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Silvia Bertoluzza
difficile immaginare cosa la matematica abbia a vedere con il cinema. Certo,ci
sono molti film dove la matematica gioca un ruolo essenziale nella trama (in un
certo senso si potrebbe dire che la matematica un personaggio del film).
Ricordiamo film come A beautiful mind o The proof. Sto per pensando al
contributo che la matematica pu dare alla realizzazione di un film, alla
matematica vista, in un certo senso, come un membro del cast. Certo, tutti
sappiamo che la Computer Graphics svolge oramai un ruolo importante in molti
film. Se ci si ferma, al termine di una proiezione cinematohrafica, a leggere i titoli
di coda, si noter che sempre pi spesso un numero di persone elencato sotto
voci che si riferiscono alla realizzazione degli effetti visivi digitali. Dietro al
lavoro di queste persone c' evidentemente il lavoro di specialisti di informatica
di altissimo livello. Il talento degli artisti degli effetti digitali per anche
supportato da una dose di matematica vera e propria che per pi difficile da
intravedere e riconoscere. Questo contributo della matematica uscito alla ribalta
quando, nel 2013, la Academy of Motion Picture Arts and Sciences
(l'organizzazione responsabile della assegnazione dei premi Oscar) ha premiato
con il technical achievement award Theodore Kim, Nils Thuerey, Markus
Gross e Doug James per l'invenzione, la pubblicazione e la disseminazione del
Wavelet Turbulence software. Nel messaggio che l'Academy ha usata per
motivare l'assegnazione del premio si spega che "questa tecnica ha permesso la
creazione rapida e art-directable di simulazioni di gas altamente dettagliate,
rendendo facile, per l'artista, controllare l'aspertto di questi effetti nell'imagine
finale". Come vedremo pi avanti, questo software ha a che vedere con tecniche
matematiche sofisticate ed all'avanguardia sviluppate per risolvere problemi che
che sono assolutamente attuali e la cui importanza va ben al di la dell'uso in
campo cinematografico di cui si parler in questo articolo.
Ma facciamo un passo indietro. Gli effetti speciali nascono praticamente con la
nascita del cinema. Gi nell'Agosto del 1985, prima ancora dalla proiezione
pubblica a Parigi di La sortie de l'usine Lumires a Lyon, dei fratelli Lumires,
che viene comunemente considerata come l'inizio della storia del cinema, Alfred
Clark, un collaboratore di Thomas Edison, dirige The execution of Mary, Queen
of Scots, un film di ? minuti in cui si mette in scena la decapitazione di Maria
Stuarda. La scena realizzata, in maniera assai convincente, utilizzando la tecnica
dello stop motion. L'attore che interpreta en travesti il personaggio di Maria
Stuarda si inginocchia davanti al patibolo e poggia la testa sul ceppo. Un taglio
Figura 1
Quasi subito gli effetti speciali si sono rivelati indispensabili alla realizzazione di
un film di finzione. In alcuni casi la loro presenza evidente, pi spesso lo
spettatore non si accorge della loro presenza. Un caso tipico di un effetto speciale
che si trova in praticamente tutti i film quello legato alla presenza di nuvole
negli sfondi delle scene. Infatti, ogni volta che una scena ha come sfondo un cielo
nuvoloso, questo non pu essere utilizzato cos come , perch sempre la scena
viene realizzata in pi tempi (a volte anche in giorni diversi) e, da una presa
all'altra, la posizione delle nuvole cambia. quindi necessario rimpiazzare i cielo
che fa naturalmente da sfondo all'azione (filmata in pi prese), con un cielo in cui
le nuvole sono tradizionalmente dipinte a mano.
Naturalmente, gli effetti speciali possono essere di natura molto diversa l'uno
dall'altro. Si riproducono paesaggi inesistenti, creature fantastiche, fenomeni fisici
irrealistici o troppo pericolosi per essere scatenati realmente (si pensi, per
esempio a certe scene di alluvioni o di incendi). In questo articolo ci si
concentrer sugli effetti speciali che hanno a che vedere con i fluidi. Pensiamo a
fenomeni che hanno a che vedere con l'aria: il vento, che pu diventare una
tromba d'aria; il fuoco; le nuvole. O con l'acqua: le onde, che in casi estremi
possono diventare tsunami. Moltissimi film hanno scene, anche importanti, che
hanno a che vedere con fenomeni (realistici o irrealistici) di questo tipo. L'elenco
immenso, ma, giusto per fare degli esempi, si pensi all'apertura del Mar Rosso e
alla sua "richiusura" sull'esercito egiziano ne I dieci comandamenti, di Cecil B.
Demille. Al tornado che spazza via la casetta di Dorothy ne Il mago di Oz o
all'incendio di Atlanta in Via col vento, entrambi di Victor Fleming. Alle colate
laviche di film come Dante's peak o Volcano, allo tsunami che devasta la citt di
New York in L'alba del giorno dopo di Roland Emmerich, alla innumerevoli
scene di esplosioni, fiamme e fumo che si vedono in praticamente ogni film scene
di azione.
Alla voce "fluido" l'enciclopedia Treccani riporta: "In fisica, viene detto
generalmente f. un corpo allo stato liquido o aeriforme; in tale solido manca
lelasticit di forma propria dello stato solido; pertanto, imponendo al f. una
variazione di forma (a volume costante) si ha uno scorrimento, pi o meno
accentuato, delle sue parti le une sulle altre; a tale scorrimento si oppone
sempre, nei f. reali, un attrito interno (viscosit). In tal senso si parla distato
f. (in contrapposizione a stato solido)". Le caratteristiche intrinseche dei fluidi
fanno si che gli effetti speciali che li coinvolgono, siano molto difficili da
realizzare con tecniche tradizionali. Tutti abbiamo prima o poi visto film
catastrofici a basso costo in cui scene come la rottura di una diga o uno tsunami
erano realizzati su modellini in scala. In questi film la presenza dell'effetto
speciale solitamente salta all'occhio. Questo perch, contrariamente a quello che
succede per altri fenomeni fisici, il comportamento di un fluido, come per
esempio l'acqua, non invariante per scala. Questo, tra tante altre cose, implica
che se fotografiamo da vicino un fluido in movimento ad una certa velocit e
ingrandiamo la fotografia otterremo qualcosa di estremamente diverso da quello
che avremmo fotografando da lontano lo stesso fluido. Per avere, con una
fotografia da vicino, un comportamento almeno apparentemente simile (e
ricordiamo che nella realizzazione di effetti speciali, un comportamento
apparentemente simile quello che si cerca di ottenere) a quello di un fluido
fotografato ad una scala pi ampia, bisogna cambiare fluido, e non sempre un
fluido con le caratteristiche richieste esiste o utilizzabile come sostituto del
fluido che si vuole riprodurre. ben nota la storia dell'effetto speciale del sangue
che esce dall'ascensore che Stanley Kubrick ha realizzato per il film Shining.
L'effetto (realizzato in realt a grandezza naturale) stato girato con sole tre
prese. Ci vollero per tre anni perch i tecnici degli effetti speciali riuscissero a
comporre un fluido che Kubrick ritenesse sufficientemente realistico.
L'alternativa alla realizzazione con tecniche tradizionali , naturalmente, l'uso
della computer graphics. Nel caso della simulazione di un fluido questo non vuol
dire realizzare un lavoro che pu essere fatto a mano, come sarebbe quello di un
pittore che realizzi una figura realistica. La realizzazione con computer graphics
del flusso di un fluido implica l'esecuzione di un programma che sia in grado di
calcolare autonomamente il flusso, utilizzando un modello matematico.
Un modello "una rappresentazione di un oggetto o di un fenomeno, che
corrisponde alla cosa modellata per il fatto di riprodurne [...] alcune
caratteristiche o comportamenti fondamental, in modo tale che questi aspetti
possano essere mostrati, studiati, conosciuti laddove l'oggetto modellato non sia
direttamente accessibile". Un modello matematico un modello che usa il
linguaggio della matematica per descrivere l'oggetto o il fenomeno modellato.
Da secoli l'uomo cerca di sviluppare leggi e metodi che permettano di predire la
dinamica del mondo. L'esempio pi semplice di un modello matematico quando
si dice
che questo tipo di simulazione non utilizzabile per realizzare effetti speciali!
Simulare accuratamente i vortici piccoli troppo costoso. D'altra parte, i vortici
globale del flusso, anche a scale molto pi grandi. Quello che si fa allora
risolvere una equazione corretta con un modello di turbolenza. Cosa vuol dire.
Si scrive una nuova equazione dove l'effetto dei vortici piccoli sia inserito nel
modello come termine aggiuntivo. Questo fatto in maniera tale che il flusso
globale si comporti nella maniera corretta, anche se si perdono tutte le
informazioni sulle piccole scale. Per molte applicazioni questo sufficiente. Non
per sufficiente per creare degli effetti speciali. La turbolenza visibile ad
occhio nudo e fa parte integrante del fenomeno che vogliamo riprodurre sullo
schermo. Cosa si fa allora: si approfitta del fatto che non abbiamo bisogno di una
soluzione accurata; ci basta una soluzione che sembri verosimile! Quindi si
calcola il flusso globale a larga scala usando l'equazione con un modello di
turbolenza, e si costruisce un campo di vortici a piccola scala che non ha niente a
che vedere con l'equazione ma che abbia le giuste caratteristiche (in particolare
l'incomprimibilit) per sembrare giusto. La somma fra il flusso a larga scala
calcolato risolvendo l'equazione e il campo di vortici sintetizzato ci dar il nostro
effetto speciale.
Figura 2a
Figura 2b
20
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36
36
37
38
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57
127
129
130
82
76
72
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74
Questa una versione a risoluzione dimezzata della riga originale. Si calcola poi
la differenza fra la riga originale e la riga delle medie
-1
-5
-1
-4
-1
24
-24
-2
-5
-1
-4
-2
24
Se mettiamo a fianco l'una dell'altra la riga delle medie e quella delle differenze
otteniamo una versione codificata della riga originale.
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30
37
43
128
106
74
-1
-5
-1
-4
-2
24
Figura 3a
Figura 3b
Quello che vogliamo fare capire come, utilizzando questo tipo di tecnica, che
prende il nome di trasformata wavelet, si possano costruire dei campi di vortici
sintetici che si possano usate per realizzare gli effetti speciali che ci interessano.
L'idea quella di cominciare con una immagine costituita solo da rimore (come
quella nell'angolo in alto a sinistra di Figura 5). All'immagine viene applicato uno
step della trasformata wavelet (immagine in basso a destra di figura 5), la parte
dell'immagine corrispondente alle differenze viene annullata (lasciando
praticamente solo il quadrato in alto a sinistra dell'immagine trasformata) che
viene ricostruito alla risuluzione di partenza (immagine in alto a destra di figura
5). Questa operazione viene ripetuta a diverse risoluzioni (Figura 6) e i risultati
possono venir combinati in modi diversi, facendo pesare pi o meno le diverse
risoluzione, ottenendo "rumore sintetico". Questo tipo di tecnica utilizzata in
computer graphics per costruire, per esempio, l'effetto frastagliato di rocce o di un
terreno in un paesaggio costruito artificialmente.
Figura 5
Quello che hanno fatto Theodore Kim, Nils Thuerey, Markus Gross e Doug
James, i quattro scienziati che hanno vinto il premio Oscar a cui si accenna
all'inizio di questo articolo, stato adattare questa tecnica affinch da un lato
funzionasse in tre dimensioni e soprattutto, perch il risultato fosso
incomprimibile, risultando quindi verosimile come campo di vortici in un fluido.
In Figura si mostra il risultato del loro lavoro. Si considera uno sbuffo di fumo
che si infrange su una sfera. Lo sbuffo di fumo diviso a met: sulla met di
sinistra si mostrano solo le scale calcolate risolvendo numericamente l'equazione
di Navier-Stokes. Sulla sinistra quello che avviene aggiungendo il campo di
vortici creato artificialmente.
Figura 8