nozione rotazione riflessa, per così dire, è realizzata in questo caso
di cardano già descritto nel volume I (vedi. p 1 8) a proposito dalla contrazione del muscolo che circonda il globo dal basso,
della spalla (paradosso di Codmann) e dell 'articolazione nel caso specifico il muscolo obliquo inferiore oi, che porta
trapezio-metacarpica (rotazione in pronazione della colonna il meridiano m all'orizzontale : nell ' immagine fornita da
del pollice). quell'occhio, l 'orizzonte sarà orizzontale. Una terza rotazione
In posizione a riposo (fig. 58), sguardo dritto davanti verso sul modello (fig. 65) effettua questa correzione facendo
l 'orizzonte, il meridiano orizzontale m del globo oculare è passare la linea k in posizione k', il che stabilisce
parallelo all'orizzonte. È concretizzato a destra (fig. 59) sul l 'orizzontalità. La correzione della componente di rotazione
modello del cardano, con la linea k. automatica per mezzo dell ' azione dei muscoli obliquo
Quando lo sguardo si abbassa (fig. 60), il meridiano m superiore os e obliquo inferiore oi è completamente un
rimane parallelo alla linea di orizzonte k del modello, che riflesso di origine centrale grazie a un meccanismo di
effettua lo stesso movimento (fig. 61). un'estrema precisione. Gli ordini vengono trasmessi dal nervo
Se, dopo aver portato lo sguardo verso il basso, lo si porta motore oculare comune (3° paio cranico) per il muscolo
adesso sulla destra (fig. 62), il meridiano m perde la sua obliquo inferiore oi e dal nervo trocleare (6 o paio cranico) per
orizzontalità e si inclina verso il basso e la sinistra. Questo è il muscolo obliquo superiore os.
perfettamente chiarito dal modello del cardano (fig. 63), in È lo stesso meccanismo che, a livello della spalla, corregge lo
cui il segmento mobile, per causa della rotazione sui due assi, pseudo paradosso di Codmann (vedi Volume l , p. 1 9).
subisce lui stesso una rotazione automatica sul suo asse Analogamente, è la rotazione congiunta del cardano
longitudinale, come comporta la meccanica dei cardani, e dell 'articolazione trapezio-metacarpica che fa ruotare la
come l ' ha descritto MacConnail sotto il nome di rotazione colonna del pollice in pronazione, durante l'opposizione
congiunta. Risultato: l 'orizzonte non è più orizzontale. (vedi Volume l , p. 303).
Fig. 58

Fig. 60

Fig. 6 1

Fig. 62 k

Fig. 64

Fig. 65

313
lo sg u a rd o o b l i q u o : r u o l o d e i m usco l i o b l i q u i
e d e l n e rvo troc l ea re

Avendo assimilato l 'importanza del terzo grado di libertà nel Si capisce allora tutta l 'utilità di questi due piccoli muscoli,
controllo dei movimenti del globo oculare, è possibile ora mentre non si capisce bene il ruolo quando si inizia a studiare
descrivere questi movimenti nello sguardo obliquo. l 'anatomia. Essi realizzano automaticamente la correzione
Quando lo sguardo è obliquo verso l'alto (fig. 66) che della rotazione congiunta creata dall'obliquità dello sguardo.
esprime lo spavento, la costernazione o la disperazione, Il lato stupendo di questo meccanismo, è che due muscoli
come nell'esempio "de la soeur éplorée" (il figlio prodigo, diversi, comandati da due nervi diversi, agiscono
quadro di J-B. Greuse, museo del Louvre) che guarda in alto simultaneamente e in perfetta armonia, per compensare
e verso la destra, le linee orizzontali bascullano in basso e a esattamente la componente passiva e ricostruire la
destra (fig. 67). Questa componente viene corretta dall'azione coincidenza delle orizzontali e delle verticali, senza la quale
del muscolo obliquo superiore OS a destra e del muscolo le due immagini, leggermente diverse, della visione stereo­
obliquo inferiore 01 a sinistra. L'azione coordinata e scopica sarebbero ininterpretabili.
simultanea di questi due muscoli porta il meridiano r nel 11 nervo trocleare, anticamente chiamato nervo patetico, per­
piano orizzontale; nel l 'immagine fornita dai due occhi, ché viene utilizzato nello sguardo con lo stesso nome, quarto
l 'orizzonte coincide. paio cranico, è solo motore: è il nervo di un muscolo solo, il
Quando lo sguardo è obliquo verso il basso (fig. 68) muscolo obliquo superiore. Quelli che hanno sperimentato
esprimendo lo sdegno, l ' ironia come nell'esempio "La la sua paralisi virale transitoria, sanno che è impossibile
Bohémieme" (la zingara, quadro di F. Hals, museo del raccordare i due orizzonti, il che è molto fastidioso per la
Louvre), con lo sguardo furtivo verso il basso e a sinistra (fig. guida automobilistica. Il muscolo obliquo inferiore è
69), la contrazione del muscolo obliquo superiore sinistro OS innervato dal nervo oculo motore comune, terzo paio
e la contrazione del muscolo obliquo inferiore destro 01 rad­ cranico, che innerva tutti i muscoli dell'occhio tranne due; il
drizza l' immagine. Quest'azione coordinata e simultanea di muscolo retto laterale è innervato da un nervo solo, il nervo
questi due muscoli porta il meridiano r nel piano orizzontale; oculo motore laterale, sesto paio cranico.
nell ' immagine fornita dai due occhi, l 'orizzonte coincide.
Fig. 66
Fig. 68

F ig. 67

Fig. 69

315
I nd ice

A computer centrale 276


cono terminale 1 3 8
forarne vertebrale 88
fosse nasa l i l 74
Acetabolo 52
continenza fecale 78 fossetta di Sédilot 236
adagi 1 72
continenza urinaria 78 freccia della lordosi lombare 86
adenoma della prostata 80
contro-nutazione 60,78 freni della nutazione 66
aereo biplano 278
corda dorsale 22
algie radicolari 136
G
corde vocali 1 84
ammiccamento 286
corpi cavernosi 80
anello fibroso (anulus fibrosus) 22 Gestazione 46, 48
corpi erettili 80
anello pelvico 50 giocatore di tennis 3 1 O
corpi estranei 1 74
anestesia generale 1 70 giraffe 284
corpo spongioso 80
anfiartrosi 22, 56, 64 globo vescicale 80
crossopterigio 2
angolo d'inclinazione della pelvi 86 glottide 1 80, 1 82
curve del rachide 56
angolo lombo-sacrale 86 goniometro a bolla 266
angolo morto posteriore 284 Greuse J.B. 3 1 4
angolo sacrale 86 D guaine dei retti l 00
apparato laringeo 1 82 Defecazione 64, 78
aquila 3 1 0 degluizione 1 82
arteria vertebrale 1 90 diagramma di Penning 2 1 8 H
artrosi del rachide 3 0 differenza di fase 284 Hals 3 1 4
asfissia 1 74 dilatazione acuta dello stomaco 1 70
atelectasia 1 70 disco intervertebrale 20
attitudine detta astenica 1 1 8 disgusto 292
dismorfismo sessuale 48 Inchino 60
incidenti automobilistici 2 1 4
B Duchenne de Boulogne 276, 286
dura madre 1 34 insufficienza respiratoria 1 70
Bacio 288 impegno 76
balinese 266 incisura urogenitale 70
barra di torsione 1 78 E idrotorace 1 70
bolla enfisematosa 1 70 Elasticità 1 76 iperboloide di rivoluzione 1 12
buccina 286 enartrosi 3 8 incurvamento posteriore 86
bulbi olfattivi 278 emotorace 1 70 indice di Delmas 234
epitelio ciliato 1 80 infezioni bronco-polmonari 1 75

c equilibrio della testa 262


equilibrio dinamico 1 64
infiltrazioni peridurali basse 82
inalazione inopportuna 1 80
Cagnolino 96
erezione 78, 80 instabilità atlanto-epistrofica 252
campo visivo 280
ernia discale 84 invecchiamento 28
canale genitale 74
ernia intraspongiosa 1 3 6
cantanti 1 72
esagono del Willis 1 72
canto 288
esperienza di Funck 1 66 K
carena 1 80 Kouros 1 24
esplosa 1 44
cauda equina 1 3 8
espressione facciale 276, 2 88
cavità addominale l 00
centro frenico 1 64 L
cerniera lombo-sacrale 98 F Lamine 1 44
cervicoartrosi 270 Faccetta auricolare 56 lampione l 72
chitarristi 1 24 falsa v ia 1 80 legamento arcuato sotto-pubico 64
chiusura della glottide 1 74 faringe 1 80 legamento assiale 60
cifosi 1 72 ferita p leuro-polmonare 1 70 legamento cruciforme 206
cinghia addominale 1 1 2, 1 64 Fick e Weder 228 legamento giallo 20, 1 34
coda di cavallo 138 fischio 288 lembo costale 1 70
cifosi dorsale 1 1 8 , 1 72 fisioterapisti specializzati 1 24 linea alba 1 00
circonferenza della vita 1 1 2 fltrazione 1 74 linea arcuata 74
colletto radicolare 1 34 fonazione 1 82,276 linea bimastoidea 40
compliance 1 76 forarne di coniugazione 1 34 linea delle spalle 1 32
linguaggio facciale 286 perineo 46 sella turgica 278
linguaggio gestuale 286 perineo femminile 78 sensazione di rilievo 3 1 O
localizzazione delle fonti sonore 284 perineo maschile 80 settore di visione stereoscopica 284
lombalgia 84 piano masticatore 38 sforzi di taglio 1 48
lombalgie 1 36 piatto sacra1e 40 sifone carotideo 272
lombo-sciatalgia 1 3 6, 1 3 8 pleurite 1 70 sindrome dei trapezi 1 26
lordosi cervicale l 1 8, 234 pianti 292 sinfisi pubica 66,74
losanga di Michaelis 8 , 82 pleura 1 66 sistema auto-bloccante 52
pneumotorace 1 70 sollevamento di un peso 138

M pneumotorace traumatico l 70
pesci 284
sorriso 288, 290
spazio morto 1 74
Manovra d'Heimlich 1 80
poliomielitici 1 80 spazio retro-peritoneale l 00
menisco temporo-mandibolare 296
portare pesi sulla testa 262 spina di Spix 296
metameri 278
posizione "di relax" 1 26 spinta da terra R 66
meteorismo addominale importante 1 70
posizione prassiteliana 1 24 spondilolisi 96
midollo 1 34
Prassitele 1 24 spondilolistesi 96, 1 26
minzione 78, 80
precompressione 26 stanchezza 292
modello meccanico 36, 224
priapismo 80 strabismo 3 l O
modificare l ' espressione facciale 286
primati 56 superficie articolare del! 'ala sacra! e 54
molle 1 76
principio d'economia universale d'Ockham 272 suture ossee 276
movimenti misti di inclinazione-rotazione-
processi costiformi 88
estensione 220
muco I O
prolasso 76
promontorio 66
T
muscoli pellicciai 276 Telemetria 284, 3 1 O
promontorio sacrale 74
musicisti 1 24, 1 72 testa fetale 66
punto prossimo 3 1 O
tetraplegia 268
punto remoto 3 l O

N puzzle 280
tettonica delle placche 280
torcicollo congenito 236
Nuotatori 1 72
torsione della cartilagine costale 1 56
nervo crurale
nervo rachideo 1 34
1 38
Q tosse 1 80
Quadro otturatore 50 tracheotomia 1 74
nervo ricorrente 1 84
trauma "a colpo di frusta" 2 1 4
nervi laringei 1 80
nervi pneumogastrici 1 80 R travaglio 76
trigonometria 222
nucleo polposo 22 Radar 3 1 0
Trolard 256
nutazione 60, 76 radice rachidea 1 34
tromba 288
radrizzamento cosciente della lordosi lombare
tronco basilare 272

o 1 18
radrizzamento della lordosi lombare 1 1 8
tronco lombo sacrale 1 3 8

Ockham I.G. 272 tubercolo di Lisfranc 242


rapaci 3 1 0
orifizi della faccia 286
recettori sensoriali 276
orofaringe 1 80
relazione d'antagonismo e sinergia 1 64 u
respirazione paradossa 1 70 Uncinamento dei processi articolari 268

p ridere 292
riscaldamento 1 74
Pachipleurite 1 70
rischio di morte immediata 2 1 4
v
palombaro 1 74
Verga 80
paradosso di Codmann 3 1 2 Rodin 1 62
violinisti 1 24
parto 46, 64, 76 rotazione-torsione 1 48
vocale 290
prova di Valsalva 1 20 rottura di un bronco 1 70

piano-perno 1 32 ruolo del naso 276

paralasse 3 l O w
paralisi del nervo frenico 1 70
paralisi del facciale 288
s Wegener 280
Winckler 256
Sacco durale 1 34
paraplegia 2 1 4, 268
scatola cranica 278
patetico o trocleare 3 1 4
sciatalgie 1 36
peduncolo 88
sciatica paralizzante 1 3 8
peduncolo vertebrale 274
sciatico 1 36
peduncoli 1 44
scissura di Glasser 296
pelvi minore 74
scoliosi 3 6
pene 80
segno di Laségue 1 40
Penning e Brugger 228
sella 2 1 0
Less ico d e i term i n i a natom ici

Abbiamo ritenuto utile anche nella traduzione italiana comparare la terminologia anatomica italiana con quella latina internazionale.

Italiano Nomenclatura latina internzionale

M usco l i della testa

M. massetere M. masseter

M. pterigoideo esterno M. pterygoideo latèralis

M. temporale M . temporalis

M. grande retto posteriore della testa M. rectus capitis posterior major

M. lungo della testa M . longus capitis

M. obliquo inferiore della testa M. obliquus capitis inferior

M. obliquo superiore della testa M. obliquus capitis superior

M. piccolo retto posteriore della testa M. rectus capitis posterior minor

M. pterigoideo interno M. pterygoideo medialis

M. retto anteriore della testa M. rectus capitis anterior

M. retto laterale della testa M . rectus capitis lateralis

M. splenio della testa M. splenius capitis

M usco l i della col l o

M. tiro-joideo M. thyro-hyoideus

M. digastrico M. digastricus

M. genio-joideo M. geniohyoideus

M. lungo del collo M. longus colli

M. milo-joideo M. mylohyoideus

M. omo-joideo M. omohyoideus

M. scateno anteriore M. sclenus ventralis (anterior)


M. scaleno medio M. scalenus medius

M. scaleno posteriore M. scalenus dorsalis

M. splenio del collo M. splenius cervicis

M. stemo-cleido-mastoideo M. stemocleidomastoideus

M. stemo-j oideo M. stemohyoideus

M. sterno-tiroideo M. sternothyroideus

M. stilo-joideo M. stylohyoideus

Mm. sottoioidei Mm. infrahyoidei

Mm. sopraj oidei M. soprahyoidei

M uscoli della dorso

M. dentato posteriore inferiore M. serratus posterior inferior

M. dentato posteriore superiore M. serratus posterior superior

M. elevatore della scapola M. levator scapulae

M. grande dorsale M. latissimus dorsi

M. ileocostale (sacrolombare) M. iliocostalis

M. ileocostale dei lombi M. iliocostalis lumborum

M. ileocostale del torace M. iliocostalis thoracis

M. lunghissimo M. longissimus

M. lunghissimo del collo (trasversario del collo) M. longissimus cervicis

M. lunghissimo della testa (piccolo complesso) M. longissimus capitis

M. romboide M. romboideus maior et thoracis

M. sacrospinale (erettore del rachide) M. erector spinae

M. semispinale della testa (grande complesso) M. semispinalis capitis

M. spinale (spinoso o lungo spinoso) M. spinalis

M. trapezio M. trapezius (pars cervicalis et pars thoracica)

M. trasversario spinoso (semispinale, multifidi, rotatori) M. tranversospinalis

Mm. interspinosi M. inter-spinales


Mm. intertrasversarii M. inter-transversarii

Mm. multifidi (trasversarii spinosi fasci lunghi) Mm. multifidi

Mm. rotatori (trasversarii spinosi fasci corti) Mm. rotatores

M usco l i del torace

M. dentato anteriore M. serratus anterior thoracis

M. grande pettorale M. pectoralis maj or

M. piccolo pettorale M. pectoralis minor

M. succlavio M. subclavius

M. trasverso del torace M. trasversus thoracis

Mm. elevatore delle coste (sovracostali) Mm. levatores costarum

Mm. intercostali esterni Mm. intercostales externi

Mm. intercostali interni Mm. intercostales interni

Diafra m m a

Centro frenico Centrum tendineum

M.diaframma M.diaphragma

Orifizio aortico Hiatus aorticus

Pilastro desto Crus dextrum

Pilastro sinistro Crus sinistrum

M usco l i del l'addome

Espansione triangolare della linea alba (adminiculum) Adminiculum lineae alba

Falce inguinale (legamento dell 'Henche) Ligamentum lunatum inguinis

Fascia trasversale Fascia trasversalis

Guaina del m.retto dell' addome Vagina m.recti abdominis

Inscrizioni tendinee Intersectiones tendineae

Legamento inguinale Arcus inguinalis


Legamento interfoveolare (dell 'Hasselbach) Ligamentum interfoveolare

Linea alba Linea alba

Linea semicircolare del Douglas Arcuata linea

M. obliquo esterno dell 'addome M. obliquus externus abdominis

M. obliquo interno dell'addome M. obliquus internus abdominis

M. piramidale M. pyramidalis

M. retto dell'addome M. rectus abdominis

M . trasverso dell'addome M.transversus abdomini

Pagina anteriore (foglietto anteriore) Lamina anterior (externa)

Pagina posteriore (foglietto posteriore) Lamina posterior (interna)

M usco l i del bacino e del perineo

Centro tendineo del perineo Centrum tendineum pèrinei

Fascia inferiore del diaframma pelvico Fascia diaphragmatis pelvis inferior

Fascia superiore del diaframma pelvico Fascia diaphragmatis pelvis suprior

Fossa ischio-rettale Fossa ischiorectalis

Legamento ano-coccigeo (m. retto coccigeo del Treitz) Ligamentum anococcygeum

M. bulbo-cavernoso M. bulbospongiosus

M. costrittore della vulva (del vestibolo) M. costrictor cunni

M. ischio-cavernoso M. ischiocavernosus

M. sfintere dell 'uretra Sphincter urethrae

M. sfintere esterno dell' ano Sphincter ani externus

M. trasverso profondo del perineo M. transversus périnei profudus

M. trasverso superficiale del perineo M. transversus périnei superficialis

Mm. del perineo Mm. perinei


M usco l i del'arto i nferiore attinenti a l l a pelvi

M. adduttore breve (adduttore secondo o piccolo) M. adductor brevis

M. adduttore minimo M. adductor minimus

M. adduttore lungo (adduttore primo o medio) M. adductor longus

M. gracile M. gracilis

M. grande adduttore (adduttore terzo) M. adductor magnus

M. grande gluteo M . gluteus maximus

M. ileo-psoas M. iliopsoas

M. iliaco M. iliacus

M. medio gluteo M. gluteus medius

M. otturatore esterno M. obturatorius externus

M. otturatore interno M. obturatorius internus

M. piccolo gluteo M. gluteus minimus

M. piriforme M. piriformis

M. quadrato del femore M. quadratus femoris

M. quadricipite femorale M. quadriceps femoris

M. retto del femore M. rectus femoris

M. sartoria M. sartorius

M. tensore della fascia lata M. tensor fascie latae

Mm. gemelli del bacino M. gemina


B i b l i og rafi a

Azerad J. Physiologie de la manducation. Masson, Paris, 1 992. MacConaill M.A. « Movements of bone and joints. Significancc of shape ». J.
Barnett C. H., Davi es D. V . , MacConaill M.A. Synovialjoints. Their structure and Eone and Joint Surg. 1 953 ; 35.8 : 290.
mechanics. C.C. Thomas, Springfield, 1 96 1 . MacConaill M.A. « Studies in the mechanics of the synovial joints : displacement
Barnier L. L 'analyse des mouvements. PUF, Paris, 1 950. on articular surfaces and significance of saddle joints >>. lrish J. M. Se. 1 946 : 223-

Basmajian J.V. Muscles alive. Their .function revealed by electromyography. 35.

Williams-Wilkins, Baltimore, 1 962. MacConail l M.A. Studies an the anatomy and .function of hone ans joints.

Bouisset S. Biomécanique et physiologie du mouvement. Masson, Paris, 2002. F. Gaynor Evans Ed., New Y ork, 1 966.

Bridgeman G.B. The human machine. The anatomica/ structure and mechanism MacConail l M . A . « Studies in mechanics of synovial joints : hinge joints and
nature of intra-articular displacements >>. lrish J. M. Se. 1 946, Sept : 620.
ofthe human body, Vol. l . Dover Publications !ne., New York, 1 93 9
MacConaill M . A . « The geometry and algebra of articular kinematics >>. Bio. Med.
Brinckmann P . , Frobin W., Leivseth G. Mucoloskeletal biomechanics. Thieme,
Eng. 1 966 ; l : 205 - 1 2.
New York, 2002.
MacConaill M.A., Basmajian J.V. Muscle and movements : a basis fòr human
Bunnnell S. Surgery of the hand. Lippincott, Philadelphie, 1 944 ( l " éd. ), 1 970
( 5' éd. révisée par Boyes. kinesiology. Williams-Wilkins, Baltimore, 1 969.
Marey J. L a Machine animale. Alcan, Paris, 1 89 1 .
Calais-Germain B . Anatomie du mouvement, Tome l . Désiris Revel, 1 984.
Moreaux A . Anatomie artistique de l 'homme. Maloinc, Paris, 1 959.
Calais-Germain B. Anatomie du mouvement. Baçes d 'exercices. Désiris Revel,
2005. Netter F.H. A tlas d 'anatomie humaine. Masson, Paris, 2004.

Cardano Gerolamo : mathématicien italien ( 1 50 1 - 1 576). À propos du cardan : Okham (d') Guillaume : moine franciscain anglais, phi losophe scolastique( 1 280-
voir sur Internet. 1 349). Le Principe d 'Économie Universelle : voir sur Internet.

Duchenne (de Boulognc) G.B.A. Physiologie des mouvements l . 1-B. Ballière et Ozkaya N., Nordin M. Fundamentals ofbiomechanics, 2' éd. Springer, 1 999.
Fils, Paris, 1 867 (épuisé). Fac simile hors commerce édité par ]es Annales de Poirier P . , Charpy A . Traité d 'anatomie humaine. Masson, Paris, 1 926.
Médecine Physique, 1 967. Poitout D.G. Biomechanics and biometerials in orthopedics. Springer, Londres,
Duchenne (de Boulogne) G.B.A Physiology of motion. Trad. de E.B. Kaplan. 2004.
W.B. Saunders Co, Philadelphie et Londres, 1 949. Rasch P.J., Burke R.K. Kinesiology and applied anatomy. The science ofhuman
Esnault M . Rachis et stretching. Masson, Paris, 2005. movement. Lea & Febiger, Philadelphie, 1 97 1 .
Feher G, Szunyoghy A. Grand cours d'anatomie artistique. Kiinemann. Riemann Georg Friedrich Bernhard : mathématicien allemand ( 1 826-1 866). La
Fick R. Handbuchder Anatomie und Mechanik der Gelenke. Iena Gustav Fischer, géométrie non euclidienne (à propos du paradoxe de Codmann) : voir sur
191 1 . Internet.

Fischer O. Kinematik orhanischer Gelenke. F. Vierweg und Sohn, Roy-Camille R . , Roy-Camille M ., Demeulenaere C. « Ostéosynthèse du rachis
Braunsschweig, 1 907. dorsal, lombaire et lombo-sacré par plaques métalliques vissées dans !es pédi­

Gasquet (de) B . Bien-ihre et maternité. lmplexe éditions, Paris, 1 997. cules vertébraux et !es apophyses articulaires >>. Presse Méd. 1 97 0 ; 78 : 1 447.

Gauss Karl Friedrich : mathématicien allemand ( 1 777- 1 855). La géométrie non Roy-Camille R., Saillant G., Mazel Ch. « Internai fixation of the lumbar spine
with pedicle screw plating>>. C/in. Orthop. 1 986 ; 203 : 7- 1 7.
euclidienne (à propos du paradoxe de Codmann) : voir sur Internet.
Ghyka Matila C . Le Nombre d 'or. Gallimard, Paris, 1 978. Roud A. Mécanique des articulations et des museies de l 'homme. F. Rouge et C",
Librairie de l 'Université, Lausanne, 1 9 1 3 .
Goudot R., Hérisson C. Pathologie de l 'articulation temporo-mandibulaire.
Rouvière H . Anatomie humaine descriptive et topographique. Masson, Paris,
Masson, Paris, 2003.
2003.
Heimlich. La manceuvre d ' Heimlich tous ]es détails sur
Saillant G. « Étude anatomique des pédicules vertébraux. Applications chirurgi­
www.heimlicinstitute.org/howtodo.html.
cales >>. Rev. Chir. Orthop. 1 979 ; 62, 2 : 1 5 1 .
Henke J . Die Bewegungen der Hanwurzel. Zeitschrifi for rationelle Medizine.
Sobotta J . A tlas d 'anatomie humaine : nomenclature anatomique internationale.
Ziirich, 1 859.
Maloine, Paris, 1 977.
Henke W. Handbuch der Anatomie und Mechanik der Gelenke. C. F. Wintersche
Steindler A. Kinesiology ofthe human body. C.C. Thomas, Springfield, 1 964.
Verlashandlung, Heidelberg, 1 863.
Strasser H. Lehrbuch der Muskel und Gelenkemechanik. Springer, Berlin, 1 9 1 7.
Kapandj i A.l. « La Biomécanique patate ». Ann. Chir. Main 1 987 ; 5 : 260-3.
Testut L. Traité d 'anatomie humaine. Doin, Paris, 1 893.
Kapandj i A . l . « Vous avez dit Biomécanique ? La Mécanique "floue" ou "pata­
te" ». Maftrise orthopédique 1 997 ; 64 : 1 - 1 1 . Thill E., Thomas R. L 'Éducateur sportij: Vigo!, Paris, 2000.

Lievre J.A, Bloch-Michel H , Atta! i P. « Trans-sacral injection : clinica! and radio­ Von Recklinghausen H. Gliedermechanik und Liihmungspmstesen. Springer,
logica! study » . Bull. Mem. Soc. Med. Hop. Paris 1 95 7 ; 73 (33-34) : 1 1 1 0-8. Berlin, 1 920.

MacConaill M.A., Barnett C.H., Davies D. V. Synovial joints. Longhans Ed.,


Londres, 1 962.
Mode l l o m ecca n ico
del rach i d e ce rvica l e

Questo modello è l'esatto equivalente funzionale del mod­ Tag l io d e i pezzi


ello meccanico descritto da pag 224 a pag. 2 3 1 di questo stes­
so volume. Può essere costruito con un po' di tecnica e molta Ritagliati i pezzi, è importante preparare le pieghe di fles­
pazienza, utilizzando i modelli rappresentati sulla tavola l . sione, segnate dalle linee tratteggiate a seconda delle precise
Per non rovinare il volume è opportuno fotocopiare i disegni. indicazioni da rispettare. Per preparare una piega di fles­
Se si esegue una fotocopia con ingrandimento al 50% sarà sione, incidere il cartone parzialmente per un terzo del suo
ancora più facile. Utilizzando un foglio di carta carbone, non spessore con una lametta, in bisturi o un rasoio. l 'incisura va
più tanto reperibile visto l ' abbandono delle macchine da eseguita sul davanti lungo le linee tratteggiate, dietro
scrivere, riportiamo questi disegni su un cartone, non il seguendo le linee punteggiate, questo indica che la prima
cartoncino bristol perchè troppo sottile, ma un cartone di 30 o incisura determinerà una piegatura in dietro, la seconda in
50/ 1 00 mm. (si può usare quello delle buste di carta foto­ avanti. Per riportare le linee di incisura dietro è opportuno
grafica per stampante a colori). Questo cartone deve essere segnare le estremità con una punta. Per il pezzo C che rapp­
sufficientemente rigido per sopportare i l montaggio e resenta i l rachide, le incisure oblique vanno fatte in entrambi
l 'utilizzo del modello. i lati perchè il cartone possa flettersi nei due sensi. Per non
Se non si trova la carta carbone, si possono riportare i disegni rendere troppo fragile il cartone l 'incisura anteriore si può
annerendo la fotocopia con una grafite nera grassa e quindi eseguire leggermente al di sopra di quella posteriore (l
ripassando i tratti del disegno trasferendoli sul cartone. m m.)
Il modello è costituito da sei pezzi da ritagliare: Prima di assemblare i vari pezzi è necessario praticare i fori,
- la testa A, con le due cerniere y e z. Attenzione al senso eseguirli dopo rischierebbe di indebolire il montaggio (i fori
della piegatura: è al contrario . . . (vedi avanti) sono indicati dai punti neri in grassetto). Sarebbe meglio dis­
- il pezzo intermedio B, è l 'unione tra la testa e la colonna porre di una perforatrice, comunque i fori dovranno avere dei
del rachide. È costituito da una superficie da incollare gri­ bordi netti, al fine per facilitare il passaggio dei fili elastici, i
gia fronte e retro in posizione simmetrica. fori sui pezzi a contatto dovranno coincidere perfettamente.
- Il rachide cervicale C, propriamente detto, presenta una
zona da incollare, grigia, con il pezzo intermedio.
- lo zoccolo del modello D, che presenta tre zone, sempre
grigie, da incollare Assem blagg io
- la flangia - tunnel E, con due zone da incollare e due rip­
iegature Iniziare dallo zoccolo
- la flangia -supporto F, con una zona da incollare da un - Il primo pezzo da preparare è la flangia-tunnel E, sulla
lato e una linguetta dall 'altro tavola 2 ,dopo aver fatto le incisioni fronte e retro, si deve
piegare a U rovesciato, come un omega.
Per incollare i pezzi è bene utilizzare dei fermagli o delle
pinzette-coccodrillo degli elettricisti fino al perfetto essica­
mento.
Le linguette vanno incollate sulle piccole superfici grigie,
cosi da formare un piccolo tunnel per la linguetta del pezzo
F (fig. l )
Nell'asse del pezzo F, bisogna ritagliare una fessura.
- L' incisione della piega centrale viene eseguita sulla faccia tre cerniere: la verticale per la rotazione della testa; la
anteriore, le due laterali dietro così da poter piegare i l trasversale per la flesso estensione; la sagittale per
pezzo a fisarmonica (fig. 2 ) l ' inclinazione.
- Una delle linguette del pezzo F, viene incollata sullo zoc­ - L'elastico l è legato sul foro a ,passa attraverso il foro a'
colo, sulla più ampia superficie grigia, sulla stessa superfi­ e si blocca dopo tensione nell'incisura f4. Permette di
cie del pezzo precedente (fig. 3 ) regolare la flessione-estensione della testa.
- Quando le zone incollate saranno solide, bisogna infilare la - L'elastico 2 passa per il foro b' ed è legato sui fori c' e
seconda linguetta libera del pezzo F nella flangia -tun­ b. controlla la rotazione della testa.
nel: lo zoccolo è cosi pronto (fig. 4) - L'elastico 3 è legato sui fori c e c' dopo aver attraversato
l ' incisura fS. Grazie al bloccaggio in questa incisura, è
Assemblaggio del rachide cervicale possibile regolare l ' inclinazione della testa.
- Sul pezzo A eseguire due pieghe rovesciate ad angolo - L 'elastico 4 è montato come l ' elastico 3, ma è più lungo
retto perchè passa attraverso l ' incisura f6.Controlla entrambe
Incollare la linguetta situata al di sotto dell'asse y sulla fac­ le inclinazioni della testa e la stabilità della parte supe­
cia superiore del pezzo B riore del rachide.
Attenzione al giusto senso della piegatura, come è indica­ - Quelli che controllano il rachide cervicale inferiore e i
to sullo schema IV e fare coincidere i fori. primi due raffigurano funzionalmente, gli scaleni
Quando questo segmento sarà solido, incollare la faccia - L'elastico 5 è annodato sul foro e e viene bloccato dopo
inferiore del pezzo B, sulla linguetta del pezzo C, piegato tensione da una parte all'altra dello zoccolo nella incisura
ad angolo retto nel senso giusto. Fare coincidere sempre i fl .
fori. - L' elastico 6 è annodato nel foro d e viene bloccato dopo
tensione da una parte all'altra dello zoccolo nell 'incisura
Assemblaggio del modello f2.
- Controllare la tacca alla base del pezzo C: è questa che Questi due elastici mantengono il rachide cervicale in asse.
deve bloccare il pezzo C sullo zoccolo dopo la sua intro­ - Infine l 'elastico 7 è annodato da ogni parte sui fori c e c',
duzione nell'incisura del pezzo F. e si fissa sullo zoccolo nelle incisure f3 . Controlla
Per rendere più solido l ' insieme, si può infilare un fiammif­ l 'equilibrio laterale del! ' insieme.
ero od uno stuzzicadenti nel foro Regolando questi elastici, si capisce come il rachide cervicale
K che passerà nello zoccolo sotto i l pezzo F. sia un edificio instabile il cui equilibrio dipende fondamen­
A questo punto il modello deve mantenere la posizione ver­ talmente dai tiranti muscolari. Si capisce anche che
ticale.Quando si saranno allentate le pieghe di flessione l 'alterazione di anche uno solo di questi tiranti possa modifi­
oblique del pezzo C, questo tenderà ad inclinarsi lateral­ care l 'equilibrio dell'insieme, ciò significa che il rachide cer­
mente.Questa instabilità del modello realizza bene vicale forma un complesso funzionale unico: ogni alter­
l'instabilità naturale del rachide cervicale, che è in realtà azione di un singolo elemento anatomico si ripercuote sul­
controllata dai tiranti muscolari. l'insieme.
Regolati tutti gli elastici, sperimentiamo i vari movimenti
possibili del rachide cervicale.
Eq u i l i bratura d e l mode l l o Prima mobilizziamo unicamente il rachide cervicale inferi­
ore sulle cerniere oblique, si dimostra il movimento univoco
Perchè i l modello rimanga i n posizione eretta, bisogna stabi­ di inclinazione/rotazione.
lizzarlo con degli elastici.Si possono usare degli elastici da Da questa posizione,grazie al sistema sotto-occipitale equiva­
calza (nastri elastici) che si comprano in piccole bobine in lente ad una enartrosi con tre gradi di libertà, possiamo
mercena. imprimere alla testa le componenti di correzione:
Questa operazione di equilibratura con elastici richiede preci­ - una rotazione nei sensi del movimento, ciò completa
sione e pazienza. l 'inclinazione della testa
L'elastico può essere fissato con un nodo nei fori già eseguiti - un'inclinazione dal lato opposto del movimento, abbinata
da un capo, dall'altro attraverso una fessura sul bordo del ad una rotazione dallo stesso lato del movimento, cosi si
cartone. È cosi possibile, fissandoli, regolarne la tensione. realizza una rotazione pura della testa.
Questi tensori elastici costituiscono due gruppi funzionali: - è cosi possibile, trattenendo fermamente lo zoccolo e il
- Quelli che controllano la parte superiore del modello, i l pezzo A realizzare il movimento della ballerina balinese,
rachide sotto-occipitale che presenta tre assi, realizzati con per traslazione da una parte ali ' altra dell'asse di simmetria.

l
328

- - --
-- -
Questo movimento assolutamente innaturale, richiede tipi di movimenti e di compensazioni possibili nel rachide cer­
delle contro - compensazioni, che si possono così analiz­ vicale.
zare.
Gli sforzi per la realizzazione di questo modello saranno
ricompensati analizzando e riproducendo manualmente i vari Forza e coraggio . !
..
Tav ol a l

f3
\
Tavo l a I l

//L D
a

I
b
A

c

IV III
Tavo l a 1 1 1

VI

Potrebbero piacerti anche