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G Ital Med Lav Erg 2012; 34:2, 151-157 http://gimle.fsm.

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PI-ME, Pavia 2012 ISSN 1592-7830

Carlo Alfredo Clerici1,2, Gianfranco Peletti1, Laura Veneroni1, Angelo de Micheli3

Spray per autodifesa da soggetti con comportamento aggressivo: una revisione della letteratura scientifica sullutilizzo delloleoresin capsicum
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Sezione di Psicologia, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche, Facolt di Medicina, Universit degli Studi di Milano S.S.D. Psicologia Clinica, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori, Milano Cattedra di Criminologia Clinica, Dipartimento di Morfologia Umana e Scienze Biomediche, Facolt di Medicina e Chirurgia, Universit degli Studi di Milano

RIASSUNTO. In molte nazioni negli ultimi decenni si diffuso limpiego di spray allestratto di peperoncino (oleoresin capsicum) come arma non letale. Nel 2009 in Italia un decreto sulla sicurezza ha stabilito che questi spray, prima illegali, possano essere acquistati e detenuti legalmente dai cittadini; nello stesso tempo i corpi di polizia locale hanno iniziato a dotarsi di questi congegni per autodifesa e per facilitare larresto di soggetti con comportamento aggressivo. Questa review analizza la letteratura scientifica multidisciplinare sullefficacia e i possibili rischi per la salute, acuti e a lungo termine, legati allimpiego di spray al capsicum per i soggetti esposti e gli utilizzatori, privati cittadini o personale delle forze dellordine. Sono illustrate anche le raccomandazioni per un corretto uso di questi strumenti. Parole chiave: capsicum, capsaicina, aggressioni, difesa, violenza, spray al peperoncino, armi non letali.

Introduzione Difendersi un diritto, sostenuto dalla storia e dalle legge, ma non si pu esagerare. Quindi serve difendersi senza danneggiare, tanto meno uccidere. Nel contesto delle societ industrializzate da tempo emersa lesigenza di strumenti difensivi meno letali delle armi da fuoco. Per questo da decenni sono entrati in uso in diverse nazioni del mondo agenti incapacitanti, in confezionamento spray, per autodifesa contro azioni aggressive di persone e animali. Allimpiego di sostanze chimiche fra cui il CS (ortoclorobenzalmalononitrile), il CN (cloroacetofenone) e il CR (dibenzoxazepine), si aggiunto pi recentemente limpiego dellestratto di peperoncino (oleoresin capsicum [OC]). Luso del capsicum descritto fin dallantichit in Giappone mediante il metsubishi, un contenitore in lacca o metallo, per soffiare polvere di peperoncino negli occhi della persona da immobilizzare (1). Come gli altri agenti ha unazione irritante sugli occhi, la cute e le vie respiratorie e pu essere utilizzato come agente incapacitante ma con minori effetti tossici. In Italia vi stato un lungo dibattito circa lintroduzione in commercio di spray al capsicum (a lungo proibiti) per autodifesa dei cittadini e la dotazione per le forze di polizia, in particolare della Polizia Locale. Per alcuni anni solo pochi modelli commerciali sono stati considerati di libera vendita. In Italia questi strumenti, in precedenza proibiti, sono stati resi di legittima detenzione porto con la legge 15-7-2009 n94 (pacchetto sicurezza) art. 3 comma 32. Lo spray OC stato poi compreso fra le dotazioni possibili ai corpi di Polizia Locale per effetto di leggi regionali (ad esempio la legge n 4/2003, art. 18 della Regione Lombardia). Attualmente sono diverse centinaia i comuni italiani che hanno dotato il personale della Polizia Locale di spray O.C. Obiettivo di questa review una rassegna della letteratura scientifica sulla sicurezza, lefficacia sul comportamento aggressivo, indicazioni e controindicazioni dimpiego dei congegni per autodifesa a base di oleoresin capsicum.

ABSTRACT. In several countries oleoresin capsicum (OC) spray is being used as non lethal weapon in recent years. In 2009 in Italy a Security Act has established that self-defence spray devices can lawfully be purchased and possessed by citizens; at the same time corps of local police started to adopt these devices for self defence and aid in arresting aggressive individuals. This article analizes the multidisciplinar literature about the efficacy and possible acute and long-term health risks of pepper spray for exposed individuals and police or civilians users. The paper also reports updated considerations about correct use of this devices. Key words: capsicum, capsaicin, aggressions, defence, violence, pepper spray, non lethal weapons, mace.

Materiali e metodi La letteratura stata raccolta mediante le banche dati online Medline (1950 a 31 maggio 2011), Embase, Cochrane

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Library e PsychINFO. Sono stati utilizzati i seguenti termini di ricerca variamente combinati: capsicum, pepper, capsaicin, spray, oleoresin, defense, OC, mace, less-lethal, nonlethal weapon. Accanto agli articoli provenienti da riviste indicizzate, la ricerca stata integrata dalla consultazione di libri, articoli e repertori bibliografici cartacei allo scopo di considerare anche articoli appartenenti alla cosiddetta letteratura grigia, per lo pi fonti tecniche di polizia. Tutti gli articoli clinici sono stati considerati, anche se gli studi farmacologici e sperimentali su esseri umani e animali sono stati utilizzati solo in parte. Gli studi considerati per lanalisi finale sono stati sottoposti a unanalisi di qualit indipendente da due degli autori (CAC e LV). La qualit dellevidenza stata basata sul Grading of Reccomandations Assessment, Development and Evaluation System (2). Sono stati esclusi gli studi sullimpiego di capsicum in funzione antisommossa. Analisi dei dati Dalla ricerca sono stati identificati 232 articoli di cui 83 ritenuti pertinenti (Tabella I). possibile suddividere schematicamente gli articoli considerati nei seguenti temi: meccanismo dazione dei derivati capsaicinoidi, confezionamento e merceologia degli spray OC, effetti clinici degli spray OC, effetti comportamentali, effetti letali, misure di soccorso, sicurezza del personale, criteri dimpiego.
Tabella I. Fonti di articoli e abstract identificati ed esaminati

Composizione e meccanismo dazione Il peperoncino piccante era usato come alimento fin da tempi antichissimi. Dalla testimonianza di reperti archeologici risulta conosciuto in Messico alcuni millenni avanti Cristo. In Europa limpiego alimentare del peperoncino si diffuse in seguito allimportazione dalle Americhe. Ingrediente attivo dello spray al peperoncino lolio di peperoncino (oleoresin capsicum). Esso composto da una miscela di fenoli liposolubili chiamati capsaicinoidi, una classe di sostanze chimiche affini alla capsaicina (3, 4). I capsaicinoidi sono ammidi della vanillammina, con un acido grasso ramificato a media catena (5), presenti nelloleoresina, estratta dei frutti delle piante, in concentrazione variabile. Fra i capsaicinoidi naturali quelli pi comuni sono capsaicina, diidrocapsaicina, omodiidrocapsaicina, nordiidrocapsaicina e omocapsaicina (6). Fra questi capsaicina e diidrocapsaicina sono i pi abbondanti mentre gli altri sono presenti in quota pi ridotta. Lo studio della capsaicina si a lungo basato su osservazioni derivate da studi tossicologici soprattutto nellambito della produzione di peperoncino o di contaminazioni occidentali (7 - 17). Da queste osservazioni si compreso che la capsaicina agisce direttamente sulle fibre nervose periferiche sensitive (e non su quelle motorie), stimolando i recettori vanilloidi (VR1, vanilloid receptor type 1) (18). Questa azione induce il rilascio di tachichinine o neuropeptidi come la sostanza P, la neurokinina A, glutammato e CGRP, inducendo uninfiammazione su base neurogena (19, 20) nei vasi, negli epiteli e sulla muscolatura liscia delle vie aeree (21) con vasodilatazione, aumento della permeabilit vascolare, chemotassi neutrofila, secrezione mucosa e broncocostrizione (14). A differenza di altri agenti chimici per impieghi di polizia come il CN e il CS, che provocano soprattutto effetti irritanti, lOC produce sia irritazione sia infiammazione neurogena. Luso ripetuto di capsaicina determina nellarea colpita una deplezione della sostanza P e per questo meccanismo trova impiego a scopo terapeutico per il trattamento del dolore cronico come la nevralgia post-erpetica o la neuropatia diabetica (22, 23). Confezionamento e merceologia Gli erogatori di OC in commercio nel mondo contengono fra l1 e il 15% di capsaicina. Negli Stati Uniti i modelli dimpiego civile ne contengono circa l1% mentre i modelli per impieghi di polizia hanno una concentrazione maggiore (24). I modelli in commercio in Italia hanno generalmente un contenuto di 10% di capsaicina. Generalmente uno spray OC contiene a soluzione di oleoresin capsicum diluito con solventi (diclorometano, tricloroetilene, isopropanolo, freon, glicole dipropilenico, etanolo, metanolo, o etere etilico) e gas propellenti (N2 o CO2). La potenza di ogni spray OC, essendo le sostanze attive derivate da sostanze naturali con tipologie diverse di peperoncini freschi con variabile potere irritante (25) presenta differenze (3, 26) definite dipendenti da tre parametri: Scoville Heat Unit SHUs (un test soggettivo basato sulla percezione del piccante) percentuale di Oleoresin Capsicum

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concentrazione di capsaicinoidi (quantit di componente attivo presente allinterno del prodotto in percentuale). La letteratura riporta come i prodotti non siano generalmente sottoposti a misure analitiche della concentrazione degli ingredienti attivi e ci pu contribuire al rilievo di una composizione e unefficacia incostante (27, 28, 29, 25). Limpiego di capsicum ha portato anche allo sviluppo di metodiche analitiche ad hoc per analisi medico legali (30). Lefficacia e il metodo dimpiego dipendono anche dal tipo di erogazione dellOC. Esistono quattro tipi di erogatori di capsicum: nebulizzante (fog), a cono (cone), a getto balistico (balistic stream), a schiuma (foam). Per impieghi di polizia sono utilizzati generalmente i modelli con erogazione a getto balistico, sistema preferito per le sue caratteristiche che lo rendono utilizzabile a diversi metri di distanza, con una certa possibilit di selezione del bersaglio e limitata contaminazione ambientale in luoghi chiusi. Lerogazione a cono nebulizzato meno adatta per un uso difensivo, perch se utilizzato in spazi chiusi contamina lambiente rendendo impossibile la presenza di persone per alcune ore. Allaperto risente molto delle condizioni ambientali ed spesso causa di autocontaminazione per gli utilizzatori. Per ultimo i prodotti nebulizzati, a causa del gas propellente e della base oleosa per mantenere in sospensione il prodotto sono altamente infiammabili e possibile causa di ustioni o di altri incidenti. La disponibilit di spray OC dipende dalle normative dei diversi Stati (31). In Australia, India, Israele, Italia, Lettonia, Polonia, Russia, Slovacchia, Spagna, Sud Africa e molti Stati U.S.A, gli spray OC sono di libero porto per autodifesa. In Canada, Germania vietato per limpiego contro persone ma consentito per autodifesa contro animali. In Finlandia, Svezia, in alcuni stati U.S.A. (come il Massachussetts) il porto autorizzato con licenza. In Belgio, Danimarca, Gran Bretagna Irlanda, Islanda, Norvegia, Olanda e Ungheria sono riservati alle forze di polizia. Effetti clinici Gli effetti dellesposizione allOC sono caratteristici a seconda dei distretti corporei esposti. Gli effetti sugli occhi includono blefarospasmo, lacrimazione abbondante e cecit temporanea, vasodilatazione dei vasi palpebrali che porta allimmediata chiusura degli occhi. A carico della cute OC produce unintensa sensazione di bruciore, vasodilatazione e dolore nelle aree colpite proporzionali alla dose ricevuta, della durata di circa 30 minuti. Si pu verificare riduzione della sensibilit per la durata di alcuni giorni (32). A carico delle vie aeree si verifica una risposta irritativa acuta con sensazione di bruciore alla gola e tosse. Pu verificarsi in taluni caso broncocostrizione e dispnea (14), laringospasmo fino a temporanea paralisi laringea e pi raramente arresto respiratorio (33, 34). Sono state descritte anche reazioni idiosincratiche allo spray OC (35). Gli effetti degli spray OC sono in genere transitori, salvo un certo potere lesivo a carico degli occhi. Abrasioni corneali sono riportate in una percentuale variabile fra il 7% e l8.6% (26, 36, 37, 38) e anche lavori pi recenti descrivono la possibilit di danni corneali (39, 40, 41, 42). Alcune revisioni mostrano come gli effetti di OC sulla

congiuntiva e la cornea siano in genere modesti e temporanei (43). descritto il ruolo dei diluenti e dei solventi pi che di OC rispetto a questi effetti lesivi (44). Effetti comportamentali Come effetto della somministrazione di OC via spray, oltre alla chiusura degli occhi e alle difficolt respiratorie, si verifica una perdita di controllo dellattivit motoria; dopo lesposizione pu verificarsi una risposta motoria con flessione della parte superiore del corpo e tremori. possibile il verificarsi di reazioni di panico e disorientamento. La maggior parte di questi effetti transitoria, con un ritorno allassenza di sintomi circa 30 minuti dopo lesposizione. Come effetto dei sintomi sopra descritti nella maggior parte dei casi il soggetto abbandona la propria condotta aggressiva. Lefficacia descritta in una percentuale elevata, anche se la letteratura scientifica riporta un tasso di fallimento fra il 10 e il 26% (32, 45, 46). La letteratura fornisce elementi non univoci per spiegare i casi di mancata efficacia. Alcuni studi (46, 47, 48, 49) hanno evidenziato una minore sensibilit allOC in persone con condotte aggressive per effetto di droghe, alcool o disturbi mentali mentre uno studio ha mostrato elevata efficacia nei soggetti sotto influenza di droghe e alcool (50). In ogni caso riportato come rispetto agli aggressivi chimici CN e CS utilizzati in alcuni spray per autodifesa che hanno unazione irritante diretta, lOC abbia un effetto infiammatorio e quindi meno influenzato dalleffetto analgesico di droghe e alcool (24). Anche nei casi di minore efficacia descritto come la chiusura degli occhi abbia leffetto di ostacolare le reazioni oppositive della persona colpita. Alcuni studi su animali descrivono unefficacia fra il 100% in una piccola serie di aggressioni da parte di cani (46) mentre studi di ambito zoologico e veterinario riportano unefficacia fra il 90 e il 100% negli orsi (51, 52). Effetti letali Sono stati descritti alcuni casi di morte di soggetti in stato di fermo in seguito allimpiego di OC (53, 54, 55). Su alcune decine di casi investigati solo in uno, che ha avuto particolare risonanza (il decesso di un ventiquattrenne avvenuto in North Carolina) lOC stato identificato come agente causale; la vittima era un soggetto asmatico che aveva ricevuto circa 10-15 spruzzi (1). La causa della morte stata identificata in un grave acuto broncospasmo e lesame autoptico ha evidenziato un marcato danno dellepitelio polmonare. La cause del decesso in stato di fermo di soggetti trattati con capsicum sono state attribuite e asfissia da posizione (per ammanettamento), intossicazione da alcool e/o stupefacenti (cocaine, metamfetamina, fenciclidina), disturbi cardiovascolari o respiratori preesistenti, obesit, sindrome neurolettica maligna e altre cause (56, 48, 57). Sono comunque necessari ulteriori dati circa il ruolo dellOC sulla mortalit in stato di fermo di polizia anche se almeno uno studio (58) non evidenzia differenze significative fra contesti che impiegano OC come dotazione alle forze di polizia e quelli che non lo impiegano. Dalla letteratura sullOC non risultano elementi per sostenere che lOC sia del tutto privo di effetti letali nonostante minore

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tossicit rispetto ad agenti chimici impiegati allo stesso scopo. Il corpus delle osservazioni riportato dalla letteratura scientifica e in particolare da quella statunitense tuttavia fondato su migliaia di episodi di utilizzo e sullo studio dei decessi in stato di fermo senza uso di spray al capsicum (45). Misure di soccorso In generale la misura di pronto soccorso pi importante per chi stato esposto al capsicum di lasciare larea contaminata e spostarsi in una ben ventilata, per facilitare la dispersione delle particelle contaminanti. Dovrebbero essere rimossi i vestiti e lavati in acqua fredda. La cute dovrebbe essere lavata con acqua corrente e sapone e le ustioni dovrebbero essere trattate secondo le procedure raccomandate per la contaminazione da agenti chimici, con luso di steroidi applicati localmente in caso di dermatiti e eritemi in forma grave. Particolare cura deve essere posta rispetto alla contaminazione oculare; generalmente consigliata lirrigazione con acqua corrente (32). Le lenti a contatto dovebbero essere prontamente rimosse e quelle morbide eliminate. Sono anche descritte procedure di decontaminazione con agenti decontaminanti ad hoc (59, 60) anche se la sperimentazione di diverse tecniche di decontaminazione (soluzione di idrossido di alluminio - idrossido di magnesio, gel di lidocaina 2%, shampoo neutro, latte o acqua) in volontari sani non ha mostrato differenze significative e il principale fattore coinvolto nella scomparsa del dolore sia il tempo trascorso dallesposizione al capsicum (61). Soggetti asmatici e che soffrono di broncopneumopatie ostruttive hanno in generale una maggiore reattivit bronchiale a un numero di sostanze in grado di indurre broncocostrizione, come istamina e metacolina. La capsaicina, agendo sul rilascio di sostanza P, pu indirettamente causare il rilascio di istamina e quindi alcuni pazienti possono trovarsi a rischio di sviluppare una reazione di broncocostrizione a dosi di capsaicina inferiori rispetto ad altri soggetti. Queste persone potrebbero costituire un gruppo a rischio rispetto allimpiego di spray OC. Per questo necessario definire procedure di emergenza in caso di reazioni di impersensibilit allo spray OC. Farmaci steroidi e broncodilatatori dovrebbero essere facilmente disponibili. Pazienti che sviluppano difficolt respiratorie dovrebbero essere visitati da un medico. In alcuni casi pu essere necessaria la somministrazione di beta-2 agonisti o di aminofillina per il trattamento del broncospasmo. La somministrazione di ossigeno pu portare ad una remissione dei sintomi cos come in alcuni casi possono essere necessarie misure rianimatorie (62). Linfiammazione cutanea regredisce spontaneamente. Sicurezza del personale La sicurezza del personale una priorit essenziale. Ogni effetto degli strumenti per autodifesa sulla salute degli operatori, soprattutto se a lungo termine un effetto indesiderato. Osservazioni sperimentali riferiscono il sospetto di mutagenicit e cancerogenicit del capsicum ma non alle dosi a cui prevista unesposizione accidentale (63). In seguito a un favorevole rapporto dellF.B.I. (50) molte agenzie di sicurezza negli U.S.A. hanno adottato spray al capsi-

cum fra la fine degli anno Ottanta e gli anni Novanta. stato descritto come lOC presenti importanti rischi per i dipendenti esposti e non dovrebbe essere utilizzato intenzionalmente sulla cute, gli occhi e le mucose nel corso delladdestramento (64). Sono state identificate varie misure per ridurre la possibilit di ridurre la possibilit di danni fisici gravi e permanenti nel corso delladdestramento: non impiegare lo spruzzo diretto (a meno di impiegare protezioni facciali adeguate), avere a disposizione docce e possibilit di lavaggio degli occhi, eseguire uno screening dei dipendenti da addestrare le cui condizioni di salute possono presentare elementi di rischio, presenza di personale medico durante laddestramento, rispettare i segnali OSHA di pericolo e impiegare equipaggiamento di protezione personale durante ogni addestramento con spray OC (65). Nel bilancio rischi / benefici da considerare leffetto di OC sul numero di incidenti e ferite in azione; stato infatti segnalato come lintroduzione dello spray OC si sia accompagnato ad una riduzione degli incidenti nelle forze di polizia e nei sospetti (66, 67, 68). pi difficile la stima dello stesso effetto nella popolazione civile quando OC usato come unico mezzo di autodifesa e al di fuori di procedure codificate daddestramento e impiego. In Italia non sono disponibili dati statistici sullimpiego di OC nella popolazione civile n nelle forze di polizia. Organizzazioni sindacali e gruppi di lavoro dei Comandi di Polizia Locale che hanno adottato questi strumenti, riferiscono comunque una riduzione del numero di infortuni del personale per aggressioni violente durante il servizio. Criteri dimpiego Limpiego di polizia soggetto generalmente a procedure che prevedono che lagente usi lo spray quando laggressore non obbedisce agli ordini, avvisando, ove possibile prima il soggetto che sar contaminato. Lutilizzo dello spray ha lobiettivo di evitare uno scontro a mani nude per fermare un aggressore, garantendo quindi una superiorit di controllo da parte dellagente ed evitare limpiego delle armi da fuoco per difendersi da unaggressione non armata. Dopo la contaminazione, il soggetto colpito deve essere avvisato della temporaneit degli effetti e deve essere prontamente decontaminato con metodi adeguati. Una situazione particolare limpiego per la difesa da aggressioni durante lesecuzione dei TSO, procedure di competenza della Polizia Locale. In questo caso dopo la contaminazione e la messa in sicurezza della persona, gli agenti di polizia devono provvedere ad effettuare le procedure di decontaminazione e di assistenza alla persona, che vengono loro insegnate durante il corso obbligatorio previsto dalle leggi regionali per lassegnazione di spray OC. Anche in ambiente sanitario descritto limpiego degli spray OC per autodifesa in stato di necessit da azioni violente da parte di pazienti con gravi disturbi del comportamento (69, 70).

Discussione Mancano studi sistematici sullimpiego degli spray OC da parte della popolazione civile dove nei paesi in cui la

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detenzione e il porto di questi strumenti sono liberi; in molti casi gli spray OC sono acquistati presso negozi della grande distribuzione e per corrispondenza e sono portati con s senza alcun addestramento, salvo la lettura di un foglietto illustrativo di effetti e utilizzo. La ricerca di strumenti di autodifesa non letali deriva dallesigenza di far fronte alle aggressioni a cittadini e ad agenti di polizia con strumenti diversi dalle armi da fuoco. In particolare gli agenti di polizia si possono trovare nella situazione di tutelare se stessi e i cittadini la cui tutela loro affidata, senza far uso di armi da fuoco. Cani poliziotto, manganelli, Taser e spray con aggressivi chimici sono fra le soluzioni impiegate per controllare un aggressore e bloccarne lazione lesiva senza provocargli gravi danni fisici. Vari studi hanno evidenziato una preferenza nellopinione pubblica circa luso dellOC piuttosto che di agenti chimici come il CS (71). Nel complesso la letteratura scientifica sul tema del capsicum per caratterizzata da un basso livello di evidenza (72). I dati provengono per lo pi da studi osservazionali retrospettivi e non sono presenti studi sperimentali, per comprensibili ragioni, ma che limitano il grado di conoscenza del tema. In Italia non sono poi sistematicamente raccolti dati sullimpiego di questi strumenti e manca un osservatorio sulla sicurezza del loro impiego. utile ricordare come sia necessario un addestramento, almeno elementare, per un corretto e sicuro utilizzo. Per effetto dello stress acuto in caso di minaccia si possono infatti verificare difficolt di coordinazione motoria e la brevissima distanza dingaggio pu non permettere un secondo spruzzo se la mira del primo sbagliata. Rilevante la scelta del tipo di modello con caratteristiche di erogazione adatte alle possibili necessit dimpiego. Gli spray OC hanno inoltre una durata limitata nel tempo e devono quindi essere sostituiti periodicamente considerando la data di scadenza. Richiedono una familiarit ed un allenamento almeno elementare per un corretto ed efficace utilizzo. La letteratura segnala anche come la disponibilit di spray OC sia a volte accompagnata ad abusi, in particolare per infliggere dolore a persone arrestate (73) e in ambito carcerario (74) e labuso di OC pu accompagnarsi a sequele psicologiche (75). La situazione italiana attualmente disciplinata dal Regolamento concernente la definizione delle caratteristiche tecniche degli strumenti di autodifesa che nebulizzano un principio attivo naturale a base di Oleoresin Capsicum e che non abbiano attitudine a recare offesa alla persona, in attuazione dellarticolo 3, comma 32, della legge n. 94/2009. Tale decreto del Ministro dellInterno, 12 maggio 2011 n. 103, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 8 luglio 2011, n. 157 ed entrato in vigore il 9 gennaio 2012, ha disciplinata in maniera pi precisa rispetto al passato la detenzione e il porto degli strumento da autodifesa contenenti estratto di peperoncino che a lungo erano stati classificati come armi in base alla legislazione italiana in materia (in particolare la legge 110/1975). In base allattuale Regolamento del Ministero dellInterno tutti gli strumenti di autodifesa in grado di nebulizzare una miscela irritante a base di oleoresin capsicum (olio di peperoncino) e che non hanno attitudine a recare

offesa alle persone, per essere liberamente acquistabili e portabili, devono avere come caratteristiche (previste dallarticolo 1): a) contenere una miscela non superiore a 20 ml; b) contenere una percentuale di oleoresin capsicum disciolto non superiore al 10 per cento, con una concentrazione massima di capsaicina e capsaicinoidi totali pari al 2,5 per cento; c) la miscela erogata dal prodotto non deve contenere sostanze infiammabili, corrosive, tossiche, cancerogene o aggressivi chimici; d) essere sigillati allatto della vendita e muniti di un sistema di sicurezza contro lattivazione accidentale; e) avere una gittata utile non superiore a tre metri. Tutti gli strumenti di autodifesa non conformi a queste caratteristiche tecniche rimangono disciplinati dalla normativa in materia di armi. Larticolo 2 prevede che sui prodotti di cui allarticolo 1 importati o immessi sul territorio nazionale devono essere riportate, in lingua italiana visibile e leggibile, le seguenti indicazioni: a) denominazione legale o merceologica del prodotto; b) divieto di vendita ai minori degli anni 16. La confezione dei prodotti di cui al comma 1 deve riportare: a) nome o ragione sociale o marchio e la sede legale del produttore, ovvero, se prodotti allestero, dellimportatore; b) i materiali impiegati ed i metodi di lavorazione, la quantit di miscela e tutte le sue componenti; c) le istruzioni, le precauzioni duso e lindicazione che luso dei prodotti consentito solo per sottrarsi a una minaccia o a una aggressione che ponga in pericolo la propria incolumit; d) in etichetta, almeno il simbolo di pericolo Xi e lavvertenza irritante. Non trattandosi di armi, questi prodotti possono essere detenuti e portati dai privati cittadini maggiori di 16 anni ed entrare a far parte della dotazione di servizio di polizie locali e guardie particolari giurate, con lesclusivo impiego per autodifesa da eventuali aggressioni. In questo studio non descritto limpiego dellOC come agente antisommossa (riot control) perch al di l degli scopi del lavoro: OC non si dimostra comunque adeguato a questo impiego rispetto agli agenti chimici (24). Di recente si segnala anche in Italia lintroduzione di spray al capsicum anche come sistema antifurto reattivo; mancano tuttavia dati sullefficacia dimpiego e la sicurezza dellerogazione di alte concentrazioni di OC in spazi confinati.

Conclusioni Le radici della violenza sono complesse: pertanto la diffusione di strumenti di autodifesa non letali non pu costituire certamente una soluzione ai problemi di sicurezza avvertiti nelle societ occidentali. necessario tuttavia che gli strumenti impiegati siano efficaci e senza effetti a lungo termine per gli utilizzatori e le persone colpite. Limpiego

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di OC dovrebbe essere una scelta inserita nei protocolli di autodifesa e dintervento, con una ben chiara valutazione di indicazioni e controindicazioni dellimpiego, che prevedano anche la decontaminazione e il soccorso ai soggetti contaminati, oltre che il monitoraggio di possibili sintomi di effetti collaterali pericolosi. Nella valutazione costi / benefici accanto ad una precisa conoscenza degli effetti lesivi dovrebbe essere considerato anche leffetto della riduzione di lesioni traumatiche a poliziotti, cittadini e criminali legate allimpiego di OC, rispetto ad altri mezzi di difesa letali e non letali (72). auspicabile che anche in Italia i vari aspetti legati al tema della sicurezza possano essere affrontati sulla base di dati obiettivi.

Ringraziamenti
Gli autori ringraziano per la collaborazione il dott. Edoardo Mori, e il perito balistico Luca Soldati.

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Richiesta estratti: Carlo Alfredo Clerici, Sezione di Psicologia, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche, Facolt di Medicina, Universit degli Studi di Milano, Via Fratelli Cervi 93, 20090 Segrate (Milano), Italy, E-mail: carlo.clerici@unimi.it

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