DELL'AREA
CHIRURGICA
- Caso Clinico
Corso di Laurea in
Infermieristica
ANNO ACCADEMICO 2022-2023
CASO CLINICO
II signor F., di 70 anni, viene ricoverato per essere sottoposto ad accertamenti
in seguito alla comparsa di anemizzazione severa (Hb: 9 g/dl). II giorno dopo
il ricovero viene sottoposto a TC con mezzo di contrasto, durante la
mattinata; nel pomeriggio presenta diarrea profusa. La mattina successiva gli
vengono somministrati lassativi in vista della colonscopia, prevista per il giorno
seguente; la sera non riesce a cenare per la nausea provocata dal lassativo.
La colonscopia mette in evidenza una neoformazione del cieco; il paziente
viene sottoposto, 24 ore dopo, a emicolectomia destra.
Nel postoperatorio il paziente presenta oliguria (35 ml/ora) con PVC di 2 (in
cmH2O) e valori di pressione arteriosa intorno a 120/70. Durante l'intervento e
stata praticata una trasfusione di emazie concentrate.
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CASO CLINICO
II signor F., di 70 anni, viene ricoverato per essere sottoposto ad
accertamenti in seguito alla comparsa di anemizzazione severa (Hb:
9 g/dl). II giorno dopo il ricovero viene sottoposto a TC con mezzo di
contrasto, durante la mattinata; nel pomeriggio presenta diarrea
profusa. La mattina successiva gli vengono somministrati lassativi in
vista della colonscopia, prevista per il giorno seguente; la sera non
riesce a cenare per la nausea provocata dal lassativo. La
colonscopia mette in evidenza una neoformazione del cieco; il
paziente viene sottoposto, 24 ore dopo, a emicolectomia destra.
Nel postoperatorio il paziente presenta oliguria (35 ml/ora) con PVC
di 2 (in cmH2O) e valori di pressione arteriosa intorno a 120/70.
Durante l'intervento e stata praticata una trasfusione di emazie
concentrate.
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QUESITO A: fisiopatologia
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PVC: pressione venosa centrale
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QUESITO A: interventi
- Monitoraggio alvo.
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QUESITO B: fisiopatologia
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CASO CLINICO
Il paziente viene trasferito in terapia semi-intensiva per il monitoraggio delle prime 72
ore post intervento chirurgico.
All'arrivo l'Infermiere rileva:
• P.A. 115/75
• F.C.100
• SPO2 96% in aria ambiente
• TC 36,5
Inoltre il paziente è portatore di:
• medicazione della ferita chirurgica a livello addominale, pulita;
• catetere vescicale Foley 16 ch a 2 vie;
• sondino nasogastrico (SNG) con sacchetto di raccolta a caduta, privo di drenato;
• due cateteri venosi periferici (CVP): uno posizionato a livello brachiale del braccio
sinistro della misura di 18 G con infusione di liquidi, l'altro posizionato a livello
dell'avambraccio della misura di 20 G con morfina ad infusione continua nelle 24
ore per la copertura antidolorifica;
• drenaggio addominale in aspirazione, con tracce di drenato siero-ematico.
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CASO CLINICO
Il paziente viene trasferito in terapia semi-intensiva per il monitoraggio delle prime 72
ore post intervento chirurgico.
All'arrivo l'Infermiere rileva:
• P.A. 115/75
• F.C.100
• SPO2 96% in aria ambiente
• TC 36,5
Inoltre il paziente è portatore di:
• medicazione della ferita chirurgica a livello addominale, pulita;
• catetere vescicale Foley 16 ch a 2 vie;
• sondino nasogastrico (SNG) con sacchetto di raccolta a caduta, privo di drenato;
• due cateteri venosi periferici (CVP): uno posizionato a livello brachiale del braccio
sinistro della misura di 18 G con infusione di liquidi, l'altro posizionato a livello
dell'avambraccio della misura di 20 G con morfina ad infusione continua nelle 24
ore per la copertura antidolorifica;
• drenaggio addominale in aspirazione, con tracce di drenato siero-ematico.
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PROBLEMI COLLABORATIVI
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RISCHIO DI COMPLICANZE PER EMORRAGIA
OBIETTIVI INTERVENTI
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RISCHIO DI COMPLICANZE PER TROMBOSI VENOSA
PROFONDA
OBIETTIVI INTERVENTI
12
RISCHIO DI COMPLICANZE PER IPOVOLEMIA
OBIETTIVI INTERVENTI
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RISCHIO DI COMPLICANZE PER SQUILIBRI ELETTROLITICI
IPOPOTASSIEMIA
OBIETTIVI INTERVENTI
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RISCHIO DI COMPLICANZE PER SQUILIBRI ELETTROLITICI
IPOCLOREMIA
OBIETTIVI INTERVENTI
L’infermiere identificherà - Monitorare PA (ipotensione)
precocemente segni e sintomi di - Monitorare esami ematici
ipocloremia, collaborando negli
interventi per stabilizzare le
condizioni cliniche del paziente.
INDICATORI
- Cl sierico 98-108 mEq/L
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RISCHIO DI INFEZIONE (FERITA CHIRURGICA/PERITONITE)
OBIETTIVI INTERVENTI
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RISCHIO DI EVISCERAZIONE/DEISCENZA
OBIETTIVI INTERVENTI
INDICATORI
- Assenza di alterazioni della ferita
chirurgica
- Assenza segni di flogosi della
ferita chirurgica
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RISCHIO DI COMPLICANZE PER ILEO PARALITICO
OBIETTIVI INTERVENTI
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DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
- Dolore acuto
- Rischio di infezione
- Rischio di diarrea
- Disfunzionale motilità gastro-intestinale
- Rischio di nutrizione inferiore al fabbisogno
- Deficit cura di sé
- Disturbo del modello del sonno
- Rischio di volume di liquidi insufficiente
- Rischio di integrità tissutale compromessa
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DOLORE ACUTO correlato a trauma tissutale e spasmi
muscolari riflessi secondario ad intervento chirurgico
OBIETTIVI INTERVENTI
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RISCHIO DI INFEZIONE correlato a sede di possibile
invasione di microrganismi secondario ad intervento
chirurgico
OBIETTIVI INTERVENTI
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RISCHIO DI DIARREA correlato a malassorbimento
secondario a cancro del colon
OBIETTIVI INTERVENTI
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RISCHIO DI NUTRIZIONE INFERIORE AL FABBISOGNO
correlato ad aumentato fabbisogno proteico e
vitaminico per cicatrizzazione ferite e a diminuita
assunzione secondari ad intervento chirurgico
OBIETTIVI INTERVENTI
INDICATORI
- Il paziente riferirà eventuali
carenze nell’alimentazione
quotidiana
- Spiegherà l’importanza di una
buona nutrizione
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DEFICIT DELLA CURA DI SE’ (bagno) correlato a dolore
secondario ad intervento chirurgico
OBIETTIVI INTERVENTI
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DISTURBO DEL MODELLO DI SONNO correlato a
modifiche ambientali, ricovero in ospedale
(ambiente rumoroso)
OBIETTIVI INTERVENTI
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RISCHIO DI INTEGRITA’ TISSUTALE COMPROMESSA
correlata agli effetti dell’ irritazione meccanica o della
pressione secondari a SNG/CV
OBIETTIVI INTERVENTI
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Domenico Regano
Martina Bartoli
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