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IL COMMERCIO DEGLI SCHIAVI

Lo schiavismo, praticato fin dal medioevo, proibito


dalla Chiesa, era una delle piu’ importanti fonti di
guadagno. Gli schiavi che erano per lo piu’ prigionieri
di guerra, venivano utilizzati nelle corti principesche e
nei palazzi di ricchi signori ed era molto prestigioso
avere a servizio un domestico. I primi a praticare il
commercio degli schiavi furono i portoghesi seguiti
poi da inglesi francesi e olandesi. La maggiorparte
degli schiavi venivano prelevati dall’Africa, nello
specifico dalla COSTA DEGLI SCHIAVI, una costa del
golfo di Guinea lunga circa 450km, e attraverso dei
viaggi disumani, portati in America. Questo fu detto
COMMERCIO TRIANGOLARE perche’ la rotta aveva
una forma a triangolo, le navi europee arrivavano in
Africa, imbarcavano schiavi che venivano pagati con
forbici, specchietti, perline colorate…, arrivavano in
America dove caricavano zucchero di canna e rum da
scaricare poi in Europa. Questi viaggi avvenivano in
condizioni disumane, gli schiavi incatenati due a due
in spazi piccolissimi dove non riuscivano neanche a
stare seduti e una volta al giorno venivano fatti salire
in coperta e lavati con l acqua di mare. Viaggi
drammatici che portarono alla morte tantissimi
schiavi che non arrivavano neanche a destinazione.
La giustificazione di questo traffico fu che gli africani
considerati un popolo di ignoranti non si poteva far
altro che catturarli con le armi e renderli schiavi. Da
qui si puo’ individuare la nascita del razzsimo, che si
sviluppo’ pero’ solo dopo la seconda meta’ dell’800.

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