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ANIMALE
Che cos'è la sperimentazione
animale?
Per sperimentazione animale si intende l’utilizzo di animali a scopi scientifici.
aspetto della vita dell’animale che si sta studiando. Nella ricerca applicativa,
invece, l’animale viene impiegato come modello, cioè come mezzo per
curare in modo più efficace una serie di malattie e disturbi che colpiscono gli
la penicillina e l'insulina. Grazie alla penicillina, gli animali sono sopravvissuti a un'infezione altrimenti
fatale da streptococchi. L’esecuzione di tali esperimenti sull'uomo è era allora vietata per motivi etici.I topi
come animali da esperimento erano quindi insostituibili per provare l'efficacia della penicillina. Un anno
dopo, fu utilizzata per la prima volta nell’ uomo, e da allora gli antibiotici sono stati parte integrante della
studi sui cani. Per molto tempo, l'insulina è stata ottenuta dai pancreas di bovini e suini macellati. Oggi
viene prodotta principalmente con lieviti e batteri geneticamente modificati. L'insulina è anche usata con
successo nella medicina veterinaria, per esempio per trattare i cani che soffrono di diabete.
Il trattamento del virus dell'immunodeficienza umana (HIV) non sarebbe mai nato senza gli esperimenti
sugli animali. La pandemia dell'HIV ha provocato circa 39 milioni di vittime dall'inizio degli anni '80. Oggi,
l'infezione da HIV può essere trattata con una combinazione di oltre 20 farmaci diversi. Questa terapia
combinata deve essere presa per tutta la vita, ma grazie a questo trattamento, l'infezione da HIV non è più
I metodi informatici e le colture cellulari sono fondamentali per compiere progressi verso la visione delle procedure di valutazione del
rischio e della sicurezza dei farmaci basate su dati umani.I progressi sono meno avanzati quando si tratta di terapie biologiche, una
classe di farmaci sempre più importante, in cui le alternative agli studi sugli animali sono in una fase molto iniziale di sviluppo.I più
recenti sviluppi nel settore delle colture cellulare sono gli organoidi, che possono aumentare le conoscenze di base sullo sviluppo degli
organi e studiare i fattori di crescita.La produzione di organoidi del cervello può, ad esempio, consentire lo studio del processo di
crescita del tessuto cerebrale umano in vitro, in modo da riprodurre parte della naturale complessità strutturale dell’organo stesso.
Ciò include le relazioni tra diversi tipi di cellule nel cervello e alcune delle connessioni che si formano nelle prime fasi dello
sviluppo.Tuttavia, questi sistemi non sono adatti per studiare le fasi tardive dello sviluppo cerebrale, infatti non riproducono le funzioni
specifiche dei cervelli umani o animali completamente sviluppati. Infine, non sono in grado di mimare funzioni complesse legate, ad
esempio, alla coscienza.Ciò rappresenta una limitazione per gli studi che mirano a sostituire gli studi sugli animali, che restano ancora
necessari se i ricercatori hanno bisogno di mettere in relazione la struttura e la segnalazione del cervello con la cognizione e il
comportamento, o per testare potenziali terapie prima che sia eticamente accettabile passare agli studi sull’uomo.Inoltre, gli organoidi
sono stati messi a punto anche per i tessuti del rene, del cuore e dell’occhio, con limitazioni simili per quanto riguarda la struttura e la
funzione. Pertanto, ad oggi le ricerche che prevedono l’impiego di animali, sono ancora necessari al fine di garantire un corretto
approccio metodologico e scientifico nei diversi campi.L’uso di modelli in vitro derivati dal tessuto del paziente è la prospettiva futura,
dei punti di contatto nazionali per promuovere l'applicazione della direttiva e la sua attuazione in maniera
uniforme
.Il Comitato nazionale per la protezione degli animali usati a fini scientifici è stato istituito con il decreto
sull’uomo, permettendo di definirne le dosi minime e massime, gli eventuali effetti avversi e le incompatibilità.
Alternative: Un divieto alla sperimentazione, di conseguenza, bloccherebbe l’evoluzione scientifica e le chance di trovare soluzioni a malattie oggi
incurabili, il tutto dalla ricerca genica agli xenotrapianti, passando per un nugolo nutrito di ambiti su cui la scienza oggi è impegnata;
Etica: Tantissimi metodi – farmaci, vaccini, infusioni e via dicendo – non arrivano alla fase sperimentale sull’uomo proprio perché, nonostante le
differenze biologiche di specie, non hanno superato i test sugli animali. Cosa potrebbe succedere, allora, se tali sostanze venissero vagliate
direttamente su volontari o malati? Il costo sociale e umano di una simile scelta, sostengono, sarebbe troppo elevato;
Animali al centro: i fautori tengono spesso a sottolineare come non vi sia disinteresse o insensibilità per gli animali, perché la stessa
sperimentazione è di fondamentale importanza anche in ambito veterinario. Tutti i farmaci pensati per curare gli esemplari da compagnia, le
specie selvatiche e quelle protette, sono passati per la sperimentazione animale. E molte delle pratiche per la conservazione di animali in via
d’estinzione, tra cui gli esperimenti per la conservazione e la riproduzione del materiale genetico, non sempre possono prescindere da questi
metodi con la sperimentazione in vitro.
CONTRO
Differenza biologica: per i contrari alla sperimentazione, vi sarebbe troppa differenza biologica tra l’uomo e le altre specie animali, tanto che una
molecola efficace sul topo non è detto che lo sia anche sull’uomo. Molti dei ritrovati sperimentati sugli animali non passerebbero il vaglio dei test sugli
sottoposti a esperimenti sulla soglia di sopportazione del dolore, sarebbero decimati nelle pratiche di identificazione dei dosaggi letali e molto altro
ancora. In altre parole, l’assenza di vivisezione non è sufficiente per garantire l’assenza di dolore e maltrattamento;
Uguaglianza:L’uomo non potrebbe arrogarsi il diritto di sottomettere le altre specie animali semplicemente perché dotato di parola: tutti gli
esseri viventi dimostrerebbero una loro intelligenza specifica, una loro memoria, un loro sistema più o meno complesso di comunicazione.
Per questo motivo, la sperimentazione animale non sarebbe accettabile, perché si costituirebbe come una dimostrazione di forza sugli altri
animali, quest’ultimi privati del diritto alla libertà.