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Anatomia Descrizione Vetrini
Anatomia Descrizione Vetrini
DESCRIZIONE VETRINI
Antonio Nenna
CUORE
#14 e.e. ; H9 tricromica sezione frontale [tricromica: collagene in blu, muscolo in rosso, fibre elastiche in rosa] muscolatura atriale, muscolatura ventricolare, lembo valvolare, auricola, scheletro fibroso ENDOCARDIO: endotelio continuo con quello dei vasi, connettivo sottoendocardico MIOCARDIO: cellule muscolari (miocardio comune di lavoro, specifico di conduzione), muscoli papillari EPICARDIO: mesotelio, foglietto viscerale del pericardio, connettivo e tessuto adiposo sottoepicardico auricola: struttura labirintica di muscolatura atriale (muscoli pettinati) tipologie cellulari: miocardio comune miocardio specifico cellule mioendocrine (peptide natriuretico atriale, stimolato dalla distensione delle pareti atriali) il muscolo cardiaco striato, con la presenza di dischi intercalari tra le cellule affiancate; le cellule sono mononucleate o binucleate (NO sincizi polinucleati come muscolo striato scheletrico) miocardio di conduzione: cellule pi grandi, citoplasma chiaro per minor apparato contrattile lembo della valvola atrioventricolare, tra atrio e ventricolo, si attacca sullo scheletro fibroso connettivale nella radice, si infiltrano fibre miocardiche quattro strati, dallassiale al parietale (identificati quando la valvola aperta): 1. endotelio atriale 2. connettivo lasso atriale 3. connettivo denso ventricolare 4. endotelio ventricolare versante ventricolare / parietale: maggiori sollecitazioni, connettivo denso, attacco di corde tendinee versante atriale / assiale: minori sollecitazioni, connettivo lasso spongioso
ARTERIA MUSCOLARE: tonaca intima endotelio e connettivo sottoendoteliale, tonaca sottile e ondulata tonaca media preponderante tessuto muscolare (rosso), minore connettivo (blu) e elastico (rosa) tonaca avventizia connettivo fibroso, fibre elastiche, vasa vasorum per trofismo di avventizia lume regolare, parete contistente protegge dalle elevate pressioni interne, t. intima si nutre per diffusione VENE: tonaca intima endotelio e connettivo sottoendoteliale, tonaca sottile e ondulata tonaca media preponderante tessuto connettivo (blu), minore muscolare (rosso) e elastico (rosa) tonaca avventizia connettivo fibroso, fibre elastiche, vasa vasorum per trofismo di avventizia lume irregolare (tranne v. cava), strati meno demarcati. nutrizione per diffusione dal sangue endoluminale ARTERIA ELASTICA (AORTA): tonaca intima endotelio e connettivo sottoendoteliale tonaca media preponderante tessuto elastico (rosa), minore muscolare (rosso) e connettivo (blu) tonaca avventizia connettivo fibroso, fibre elastiche, vasa vasorum per trofismo di avventizia
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Anatomia
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Antonio Nenna
LINFONODO
#15 giemsa (metodo per i nuclei) capsula e seno sottocapsulare (circonda il parenchima e lo divide dalla capsula connettivale esterna) inviano dipendenze di connettivo nel parenchima (seni corticali e seni midollari). i seni connettivali raggiungono la zona midollare, dove si trova lilo del linfonodo. NON LOBULARE. Nellilo del linfonodo, - arrivano arteria e vena; - parte un vaso linfatico efferente, con i linfociti contro gli antigeni presentati. Vascolarizzazione e rete linfatica hanno decorso parallelo ma opposto. Il linfonodo si suddivide in: CORTICALE ESTERNA, zona B-dipendente con centri germinativi. parenchima interposto T-dipendente CORTICALE PROFONDA, zona T-dipendente con vasi per il ricircolo e la presentazione dellantigene MIDOLLARE, zona B-dipendente nei seni della midollare, tra cordoni di tessuto linfoide e vasi. I vasi confluiscono tra loro e abbandonano il linfonodo tramite lilo.
H13 e.e. nella corticale, centri germinativi in maturazione di linfociti B zona mantellare di linfociti T seno sottocapsulare arriva nella midollare
La proporzione tra corticale e midollare cambia a seconda della risposta richiesta dallorganismo. I territori interessati si espandono e diventano pi produttivi. B: immunit umorale, maturazione in plasmacellule e produzione di anticorpi. infezioni batteriche T: immunit cellulo-mediata. infezioni virali
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MILZA
H15 e.e. parenchimatoso, organo linfoide intorno ad un albero vascolare. Architettura: vasi attorno al parenchima. capsula connettivale esterna invia setti e trabecole incompleti, che non dividono completamente il parenchima perch si fermano prima di raggiungere i controlaterali => NO ORGANIZZAZIONE LOBULARE ilo: vaso arterioso e vaso venoso, bordi ondulati per la contrazione della muscolatura liscia le trabecole connettivali incomplete sono percorse dai rami della. splenica (a. trabecolare) la. splenica lascia le trabecole e viene rivestita da tessuto linfoide per formare delle guaine periarteriolari o corpuscoli lienali di Malpighi (a. centrali). si trova nella polpa bianca, formata da tessuto linfoide e linfociti (colorata di viola perch [N/C alto]). vicino al vaso, linfociti T ; lontano dal vaso, linfociti B (centri germinativi pi chiari) radialmente, larteria trabecolare abbandona la polpa bianca (a. penicillare). Le a. penicillari si capillarizzano, formando la polpa rossa (versante arterioso dellarborizzazione capillare). I capillari vengono circondati dai macrofagi e cellule muscolari, diventando capillari con guscio. Le cellule muscolari funzionano da sfinteri, regolando la quantit di sangue da immettere nella milza. La polpa rossa formata da: seni venosi, membrana basale interrotta. Versante venoso dellarborizzazione capillare. cordoni di Billroth, interposti ai seni venosi. Stroma reticolare con linfociti e macrofagi. Ci permette uno scambio bidirezionale di sostanze, mantenendo una circolazione chiusa: il sangue dai capillari con guscio si riversa nei seni venosi (sacche ematiche) poich lendotelio continuo. Il seno marginale la zona di passaggio tra polpa bianca e polpa rossa.
POLPA BIANCA: colorata di viola. linfociti, no macrofagi. linfociti attorno alla. splenica. difesa immunitaria attraverso la maturazione linfocitaria POLPA ROSSA: colorata di rosa. eritrociti, con macrofagi. cordoni di Billroth intorno a seni venosi. eritrocateresi, riserva di sangue addominale
#16 e.e. con china china: macrofagi la inglobano e diventano neri. zone senza macrofagi: polpa bianca zone con macrofagi: polpa rossa spazi bianchi: trabecole o strappi nel preparato
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Antonio Nenna
TIMO
H16 , #17 e.e. parenchimatoso, setti connettivali dalla capsula lo dividono in zone piccole (ORGANIZZAZIONE LOBULARE) allinterno dei lobuli, due zone distinte con diversa maturazione di timociti (timociti = linfotici T). CORTICALE, esterna, pi scura, linfociti immaturi. cellule nutrici e epiteliali, per crescita e maturazione. MIDOLLARE, interna, pi chiara, linfociti maturi. i timociti sono distanziati dai corpuscoli di Hassall, formati da cellule epiteliali midollari che si aggregano in modo concentrico, generando zone pi chiare, sottoposte alla cheratinizzazione. I corpuscoli di Hassall svolgono le seguenti funzioni: 1 sostegno strutturale ai timociti 2 presentazione dellantigene ai timociti 3 maturazione dei timociti (mediante il rilascio di citochine) Le arterie del timo entrano attraverso la capsula (non c lilo) e, dividendosi, percorrono i setti lobulari fino alla giunzione corticomidollare, dove si capillarizzano. Svolgono funzione trofica in tutto il parenchima grazie a rami capillari penetranti, e ricevono le venule postcapillari, satelliti delle arteriole. Le venule postcapillari a endotelio alto della midollare, provenienti dalla midollare, riconoscono i linfociti maturi e li richiamano nel sangue, dove svolgeranno la propria funzione immunitaria. Il timo svolge le funzioni di: proliferazione e differenziamento dei linfociti T selezione positiva, educazione timica selezione negativa, eliminazione dei cloni aberranti
DIAGNOSI DIFFERENZIALE TRA ORGANI LINFOIDI: MILZA: no lobuli, capsula vicino al parenchima, parenchima confuso LINFONODI: no lobuli, capsula separata dal parenchima (seno sottocapsulare), ilo nella midollare TIMO: si lobuli, divisione netta corticale/midollare, corpuscoli di Hassall
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Antonio Nenna
LINGUA
H17 e.e. sezione longitudinale dellapice della lingua tonaca mucosa: epitelio pavimentoso pluristratificato, con papille filiformi (epitelio cheratinizzato) tonaca sottomucosa: connettivo con plesso linguale tonaca muscolare: muscolatura scheletrica, ghiandole linguali Ghiandole linguali: superficiali, mucose, tubulari profonde, sierose, acinose #23 e.e. sezione trasversale del solco terminale della lingua (limite tra il corpo e la base, V linguale) dopo, epitelio che si continua con quello dellesofago papille circumvallate, dallinvaginazione del rivestimento epiteliale. Alla base delle papille si trovano: calici gustativi, chiari, strutture sensoriali epiteliali. Comunicano con il lume attraverso un poro ghiandole di VonEbner, sierose tubulari semplici per rimuovere i residui di cibo dal vallo tonsilla linguale: aggregato linfoide nelle vicinanze della papilla *cellule con N/C alto+ che infiltra lepitelio. #24 tricromica - sezione longitudinale analoga ad H17
PAROTIDE, H22, ghiandola tubuloacinosa composta a secrezione sierosa SOTTOMANDIBOLARE, H24, ghiandola tubuloacinosa composta a secrezione prev. sierosa, con semilune sierose del Giannuzzi sopra i tubuli mucosi. le cellule mioepiteliali tra le semilune e le retrostante membrana basale favoriscono la spremitura degli acini in risposta a stimoli nervosi SOTTOLINGUALE, H23, ghiandola tubuloacinosa composta a secrezione prev. mucosa Sistema duttale: dotti intercalari, drenano un acino. dotti intralobulari / striati, striatura basale per lalta presenza di mitocondri. Servono al riassorbimento di elettroliti. Intorno c scarso connettivo. Nuclei apicali. dotti interlobulari, intorno c moderato connettivo, drenano un lobulo. Nuclei centrali. dotti interlobali, drenano un lobo, parete ispessita. dotti terminali, si immettono nel canale alimentare, parete pluristratificata.
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Antonio Nenna
ESOFAGO
TONACA MUCOSA: epitelio di rivestimento cilindrico pluristratificato non cheratinizzato lamina propria connettivo con dotti (no ghiandole) muscularis mucosae TONACA SOTTOMUCOSA: ghiandole esofagee tubulari ramificate, plesso vascolare (irrora le altre tonache) TONACA MUSCOLARE: strato interno circolare, strato esterno longitudinale passaggio tra esofago e stomaco netto (linea Z). Da epit. pluristratificato a epit. monostratificato al contrario, passaggio tra stomaco e duodeno graduale
STOMACO
TONACA MUCOSA: epitelio di rivestimento cilindrico monostratificato lamina propria ghiandole gastriche, aggregati linfoidi (MALT) muscularis mucosae TONACA SOTTOMUCOSA: plesso vascolare (irrora le altre tonache) TONACA MUSCOLARE: strato interno obliquo, strato medio circolare, strato esterno longitudinale GHIANDOLE GASTRICHE: topografia: cardias tubulari ramificate (simili alle ghiandole esofagee) fondo tubulari semplici corpo tubulari semplici piloro tubulari ramificate (simili alle ghiandole duodenali di Brunner) struttura: si aprono nelle fossette gastriche, introflessione dellepitelio mucoso - c. parietali / delomorfe, secernono HCl, acidofile per lelevato numero di mitocondri [arancioni] - c. principali / adelomorfe, secernono pepsinogeno, basofile per lelevato sviluppo del RER *rosa] - c. neuroendocrine, secernono gastrina, scarsamente colorate [bianche] - c. staminali, rimpiazzo degli elementi invecchiati o danneggiati
vetrino #25 H3 #21 H2 #26 H18 diagnosi giunzione gastroesofagea giunzione gastroesofagea esofago, trasversale con trachea esofago, ghiandole stomaco, fondo stomaco, corpo colorazione tricromica azan tricromica tricromica pas + orange pas + ee
PANCREAS
H25, #31 e.e. parzialmente lobato, con setti incompleti (simile alla milza) 90% esocrina, ghiandola acinosa composta a secrezione sierosa digestione intestinale. sistema duttale: dotti intercalari drenano un acino, incontrando c. centroacinose (compartimento staminale) dotti intralobari drenano un lobulo, non sono striati alla superficie basale ( dotti striati) dotti interlobari drenano pi lobuli, maggiore diametro e maggiore connettivo circostante dotti terminali di Wirsung (principale) o di Santorini (accessorio) 10% endocrina, isole di Langerhans, struttura cordonale scarsa affinit per e.e., appaiono pi chiare. elevata vascolarizzazione per immettere gli ormoni parotide: organizzazione lobulare, NO isole di Langerhans Pagina 6 di 10
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Antonio Nenna
FEGATO
H21 e.e. - fegato di maiale ghiandola cordonale, filiera unilaminare di epatociti che convergono nella v. centrolobulare organizzazione del lobulo classico, per la presenza di ricchi setti connettivali tra gli spazi portali. periferia: spazi portobiliari, arriva la vena porta centro: vena centrolobulare, parte la vena epatica irrorazione centripeta, le vie biliari sono centrifughe ZONAZIONE DEGLI EPATOCITI: zona 1 spazio periportale, ricco di ossigeno, cellule pi piccole, metabolismo di glucidi e proteine zona 2 intermedia zona 3 spazio centrolobulare, povero di ossigeno, cellule pi grandi (aumentano lo spazio per effettuare scambi col sangue, dato che la concentrazione di ossigeno ridotta), metabolismo di lipidi, alcol e farmaci SPAZIO PORTOBILIARE: triade portale (in realt una pentade, visto che ci sono anche lifatici e nervi) v. porta endotelio, pi grande (75% del sangue epatico) a. epatica endotelio, pi piccola (25% del sangue epatico) dotti biliari colangiociti, cellule cubiche o cilindriche con nucleo rotondo ( endotelio) CELLULE EPATICHE: c. parenchimali: epatociti nucleo rotondo o binucleati, nucleoli evidenti, parenchima epatico colangiociti cellule cubiche con nucleo rotondo, vie biliari intraepatiche c. non parenchimali: cellule stellate di Ito fat storing cells, nello spazio di Disse, esterne ai sinusoidi cellule di Kupffer macrofagi residenti, nucleo pi grande, interne ai sinusoidi cellule endoteliali costituenti i sinusoidi
#36 e.e. - fegato di ratto, fetale non ci sono i setti perch manca il connettivo si tratta di un fegato fetale perch: - file bilaminari di epatociti (duplex, nello sviluppo diventer una sola filiera, simplex) - colorito generalmente basofilo e cellule pi grandi (come quelle degli elementi linfoidi) => ematopoiesi, insieme alla milza. Questa funzione viene persa nello sviluppo, e la milza sar la sola responsabile
COLECISTI
#33 e.e. Rimescola la bile e la concentra, immettendola nel dotto cistico (quindi nel duodeno) contraendosi, sotto limpulso della colecistochinina, secreta dalle cellule duodenali, attivate al passaggio del cibo. TONACA MUCOSA: struttura labirintica (permette la distensione). Epitelio monostratificato, con cellule cilindriche con microvilli. Invaginazioni con cripte. Ghiandole mucose nella lamina propria connettivale. TONACA MUSCOLARE: fasci disposti in maniera spiraliforme TONACA SIEROSA: peritoneo NO SOTTOMUCOSA NO STRATI MUSCOLARI
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COLON
#30 sezione longitudinale H20 sezione trasversale la struttura sostanzialmente simile al tenue mesenteriale, ma ci sono tre differenze: NO VILLI GHIANDOLE INTESTINALI SENZA CELLULE DI PANETH MUSCOLATURA LONGITUDINALE ESTERNA DISCONTINUA (presente solo nelle tenie intestinali)
APPENDICE VERMIFORME
#29 sezione trasversale TONACA MUCOSA: aggregati linfoidi con centri germinativi, ghiandole intestinali, NO villi TONACA SOTTOMUCOSA: connettivo, senza aggregati linfoidi TONACA MUSCOLARE: strato circolare interno, strato longitudinale esterno (continuo) TONACA SIEROSA: peritoneo permette la vascolarizzazione tramite il mesenteriolo
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Antonio Nenna
APPARATO RESPIRATORIO
#21, trachea trasversale con esofago, tricromica
tonaca mucosa: epitelio respiratorio (cilindrico pseudostratificato ciliato con c. caliciformi mucipare) tonaca sottomucosa: connettivo con plessi vascolari e ghiandole tracheali (tubuloacinose composte) tonaca fibrosa: anelli fibrocartilaginei incompleti di cartilagine ialina, uniti tra loro da legamenti anulari di connettivo, e uniti con lesofago dal muscolo tracheoesofageo
procedendo verso divisioni pi piccole: lepitelio si abbassa e perde le ciglia la sottomucosa e le ghiandole sottomucose diminuiscono la cartilagine viene rimpiazzata da cellule muscolari lisce
a/v. bronchiali (circolazione trofica) arrivano ai bronchioli terminali a/v. polmonari (circolazione funzionale) sono le uniche che arrivano agli alveoli
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Antonio Nenna
APPARATO URINARIO
RENE #34 tricromica, H27 e.e.
CORTICALE (esterna, rossa):
SI corpuscoli di Malpighi NO orientamento prevalente dei tubuli (ci sono diversi piani di sezione) - parte esterna: cortex corticis (NO corpuscoli di Malpighi) - parte convoluta: corpuscoli di Malpighi, segmenti convoluti dei tubuli prossimale e distale [differenti piani di sezione, NO orientamento prevalente] - parte non convoluta: raggi midollari di Ferrein, midollare che entra nella corticale, contiene i segmenti rettilinei dei tubuli prossimale e distale disposti secondo un orientamento prevalente longitudinale (NO convoluto)
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