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TOSSICOLOGIA

FORENSE
TOSSICOLOGIA
Definizione

”Scienza che studia la provenienza, la natura, le proprietà,


la modalità di azione delle sostanze endogene ed
esogene capaci di nuocere per via chimica alle funzioni
e all’esistenza di organismi viventi.”
Richiede
competenze

Cliniche
Farmacologiche
Biologico-molecolari
Chimico-analitiche
TOSSICOLOGIA

MANCANZA
DISCIPLINA AUTONOMA
&
OMNICOMPRENSIVA

Farmaco-tossicologia Tossicologia
clinica medico-legale
e/o
forense
Tossicologia
ambientale ed
industriale Altro…
TOSSICOLOGIA FORENSE

INCONTRO
tra
SITUAZIONI BIOLOGICHE
&
ORDINAMENTO GIURIDICO E
SOCIALE

Diritto
Diritto Diritto
Penale Diritto Amministrativo Sportivo
Civile
SCIENZE FORENSI
MEDICINA LEGALE CLINICA

PATOLOGIA FORENSE

TOSSICOLOGIA FORENSE

PSICOPATOLOGIA FORENSE

GENETICA FORENSE

ANTROPOLOGIA FORENSE

CRIMINALISTICA
TOSSICOLOGIA FORENSE

MATERIALE NON VIVENTE CADAVERE


BIOLOGICO • APPLICAZIONE DI DIAGNOSI DI
• POLVERI PROTOCOLLI IN TEMA DI: INTOSSICAZIONE
• COMPRESSE,FIALE - Sicurezza del Traffico in AMBITO:
• LIQUIDI - Sicurezza del Lavoro
-PENALE
• FARMACI - Rischio Ambientale
-CIVILE
• ALIMENTI • DIAGNOSI DI
INTOSSICAZIONE -ASSICURATIVO
• SUOLO/ACQUE
• COSMETICI
Definizione di avvelenamento

Il veleno è una sostanza chimica, naturale o


sintetica, che assunta da un organismo vivente, per
qualsivoglia via, è capace di determinare - con
meccanismo biochimico - effetti dannosi temporanei
o permanenti, fino a essere letali

VELENO DOSE
N.B. Il veleno non necessariamente è una sostanza stupefacente
Diagnosi di avvelenamento
Criterio anamnestico-circostanziale. Si tratta di un criterio basato sugli elementi raccolti
durante le indagini di polizia giudiziaria come la presenza del veleno o della sostanza
stupefacente/psicotropa sulla scena di morte, la conoscenza delle sue proprietà e delle modalità
d’uso, la manifestazione di pregressi propositi omicidiari e suicidiari, la nozione dell’esistenza di
un rischio di intossicazione.

Criterio clinico o anatomo-patologico. Rientrano in questo criterio il gruppo di elementi


diagnostici desumibili dall’indagine clinica (nel vivente) o anatomo-patologica (nel cadavere) e
pertanto basati sulla raccolta di dati derivanti dall’esame non più sulla scena, ma sul soggetto in
esame.

Criterio chimico-tossicologico. Sia nel caso in cui i precedenti criteri abbiano fortemente
indirizzato il sospetto verso una specifica tipologia di avvelenamento, sia nel caso in cui la
natura del tossico sia rimasta completamente ignota, si possono effettuare le analisi chimico-
tossicologiche secondo approccio analitico condiviso dalla comunità scientifica,
Scene of Death
Paraphernalia
Diagnosi di avvelenamento
Criterio anamnestico-circostanziale. Si tratta di un criterio basato sugli elementi raccolti
durante le indagini di polizia giudiziaria come la presenza del veleno o della sostanza
stupefacente/psicotropa sulla scena di morte, la conoscenza delle sue proprietà e delle modalità
d’uso, la manifestazione di pregressi propositi omicidiari e suicidiari, la nozione dell’esistenza di
un rischio di intossicazione.

Criterio clinico o anatomo-patologico. Rientrano in questo criterio il gruppo di elementi


diagnostici desumibili dall’indagine clinica (nel vivente) o anatomo-patologica (nel cadavere) e
pertanto basati sulla raccolta di dati derivanti dall’esame non più sulla scena, ma sul soggetto in
esame.

Criterio chimico-tossicologico. Sia nel caso in cui i precedenti criteri abbiano fortemente
indirizzato il sospetto verso una specifica tipologia di avvelenamento, sia nel caso in cui la
natura del tossico sia rimasta completamente ignota, si possono effettuare le analisi chimico-
tossicologiche secondo approccio analitico condiviso dalla comunità scientifica,
External Examination

Froth

Nasal
mucosa and
feelers
Teeth

Injection
sites
Diagnosi di avvelenamento
Criterio anamnestico-circostanziale. Si tratta di un criterio basato sugli elementi raccolti
durante le indagini di polizia giudiziaria come la presenza del veleno o della sostanza
stupefacente/psicotropa sulla scena di morte, la conoscenza delle sue proprietà e delle modalità
d’uso, la manifestazione di pregressi propositi omicidiari e suicidiari, la nozione dell’esistenza di
un rischio di intossicazione.

Criterio clinico o anatomo-patologico. Rientrano in questo criterio il gruppo di elementi


diagnostici desumibili dall’indagine clinica (nel vivente) o anatomo-patologica (nel cadavere) e
pertanto basati sulla raccolta di dati derivanti dall’esame non più sulla scena, ma sul soggetto in
esame.

Criterio chimico-tossicologico. Sia nel caso in cui i precedenti criteri abbiano fortemente
indirizzato il sospetto verso una specifica tipologia di avvelenamento, sia nel caso in cui la
natura del tossico sia rimasta completamente ignota, si possono effettuare le analisi chimico-
tossicologiche secondo approccio analitico condiviso dalla comunità scientifica,
DRUG RELATED DEATHS

EVIDENCE
Laboratory of
DATUM DRUG
RELATED
DEATH
DROGHE & MORTE
Categoria Principio attivo - Concentrazioni
Metabolita ematiche letali
Alcol etilico Etanolo 4,2 - 17,70 g/l
Amfetamine Amfetamina 500 - 41000 ng/ml
Cannabis indica THC-COOH --------
Cocaina Cocaina 900 - 21000 ng/ml
Benzoilecgonina 1000 - 10000 ng/ml
Ectasy MDMA 3100 ng/ml
MDA 100 ng/ml
Oppiacei Morfina 50 - 3000 ng/ml
Codeina 1000 - 8800 ng/ml

Randal C. Basalt Disposition of Toxic Drugs and Chemicals in Man. Seventh


Edition. Biomedical Publications Foster City, California 2004.
Tossicologia forense
&
medicina legale
Tipologie di avvelenamento
Diagnosi medico-legale

L’avvelenamento accidentale è ancor oggi frequente nonostante le disposizioni


che regolamentano la produzione, la vendita e l’impiego delle sostanze tossiche.
Alla base degli avvelenamenti accidentali vi è più delle volte la trascuratezza
nella conservazione delle differenti sostanze, ma anche l’ignoranza sulla loro
pericolosità. Ne sono vittime non solo i bambini, quando i tossici non sono
adeguatamente custoditi, ma anche persone cui i veleni pervengono in veste del
tutto innocua, come nel caso di travaso di un liquido tossico in altri contenitori.
Gli elementi diagnostici differenziali dell’avvelenamento accidentale sono forniti
prevalentemente dalle indagini sugli elementi circostanziali e sui risultati
dell’indagine autoptica, specialmente nei casi di sostanze altamente corrosive.
L’avvelenamento suicidiario (o con intenzioni suicidiarie) è un’evenienza molto
frequente, in rapporto alla relativa facilità con cui chi è determinato al suicidio
può venire in possesso di sostanze legali, il più delle volte rappresentate da
farmaci. La preferenza venga di volta in volta rivolta ad alcune sostanze di cui si
è diffusa la notizia circa l’elevata tossicità e l’uso suicidiario. Così mentre negli
anni corrispondenti all’inizio del secolo erano prevalentemente impiegati i veleni
minerali (calomelano/cloruro di mercurio, permanganato di potassio, arsenico,
fosforo, ecc.), l’introduzione in terapia dei barbiturici ha portato ad un loro largo
impiego a scopo suicidiario, impiego interrotto per qualche anno da una notevole
diffusione dell’uso suicidiario degli esteri organofosforici (parassiticidi del tipo
del parathion).
L’avvelenamento omicidiario (o con intenzioni omicidiarie) è oggi eventualità
frequente. L’omicidio realizzato con mezzi tossici pone problemi diagnostici
perché di solito non si hanno informazioni sul mezzo impiegato ed anzi possono
essere state prese tutte le precauzioni opportune per dissimulare non solo
l’omicidio, ma anche l’impiego del veleno. È per questo motivo che si devono
considerare sia elementi di natura estrinseca o circostanziale, che elementi
intrinseci. Sono elementi intrinseci quelli di natura clinica, quali la brusca
insorgenza dei sintomi in soggetti ritenuti sani, la sintomatologia riferibile,
seppure genericamente, a cause tossiche, la repentinità della morte di un soggetto
in apparente buono stato di salute e l’esclusione di altre cause potenzialmente
letali.
Drug Facilitated Crimes
L’utilizzo di sostanze stupefacenti e/o psicotrope nella per facilitare l’esecuzione
di crimini di qualsivoglia tipologia.
Nei DFC la vittima è indebolita dalla somministrazione di droghe o farmaci,
senza averne percezione, mentre l’intenzione di chi commette il crimine è quello
di ridurre il livello di coscienza della vittima per facilitare l’azione criminosa.
Nella maggior parte dei casi la sostanza somministrata è facilmente reperibile,
insapore ed inodore, con azione rapida, efficace a basse dosi e, nei casi in cui
l’intenzione di chi commette il crimine non sia commettere un omicidio (crimini
di natura sessuale, rapine, aggressioni, abuso su minore o sull’anziano), deve
avere un’ampia finestra terapeutica di sicurezza. Per questo motivo le sostanze
più usate per i DFC sono gli ansiolitici-ipnotici (benzodiazepine, Z-drugs), gli
antistaminici ed i neurolettici
Drug Facilitated Crimes
L’utilizzo di sostanze stupefacenti e/o psicotrope nella per facilitare
l’esecuzione di crimini di qualsivoglia tipologia.

• Nei DFC la vittima è indebolita dalla somministrazione di droghe o farmaci,


senza averne percezione, mentre l’intenzione di chi commette il crimine è
quello di ridurre il livello di coscienza della vittima per facilitare l’azione
criminosa.
• Nella maggior parte dei casi la sostanza somministrata è facilmente reperibile,
insapore ed inodore, con azione rapida, efficace a basse dosi
• Nei casi in cui l’intenzione di chi commette il crimine non sia commettere un
omicidio (crimini di natura sessuale, rapine, aggressioni, abuso su minore o
sull’anziano), deve avere un’ampia finestra terapeutica di sicurezza.
• Le sostanze più usate per i DFC sono gli ansiolitici-ipnotici (benzodiazepine,
Z-drugs), gli antistaminici ed i neurolettici
Drug-Facilitated Sexual Assault
(DFSA)
Definizione
È un sottoinsieme dei cosiddetti crimini «facilitati» da droga (DFC)
che comprendono una serie di reati quali omicidio, elder abuse,
child abuse, rapina, estorsione ecc.
L'aggressione sessuale «facilitata» da droghe si verifica quando alcol o
droghe sono usati per compromettere la capacità di una persona ad
acconsentire all’atto sessuale. Queste sostanze facilitano l’aggressore
inibendo la capacità di resistenza della vittima e la possibilità di
ricordare l‘evento
DFSA
Reati Sessuali
(Normativa) Farmacologia

Patologia Psichiatria
Forense
Tossicologia
Forense
Sostanze maggiormente coinvolte
• Clonazepam
• Benzodiazepine e derivati • Zolpidem
• Bromazepam
• Flunitrazepam
• Anestetici (GHB e ketamina, 2.8% dei casi)

• Cocaina

• Cannabis

• Oppioidi

• Antistaminici

• Antidepressivi
Sintomatologia riferita dalla
vittima
• Nausea
• Perdita del controllo sfinteriale
• Respirazione difficoltosa
• Sensazione di ebrezza
• Vertigini, disorientamento o visione offuscata
• Ipo/ipertermia
• Amnesia
Aggressore
• Ha accesso a sedativi di droghe e
comprendono i loro effetti
• Ha accesso a un ambiente «sicuro» (spesso
una casa o un posto di lavoro)
• È in grado di instillare fiducia nella vittima
designata
• Ha un piano per evitare l'arresto e l'azione
penale
• Lo stereotipo degli autori di DFSA:
carismatico, intelligente, attraente.

Hazelwood, Robert R., and Ann Wolbert Burgess. Practical aspects of rape investigation: A
multidisciplinary approach. CRC Press, 2016.
Un caso emblematico
• Donna di 35 anni accede al pronto soccorso lamentando perdite di
memoria e vertigini da qualche giorno

• Nega patologie di rilievo

• Anamnesi farmacologica: omeprazolo 20 mg/die

• Esami clinici e laboratoristici -> NEGATIVI

• Dimissione a domicilio
• La settimana successiva -> nuovo accesso

• Clinica ed esami ematochimici negativi

• Trasferita all’unità di medicina legale per esame clinico e


tossicologico.

• EO. Nessun segno obiettivo di violenza

• Analisi chimico-tossicologiche. Positività a Zolpidem. Negativo


per alcol e altre sostanze stupefacenti, compreso omeprazolo.

• Alla vittima viene chiesto di portare TUTTI i farmaci che assume


Stilnox
MATRICI BIOLOGICHE
Tossicologia clinica e forense

SANGUE
PLASMA
CONTENUTO GASTRICO
SIERO URINA

Deceduto: Bile, frammenti di organi (Solo forense) MATRICE CHERATINICA


ANALISI DI LABORATORIO
MATRICI

Sangue/Siero/Plasma
Info su attualità influenza
tossicodinamica
– Farmaco e/o metaboliti
Urina
Info su pregressa esposizione
– giorni/2 settimane
– farmaco e/o metaboliti
ANALISI DI LABORATORIO
MATRICI

Capelli/Peli pubici/Peli ascellari


Info su pregressa esposizione
Mesi/Anni

MECCANISMI DI INCORPORAZIONE
ü diffusione dal SANGUE
ü diffusione da SECREZIONI CORPOREE
sebo e sudore
ü CONTAMINAZIONE dall’ambiente esterno
dopo formazione del fusto
CATENA DI CUSTODIA

Richiedente (Medico prelevatore o Autorità Giudiziaria)


¨Consenso (vivente)
¨Autorizzazione dell’autorità giudiziaria
(deceduto/materiale non biologico)
¨Prelievo a vista (vivente) in sedi idonee (deceduto)
¨Modalità di conservazione idonea
CATENA DI CUSTODIA
Laboratorio
¨Verifica autenticità del campione biologico e modalità
di conservazione
¨Verifica consenso / incarico dell’AG
¨Etichettatura / sigillatura
¨Registrazione tipo e quantità
¨Documentazione scritta di prelievo / raccolta
(tempistiche e sedi)
¨Documentazione di aliquota necessaria per le analisi
¨Conservazione per controanalisi
TUTTE LE OPERAZIONI CONCORDATE CON IL RICHIEDENTE
E DOCUMENTATE
The two-stage
approach

requirement of
modern forensic
toxicology

The first stage


one or more
presumptive
analyses, by
which several
analytes or
analyte classes
may be detected.
Aspetti penalistici
Secondo il codice penale, il “veneficio” è un aggravante del delitto di omicidio.
Infatti, tra le circostanze aggravanti previste dall’art. 577 del Codice Penale, si
applica la pena dell'ergastolo se l’omicidio è commesso “col mezzo di sostanze
venefiche, ovvero con un altro mezzo insidioso”.

L’art. 609 ter riporta le circostanze aggravanti nel reato di violenza sessuale,
specificando che la pena è della reclusione da sei a dodici anni se i fatti di cui
all'art. 609 bis (violenza sessuale) sono commessi “con l'uso di armi o di
sostanze alcoliche, narcotiche o stupefacenti o di altri strumenti o sostanze
gravemente lesivi della salute della persona offesa”.

Se a seguito della vendita o della cessione di sostanze stupefacenti si verifica il


decesso o una lesione personale, si applica l’articolo 586, “Morte o lesioni
come conseguenza di altro delitto”, con aumento delle pene stabilite negli artt.
589 (omicidio colposo) e 590 (lesioni personali colpose).
L’art. 613 punisce chi, mediante somministrazione di sostanze alcooliche o
stupefacenti, pone una persona, senza il consenso di lei, in stato d'incapacità
d'intendere o di volere, con pena fino ad un anno. La pena è della reclusione
fino a cinque anni “se il colpevole ha agito col fine di far commettere un reato o
se la persona resa incapace commette, in tale stato, un fatto preveduto dalla
legge come delitto”.

Altri reati di interesse tossicologico.


- art. 439: Avvelenamento di acque o di sostanze alimentari
- art. 452: Delitti colposi contro la salute pubblica
- art. 440: Adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari
- art. 441: Adulterazione o contraffazione di altre cose in danno della pubblica
salute
- art. 442: Commercio di sostanze alimentari contraffatte o adulterate
- art. 443: Commercio o somministrazione di medicinali guasti
- art. 444: Commercio di sostanze alimentari nocive.

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