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Capitolo 1: Generalit. Il concetto di ordine pubblico.

Il titolo V del Libro II del codice penale (artt. 414-421) dedicato allesame dei
delitti contro lordine pubblico.
Lespressione ordine pubblico stata accolta dal legislatore in quanto, tutti i
reati producono in astratto un perturbamento dellordine pubblico generale, cio
il cd. Allarme sociale. Escluso, che ordine pubblico vada intenso nel senso di
ordine pubblico generale, ed escluso, che esso possa identificarsi con lordine
legale costituito, ossia con linsieme dei principi e delle istituzioni posti a base
dellordinamento e della sua sopravvivenza (cd. Ordine pubblico ideale o
normativo) la migliore dottrina, sulla scia della stessa Relazione ministeriale al
codice, ritiene che con lespressione ordine pubblico, il legislatore abbia inteso
indicare il buon assetto a il regolare andamento della vita sociale, cio
larmonica e pacifica coesistenza dei cittadini sotto la sovranit dello Stato e del
diritto. In questo senso esso sinonimo di pace pubblica (c.d ordine pubblico
nel senso materiale).
A tale concetto di ordine pubblico si rifatta, il pi delle volte, anche la Corte
Costituzionale, che in varie sentenze ha appunto identificato lordine pubblico
con la pace e la sicurezza sociale, anche se non manco altre pronunce in cui
lordine pubblico inteso nel senso di ordine legale su cui poggia la convivenza
sociale (c.d ordine pubblico costituzionale) e le norme che lo tutelano sono
individuate in quelle rivolte alle preservazione delle strutture giuridiche della
convivenza sociale instaurate mediante le leggi da ogni attenuto a modificarle o a
renderle inoperanti mediante luso o la minaccia illegale della forza.
Capitolo 2: Istigazione a delinquere ed a pratiche pedopornografiche (artt. 414, 1
e 2 comma e 414bis)
A. Nozione e bene tutelato
Lart. 414 punisce, per il solo fatto dellistigazione, chiunque, pubblicamente,
istiga a commettere uno o pi reati.
Loggetto giuridico rappresentato dallordine pubblico, inteso quale tranquillit
e sicurezza della collettivit, nonch dallordinato funzionamento del sistema

democratico, esposto a pericolo da qualunque spinta alla violazione delle leggi


penali.
B. Elemento materiale e elemento soggettivo.
Trattasi di reato di pericolo presunto, onde irrilevante che listigazione sia stata
o meno accolta; lincriminazione dellistigazione a violare le leggi, dunque,
costituisce deroga al principio stabilito dallart. 115 (secondo cui listigazione, se
non accolta, non punibile), a causa del grave attentato che alla sicurezza
sociale pu derivare dalla pubblicit delle azioni criminose.
Tanto il reato in esame quanto quello previsto dallart. 415, devono essere
commessi pubblicamente (pubblicit ritenuta da alcuni elemento essenziale, da
altri condizione obiettiva di punibilit) e cio, ai sensi del 4 comma dellart. 266:
a. Col mezzo della stampa o con un altro mezzo di propaganda;
b. In luogo pubblico o aperto al pubblico in presenza di pi persone;
c. In una riunione che, per il luogo in cui tenuta, o per il numero degli
interventi, o per lo scopo od oggetto di essa, abbia carattere di riunione
non privata.
Lelemento materiale del delitto in esame dato dallistigazione consistente in
un azione sulla psiche di altre persone per spronarle a compiere determinati
fatti, facendo sorgere o rafforzando motivi di impulso ovvero distruggendo o
affievolendo motivi inibitori.
Antolisei, Dolce, Garofoli:
Non necessario che listigazione sia rivolta ad una determinata persona,
bastando, come detto, che essa sia realizzata pubblicamente.
Oggetto dellistigazione deve essere uno o pi reati determinati, siano essi delitti
o contravvenzioni (la differenza, come vedremo, ha rilevanza solo ai fini della
pena); listigazione a commettere reati in genere, e non un determinato reato,
integra il delitto di cui allart 415. Lazione deve essere idonea a far sorgere o
rafforzare il proposito criminoso, mentre del tutto irrilevante che in ordine al
reato istigato non sia promossa unazione penale o che il reato stesso non sia
punibile o sia estinto per amnistia.

Per stabilire lidoneit di un determinato fatto a costituire istigazione a


delinquere, occorre rifarsi al complesso dellattivit che stata posta in essere,
considerata in relazione alle peculiari circostanze nella quali si svolta, e non gi
limitarsi allesame del mezzo adoperato. E opinione dominante che il fatto
istigato deve essere previsto come reato della legge italiana sia nel momento
della istigazione sia nel momento in cui si procede penalmente contro
listigatore. Il delitto in esame si consuma col solo fatto di istigare.
In caso di istigazione accolta, ricorrendone i presupposti, listigatore risponda a
titolo di concorso con listigato nel reato commesso. Lelemento soggettivo del
reati con la consapevolezza di agire pubblicamente.
C. Pena ed istituti processuali
Quanto alla fattispecie di cui allart. 414bis, la pena la reclusione da un anno e
sei mesi a cinque anni (sia per la condotta istigatoria che per quella apologetica),
larresto in flagranza facoltativo, mentre il fermo non consentito. Si procede
dufficio e la competenza spetta al Tribunale monocratico.
Capitolo 3: Apologia di delitti (art. 414, 3o comma)
Lart. 414, 3o comma, sanziona penalmente chiunque pubblicamente fa
lapologia di uno o pi delitti.
Fare apologia significa esprimere un giudizio positivo di valore rispetto ad un
comportamento che la legge prevede come delitto.
Tale giudizio di valore pu essere manifestato in vario modo, dalla glorificazione
del delitto fino alla sua semplice approvazione.
Lapologia definibile come una forma indiretta di istigazione; infatti, mentre
nella istigazione si agisce direttamente sulla psiche dellistigato incitandolo alla
commissione di un reato, nellapologia lincitazione diretta in quanto affidata al
solo contenuto apologetico delle affermazioni (Cass. 11-6-1986).
Oggetto dellapologia possono essere solo uno o pi delitti non anche le
contravvenzioni. Per lart. 21 della Costituzione tutti hanno diritto di
manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro

mezzo di diffusione; anche per il delitto in esame, che reato di opinione, si


posto il problema della compatibilit con il ricordato principio costituzionale.
Con la sentenza 4-5-1970 n. 65, la Corte Costituzionale ha dichiarato la
legittimit costituzionale della norma in esame.
Lultimo comma dellart. 414- ha sostenuto la Corte- non limita in alcun modo la
critica della legislazione o della giurisprudenza, n lattivit propagandistica di
singoli, partiti, movimenti, gruppi diretti a promuovere la deletio di qualsiasi
norma incriminatrice, anche nel momento in cui essa viene applicata in concreto.
Ne costituisce reato dapologia laffermare che fatti preveduti dalla legislazione
vigente come delitti hanno o possono avere, positivo contenuto morale o sociale.
Lapologia punibile ai sensi dellart. 414, ultimo comma, non , dunque, la
manifestazione di pensiero pura e semplice, ma quella che per le sue modalit
integri comportamento concretamente idoneo a provocare la commissione di
delitti.
Anche per il delitto di apologia il dolo quello generico. La pena della
reclusione da 1 a 5 anni.
Differenze: Lapologia di delitti costituisce titolo autonomo di reato rispetto alla
fattispecie di istigazione a delinquere.
Soggetto attivo pu essere chiunque, trattandosi anche in tal caso di reato
comune.
La condotta consiste nel fare pubblicamente apologia di uno o pi delitti, cio nel
fare unesaltazione di un attivit violatrice di norme penali attraverso la
formulazione di un giudizio che implichi la convinta approvazione di un
determinato episodio e che sia idoneo a rafforzare in altri proposito di
commettere delitti della stessa specie di quello oggetto dellapologia. La
condotta, al pari del delitto di istigazione, pu essere realizzata con qualunque
mezzo.
Lapologia si distingue, tuttavia, dallistigazione anzitutto con riferimento
alloggetto dellincitamento che nel primo caso pu consistere solo in uno o pi
delitti, con esclusione pertanto della contravvenzione.

Capitolo 4: Istigazione al crimine terroristico e sua apologia (art. 414, 4o comma)


Ai sensi del quarto comma dellart. 414 c.p., neointrodotto dal D.L. 27 luglio 2005
n. 155, recante Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale,
Fuori dei casi di cui allarticolo 302, se listigazione o lapologia di cui ai commi
precedenti riguarda delitti di terrorismo crimini contro lumanit la pena
aumentata della met.
La creazione di tale fattispecie circostanziata ad effetto speciale si incardina nel
novero delle innovazioni disciplinari introdotte dal cd. Decreto Pisanu,
finalizzate a rafforzare gli strumenti di prevenzione e contrasto del terrorismo
internazionale.
Tale configurazione aggravata ha carattere sussidiario, essendo realizzabile solo
fuori dei casi di cui allart. 302 c.p. proprio carattere sussidiario, essendo
realizzabile solo fuori dei casi di cui allart. 302 c.p. proprio da tale inciso in
dottrina si sono dedotti i limiti di applicabilit delle due previsioni. In
particolare, si osservato che trover applicazione lart. 302 in caso di
istigazione di uno o pi soggetti determinati a commettere uno dei delitti non
colposi contro la personalit dello Stato di cui agli artt. 270bis, quater, quinques,
280, 280bis, 289bis del codice penale. Si applicher, il nuovo comma 4 della
previsione in commento nel caso in cui listigazione alla commissione di uno di
tali delitti sia, oltre che pubblica in incertam personam, come anche nei cui la
pubblica istigazione concerna delitti finalizzati al terrorismo diversi da quelli
sopra elencati, o crimini contro lumanit.
Slide 5: Istigazione a disobbedire alle leggi (art. 415, 1 parte)
Risponde di tale reato chiunque pubblicamente istiga alla disobbedienza delle
leggi di ordine pubblico.
La condotta dellagente pu essere definita istigatoria in quanto sia diretta a
spingere il soggetto (a prescindere dai mezzi impiegati, ed in modo anche
indiretto) istigato alla disobbedienza delle leggi in ordine pubblico e sia idonea a
determinare tale spinta nello stesso.

Controversa, in dottrina e in giurisprudenza, la nozione di legge di ordine


pubblico. Secondo parte della dottrina e la giurisprudenza prevalente, rientrano
in tale concetto tutte quelle norme giuridiche rispetto alle quali non
riconosciuta alle volont dei singoli alcuna potest dispositiva o derogatoria.
Alcuni autori, per, sottolineano che dal novero delle leggi di ordine pubblico,
anche intese in unaccezione cos ampia, vanno comunque escluse quelle munite
di specifica sanzione penale, perch se la disobbedienza alle leggi indirizzata a
commettere reati, trova applicazione, per il principio di specialit, lart. 414 c.p.
Secondo una concezione pi restrittiva, sono leggi di ordine pubblico solo quelle
norme essenziali al mantenimento degli equilibri economici e sociali del paese e
della pace sociale.
Anche il delitto in esame delitto di pericolo concreto, da accertarsi cio caso per
caso) ci a seguito della sentenza n. 108 del 1974, la quale ha dichiarato
costituzionalmente illegittimo tale articolo nella parte in cui non specifica che
listigazione allodio fra le classi sociali deve essere attuata in modo pericoloso
per la pubblica tranquillit.
La pubblicit, elemento essenziale.
Il dolo del delitto in esame generico, e consiste nella coscienza e volont di
istigare alle disobbedienza di una o pi leggi di ordine pubblico con la
consapevolezza di agire pubblicamente.
Capitolo 6. Istigazione allodio fra le classi sociali (art.415 2 parte)
Risponde di tale delitto chiunque pubblicamente istiga allodio tra le classi
sociali.
La cassazione ha attribuito alla sentenza della Corte costituzionale 23-4-1974 n
108, due possibili significati:
-

Limplicita abrogazione della norma

Ovvero uno stimolo del legislatore verso un intervento di modifica.

Nel delitto in esame, oggetto dellistigazione deve essere lodio tra le classi
sociali.

Odio la profonda avversione che porta a sopraffare o danneggiare con ogni


mezzo, loggetto odiato.
Classe sociale la categoria sociale unificata dal vincolo di comuni interessi
economici.
Per lelemento soggettivo e gli istituti processuali vale quanto detto nel paragrafo
precedente.
Capitolo 7. Associazione per delinquere (artt.416 e 417)
1)

Nozione ed interesse tutelato

Il reato in esame si realizza quando tre o pi persone si associano allo scopo di


commettere pi delitti; il reato sussiste per il solo fatto di partecipare
allassociazione.
Loggetto giuridico il pericolo per lordine pubblico che insito nel fatto stesso
di creare unorganizzazione criminosa con vincolo permanente tra gli associati,
la quale determina di per s un allarme sociale, indipendentemente dalla
commissione dei singoli delitti.
Trattasi di reato permanente (lattivit illecita perdura fino allo scioglimento
dellazione) e di pericolo ( inteso non come elemento costitutivo, ma come ratio
della norma).
2)

Configurazione oggettiva della fattispecie ed elemento soggettivo

Lassociazione non richiede una organizzazione con distribuzione specifica dei e


delle singole mansioni criminose, ma sufficiente quel minimo di
organizzazione, che serva ad attuare la continuit del programma criminoso
avuto di miri; non necessaria lesistenza di capi, promotori, costitutori ed
organizzatori, che considerata dal legislatore come una mera eventualit, n la
preventiva, distribuzione delle mansioni e lesistenza di un luogo abituale di
riunione, la predisposizione dei mezzi e la divisione del ricavato tra gli associati.

Perch lassociazione, possa considerarsi rilevante, occorre che ad essa


partecipino almeno tre persone, ciascuna delle quali sia consapevole di far parte
di un sodalizio. Nel computo rientrano gli incapaci di intendere e di volere.
Il numero minimo degli associati previsto dalla legge per la configurabilit del
reato deve essere valutato in senso oggettivo, ossia come componente umana
effettiva ed esistente nel sodalizio e non con riferimento al numero degli
imputati presenti nel processo.
La condotta penalmente rilevante ai sensi dellart. 416 c.p., varia a seconda del
ruolo rivestito dallautore nellambito della compagine associativa, il quale, se
interno alla struttura, assume lo status di partecipe a tutti gli effetti. UN
intervento a Sezioni Unite della Suprema corte ha identificato il partecipe in colui
che, risultato inserito stabilmente ed organicamente, non solo ma fa parte della
stessa, ricoprendo leffettivo ruolo in cui viene immesso ed assolvendo ai compiti
assegnati affinch lassociazione raggiunga i suoi scopi ( Cass. Sez. Un., n.
33748/2005). La partecipazione si traduce nel contributo, ancorch minimo, in
qualsiasi forma e contenuto, alla vita della struttura associativa in vista dello
scopo prefissato. quindi configurabile una forma di partecipazione anche se il
soggetto si sia limitato a prestare la propria adesione, con limpegno di mettere a
disposizione la propria opera.
Associati sono tutti coloro che aderiscono allassociazione.
La giurisprudenza ritiene non necessario il contributo offerto dallassociato sia
indispensabile, potendo essere anche minimo di qualsiasi forma o contenuto.
Promotori sono coloro che si fanno iniziatori dellassociazione.
Costitutori sono coloro che, con la loro attivit, ne determinano o concorrono a
determinarne la nascita.
Organizzatori sono coloro che coordina lattivit dei singoli soci per assicurare
la vita lefficienza e lo sviluppo dellassociazione.
Capi, infine, sono coloro che regolano, in tutto o in parte, lattivit collettiva, con
poteri di supremazia sugli altri.
Il dolo richiesto per il delitto in esame specifico, e consiste nella coscienza e
volont di entrare a far parte di una associazione di almeno tre persone con il
fine di commettere pi delitti

Il delitto in esame si consuma nel momento in cui costituita lassociazione; non


richiesto anche linizio dellattivit delittuosa avuta di mira. Il tentativo non
ammissibile, trattandosi di reato di pericolo; pertanto gli atti meramente
preparatori rispetto alla costituzione del vincolo associativo sono penalmente
irrilevanti, mentre quando abbiano i caratteri dellidoneit ed univocit
determinano direttamente la consumazione del reato. Di tutti gli eventuali reati
commessi, i singoli associati che li hanno realizzati ne rispondono
individualmente, in concorso col reato ex art.416.
La problematica relativa al discrimine tra concorso di persone nel reato ed il
delitto di associazione ne ha acquistato negli anni sempre maggior rilievo.
Elemento comune di tali fattispecie rappresentato dallaccordo tra i
compartecipi, che tuttavia presenta aspetti strutturali profondamente diversi.
Nel concorso di persone ex art.110 c.p., laccordo che pu avvenire anche solo tra
due persone, avviene in via incidentale ed occasionale, circoscritto alla
commissione di uno o pi reati singolarmente individuati, difetta di una struttura
organizzativa pi o meno complessa ed, infine si estingue dopo che questi sono
stati commessi.
Lassociazione ex art.416 c.p., invece si caratterizza per una struttura pi o meno
complessa diretta allattuazione di un pi vasto programma criminoso, per la
commissione di una serie indeterminata di delitti, assumendo un carattere
permanente che prescinde alla effettiva realizzazione dei singoli rati
programmati.
In tale ambito assume giuridica rilevanza listituto di matrice giurisprudenziale
del concorso esterno nel reato associativo, che trae la propria origine dalla
distinzione tra concorso eventuale e concorso nel reato associativo, che trae la
propria origine dalla distinzione tra concorso eventuale e concorso necessario di
persone nel rato. Il concorso esterno attiene ai reati plurisoggettivi e si riferisce a
soggetti diversi dai concorrenti necessari, sempre che realizzino condotto
distinte rispetto a quelle tipiche della fattispecie plurisoggettiva. Listituto in
esame, pertanto, rinviene la propria disciplina nelle regole generali di cui agli
artt.110 ss.cp.

Mentre il partecipe allassociazione colui che nella stessa inserito in maniere


organica e che ne condivide scopi e finalit, in concorrente cd. Esterno agevola la
sussistenza e loperativit dellassociazione mediante linstaurazione di un
rapporto non organico, ma occasionale ed episodico con cui persegue la
realizzazione di un proprio tornaconto personale. Ci che caratterizza il
concorrente esterno perci la mancanza di un rapporto di sufficiente
compenetrazione nellassociazione.
In base ad una corrente interpretazione, il criterio discretivo tra gli istituti in
parola sembra ravvisabile nel differente elemento soggettivo che caratterizza il
concorrente esterno che persegue finalit sue proprie non necessariamente
coincidenti con quelle dellassociazione criminale.
Il problema relativo alla ammissibilit di un concorso cd. Esterno nei reati
associativi deriva dalla configurabilit del concorso eventuale per condotte che
ai fini dellart.110 c.p, si devono presentare come atipiche rispetto alla condotta
tipica plurisoggettiva tipizzata dallart.416. Tale atipicit sussiste per definizione
nel concorso morale. Il problema quindi si posto per il concorso materiale. Il
legislatore, per quanto attiene soprattutto alla associazione di stampo mafioso,
ha disciplinato le condotte collaterali in modo altrettanto tipico ma a titolo
diverso. La giurisprudenza ha accolto la tesi della configurabilit del concorso
esterno perch riuscita ad individuare condotte atipiche, intendendo per la
partecipazione il far parte in modo stabile di quellorganizzazione con lo stesso
dolo specifico del programma, che occorre in tutti i concorrenti. Di conseguenza,
si possono configurare condotte che, pur dando un contributo causale alla vita
dellassociazione e pur essendo tenute con la consapevolezza della idoneit
causale di tale condotta, sono tenute senza condividerne il fine e anzi senza la
volont di far parte in modo stabile dellassociazione.
C) Circostanze aggravanti
Lart.416 prevede quattro circostanze aggravanti:
A.

Il brigantaggio, che si ha quando gli associati scorrono in armi le

campagne o le pubbliche vie

B.

Se il numero degli associati di dieci o pi

Laggravante di cui allart.112 1comma n.1, e cio quella consistente nellessere


stato commesso il fatto da cinque o pi persone. La dottrina in genere per la
tesi negativa, quando apposto come nel caso di specie, la norma gi prevede
come autonoma circostanza aggravante la partecipazione di un certo numero di
persone; in tal caso infatti, si dice, laggravante prevista dalla norma speciale
rispetto a quella dellart.112 e pertanto la esclude (cos ZANOTTI).
C.

Se lassociazione diretta a commettere taluno dei delitti di cui agli

articoli 600, 601, 602, nonch lart.12 comma 3bis, del testo unico delle
disposizioni concernenti la disciplina dellimmigrazione e norme sulla
condizione dello stranire di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n.286.
Tale ultima aggravante consegue alle modifiche operate sullart.416 c.p. dalla L.
11-8-2003 n.228 recante Misure contro la tratta di persone. Trattasi di
innovazione coerente con lopzione politico criminale che portato il legislatore
del 2003 a predisporre numerosi correttivi al sistema penale contro i turpi
traffici di esseri umani.
Sulla lettera di tale aggravante ha, altres, inciso la L. 15/7/2009, n.94
(cd. Pacchetto sicurezza), inserendo, fra i reato-scopo rilevanti nella sua
configurazione, lart.12, comma 3bis del testo univo stranieri. IL citato articolo
12, anchesso oggetto di sostanziali correttivi ad opera del cd. Pacchetto
sicurezza contiene numerose ed eterogenee disposizioni contro le immigrazioni
clandestine. Il novum disciplinare della norma, dunque, si traduce nellaver
configurato, quale associazione per delinquere aggravata, quella costituita allo
scopo di perpetrare i delitti indicati dal comma 3bis della previsione richiamata.
D.

Se lassociazione diretta a commettere taluno dei delitti previsti dagli

articoli, 600bis, ter, quater, quater1., quinquies, 609bis, quando il fatto


commesso in danno ad un minore di anni diciotto.

Ai sensi infine dellart. 71 del D.lgs. 159/2011, le pene previste dal reato in
esame sono aumentate da un terzo alla met se il fatto commesso da persona
sottoposta con provvedimento definitivo ad una dal momento in cui ne cessata
lesecuzione.
3)

Pene ed istituti processuali

Ai sensi dellart. 417, nel caso di condanna per il delitto di associazione per
delinquere sempre ordinata una misura di sicurezza.
Per il disposto dellart.32 quater, introdotto dalla L.689/1981, infine, alla
condanna consegue la pena accessoria della incapacit di contrattare con la
pubblica amministrazione qualora il delitto sia stato commesso in occasione
dellesercizio di un attivit imprenditoriale.
Cap. 8: Cenni a figure speciali di associazione per delinquere
A) Associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, ex art. 74, D.P.R 309/90
Lart. 74 del T.U. 309790 prevede una figura particolare di associazione per
delinquere, e cio lassociazione finalizzata al traffico illecito di sostanze
stupefacenti o psicotrope. Come modificato dal D.Lgs. 24-3-2011, a. associano
allo scopo di commettere pi delitti tra quelli previsti dallarticolo 70, comma 4,
6 e 10, escluse le operazioni relative alle sostanze di cui alla categoria III
dellallegato I al regolamento (CE) n. 273/2004 e dellallegato al regolamento n.
111/2005, ovvero dallarticolo 73.
B) Associazione finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri
Ulteriore figura speciale di associazione per delinquere quella prevista dallart.
291 quater del decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1973, n. 43,
introdotto dallart. I della L. 19-3-2001, n. 92 recante modifiche alla normativa
concernente la repressione del contrabbando di tabacchi lavorati.
Quando tre o pi persone si associano allo scopo di commettere pi delitti tra
quelli previsti dallarticolo 291 bis del medesimo provvedimenti (il quale
sanziona) chiunque introduce, vende, trasporta, acquista o detiene nel territorio
dello Stato un quantitativo di tabacco lavorato estero di contrabbando superiore

a dieci chilogrammi convenzionali. La norma prevede un diverso trattamento


sanzionatorio per coloro che promuovono, costituiscono, dirigono, organizzano o
finanziano lassociazione. Chi si limita a partecipare allassociazione.
Costituiscono aggravanti il numero di associati pari o superiore a dieci ed il fatto
che lassociazione sia armata.
Il reato , altres, aggravata quando nel commetterlo, lautore ha utilizzato mezzi
di trasporto, che presentano alterazioni o modifiche idonee ad ostacolare
lintervento degli organi di polizia avere a provocare pericolo per la pubblica
incolumit, ovvero ha utilizzato societ di persone o di capitali ovvero si
avvalso di disponibilit finanziarie in qualsiasi modo costituite in Stati che non
hanno ratificato la Convenzione sul riciclaggio, la ricerca, il sequestrato e la
confisca dei proventi di reato, fatto a Strasburgo l8 novembre 1990, della legge 9
agosto 1993, n. 328, e che comunque non hanno stipulato e ratificato
convenzioni di assistenza giudiziaria con lItalia aventi ad oggetto il delitto di
contrabbando.
E, invece, prevista una circostanza attenuta per chi, dissociandosi dagli altri, si
adopera per evitare che lattivit delittuosa sia portata ad ulteriori conseguenze
anche aiutando concretamente lautorit di polizia o lautorit giudiziaria nella
raccolta di elementi decisivi per la ricostruzione di risorse rilevanti per la
commissione dei delitti.
Slide 9. Il crimine organizzato transnazionale (L. 16 marzo 2006, n. 146)
Come acutamente osservato dal segretario generale della Nazioni Unite Kofi A.
Annan. I mezzi tecnologici che sostengono la globalizzazione e lespansione
transnazionale della societ civile si identificano con quelli che forniscono
linfrastruttura per lespansione di una rete globale di societ incivile:
criminalit organizzata, trafficanti di droga, riciclaggio di denaro e terroristi. A
tale constatazione conseguita lapprovazione, da parte dellAssemblea generale,
della dichiarazione politica di Napoli e del piano di azione globale contro il
crimine (UNDCP) di esplorare le possibilit di una convezione contro tale
tipologia criminosa, cui ha fatto seguito la materiale redazione di un testo di
Convezione contro la criminalit organizzata e di tre annessi protocolli,
concernenti specifici settori di attivit della criminalit, la cui procedura di firma

si tenuta a Palermo dal 12 al 15 dicembre 2000. A ratificare e dare esecuzione


alla Convenzione T.O.C ed ai Protocolli delle Nazioni Unite control il crimine
organizzato transnazionale si provveduto con la L 16 marzo 2006, n. 146.
1) Viene espressamente tipizzata la nozione di reato transnazionale,
definito, ex art. 3 della L. 146/2006, quello punito con la pena della
reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni, qualora sia coinvolto
un gruppo criminale organizzato, nonch: a) sia commesso in pi di uno
Stato; b) ovvero sia commesso in uno Stato, ma una parte sostanziale
della sua preparazione, pianificazione, direzione o controllo avvenga in un
altro Stato; c) ovvero sia commesso in uno Stato, ma in esso sia implicato
un gruppo criminale organizzato impegnato in attivit criminali in pi di
uno Stato; d) ovvero sia commesso in uno Stato ma abbia effetti
sostanziali in un altro Stato.
2) E introdotta una circostanza aggravante ed effetto speciale, ad opera
dellart. 4 della L. 146/2006, il quale prevede un aumento di pena da un
terzo alla met per i reati puniti come la pena della reclusione non
inferiore nel massimo a quattro anni nella commissione dei quali abbia
dato il suo contributo un gruppo criminale organizzato impegnato in
attivit criminali in pi di uno Stato.
3) Viene creata, da artt. 11, L. cit, una configurazione di confisca obbligatoria
per equivalente, disponendosi del reato non sia possibile, il giudice
ordina la confisca di somme di denaro, beni od altre utilit di cui il reo ha
la disponibilit, anche per interposta persona fisica o giuridica, per un
valore corrispondente a tale prodotto, profitto o prezzo.
4) Ad Adeguare la lettera dellart. 377 c.p. al disposto dellart. 23 della citata
Convezione, per tal via estendendone la portata precettiva, dunque
lambito di tutela penale.
Slide 10: Associazione di tipo mafioso, camorristico e simili, anche straniere
(artt. 416bis e 416ter)
A) Nozione di associazione mafiosa; struttura oggettiva della fattispecie

Fino al 1982, per far fronte ai delitti di mafia, si faceva ricorso al reato di
associazione per delinquere di cui allart. 416 c.p.; tale fattispecie ben presto
risultata inefficace di fronte alla vastit e alla dimensioni del fenomeno mafia.
Tra le finalit perseguitate dai soggetti uniti dal vincolo associativo di stampo
mafioso ve ne erano infatti anche di lecite, e ci ha costituito il pi grande limite
allapplicazione dellart. 416. Si consideri infatti che lassociazione di stampo
mafioso non necessariamente si pone come obiettivo la commissione di una
pluralit di delitti, ben potendo essere costituita al generico fine di acquisire
potere estendendo la propria influenza.
Il 19 settembre 1982 luccisione del Generale Dalla Chiesa. E la immediata
successiva reazione di sdegno da parte dellopinione pubblica, port lo Stato a
colmare tale lacuna normativa e formulare in pochissimi giorni, con la L., n.
646/1982. Lart. 416bis c.p., perseguendo in tal modo lobiettivo di porre freno al
problema mafia. Fu questo il primo intervento normativo con il quale il
legislatore diede una definizione del concetto di mafia.
La nozione di associazione mafiosa dal 3 comma dellart. 416bis, secondo quale
un sodalizio pu definirsi tale quando coloro che ne fanno parte si avvalgono
della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di
assoggettamento e di omert che ne deriva per commettere delitti, per acquisire
in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attivit
economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici e per
realizzare profitti o vantaggi ingiusti per s o per altri, ovvero al fine di impedire
od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a s o ad altri in
occasione di consultazioni elettorali.
Si avvale della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo che non
ha bisogno di chiedere per ottenere, chi raggiunge i suoi scopi senza minacce
esplicite ma solo utilizzando la cattiva fama del sodalizio criminoso e la paura
che incute il vincolo associativo; tale forza non nasce dal nulla ma il risultato di
una antica, e comunque consolidata, consuetudine di violenza.
Elementi del delitto de quo sono, dunque:
a) Lesistenza di un vincolo associativo tra tre o pi persone ex art.416.

b) Lo scopo dellassociazione che pu essere non solo quello di commettere


pi delitti, ma anche e soprattutto, quello di acquisire in modo diretto o
indiretto, in gestione o, comunque, il controllo di attivit economiche, di
concessioni, di autorizzazione, appalti e servizi pubblici, nonch quello di
realizzare profitti o vantaggi ingiusti per s o per altri ovvero di influire
sulle competizioni elettorali
c) Lavvalersi, da parte degli associati, per raggiungere lo scopo o gli scopi
dellassociazione, della forza di intimidazione del vincolo associativo e
della condizione di assoggettamento e di omert che ne deriva.
Occorre, dunque, che lassociazione basi la propria forza operativa sulla
intimidazione e sulla paura esercitata sia nei confronti degli estranei che
nei confronti degli stessi associati; siamo in presenza di un associazione
che effettivamente delinque, quantomeno a livello di tentata violenza
privata, e non gi di una associazione a delinquere.
Lart.416ter, introdotto dallo stesso D.L. 306/92, ha, altres reso applicabile la
pena prevista dallart.416bnis, 1 comma, a chi ottenga la promessa di voti
prevista dal 3 comma del medesimo articolo, in cambio dellerogazione di
denaro.
In tal caso il bene giuridico tutelato il libero esercizio del diritto di voto,
costituzionalmente garantito dallart.48 della Cost., che pu subire indebite
pressioni ed influenza per effetto del condizionamento mafioso con conseguente
lesione del principio di legalit democratica.
Per la configurabilit del reato de quo non basta lelargizione del denaro, in
cambio dellappoggio elettorale, ad un soggetto aderente a unorganizzazione di
tipo mafioso, ma occorre anche che questi faccia ricorso allintimidazione, ovvero
alla prevaricazione mafiosa, secondo le modalit specificate dallart.416 bis co. II,
per impedire ovvero ostacolare il libero esercizio del voto e quindi per falsarne il
risultato elettorale.
Il dolo generico e consiste nella coscienza e volont di accettare la promessa
nella consapevolezza del contesto in cui viene prestata.

Dirigenti sono coloro che regolano, in tutto o in parte, lattivit collettiva, con
poteri di supremazia sugli altri.
Il dolo richiesto per il delitto in esame specifico, consistendo nella coscienza e
volont di far parte dellassociazione per il perseguimento di uno di quei fini
prima esaminati.
dunque necessario accertare la sussistenza in capo agli associati della cd.
Affectio societatis, ovvero la consapevolezza, desumibile anche da fatti
concludenti, di aver assunto il vincolo criminale con contestuale coscienza delle
caratteristiche dellorganizzazione stessa, fra cui lavvalimento del metodo
mafioso e degli scopi perseguiti.
Il delitto si consuma appena si costituisce il vincolo associativo tra le tre o pi
persone a prescindere dalla realizzazione delle attivit connesse al vincolo.
Trattasi di reato permanente, in quanto si protrae nel tempo sino allo
scioglimento dellassociazione oppure sino a quando, per larresto dei soci o per
loro defezione volontario il numero dei partecipanti rimasti si riduca a meno di
tre.
Il delitto aggravato se lassociazione armata.
B) La formale equiparazione della ndrangheta alle associazioni mafiose (D.L:
4/2010)
Il disposto dellultimo comma dellart.416 bis, come detto in precedenza, gi
sottoposto, a correttiva ad opera del D.L. 92/2008, stato nuovamente oggetto di
interesse da parte del legislatore attraverso il D.L. 4-2-2010, n.4 conv. In L 31-32010, n.50. In particolare attraverso linserimento della parola ndrangheta, si
effettuata una formale estensione al citato sodalizio criminale, del novero delle
associazioni equiparate, sul piano della risposta repressivo-penale, a quelli di
tipo mafioso.
Trattasi, di correttivo inutile.
Allo scopo di argomentare la inutilit del correttivo appena segnalato
opportuno sottolineare come autorevoli commentatori della fattispecie di cui
allart. 416 bis, fin dal suo nascere, censurarono anche il riferimento esplicito alla
camorra, sostenendo che, se per camorra si intende linsieme di gruppi criminali

originari della Campania che usano sistematicamente il metodo estorsivo, oltre a


perseguitare ulteriori finalit criminali, facendo leva su una acquisti forza di
intimidazione che determina una diffusa condizione di omert, ci significa che
la camorra, sul piano definitorio, gi contiene tutti gli elementi costitutivi
richiamati nel terzo comma dellart.416bis per definire lassociazione di tipo
mafioso, sicch le varie associazioni camorristiche si presentano come esempi
caratteristici di associazione mafiosa. Ed anche se il legislatori avesse voluto
espressamente definire la camorra avrebbe dovuto impiegare i medesimi
elementi formali impiegati per la mafia. Analoghe considerazione, dunque,
mutatis mutandis possono valere per lassociazione per delinquere denominata
ndrangheta, la quale, per struttura organica, scopi perseguiti e modalit
dazione, da sempre compresa nel novero delle associazioni assimilate a quella
mafiosa.
Parte della dottrina giunge addirittura a ritenere che lintera formula di chiusura
dellultimo comma dellart.416 bis costituisca una forma di superfetazione
legislativa. Secondo tale orientamento, in particolare, qualunque associazione
criminosa, ricade nella sfera di operativit dellart.416bis, allorch il relativo
sodalizio sia ontologicamente e finalisticamente conforme a quanto disposto
dalla lettera del terzo comma della previsione incriminatrice in esame.
Per converso, altri ritengono che la residua funzione del comma ottavo sarebbe
da individuarsi nellesigenza di sganciare la portata precettiva della previsione
dal fenomeno mafioso in senso stretto.
Se un senso si vuol attribuire al correttivo che si esamina, esso deve individuarsi
nellaver fornito una forma di interpretazione autentica della nozione giuridica di
associazione mafiosa che ne impedisca applicazioni riduttive.
opinione assolutamente prevalente, in dottrina e giurisprudenza, che il
semplice inserimento del termine ndrangheta nel lessico normativo antimafia
non costituisca una rivoluzione copernicana ma, semmai una ridondanza, in
quanto in questi anni lassenza della parola ndrangheta nel testo dellart.416bis
del codice penale non ha impedito inchieste, processi e condanne a carico di
affiliati alla criminalit organizzata di origine calabrese.

Il concorso dellextraneus nellassociazione mafiosa (cd.concorso esterno)


In giurisprudenza si e molto dibattuto sulla possibilita di configurare un
concorso esterno (eventuale) ex art. 110 c.p. nel reato ex art. 416 bis (e anche
nellart. 416), che e un reato a concorso necessario.
La Giurisprudenza oggi ritiene che il concorso esterno nel reato di cui allart. 416
bis sia configurabile. Per concorso esterno si intende il concorso di un extraneus, cioe di un soggetto che, a differenza del partecipe allassociazione, non vuol
fare parte di questa e che questa non chiama a far parte, ma al quale si rivolge sia
per colmare vuoti temporanei in un determinato ruolo, sia, soprattutto, nel
momento in cui la fisiologia dellassociazione entra in fibrillazione,
attraversando una fase patologica, che, per essere superata, richiede un
contributo temporaneo dallesterno. Lapporto dellestraneo deve essere
apprezzabile per concretezza, specificit e rilevanza, pur se non si ritiene
necessario che lo stato di difficolta in cui lassocia- zione puo trovarsi, sia tale
che, senza quellaiuto esterno, il sodalizio andrebbe in- contro allestinzione.
Nelle piu recenti pronunce sul tema, la Cassazione, a sezioni Unite, ha precisato
che assume il ruolo di concorrente esterno in reato associativo il soggetto che,
non inserito stabilmente nella struttura organizzativa dellassociazione e privo
dell affectio societatis, fornisce un concreto, specifico, consapevole e
volontario contributo, sempre che questo esplichi una effettiva rilevanza causale
e quindi si configuri come condizione necessaria per la conservazione o il
rafforzamento delle capacita operative dellassociazione e sia diretto alla
realizzazione, anche parziale, del pro- gramma criminoso della medesima.
Nella medesima occasione la Cassazione ha precisato che tale concorso si
configura an- che nellipotesi di patto di scambio politico-mafioso, in forza del
quale un uomo politico, non partecipe del sodalizio criminale, si impegna, a
fronte dellappoggio richiesto allassocia- zione mafiosa in vista di una
competizione elettorale, a favorire gli interessi del gruppo, a condizione, pero,
che gli impegni assunti dal politico a favore dellassociazione presentino i
caratteri della serieta e della concretezza e che, allesito della verifica probatoria

ex post della loro efficacia causale risulti accertato, sulla base di massime di
esperienza dotate di empirica plausibilita, che gli impegni assunti dal politico
abbiano inciso effettivamente e significativa- mente, di per se e a prescindere da
eventuali e successive condotte esecutive dellaccordo, sulla conservazione e sul
rafforzamento delle capacita operative dellintera organizzazione criminale o
delle sue articolazioni settoriali.
Alla luce dei correttivi operati sul trattamento sanzionatorio della fattispecie in
commento ad opera della L. 5-12-2005, n. 251 (cd. legge ex Cirielli) e del D.L.
23-5-2008, n. 92 conv. in L. 24-7-2001, n. 125 (decreto sicurezza), la
pena, per il partecipe allassociazione, e la reclusione da 7 a 12 anni; per coloro
che promuovono, dirigono, organizzano lassociazione, la pena e la reclusione da
9 a 14 anni; per la configurazione aggravata dellimpiego di armi, la pena e della
reclusione da 9 a 15 anni, per le ipotesi di cui al primo comma dellarticolo, da 12
a 24 anni, per le ipotesi del secondo comma.
Nell ipotesi prevista dallultimo inciso del terzo comma, introdotto dalla L.
356/92, la reclusione da 7 a 12 anni si applica anche a chi ottiene la promessa di
voti in cambio di eroga- zione di voti (art. 416 ter).
Tali pene sono aumentate da un terzo alla meta se ricorre laggravante di cui al
sesto comma.
La condanna comporta la confisca delle cose che servirono o furono destinate a
commettere il reato e delle cose che ne sono il prezzo, il prodotto o il prof itto.
Si procede dufficio e la competenza e del Tribunale collegiale. Sono applicabili le
misure cautelari personali; larresto in flagranza e obbligatorio; il fermo e
sempre consentito.
Attraverso lultimo comma, lart. 416 bis estende lapplicabilit delle sue
disposizioni alla camorra e alle altre associazioni, comunque localmente
denominate, anche straniere, che valendosi della forza intimidatrice del vincolo
associativo per- seguono scopi corrispondenti a quelli delle associazioni mafiose.

Lart. 416 ter, introdotto dallo stesso D.L. 306/1992, ha altres reso applicabile la
pena prevista dallart. 416 bis, primo comma, a chi ottenga la promessa di voti
prevista dal terzo comma del medesimo articolo, in cambio dellerogazione di
denaro (cd. scambio elettorale politico-mafioso).
E) Segue: circostanza aggravante e misure procedurali previste dal cd. Codice
antimafia D.Lgs. 6-9-2011 n.159
Ai seni dellart.71 del D.Lgs 159/2011, le pene previste dal reato in esame sono
aumentate da un terzo alla met se il fatto commesso da persona sottoposta
con provvedimento definitivo ad una misura di prevenzione personale durante il
periodo previsto di applicazione e sino a tre anni dal momento in cui ne cessata
lesecuzione.

Giurisprudenza:

La fattispecie della partecipazione alla associazione di tipo mafioso,


prevista dallart.415bis c.p. a forma libera perch il legislatore non
descrive in modo particolare la condotta tipica, enunciandone le note che
valgono a caratterizzarle ma si limita ad affermare che commette il reato
chiunque ne fa parte. Ne deriva che la condotta di partecipazione, che pu
assumere forme e contenuto variabili consiste sul piano oggettivo nel
contributo, purch apprezzabile e concreto, sul piano criminoso e quindi
nella realizzazione delloffesa tipica agli interessi tutelati dalla norma
incriminatrice, qualunque sia il ruolo che lagente svolga nellambito
associativo.

Unassociazione pu ritenersi di tipo mafioso, distinguendosi dalla


normale e tradizionale associazione per delinquere, quando sia connotata
da quei particolari elementi indicati nellart.416bis c.p., dei quali il
principale e imprescindibile il metodo mafioso seguito per la
realizzazione del programma criminoso.

11. Assistenza agli associati (art.418)


Commette tale reato, a seguito delle modifiche disciplinari operate dal D.L. 1810-2001 n.374, convertito in L.15-12-2001 n. 438 (cd. Decreto antiterrorismo
internazionale) chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato o di
favoreggiamento, d rifugio o fornisce vitto, ospitalit, mezzi di trasporto,
strumenti di comunicazione a taluna delle persone che partecipano
allassociazione.

Il dolo generico e consiste nella coscienza e volont di dare rifugio, vitto, ecc.
ad una persona che si sa esser membro di una associazione per delinquere. Il
reato aggravato se lassistenza prestata continuativamente.

12. Devastazione e saccheggio (art.419)


Lart.419 punisce chiunque, fuori dei casi preveduti dallart. 285, commette fatti
di devastazione o di saccheggio.
La parola fatti sta ad indicare le diverse possibili modalit dellazione e la parola
devastazione assunta dal legislatore nel suo significato tradizionale il
danneggiamento complessivo, indiscriminato, vasto e profondo di una notevole
quantit di cose mobili o immobili costituisce il risultato dellazione, ossia
levento del reato. Integra il saccheggio il fatto commesso una pluralit di
persone che si impossessa indiscriminatamente dia una rilevante quantit di
oggetti con azione sorretta da spirito di assoluta prepotenza e noncuranza per
lordine costituito.

Il delitto ex art. 419 assorbe quelli contro il patrimonio che i singoli atti
isolatamente considerati potrebbero configurare.
Il dolo richiesto quello generico
Il reato si consuma con la realizzazione delle condotte descritte. ritenuto
ammissibile il tentativo quando la devastazione non giunga al danneggiamento o
il saccheggio non si perfezioni con limpossessamento.
La pena aumentata se il fatto commesso su armi, munizioni o viveri, esistenti
in luogo di vendita o di deposito.

13. Attentato a impianti di pubblica utilit


A norma dellart. 420 punito chiunque commette un fatto diretto a danneggiare
o distruggere impianti di pubblica utilit, salvo che il fatto costituisca pi grave
reato.
Trattasi di ipotesi sussidiaria di reato, che sussiste solo se nel fatto non possa
individuarsi un reato pi grave.
Il bene giuridico tutelato dalla norma appare essere tanto lordine pubblico,
inteso come buon assetto e regolare andamento della vita sociale, quanto la
pubblica incolumit, intesa come sicurezza di tutti i cittadini in genere, non
riguardanti singolarmente, contro i danni fisici che possono derivare dallo
scatenamento, ad opera delluomo, delle forze naturali, dellalterato
funzionamento di impianti.
Il fatto materiale consiste nel compiere atti diretti a danneggiare o distruggere
gli impianti sopra indicati.
Il delitto si consuma con il compimento dello o degli atti diretti a danneggiare o
distruggere.
Poich questa una ipotesi di delitto di attentato non concepibile il tentativo.
Il dolo richiesto quello generico.

14. Pubblica intimidazione (art.421)


Tale delitto consiste nel minacciare, e cio nel prospettare, di commettere delitti
contro la pubblica incolumit, previsti dal Titolo sesto del Libro II c.p., o fatti di
devastazione o di saccheggio, in modo da incutere pubblico timore.
Il dolo del delitto in esame generico, e consiste nella coscienza e volont della
minaccia di commissione di uno dei delitti indicati, con la consapevolezza che da
tale minaccia derivi pubblico timore, il cui avverarsi lagente deve
rappresentarsi, anche se solo come possibile (dolo eventuale)

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