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I domini coloniali

Le vie del commercio


L’espansione coloniale europea
• L’espansione coloniale europea seguì due
direttrici: una orientale e una occidentale
• Fino all’800 la presenza dell’Europa in
Oriente fu solo commerciale. Tra la fine
del ‘500 e la prima metà del ‘600 i
portoghesi nell’Oceano Indiano crearono
un vasto impero commerciale.
• Successivamente la Compagnia olandese
delle Indie orientali soppiantò l’egemonia
commerciale portoghese controllando
per mezzo secolo il traffico delle spezie.
• Tra il ‘600 ed il ‘700 la Compagnia inglese
delle Indie orientali concentrò i propri
interessi in India cacciando la Compagnia
francese delle Indie orientali.
• Con la Guerra dei Sette anni gli inglesi
acquisirono il Canada e parte della
Louisiana dalla Francia e la Florida dalla
Spagna.
• In tal modo i possedimenti francesi in
America si ridussero alle sole Antille e si
affermò la supremazia inglese
nell’America del Nord.
La tratta degli schiavi
• Nell’economia dell’America Latina, sin
dalla scoperta, ebbe un ruolo importante
la grandissima produzione di oro e di
argento inviata in Europa.
• Nel ‘500, con la coltivazione della canna
da zucchero in Brasile, iniziò il sistema
delle piantagioni monocolturali.
• Nelle piantagioni vennero impiegati
schiavi neri importati dall’Africa.
• Attorno al traffico degli schiavi prese
forma quel commercio triangolare
(Africa, America, Europa) che divenne il
tratto caratteristico del sistema
mercantile atlantico: gli schiavi, catturati in
Africa, venivano venduti in America dove
producevano zucchero, caffè, tabacco e
cotone, prodotti venduti in Europa.
• Il predominio britannico fu rafforzato con
la pace di Utrecht nel 1713.
• Gli accordi della pace di Utrecht
stabilivano che la tratta degli schiavi
verso le colonie spagnole ( l’asiento de
negros) divenisse monopolio britannico.
La Gran Bretagna ebbe tale monopolio
fino al 1750.
L’egemonia britannica
• Tra il ‘600 e il ‘700 la Gran Bretagna
conquistò i mercati e assunse il controllo
delle materie prime e ciò contribuì al
successivo sviluppo industriale inglese.
• Alla fine del ‘700 i domini britannici si
estesero anche all’Australia: prima fu
utilizzata come colonia di deportazione,
poi come colonia di popolamento.
• Tra il 1788 ed il 1853 oltre 160.000
prigionieri vennero trasferiti dalla Gran
Bretagna in Australia. Solo una minima
parte di questi uomini fu reclusa nelle
carceri mentre gli altri vennero assegnati
come servi ai coloni liberi o come
lavoratori gestiti dal governo. Scontata la
pena, moltissimi ex deportati riuscirono
ad integrarsi nella società coloniale.
Lo scambio biologico
• Le economie coloniali contribuirono allo
sviluppo europeo, cioè fornirono la
materia prima necessaria alla produzione
industriale europea.
• L’Europa, d’altro canto, trasformò
l’habitat delle popolazioni soggette al suo
domino esportando merci, ma anche
malattie, piante, animali e uomini.
• Dall’America arrivarono in Europa:
patate, mais, caffè, cotone, canna da
zucchero, tabacco (sconosciuti in Europa)
• Fra le malattie dall’America arrivò la
sifilide e l’America importò dall’Europa il
vaiolo e il morbillo che decimarono
indios e pellerossa.
• Dall’Europa arrivarono cavalli, bovini,
capre, pecore e maiali, animali
sconosciuti in America e Australia.
• Nelle Americhe ed in Australia
cominciarono ad affluire dall’Europa
moltissime persone. Si calcola che solo
dal 1820 al 1930 oltre 50 milioni di
europei emigrarono in America e
Oceania.
• Dal 1600 gli europei cominciarono a bere
il caffè, a consumare il tabacco ed a usare
mais e pomodoro.

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