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Corso di Laurea
luoghi di lavoro
17 ottobre 2018
Classificazione e caratteristiche dei diversi
studi epidemiologici
Studi Sperimentali
Si ritiene che gli studi sperimentali siano i più adatti per stabilire se esiste
un’associazione di tipo causale
E’ possibile sperimentare:
– farmaci
– tecniche chirurgiche
– vaccini
– misure di sanità pubblica (es. screening,
educazione sanitaria)
Aspetti etici
“Il progresso della scienza è fondato sulla ricerca che non può
prescindere dalla sperimentazione scientifica sull’animale e sull’uomo,
nei limiti dei principi generali e specifici dell’ordinamento giuridico”
Codice di deontologia medica,1995
Aspetti etici
1. CONSENSO INFORMATO
In Italia, ad oggi, sono presenti 319 Comitati Etici, distribuiti nelle diverse
regioni italiane
almeno 5 membri
almeno 1 membro la cui area di interesse primario sia di carattere non scientifico
almeno 1 membro che sia indipendente dall’Istituzione/dal centro di sperimentazione
Durante lo svolgimento dello studio può emergere che un trattamento sia, con
evidenza scientifica, migliore rispetto all’altro
Non sarebbe infatti più etico continuare a trattare i pazienti con il trattamento
meno efficace
Aspetti etici
Gli studi sperimentali, per ottenere migliori garanzie sugli aspetti etici,
vengono registrati su appositi registri online per mantenerne il controllo
da parte di comitati per i diritti etici e anche sperimentatori.
1. SPERIMENTAZIONI CLINICHE
(Clinical trials)
Registrazione dati
Studio
Verifiche (interne/esterne)
Analisi dei
Rapporti
risultati
finali
Il protocollo di studio
• Introduzione - Razionale
• Aspetti etici
1. Selezionare i partecipanti
3. Randomizzare
(ad 1 o a più trattamenti)
4. Effettuare l’intervento
5. Follow-up—misurare l’outcome
STUDI CONTROLLATI RANDOMIZZATI
(Randomised Controlled Trials - RCT)
POPOLAZIONE GENERALE
CONFRONTO ESITI
Proprietà degli studi clinici sperimentali
1. sperimentazione clinica controllata
I 2 gruppi differiscono tra loro solo per il fatto di essere sottoposti al trattamento
o no: quindi nessun altro fattore può giustificare le eventuali differenze riscontrate
nei risultati. Le interferenze sono quindi controllate.
Gruppo di controllo
non viene effettuato l’intervento, o viene effettuato uno
pseudo-intervento, o comunque non si fa nulla di nuovo
es. viene somministrato il farmaco in uso nella pratica
corrente, o un placebo (sostanza inerte come una pillola di
zucchero o soluzione fisiologica)
Uso del PLACEBO
Trattamento
Gruppo A (farmaco X)
Gruppo A (farmaco X)
Malattie rare
Studi di fase I e II
Limiti
1. Al trattamento, o piuttosto
2. Al caso
RANDOMIZZAZIONE
La randomizzazione consente di
allocare casualmente ciascun
paziente al gruppo di intervento o al
gruppo di controllo al di fuori di
possibili distorsioni personali
E’ cosi il CASO a decidere in quale
gruppo di trattamento viene allocato
ogni paziente
Sperimentazioni cliniche CONTROLLATE
RANDOMIZZATE
Meno validi= numeri alternati, numeri di cartella clinica, data di nascita, ecc.
Meno validi= Altri metodi incluso quello delle buste opache e sigillate
Inferenza: vogliamo utilizzare i risultati provenienti da un campione limitato
di pazienti per identificare qual è il miglior trattamento per la popolazione
generale di pazienti che richiederanno un trattamento in futuro
Sperimentazioni cliniche NON RANDOMIZZATE
3. Cecità
La cecità: per vedere bene
Singolo cieco: solo il soggetto sotto sperimentazione non sa quale trattamento sta
ricevendo
Doppio cieco: sia il soggetto sotto sperimentazione che gli sperimentatori non sanno
quale trattamento si assume/somministra
Triplo cieco: dove anche altre figure coinvolte nello studio (es. radiologi, valutatori,
statistici, ecc.) non conoscono quale trattamento hanno ricevuto i pazienti
3. Cecità
tuttavia, non è bene essere talmente restrittivi sulla eleggibilità dei pazienti da limitare
la ricerca e rischiare che i risultati manchino di generalizzabilità
Criteri di inclusione ed esclusione
sperimentazione
RAPPRESENTATIVITA’ clinica
E DIMENSIONE DEL CAMPIONE
3. Cecità
L’analisi degli esiti non deve quindi limitarsi a coloro che in ciascun gruppo
acconsentono effettivamente a collaborare, perché questi rappresentano di
fatto un sottogruppo auto selezionato
Collaborazione dei soggetti in studio
Occorre anche considerare che nel caso vengano adottate, le misure preventive
dovranno essere introdotte nel mondo reale dove le persone non disposte a
collaborare sono numerose
MA
Se il campione è TROPPO
Se il campione è TROPPO
PICCOLO la stima dell’effetto
GRANDE ciò non è etico e
non sarà sufficientemente
comporta uno spreco di
precisa, e anche questo può
risorse
non essere etico
Dimensione del campione
di riduzione di gravità
di riduzione di tempo necessario per una completa guarigione, o
di prevenzione della ricomparsa dei sintomi stessi o di altro tipo di
risposta di rilevanza clinica
di riduzione della letalità
Scelta degli end points
OBIETTIVO
Valutare l’efficacia di un intervento di prevenzione o di rimozione di fattori
di rischio su un gruppo di persone
Esempi
Una volta iniziato lo studio si osserva l’incidenza della malattia nel gruppo
vaccinato e in quello non vaccinato
Interventi preventivi: STUDI DI CAMPO
Esempi
OBIETTIVO
Valutare l’efficacia di un intervento di prevenzione o di rimozione di fattori
di rischio su intere popolazioni
Esempi
La Ricerca (Farmacologica)
Pre-clinica Clinica
La sperimentazione clinica: SVILUPPO DI UN FARMACO
FASE I Richiesta di
Scoperta e
(soggetti sani, ~20-80) commercializzazione
selezione delle
molecole
1. STUDI PRE-CLINICI
Non vengono condotti sull’uomo ma solo su animali, cellule, etc
2. STUDI CLINICI
Condotti sull’uomo
Studi pre-clinici: FASE 0
Parametri farmacocinetici
Assorbimento
1a FASE Distribuzione
Metabolismo
• Caratteristiche farmacodinamiche Eliminazione
– Effetto principale
– Effetti collaterali Tossicità subacuta e cronica
– Durata dell’effetto Alterazioni funzionali
Alterazioni
• Tossicità acuta
anatomopatologiche
– Variazioni dei parametri vitali
Effetti teratogeni
– Determinazione DL50
Effetti sulla fertilità
•Stabilità chimica Effetti sul periodo peri- e
post-natale
Prove di mutagenesi
Prove di cancerogenesi
Tecnica farmaceutica
Formulazione
Dosaggio
Studi clinici
• Fase I
Farmacologia clinica e tossicità
• Fase II
Indagine clinica iniziale dell’effetto del trattamento
• Fase III
Valutazione del trattamento su larga scala
• Fase IV
Farmacovigilanza
Studi clinici: FASE 1
FASE 2A
Vengono coinvolti un numero maggiore di individui (100-200) affetti
dalla patologia per la quale il trattamento è proposto
FASE 2B
Vengono coinvolti un numero ancora maggiore di soggetti malati (200-500)
Possono essere
FASE 3A
FASE 3B
FASE 4: Farmacovigilanza
Obiettivo: indagare nuove vie di somministrazione e nuove indicazioni oltre
che valutare l’insorgenza di effetti collaterali rari.