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Il ‘700

Epoca di grandi cambiamenti


Situazione demografica:
Alimentazione
Medicina
-Aumento demografico
Natalità/mortalità

-Lavoro a domicilio Delocalizzazione industriale

-Il commercio triangolare Asia


America
Africa
-Fisiocrazia----mercantilismo

Liberismo Protezionismo
Dal ‘600 al ‘700 la popolazione europea aumenta di circa 45 milioni di abitanti arrivando a 145 milioni.
Perché aumenta la popolazione?
La medicina aiuta a debellare le epidemie e le malattie, migliorano le condizioni igienico-sanitarie, la
popolazione si lava di più. Dalla scoperta dell’America, l’alimentazione diventa più variegata, anche
grazie ai progressi dell’agricoltura, migliorano le difese immunitarie. C’è una minore mortalità, la
natalità resta invariata, c’è un allungamento della vita media. In Inghilterra invece la natalità aumenta
insieme alla diminuzione della mortalitàà l’età matrimoniale si abbassa, era più facile trovare lavoro,
diventare autonomi economicamente.
L’agricoltura resta il settore più importante, è di tipo intensivo, rotazione pluriennale (il terreno viene
coltivato sempre e con prodotti diversi, i campi divisi in più aree, viene anche concimato), il mais è il
prodotto più coltivato, grande resa, era il cibo dei poveri. Anche la produzione di lana, carne e latte
aumenta (c’era più foraggio). Invenzione seminatrice meccanica e aratro metallico.

Il sistema agrario inglese si basava sugli open field, le proprietà non avevano delle recinzioni o erano
molto basse, c’era il diritto di spigolatura, dopo la raccolta i poveri potevano raccogliere le rimanenze
nei campi aperti, questo contribuiva al sostentamento della società. C’erano anche le terre comuni,
proprietà collettive del villaggio dove vivevano i più poveri. Nel ‘700 i grandi proprietari terrieri
chiedono di eliminare i campi apertià i terreni avevano una resa massima, i poveri non hanno più un
sistema di sopravvivenza, nascerà la legge per i poveri, lo Stato dà un sussidio ai poveri. È necessario
aiutare i poveri.
L’agricoltura va verso un sistema capitalistico, i contadini diventano come gli operai, la popolazione
più povera, che non trova lavoro, ne soffre e si trasferisce in città.

Il prodotto degli artigiani ha un suo valore, ma c’erano troppe procedure burocratiche, impedivano
l’innovazione e l’abbassamento dei prezzià i mercanti non si arricchivano, per questo delocalizzano la
produzione: durante l’inverno fanno lavorare i contadini (d’inverno non guadagnavano e dovevano
aspettare la primavera per raccogliere i prodotti), danno loro un telaio e la lana, li pagavano pocoài
mercanti si arricchiscono riuscendo ad aggirare l’apparato burocratico delle corporazioni degli
artigiani, i contadini avevano un guadagno aggiuntivo
L’Europa diventa il centro del sistema economico mondiale, le periferie fornivano materie prime e
merci. Dall’Asia arrivavano spezie, tè e tessuti pregiati, dall’America cacao, caffè, tabacco e gli schiavi.
Nasce il “commercio triangolare”àle navi partivano dall’Europa con merci di scarso valore che,
arrivate in Africa, scambiavano con gli schiavi, ripartivano verso l’America dove gli schiavi venivano
venduti e traferiti nelle piantagioni, le navi si caricavano di prodotti tropicali (molto richiesti) e
tornavano in Europa.
Trattavano gli schiavi come animali, non come esseri umani
La schiavitù esisteva da secoli in Africa, si poteva diventare schiavi perché prigionieri di guerra,
condannati oppure prede degli schiavisti. La tratta degli schiavi si intensifica quando gli interessi degli
europei e dei trafficanti locali convergono. I prigionieri erano condotti a marce forzate verso la costa
dove venivano valutati e, se considerati buoni, imbarcati per la traversata (middle passage).
Testimonianza di Olaudah Equiano: all’età di 11 anni viene rapito dai trafficanti di schiavi, descrive
l’orrore delle stive, la cattiveria dei negrieri, il caldo estremo e la sporcizia, si moriva facilmente per
malattie e infezioni, c’erano comunque piccoli atti di solidarietà. Viene acquistato dal comandante
Pascal che lo fa studiare e diventare il suo secondo, viene poi rivenduto a Robert king che lo tratta
come un suo collega, nel 1766 riesce a comprare la propria libertà e diventa un militante del
movimento per l’abolizione della schiavitù.

Francois Quesnay: la ricchezza di uno stato si basa sull’architettura, l’industria dipende dal settore
primario. Tutti i beni derivano dalla natura, lo Stato deve proteggere il settore primario, la sua
ricchezza si basa sulla disponibilità delle materie prime. Fisiocraziaàil mercato si fonda sulla domanda
e sull’offerta, non si favoriscono alcune produzioni a scapito di altre, è il mercato a decidere di favorire
alcuni prodotti, lo stato non deve intervenire in ambito economico. Nascita del pensiero liberale,
liberismo, no dazi doganali, pensiero vicino all’economia moderna (mercantilismoàvisione
tradizionale, tipica dell’Ancien Regime)

Alla fine del ‘700 la società dei privilegi iniziò ad esaurirsi. L’Ancien Regime è una società fondata sul
classismo e i ceti sociali. Classismoàprivilegi
1. Nobiltà
2. Clero
3. Terzo stato: borghesiaàfisco=tasse
4. Quarto Stato: popolo
All’inizio il terzo stato include anche il popolo. Le tasse le paga solo la borghesia (nessun privilegio,
sono sudditi)
Clero e nobiltà sono un unico ceppo in quanto hanno gli stessi privilegi, si distinguono anche per l’abito
che indossano. Non pagano le tasse, il clero ha un tribunale proprio e speciale, non sono assoggettati
alla giustizia dello Stato.
Il sovrano detiene il potere temporale e il monopolio della forza legittima.
Il sovrano deve stare attento alla nobiltà e al clero, riesce ad andarci d’accordo grazie alle leggi che
proteggono i loro interessi.
Il sovrano deve tenersi il popolo caro: il borghese cresce con gli affari, fa i suoi interessi, c’è una
rivoluzione fatta per ottenere il potere politico.
Economia moraleàil sovrano non era spietato, ricercava il bene collettivo, stava attento che il prezzo
del pane fosse sempre ragionevole (garantire l’annona: scorta dei cereali anche nei momenti di
carestia) al fine di evitare ribellioni. La rivoluzione avviene solo se il popolo non può mangiare.
La società dipartita, gerarchica e dei privilegi viene sostituita dall’Illuminismoàrisveglio culturale.

Un sovrano si misura dalla sua potenza territoriale, c’era concorrenza fra le varie dinastie, un regno si
espande con la politica matrimoniale e quella di potenza.
Le nazioni mirano all’espansionismoànascono le coalizioni europee, fatte per impedire a uno Stato di
accrescersi troppo e destabilizzare l’Europaà principio di equilibrio. Se l’equilibrio viene rotto si
formano coalizioni per risanarlo, per reprimere chi vuole primeggiare.
Le nazioni più potenti erano la Francia e l’Inghilterra, in lotta per l’egemonia. La Prussia raddoppia la
propria estensione grazie al proprio militarismo. INGHILTERRA: nel 1702 la regina Anna Stuart emana
l’Union Act (riunificazione Scozia, Inghilterra e Irlanda), nel 1714 la corona passa al tedesco Giorgio I di
Hannover che delega il potere esecutivo ai ministri del partito whig, tra questi Robert Walpole (il più
importante) inaugura il governo di gabinetto, nelle mani del primo ministro. FRANCIA: attraversa una
grave crisi economica a causa delle guerre, dopo la morte del re Sole, John Law diffonde la
cartamoneta, crea una banca privata con il monopolio della riscossione delle tasse, nasce la
Compagnia delle Indie, le cui azioni vanno a ruba, ma poi vengono svalutateàlo Stato dichiara
bancarotta.
Guerre:
-1701-1714 Guerra di successione spagnola, si risolve solo con il tatticismo. Carlo ha due sorellastre:
l’altro nipote Carlo (imperatore) vuole la Spagna, ma non viene più sostenuto; Filippo il Barbaro
(nipote di Luigi) diventa l’erede di Carlo II. Gli stati europei formano una coalizione anti-francese
contro Luigi che vuole unificare la corona spagnola e quella francese. La guerra finisce con il trattato di
Utrecht (1713), Filippo sale al trono, in cambio Luigi firma il trattato di Rastatt (1714) “status
quoӈdeve separare la corona spagnola da quella francese, politica di equilibrio.
-1733-1738 Guerra di successione polacca, lotta per chi deve arrivare al potere tra il contendente di
Luigi XIV (Stanislao Leszczynski) e il candidato si Russia e Austria (Augusto III), si conclude con la pace di
Vienna, Augusto diventa re della Polonia, con una serie di giochi politici di interesse.
-1740-1748 Guerra di successione austriaca, l’imperatore Carlo non ha eredi maschi, ma solo una figlia
femmina: Maria Teresa (grande regnante). Secondo la legge i figli maschi potevano ereditare il trono,
fa cambiare la legge ai giuristi appositamente (prammatica sanzione), come in Inghilterra. Nel 1740
Maria Teresa diventa imperatrice d’Austria, la Prussia, la Spagna e la Francia non le riconoscono il
titolo, la Prussia invade la Slesia, territorio degli Asburgo. L’Europa si schiera dalla parte di Maria
Teresa, altrimenti la Prussia sarebbe diventata troppo potente. Pace di Aquisgrana: l’imperatrice
guadagna il riconoscimento pubblico della sua carica e cede la Slesia alla Prussia.
-1756-1763 Guerra dei sette anni, guerra continentale. Scoppia perché l’ascesa della Prussia minaccia
gli equilibri europei e c’era competizione per il dominio dei traffici con le colonie. 1 fazione: Russia,
Austria, Francia; 2 fazione: Prussia, Inghilterra, Paesi bassi. In Europa c’era un andamento incerto, le
sorti a favore si alternano per entrambi gli schieramenti. La Russia poi si ritira per problemi di
successione. L’Inghilterra voleva prendersi i possedimenti commerciali delle colonie in America latina.
La Prussia (Germania) era in vantaggio, conquista territori. La Spagna perde man mano tutti i suoi
territori colonizzati. L’Inghilterra conquista tutti i territori della Francia e della spagna (Canada,
Pensylvania, Florida…).
Emerge il predominio di due nazioni: Inghilterra (la prima tra le potenze coloniali) e Impero asburgico
(Prussia). Fu un vero conflitto globale, fu combattuta in tre continenti (europa, Asia e America) e
decise l’assegnazione di alcuni territori africani.

Manifesto dell’illuminismo
Esalta il progresso, frutto della rivoluzione scientifica, accompagnato dalla fede laica, esaltazione della
ragione (il lume, che allontana dall’ignoranza e dalla superstizione). L’illuminismo è un movimento
culturale, è un nuovo modo di pensare. A Dio sostituiscono il potere della ragione, non sono atei,
erano anche cristiani, ma la maggior parte è deista. Deismoàvisione secondo cui c’è un Dio che ha
creato l’universo che però non partecipa nelle vicende umane. Alcuni sono agnostici, non avendo
prove dell’esistenza di Dio, non si pronunciano. Ammettono la funzione morale della religione, erano
tolleranti verso tutte le religioniàLessing: riconosce i valori etici comuni delle varie fedi, educano il
popolo e vanno giudicate considerando il loro momento storico, funzione pedagogica, gli uomini del
‘700 sono pronti ad abbandonare le superstizioni e ad agire con consapevolezza, agire nel giusto non
perché timorosi di una punizione nell’aldilà.
Philosophe è l’intellettuale (di qualsiasi tipo), attraverso la cultura vince l’ignoranza, la cultura è la
porta, la spinta al cambiamento. Il sapere illuminista è empirico e pragmatico (mette insieme la teoria
e l’esperienza). Lo scopo dell’intellettuale è contribuire al cambiamento e al progresso della società.
Tutti i sovrani illuminati si faranno consigliare dagli intellettuali
In Inghilterra nasce la massoneria, un’associazione di artigiani che gradualmente attrae intellettuali ed
esponenti politici, composta da gruppi (logge), si accedeva tramite un rito di iniziazione, contribuisce
alla diffusione degli ideali illuministi.
Che cos’è l’Illuminismo? -Immanuel Kant
Sapere audeàserviti della tua ragione, abbi il coraggio di osare.
Minorità è l’incapacità di servirsi del proprio intelletto, caratteristica di chi non vuole pensare con la
propria testa. Essere maggiorenne significa prendere le proprie decisioni, farci guidare da noi stessi.
L’inferiorità è data dal servirsi o meno del proprio intelletto. Molti uomini restano minorenni a causa
della pigrizia e della viltà, essere minorenni è comodo. Più si è ricchi, meno si è indipendenti, lasciamo
che gli altri agiscano per noi, senza prendere decisioni. Gli uomini ritengono il passaggio alla maggiorità
pericoloso e difficile, ma se tentassero scoprirebbero che, a prezzo di qualche caduta (difficoltà),
imparare e diventare maggiorenni non è così difficile.
Gli illuministi vogliono diffondere la conoscenza, mobilitare l’opinione pubblica attraverso un dibattito
libero e internazionale. Il modo più immediato per questa diffusione è la conversazioneàriunioni nei
salotti di aristocratici progressisti (le nobildonne invitano intellettuali per discutere, Giulia Beccaria
teneva i salotti più importantiàprimo passo per l’emancipazione femminile, anche le donne sono
capaci di utilizzare il proprio intelletto), nascono le accademie scientifiche (si discuteva di vari
argomenti, senza eleganza o galanteria), si formano club, ci si riuniva nei caffè (si discuteva di cultura,
si prendevano decisioni politiche). Grazie alla stampa, ai giornali, ai pamphlet (piccoli libri incentrati su
un singolo argomento) il sapere illuminista si diffonde rapidamente.
ENCICLOPEDIA, il testo dell’Illuminismo. Raccoglie tutto il sapere tecnico e scientifico, affronta
qualsiasi argomento, afferma la centralità delle scienze come la fisica, la chimica, la biologia. La Francia
e la Chiesa ostacolano la sua stesura e diffusione.
L’illuminismo nasce in Francia, ma si diffonde in tutta Europa.

IL PENSIERO POLITICO
Rappresentato da
Voltaire, uno dei filosofi più importanti, lotta contro le superstizioni e i pregiudizi, si occupa della
tolleranza (“trattato della tolleranza”: posso anche non essere d’accordo con la tua tesi, ma lotterò
mettendo in gioco la mia vita perché essa possa essere espressa), scrive “il candido”àognuno di noi
pensa a coltivare il proprio orticello, ma se si vuole far crescere il proprio paese bisogna avere una
visione cosmopolita. In Francia non c’era possibilità di essere liberi, gli intellettuali voglio distruggere il
controllo del monarca, eliminare la sudditanza. Amano l’Inghilterra come potere politico.
Il titolo di letterato lo merita chi sa occuparsi di tutto il sapere, ha consapevolezza di tutto ciò che lo
circonda, più sai e più vai. Il letterato toglie le superstizioni, contribuisce all’evoluzione della società,
deve impegnarsi politicamente, è una parte fondamentale della società. Lo stato deve difendere le
opinioni altrui.
Preghiera a Dio: Combatte contro il fanatismo religioso, produce guerre, sopraffazione, Dio non ci dà le
mani per fare la guerra o il cuore per odiarci. Le differenze tra gli uomini non devono essere fonte di
odioà gli uomini sono tutti fratelli. La sua è una preghiera laica.
Montesquieu, politico vero e proprio, nel suo libro “Lo spirito delle leggi” analizza tutte le forme di
governo. Ogni popolo ha il suo regime, che deriva da fattori come le abitudini, le vicende storiche e le
condizioni climatiche. I popoli del Sud per il caldo, sono pigri e vengono sottomessi dall’autarchia, al
contrario gli uomini del Nord sono reattivi e non si fanno sottomettere, hanno un regime più
democratico. Esamina i tre sistemi politici fondamentali (dispotismo, monarchia e repubblica) e dice
che possono essere tutti validi a secondo del popolo e il paese a cui si applicano. Il dispotismo è adatto
a territori molto vasti, la monarchia a territori di media dimensione e la repubblica a piccoli Stati.
Condanna il dispotismo, dice che perché uno Stato posa reggersi, deve vigere la separazione dei poteri,
prende come esempio l’Inghilterra. Può capitare che uno dei tre poteri non funzioni, lo Stato riesce
comunque ad andare avanti; la garanzia della divisione dei poteri è la libertà e il proliferare dello Stato.
Rousseau, tutti i mali dell’uomo cominciano con la proprietà privata, dalla quale nascono le
disuguaglianze, è il male assoluto dell’umanità. La società ideale era lo stato di natura, non quella
ingleseàvede il processo di civilizzazione come negativo, rottura con l’illuminismo. Il contratto sociale:
gli uomini stringono un patto, si crea uno Stato in cui non si può fare la volontà di tutti, ma si deve fare
la volontà generale. È uno stato democratico (la sovranità appartiene al popolo) regolato dalle leggi
che garantiscono il bene comune (non è la somma degli interessi di ciascuno). Riprende la teoria
contrattualistica (lo Stato nasce dalla volontà degli individui di associarsi per garantire l’ordine e la
pace). Non si può vivere nello stato di natura, neanche nello stato della sopraffazioneàè necessario
trovare un equilibrio, un patto. Bisogna unire le forze di tutti per vincere gli ostacoli che si oppongono
alla conservazione. Nello Stato resto libero, obbedisco comunque a me stesso, sono un cittadino e non
un suddito.
Beccaria, scrive un dibattito sulla pena di morte, viene applicato nel codice leopoldino (Leopoldo) della
Toscana. Dei delitti e delle pene, la pena di morte non diminuisce la delinquenza, si interroga sulla sua
utilità. La delinquenza si combatte con la certezza della pena, vero deterrente. Nessuno ci dà il diritto
di uccidere i nostri simili (nessuno lo ha, va contro il diritto, la legge di natura). La vita è il bene più
importante, il suicidio va contro il principio naturale di autoconservazione. La morte non è né utile né
necessaria. La morte è necessaria in guerra, o durante l’anarchia, ma quando nello Stato governano le
leggi, essa non è necessaria. Sull’essere umano non ha effetto l’intensità della pena, ma l’estensione
(la certezza) di essa: la nostra mente viene impressionata più dalla privazione della libertà che
dall’esecuzione di uno scellerato.

PENSIERO ECONOMICO
Adam Smith. Il mercato si autoregola, lo Stato liberale non deve intervenire in campo economico, ma
deve agire a favore del suo sviluppo (imposte, giustizia, servizi). Il settore più importante è quello
industriale (teoria della mano invisibileà il libero mercato si basa sulla concorrenza e sulle leggi della
domanda e dell’offerta). I grandi industriali pensano al loro profitto, allo stesso tempo aiutano ad
aumentare il pil, danno lavoro, aumenta l’offerta e la domanda. Questa teoria è alla base dello
sviluppo del capitalismo
Ricardo. Società divisa in 3 classi sociali con delle rispettive fonti di reddito:
• LAVORATORIà salario
• CAPITALISTIà profitto (ciò che resta dopo aver pagato salari e rendite)
• PROPR. TERRIERIà rendita
Quesnay

Chi apparteneva alla comunità illuminista, pensa di essere un “cittadino del mondo”àciviltà aperta e
cosmopolita, miglioramento delle comunicazioni e degli spostamenti via mare, grazie alle conoscenze
scientifiche e alla cultura illuminista.
1768-1775 James Cook scopre la Nuova Zelandaàesplorazioni scientifiche (vogliono scoprire piante,
animali), non impongono agli indigeni le regole di vita dell’Occidente, ma propagandano i meriti delle
nuove civiltà, i “selvaggi” erano buoni, lontani dall’Ancien regime, non era necessario uccidere, siamo
tutti fratelli.
Dispotismo illuminato
Dispotismo e illuminato sono un ossimoro, sono sempre dei poteri assoluti e dispotici, il sovrano ha
una visione paternalistica (fa ciò che vuole dei propri sudditi), I sovrani possono decidere cosa fare,
hanno piena libertà. Si servono degli intellettuali per attuare una serie di riforme (riformismo),
capiscono che i tempi stanno cambiando, tuttavia i filosofi restano dei sudditi, perlopiù obbedienti e
non criticano la monarchia in quanto tale. Lo fanno per accrescere il loro potere, solo apparentemente
agiscono in favore del popolo. Gli obiettivi principali erano aumentare le entrate fiscali per finanziare
le imprese belliche e ridimensionare il ruolo istituzionale della chiesa cattolica (aveva una grande
autorità, un enorme patrimonio inaccessibile allo Stato e influenzava la formazione delle classi
dirigenti). Le riforme più importanti:
o Catasti, fanno la cernita delle proprietà (beni mobili, denaro, e immobili, proprietà), tutti
devono dichiarare le proprie proprietààle tasse aumentano in base alla ricchezza. Vengono
abbattuti i privilegi fiscali (anche la nobiltà e il clero, i più ricchi, pagano le tasse). A causa della
guerra, il bisogno di denaro aumenta, lo Stato deve eliminare i privilegi.
o Tribunali civili (fine della tortura e della pena di morte), anche i nobili e il clero possono essere
giudicati, la tortura era legittima e molto diffusa (come dice Beccaria, la dignità umana va
rispettata), bisognava limitare la pena di morte, non poteva essere applicata per tutti i reati
o Istruzione laica, fino a quel momento la Chiesa deteneva in mano l’istruzione, nessuno Stato si
preoccupava di istituire delle scuole. Nel ‘700 gli Stati capiscono di non poter lasciare che la
Chiesa istruisca (religiosamente) i propri popoli, nasce l’idea di creare una scuola d’obbligo e
laica. All’interno di uno Stato, la scuola è uguale in ogni parte del paese. Il popolo non può
essere ignorante, allo stesso tempo il popolo istruito può creare problemi, insorge, perché
comprende.
o Scioglimento dei gesuiti, la cacciata dei gesuiti è dovuta al fatto che i gesuiti gestiscono migliaia
di scuole, è un fenomeno culturale, vogliono togliere alla Chiesa il primato dell’istruzione,
altrimenti non sarebbe possibile istituire un’istruzione laica. Per ridimensionare il loro potere,
vengono cacciati da molti Stati europei che incamerano le loro proprietà. Nel 1773 papa
Clemente XIV scioglie la Compagnia di Gesù.

-Federico II (Prussia). Tollerante (consigliato da Voltaire), si occupa della giustizia (elimina la tortura e
riduce la pena di morte). Spende moltissimo nell’esercito (Napoleone si ispirerà al suo esercito), crea le
accademie militari, la sua organizzazione era invidiabile. Rende la burocrazia più efficiente, impronta la
sua politica religiosa sulla tolleranza, rende l’istruzione obbligatoria fino ai 13 anni.
-Maria Teresa e il figlio Giuseppe (Impero asburgico). Fa la riforma dei catasti dice che non è possibile
non essere a conoscenza della ricchezza dei sudditi, introduce un’imposta fondiaria, inizia ad intaccare
i privilegi, istituisce l’istruzione laica (scuola obbligatoria fino a 10 anni), rafforza l’esercito. Lascia che i
fratelli Verri a Milano scrivano il giornale “il Caffè”, dove si trattava dell’illuminismoàpromotrice del
pensiero illuminato. Suo figlio Giuseppe voleva cambiare il mondo velocemente e segue le orme della
madre, introduce il tribunale civile, vuole essere tollerante (la sua troppa bontà gli provocò diversi
problemi), istituisce la libertà religiosa, elimina la tortura, introduce il matrimonio civile, concede la
libertà di stampa, sopprime la servitù della gleba. Alla sua morte suo fratello cancella tutti i suoi
provvedimenti.
-Pietro Leopoldo I(Toscana), figlio minore di Maria Teresa. Viene creato il primo codice civile, “codice
leopoldino”, elimina la pena di morte ispirandosi a Beccaria, sancisce il diritto degli imputati ad essere
difesi da un avvocato e l’obbligo di rendere pubbliche le sentenze.
-Caterina II (Russia), di origine tedesca, prende il potere avvelenando suo marito Pietro III. Sopprime la
Chiesa ortodossa, elimina le sue proprietà, rende la Chiesa dipendente dallo stato. Istituisce una Chiede
Commissione consultiva per scrivere un codice di leggi per tutelare la libertà di stampa, di parola ed aiuto a
eliminare la servitù della gleba. La nobiltà non accoglie queste novità, ostacola fortemente Caterina. Diderot
Nelle campagne i contadini si rivoltano (Pugačëv, un ribelle cosacco che dice di essere il fantasma di
Pietro III, organizza queste rivolte). Caterina chiede aiuto alla nobiltà, per fare ciò deve ridare i privilegi
ai nobili (Carta della nobiltà). Pugačëv era un burattino nelle mani dei nobili, costringono Caterina a
chiedere la loro alleanza. Viene ripagata con la stessa moneta. Voleva creare un regno illuminato, ma
non ci riesce.
La politica estera dei sovrani illuminati resta aggressiva. Caterina dice che il regno di Russia deve avere
uno sbocco sul mar Nero, si oppone all’Impero ottomano. Approfittando di una rivolta dei nobili
polacchi contro il re Stanislao II Poniatowski, Caterina interviene con il suo esercito insieme alle truppe
austriache e prussiane, la Polonia viene appoggiata dall’Impero ottomano. La Polonia viene
gradualmente ingerita dagli altri Stati fino alla sua scomparsa nel 1795. Dal 1795 al 1919 lo Stato di
Polonia non esiste più.

La rivoluzione industriale (1770-1830)


Tecnologia Settore secondario

Macchine capitalismo Massima produzione


profitto Minimo tempo
Minimo costo
Perché avviene in Inghilterra?
• Politica. Le politiche liberali e la spinta del governo verso l’imprenditorialità favoriscono lo
sviluppo economico ed industriale. Anche i nobili diventano imprenditori, guardano con favore
le politiche dello Stato e i borghesi. I nobili si aggiornano, non sono un ceto parassitario, sono
pragmatici e attivi.
• Mentalità aperta, imprenditoriale. Al contrario una mentalità assistenzialistica non fa
decollare il Paese, nuoce a chi lo riceve (che non agisce, si fa mantenere) e a chi lo dààl’Italia
ne è un esempio.
• Commercio. L’Inghilterra era il centro dell’economia mondiale questo permette un grande
sviluppo nella rete commerciale e finanziaria. Capisce che la crescita delle infrastrutture è
fondamentale, l’Inghilterra investe nella costruzione delle strade, dei canali e nel
potenziamento delle navi e dei porti. L’impero coloniale era molto vasto e le spedizioni
sostenute dalle banche inglesi.

Nasce una crescita dei consumi (più guadagno, più spendo). Tutti possono usufruire dei beni, la
ricchezza è elevata. L’agricoltura diventa di tipo capitalistico, anche i contadini sono
salariatiàimprenditoria agricola.

La svolta tecnologica si ha grazie al progresso tecnico e all’avvento del sistema fabbrica.


Gli stessi artigiani inventano le macchine. Le macchine erano molto più potenti, sostituivano il lavoro
manuale di decine di personeànon tolgono lavoro, ma lo diversificano, nascono nuovi impieghi. Le
macchine diversificano il lavoro, creano prodotti di serie (non pezzi unici). Gli operai hanno dei compiti
singoli, per facilitare il proprio lavoro si industriano, creano le macchine. Le macchine devono poi
essere perfezionate, non dagli operai ma dai professionisti, grazie al sapere ci sono le innovazioni
meccaniche. Tutti gli avanzamenti tecnologici erano interdipendenti tra loro.
Nella prima rivoluzione industriale lo sviluppo tecnologico viene applicato al settore tessile e a quello
siderurgico. Nel ‘700 entra in commercio il cotone, proveniente dall’india. Il cotone sostituisce gli altri
materiali perché è meno costoso, più facile da lavorare (grazie alle invenzioni) e grazie ad esso
migliorano le condizioni igienico-sanitarie (potevano essere lavati, a differenza dei vestiti di lana)
finiscono alcune malattie. Veniva acquistato a basso prezzo dalle colonie e le stoffe venivano poi
rivendute.
Nel 1733 viene inventata la spoletta volanteàpotevano essere creati stoffe più ampieàsegue una
vera meccanizzazione della filatura.
La macchina a vapore. Serviva a estrarre il carbone fossile dal sottosuolo, per farlo bisognava separare
l’acqua dal terreno. James Watt la migliora e la rende versatile per tutti i settori industriali. Il carbone
di legna viene usato meno (a causa del disboscamento, non ce n’era più, tutto era fatto di legno).
Grazie al carbon fossile e al coke (una sua versione purificata) viene inventata una nuova lega: la ghisa
(termosifoni, tombini)

Sfruttamento delle energie

Produzione seriale
Fabbrica
Operaio: sfruttamento delle donne e dei bambini

Periferie, clima, paesaggio


Dal lavoro a domicilio si passa alle fabbriche, stabilimenti più grandi che necessitano di energia, le
prime sfruttano l’acqua, nascono vicino i corsi d’acqua. L’imprenditore può controllare i ritmi di
produzione. L’energia ha sempre un costo, l’imprenditore deve ammortizzare, limitare il costo
dell’energia, per questo gli stabilimenti sorgono vicino le fonti di energia (altrimenti si dovrebbe
pagare anche il trasporto di essa). All’inizio sono solo dei grandi capannoni, dove non c’era ricambio
d’aria, se si lavorava il carbone, gli operai erano chiusi e immersi nei gas, alta mortalità sul lavoro. La
giornata lavorativa arrivava anche a 16 oreàproduzione continua. Nasce la figura del proletario (gli
operai al contrario, sono qualificati), deriva da proleà si lavorava per favorire la propria prole. Non è
un lavoro creativo, è ripetitivo, monotonoàporta all’alienazione del proletario, facendo sempre la
stessa cosa senza vedere il prodotto finito, ci si abbrutisce. Gli orari erano estenuanti, non esisteva
nessun contratto di lavoro, nessuna assicurazione, non c’era sicurezza del lavoro, non tutti gli operai
lavoravano ogni giorno, venivano scelti. Si rischiava di morire sul posto di lavoro. Il salario degli operai
non era fisso, venivano sfruttati. Le prime fabbriche hanno una minima occupazione maschile, gli
imprenditori del settore tessile preferivano le donne e i bambini. I bambini non venivano pagati, le
donne e i bambini erano remissivi, più docili. Le donne non potevano lavorare se incinte.
Gli operai qualificati hanno un’altra tipologia di trattamento, l’imprenditore è più attento verso quelli.
La vita si sposta dalle campagne alle città, i proletari vivono nei cosiddetti villaggi industriali, vicino alle
fabbriche, erano vere baracche dove si viveva tutti insieme. Nascono tanti problemi: le violenze, gli
abusi, l’abbrutimento. Le persone che crescono nell’abbrutimento non sperano in una vita migliore,
vivono in un ambiente di violenza e soprusi, nella solitudine. Spesso d’inverno, le baracche si
incendiavano. Fanno un largo uso di alcol, a causa delle fabbriche nasce il problema dell’alcolismo. Le
fabbriche creano smog, l’aria delle periferie era irrespirabile e il sole sempre coperto. Nessuno si
occupa dell’inquinamento.
Lo sfruttamento fu possibile perché i proletari non si unirono per richiedere condizioni di lavoro
dignitose, ma accettavano i ritmi pur di non perdere il posto.
Nasce il luddismo (Ned Ludd)àmovimento di protesta contro le macchine perché gli industriali
sostituivano i proletari con le macchine. Le macchine venivano distrutte nelle fabbriche, non
protestano contro il loro sfruttamento, ma contro la mancanza di lavoro.

Nascono molti bambini, in uno stato di abbrutimento gli uomini rispondono solo ai bisogni fisici.
I bambini non hanno la possibilità di essere bambini. Nessuno paga per questi crimini. In campagna si
guadagnava meno, ma si viveva meglio, all’aria aperta, in un contesto familiare.
Le fabbriche non hanno alcun beneficio etico
La rivoluzione americana
13 colonieàGran Bretagna Iniziative personali
Florida, Texas, CaliforniaàSpagna
colonialismo
Canada, LouisianaàFrancia
Il territorio americano era abitato da circa 5 milioni di pellerossa, solo i francesi erano in buoni
rapporti con loro. Gli indiani vivevano in piccole tribù, vengono dominati e sterminati facilmente
Colonie:
• Nordàsi dedicano alla pesca, al commercio, piccoli proprietari terrieri, prevalenza di
puritani (cacciati dall’Inghilterra e arrivati nel 1620 a Plymouth)
• Centroàeterogenea culturalmente e religiosamente, città più sviluppate a causa dei
commerci, beni di tutti i tipi venivano scambiati con la madrepatria
• Sudàeconomia agricola basata sul latifondoàpiantagioni, di tabacco, caffè, tè e poi
cotone, non erano urbanizzate, cittadini perlopiù inglesi, cattolici o di professione
anglicana

Economia: mercantilismo/protezionismo
In accordo con gli Atti di navigazione, le colonie commerciavano utilizzando navi inglesi e solo con
la madre patria, i loro prodotti dovevano prima arrivare nei porti inglesi per essere messi in
commercio e le produzioni industriali (ad eccezione di quelle navali) erano sfavorite per non fare
concorrenza. Queste colonie hanno iniziato a praticare il contrabbando, gli Inglesi ne erano a
conoscenza, ma fanno finta di non sapere perché non avevano necessità di denaro.
Politica: governatore + consiglio
La madre patria eleggeva un governatore che a sua volta sceglieva un consiglio di notabili locali
che lo assisteva nell’esercitare il potere esecutivo. Veniva eletta dagli abitanti delle colonie
un’assemblea che aveva il potere legislativo (uno solo contro tanti)à erano autonome
politicamente, ma godevano comunque della protezione militare inglese.
Dopo la Guerra dei Sette anni nascono i primi problemi tra le colonie e la madre patria. Le casse
dello Stato erano vuote mentre le colonie si arricchivano sempre di più grazie alla sconfitta dei
francesi. Quando le casse dello Stato sono vuote, lo stato aumenta le tasse. Il primo ministro
inglese convince il re ad imporre le tasse anche alle colonie (poiché per la loro sicurezza
l’Inghilterra aveva istituito un corpo di spedizione di 10000 uomini). La prima tassa fu la Sugar tax,
seguita dalla Stamp tax (diventò obbligatorio l’uso di marche da bollo inglesi su qualsiasi
documento a stampa). Le colonie non vogliono pagare le tasse perché non erano cittadini inglesi,
non avevano rappresentanza in parlamento (no taxation, without representation), organizzarono
manifestazioni pubbliche e boicottarono le merci inglesià1766 viene revocato lo Stamp act.
Durante le proteste contro una tassazione sul tè, vengono uccisi 5 coloniàgli inglesi danno il
monopolio del commercio del tè alla Compagnia delle Indie orientali (Tea act), i mercanti
americani si rifiutanoàfanno il Boston tea party, travestiti da pellerossa assaltano una nave
inglese e rovesciano a mare tonnellate di tè. È il primo esempio di unità tra gli americani, che
protestano contro le tasse inglesi. I coloni volevano espandersi al di là dei Monti Alpalachi,
attraverso il Royal Proclamation il re aveva negato loro di espandersi, per non scatenare una
guerra contro gli indiani d’America (sostenuti dai francesi). Il governo inglese vota il Quebec Act
assegnando al Canada tutti i territori al di là dei monti Appalachi, i patrioti americani, nemici dei.
Canadesi, vedono questa legge come una vera offesa.
Gli americani si dividono tra patrioti o radicali (ribelli, più potenti, ceto medioàintraprendente) e
lealisti (hanno fiducia nel re, sono leali, perlopiù membri delle classi dirigenti).
Nel 1774 si tieni il Primo congresso continentale a Philadelphia in cui si riunirono i rappresentanti
di tutte le colonieàvolevano trovare un accordo con il re per mettere fine alle oppressioni fiscali,
non volevano ancora separarsi dalla madrepatria. A causa dell’ottusità di re Giorgio e della sua
incapacità di trovare un compromesso i rapporti con le colonie si inaspriscono. Le 13 colonie
mettono da parte i loro interessi per frenare le politiche economiche inglesi. L’Inghilterra risponde
in maniera dura, invia l’esercito.
Nascono i Comitati patriottici ovvero milizie di volontari che si addestravano per pianificare atti di
boicottaggio (in realtà si preparavano ad uno scontro con gli inglesi). Nel 1775 a Lexington ha
luogo il primo scontro a fuoco tra americani e britannici.
Secondo Congresso continentale a Philadelphia, nascono i Comitati organizzativi (moneta,
esercito, commercio)à in un certo senso dichiarano guerra alla madrepatria, autoproclamandosi
uno Stato. George Washington viene nominato comandante dell’esercito, intuì che soltanto con
una guerra di popolo i coloni sarebbero riusciti a ottenere la loro Indipendenza. Circola il pamphlet
di Thomas Paine chiamato Common Sense, diventa l’emblema della rivoluzione, spiegava che con
l’Indipendenza l’America sarebbe libera di commerciare con tutta l’Europa, con conseguente
arricchimento delle colonie.
1776, i coloni riescono a scacciare gli Inglesi da Boston, una commissione formata da cinque
delegati (Benjamin Franklin, Thomas Jefferson) scrive la Dichiarazione di indipendenzaà ogni
legame con la madrepatria era sciolto, rivolgono alla Corona diverse accuse (era stata la Corona a
determinare il deterioramento del rapporto con le colonie). I principi dell’illuminismo vengono
applicati per la prima volta in modo concretoàuguaglianza degli uomini, concezione
giusnaturalistica dei loro diritti (alla vita, alla libertà, alla felicità, diritti inalienabili), principi di
Rousseau. Non fanno la guerra per motivi futili, ma perché sono arrivati a un punto di non ritorno,
l’Inghilterra voleva instaurare l’assolutismo. È un atto di libertà. Il re inglese è obbligato a
dichiarare guerra.
1777-1782 Guerra. All’inizio è un disastro per i patrioti, privi di organizzazione militare e tecniche,
gli Inglesi occupano New York e Philadelphia. I coloni riescono a riprendere Philadelphia dopo la
battaglia di Saratoga, ma restano in difficoltà (non riuscivano a procurarsi armi e venivano
attaccati dalle tribù indiane, schieratesi con la Corona). I coloni vengono appoggiati dall’opinione
pubblica europea che vede nella guerra americana la concretizzazione dei propri ideali politici.
Quando un popolo lotta per la propria libertà, gli altri Stati devono correre in suo aiutoà
insegnamento dell’illuminismo. Vincono grazie ai nemici degli inglesi che si schierano a favore dei
coloni (Spagna, Francia e Olanda). Nel 1781 con la caduta di Yorktown (dopo un lungo assedio) gli
Inglesi si convincono ad avviare i negoziati di pace.
Nel 1783 viene firmato il Trattato di Versailles con cui l’Inghilterra riconosce la nascita degli Stati
Uniti d’America.
Ogni colonia aveva la sua costituzione, era necessario costruire lo stato americano, bisogna
decidere come. Nel 1777 erano stati presentati gli Articoli di confederazione (una costituzione
provvisoria), ma solo 4 anni più tardi vennero approvati. Tuttavia con la crisi economica (le finanze
erano state dissestate per la guerra e per l’interruzione dei commerci con gli Inglesi) il Congresso si
dimostrò un’istituzione troppo debole.
1787 viene convocata una Convenzione per modificare la costituzione. Due partiti: quello
federalista a favore di un governo centrale forte con un presidente, un congresso, una corte di
giustizia, che si occupa di politica estera, economia, commerci, esercito (le altre politiche sono
gestite dai singoli stati); e quello antifederalista (o confederale) secondo cui ogni Stato doveva
avere la sua autonomia, non ci doveva essere un potere centrale, ma un’assemblea dove discutere
di problemi comuni (conveniva agli Stati più ricchi).
Prevalgono i federalisti, la convenzione si trasforma in un’unione federale, gli Stati Uniti diventano
una repubblica presidenziale federale (architettura costituzionale innovativa).
Il principio fondante è la separazione dei poteri. Il potere legislativo viene assegnato al Congresso
suddiviso in Senato (politica estera, due delegati per ciascuno Stato) e Camera dei rappresentanti
(questioni finanziarie, seggi in proporzione al numero di abitanti degli Stati). I neri, gli indiani
d’America e le donne erano esclusi, non contavano come cittadiniài popoli del Sud avevano
meno rappresentanza quindi trovano un accorso: sei neri valevano come un cittadino. I singoli
stati potevano legiferare su una serie di questioni in accordo con la divisione di competenze
definita nella Costituzione. Il potere esecutivo era affidato al presidente, la sua carica dura 4 anni e
viene eletto dai grandi elettori, era a capo dell’esercito, gestiva la politica estera, nominava i
giudici della Corte suprema (scelta ratificata poi dal Senato), aveva diritto di veto sulle leggi del
Congresso. Poteva essere destituito dal Congresso per reati gravi con una procedura detta
impeachment. Il potere giudiziario era dei tribunali dei singoli Stati, tutti però subordinati alla
Corte suprema (poteva sospendere le leggi del Congresso e i provvedimenti del governo ritenuti
incostituzionali).
Il suffragio era censitario (in contrasto con ciò che era scritto nella Dichiarazione d’Indipendenza),
nonostante la repubblica fosse fondata sulla sovranità popolare. Potevano votare i maschi bianchi,
maggiorenni con un certo livello di ricchezza.
Il popolo del nord era contro la schiavitù e la aboliscono gradualmente (abolizionisti), mentre i
popoli del Sud erano a favore, antiabolizionisti, (gli schiavi erano fondamentali nella loro
economia).
Nel 1789 diventa presidente George Washington, venne poi costruita una nuova capitale federale
più o meno al centro dell’unione, prenderà il nome di Washington.
Nel 1791 venne firmato il Bill of rights, dieci emendamenti che enunciavano i diritti e le libertà
individuali dei cittadini.
Gli antifederalisti manifestarono una forte opposizione verso la politica fiscale di George
Washington e del ministro del tesoro Alexander Hamiltonàcrearono la Banca centrale e nuove
imposte federali e dazi doganaliàpositivi per i ceti mercantili del Nord, ma negativi per i piccoli
mercanti del Sud.
Nel 1787 l’Ordinanza del Nord Ovest stabilì che i nuovi territori sarebbero stati posti sotto la tutela
del Congresso (e non dei singoli Stati), una volta raggiunti i 60.000 abitanti avrebbero potuto
diventare Stati dell’Unione. L’Ordinanza garantiva che i nativi sarebbero stati trattati con giustizia
e i loro territori non sarebbero stati presi “se non in giuste e legittime guerre autorizzate dal
Congresso”àgli Stati Uniti erano liberi di imporre la loro sovranità, di truffarli (per dei fucili, degli
specchi, delle casse di rum, ottenevano in cambio i loro territori, e in caso di ribellioni li
uccidevano). I nativi d’America che vivevano in uno stato primitivo (nel senso positivo del termine)
vengono privati delle loro terre ingiustamente, con la forza. Oggi vivono nelle riserve come se
fossero dei trofei.
Gli stati uniti nascono per motivi economici.
Rivoluzione francese
Là dove i sovrani si aprono al riformismo, i cambi sono più lenti, graduali, meno violenti. In Francia
dove regge l’Assolutismo, avviene la rivoluzione. Il potere del re era assoluto e l’organizzazione
dello Stato era basata su benefici, privilegi e incarichi onorari.
Cambiamenti più grandi della rivoluzione francese:
• Eliminazione dell’assolutismo politico, non esisterà più il re di Francia, ma il re dei francesi
(re per volontà del popolo);
• Eliminazione dei diritti feudali
• Eliminazione della società per ordini, la società classista (si vedeva anche dagli abiti, segno
di distinzione sociale, di ricchezza)
Nel 1787 nasce una grave crisi economica, le casse dello stato erano vuote. Cause: costi troppo alti
per mantenere la corte, guerre. L’unico modo per risollevarsi dalla crisi era fare pagare le tasse
anche al clero e all’aristocrazia, poiché non si poteva aumentare la pressione fiscale sul terzo
stato. L’economia francese era prevalentemente agricola e i contadini dovevano pagare una
tassazione pesante, a causa della carestia si alza perfino il prezzo del pane.
Il re chiama a sé degli economisti, tra cui Jacques Necker che dice che non c’è altra alternativa se
non imporre le tasse anche agli aristocratici e al clero. Quando arriva questa proposta i parlamenti
la bocciano e chiedono di convocare gli Stati generali prima di prendere un così importante
provvedimento. Il re si sente provocato e scioglie i parlamenti, i parlamentari però avviano una
campagna di mobilitazione dell’opinione pubblica contro il dispotismo del reàLuigi deve
convocare gli Stati generali il 5 maggio 1789 (non venivano convocati dal 1614). Lo Stato deve
dichiarare bancarotta. Indicono delle elezioni per eleggere i rappresentanti negli Stati generali.
Poteva votare in Francia chi aveva 25 anni e pagava le tasse. I cittadini votavano per le assemblee
locali che avrebbero nominato le assemblee provinciali che a loro volta avrebbero deciso chi
inviare agli Stati generaliànon c’erano rappresentanti del popolo, ma solo della borghesia.
Perché il terzo stato è tutto, Sieyès. Diventa un vero manifesto politico. Il terzo stato è tutto ciò di
cui uno Stato ha bisogno per funzionare, è tutto ma un tutto ostacolato e oppresso, senza l’ordine
privilegiato il terzo stato sarebbe libero e fiorente. La Francia è il terzo Stato, senza di esso resta il
2% della popolazione fatto di borghesia e aristocrazia. Il re deve concedere la rappresentanza alla
borghesia, dà una maggiore rappresentanza (raddoppia i rappresentanti del terzo stato). Negli
Stati generali tutti gli ordini davano un voto ciascuno, un voto lo dava il clero, uno la nobiltà e un
altro il terzo statoà tutto ciò che viene proposto della borghesia viene ostacolato dai nobili e dal
clero che si coalizzano. Nacque il “partito nazionale”, un movimento d’opinione eterogeneo che
chiedeva di cambiare le procedure di voto, di passare dal voto “per ordine” al voto “per testa”. Il
sovrano non concede di cambiare il sistema di voto, la questione resta irrisolta, per mantenere il
suo potere e non essere destituito. I tre stati scrivevano i cahiers de doléances in cui scrivevano le
loro richieste, emerge il malessere del popolo che vive nella servitù, vuole rivendicare nuovi diritti
politici. I tre ordini chiedevano tutti una nuova Costituzione che ponesse limiti al potere del re e
nuove forme di rappresentanza politica. Il terzo stato chiese l’abolizione dei diritti signorili,
l’uguaglianza civile, il libero accesso alle cariche pubbliche, libertà di stampa.
Durante gli Stati generali il re non valutò nemmeno le richieste dei tre ordini e mantenne la
votazione per ordine, quindi i rappresentanti del terzo stato si autoproclamarono Assemblea
nazionale (primo atto rivoluzionario), il re li escluse dalla sala dove si riunivano gli Stati generali,
quindi i deputati ribelli si riunirono nella sala della Pallacorda dove giurarono di non sciogliersi
prima di aver scritto una nuova costituzione. Il re non riconosce l’Assemblea, ma dato che molti
nobili e rappresentanti del clero si erano uniti ad essa e dato che migliaia di parigini si riunirono
per protestare nel cortile di Versailles, il re viene obbligato a riconoscerla. Il 9 luglio l’Assemblea fu
dichiarata costituente.
Il sovrano inizia ad avere paura di perdere la sua autorità. Dopo un anno di pessimi raccolti era
iniziata la carestia, il popolo non poteva più pagare il prezzo del pane, il popolo inizia ad insorgere,
per primo quello parigino. La folla saccheggia la Bastiglia alla ricerca di armi, quando le guardie
fanno fuoco sulla folla, la situazione precipitaàliberano i prigionieri (la Bastiglia era il carcere dove
venivano incarcerati i contestatori della politica, i dissidenti politici) e demoliscono il
carcereàinizia la rivoluzione del popolo. Ci sono due rivoluzioni, una politica dell’assemblea e una
violenta del popolo. Gli insorti istituiscono la Guardia nazionale, comandata da La Fayette, per
proteggere l’Assemblea costituente. Anche le altre città si ribellano, la notizia arriva nelle
campagne (i contadini vivevano peggio, sotto l’oppressione dei diritti feudali, non morivano di
fame però). I contadini odiano i nobili, provano rancore. Fine luglio, i contadini si armano di
forconi e saccheggiano le case dei nobili, vogliono distruggere le carte dei privilegi dei nobili, gli
atti. I contadini erano più arrabbiati rispetto al popolo della città. Nasce la Grande paura, per
tenere buono il popolo, l’assemblea vota di notte per l’abolizione dei diritti feudali sulle personeà
crolla la società per ceti, il 4 agosto 1789, vengono cancellati i privilegi fiscali di alcune città e la
venalità (compravendita) delle cariche pubbliche. Tutti i cittadini pagavano le tasse secondo un
criterio proporzionale e potevano accedere a tutti gli impieghi civili, militari ed ecclesiastici.
26 agosto 1789 viene approvata la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, 17 articoli in
cui vengono riconosciuti due principi: giusnaturalismo (l’uomo in quante tale è portatore di diritti)
e il passaggio dall’essere sudditi all’essere cittadini. Tutti gli uomini nascono liberi e uguali, le
distinzioni sociali sono legate alla ricchezza economica, non ai diritti naturali. I diritti inviolabili
sono la libertà, la proprietà (non sono comunisti), la sicurezza, la resistenza all’oppressione. Il re di
Francia diventa il re dei francesi, la sovranità è della nazione (il popolo è espressione della nazione,
la nazione viene prima), il re è al servizio di essa. La libertà non è assoluta, si può fare tutto ciò che
non nuoce agli altri, i limiti vengono stabiliti dalla legge. La legge può vietare solo ciò che è nocivo
alla società. La legge è espressione della volontà generale (Rousseau). La disuguaglianza
economica esiste e deve esistere, ma giuridicamente tutti gli uomini sono uguali. Libertà religiosa
e libertà di espressione (Voltaire).
Il re non firma la dichiarazione né la fine dei diritti feudali. Il popolo parigino interviene, il costo del
pane non si era abbassato, le donne parigine (chiamate sanculotte) si prendono di coraggio,
marciano verso Versailles il 5 ottobre. Il re ha paura perché erano armate e viene costretto a
firmare i due decreti, le donne ottennero che il re si trasferisse a Parigi nel palazzo reale di
Tuileries, dove poteva essere controllato.
Il debito pubblico restava fuori controlloà vengono confiscati e venduti tutti i beni ecclesiastici, la
Chiesa era molto ricca e i suoi terreni avevano un grande valore (nessuno poteva permettersi di
comprarli)à lo Stato emette gli assegnati (buoni del tesoro che i cittadini acquistavano dallo Stato
e utilizzavano poi per pagare i beni all’asta o rivendevano agli investitori). L’Assemblea cercò di
promuovere le iniziative private abolendo le corporazioni e le compagnie commerciali privilegiate.
Le casse dello Stato si riempiono, vengono creati più assegnati del necessario, gli assegnati
vengono svalutati.
Sciolgono alcuni ordini religiosi in base alla loro utilità sociale, gli ordini contemplativi non avevano
un ruolo nella società, non servivano a niente, requisiscono i loro beni. L’Assemblea dichiara
guerra alla Chiesa cattolica, abusa del suo potere, la Chiesa non è un organo dello Stato.
1790 Costituzione dei diritti del cleroà da 183 le diocesi vengono ridotte a 83, i vescovi e i parroci
erano come dei funzionari pubblici, venivano eletti dal popolo e stipendiati dallo Stato. Il clero si
costituzionale (giurano fedeltà alla Francia) e refrattario (rifiuta i provvedimenti).
La Francia viene divisa in 83 dipartimenti (o distretti) divisi in cantoni a loro volta divisi in
municipalità amministrati da due consiglieri locali. Vennero istituiti dei tribunali con magistrati
nominati dallo Stato.
Si decise di fare una monarchia costituzionale imitando l’Inghilterra. Il sovrano ha il potere
esecutivo, il diritto di veto (a meno che la legge sia stata votata per due volte), il comando
dell’esercito e nomina i ministri. Il potere legislativo spetta all’Assemblea, formato da una camera
eletta ogni due anni. I magistrati hanno il potere giudiziario, carica elettiva.
Non potevano votare le donne e i poveri, i cittadini vengono divisi in attivi (divisi in eleggibili e
elettori, pagavano una cifra equivalente ad almeno tre giornate lavorative di un operaio) e passivi
(poveri, avevano solo diritti civili, non quelli politici). Chi pagava tasse pari a tre giorni lavorativi
può votare per la municipalità, quelli che pagano le tasse pari a 10 giorni lavorativi possono votare
i candidati all’Assemblea, chi paga tasse pari a 50 giornate lavorative può essere eletto. Le elezioni
sono libere, ma i poveri sono esclusi dalla votazione. Solo i più ricchi potevano essere parte
dell’Assemblea.
Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina, Olympe de Gouges. Si oppone alla
discriminazione politica e sociale, traduce la dichiarazione in femminile, afferma che le donne
hanno le stesse capacità intellettuali degli uomini, in natura non esiste differenza tra i sessi.
Nascita dei primi partiti politici, i clubàsegnano la nascita della politica moderna formata da
destra, sinistra e centro. I più importanti erano:
• i giacobini: media e piccola borghesia, inizialmente a favore della monarchia costituzionale,
poi si scindono e promuovono la repubblica, diventano più radicali, Robespierre,
Montesquieu, sono di sinistra e aperti alle riforme popolari, vicini ai sanculotti, ai popolani;
• i foglianti: l’ala moderata che si stacca dai giacobini, a favore della monarchia
costituzionale, La Fayette, rappresentavano la destra;
• i cordiglieri: politiche più radicali, a favore della repubblica, di estrema sinistra e accaniti a
favore dei più poveri, Marat, Danton;
• club dell’89: riferimento alla rivoluzione, fondato da Sieyès (il terzo stato era
fondamentale), a favore della monarchia costituzionale, diventano il centro, più moderati.
• i girondini, nascono dai giacobini, capeggiati da Brissot, repubblicani, tutelavano i ceti
possidenti e mercantili.
I gruppi più estremisti avranno il peso politico maggiore: i giacobini e i cordiglieri.
Nell’estate del 1791 il re organizza una fuga aiutato dagli austriaci, con l’obiettivo di organizzare
un esercito in Austria e riprendere il potere in Francia. A Varennes vengono riconosciuti e
arrestati, riportati in Francia, anche le forze vicine al sovrano si allontanano, perdono la loro
fiducia nel sovrano, lo vedono come un traditore. In assemblea nasce un grande dibattito tra
moderati e democratici (a favore della repubblica), decidono di far circolare la notizia che il re
fosse stato rapito e riportato nel suo palazzo per non creare disordini.
3 settembre 1791 entra in vigore la nuova Costituzione: promuove l’uguaglianza giuridica dei
cittadini e l’abolizione dei privilegi. Il re presta giuramento di fedeltà alla nazione.
L’Assemblea costituente viene sciolta, si vota per l’Assemblea legislativa (chi aveva fatto
partecipato nella stesura della Costituzione non poteva candidarsi). La maggioranza dei 745 seggi
fu assegnata a deputati indipendenti (né di destra né di sinistra)ànuova generazione di politici.
L’Austria a la Prussia sottoscrivono la dichiarazione di Pillnitz minacciano di muovere guerra
contro la Francia se il re francese non fosse stato reintegrato nelle sue funzioni. I francesi erano
infuriati, foglianti e cordiglieri erano a favore della guerra (avrebbe rafforzato il nuovo governo)
anche il re era a favore perché sperava nella sconfitta dei rivoluzionari. Solo i giacobini erano
contro la guerra, la Francia non era pronta. Nell’aprile 1792 l’Assemblea dichiara guerra contro
l’Austria e la Prussia. La guerra si rivela un disastro, le truppe non erano addestrate e gli ufficiali
(aristocratici) erano emigrati, i francesi iniziarono a dare la colpa al re e accusano Maria Antonietta
di informare gli austriaci dei piani di guerra. I sanculotti il 20 giugno 1792 durante una protesta
costringono il re a brindare alla salute della rivoluzione. Il duca di Brunswick minaccia di
distruggere Parigi in caso di oltraggio alla famiglia realeàper molti era la conferma della
complicità di Luigi XVI, il re viene deposto.
Il 10 agosto i sanculotti insediano un nuovo consiglio rivoluzionario, la Comune di Parigi, i rivoltosi
rinchiudono la famiglia reale. Il re viene sostituito da un Consiglio esecutivo provvisorioà serviva
una nuova Costituzione quindi viene eletta (a suffragio universale maschile) la Convenzione
nazionale.
“Massacri di settembre”à i sanculotti fanno delle Stragi perché girava la voce che nelle carceri i
prigionieri politici stessero organizzando un complotto, non è stato dimostrato.
Il 20 settembre i rivoluzionari parigini vincono contro i prussiani-austriaci, vinta dagli straccioni,
dalla gente umile, vittoria di Valmyàinizia il contrattacco francese, gli invasori vengono cacciati. Il
21 settembre nasce la Repubblica francese.
Solo un decimo degli aventi diritto vota per la Convenzione nazionale. C’è un cambiamento
epocale: i girondini si schierano a destra con 160 deputati (a favore dell’alta e media borghesia), il
centro chiamato Palude o Pianura, era il gruppo maggioritario e si vendeva alla destra o alla
sinistra (al miglior offerente), circa 380 deputati, i montagnardi (giacobini e cordiglieri) avevano
circa 200 deputati costituivano la Montagnaàvisione radicale, vicini al popolo e alla piccola
borghesia.
Devono decidere su cosa fare del re, Robespierre cerca le prove del tradimento del re, trova le
lettere. I girondini sono contro l’uccisione del re, hanno paura delle conseguenze, ma non sono a
favore del re. Con le prove schiaccianti e un processo sommario (da parte della Convenzione) il re
viene giustiziato per volere dei montagnardi, il popolo festeggia alla morte dei regnantià21
gennaio 1793.
Nasce una coalizione antifrancese, perché la Francia aveva dichiarato guerra a Inghilterra, Olanda,
Spagna e agli Stati italiani, voleva espandere la rivoluzione a tutta l’Europa e difendere la patria, da
sola la Francia non poteva vincere. In Vandea una regione della Francia scoppia una rivolta contro
la leva di massa (non c’era un esercito abbastanza forte) che degenera in una guerra civile
controrivoluzionaria. Fin quando c’era il re non governava il caos, non c’era la guerra civile e non
c’era la guerra contro l’Europa. La guerra non porta a niente, solo a una crisi economica, per
questo nasce la guerra civile. In quel momento governavano i girondini, hanno convinto la pianura
a votare per loro.
I problemi della Francia nel ’93:
• La coalizione antifrancese
• Guerra civile, vandea
• Inflazione (rialzo dei prezzi di cereali e prodotti alimentari)
Nasce il movimento degli arrabbiati, saccheggiavano e requisivano generi alimentari nella capitale.
I giacobini prendono il potere, rappresentavano il ceto basso, mentre i girondini che
rappresentavano la borghesia spariscono all’interno del governo, alcuni vengono anche arrestati o
formano piccoli movimenti federalisti, verranno poi sedati. A capo dei giacobini c’era Robespierre
insieme a Saint-Just. Viene introdotto un calmiere (prezzo massimo) dipartimentale (variabile in
ogni dipartimento) per i cereali. Vengono istituiti: un Tribunale speciale rivoluzionario (c’è sempre
nelle dittature, serve per fare dei finti processi, condannare innocenti), dei Comitati di
sorveglianza, un Comitato di salute pubblica (assunse il potere esecutivo e legislativo)
I girondini per frenare i leader giacobini danno inizio alla rivolta federalista, cacciano le autorità
giacobine da alcune cittààalcuni deputati girondini vennero arrestati e condannati a
morteàinizia il Terrore.
Viene approvata la Costituzione del 1793 o dell’anno I, era molto avanzata, la più democratica, si
parla di suffragio universale maschile, libertà, fratellanza, guardava alle esigenze delle masse
popolari, diritto di insorgere contro i governi ingiusti, principio della sovranità popolare à
costituzione virtuale, non entra mai in vigore perché viene instaurata la dittatura giacobina. Il
Comitato di salute pubblica assume pieni poteri in campo militare, economico e giudiziario, i
componenti passano da nove a dodici e capeggiati da Robespierre e Saint-Just.
I giacobini emarginano i loro avversari politici e anche gruppi di minoranza come gli arrabbiati.
Dopo l’omicidio di Marat per opera di una monarchica, la repressione contro i “nemici del popolo”
si fa più spietata, i tribunali speciali vengono potenziati e votano una “legge dei sospetti”à senza
processi o mandati venivano perquisiti e processati coloro che non avevano fatto nulla per la
Rivoluzione, pur non essendo andati contro essa. Solo con la paura si poteva trionfare sui nemici
esterni e sui traditori della patria. Il Comitato abolisce totalmente i diritti feudali, mette in vendita
i terreni degli emigrati, punisce con la morte gli accaparratori di generi alimentari, introduce un
prezzo massimo sul prezzo dei cereali e sui salari (i salari erano già molto bassi). Adottano un
calendario rivoluzionario (senza domeniche e senza feste cristiane, sostituite da feste laiche),
alcuni rivoluzionari volevano scristianizzare la Francia, ma Robespierre era contro (manifestazione
di fanatismo, la religione ha una funzione di controllo morale e sociale), quindi conferma la libertà
di culto per tutte le religioni e più tardi impone il culto dell’Essere supremo, religione razionale
che si ispira al deismo.
Nuovo mondoàlibertà, uguaglianza, fraternità, laicità (matrimonio civile, iscrizione anagrafica,
divorzio)àil 4 febbraio 1794 viene abolita la schiavitù.
Robespierre utilizza il Terrore come arma politica, le condanne erano sempre più
frequentiàesagerazione. Gli accusati perdono il diritto di difesa e potevano essere condannati
anche per “certezza morale” dei giudici, l’unica condanna possibile era la pena di morte.
Le politiche economiche avevano dato i loro frutti, la riorganizzazione dell’esercito aveva garantito
importanti successi (fine delle rivolte e vittoria sugli stranieri nella battaglia di Fleurus)
Il maximum di prezzi era positivo per chi comprava, ma svantaggioso per i venditori e i produttori,
cresceva lo sconcerto per le repressioniànasce il dissenso della popolazione, finita la guerra non
c’era più bisogno di un dittatoreà il 9 termidoro (27 luglio) 1794 Robespierre, Saint-Just e i loro
fedeli vengono arrestati e ghigliottinati il giorno dopo.
Robespierre cade vittima di sé stesso (la rivoluzione mangia i suoi figli)
Nasce il Terrore bianco: la jeunesse dorée, la gioventù alto-borghese e monarchica organizza
massacri contro i giacobini.
Il maximum dei prezzi viene eliminato, torna il liberismo economico che causa una crisi
economica. I sanculotti organizzano un tentativo insurrezionale (giornate di germinale e pratile),
vengono fermati con l’esercito.
Viene varata la Costituzione del 1795 o dell’anno IIIàabrogazione del suffragio universale
maschile, vengono dati pieni diritti civili ma non politici. Il popolo viene estromesso dalla politica
perché ritenuto responsabile per gli eccessi della Rivoluzione. Si torna alla votazione per censo.
Poteva votare gli uomini con più di 25 anni e un reddito superiore a 150 giornate lavorative.
Direttorio, cinque membri, aveva il potere esecutivo e sceglieva i ministri.
Il Parlamento ha il potere legislativo, due camere con cariche elettive di un anno: la Camera dei
500 (fa le leggi) e la Camera degli anziani (approva le leggi).
La Costituzione era accompagnata da una Dichiarazione dei diritti (non c’è più il diritto di
insorgere contro un governo ingiusto) e da un elenco dei doveri dei cittadinià viene affermato il
principio della proprietà privata, viene preservato l’ordine sociale gerarchico preesistente, chi è
povero deve restare tale.
Concezione antidemocratica volta a garantire il predominio dei ceti abbienti ed evitare una nuova
dittatura.
Decreto dei due terzi: 2/3 dei deputati devono essere scelti tra chi era già parte della Convenzione
per mantenere la maggioranza e non avere all’interno del parlamento i realisti (favorevoli al re). I
realisti reagiscono in maniera cruenta a questo decreto, nascono delle lotte tra realisti e girondini,
i girondini si servono dei giacobini per combattere contro i realistià tattiche politiche perverse,
utilizzano un nemico per abbatterne un altro. I realisti erano numerosi, con i girondini al governo
molti nobili erano tornati in Francia. Clima di tensione sociale. Si scatenano molte congiure tra cui
quella organizzata da Gracco Babeuf (voleva la proprietà comune dei beni e l’assoluta uguaglianza
tra i cittadini) chiamata congiura degli Eguali, lo scopo era rovesciare il governo, viene sventata
nel sangue. Inizia a emergere la figura di Napoleone, aiuta il governo a sventare le congiure.
I termidoriani vogliono esportare la rivoluzione per non essere da soli in Europa e quindi attaccati,
inoltre l’unico modo di risolvere la crisi economica francese era conquistare nuovi territori. Prima
conquistarono Nizza, i territori dei Savoia, il Belgio; dicevano di voler creare una nuova Europa, le
repubbliche sorelle (con pari diritti). Gli abitanti di questi territoti capiscono che non erano
veramente sorelle, i francesi volevano solo sfruttare i nuovi territori e imporre tasse pesantissime,
depredare gli stati delle opere d’arteàè una politica imperialista, ma con un nome diverso.

La rivoluzione francese ha sovvertito l’ordine, i ricchi borghesi sono a capo dello stato, i poveri
hanno acquisito una coscienza politica, dei diritti. Il bene della rivoluzione francese è stato
abbattere i privilegi della nobiltà e dell’ancien regime, far emergere la classe borghese e
aumentare la coscienza politica anche degli strati più bassi, capiscono di avere dei diritti e
combattono per difenderli. Gli umili però si trovano ancora oppressi dai potenti.

Il diritto di insorgere contro le oppressioni deve essere contenuto nella costituzione


esplicitamente per dare libertà agli uomini di esercitarlo, è il più sacro dei diritti e il più
imprescindibile dei doveri.
La libertà è assoluta, deve per forza esserlo se ci sono disuguaglianze chi è più forte è libero di fare
ciò che vuole di chi è meno potente.
Non è legittimo uccidere il tiranno.
Principio della famiglia.

La Rivoluzione: vantaggiosa per pochi, e non per i “veri” capitalisti- Alfred Cobban, “revisionista”
La Rivoluzione può essere divisa in una lotta su due fronti: feudalesimo-contadini, borghesia-
aristocrazia. Innanzitutto, il feudalesimo nel ‘700 si era estinto in Francia, l’aristocrazia feudale non
aveva più potere o terreni, i diritti feudali erano solo ciò che rimaneva di antichi servizi dovuti ai
signori feudali. La borghesia non era una classe unitaria e uniforme, ma un’unione di gruppi sociali
che perseguivano i propri interessiànon si può parlare di una lotta di classe. Inoltre la Rivoluzione
termina con la sostituzione di una classe dirigente con un’altra composta però non dai nobili, ma
da piccoli borghesi che avevano già delle cariche pubblicheànon si può parlare di nascita del
capitalismo (non governano i veri capitalisti). Il popolo passa dallo sfruttamento di una classe a
quello da parte di un’altra classe. Tuttavia la borghesia ha abolito i fattori negativi del passato,
conservando ciò che era positivo per il futuro. La Rivoluzione ha frenato l’economia e lo sviluppo
francesi.
Una lotta di classe anticipatrice del capitalismo- Albert Soboul
Il capitalismo è il risultato dell’ascesa della borghesia e della Rivoluzione, anche se la classe
dirigente viene formata da chi aveva già delle cariche pubbliche. La Rivoluzione stabilisce la libertà
d’impresa e del profitto, le basi del capitalismo
Né borghese né capitalista, ma frutto di una nuova cultura politica- Lynn Hunt
Si è trascurato il contributo della Rivoluzioneàla cultura politica. Due interpretazioni: quella
marxista, estremamente meccanica, secondo cui la rivoluzione ha portato al capitalismo, quella
revisionista secondo cui la rivoluzione è stata un incidente di percorso. Si perde di vista il suo
contributo, per interpretare l’ideologia politica non basta sommare gli ideali dei singoli.
La Rivoluzione non ha realizzato le intenzioni dei rivoluzionari, ciò che è importante è la nascita di
una nuova mentalità politica, una sensibilizzazione dei cittadini, ha trasformato il modo di vedere
e di rapportarsi dell’uomo. Bisogna interpretare la storia nel suo complesso.

La Dichiarazione d’Indipendenza americana (1776)


La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (1789)
La Dichiarazione d’Indipendenza americana, il documento che segna l’inizio del processo che
porterà alla nascita degli Stati Uniti d’America, e la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del
cittadino, approvata dall’Assemblea Costituente durante la Rivoluzione francese, rappresentano
due tappe fondamentali per la nascita delle moderne democrazie. Tutti gli stati democratici di
oggi, infatti, hanno al loro fondamento alcuni dei principi contenuti in questi due documenti.
La Dichiarazione dei diritti dell’uomo è evidentemente ispirata alla Dichiarazione d’Indipendenza
americana. Lo si può notare confrontando tra loro i due documenti: numerosi sono i passi della
Dichiarazione francese che riprendono quella americana.
Differenze
La Dichiarazione Americana contempla. la dimensione politica e giuridica manca quella
economica e sociale
La Dichiarazione Francese contempla: dimensione politica, giuridica ma anche sociale ed
economica
La dichiarazione americana ha una visione deista, quella francese giusnaturalista.

Dichiarazione d’Indipendenza Americana Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino


Tutti gli uomini sono creati eguali, [...] sono Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali
dotati dal loro Creatore di certi Diritti nei diritti.
inalienabili. Per assicurare questi diritti sono Il fine di ogni associazione politica è la
istituiti tra gli Uomini i Governi conservazione dei diritti naturali ed
imprescrittibili dell’uomo.

Questi diritti sono la Vita,la Libertà ed il Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la
Perseguimento della Felicità sicurezza

Quando un qualsiasi sistema di Governo


diventa distruttivo di questi fini, è Diritto del
popolo di alterarlo o di abolirlo e di istituire un
nuovo governo
I governi [...] derivano i loro giusti poteri dal Il principio di ogni sovranità risiede
consenso dei governati essenzialmente nella Nazione.

Dichiarazione Universale del 1948


I diritti vengono riconosciuti come più importanti rispetto alla sovranità e agli interessi degli
Stati

Articolo1 Costituzione Italiana 1948


Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali Articolo 2
in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e La Repubblica riconosce e garantisce i diritti
di coscienza e devono agire gli uni verso gli inviolabili della persona
altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2 Art 3
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e
le libertà enunciate nella presente sono eguali davanti alla legge, senza
Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per distinzione di sesso, di razza, di lingua, di
ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
religione, di opinione politica o di altro genere, personali e sociali.
di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di È compito della Repubblica rimuovere gli
nascita o di altra condizione. Nessuna ostacoli di ordine economico e sociale, che,
distinzione sarà inoltre stabilita sulla base limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei
dello statuto politico, giuridico o cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
internazionale del paese o del territorio cui persona umana e l'effettiva partecipazione di
una persona appartiene, sia indipendente, o tutti i lavoratori all'organizzazione politica,
sottoposto ad amministrazione fiduciaria o economica e sociale del Paese.
non autonomo, o soggetto a qualsiasi
limitazione di sovranità.

Articolo 3 Art. 13.


Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà La libertà personale è inviolabile. Non è
ed alla sicurezza della propria persona ammessa forma alcuna di detenzione, di
ispezione o perquisizione personale, né
qualsiasi altra restrizione della libertà
personale, se non per atto motivato
dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi
previsti dalla legge

Carta Europea
PREAMBOLO
I popoli europei nel creare tra loro un'unione sempre più stretta hanno deciso di condividere un
futuro di pace fondato su valori comuni. Consapevole del suo patrimonio spirituale e morale,
l'Unione si fonda sui valori indivisibili e universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza e di
solidarietà; l'Unione si basa sui principi di democrazia e dello stato di diritto. Essa pone la persona
al centro della sua azione istituendo la cittadinanza dell'Unione e creando uno spazio di libertà,
sicurezza e giustizia.
L'Unione contribuisce al mantenimento e allo sviluppo di questi valori comuni, nel rispetto della
diversità delle culture e delle tradizioni dei popoli europei, dell'identità nazionale degli Stati
membri e dell'ordinamento dei loro pubblici poteri a livello nazionale, regionale e locale; essa
cerca di promuovere uno sviluppo equilibrato e sostenibile e assicura la libera circolazione delle
persone, dei beni, dei servizi e dei capitali nonché la libertà di stabilimento.
Articolo 1
Dignità umana
La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata
Articolo 2
Diritto alla vita
1. Ogni individuo ha diritto alla vita.
2. Nessuno può essere condannato alla pena di morte, né giustiziato
Articolo 6
Ogni individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza

L’Europa rifiuta categoricamente la pena di morte.

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