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1.TESTO E CONTESTO: LA SOCIETÀ, LA VITA, L’IMMAGINARIO.

1.1 LE CULTURE E L’IMMAGINARIO


I testi sono destinati a costituire e incrementare l’immaginario delle società. L’immaginario è vitale ed
essenziale per formare le culture e farle incontrare e scontrare con altre culture. Esse, in alcuni casi,
assorbono le culture differenti, oppure fissano la propria identità tracciando delle frontiere.
È fondamentale guardare sia ai testi dell’immaginario, che ai testi che trasmettono e diffondono sapere,
conoscenze, immagini della realtà e del mondo, strutture mentali e modelli di comportamento.
È nell’ ambito di questa produzione e riproduzione di testi che si misura e giudica il funzionamento di un
sistema culturale.

1.2 DUE GRANDI CATEGORIE DI TESTI


- Testi che attraverso esplorazione, purificazione, sperimentazione e innovazione linguistica hanno
cercato di catturare un’intricata stratificazione di significati facendo leva sulle caratteristiche
intrinseche dei linguaggi e delle attività retoriche, persuasive o discorsive dell’umanità. I risultati
ottenuti sono stati talvolta ricchi di significati, talvolta devianti.
- Testi che attraverso l’uso di strategie retoriche e linguistiche semplici ma efficaci, pur senza
catturare una grande quantità di significati, hanno offerto idee, temi e immagini e dato nutrimento
ai desideri e proiezioni fantastiche di un pubblico non particolarmente esteso.
Tra questi non mancano testi dal linguaggio opaco, che trasmettono significati consumati dall’uso,
falsificati dall’ideologia, in grado di toccare l’immaginario collettivo e individuale in modo
superficiale e passeggero.
La ricezione dei testi caratterizzati da maggior ricchezza e pluralità semantica, proprio per queste
caratteristiche:
- si sono rivolti a pubblici differenziati fra loro;
- sono capaci di funzionare a lungo (tempo infinito. Esempio Bibbia), magari con modalità diverse.
La tendenza del formalismo e strutturalismo, per molto tempo, è stata quella di staccare i testi letterari dal
loro contesto storico, trasformandoli in monumenti appartenenti all’umanità di ogni tempo e
concentrandosi solo sull’atto in sé della comunicazione testuale.

1.3 LE RELAZIONI FRA TESTO E CONTESTO


All’interno di posizioni strutturalistiche e formalistiche sono provenuti anche tentativi di stabilire relazioni
tra testo e contesto.
Un formalista russo (Tynjanov) s’interessò dell’evoluzione storica dei testi letterari grazie:
- All’interpretazione del concetto di byt (costume), costituito dall’insieme dei comportamenti,
atteggiamenti e modi di porsi e rivivere in modo diretto e immediato l’esperienza. Il byt è un
elemento di correlazione tra la serie dei fatti economico-sociali e quelli più propriamente letterari.
- Ai rapporti fra la serie dei fenomeni letterari e le serie parallele degli altri fenomeni della vita.

Il concetto di idea delle serie e di strutture parallele si riscontra anche negli studi del filologo tedesco
Auerbach. Egli con la tecnica del campione analizzò una serie di opere letterarie della tradizione
occidentale stabilendo ogni volta un rapporto fra la singola opera e le concezioni del mondo, le pratiche
della scrittura e le aspettative del pubblico dell'epoca. In riferimento di Auerbach era la critica stilistica
tedesca e la sua concezione di cultura (Kultur). Le principali differenze con i formalisti risiedevano nel fatto
che Auerbach
- non aveva una concezione della storia lineare e progressiva;
- Non presentava la concezione dei byt, ma quella della serie della “vita vissuta”;
- l'accento cade nel problema della rappresentazione.

1.4 LE OMOLOGIE DI GOLDMANN E LE SEMIOSFERE DI LOTMAN


Omologie= i rapporti istituiti da Goldman per ogni epoca storica fra strutture sociali, strutture ideologiche e
strutture linguistico retoriche:
- A ogni struttura sociale corrisponde la formazione di una concezione del mondo o struttura
ideologica, e …
- A ogni struttura ideologica corrisponde, attraverso la mediazione dei suoi scrittori e poeti, una
struttura linguistica e letteraria.
Questo implica il fatto che le idee, prima di diventare linguaggio poetico, devono essere sperimentate,
consapevolmente pensate e al tempo stesso materialmente vissute.

Alla concezione sociologica delle omologie di Goldman, si affianca quella semiotica dei
modelli/isomorfismi/semiosfere di Lotman, che dà giusto rilievo all'area della cultura e dell'immaginario.
Per lo studioso l'area delle strutture pensanti da forma ed espressione alle pulsioni e alle relazioni, al
confine tra conscio e inconscio. Questa si rapporta all'esperienza della vita materiale, dei bisogni, del sesso
e dell'aggressività e non direttamente all'esperienza della vita economica, al lavoro, alla tecnica, alla
manipolazione della natura.
Il modello o sfera culturale elaborato da Lotman permette di istituire raccordi (isomorfismi) fra testo e
contesto sul piano delle modalità e delle regole che a ogni livello organizzano le conoscenze facendolo
insieme coerente, e non sul piano dei contenuti o delle forme.

Secondo l'autore del libro, però, le serie non sono così parallele. Non è possibile istituire modelli rigidi e
meccanici di rapporto tra testi e contesti. Il modello va costruito di volta in volta e anzi, il riconoscimento
dei rapporti fra le serie e l'operazione fondamentale di ogni lettura e interpretazione dei testi
dell'immaginario.

ESPERIENZA DI VITA E FINZIONE LETTERARIA.


LETTERATURA E BIOGRAFIA
2.1 ECLISSE E RITORNO DELL’AUTORE
I movimenti di tipo formalista e strutturalista criticarono l'idea che alla base dei testi ci fosse la figura
dell'autore, la sua vicenda umana, la sua unità biologica di esperienze e di idee. All'interno del New
Criticism è stata portata avanti la polemica contro la intentional fallacy, cioè l'erronea tendenza a giudicare
un testo sulla base delle intenzioni del suo autore. Il pericolo della intentional fallacy ha a lungo
condizionato il lavoro dei critici con il risultato di relegare tutto il lavoro di composizione delle biografie
letterarie a letteratura basse, di consumo e poco rilevanti.
All'interno del movimento formalista e strutturalista era molto forte la tendenza a staccare nettamente il
testo dall'autore e a distinguere fra l'autore storico del testo e la voce, tutta costruita e fittizia, che parla nel
testo.
Ad ogni modo, però, ogni cultura prevede al suo interno:
- uomini con una biografia, che vivono applicando precisi modelli culturali che vengono poi ricostruiti
da chi scrive la loro biografia;
- uomini senza biografia
Chi scrive biografie può a sua volta essere un uomo con o senza biografia. Nel mondo moderno i grandi
scrittori vivono la propria vita secondo modelli culturali forniti da alcune grandi biografie, costruiscono essi
stessi la loro vita secondo un modello biografico, sono oggetto privilegiato della scrittura biografica e
possono diventare creatori e narratori della propria vita attraverso l'autobiografia.

2.2 I PROBLEMI DELLA BIOGRAFIA LETTERARIA


I dubbi sulle biografie letterarie sono molti. Non si sa se sia meglio descrivere una biografia:
- cronachista o interpretativa;
- delle azioni e delle opere o dell'animo e dei sentimenti;
- delle idee delle esperienze artistiche o intellettuali o addirittura una psicobiografia.
È difficile scindere fra biografie storiche e biografie romanzate. Inoltre, a differenza della propria
autobiografia, che è una forma di confessione e di ritrovamento di senso nella storia della propria vita, nella
biografia un autore è tenuto a interpretare la vita di qualcun altro.

3. PSICOANALISI E BIOGRAFIA
La possibilità di applicare i concetti e le intuizioni freudiane sulla realtà psichica profonda alla ricostruzione
della vita degli artisti è sembrata sin dall'inizio allettante e inevitabile. Altrettanto inevitabile è stata la
tentazione di istituire un rapporto di analogia tra il paziente nevrotico bisognoso di cura e l'artista
nevrotico portato a risolvere i suoi conflitti nella rappresentazione immaginaria e sublimata delle sue
opere. Fin da subito si avvertì un'affinità profonda tra il metodo freudiano di interpretazione del materiale
psichico dei pazienti e il metodo di interpretazione del materiale letterario artistico messo in opera da critici
e filologi. I risultati che hanno dato tutti i tentativi di biografia psicanalitica fatti sulla vita di scrittori e artisti
del passato sono dubbi per l'impossibilità di psicanalizzare chiunque non sia presente in persona e non
partecipi attivamente al lavoro di scavo e interpretazione della propria vita psichica.

3.1 UN ESEMPIO: LA VITA DI E.A. POE


L'autore ottenne le attenzioni di un'allieva di Freud, Marie Bonaparte che, usando le teorie freudiane,
produsse involontariamente una biografia caricaturale dello stesso metodo freudiano.

4.LETTERATURA E SOCIETA.
4.1 GLI STUDI LETTERARI E LE NUOVE TENDENZE E METODI DELLA RICERCA STORICA. LA STORIA DI LUNGA
DURATA
Negli ultimi anni sono nate tante nuove “storie” volte al completamento della storia classica. Lo studio
estensivo delle permanenze o della lunga durata ha portato all'elaborazione del concetto di storia
immobile e ha proposto di identificare, nella storia sociale europea, un unico periodo immobile, fra il Mille
e l’Ottocento, cioè fra due momenti di innovazione cambiamento radicale, lasciando nel mezzo un'entità
uniforme basata su un difficile equilibrio fra produttività agricola e sviluppo demografico, rispetto alla quale
la grande maggioranza della popolazione conobbe delle condizioni materiali di vita sostanzialmente
invariate. Secondo quest'ottica, l'espressione letteraria rumorosa dei secoli centrali della storia europea è
stata prodotta e consumata da uno strato sociale molto ristretto. La società contadina invece è rimasta in
grande e permanente

4.2 LA STORIOGRAFIA E LA CRITICA LETTERARIA DI TRADIZIONE MARXISTA


La storiografia di impostazione marxista si è mossa su binari diversi, quelli degli scontri di classe, basati
sull'interpretazione della realtà economica e sociale fornita da Marx. Da Marx e Engels vennero elaborati
concetti come quello di ideologia per indicare le idee e i valori che le classi dominanti diffondono,
permeandone la cultura e facendoli passare come neutri, giusti e universali.
Il termine egemonia, elaborato da Gramsci, indica invece gli interventi delle classi dominanti per acquisire il
consenso attraverso idee e valori culturali senza far ricorso alla forza e alla costrizione (per esempio tramite
la letteratura).
Le discussioni fra le correnti della critica marxista hanno avuto come temi quelli:
- della capacità che i testi letterari hanno, nonostante la presenza dell'ideologia dell'autore, di
rappresentare far conoscere i conflitti e le tensioni di classe presenti nel mondo sociale
rappresentato con maggiore o minor forza/realismo.
Alcuni critici marxisti esaltarono anche la capacità di rappresentare la totalità sociale del realismo borghese
dell'Ottocento (Balzac, Thomas Mann) e attaccarono l'arte moderna considerata decadente perché aveva
rinunciato alla totalità e si accontentava di rappresentare soltanto i frammenti di una società borghese in
disgregazione.

4.3 LA STORIA DELLA Totalità MENTALITÀ E DELLA CULTURA MATERIALE.


IL “NEW HISTORICISM” E I “CULTURAL STUDIES”.
Due degli orientamenti storici più forti e influenti del secondo 900 sono stati la storia della mentalità e
della cultura materiale, entrambi elementi di lunga durata, di ciò che cambia meno nell'evoluzione storica (
ES: tecniche comportamenti messi in atto dalle società umane per proteggersi dal freddo). Secondo questi
studi ci sono atteggiamenti mentali e comportamenti pratici dell'uomo che si modificano con maggior
lentezza delle strutture economiche, sociali e ideologiche e che sono collegati con la struttura biologica
dell'uomo e con quella geologico matematica della natura. Un esempio di questi studi sono quelli sul senso
del tempo o della paura. Gli storici, per studiare questi aspetti, si sono avvalsi di testi letterari che li hanno
aiutati a ricostruire la storia della mentalità collettiva e addirittura della cultura materiale.
Nell'ambito degli studi letterari la storia della mentalità e della cultura hanno comportato la nascita di due
grossi movimenti critici:
- Il New Historicism (1983) che ha segnato un brusco cambiamento: anziché concentrarsi solo sul
testo si riscoprì l'importanza dei contesti sociali della letteratura.
- I Cultural Studies, che presentano elementi di sociologia culturale ed elementi del materialismo
culturale, fecero sì che tutti i discorsi, gli oggetti, e i prodotti culturali delle più varie epoche
divenissero possibili oggetti di analisi e studio all'interno dei più vari sistemi di comunicazione e
diffusione della cultura.
In entrambi i casi si verifica
- un ritorno di interesse per la dimensione storica della letteratura e della cultura;
- un tentativo di gettare ponti fra testualità letteraria e contestualità culturale e sociale.

4.4 STORIA DELLA TECNOLOGIA E LETTERATURE


Alcuni studi si sono posti l'obiettivo di analizzare il rapporto tra le innovazioni tecniche e i modi e le
condizioni materiali della vita di intere popolazioni e generazioni, del loro modo di pensare se stessi e il
mondo e di comunicare e costruire l'immaginario . Evidente è l'importanza dei rapporti fra letteratura e
tecnologia letteratura arti figurative letterature cinema letteratura musica. La letteratura come le altre arti
ha reagito alla continua introduzione di nuove tecnologie

4.5 STUDI SULLE IDENTITÀ CULTURALI ETNICHE E SESSUALI


Il movimento storiografico che si è dedicato ai problemi delle identità culturali etniche e sessuali ha avuto
forte impatto sugli studi letterari. Nell'epoca postcoloniale in cui viviamo c'è stata una forte revisione
storica di tutti i movimenti culturali e ideologie ed è sorta la necessità di nuove identità, di “invenzioni” di
identità nazionali ed etniche. Sono nati nuovi studi quali i Black Studies, gli Ethnik Studies, Women Studies,
Queer Studies and Gender Criticism.

4.6 UN APPROFONDIMENTO: IL NEW HISTORICISM E IL GENDER CRITICISM


Entrambe le correnti si sono proposte, sia pure con intenti e modalità diverse, un riequilibrio fra testi e
contesti, letteratura e cultura.
Le parole chiave del movimento neostoricistico sono rappresentazione, cultura, ideologia, potere, ethnic
description. All'interno della corrente si manifestò anche l'interesse per i problemi epistemologici che
investono una storia delle strutture mentali, della mentalità, delle pratiche discorsive e delle forme
retoriche della rappresentazione.
I Gender Studies, che includono i movimenti femminista, gay e lesbico, si sono soffermati su discussioni
attorno alla differenza e all'identità sessuale e alle possibili connessioni tra base biologica e base culturale
della differenza dei generi. A scatenare questo interesse furono le divergenze fra sistema dei generi
grammaticali nelle lingue e sistema dei generi sessuali nella vita e comportamento degli individui. Queste
divergenze confermano lo stacco fra la realtà naturale e la sua rappresentazione simbolica.

5. IL TESTO NARRATIVO (p. 100 a p.129)


1. NEL MARE DELLE NARRAZIONI
1.1 DALLA SCRITTURA IMPRESSIONISTICA E FRAMMENTARIA ALLA SCRITTURA NARRATIVA: BRANO DI
SLATAPER (TRIESTINO)
Il brano di Slataper è di tipo impressionistico, composto da frammenti che si riferiscono alle sensazioni e ai
ricordi del protagonista narratore senza un preciso ordine temporale. I frammenti sono spesso senza
soluzione di continuità. In mezzo ai frammenti in cui affiora la memoria, troviamo verbi al presente. Il
racconto si fa dunque narrazione, ma anche autobiografia lirica e autobiografia tradizionale e narrativa.

1.2UN BISOGNO DI NARRAZIONE COME ESSENZA DELLA NATURA UMANA


Il bisogno di narrazione si afferma anche in opere che programmaticamente rifiutano la narrazione,
sentendola come finzione poco autentica e creante attesa e suspense di solito irrealisticamente sciolte. La
storia della letteratura della modernità è ricca di rifiuti della narrazione, di esperimenti per frammentarla,
smascherarla, mostrarne i meccanismi e le facili lusinghe. Nonostante ciò, il racconto e il romanzo nella
nostra epoca post moderna sembrano più vivi che mai.
Secondo alcuni questo è possibile perché la modalità narrativa ci riesce naturale, come uno stile per
organizzare pensieri e idee. Gli esseri umani danno un significato al mondo raccontando storie su di esso.
Inoltre, secondo alcuni studiosi ogni cultura dell'educazione ha come scopo principale quello di insegnare a
nuotare nel “mare delle narrazioni”, a saper costruire e capire classificare verificare e vedere attraverso le
narrazioni e saperle usare per capire come funzionano e in che cosa consistono le cose dell'esperienza. Sin
dalla nascita siamo dunque appassionati “creatori di significato” alla ricerca di narrazioni plausibili.
L'attività di raccontare e sentirsi raccontare storie ha un'importanza primaria per la costruzione stessa
dell'individualità umana. Una tesi simile dà alla letteratura uno spazio di straordinaria importanza nella
nostra vita mentale, sociale e culturale e le dà anche notevole responsabilità.

1.3 COMPRENSIONE INTERPRETAZIONE NEL BRANO DI SLATAPER


Colui che sta imparando a nuotare nel mare delle narrazioni, per trarre dalle pagine quello che cerca, deve
compiere due attività:
- della comprensione, che non include solo il corretto riconoscimento dei significati delle parole che
si incontrano nel testo, ma anche il possedimento minimo di competenza culturale per riconoscere
la situazione.
- di interpretazione, che però è molto più complicata poiché al suo interno rientra anche il ricorso ai
modelli culturali e ai depositi mitici.

2. LA VOCE NARRANTE, LA STORIA I PERSONAGGI.


IL PROBLEMA DEL PUNTO DI VISTA

2.1 CONCETTI E CLASSIFICAZIONI DELLA NARRATOLOGIA. RACCONTO DI FLAUBERT


In Slataper, la voce narrante è quella del narratore protagonista che racconta una sua esperienza attraverso
il filtro della memoria (però è come se parlasse di un altro). In questo caso troviamo un narratore
omodiegetico interno alla storia.
In Flaubert, invece, la voce è esterna extradiegetica. Il narratore, scegliendo la focalizzazione della
protagonista Felicité, sceglie anche di porsi vicino al suo personaggio con la voce narrante discreta e
controllata. Questa voce narrante è costantemente solidale con la donna e ha per lei simpatia e con
passione. Inoltre, questo racconto, che pure non presenta grossi problemi di comprensione data la
minuziosa descrizione del mondo circostante, presenta complessità di interpretazione:
- L'ironia dall'autore è creata attraverso metodi particolari. L'ironia è già nel nome del personaggio,
che vive una vita per nulla felice. per comprendere l'ironia è anche importante analizzare la
dimensione dell’intertestualità (il pappagallo è come un santo votivo)
- la dimensione sociale o sociologica
- la dimensione simbolica.

2.2 VOCE NARRANTE E PROBLEMI DEL PUNTO DI VISTA IN ALTRI DUE RACCONTI, DI MAUPASSANT E DI
VERGA.
In entrambi i racconti precedenti sono rari i discorsi riportati o riferiti, così come l'uso del discorso indiretto
libero, invece molto presente in Verga. Nel brano riportato sono presenti due protagonisti: il maestro e sua
sorella, persone di cultura, addirittura con aspirazioni letterarie. Con un'operazione di intertestualità,
l'autore inserisce il linguaggio dei romanzi d'avventura e di cuore e della poesia d'amore per dimostrare il
contrasto con lo squallore di quelle povere vite

2.3 LA COSTRUZIONE DELLE STORIE


Il romanzo di Flaubert riassume l'intera vita di un personaggio tracciandone quasi una biografia.
In un racconto di questo tipo, si cerca di ritrovare una logica che delinea il carattere di un personaggio,
perciò è difficile ritrovare delle forme di narrazioni che puntano a creare effetti di sorpresa, tensione e
distensione, complicazioni, peripezie e catastrofi.
Invece, il racconto di Maupassant è costruito secondo le regole tradizionali e organizzato attorno un evento
con una complicazione da sciogliere. Perciò il sistema dei personaggi si complica.

2.4 IL SISTEMA DEI PERSONAGGI: VITA E FINZIONE


Sui personaggi è importante ricordare:
- Il personaggio è fatto di parole e non di ossa e carne.
- Quello che conosciamo di lui è il frutto di una costruzione e una selezione di dettagli.
- I personaggi di una narrazione sono come imprigionati in una maglia stretta di rapporti e si
realizzano proprio attraverso quei rapporti e quel preciso, limitato sistema dei personaggi che è
stabilito in quel testo.
Spesso gli autori di romanzi, proprio perché sono loro che inventano i personaggi e la trama, sembrano
molto liberi nelle loro scelte. In realtà, sono condizionati nello sviluppare le loro storie da una quantità di
convenzioni e di stereotipi, dal genere di scrittura che hanno scelto, dalle attese dei loro lettori.
A differenza di quanto avviene nella vita, gli autori dei romanzi conoscono, anzi decidono quali saranno i
risultati e le conseguenze dei delle azioni dei loro personaggi. Questo li mette in una situazione privilegiata.
Ci sono casi particolari in cui i romanzieri, facendo uso della libertà che gli è concessa di concentrarsi solo su
alcuni aspetti della vita, riescono a cogliere certi momenti con una lucidità e penetrazione altrimenti
irraggiungibili e riescono a entrare nella coscienza dei loro personaggi e mettere in scena in ogni snodo/
sviluppo la loro vita interiore.

2.5 TEMPO DELLA NARRAZIONE. EPIFANIE. UN RACCONTO DI JOYCE.


Il tempo, sia quello rappresentato in una narrazione (tempo della storia), sia quello che scandisce l'atto
stesso della narrazione, che si svolge anch'essa in una dimensione temporale (tempo del racconto), sono
tutti e due costruiti. Essi sono anche offerti al lettore, che è pure soggetto di una dimensione temporale
(Tempo della lettura), come elementi fondamentali perché possa ricostruire il mondo della narrazione,
coglierne i ritmi interni, lacerazioni, i rallentamenti, le pause, essere consapevole del rapporto che
storicamente lega fra loro tempo e spazio narrativo (cronotopo della narrazione).
Un tipo particolare di sospensione del tempo del racconto è quello che Joyce ha definito epifania. L'Epifania
è la visione di qualcosa che sottrae alla contingenza, che dà, con molta ironia, una capacità di accettazione
della vuota solitudine, della paralisi.

3.DIALOGICITÀ E POLIFONIA. LA TEORIA DI BACHTIN.


La distinzione tra il linguaggio assoluto, monologico e linguaggio dialogico e polifonico è molto
importante.
Bachtin riprende l'idea
- del romanzo come forma piena, originale, plasticamente adattabile di conoscenza e
rappresentazione del mondo moderno, superiore a tutte le altre forme di letteratura esistenti.
- che prima Goethe, ma poi soprattutto Dostoevskij siano stati tra i maggiori innovatori della
narrazione romanzesca.
Secondo lo studioso, Dostoevskij concede ai suoi personaggi di parlare liberamente il loro linguaggio, di
mettersi ciascuno in rapporto con il linguaggio di ciascun altro, senza che le loro parole siano riassunte
dentro una singola voce autoriale.
Tolstoj, invece, oscilla fra due forme di enunciazione:
- quella che rende in monologo diretto linguaggi e situazioni
- quella monolitica, assoluta dell'autore.

4. IL MONDO NARRATO: INIZI, CONCLUSIONI, CARTOGRAFIE.


Quello in cui si entra quando si inizia una narrazione è un mondo narrativo che, attraverso una serie di
strumenti retorici e procedimenti di finzione, dà al lettore l'illusione di essere immesso in un mondo reale,
con tutte le sue concrete caratteristiche.
Nei romanzi si incontrano sia a casi di attenzione al particolare, che scale e proiezioni con effetto di
ingrandimento, tentativi di catturare dentro le pagine di un romanzo o di un ciclo di romanzi un mondo
vasto e complesso.
4.1 I CONFINI DEL MONDO NARRATIVO. INIZI E CONCLUSIONI.
Uno dei punti fondamentali più delicati è quello della soglia che il lettore deve passare per lasciare il mondo
della sua realtà quotidiana ed entrare nel mondo narrativo. L'incipit di ogni racconto di un romanzo ha un
un'importanza cruciale. Altrettanto delicato è il momento di uscita, il momento in cui la storia giunge a una
sua conclusione. Sulla pagina compare la parola fine, il lettore passa la soglia e ritorna nel suo mondo
empirico e quotidiano.

4.2 COMPIUTEZZA, INCOMPIUTEZZA.


Ci sono testi letterari che, per ragioni diverse, ci si presentano nella forma dell'incompiutezza o del non
finito. Tra le ragioni ci sono:
Le circostanze esterne relative:
- alla loro produzione, come la morte dell'autore
- alla loro trasmissione, come la perdita di parti dell'opera.
Circostanze interne dovute a una precisa scelta:
- fatta in negativo per ragioni psicologiche, come l’improvviso venir meno dell'estro
- in positivo, volontariamente, per ragioni di poetica.
Ci sono casi in cui l'incompiutezza e la frammentazione sono una componente della struttura retorica,
semantica o tematica del testo. Il senso di incompiutezza e non finito sono in questo caso suggeriti:
- dall'esperienza ad un modo della conoscenza
- da una concezione filosofica della vita e del mondo.
Dunque, abbiamo l'incompiutezza come tema.
Secondo Pascal, la lettura di un'opera narrativa è un processo di accumulazione semiotica a cui collabora in
modo determinante la conclusione dell'opera e anche le anticipazioni, i segnali di varie possibili conclusioni
disseminate nel testo.
Altri intellettuali parlano di pseudo finali o falsi finali che lasciano una vicenda incompiuta e introducono in
parallelo una descrizione della natura o del tempo, una situazione che indica la continuazione della vita, lo
scorrere infinito delle ore e degli eventi.

5. NARRARE, DESCRIVERE. SIMBOLO, ALLEGORIA


5.1 NARRAZIONE, DESCRIZIONE.
Lo studioso Hamon si è preoccupato con sistematicità della questione della descrizione o descrittivo,
contrapponendolo al narrativo.
La narrativa, secondo alcuni, sarebbe la tradizione artistica del Rinascimento italiano, caratterizzata dalla
tendenza di mimesis, mentre la descrittiva sarebbe la tradizione fiamminga, a seguito di fatti culturali ben
precisi, come l'esperienza dei viaggi, la nuova scienza, l'uso delle carte geografiche.
Nella descrizione il lettore invitato a osservare insieme all'autore o ai suoi personaggi e a conoscere la
realtà usando tutti gli strumenti epistemologici elaborati dalle scienze naturali e sociali.

5.2 DESCRIZIONE SIMBOLICA E DESCRIZIONE ALLEGORICA. L’ALLEGORIA MODERNA


Hamon riconosce che c'è nella descrizione un elemento di spazializzazione. Per questo la descrizione
sembra rientrare nel territorio retorico dell'allegoria e non in quello del simbolo. Si costituisce una netta
contrapposizione fra paesaggio simbolico e paesaggio allegorico.
Un paesaggio simbolico richiede:
- Uno scenario naturale realistico.
- una stretta analogia tra le emozioni del personaggio e la scena.
Un paesaggio allegorico richiede:
- l'adeguatezza dell’aspetto naturale alle tesi che il narratore vuole dimostrare.
- I particolari derivano da una fonte letteraria figurativa, nella quale si ha già un significato e a cui il
lettore è chiamato a fare riferimento nella sua interpretazione. Questa fonte letteraria funge da
sottotesto. In quest'ultimo caso sono presenti fenomeni di intertestualità.
- Lo sfondo ambientale non è né scena osservata, né espressione di uno stato d'animo personale: è
invece assolutamente oggettivo.
- La scena rappresenta un grande tema astratto, il paesaggio è moralizzato.
Dunque, nella tendenza contrapposta del simbolismo e dell'allegoria, si trova da una parte la tendenza ad
attribuire un'anima alla natura e l'aspirazione a trovare un'unificazione con essa, e dall'altra la coscienza
drammatica dell'estraneità della natura, della sua progressiva scomparsa dall'orizzonte dell'uomo moderno.

7. LA DIMENSIONE STORICA DELLA LETTERATURA

2. È POSSIBILE FARE STORIA DELLA LETTERATURA?


2.1 LO STATO DELLA DISCUSSIONE TEORICA: DUE DISTINZIONI CONCETTUALI
Attualmente, circa lo stato della discussione teorica attorno alla storiografia letteraria e alla possibilità della
storia della letteratura, sono state elaborate due distinzioni concettuali:
- Una è la distinzione fra documento e monumento. Le opere che si presentano come documenti
sono testimonianze di una determinata realtà storica individuale e sociale. Le opere che si
manifestano come monumenti si presentano come valide in sé, hanno la propria ragione d'esistere
in sé stesse, nella propria ricchezza e densità di significati, nella loro realizzazione formale e nelle
proprie qualità estetiche.
- L'altra è la distinzione concettuale fra individuale e generale o generico o esemplare. il concetto
individuale indica il momento dell'interpretazione e del giudizio individuale richiesti dalla
produzione estetica e letteraria e dall'attività critica. Il concetto generale indica il momento della
formulazione di giudizi generici e classificatori, richiesti per esempio dall'attività degli scienziati
naturali o degli storici.

2.2 LEGITTIMITÀ DELLA STORIA LETTERARIA


Recentemente si è rilevato un vasto movimento di storicizzazione del letterario. I collaboratori della rivista
“Annales” rivolgono la loro attenzione a due tendenze della critica e della metodologia letteraria: la teoria
della ricezione, di origine tedesca, e quella del New Historcism , ehm di origine americana. Tra i principali
oggetti di interessamento si trovano:
- la storia della ricezione dell'identificazione del pubblico a cui quelle opere sono state rivolte,
- la storia della rappresentazione che gli scrittori hanno dato di sé stessi e del proprio ruolo sociale e
proiettato nelle loro opere.

2.3 STORICITÀ E STORICISMO


La crisi dello storicismo è uno dei cambiamenti più evidenti e rilevanti negli atteggiamenti filosofici e
culturali degli ultimi decenni. Eppure, ultimamente sono accresciuti la diffusione dell'interesse per la storia
e il bisogno di storicità. Alcuni intellettuali sono concordi nel dire che l'unica strada possibile per fare storia
delle della letteratura è quella che punta alle concrete situazioni sociali, ai rapporti fra condizioni di vita e
ideologie, bisogni e risposte positive o risposte evasive.

3. DI COSA FA STORIA LA STORIA DELLA LETTERATURA


3.1 DUE MODELLI ORMAI IRRECUPERABILI: LA STORIA DELLA LETTERATURA COME STORIA DELLA
CONOSCENZA NAZIONALE O COME STORIA DEGLI STILI
ci sono due tipi o modelli di storia letteraria oramai irrecuperabili:
- la storia della letteratura come storia della coscienza nazionale o dei tratti individualizzanti e
identificativi di ogni singola comunità nazionale. Dietro questo tipo di storie della letteratura c'è
l'idea hegeliana di uno spirito nazionale, Geist, una precisa e specifica individualità identificabile e
ricostruibile nella storia del passato, che ha trovato espressione in tutte le forme di realizzazione di
rappresentazione di sé della nazione e quindi, secondo la Geistgeschichte, anche nelle forme della
rappresentazione letteraria e poetica. Queste storie letterarie narrarono di un soggetto collettivo,
quello nazionale, della sua formazione e autoformazione nel tempo e delle sue auto
rappresentazioni.
- La storia della letteratura come storia di grandi forme stilistiche, Stilgeschichte. Il modello è quello
dei tentativi di fare la storia sulla base di grandi categorie stilistiche.

3.2 ALTRI MODELLI


- la storia delle istituzioni letterarie. Si concentra su tutto ciò che, nelle varie epoche storiche, ha
funzionato da sistema istituzionale di supporto per la produzione, la comunicazione e la diffusione
sociale dei testi letterari. Ciò di cui si occupa sono le istituzioni culturali che hanno fatto da sfondo e
hanno reso possibile la produzione, la distribuzione e il consumo dell'opera letteraria.
- storia della lingua. Tratta di un aspetto fondamentale della costituzione dai l'identità nazionale, ma
anche delle strutture civili e delle istituzioni politiche e sociali, ossia la lingua.
- la storia della circolazione delle opere letterarie. Rientra nell'ambito della sociologia letteraria e
analizza le questioni di rapporto fra letteratura e lettori. Essa si basa sulla teoria della ricezione è
quella del Reader’s Response Criticism.
- la storia delle idee delle ideologie. Fa parte della storia sociale culturale. Il suo interesse principale
è rivolto ai movimenti generali di una società, all'esistenza in essa di ideologie egemoniche o
conflittuali, al sorgere di movimenti di idee di progetti sociali nuovi, al ruolo che gli intellettuali e gli
scrittori hanno svolto in tale società nella formazione nella diffusione di tali idee. La storia della
nostra letteratura è diventata storia degli intellettuali e del loro ruolo sociale, dei loro rapporti
espliciti o impliciti con il mondo delle idee, degli schieramenti, nelle grandi narrazioni.
- la storia del rapporto fra letteratura e vita. Si concentra sugli scrittori e sulla loro vita. Si ripropone
dunque il problema del rapporto fra individuale e generale.

3.3 STORIA DELLE FORME LETTERARIE, STORIA DEI TEMI


I tipi di storia fin qui citati considerano l'opera letteraria come documento, e non come monumento. Si
interessano più del contesto che del testo. I tipi di storia che valutano il testo come monumento sono i
seguenti:
- storia della letteratura come storia delle forme. L'idea alla base è che ci sia una vita materiale delle
forme, di un'evoluzione nel tempo dei linguaggi, dei generi, dei metri e delle strutture, ciascuno
lungo una propria linea di sviluppo, serie, parallela, ma spesso anche sfasata rispetto all'evoluzione
delle altre. Però non sembra possibile costruire su queste basi una storia complessiva di una
produzione letteraria secolare. Infatti, le forme di per sé non sono significanti a meno che non siano
messe in rapporto di correlazione con i singoli tratti semantici delle opere.
- la storia della letteratura come storie dei temi letterari. Si tenta di scrivere delle storie letterarie
partendo da dei nuclei e dalle strutture ed evoluzioni tematiche. Però quel che accade nelle
ricostruzioni di tipo tematico è spesso un effetto di schiacciamento storico, una tendenza
generalizzante e universalistica che finisce per occultare le caratteristiche individuali delle singole
epoche e dei singoli testi.
Secondo l'autore se vogliamo dare una ricostruzione storica complessiva e articolata del passato dobbiamo
scegliere una prospettiva multipla integrante tutte queste prospettive.

4. COME SI RACCONTA LA STORIA LETTERARIA


4.1 NARRAZIONE DESCRIZIONE NELLA STORIA LETTERARIA
Gli atteggiamenti del narrare descrivere sono opposti.

4.2 IL MODELLO NARRATIVO DI FRANCESCO DE SANCTIS


Nell'opera Storia della letteratura italiana, De Sanctis propone una ricostruzione narrativa della letteratura
del passato di un'intera nazione, quella italiana. Il personaggio messo in scena non è individuale, ma
collettivo: la coscienza della nazione italiana che di volta in volta si incarna in singoli personaggi individuali.
Quest'opera era rivolta come manuale di studio al pubblico delle scuole italiane con una forte motivazione
educativa.

4.3 ALTRI MODELLI NARRATIVI


- opere in cui spiccano figure esemplari di protagonisti come nel romanzo storico,
- Ehi registrazione fra Ginosa di dati vite generi testi come nel romanzo popolare,
- verbale passivo registrato da un autore onnisciente irresponsabile come in certi romanzi di
cronaca,
- incontri fra il narratore o i narratori e le varie personalità degli scrittori e i testi delle loro opere
come nel modello narrativo del viaggio,
- Storia della letteratura che si presentano come dei romanzi sperimentali volutamente
frammentari.

5. IL PROBLEMA DELLA PERIODIZZAZIONE. QUALCHE ESEMPIO


5.1 I PERIODI NELLA STORIA LETTERARIA
Alcune storie della letteratura limitano il proprio campo di indagine a un periodo ristretto della vicenda
letteraria, altre si limitano alla ricostruzione delle vicende di una letteratura nazionale, altre ancora in
prospettiva comparatistica si occupano dei rapporti fra le letterature, e infine le traduzioni si propongono
come veicolo fondamentale di fecondazione reciproca delle letterature nazionali.
È bene ricordare che le nostre ricostruzioni della storia sociale e culturale non sono descrizioni di realtà
oggettive, bensì attività interpretative. A lungo nelle nostre storie letterarie prevalso lo schema della
periodizzazione basata sui grandi movimenti di idee, sulle schematizzazioni stilistiche o spiritualistiche, su
quelle ideologiche.

6. FRA SETTE E OTTOCENTO: L'INIZIO DELLA MODERNITÀ. IL DIBATTITO SUL ROMANTICISMO


Stiamo assistendo a una graduale revisione del passaggio fra illuminismo e romanticismo. Questo sguardo
prospettico nuovo deriva dalla nostra situazione presente. Oggigiorno questa trasformazione epocale e
analizzata da un punto di vista che è quello dell'epoca nostra contemporanea, nella quale si è nel frattempo
verificato un secondo grande salto, quello del post moderno.
Quello che oggi risulta chiaro è che tutti gli intellettuali dell'Ottocento hanno vissuto il periodo storico della
modernità. All'interno di quel periodo si è svolta la vita di intellettuali e scrittori che si sono sentiti
all'unisono con il cambiamento, e che per questo si sono autodefiniti moderni o modernisti.
Il problema storiografico principale di chi studia il periodo della modernità, però, è quello di ricostruire il
significato generale dell'epoca intera.

6.1 L'INTERPRETAZIONE DI DE MAN: VS ALLEGORIE SIMBOLISMO


Attorno a queste questioni si è svolto il dibattito recente. Si è cercato di capire se la rivoluzione
dell'immaginario potesse essere parallela e concomitante con le rivoluzioni economico sociali e politiche.
De Man in particolare vuole dimostrare che i grandi poeti romantici del primo 800 esprimevano sia una
nostalgia di unità, che una lacerazione. Per questo erano moderni a tutti gli effetti, avendo ormai
sperimentato il salto epocale, la rottura interiore della modernità.
Molti studiosi hanno condotto ricerche tematiche e retoriche raccogliendo tutta una serie di immagini
simboliche ricorrenti di spaccatura e lacerazione. Importante la divisione fra una retorica dell'allegoria e
una del simbolo. Secondo De Man:
- il simbolismo sarebbe una delle due possibili reazioni retoriche e di strategia del discorso
dell'esperienza moderna della rottura, un tentativo di rimediare, per via retorica e poetica alla
frattura tra uomo e natura.
- L’ allegorismo invece mette in rilievo la lacerazione, la esprime rappresenta nelle forme e nelle
immagini.
In definitiva per lo studioso simbolismo e allegorismo rappresentano due modalità retoriche diverse di
rappresentazione dei temi della modernità.

6.2 IL CAMBIAMENTO NEL SISTEMA DEI MODI E DEI GENERI


Se si mettono a confronto, su base storica e strutturale, i sistemi diversi dei modi e dei generi del 700 e
dell'Ottocento si può tracciare una descrizione complessiva dell'immaginario letterario. Non è difficile
dimostrare come la modificazione dell'intero sistema dei generi e dei modi sia stata guidata da alcune forze
dinamiche interne e dalla presenza influente, nel sistema del 700, di due modi letterari:
- il patetico sentimentale o melodrammatico
- il parodico o umoristico
o di due modi dominanti nell’Ottocento:
- Il realistico mimetico
- il fantastico.
inoltre questa trasformazione è stata provocata ispirata da alcune forze esterne, come cambiamenti delle
strutture economiche e sociali.

6.3 I TEMI DELL'IMMAGINARIO MODERNO: L'AUTOAFFERMAZIONE E LO SDOPPIAMENTO DELL'IO


Nell'immaginario del periodo compaiono una serie di temi ricorrenti e ossessivi, riconducibili anche alla vita
materiale del periodo. Un esempio, l'innovazione della locomotiva ha fatto sì che nascessero poesie e
romanzi ferroviari, (es: Alla stazione in una mattina d'autunno di Carducci), e successivamente la letteratura
poliziesca o quella per l'infanzia.
Uno dei temi più importanti del periodo è la nuova individualità umana collegabile con i cambiamenti
socioeconomici e ideologici del periodo e al nuovo spirito imprenditore e capitalista dell'epoca. è proprio
questo spirito a definire la personalità di Robinson Crusoe, emblema dell'uomo moderno, desideroso di
autoaffermarsi.
Per autoaffermazione si intende un programma di vita al quale l'uomo sottopone la propria esistenza in
una particolare situazione storica e sulla quale egli formula ipotesi e modi secondo cui tende ad affrontare
la realtà che lo circonda e sviluppare tutte le proprie potenzialità. Nella letteratura fantastica
l'autoaffermazione portata ad estreme conseguenze che sono di due tipi:
- l’io trasformatosi in io monomaniacale e ossessivo, dal quale nasce il tema della follia
- l'io diviso sdoppiato in un sosia, spaccato in due nature e in due caratteri contrastanti, (es: Dottor
Jekyll e mister Hyde)

6.4 L'AUTOAFFERMAZIONE DEI POPOLI


Il tema del nazionalismo è espressione dell'auto rappresentazione dei popoli, come loro programma di
autoaffermazione che risulta parallelo a quello di autoaffermazione individuale. In epoca romantica, infatti i
popoli europei erano alla ricerca delle proprie radici nel passato della propria storia e dei propri simboli e
miti. L'immaginario nazionalistico e patriottico si è presentato come un prodotto fondamentale della
modernità:
- positivo nel contribuire dal forma al passato,
- negativo nel promuovere primi periodi di conflittualità Ehi tra popoli che si volevano affermare.

6.5 L'AMORE ROMANTICO


Un altro tema dell'Ottocento è quello dell'amore romantico nella sua versione passionale. La sua
caratteristica è quella di essere una forza imperiosa e travolgente che determina anche i conflitti con le
strutture economiche e le esigenze delle famiglie, e con i rapporti di classe. In questo periodo nasce infatti il
dramma triangolare che sorge dal rapporto fra amore e adulterio, (es: Effi Briest di Theodor Fontane).
All'interno della letteratura fantastica si trovano limiti e aberrazioni dell'amore romantico tanto che molto
spesso l'oggetto d'amore diventa un fantasma.
Secondo alcuni intellettuali questa nuova visione dell'amore corrisponde a una vera e propria
trasformazione cognitiva, ad una diversa concezione del corpo umano in particolare una piena
consapevolezza delle diversità fisiche e biologiche tra un corpo maschile e femminile. Nello sviluppo di
questo tipo di amore ha una funzione essenziale il raccontare e raccontarsi. Gli innamorati ritagliano la
propria vita individuale rispetto a quella sociale, si ritirano in un angolo solitario, senza nessun riferimento a
processi sociali più ampi.

7. UN GRANDE CAMBIAMENTO A METÀ 900: IL POSTMODERNO


Il termine postmoderno designa il periodo di tardo capitalismo, a partire dagli anni 50 del 900, nei quali gli
uomini si sono ritrovati a vivere in una nuova condizione a operare e a dare un senso al mondo.
7.1 ATTEGGIAMENTI CONTRADDITTORI VERSO LA STORIA
Tra i fenomeni più vistosi della nuova temperie intellettuale ci sono anche:
- la negazione ideologica della storia e addirittura la proclamazione della fine della storia, e la
descrizione della nostra esperienza come un'esperienza che si rivolge in un eterno presente.
- La concezione apocalittica della nostra epoca come fase suprema e postuma della modernità e
come uscita estrema della storia dentro la dimensione temporale nichilistica e autodistruttiva.
- In controtendenza rispetto alle precedenti, un potente bisogno di storia, quasi una nostalgia dello
storicismo ottocentesco, a cui si è risposto:
o con uno sviluppo tumultuoso dell'attività storiografica che si è concentrata su tante
microstorie e allargando il numero di oggetti su cui si fa storia,
o con la trasformazione della memoria storica in bene di consumo.

7.2 LA METAFORA DEL TERREMOTO


A partire dagli anni 50 il cambiamento avvenuto si è verificato come un vero e proprio terremoto, che ha
investito con le sue ondate d'urto, propagandosi con straordinaria velocità, tutti gli aspetti da quelli
materiali e quelli percettivi, mentali e coscienziali, della vita individuale e collettiva e della nostra stessa
condizione umana.
A fronte di questa percezione hanno fatto la comparsa alcuni temi tipici del post moderno la leggerezza lo
spaesamento, gli scambi di ruolo, i travestimenti, le manifestazioni della nuova soggettività, la
moltiplicazione dei mondi possibili…
Nella storia però è importante notare che non ci sono né terremoti né catastrofi improvvise, che non
abbiano dato segnali di Avvenimento.

7.3 MODI E TEMI DELL'IMMAGINARIO POSTMODERNO


La letteratura ha dimostrato una sorprendente capacità di continuare a svolgere i propri compiti conoscitivi
e critici, di rivitalizzarsi e lanciarsi in molti generi di scrittura, di dimostrare una notevole potenzialità
creativa e comunicativa e soprattutto nella capacità di rappresentare con delle modalità critiche sue
esclusive le nuove forme di vita individuale e sociale.
E sempre necessario però ragionare in termini di sistemi telematici e sistemi formali.

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