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Sempre stata molto marginale l'immagine di un essere umano alle sue origini pacifico
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V
molto spazio riservato invece a comportamenti aggressivi
QUINDI
viene raccontato un certo tipo di storia che entra a far parte dell'immaginario comune
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V
inizia a svilupparsi un'idea di natura umana violenta perchè condizionata inevitabilmente dalle sue
origini
Tutti i progetti per eliminare gli aspetti aggressivi e disturbanti della società sono spinti da questo
obiettivo comune → SOCIETà Più SANA eliminando inevitabilmente certi gruppi sociali e i
cosidetti “criminali nati”.
__Passaggio dall’azione commessa a CHI l’ha commessa, dal crimine al criminale focus sulla
persona per la prima volta
(ricordiamo che in questa fase c’è bisogno di evidenze che dimostrino i motivi del comportamento
umano, e vengono trovate anche in modo “forzato”)
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V
fino a metà ‘900 si credeva che nel ciclo di vita (ontogenesi) l’individuo ripercorresse le tappe della
filogenesi (tappe sviluppo specie animale)
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V
segni morfologici propri degli stadi meno evoluti della specie (es. fossetta) = evidenza di
interruzione di questo ciclo di sviluppo
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V
stop evolutivo rende l’individuo propenso a commettere reati (animalità ancestrale si riflette in
segni anatomici che rendono identificabili i criminali)
A Lombroso serve però dimostrare che nel mondo animale c’è VIOLENZA (perché se così non
fosse la sua teoria non reggerebbe) per dare fondamento alla sua tesi non può riferirsi a
rappresentazioni fantastiche o mitologiche
COSA FA?
Dopo aver affermato che esiste violenza nel mondo vegetale (es. piante carnivore)
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V
passa a elenco di azioni violente compiute da animali
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si concentra soprattutto su comp. aggressivo delle scimmie (dipinte come bestie assassine) e sulla
condivisione tra scimmie e umani di progenitori comuni MA si tratta solo di aneddoti isolati e
non sistematizzati in un quadro generale
__idea che nell’uomo ci sia animalità, in particolare ANIMALITà VIOLENTA (stadio primordiale
dell’uomo) |
V
animale violento come immagine di ciò che l’uomo potrebbe essere se non contenuto e disciplinato
dalle leggi della civiltà
- Bambino che attraversa inevitab. La fase del selvaggio per diventare adulto, partendo dal
presupposto che l’ontogenesi ricapitola la filog.
- Es. molto in voga al tempo (inizio ‘900società di massa) = nelle FOLLE (condizione fuori
dal normale) questa caratteristica di animalità distruttiva tende a emergere e non riesce ad
essere controllata dalle norme della civiltà
(intervengono processi psichici come contagio emotivo, imitazione, ecc… che alterano i
singoli)
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V
Secondo Lombroso questa può essere anche una caratteristica specifica di alcuni tipi di
esseri umani
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QUINDI
V
Obiettivo = classificare individui pericolosi individuando l’arretratezza dello sviluppo
ontogenetico attraverso caratteri somatici
DOPO LOMBROSO
Teoria di Lombroso:
La causa prima dei comportamenti violenti è identificata (come nel caso precedente) nell’origine
della specie.
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a differenza di Lombroso antropomorfizzazione dell’animale (interpretazione del comp. animale
secondo categorie proprie degli esseri umani es.concetto di crimine)
V
zoomorfizzazione dell’essere umano = partire dallo studio del comportamento animale per poi
passare all’uomo (interpretare comp. uomo adottando la visuale del mondo animale)
1. Morris
__idea che quando la popolazione si concentra molto in un unico luogo ci sia un aumento dei
comportamenti aggressivi
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spiegazione
V
ISTINTO DI TERRITORIALITà = tendenza a perimetrare e difendere il proprio territorio come
comportamento adattivo |
quindi
V
aggressività al servizio della territorialità
e
territorialità al servizio della sopravvivenza della specie
MA COS’è L’ISTINTO?
CONFUTAZIONE:
es. istinto di territorialità
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civiltà preistoriche sono le meno territoriali che si conoscano
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V
Ricordiamo che:
- proprietà privata prodotto culturale
- stato (quindi attaccamento a un territorio) introdotto recentemente
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V
importanza del calarsi nella storia
2. Ardrey
BIOARCHEOLOGIA = resti umani (scheletri) usati per trarre inferenze sui viventi
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V
resti SEGNI (in particolare segni di atti di violenza) che indicherebbero che l’essere umano era
tendente all’aggressività fin dall’inizio della specie
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V
rafforza la tesi dell’uomo come cacciatore nato
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V
A. arriva a sostenere che l’essere umano sarebbe emerso dal suo passato animalesco perché era un
assassino e grazie alle armi uso delle armi permette sviluppo di nuove abilità a livello cerebrale
MA anche se a detta di Ardrey gli scheletri costituirebbero prove dirette e non interpretazioni
importante ricordare che
LORENZ formalizza il concetto di istinto, provando a dare una spiegazione sistematica a una
teoria che era stata ipotizzata da molti
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V
ancora oggi citato nelle spiegazioni dell’aggressività
PUNTO DI PARTENZA
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nel corso dell’evoluzione il comportamento si modella (allo stesso modo dell’anatomia)
- Caratteristiche fisiche
si plasmano in funzione della sopravvivenza
- Caratteristiche comportamentali
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V
Esiste quindi un patrimonio innato di comportamenti adattivi (accanto ad una componente appresa)
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V
l’essere umano da sempre dimostra una propensione per l’aggressività
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V
aggressività sembrerebbe essere un’ISTINTO ADATTIVO
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V
PUNTO DI ARRIVO = NATURALIZZAZIONE DELL’AGGRESSIVITà
- Lombroso si concentra su stop nello sviluppo ontogenetico (atavismo) che riguarda solo
alcuni individui
- Lorenz concepisce l’aggressività come retaggio di tutti gli esseri umani funzionale alla
sopravvivenza della specie
COMPONENTI
- Serbatoio = contenitore degli istinti depositi di energia specifici per ognuno degli istinti
- Rubinetto = sistema nervoso
- Pressione acqua = spinta energetica
- Bilancia = stimoli ambientali
- Valvola= regolazione della “fuoriuscita” degli istinti (su cui agisce sia pressione acqua
che bilancia)
- Recipienti per la fuoriuscita dell’acqua = schemi fissi di azioni, specifici per ogni istinto
FUNZIONAMENTO:
__MERITI
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V
formalizzazione del funzionamento dell’istinto e sua traduzione in comportamenti specifici
QUINDI
Primo modello sistematico con cui l’etologia ha cercato di spiegare l’aggressività (tramite
naturalizzazione(ISTINTO KILLER)
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V
demolito però dagli stessi etologi moderni NO FONDAMENTI SCIENTIFICI
FREUD
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se per Lorenzistinto killer spiegherebbe tutte le forme di comportamento che vengono definite
violente, non solo un comp. specifico
V
per Freud responsabili dell’aggressività sono le PULSIONI
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spinta verso un’azione
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V
qualcosa che sta al confine tra mentale e fisico
(biologicoistinto, cioè una sorta di energia corporea, mentaleenergia pulsionale)
V
pulsione come motore che sta alla base di qualsiasi attività umana, cons- o inconsapevole
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V
condizione conflittuale non ha mai risoluzione definitiva
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perché
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pulsioni non sono mai pienamente e definitivamente soddisfatte
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quindi
V
a livello inconscio rimangono residui primitivi e minacciosi che spingono per uscire
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V
conflitto si ripropone continuamente
__idea di una TIRANNIA DEL PASSATO (=tempo che scandisce filogenesi e ontogenesi
dell’essere umano) |
V
entità che continuamente “spinge” per dominare il presente e indirizzare i comp. individuali
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V
tentativo di accedere al “primitivo di noi”
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V
TEMA DELLA RICAPITOLAZIONE
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sviluppo della mente come risultato della storia della specie (ontogenesi che ricapitola filogenesi)
(riassumendo FREUD:
__Quest’idea di aggressività come pulsione sempre presente porta a chiedersi come essa possa
essere soddisfatta
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V
concetto di CATARSI = liberarsi dell’energia negativa interna per raggiungere uno stato di
equilibrio e di quiete
1. MODELLO DRAMMATICO
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V
Aristotele assistere a rappresentazione drammatica susciterebbe forti passioni e nei loro
confronti svolgerebbe un ruolo catartico
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cioè
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REGOLATORE dell’esperienza emotiva permette di provare emozioni in modo sano
Da solo in mezzo a un pubblico con cui non rapporto interpersonale con il terapeuta
condivide legami profondi quindi emozioni vissute e analizzate in sua
presenza più facile dare significato
Esperienza emotiva forte, piuttosto che scaricare “
le spinte emotive, sembra contribuire a stimolarle
3. MODELLO SPERIMENTALE
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V
DOLLARD partendo dalla verifica empirica della prospettiva delineata da Freud
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V
formula l’ipotesi della frustrazione-aggressività
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condotta aggressiva sempre conseguenza di un sentimento di frustrazione;
frustrazione porta inevitabilmente a qualche forma di aggressività.
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V
FRUSTRAZIONE = emozione negativa conseguenza dell’interruzione di una serie di
comportamenti e quindi del mancato raggiungimento di un obiettivo
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può essere liberata con comportamenti aggressivi
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oppure, in modo più compatibile con la socialità
V
attraverso un processo catartico se il target diretto non è disponibile si può trovare un
target sostitutivo DISLOCAZIONE DELLA RISPOSTA AGGRESSIVA (=elemento che
accomuna questo modello con gli altri due)
CONFUTAZIONE FINALE CATARSI catarsi non solo non libera da una presunta energia
negativa, istintuale o pulsionale, ma rischia anche di rafforzare comp. aggressivi e quindi di rendere
più probabile una loro attuazione futura
||||| Fallimento nel tentativo di localizzare l’aggressività
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( anche se
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l’idea che si possa trovare una specifica origine all’interno dell’individuo
| trova ancora credito tanto più quanto più utile può essere a livello di
| ambiti di applicazione)
V
si è cercato di identificare l’origine dell’aggressività basandosi su dati più “scientifici” (anche se poi
falsificati dalla stessa scienza) ricorso a studi neurobiologici/neuroscientifici
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con l’idea che
V
dev’essere preso in considerazione anche l’aspetto biologico, non solo quello legato a influenze
ambientali e relazionali |
(pur sapendo oggi che
V
una componente biologica crea una certa predisposizione ma non può determinare
un evento con assoluta certezza)
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V
idea di base cervello e geni come sede di presunte facoltà etiche che orientano il comp.
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comp. deviati sarebbero il risultato di lesioni/difetti/malfunzionamenti cerebrali e/o genetici
1) Teoria del CERVELLO TRINO di MacLean lega l’evoluzione del cervello al comport.
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3 componenti cerebrali, ognuna rappresentante uno specifico momento evolutivo della
specie umana
Parte più antica del cervello ---- dinamica conflittuale con -- parte più evoluta
(c. primitivo + c. intermedio) | (c. superiore)
V
| (classico dualismo emozione-cognizione)
V
TEORIA DELLA SCHIZO-FISIOLOGIA
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strutture arcaiche non integrate adeguatamente e neocorteccia non in grado di tenere sotto
controllo sfera istintivo-emozionale
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V
neocorteccia può solo tentare di costruire delle strutture per il controllo delle istanze
provenienti dal cervello arcaico
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secondo MacLean
V
in questa frattura sta l’origine dei comportamenti violenti
obiettivo finale di M. e di altri studiosi dopo di lui = capire come condizionare il
comportamento dell’essere umano per creare un “società migliore”
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es. Delgado (collega di MacLean) esperimenti su animali (e in seguito su malati di
mente) per dimostrare che è possibile indurre un comportamento (con elettrostimolazione in
questo caso) |
arriva a teorizzare che
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tramite elettrodi impiantati nel cervello è possibile eliminare la violenza e creare una società
psichicamente evoluta
CONFUTAZIONE:
- GENE GUERRIERO
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V
creati dispositivi linguistici che legano la parola “GENE” al presunto esito comportamentale
a cui porta (gene DELLA violenza, gene DELL’omosessualità,…)
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USO TELEOSEMANTICO = termine “gene” è definito da una precisa funzione (funzione a
IN REALTà
non esistono marcatori PSICHICI in grado di predire in modo deterministico/di causa-
effetto il comp. umano
non siamo in ambito medico in cui parliamo di patologie
ma parliamo piuttosto di condotte comp.
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V
progetti di prevenzione hanno l’unico risultato di aumentare la consapevolezza rispetto al
problema, non portano a cambiamenti certi da un tempo 1 a un tempo 2 di osservazione
CONFUTAZIONE:
- studio 2007 a Taiwan screening mostra che nel 77% dei maschi è presente la variante
genetica, eppure si tratta di uno dei paesi con più basso tasso di criminalità al mondo
- studi con esperti di arti marziali e monaci buddhisti mostrano che nei primi la variante
genetica è poco presente, mentre ha un’incidenza molto più alta nei secondi
QUINDI
- Il caso dei Maori dipende più da una concezione stereotipica (immagine prevalente dei
Maori è di aggressività) che da un assetto genetico predisponente
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V
non ci sono prove scientifiche che dimostrino che un particolare assetto genetico sia alla
base dei comp. aggressivi
- interventi di opinionisti ed esperti spiegano al grande pubblico che il motivo della persistenza
dei fenomeni di violenza è che si tratta un male impossibile da eliminare perché parte della
condizione umana
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V
idea che nell’interiorità umana ci sia un’energia distruttiva continua per molti ad essere valida
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anche se IN REALTà
V
non c’è evidenza scientifica che dimostri l’esistenz a di una componente negativa chiamata
aggressività, che in tutte le teorie avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di causa prima della violenza
( Precisazioni
- L’uomo ha ereditato una tendenza ad essere violento dai suoi antenati animali
- Qualsiasi comportamento violento è geneticamente programmato, quindi innato nella natura
umana
- Nel corso dell’evoluzione c’è stata una maggior selezione dei comp. violenti rispetto ad altri
tipi di comportamento
- La parte primitiva del cervello dell’uomo è violenta
- La guerra come tutti i comp. violenti trovano la causa principale in un istinto naturale
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QUINDI
V
Non esiste dentro l’essere umano una componente che possa essere considerata causa prima dei
comportamenti violenti
Fino a questo momento gli studi sono stati svolti considerando l’aggressività come ESSENZA
innata (essenzialismo biodeterminista) e si sono concentrati sulla sua individuazione all’interno
dell’individuo
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V
risultati sono stati scarsi e contraddittori DETERMINISMO e RIDUZIONISMO biologici non
sono la risposta alla domanda che gli studiosi si erano posti
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QUINDI viene fatto un ultimo tentativo (sempre però partendo dall’idea che ci sia un’innata
predisposizione) andando ad indagare
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V
AMBIENTE e sua interazione con assetto bio-psicologico individuale
1) Idea di una sorta di calcolo aritmetico che evidenzi quanta percentuale di aggressività può
essere ascritta causalmente all’organismo (con le sue componenti psico-biologiche) e quanta
all’ambiente-cultura
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V
in un’ottica in cui, essendo la percentuale finale sempre la stessa, per dare uno stesso
risultato può essere presente il fattore biologico in maniera maggiore e quello ambientale in
maniera minore o viceversa
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V
prospettiva riduttiva e scientificamente scorretta
CONFUTAZIONE:
3) Prospettiva che sarebbe giusto adottare è quella di una COMPENETRAZIONE tra individuo
e ambiente |
V
Né organismo né ambiente sono sistemi chiusi ma in reciproco rapporto aperto
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Individuo e ambiente agiscono reciprocamente sull’altro
Da un lato, organismi non semplicemente si adattano all’ambiente ma lo trasformano
(non adattati ma costruttori)
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V
l’essere umano (che è fondament. esito di condizioni biologiche e di esperienze
passate) è sempre impegnato in un processo di RICOSTRUZIONE dell’ambiente
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V
| modificando contesti di vita e creando nuove nicchie ecologiche
QUINDI
V
aggressività appare come il possibile risultato (NON inevitabile e NON
deterministico) non tanto di alcune situazioni ma del modo in cui esse vengono
interpretate
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che dipende dalle caratteristiche individuali, e quindi dalla
storia dell’individuo, dalle sue esperienze e dal modo che ha
di reagire in seguito all’insorgere di determinate emozioni
es.
Possono mostrare ostilità/aggressività persone che considerano l’ambiente come una
minaccia vedono l’altro come fonte di ostilità agiscono come se l’altro fosse
effettivamente ostile (e spesso l’altro effettivamente lo diventa)
4) Nemmeno nell’IMITAZIONE
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teoria secondo cui un individuo che osserva un modello influente mettere in atto un
comp. aggr. senza conseguenze negative tenderà per imitazione a mettere in atto lo
stesso comp. (Bandura)
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si può rintracciare in modo deterministico e certo una causa “ambientale” dell’aggressività
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V
l’imit. È un fattore che entra in gioco ma non determina il comp. del singolo
__Problema dello studio dei comp. aggr. è una sua corretta DEFINIZIONE
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V
Secondo la teoria di Baron e Richardson comp agg = qualunque forma di comportamento diretta a
fare del male o danneggiare un altro essere vivente il quale è motivato a evitare un tale trattamento
MA
- I comp. agg. possono essere definiti tali senza considerare i contesti socio-culturali in cui si
svolgono? NO
- I comp. agg. possono essere spiegati assumendo come punto di partenza una naturalità (e
quindi immutabilità) del fenomeno? NO
||
V
Per spiegare i comp. agg. servono apparati concettuali diversi a seconda dei diversi contesti in cui
vengono messi in atto
e quindi
delle loro specifiche leggi, aspetti socio-cult. e dunque dal SIGNIFICATO che quel comp. assume
OGGI
CONCLUSIONI FINALI:
- L’aggressività non è un fenomeno naturale, ossia qualcosa che permane nel tempo e non può
essere eliminata (non “aggressività” concezione essenzialista, ma “comp. aggressivo”)
- Un comp. può essere definito aggressivo a seconda del contesto dell’assetto politico,
legislativo, storico e socio-culturale che rende un’azione più o meno legittima
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uno stesso comportamento può essere giudicato in una cultura aggressivo e in un’altra non
aggressivo perchè del tutto legittimo
- Non è possibile localizzare l’aggressività e quindi individuare una causa prima della
violenza |
anche perché
V
l’aggressività è un concetto mutevole, influenzato continuamente da condizioni esterne
quindi non definibile in modo definitivo
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il termine aggressività ha una grande quantità di usi e abusi
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V
sarebbe meglio parlare di COMPORTAMENTO AGGRESSIVO = una delle tante possibili
forme di comp. dirette a prevaricare e danneggiare l’altro, il quale è motivato a evitare tale
trattamento
- Aggressività, oltre a non essere localizzata in geni, ormoni o specifiche aree cerebrali, non
può essere suddivisa e distribuita in parta alla natura e in parte alla cultura (anche se
chiaramente sono importanti biologia e ambiente nel momento in cui viene messo in atto un
comp. aggr.)
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V
in un’ottica deterministica secondo cui la somma di due “ingredienti” porta
necessariamente al risultato della violenza
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V
NESSUNA LEGGE O MODELLO PUÒ ESSERE APPLICATO IN MODO
MECCANICISTICO ALLA PSICOLOGIA