LAVORO - TPALL
07/11/2018 LV 1
Il diritto alla salute
E’ diritto fondamentale di ogni essere umano il possesso del miglior stato di
salute che ciascuno è capace di raggiungere, intendendosi per salute non solo
l’assenza di malattia, ma “un completo stato di benessere fisico, mentale e
sociale”.
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Costituzione, Titolo II, Rapporti etico – sociali
Art. 32
approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre del 1947. Promulgata dal capo provvisorio dello Stato
il 27 dicembre 1947 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana numero 298, edizione
straordinaria, dicembre 1947. Entrò in vigore il 1° Gennaio 1948
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il
Kazakistan
La prima legislatura del Regno d’Italia si apre ufficialmente il 18 febbraio 1861 e
viene numerata VIII (in progressione con le precedenti legislature del Regno
Subalpino)
Nel 1865 viene approvata la Legge per l’Unificazione amministrativa del regno
d’Italia che affida al Ministero dell’Interno la tutela della salute pubblica con un
apposito Regolamento, ritenuto tuttavia insufficiente.
Nel 1866 viene istituita una commissione ministeriale con l’incarico di «allestire
un progetto di legge sanitario che abbracci tutti gli argomenti di igiene pubblici»
ispirata all’organizzazione sanitaria inglese.
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il
Kazakistan
Inghilterra, prima metà del 1800:
La salute dipende dall’Igiene, materia di ingegneria locale. Per questo è
necessaria un’autorità locale che amministri la salute e il territorio.
Il Public Health Act istituisce nel 1948 il General Board of Health, potere
sanitario territoriale, eletto dai cittadini e contribuenti destinato ad aver cura
della pubblica salute, dotato di risorse finanziarie e basato su un metodo che è
«elaborazione dei fatti, di osservazioni e di esperimenti da comunicarsi alle
autorità locali perché loro serva di guida»
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il
Kazakistan
Nel 1876, l’Inchiesta Agraria, evidenzia una situazione drammatica della
popolazione italiana:
• Il 45% delle morti complessive si ha nel primo anno di vita
• L’aspettativa di vita alla nascita è di 34 anni
La malaria e la pellagra sono le malattie più comuni nelle campagne
La tubercolosi nelle città
Il colera si presenta in forma epidemica ad ondate successive
(causando nel corso del 1800) più morti delle tre guerre di indipendenza insieme
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il
Kazakistan
Nel 1876, l’Inchiesta Agraria, svolta su tutta la penisola, evidenzia la necessità di un nuovo
codice sanitario di “Pubblica Igiene” basato sul principio che:
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http://cronologia.leonardo.it/lazzari/lazzari01.htm
-10 anni
www.tempofertile.blogspot.it http://www.linkiesta.it/it/article/2014/07/09/dallunita-a-oggi-la-salute-degli-italiani-in-150-
anni/22110/
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Carlo Maggiorani:
“la tisi, la scrofola, la rachide, tengono il
campo più di prima; la pellagra va
estendendo i suoi confini; la mal’aria co’
suoi tristi effetti ammorba gran parte della
penisola, la sifilide serpeggia indisciplinata
fra i cittadini ed in ispecie fra le milizie, i
contagi esotici (cioè il colera) han facile
adito e attecchiscono facilmente; il vaiuolo
rialza il capo […]; la difterite si allarga ogni
giorno di più”
Scrofula of the neck. From:
12 marzo 1873 – Discussione parlamentare sul primo progetto di
Bramwell, Byrom Edinburgh, Codice Sanitario dell’Italia Unita
Constable, 1893 Atlas of Clinical
Medicine. Source: National
Library of Medicine, National
Institutes of Health, USA.
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il
Kazakistan
I fondamenti giuridici dell’ordinamento sanitario italiano sulla
tutela dell’igiene e della sanità pubblica si ritrovano:
1. Legge 22 dicembre 1888 n. 5849 “Legge sulla tutela dell’Igiene e
della Sanità Pubblica” detta Legge Crispi-Pagliani
2. Testo Unico delle Leggi Sanitarie del 1907
3. Testo Unico delle Leggi Sanitarie del 1934
Queste normative istituivano, tra l’altro, obbligatoriamente per ogni municipalità il Regolamento
Comunale d’Igiene, che tuttora disciplina molti aspetti dell’Igiene ambientale, urbana, domiciliare e di
collettività varie
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il
Kazakistan
Capisaldi dei tre provvedimenti:
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il
Kazakistan
La Sanità Pubblica dipendeva dal Ministero degli Interni.
La stessa legge istituiva in ogni Provincia gli Uffici del Medico Provinciale e del
Veterinario Provinciale, cosiddetti “Prefetti sanitari” per analogia con le
diramazioni provinciali del Ministero degli Interni.
Al Medico Provinciale spettavano compiti di vigilanza sulle istituzioni sanitarie,
sull’applicazione delle leggi e dei regolamenti sanitari, sulle condizioni igieniche
dei Comuni. In ogni Comune veniva istituita la figura dell’Ufficiale Sanitario, la
più periferica dell’organizzazione sanitaria.
L’Ufficiale Sanitario corrispondeva spesso al Medico Condotto.
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il
Kazakistan
Medici Condotti
Medici Liberi professionisti
Enti mutualistici
Ospedali e cliniche private
http://www.comuneap.gov.it/home
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il
Kazakistan
MEDICI CONDOTTI
La condotta medica era nata in periodo
immediatamente post-unitario sulla base
del modello delle condotte ereditato dal
Regno Lombardo-Veneto e del Granducato
di Toscana
Il medico condotto era stipendiato dal
Comune e doveva provvedere:
• All’assistenza sanitaria dei cittadini poveri
• Ai compiti dell’Ufficiale Sanitario
(provvedimenti di igiene e profilassi)
http://www.mestieriecosesparite.it/il-medico-condotto/
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per
il Kazakistan
ENTI MUTUALISTICI
Prima del 1978 il sistema sanitario italiano era basato su una forma di protezione assicurativo-
previdenziale in cui il diritto alla tutela della salute era strettamente collegato alla condizione
lavorativa e quindi non era considerato un diritto di cittadinanza nel senso pieno del termine.
Le cosiddette Casse Mutue, gli enti assicurativi che garantivano l’accesso alle cure, affondavano
le radici nelle società operaie dell’800 (Società di Mutuo Soccorso). In una fase storica
caratterizzata, da una generale assenza di protezioni sociali, chi poteva permetterselo pagava per
avere un’assistenza adeguata.
I lavoratori salariati iniziarono così ad associarsi e a mettere in comune risorse per assicurarsi dai
rischi dell’esistenza (disoccupazione, malattia, infortunio, vecchiaia, ecc.) generando un esteso e
capillare tessuto di società mutualistiche. Nel 1894, si contano in Italia 6722 Casse Mutue.
Fonte: D. Preti in «Malattia e Medicina» Annali, Vol 7, Storia d’Italia, Einaudi, 1984
http://rproject.it/breve-storia-della-sanita-in-italia/
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per
il Kazakistan
ENTI MUTUALISTICI
Nella prima metà del ‘900, le Società di Mutuo Soccorso pur perdendo la loro centralità all’interno del
movimento operaio, cedendo il passo alle emergenti organizzazioni di massa sindacali e politiche, riuscirono
comunque a sopravvivere.
Durante il fascismo lo Stato impose un rigido controllo sulle mutue esistenti, facendole confluire all’interno
di alcuni macro-enti.
Gli enti mutualistici divennero centrali in un nascente welfare burocratico e corporativo-assicurativo che,
anziché promuovere l’estensione dei diritti sociali, cristallizzava le disuguaglianze fornendo a ciascuno una
protezione commisurata ai contributi versati e alla posizione ricoperta nel mercato del lavoro.
La sanità così impostata prevedeva dunque, non solo una copertura parziale della popolazione (lavoratori e
familiari a carico), ma anche forti differenze tra i beneficiari in quanto le quote contributive versate alle
assicurazione variavano in base al tipo di lavoro svolto ed in questo modo si aveva accesso a diversi livelli
qualitativi di assistenza.
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per
il Kazakistan
ENTI MUTUALISTICI
Istituiti a partire dagli anni ’20, garantivano in genere sia l’assistenza sanitaria generica che quella
specialistica ed ospedaliera ai lavoratori dipendenti ed alle loro famiglie attraverso:
propria rete di medici e strutture
convenzioni con medici condotti e liberi professionisti
Erano enti autarchici, non territoriali
Netta separazione tra enti che fornivano prestazioni preventive, diagnostico-terapeutiche e
riabilitative con rilevanti differenze
Mancanza di programmazione sanitaria sul territorio nazionale
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per
il Kazakistan
Sede della Cassa Mutua di malattia per i lavoratori
agricoli (comprendente un attrezzato ambulatorio)
http://letteremeridiane.blogspot.com/2016/02/ecco-comera-la-
casa-del-contadino.html
http://www.storiaolivetti.it/percorso.asp?idPercorso=551
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per
il Kazakistan
Ospedali convenzionati e cliniche private
Potevano dipendere da enti locali (Comuni, province) o da enti Mutualistici ma nella maggior
parte dei casi dipendevano da enti di assistenza e beneficenza con propri statuti e propri
consigli di amministrazione
La costituzione delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB) risale al 1890.
Garantivano l’assistenza ai poveri in condizione di salute e di malattia
In questo periodo inizia ad affermarsi l’idea di ospedale moderno
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per
il Kazakistan
Riassunto fino al 1945:
Consolidamento e distinzione tra:
Attività di polizia sanitaria
affidata a norme ed istituzioni centralizzate
Attività di assistenza
fondata su forze locali, i Comuni e sul volontariato laico e cattolico
Previdenza sociale
prima volontaria e decentrata (società di mutuo soccorso operaio) poi
obbligatoria e centralizzata nel sistema delle assicurazioni sociali.
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il
Kazakistan
DAL 1946 AL 1978
Legge 12 febbraio 1968, n. 132 (Legge Mariotti): costituzione degli Enti ospedalieri
Legge 5 maggio 1970, n. 281: istituzione delle Regioni quali enti territoriali
Legge 17 agosto 1974, n. 386: norme per l’estinzione dei debiti degli enti mutualistici nei
confronti degli enti ospedalieri e per l’avvio della riforma sanitaria
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il
Kazakistan
Legge 13 marzo 1958, n. 296: istituzione del Ministero della Sanità
Il Ministero della Sanità, subentrato all’Alto commissariato per l’Igiene e la
sanità, assunse il ruolo primario di tutelare la norma costituzionale sulla salute
pubblica e governare l’ampliamento del sistema mutualistico.
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il
Kazakistan
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Legge 12 febbraio 1968, n. 132 (Legge Mariotti):
costituzione degli Enti ospedalieri
La trasformazione dell’ospedale da istituto
assistenziale poco qualificato e a basso costo in
istituzione altamente specializzata nella cura e
nella riabilitazione voleva essere l’obiettivo
perseguito dalla legge e il punto di partenza per la
determinazione del nuovo assetto sanitario del
territorio.
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il
Kazakistan
Costituzione degli enti ospedalieri
Affermazione del diritto alla salute In 6 anni aumenta in modo spropositato
(Art. 32) e superamento del criterio il numero dei posti letto, la frequenza
caritativo assistenziale dei ricoveri e la degenza media
Abbandono del concetto storico di L’ospedale si assume tutto il carico
enti di assistenza e beneficenza dell’assistenza
Finalità più vaste rispetto alla diagnosi Nessuna forma di programmazione
ed alla cura territoriale
Avvio di una programmazione
ospedaliera
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il
Kazakistan
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il
Kazakistan
Problemi degli enti mutualistici
Nel corso degli anni, con l’incremento del numero degli iscritti gli enti
mutualistici cominciarono a presentare difficoltà di tipo economico (accumulo di
debiti nei confronti degli ospedali)
Pluralità di enti come erogatori diretti ed indiretti di assistenza con rilevanti
differenze di ordinamenti e di prestazioni
Netta separazione tra enti che fornivano prestazioni di tipo preventivo,
diagnostico- terapeutico e riabilitativo
1978
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Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF)
Conferenza Internazionale sull'Assistenza Sanitaria Primaria
La Dichiarazione di Alma Ata
6-12 settembre 1978
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il Kazakistan
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il Kazakistan
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1 Dalla carità alla cura (prendersi cura), passando per il Kazakistan
07/11/2018 LV 32
2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
07/11/2018 LV 33
2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
2 ASPETTI:
2) ORGANIZZAZIONE =
Presenza di un’attività finalizzata svolta da più parti di un insieme
coordinato
07/11/2018 LV 34
2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
Sistema
Stato di salute
Sistema sanitario (italiano)
Servizio Sanitario Nazionale (SSN)
07/11/2018 LV 35
2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
Insieme di parti correlate e interdipendenti
volte a raggiungere obiettivi comuni e
Sistema definiti
Fattori
ambientali
Sistema Patrimonio
Salute genetico
sanitario
Fattori
Socio-economici,
Culturali.
Stili di vita
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2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
07/11/2018 LV 38
2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
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2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
3 PRINCIPALI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI SANITARI
Il FINANZIAMENTO si basa sul gettito della tassazione generale, per cui i problemi del bilancio generale
dello stato si ripercuotono sulla Sanità.
PAESI CHE ADOTTANO QUESTO MODELLO:
• REGNO UNITO
• DANIMARCA
• IRLANDA
• PAESI SCANDINAVI
• SPAGNA
• ITALIA
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2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
2 MODELLO DELLE ASSICURAZIONI SOCIALI
Modello Bismark
Le prestazioni, assicurate a tutti a prescindere dal contributo versato, sono tutte, ma fino ad un certo
costo e solo quelle più importanti.
•GERMANIA
•FRANCIA
•OLANDA
•GRECIA
•BELGIO
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2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
07/11/2018 LV 43
Modello Bismark Modello Beveridge
Paesi Germania, Francia, Olanda Gran Bretagna, Svezia, Italia
1 Principio dell’uguaglianza
Il servizio si esplica a favore di tutta la popolazione senza distinzione
di condizione individuale o sociale e secondo modalità che assicurino
l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio
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2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
Aziende USL
Aziende Ospedaliere
Dotate di :
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2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
07/11/2018 LV 47
2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
07/11/2018 LV 48
2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
IL SISTEMA SANITARIO ITALIANO
Tutte le strutture che operano nell’ambito del SSN o per conto del SSN devono
possedere specifici requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi come
individuati dal DPR 14 gennaio 1997.
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2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
LV 50
2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
07/11/2018 LV 51
2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
Processo di DEVOLUTION o “trasferimento del potere alle Regioni”
07/11/2018 LV 52
2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
Livello regionale
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2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
Livello nazionale (statale o centrale)
È composto da:
◦ organi di indirizzo:
◦ Parlamento (Camera dei Deputati - potere legislativo)
◦ Consiglio dei ministri (Governo, potere esecutivo)
◦ Ministero della Salute (2008/Ministero del lavoro, salute e politiche sociali. Novembre
2009/Ministero della Salute)
◦ Conferenza Stato-Regioni
◦ organi ausiliari tecnico-scientifici con funzioni di studio, di proposta, di
consultazione e di amministrazione attiva:
◦ Consiglio Superiore di Sanità (CSS)
◦ Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGE.NA.S)
◦ Istituto Superiore di Sanità (ISS)
◦ Centro per il controllo delle malattie (CCM)
◦ Agenzia italiana del farmaco (AIFA)
07/11/2018 LV 55
2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
Livello regionale
◦ Per l’esercizio delle funzioni legislative in materia di assistenza
sanitaria competenza specifica in materia di "programmazione
e organizzazione dei servizi sanitari e sociali".
Livello locale (periferico o territoriale) di cui fanno parte:
◦ i Comuni,
◦ le Aziende Unità Sanitarie locali (ASL),
◦ le Aziende Ospedaliere,
◦ i Distretti
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2. IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE (SSN)
07/11/2018 LV 57
LA SANITA’ A LIVELLO CENTRALE
PARLAMENTO
◦ Con l’attività legislativa fissa i principi generali
◦ Determina gli obiettivi e gli indirizzi della programmazione sanitaria nazionale
mediante l’approvazione ogni 3 anni del Piano Sanitario Nazionale (PSN)
◦ Approva la Legge Finanziaria che include la quota spettante al Fondo Sanitario
Nazionale (FSN)
07/11/2018 LV 58
LA SANITA’ A LIVELLO CENTRALE
07/11/2018 LV 59
Decreto del presidente del
consiglio dei ministri 11
febbraio 2014 , n. 59
Il Ministero della salute, si
articola in dodici Direzioni
generali coordinate da un
Segretario generale
07/11/2018 LV 60
LA SANITA’ A LIVELLO CENTRALE
07/11/2018 LV 61
07/11/2018 LV 62
GLI ORGANI TECNICI DEL MINISTERO DELLA SALUTE
07/11/2018 LV 63
Il Consiglio superiore di sanità (CSS) è organo consultivo tecnico del Ministro della Salute e svolge le seguenti
funzioni:
•prende in esame i fatti riguardanti la salute pubblica, su richiesta del Ministro della salute;
•propone lo studio di problemi attinenti all’igiene e alla sanità;
•propone indagini scientifiche e inchieste su avvenimenti di rilevante interesse nel campo igienico e sanitario;
•propone all’amministrazione sanitaria la formulazione di schemi di norme e di provvedimenti per la tutela della salute pubblica;
•propone la formulazione di standard costruttivi e organizzativi per la edificazione di ospedali, istituti di cura ed altre opere igieniche da parte
di pubbliche amministrazioni.
•sui regolamenti predisposti da qualunque amministrazione centrale che interessino la salute pubblica;
•sulle convenzioni internazionali relative alla predetta materia;
•sugli elenchi delle lavorazioni insalubri e dei coloranti nocivi;
•sui provvedimenti di coordinamento e sulle istruzioni obbligatorie per la tutela della salute pubblica da adottarsi dal Ministero della salute, ai
sensi dei nn. 2 e 3 dell’art. 1 della legge 13 marzo 1958, n. 296;
•sulla determinazione dei lavori pericolosi, faticosi o insalubri, delle donne e dei fanciulli e sulle norme igieniche del lavoro;
•sulle domande di attestati di privativa industriale per invenzioni e scoperte concernenti generi commestibili di qualsiasi natura;
•sulle modificazioni da introdursi negli elenchi degli stupefacenti;
•sul diniego e sulla revoca di registrazione delle specialità medicinali;
•sui servizi diretti a prevenire ed eliminare i danni delle emanazioni radioattive e delle contaminazioni atmosferiche in genere, che non siano
di competenza delle unità sanitarie locali.
Oggi il Consiglio è composto da trenta membri, non di diritto, esperti nei vari settori della medicina e chirurgia e della sanità pubblica, nominati dal Ministro della
salute, e da ventisei componenti di diritto.
07/11/2018 LV 64
GLI ORGANI TECNICI DEL MINISTERO DELLA SALUTE
E' un ente pubblico che esercita, nelle materie di competenza del Ministero della Salute,
funzioni e compiti tecnico-scientifici e di coordinamento tecnico. E‘ organo tecnico-
scientifico del Servizio Sanitario Nazionale e svolge funzioni di ricerca, di sperimentazione,
di controllo e di formazione per quanto concerne la salute pubblica.
07/11/2018 LV 65
GLI ORGANI TECNICI DEL MINISTERO DELLA SALUTE
07/11/2018 LV 66
Afferiscono al livello centrale anche:
07/11/2018 LV 67
che cos'è l'AIFA
L'Agenzia Italiana del farmaco (AIFA) è organismo di diritto pubblico che opera sulla base degli indirizzi e della vigilanza del
Ministero della Salute, in autonomia, trasparenza ed economicità, in raccordo con le Regioni, l'Istituto Superiore di sanità, gli
Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, le Associazioni dei pazienti, i Medici e le Società Scientifiche, il mondo
produttivo e distributivo.
dialoga ed interagisce con la comunità delle associazioni dei malati e con il mondo medico-scientifico e delle imprese
produttive e distributive
07/11/2018 LV 68
07/11/2018 LV 69
GLI ORGANI TECNICI DEL MINISTERO DELLA SALUTE
07/11/2018 LV 70
Le regioni e il livello periferico
07/11/2018 LV 71
07/11/2018 LV 72
07/11/2018 LV 73
PRINCIPI ISPIRATORI DEL SSR
•Responsabilità pubblica
07/11/2018 LV 74
ORGANIZZAZIONE DEL SSR PER ASSICURARE I LIVELLI ESSENZIALI
DI ASSISTENZA
1) AZIENDE
UNITA’ SANITARIE
LOCALI
(AUSL, ASL)
2) AZIENDE
OSPEDALIERE
3) SOGGETTI
PUBBLICI O
PRIVATI
ACCREDITATI
07/11/2018 LV 75
LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL SSR
REGIONE
Dipartimento Presidi
di prevenzione ospedalieri
Dipartimento di
salute mentale
Distretto 1 Distretto n
ARPA
MEDICI DI MEDICINA GENERALE E PEDIATRI DI LIBERA SCELTA
IZS
07/11/2018 LV
Da: Eva Pagano – Università degli Studi di Torino 76
ORGANIZZAZIONE DEL SSR (1)
Le Regioni assicurano i livelli essenziali ed uniformi di
assistenza (LEA) …
07/11/2018 LV
Da: Eva Pagano – Università degli Studi di Torino 77
ORGANIZZAZIONE DEL SSR (2)
07/11/2018 LV
Da: Eva Pagano – Università degli Studi di Torino 78
IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE
Personale convenzionato, che esercita attività professionale in
favore del SSN, senza vincolo di rapporto di lavoro subordinato
Ha, tra l’altro, il compito di tradurre il bisogno di salute in
domanda di prestazioni = porta di accesso al SSN
L'attività è erogata nell’ambito degli accordi collettivi nazionali
che prevedono:
libera scelta / revoca, struttura del compenso (base capitaria –circa 40,00
euro + componente ad obiettivi), la partecipazione nel distretto ...
07/11/2018 LV
Da: Eva Pagano – Università degli Studi di Torino 79
Art. 2
Principi di organizzazione del Servizio
sanitario regionale
1. La Regione assicura i livelli essenziali ed
uniformi di assistenza attraverso:
a) le Aziende Unità sanitarie locali
b) le Aziende ospedaliere
07/11/2018 LV 80
LE AZIENDE SANITARIE LOCALI (ASL)
07/11/2018 LV
Da: Eva Pagano – Università degli Studi di Torino 81
IL VERTICE STRATEGICO della AZ. SANITARIA
Il vertice aziendale si compone delle figure del Direttore
Generale (D.G.), Direttore Amministrativo (D.A.) e Direttore
Sanitario (D.S.)
Il D.G., nominato dalla Regione, da una lista di «idonei», è
responsabile della gestione complessiva dell’azienda e deve
garantire la corretta ed economica gestione delle risorse attribuite
e il buon andamento dell’azione amministrativa
Il D.A. e il D.S. sono nominati dal D.G. e partecipano alla direzione
dell’azienda.
Il D.A. dirige i servizi amministrativi. Il D.S. dirige i servizi sanitari
ai fini organizzativi ed igienico-sanitari e fornisce parere
obbligatorio al D.G.
07/11/2018 LV
Da: Eva Pagano – Università degli Studi di Torino 83
AUSL di PARMA: articolazione in DISTRETTI
07/11/2018 LV 84
IL DISTRETTO: FUNZIONI
Eroga assistenza primaria (di base) attraverso i MMG e pediatri
di libera scelta
Deve garantire:
assistenza specialistica ambulatoriale extraospedaliera
attività e servizi per le tossicodipendenze
attività e servizi consultoriali per l’infanzia, la donna e la famiglia
attività e servizi per disabili anziani
assistenza domiciliare
Assistenza infermieristica
07/11/2018 LV
Da: Eva Pagano – Università degli Studi di Torino 85
Le case della salute
le Case della Salute intendono qualificarsi come strutture facilmente
riconoscibili e raggiungibili dalla popolazione di riferimento, per l’accesso,
l’accoglienza e l’orientamento del cittadino.
In esse operano comunità di professionisti (équipe multiprofessionali e
interdisciplinari), secondo uno stile di lavoro orientato a programmi e percorsi
integrati, tra servizi sanitari (territorio-ospedale), e tra servizi sanitari e sociali.
Le Case della Salute sono un nodo della più ampia rete di offerta dei servizi
sanitari, socio-sanitarie socio-assistenziali, e al tempo stesso sono parte
integrante dei luoghi di vita della comunità locale.
«Case della Salute: indicazioni regionali per il coordinamento e lo sviluppo delle comunità di professionisti e della
medicina d’iniziativa», Regione Emilia Romagna dgr-2128-2016-CdS
07/11/2018 LV 86
Le funzioni chiave della Casa della Salute
1. accesso
accoglienza e orientamento rispetto alle attività e alle loro modalità di funzionamento per i cittadini, i
pazienti e i caregiver. riguardanti principalmente attività di accoglienza e orientamento.
Centro Unico di Prenotazione (CUP);
2. valutazione del bisogno
si tratta di una valutazione che deve essere il più possibile integrata (sanitario e sociale) al fine di
identificare i bisogni delle persone nella loro complessità, ed orientare con maggiore efficacia i pazienti
e i caregiver verso la risposta maggiormente appropriata: assistenza domiciliare, assistenza semi-
/residenziale, inserimento lavorativo, e altre forme di risposta anche di natura economica (es. assegno
di cura).
3. aree integrate di intervento
come «garanzia» per la popolazione della qualità dei percorsi di prevenzione e cura (es.
appropriatezza, equità, continuità).
07/11/2018 LV 87
Organizzazione: nella Case della Salute a media/alta complessità assistenziale (Hub) viene garantito l’accesso H 12 alle
funzioni presenti nella Casa della Salute a bassa complessità e alle seguenti funzioni:
07/11/2018 LV 88
Inoltre, i professionisti della Casa della Salute organizzano e/o partecipano ad
attività di promozione della salute individuale e collettiva.
Nella Casa della Salute a media/alta complessità assistenziale possono essere
facoltativamente presenti strutture semi-residenziali e/o residenziali sanitarie
(es. ospedale di comunità, hospice) e socio-sanitarie rivolte a diverse tipologie di
persone (es. anziani, disabili, non autosufficienti, persone con problemi di salute
mentale e di dipendenze patologiche).
07/11/2018 LV 89
L’ORGANIZZAZIONE DEL SETTORE OSPEDALIERO (ASO e
PRESIDI OSPEDALIERI): I DIPARTIMENTI
07/11/2018 LV
Da: Eva Pagano – Università degli Studi di Torino 90
FINALITA’ DEL DIPARTIMENTO
07/11/2018 LV
Da: Eva Pagano – Università degli Studi di Torino 93
Dipartimenti presso la AOSP di Parma (www.ao.pr.it)
07/11/2018 LV 94
IL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
regioni 1970
regioni 2001 (art. 117 Costituzione)
07/11/2018 LV 97
IL SISTEMA SANITARIO ITALIANO
2. Finanziamento
Tassazione generale
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Le principali fonti di finanziamento sono:
07/11/2018 LV 99
Il finanziamento
07/11/2018 LV 100
Il “quasi mercato”
• Parziale separazione tra acquirente “per conto del paziente” (Azienda USL) e produttore
(nuove Aziende Ospedaliere)
Sistema di pagamento a tariffe per prestazione => tensione competitiva tra produttori
Sistema di finanziamento a quota capitaria della ASL con pagamento della mobilità (i soldi
seguono il paziente) => governo della domanda da parte della Azienda USL
07/11/2018 LV 101
Quota capitaria pesata:
07/11/2018 LV 102
07/11/2018 LV 103
I fattori di contesto
07/11/2018 LV 104
SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA: PROIEZIONI FINO AL 2050
07/11/2018 LV 105
Spesa sanitaria pubblica in Italia (2001-16)
€ 1882
a cittadino
6,8%
del PIL Italiano
77%
della spesa tot.
da: Rapporto
GIMBE, 2016
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07/11/2018 LV 107
Ripartizione spesa sanitaria in Italia (2014)
Spese private
• Farmaci C
• Ticket
• Odontoiatria
• Omeopatia
• Estetica
• Extra LEA
• Assicuraz.
• Fondi
da: Rapporto
GIMBE, 2016
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07/11/2018 LV 109
I fattori di contesto
•Il federalismo sanitario non ha dato i risultati sperati
•L’entità del Fondo sanitario è rimasto praticamente invariato negli ultimi anni
•Ci sono stati vari tagli (quasi tutti lineari)
•Le divergenze regionali sull’assistenza sono aumentate
•L’appropriatezza delle prestazioni migliora troppo lentamente
•Le liste di attesa sono un problema “cronico”
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IL SISTEMA SANITARIO ITALIANO
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Livelli essenziali di assistenza (LEA)
• Il SSN assicura i livelli essenziali e uniformi di assistenza definiti dal
PSN nel rispetto dei principi della dignità della persona umana, del
bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità
delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze
nonché dell’economicità nell’impiego delle risorse.
07/11/2018 LV 112
Livelli essenziali di assistenza (LEA)
• Prestazioni garantite dal SSN
– Assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro
(Prevenzione collettiva: attività di igiene e sanità pubblica, prevenzione
malattie e rischi connessi con ambiente e alimenti.
Prevenzione individuale vaccinazioni, screening; attività di medicina
legale : certificazioni)
– Assistenza distrettuale (Assistenza sanitaria di base, assistenza
farmaceutica, prestazioni specialistiche ambulatoriali, assistenza
domiciliare)
– Assistenza ospedaliera (Attività di pronto soccorso, ricoveri ordinari,
ricoveri di riabilitazione e lungodegenza, servizi trasfusionali e per trapianti)
I fattori di contesto
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DIFFERENZE REGIONALI
inappropriatezza
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Paese % Spesa % spesa Spesa Posti Speranza Speranza Speranza Speranza Tasso di
sanitaria sanitaria sanitaria letto per di vita di vita in di vita di vita in mortalità
pubblica e pubblica pubblica acuti per alla buona alla buona infantile
privata in e privata 1000 nascita - salute – nascita - salute – (x 1000
rapporto pro abitanti femmine femmine maschi maschi nati vivi)
al PIL capite (HALE*) (HALE*)
Francia 11,1 79,8 3.374 3,7 83,8 75,0 76,7 69,0 3,6
Germania 10,7 76,9 3.287 6,4 81.8 74,0 76,2 70,0 3,9
Inghilterra 8,3 87,1 2.774 3,1 81,1 72,0 76,9 69,0 5,1
Italia 8,9 76,6 2.532 3,9 83,2 75,0 77,6 71,0 4,7
Spagna 8,2 71,4 2.255 2,6 83,9 75,0 77,4 70,0 4,1
Stati Uniti 15,3 45,1 6.401 2,7 80,4 71,0 75,2 67,0 6.8
Canada 9,8 70,3 3.326 2,9 82,6 74,0 77,8 70,0 5,3
Durata 3 anni
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PSN Principale strumento di pianificazione
07/11/2018 LV 119
LEA: attività, servizi e prestazioni che il nostro
Servizio sanitario garantisce a tutti
I Livelli essenziali di assistenza (Lea) sono costituiti dall’insieme delle attività, dei servizi e delle
prestazioni che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) eroga a tutti i cittadini gratuitamente o con il
pagamento di un ticket, indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza.
Fino a quando i Lea rimarranno alla base del nostro sistema sanitario, nessuno potrà essere
escluso dalle cure perché troppo anziano o bisognoso di prestazioni troppo costose, perché
dedito a comportamenti nocivi alla salute, troppo povero o, paradossalmente, troppo ricco: un
reddito elevato può, al limite, giustificare la corresponsione di un ticket, ma non l’esclusione dal
diritto all’assistenza.
Oltre all’art. 32 della Costituzione (La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti), è la legge di
istituzione del Ssn del 1978 a introdurre per la prima volta il concetto di “livelli di prestazioni
sanitarie che devono essere garantiti a tutti i cittadini”, concetto ribadito e rafforzato nelle
successive riforme.
07/11/2018 LV 120
Prestazioni incluse nei Lea
Le prestazioni e i servizi inclusi nei Lea sono suddivisi in tre macroaree, secondo il tipo di
assistenza:
Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro
Assistenza distrettuale
Assistenza ospedaliera
DPCM 29 novembre 2001 “Definizione dei Livelli essenziali di assistenza”
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12 gennaio 2017 Definizione e
aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto
legislativo 30 dicembre 1992, n. 502. (17A02015) (GU Serie Generale n.65 del 18-03-2017 -
Suppl. Ordinario n. 15)
07/11/2018 LV 121
07/11/2018 LV 122
Assistenza sanitaria collettiva in
ambiente di vita e di lavoro
Comprende attività e servizi che riguardano particolarmente:
•Profilassi delle malattie infettive e parassitarie
•Tutela della collettività e dei singoli dai rischi connessi con gli ambienti di vita, anche con riferimento
agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali
•Tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi con gli ambienti di
lavoro
•Sanità pubblica veterinaria
•Tutela igienico sanitaria degli alimenti
•Sorveglianza e prevenzione nutrizionale
•Attività di prevenzione rivolte alla persona (vaccinazioni obbligatorie e raccomandate, programmi di
diagnosi precoce)
•Servizio medico-legale
07/11/2018 LV 123
I Lea sono stati definiti a livello nazionale con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
del 29 novembre 2001, entrato in vigore nel 2002. La riforma del titolo V della Costituzione ha
poi previsto per le Regioni la possibilità di utilizzare risorse proprie per garantire servizi e
prestazioni aggiuntive (ma mai inferiori) a quelle incluse nei Lea. Questo comporta che i Lea
possano essere diversi da Regione a regione (fermo restando che quelli definiti a livello
nazionale vengono garantiti in tutto il territorio italiano).
07/11/2018 LV 124
Prestazioni parzialmente escluse dai Lea
Sono le prestazioni che possono essere erogate a carico del Servizio sanitario nazionale solo in
presenza di specifiche indicazioni cliniche:
assistenza odontoiatrica
densitometria ossea
medicina fisica e riabilitativa ambulatoriale
chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri
07/11/2018 LV 125
Prestazioni a rischio di inappropriatezza
Sono prestazioni incluse nei Lea ma che comunque presentano un profilo organizzativo
potenzialmente inappropriato. La prestazione è definita “inappropriata” quando il paziente può
avere lo stesso beneficio se trattato con un tipo di prestazione diversa e più economica: ad
esempio, un ricovero ordinario è inappropriato se le stesse cure possono essere effettuate in day
hospital; un day hospital lo è se la prestazione può essere eseguita in ambulatorio.
07/11/2018 LV 126
Prestazioni escluse dai Lea
Il diritto all’assistenza non significa automaticamente diritto ad ottenere tutte le prestazioni: la legge,
infatti, chiarisce esplicitamente che, in generale, non possono essere inclusi nei Lea le prestazioni e i
servizi che:
non rispondono a necessità assistenziali tutelate (principio di pertinenza ai fini del Ssn): è un criterio
che impone all’autorità sanitaria di scegliere nella infinita gamma dell’offerta, in base a una
valutazione di priorità, solo ciò che è effettivamente necessario per la tutela della salute dei cittadini;
non presentano, in base alle evidenze scientifiche disponibili, efficacia dimostrabile, vale a dire non
producono un significativo beneficio in termini di salute;
non sono appropriati alle condizioni cliniche dei pazienti, vale a dire sono efficaci solo se rivolti a
soggetti le cui condizioni corrispondono alle indicazioni raccomandate e che possono, pertanto,
trarne effettivo beneficio (appropriatezza clinica);
non soddisfano il principio di economicità rispetto ad altre forme di assistenza che soddisfino le stesse
esigenze, ovvero non garantiscono un uso efficiente delle risorse quanto a modalità di organizzazione
ed erogazione (c.d. appropriatezza organizzativa).
07/11/2018 LV 127
FINE
07/11/2018 LV 128