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Le regole di base per lo svolgimento

dell’attività di revisione: competenze


manageriali, gestione del team di lavoro,
sviluppo e gestione dei rapporti con il cliente,
comunicazione efficace

Cagliari, 24 e 25 ottobre 2017

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La revisione:
una professione rivoluzionata

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La funzione della revisione consiste nel tenere sufficientemente
alto il livello di fiducia che ogni stakeholder può riporre nella
credibilità dei valori di bilancio e dell’informativa complementare,
livello che si intende garantito dai profili di etica, indipendenza,
professionalità e responsabilità della figura del Revisore

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La funzione della revisione legale dei conti

La funzione economica, sociale e giuridica della revisione non è


quella di garantire l’assoluta e incondizionata attendibilità del
bilancio d’esercizio, né il lettore dello stesso può,
ragionevolmente o giuridicamente, nutrire tale aspettativa
giacché l’asseverazione di un bilancio corretto secondo un metro
di assoluta certezza, oltre che impossibile, innalzerebbe a livelli
insopportabili il sistema economico dei costi.

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La responsabilità del revisore non può che limitarsi alle
informazioni economiche, patrimoniali e finanziarie considerate
significative.

Ciò appare di tutta evidenza poiché sarebbe irragionevole


supporre che i revisori possano fornire assicurazioni anche su
importi non significativi.

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Il principio di revisione n. 200 introduce il criterio della
«ragionevole sicurezza che il bilancio nel suo complesso non
contenga errori significativi, siano essi dovuti a frodi o a
comportamenti o eventi non intenzionali. Per ragionevole
sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza».

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L’attività del soggetto incaricato del controllo legale deve quindi
essere finalizzata alla verifica del rispetto delle norme del Codice
civile e delle altre norme che possono avere un impatto sul
bilancio, oltre che della corretta applicazione dei principi
contabili.

Il momento conclusivo dell’attività di revisione legale dei conti si


ha con la predisposizione della relazione dell’organo incaricato.

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Di conseguenza la revisione legale si deve fondare su:

•Principi contabili: sono le regole generali per la formazione del


bilancio d’esercizio e riguardano:

1.i principi di rilevazione contabile delle operazioni


2.principi di redazione dello stato patrimoniale e del conto
economico
3.principi di valutazione

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• Principi di revisione internazionale (ISA dell’IFAC): sono le
regole tecniche da seguire per controllare il bilancio e
riguardano:

1. principi etico-professionali del revisore;


2. principi di svolgimento della revisione;
3. principi di stesura della relazione della società di revisione

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La normativa di riferimento per lo svolgimento della funzione di
controllo legale è costituita dall’emanazione dei principi di revisione
europei:

Principi di revisione
Art. 11 del D. Lgs. 39/2010
1.La revisione legale è svolta in conformità ai principi di revisione
adottati dalla Commissione europea ai sensi dell'articolo 26, paragrafi 1
e 2, della direttiva 2006/43/CE.

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2. Il Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il
Ministro della giustizia, sentita la Consob, la Banca d'Italia per quanto
riguarda gli enti di cui all'articolo 16, comma 1, lettera b), e l'ISVAP per
quanto riguarda gli enti di cui all'articolo 16, comma 1, lettere c) e d),
può disporre con regolamento l'obbligo di osservare procedure di
revisione o obblighi supplementari o, in casi eccezionali, il divieto di
osservare parte dei principi di cui al comma 1, solo nel caso in cui
l'obbligo o il divieto conseguono da disposizioni legislative specifiche
relative alla portata della revisione legale. 
3. Fino all'adozione dei principi di cui al comma 1, la revisione
legale è svolta in conformità ai principi di revisione elaborati da
associazioni e ordini professionali e dalla Consob.

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L’attività di controllo contabile, così come è stata concepita, ha natura
complessa, investendo livelli informativi e decisionali articolati e
problematici, disegnati «addosso» alle specifiche condizioni di struttura
e di funzionamento dell’azienda il cui bilancio forma oggetto di
controllo.
Si richiede, quindi, una grande capacità di discernimento e di
comprensione della realtà della singola azienda revisionata, il che
implica una certa flessibilità di approccio e di azioni; allo stesso tempo,
si ritiene che un flusso logico, una successione di fasi necessarie tra loro
collegate funzionalmente, sia sempre da rispettare e, quindi, costituisca
il «modello» al quale fare riferimento nell’impostazione, esecuzione e
conclusione di qualsiasi lavoro di revisione.

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Accettazione di un nuovo cliente o continuazione di incarico già
conferito

I criteri di controllo di qualità delle società di revisione impongono


rigide procedure per determinare quali incarichi accettare e se o come
mantenere quelli attuali. Le responsabilità legali e professionali nella
revisione sono tali che non pare opportuno accettare incarichi in cui il
cliente manchi di integrità o metta continuamente in discussione la
corretta conduzione e le tariffe di revisione.
L’indagine sui nuovi incarichi e il controllo periodico di quelli esistenti
sono attività indispensabili per poter determinare il rischio di revisione
accettabile.

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Di solito, i revisori effettuano indagini sulla posizione del
potenziale cliente nella business community, ne valutano gli
equilibri economico-finanziario e patrimoniale facendo ricorso
alle tecniche di analisi di bilancio, raccolgono «informazioni su
piazza», possono contattare, se presente, il revisore uscente.

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Gli aspetti da considerare con riferimento all’integrità del cliente
includono per esempio:
•l’identità e la reputazione commerciale dei principali proprietari del
cliente, dei membri della direzione con responsabilità strategiche e dei
responsabili delle attività di governance;
•la natura delle attività del cliente;
•un eventuale eccessivo interesse del cliente a mantenere i corrispettivi
del soggetto abilitato al livello più basso possibile;
•indizi di una inappropriata limitazione della portata al lavoro;
•indizi sul possibile coinvolgimento del cliente nel riciclaggio di denaro
o in altre attività illecite;
•le motivazioni per la mancata conferma del soggetto abilitato
precedente

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Indipendenza: contesto legislativo e regolamentare italiano

•Decreto Legislativo n. 39/2010 così come modificato dal Decreto


Legislativo n. 135/2016 (attuazione della direttiva 2014/56/UE)
•2409-quinquies Codice Civile (abrogato ma ancora in vigore in
virtù della disciplina transitoria)
•Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 (artt. 149bis-
149 duodecies)
•Principio di revisione 100 sull’indipendenza del revisore

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Articolo 10 D.Lgs. N. 39/2010 – indipendenza ed obiettività –
principi generali

•SOGGETTO:
la società di revisione legale e qualsiasi persona fisica in grado di influenzare
direttamente o indirettamente l’esito devono essere indipendenti dalla società
sottoposta a revisione e non devono essere in alcun modo coinvolti nel suo processo
decisionale – management ella revisione legale role – (Comma 1)
•TEMPO:
Periodo cui si riferiscono i bilanci oggetto di revisione e periodo di svolgimento
dell’attività di revisione stessa (Comma 1-bis)

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Articolo 10 D.Lgs. N. 39/2010 – indipendenza ed obiettività –
principi generali

•MISURE APPLICATIVE:
Il revisore deve adottare tutte le misure ragionevoli per garantire che la sua
indipendenza non sia influenzata da alcun conflitto di interessi, anche solo potenziale o
da relazioni d’affari o di altro genere, dirette o indirette riguardanti la società di
revisione e, laddove applicabile, la sua rete, i membri dei suoi organi di
amministrazione, i suoi dirigenti, i suoi dipendenti qualsiasi persona fisica i cui servizi
sono messi a disposizione o sono sotto il controllo del revisore legale o della società di
revisione o qualsiasi persona direttamente o indirettamente collegata al revisore legale
o alla società di revisione legale (Comma 1-ter)

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Articolo 10 D.Lgs. N. 39/2010 – indipendenza ed obiettività

•ASTENSIONE:
Il revisore leale o la società di revisione legale non effettua la revisione legale di una
società qualora sussistano dei rischi di autoriesame (self-review), di interesse personale
(self-interest) o rischi derivanti dall’esercizio del patrocinio legale (advocacy position), o
da familiarità (familiarity) ovvero una minaccia di intimidazione (intimidation),
determinati da relazioni finanziarie, personali, d’affari, di lavoro o di altro genere
(financial, personal, business, employment or other relationships) instaurate tra tale
società e il revisore legale o la società di revisione legale o la sua rete, o qualsiasi
persona fisica in grado di influenzare l’esito della revisione legale, dalle quali un terzo
informato, obiettivo e ragionevole, tenendo conto delle misure adottate, trarrebbe la
conclusione che l’indipendenza del revisore legale o della società di revisione legale
risulti compromessa. (Art. 10 comma 2)

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Attività preliminari: valutazione dei rischi e dei sistemi aziendali

Per poter procedere con una corretta revisione di bilancio,


l’organo preposto al controllo legale deve assumere conoscenze
specifiche relative alla società, come ad esempio:
•i fattori economici generali, quali l’andamento dell’economia, i
tassi di interesse, le politiche del governo, l’andamento dei cambi,
l’inflazione, etc.;
•gli elementi importanti che influiscono sull’attività del cliente,
quali la caratteristica del mercato, il grado di concorrenza, le leggi
speciali ed i regolamenti, etc.;

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• Le caratteristiche della società, quali la natura del capitale, la
compagine societaria, la struttura organizzativa, l’esistenza di
un sistema di revisione interna, i prodotti, i servizi ed i mercati
a cui è diretta l’attività, ed ogni altra informazione utile a
comprendere la funzione di direzione e controllo della società,
l’attività svolta, ultimi risultati finanziari, il sistema di reporting
e la legislazione applicabile.

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Valutazione del rischio

Le procedure di revisione sono svolte per acquisire una


comprensione dell’impresa e del contesto in cui opera al fine di
identificare e valutare i rischi di errori significativi.
Il revisore deve acquisire una comprensione del processo
adottato dall’impresa per la valutazione del rischio.
Nell’identificare e valutare i rischi significativi il revisore è tenuto
ad acquisire una comprensione del controllo interno rilevante ai
fini della revisione contabile.

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Il revisore nell’effettuare la valutazione dei rischi deve prendere
in considerazione il controllo interno al fine di definire le
procedure di revisione più appropriate alle circostanze e non
per esprimere un giudizio sull’efficacia del controllo interno.

Il revisore comunica ai responsabili dell’attività di governance le


carenze nel controllo interno che ha identificato nel corso della
revisione e secondo il suo giudizio professionale.

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Il raggiungimento di obiettivi di business (es. massimizzazione di
ricavi, contenimento di costi, lancio nuovi prodotti, etc.) rende
necessaria la valutazione dei rischi. Il rischio è di non
comprendere e sapere valutare correttamente gli impatti di
alcuni rischi di strategia, considerandoli preventable risk in
quanto connessi alla volontà di accrescere la redditività.
A causa del raggiungimento degli obiettivi prefissati si rendono
necessari controlli per circoscrivere le fonti di rischio (errori,
frodi, indisponibilità di risorse, superamento dei limiti di
tollerabilità ed accettabilità definiti dai processi di gestione del
rischio).

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I rischi di strategia sono quelli volontariamente accettati e connessi al
conseguimento di una più elevata redditività grazie alla propria
strategia (si pensi al rischio di credito assunto dalle banche o ai rischi
sulle attività di ricerca e sviluppo nel settore farmaceutico).

I rischi esterni sono connessi a fattori esterni al di fuori del controllo


dell’impresa e non prevedibili (rischi catastrofali, geopolitici,
macroeconomici).

Gli strumenti tipici per affrontare e gestire questi rischi sono: analisi
della probabilità di accadimento, identificazione di key risk indicator,
allocazione delle risorse per mitigare gli effetti di eventi di rischio,
analisi di scenario, valutazioni specialistiche condotte tramite stress
test.
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L’adeguatezza di un Sistema di Controllo Interno si manifesta nella capacità di
garantire il contenimento dei rischi che minacciano il raggiungimento degli
obiettivi aziendali.

L’analisi dei rischi potenziali deve essere volta alla determinazione dei limiti
della:

• Tollerabilità il cui superamento può compromettere la sopravvivenza


dell’organizzazione;

• Accettabilità in base ad una propensione al rischio valutata dal


management.

Il rischio accettato da un’azienda di norma è sempre inferiore a quello


tollerabile.

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Durante lo svolgimento della funzione di verifica, l’organo
preposto al controllo legale deve tener conto del «rischio di
revisione»: vale a dire che il revisore esprima un giudizio non
corretto nel caso in cui il bilancio sia significativamente inesatto.
Il revisore assume un rischio consistente nell’eventualità che il
suo giudizio, circa la conformità del bilancio d’esercizio esaminato
alle norme che ne regolano la formazione, non risulti confermato
dai fatti, relativo alla possibile sussistenza di errori significativi
nel bilancio d’esercizio (cioè capaci di alterare le decisioni
economiche assunte dagli stakeholder sulla base delle risultanze
del bilancio).

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Identificazione e valutazione del rischio

Il rischio di revisione consiste nell’eventualità che il revisore possa,


inconsapevolmente, non tener conto, in modo adeguato,
nell’espressione del proprio giudizio sul bilancio, di errori significativi o
di frodi che lo inficiano. Nel c.d. modello del rischio di revisione (audit
risk model), alla base dell’attuale set di principi di revisione, lo stesso
trova la propria esaltazione poiché la pianificazione dell’attività diviene
il momento centrale nel quale il livello del rischio viene conosciuto,
accettato e fronteggiato.
Nelle logiche che ispiravano i modelli di revisione precedenti quello
attuale, i test di verifica venivano condotti in maniera avulsa dalla realtà
aziendale indagata e dai rischi che aleggiavano su di essa.

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Per comprendere il rischio di revisione occorre analizzare i suoi
tre componenti:
•il «rischio di individuazione», cioè il rischio che la procedura di
revisione non abbia individuato l’errore significativo;
•il «rischio intrinseco o inerente»: la possibilità che un valore per
sua natura può essere soggetto a errori significativi e generi
inesattezze significative in bilancio;
•il «rischio di controllo»: la possibilità che un’inesattezza (l’errore)
non sia stata tempestivamente individuata e corretta dal sistema
contabile e di controllo;

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Il modello del rischio di revisione
Il goal

Rischio di revisione
(MMR= Material Misstatements Risk)
La probabilità che il tiro (errore) entri in porta
ed al portiere (revisore) sfugga la presenza di
errori materiali

Calcerà in porta? La barriera fermerà il pallone?


Il portiere parerà?
Rischio intrinseco o inerente Rischio di controllo
Rischio di individuazione
(IR= Inherentl Risk) (CR= Control Risk)
(DR= Detection Risk - Rischio di individuazione)
Il calciatore (l’azienda cliente) tirerà in porta e La probabilità che la barriera (il sistema di
La probabilità che il portiere (il revisore) non
potrà sbagliare (commetterà un errore controllo interno) non intercetti il tiro
fermi il tiro (individua l’errore)
significativo) (individui l’errore)

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Per ovviare a questi rischi, il revisore deve acquisire una buona
conoscenza del sistema contabile e del sistema di controllo
interno, che solitamente è gestito con sistemi di elaborazione
elettronica. A tal fine il revisore deve individuare:
•la composizione della struttura organizzativa del cliente ed il
livello di automazione della società;
•la disponibilità dei dati da cui trae origine l’elaborazione.
Occorre analizzare quale influenza può esercitare l’ambiente sul
sistema informativo stesso, come ad esempio nel caso di
potenziale errore umano nello sviluppo e nell’esecuzione dei
sistemi di elaborazione dati.

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Quindi il piano generale di revisione deve avere come obiettivi
primari:

•la conoscenza dell’impresa;


•i rischi e la loro significatività;
•la comprensione dei sistemi contabili e del controllo interno;
•la natura, la tempistica e l’ampiezza delle procedure di controllo
di bilancio.

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L’organo preposto al controllo legale adotta e definisce un
programma di lavoro.

Quest’ultimo per sua natura è soggetto a continui aggiornamenti


e revisioni che devono essere apportate mano a mano che si
procede con la revisione.

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Programma di lavoro

Il documento n. 300 dei principi di revisione definisce la


pianificazione del lavoro come lo strumento che «permette di
prestare la dovuta attenzione alle aree importanti della revisione,
di identificare i problemi potenziali e consentire di completare il
lavoro tempestivamente»

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L’organo preposto al controllo legale deve conservare una
documentazione idonea a:

•fornire la dimostrazione che sono stati eseguiti i principali principi di


revisione;
•fornire la prova dell’effettiva esecuzione del lavoro di controllo e
revisione;
•permettere ad una persona competente di verificare le conclusioni
raggiunte.

Ne consegue che anche l’archivio delle carte di lavoro dovrà seguire la


stessa struttura del bilancio.

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Fase Funzione Documentazione
Accettazione di un Lista e analisi dei rischi
Decisione di
nuovo cliente o connessi all’incarico
accettazione o rifiuto
continuazione di Attestazione d’indipendenza
dell’incarico
incarico già conferito Lettera di incarico

Formalizzazione scritta della


Definire il quadro strategia di revisione
Pianificazione della
generale del piano di Prospetti illustrativi della
revisione
revisione significatività

Individuare e valutare Analisi del rischio di errori


Identificazione e i rischi significativi involontari
valutazione del che gravano sul Analisi del rischio di frode
rischio bilancio e sulle
asserzioni
Analisi del sistema di
controllo interno

Valutazione dei rischi a


livello di bilancio e di
asserzioni

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Ambiente e comunicazione efficace

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•La crisi del mercato richiede una maggiore efficienza gestionale
ma anche una maggiore efficienza dei controlli all’interno
dell’impresa.

•L’intensificarsi dei controlli comporta:

•Evoluzione normativa continua


•Troppe funzioni
•Troppi controllori
•Duplicazioni di compiti

Con quali conseguenze?

Formazione Specialistica Revisione Legale 38


La moltiplicazione degli attori
porta benefici o confusione?
SOCI/AMMINISTRATORI
Responsabile Comitato per il
Società di di Sicurezza Controllo Interno
Revisione Internal
D.Lgs. 81/08 e di gestione dei rischi Auditing

Responsabile COLLEGIO SINDACALE


qualità Organismo di
Vigilanza ex
D.Lgs. 231/2001

Controller
Direttore
Amministrativo/Finanziario
Responsabile Audit
(Dirigente Preposto)
Privacy Committe

«Quadro di riferimento del Risk Governance: Statuto, Codice Etico,


Codice di autodisciplina, COSO, sistema normativo, procedure, ….»

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ED ANCORA:

Responsabili della SOX


Responsabili del controllo interno
Responsabili della compliance

per non parlare di:

CONSOB IVASS Banca d’Italia ANTITRUST

REGULATORY
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Compliance normativa
Legge 262/05
D.Lgs 231/01
Reati societari
Reati verso la Pubblica Amministrazione
Market Abuse
………
ANTIRICICLAGGIO
SICUREZZA
PRIVACY
BASILEA 2/3
MIFID
CODICE DI AUTODISCIPLINA
SOX
Formazione Specialistica Revisione Legale 41
CIRIO CERRUTI
PARMALAT LEHMAN BROTHERS
NONOSTANTE
BIPOP CARIRE MERRIL LYNCH
IGIACOMELLI
TROPPI CONTROLLI
BEAR STEARNS
TROPPI
FINMATICA DEFAULT:
WACHOVIA
FINMEK WASHINGTON MUTUAL
FINPART COUNTRYWIDE
MADOFF
FONDIARIA SAI
MPS
ENTI OSPEDALIERI
LE 4 BANCHE
A:
………

E DOPO?

“Sed, quis custodiet ipsos custodes?”


Distinguiamo sempre comportamenti dolosi di malagestio da reali ed effettive carenze di struttura.

Riflettiamo sulla differenza tra la diagnosi ex ante del soggetto che controlla e il giudizio facilitato ex post
del Magistrato e dell’opinione pubblica.

Formazione Specialistica Revisione Legale 42


L’attuale sistema dei controlli
è
efficiente ed efficace?

La risposta sembra essere:


La coesistenza di più soggetti può comportare
una perdita di efficienza e un aggravio di costi

Formazione Specialistica Revisione Legale 43


Il sistema normativo italiano da grande enfasi sul tema del
controllo interno ma si caratterizza per ripetute sovrapposizioni
fra funzioni, compiti e responsabilità dei vari organi

Formazione Specialistica Revisione Legale 44


Necessita un coordinamento tra le diverse componenti dei controlli

Come realizzare l’integrazione tra gli attori del controllo?

Come fornire assurance sull’adeguatezza del


Sistema di Controllo Interno?
E’ necessario un «Sistema Integrato» dei controlli e di gestione dei rischi:
da SCI a SCIGR.
Un SCI più moderno e funzionale alla creazione di valore attraverso la gestione dei rischi.

Uno strumento di supporto decisionale per il raggiungimento degli obiettivi in modo da fornire le informazioni per
un’efficiente ed efficace gestione aziendale.

Formazione Specialistica Revisione Legale 45


Il SCI contribuisce a una conduzione dell’impresa coerente con gli obiettivi aziendali
definiti dal CdA, favorendo l’assunzione di decisioni consapevoli.

Gli attori sovraintendono sull’insieme di regole e procedure.

Salvaguardia Efficacia ed Attendibilità Conformità alla


OBIETTIVI del patrimonio efficienza delle delle informazioni legge e ai regolamenti
aziendale attività operative di bilancio in vigore

ALTRI (DP,
IA Compliance,…) CdA

Collegio
ATTORI CCI_GR
Sindacale

SISTEMA DI CONTROLLO
INTERNO
AMM
OdV INCARICATO
SCI-GR

Formazione Specialistica Revisione Legale 46


Flussi informativi
Comitato per il
Partecipa periodicamente Controllo Interno e di Partecipa sistematicamente
gestione dei rischi
Partecipa periodicamente
Organismo di
Vigilanza D.Lgs.
231/01
Incontri semestrali

Incontri bimestrali Incontri bimestrali

Dirigente Preposto Internal Auditing

Incontri semestrali Incontri bimestrali

Compliance Function Risk Management


Incontri trimestrali

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Flussi informativi verso gli organi societari
Comitato per il
Controllo Interno e di
gestione dei rischi
Organismo di
Collegio Sindacale Vigilanza D.Lgs.
231/01

Internal
Auditing
Dirigente Compliance Risk
Preposto Function Management

Relazioni Semestrali Piano Annuale Risk Relazioni semestrali Relazioni semestrali


Sull’andamento Based Sul controllo Key Risk Indicator
Economico- Piano 231 ex ante e ex post
patrimoniale Relazioni Trimestrali
Rapporti Audit rilevanti

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CD C.S.

CdA Revisore

VI E’
UNA VISIONE AZIENDALISTICA DELLA VIGILANZA
CON UNA ATTENTA VALORIZZAZIONE
DELLE COMPETENZE

Formazione Specialistica Revisione Legale 49


MEDESIMA SEZIONE
DEL
CODICE CIVILE
LIBRO V, TITOLO V, CAPO V, SEZIONE VI bis

2381 2403 2409 TER (abrogato)

Il C.S. valuta l’adeguatezza Il C.S. vigila Il Revisore esprime un


dell’assetto organizzativo. I sull’adeguatezza giudizio sul bilancio
C.D. riferiscono dell’assetto organizzativo
a CdA e C.S.

Organo Organo Funzione

Formazione Specialistica Revisione Legale 50


Per il Collegio Sindacale : artt. 2381 e 2391

Sono molto più penetranti i poteri informativi riconosciuti


ai Sindaci

Un più elevato e completo grado di responsabilità del


Collegio Sindacale nell’esercizio delle attività svolte e da
svolgere
COMUNICAZIONI CONSOB

DAC/97001574 del 1997: Il C.S. richiede alla società di


revisione tutte le informazioni utili
DEM/1025564 del 2001: Costante collaborazione
Formazione Specialistica Revisione Legale 51
Modello per la gestione delle relazioni tra gli attori di
controllo

Finalità delle relazioni:


Conoscitiva – Flussi Informativi (scambio documentale)
Conoscitiva – Partecipazione a incontri finalizzati
Assurance
Consultiva

L’informazione giusta al momento giusto vale i nove decimi di qualunque


battaglia – (Napoleone)

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Principali rischi legati ad un sistema non integrato:

•Sovrapposizione nelle attività di controllo

•Cattiva percezione delle attività di controllo

•Linguaggi non uniformi

•Inefficiente utilizzo del tempo

•Non identificazione corretta della gestione del rischio

•Attività di reporting non corretta

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SPESSO VI E’ UNA DIFFICILE
CONVIVENZA

AMMINISTRATORI CONTROLLORI

• Articolazione dei ruoli • CULTURA


all’interno del • PERSONALITA’
Consiglio di • INTELLIGENZA
Amministrazione • PREPARAZIONE
• ETICA
L’Organo di governo ha il compito di configurare l’assetto organizzativo, il suo
funzionamento e le procedure di controllo.

Il Collegio Sindacale, l’Organismo di Vigilanza e il Revisore valutano che le


funzioni di controllo siano adeguatamente costituite ed efficacemente
operanti.
Formazione Specialistica Revisione Legale 54
E’ POSSIBILE CONVIVERE IN UN MODELLO DI
“CONTROL GOVERNANCE?”
SI MA SOLO SE LA DIREZIONE AZIENDALE E’ ATTENTA A:

•Fattore umano CAPACITA’


•Formazione
•Organizzazione (mansionari, ISO, IT)
•Applicazione di regole e deleghe
•Esame e approvazione dei piani strategici
•Comunicazione degli obiettivi aziendali (riunioni sistematiche)
•Accettazione di controlli (reporting, statistiche, analisi)
•Valutazione dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile
•Revisione dei processi aziendali (rischi aziendali) con piani di miglioramento definiti dal
Management

Formazione Specialistica Revisione Legale 55


Analisi delle dinamiche comportamentali

Nonostante i progressi tecnologici e informatici, la qualità del


fattore umano è fondamentale.

Bisogna ben analizzare e comprendere gli elementi che portano


le persone a persistere nei comportamenti non ammessi (cause
delle anomalie).

Formazione Specialistica Revisione Legale 56

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