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Daniele Leandri
Sergio Leone:
Tutti i fotogrammi
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Indice
Sergio Leone - Biografia .....................................6
Lo stand - Presentazione e immagini ......................................8
Gli schizzi - L’evoluzione del progetto .....................................18
Il sistema espositivo I - Le moviole ..................................24
Il sistema espositivo II - I tabelloni edi il percorso ...................................28
I disegni - Le tavole i materiali e le tecnologie ...................................38
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Sergio Leone
La biografia
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Lo stand
Presentazione e immagini
Il risultato è un’astrazione di
canyon, che risulta dalla stratifi-
cazione di sei fasce colorate con
tonalità varianti dal beige al marro-
ne scuro.
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ha concluso la sua carriera con
“C’era una volta in America”,
pellicola ambientata durante il
periodo del proibizionismo Ame-
ricano degli anni trenta.
Lo stand celebrativo è
stato pensato per essere co-
struito durante la Festa del
Cinema di Roma, e pertanto
per essere installato lungo via
De Cubertin, di fronte all’Au-
ditorium di Roma, subito oltre
l’aiuola spartitraffico.
La posizione un po’ lonta-
na dal passeggio della Festa del
Cinema è voluta e fortemente
desiderata. L’isolamento della
struttura serve infatti alla riu-
scita dei giochi di illuminazione
che sono alla base della strut-
tura.
Tra strato e strato della
costruzione ci sono, infatti, dei
tubi fluorescenti che scorren-
do per tutta il perimetro dello
stand , provocano un sugge-
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stivo effetto di luce che filtrando
fra gli strati riesce a sottolineare
l’andamento sinuoso della stratifi-
cazione.
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Così come fosse un
personaggio di un film del
regista che non riesce
a dormire se non all’aria
aperta ed in mezzo ad
un ampia radura, lo stand
accoglie il visitatore
aperto con al posto della
copertura solo un fitto
manto di stelle.
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Gli schizzi
L’evoluzione del progetto
Lo stand è stato
pensato come un percor-
so che si snoda sinuoso
sul fondo di un canyon.
Come un corridoio sulle
cui pareti possono trovare
posto tabelloni espositivi e
dispositivi illuminanti.
Il progetto prevede
che le pareti abbiano sem-
pre una costituzione stra-
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tificata, ovverosia che siano com-
poste da più layer orizzontali con
tonalità di colore digradanti.
Per quel che riguarda l’espo-
sizione, l’idea particolare di questa
mostra (da cui il titolo: tutti i foto-
grammi) è l’utilizzo di moviole, ovvero
di antichi apparecchi per il mon-
taggio delle pellicole. Tali dispositi-
vi consentono al montatore (e nel
nostro caso al visitatore) di visionare
la pellicola alla velocità desiderata in
avanti, indietro e persino fotogram-
ma per fotogramma.
Nello schizzo accanto ho ri-
prodotto la moviola meccanica
“Murray” con le due manovelle e
la sua struttura di funzionamento.
L’idea originale (diversa la versione
definitiva) era di utilizzare proprio
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questo modello.
Le due mano-
velle per il movimento della
pellicola ed il monitor per
visionare il film sono so-
stenuti da una struttura
composta da due lastre di
PVC ripiegate e imbullona-
te, in maniera tale da cre-
are la forma stilizzata di
un proiettore da cinema.
Il visitatore potrà li-
beramente visionare la pel-
licola attraverso la rotazio-
ne delle due manovelle.
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Montaggio
In questa pagi-
na e nella successiva
le varie fasi di mon-
taggio della struttu-
ra.
1) installazione
del pavimento flot-
tante UNIFLAIR, che
consente di livellare
la struttura e di na-
scondere i cavi.
2) Erezione della
struttura del totem
centrale (da notare
le travi americane di
sostegno).
3) posiziona-
mento delle strutture
portanti delle pareti
(TETRART), nonchè
dei sistemi illuminanti.
Copertura in
PVC stampato par-
tendo dall’alto:
4) Primo strato
di colore Beige.
5) Secondo
strato di colore Mar-
rone Chiaro.
6) Terzo strato
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di colore Marrone scu-
ro.
7) Quarto strato
sempre Marrone Scuro.
8) Quinto strato di
colore Marrone chiaro.
9) Sesto strato
per concludere di co-
lore Beige.
Anche il tavolo
del bookshop ha al suo
interno un supporto
strutturale TETRART
ed esternamente pre-
senta anch’esso tre
stratificazioni.
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Il sistema espositivo I
Le moviole
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ne del film particolare, che va
dalla normale esecuzione alla
riproduzione fotogramma per
fotogramma. In tal modo è
possibile apprezzare le sce-
ne selezionate e scendere in
dettaglio su ogni particolare
che interessi.
Il funzionamento delle
moviole è volutamente manua-
le: E’ il visitatore che ruotando
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le manovelle collegate alle bobine mette in movimento, alla velocità
desiderata le immagini.
Tecnicamente il sistema è gestito da un PC dotato di lettore
DVD e monitor 17’’ situato dietro la moviola, il controllo della veloci-
tà di esecuzione è effettuato tramite due manopole JOG/SHUFFLE
USB (nel caso ho pensato alle PowerMate USB Multimedia Control-
ler di Griffin Tecnology riportate in fotografia) collegate sull’asse di
rotazione delle manovelle.
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Il sistema espositivo II
I tabelloni ed il percorso
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I tabelloni sono stati da me disposti lungo il percorso in or-
dine cronologico. Tale ordine è fondamentale in quanto illustra ef-
ficacemente il lungo cammino di evoluzione vissuto dal regista. Una
continua crescita artistica. che lo ha portato dal banale “il Colosso
di Rodi” (film d’esordio) al suo capolavoro “C’era una volta in Ameri-
ca” girato pochi anni prima di morire.
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In questa pagina e
nelle successive ho
riportato tutti i tabel-
loni della mostra.
I tabelloni sono
stampati su pellicola
trasparente incollata
su lastre in materia-
le plastico, anch’esso
trasparente, in modo
da creare l’effetto di
scritte e fogli sospe-
si che magicamente
fuoriescono fra strato
e strato delle pareti.
La grafica vuol
richiamare lo stile dei
fumetti anni ‘70-’80
usando una decora-
zione per lo sfondo di
tipo mezzatinta.
L’andamento dei
tabelloni è variegato:
alcuni fuoriescono dal
primo strato ed al-
tri da secondo e ciò
unito alle serpeggianti
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curve del percorso,
che nascondono alla
vista i tabelloni e le
moviole successive;
evita la monotonia di
un’esposizione troppo
ordiinata e garantisce
al visitatore una sco-
perta graduale delle
informazioni contenu-
te.
Ad ogni pellicola
sono dedicati tre ta-
belloni ed una moviola
con gli spezzoni più
importanti. Il primo
tabellone (il più pic-
colo) con la locandina
e la trama, il secondo
con la vita e la filmo-
grafia di due fra gli
attori protagonisti, il
terzo con la critica e
gli screenshot.
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Alla fine del percorso troviamo la sala proiezioni (riprodotta nel
render sottostante).
In tale sala verranno effettuate proiezioni di documentari sulla
vita del regista, soprattutto per descriverne la meravigliosa umanità
di romano DOC.
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I disegni
Le tavole, i materiali e le tecnologie
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Pareti (dettaglio)
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Tabelloni
In questa pagina due
render del risultato estetico
dei tablelloni.
i tabelloni sono in
Policarbonato trasparente e
sono sorretti da un basa-
mento in lamiera d’acciaio sagomata e tagliata.
L’ illuminazione gradevole ed uniforme è garantita per ogni po-
ster da due distinte fonti luminose: una lampada “Applique 2” di J.
Garcia Garay che illumina dall’alto e dalla luce flitrante dagli strati
che illumina dal basso. A seguire tavole tecniche con misure (1:25).
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Pavimento
Si è adottato un pavimento
sopraelevato per evidenti motivi di
adattabilità a diverse superfici e fa-
cilità di passaggio servizi (elettricità
telefono, collegamenti computer).
Il pavimento è del tipo UNI-
FLAIR 30LF dotato di rivestimento
inferiore in lamiera zincata e ri-
vestimento superiore in laminato. .
Oltre le caratteristiche tabellate,
vanno notata le ottime caratteri-
stiche di sicurezza per quanto ri-
guarda la resistenza al fuoco e il
collegamento elettrico a terra.
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CARATTERISTICHE FISICHE DEL PANNELLO SENZA FINITURA
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Il materiale scelto per l’ossatura delle
e pareti è costituito da strutture reticola-
ri TETRART. La principale caratteristica è
quella di essere trasportabili in una valigia e
di aprirsi con facilità e rapidamente sul luo-
go di utilizzo.
I display TETRART sono realizzati
con tubi di alluminio anodizzato e snodi in
nylon. La struttura è composta da mo-
duli base di cm 70 x 70 e profondità
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La modularità del sistema e le numero-
se soluzioni compositive permettono l’alle-
stimento degli spazi espositivi più articolati.
I dispaly possono essere composti in
strutture dritte o curve di varie altezze,
multiple di 70 cm , Pur limitati nel carico
massimo, possono completarsi di nicchie,
ripiani ,luci di vario tipo , e permettono il
facile aggancio dei teli di tamponatura.
Completa la gamma di pezzi speciali, termi-
nali, colonne, cilindri ed altro realizzati con
lo stesso modulo universale. Fra gli acces-
sori la valigia di trasporto dei display chiusi .
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Partendo da in alto a sinistra vediamo le quattro fasi del mon-
taggio della sttruttura reticolare Tetrart. Come si può vedere essa
viene estratta dal contenitore e successivamente semplicemente
“aperta” con un movimento delle braccia. Nell’ultima immagine notia-
mo il fissaggio di sicurezza.
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Altri materiali
ll materiale utilizzato per la costruzione
dei tabelloni è costituito da lastre di policar-
bonato compatto della SIR Divisione Materie
Plastiche . Grazie alla leggera curvatura degli
espositori, è sufficiente utilizzare una lastra
di spessore 3 mm. Robustezza, trasparenza,
leggerezza, flessibilità e resistenza alla fiam-
ma e agli urti sono le tipiche caratteristiche .
E’ disponibile in numerose colorazioni e livelli
di trasparenza.
In particolare, per l’uso negli espositori, si
sottolineano la leggerezza, l’infrangibilità e
l’elasticità che ne rendono l’impiego facile e
sicuro.
Il materiale utilizzato per le pareti che
vanno a dare forma al nostro canyon è co-
stituito da lastre di PVC colorato con i colori
che vediamo nei rendering. Queste lastre di
PVC hanno spessore di 2 mm.
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