Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
INTRODUZIONE
Il presente lavoro nasce dal desiderio di un primo approccio a quella
che vorrei diventasse la mia futura professione, e dal desiderio di
conoscere quali siano le dinamiche che spingono lessere umano a
provare godimento nella sofferenza altrui e quali quelle che
spingono la societ allinteresse morboso verso il crimine, come
dimostrano i media di oggi. In questa breve trattazione cercher di
trovare una risposta a queste domande ricorrendo al panorama
storico e letterario dal mondo classico a oggi, soprattutto attraverso
lausilio della psicanalisi freudiana.
Partendo da unanalisi etimologica, si osserva che la derivazione
del termine crimine di facile acquisizione, basta cercare in
qualsiasi dizionario, etimologico o generale. Il termine deriva da un
verbo documentato nel latino arcaico e classico e da qui passato
direttamente allitaliano. Si tratta di cerno-is, creui, cretum, cernere,
della terza coniugazione in -ere con il significato di base di passare
al setaccio, in latino cribrum, quindi scegliere molto accuratamente,
anche composto con preposizioni che ne accentuano determinate
caratteristiche sappiamo che i termini sorgono sempre in un
contesto concreto e successivamente vengono tropizzati, traslati,
comunque collegati in qualche misura alla semantica concreta che
ha connotato la loro origine. Ora la scelta conseguenza di una
decisione, si scelto quando si deciso di per un oggetto o laltro,
per una questione o laltra. Con questo senso di decidere di
derivazione metonimica il verbo ed i sostantivi ad esso connessi
sono passati direttamente nel linguaggio giuridico latino, questo gi
in epoca arcaica, assumendo appunto il significato di decisione
giudiziaria, di tribunale, cos anche decretum, decreto, come
decisione giuridica, come cosa decisa giuridicamente, con valore di
legge. Crimine, latino crimen, per quanto possa sembrare
diversamente di primo acchito, deriva esso stesso dal verbo cerno,
forma
greca
affine
krino,
attraverso
un
processo
di
metonimizzazione, ossia passando dal significato di decisione
giudiziaria, quindi anche condanna, alloggetto su cui si esplica
detta decisione, detta condanna, sentenza, ossia sul crimine
appunto, sul fatto compiuto su cui il giudice deve decidere. Il
significato originario dunque non si riferisce allefferatezza
dellazione criminosa, quanto allazione di esaminare attentamente,
2
Proprio alla figura di Medea Apollonio Rodio ha dato, nel suo poema,
grande rilievo. La nota saliente il modo in cui lautore ha
tratteggiato la figura di unadolescente innamorata, stupita e
disorientata di fronte al nuovo sentimento che sentiva nascerle in
seno. Medea, dal primo momento che vede Giasone, rapita da lui;
ella grida non appena lo vede; prova una sensazione che non
ancora amore ma indice di un sentimento a lei sconosciuto. In
seguito Apollonio indugia nel descrivere Medea che, tornata a casa,
pensa e ripensa a Giasone, a quelluomo che le sembra il pi bello
di tutti, ai suoi gesti, al suo modo di camminare, di parlare; si sente
attratta verso quelluomo e non sa ancora perch. E un sogno che
rivela a Medea il suo amore, o meglio Medea che lo confessa a se
stessa attraverso lincoscienza del sogno, arrivando addirittura ad
autoconvincersi che Giasone arrivato l solo per portarla via con se
e farla sua sposa. Certo, perch il sogno si avveri, ella sa che
Giasone deve, comunque, portare a termine limpresa per cui
ufficialmente giunto in quella citt: rubare il vello doro. Inoltre,
limpresa difficile e la fanciulla non pu neanche sopportare lidea
che alluomo di cui si innamorata possa succedere qualcosa: deve
aiutarlo. Ma aiutare Giasone significa tradire la sua gente, la sua
famiglia. Pensa allora di diventare sua complice e poi suicidarsi, ma
cos comunque attirerebbe il disonore su di lei e sulla sua famiglia;
infine, decide di uccidersi subito, per non compiere unazione
terribile e infamante. Medea, per, pur sempre una giovinetta e,
subito dopo aver pensato alla morte, torna in lei, prepotente, la vita
ed ella ricorda quanto le sia cara. Tormentata da tali pensieri,
Medea indugia qualche tempo sul da farsi ed un ritratto finemente
psicologico quello che ne traccia Apollonio: Medea dibattuta,
lacerata e altalenante tra vari, discordi e impetuosi pensieri. Inoltre,
una figura del tutto originale nellambito della letteratura
amorosa; per la prima volta, con Apollonio, viene rappresentato il
sentimento amoroso intriso di una tale passione che porta al delitto,
quello del fratello Absirto. Infatti partita con Giasone alla volta della
Grecia, per non farsi raggiungere fece a pezzi il fratellino, gettando
le parti del suo corpo dietro di se e ritardando cos linseguimento di
Eete che pietosamente si fermava a raccoglierle. La descrizione
letteraria dellamore, sino a quel momento, era stata, infatti, molto
pi pudica e riservata. Nellomonima tragedia di Euripide, Medea
una figura totalmente diversa: non pi una fanciulla, ma una
donna, madre di due figli e concubina di Giasone da alcuni anni. Ella
11
4. LA BALISTICA
La balistica, dal verbo greco bllo lancio, la scienza che studia
il moto dei proietti (proietto si definisce il proiettile gi lanciato) i
quali, oltre che una traiettoria, hanno anche una rotazione su se
stessi. Si suddivide in balistica esterna e balistica interna, a seconda
che lo studio si riferisca al mezzo di propulsione e al proietto oppure
al moto di questultimo lungo la sua traiettoria. Infine vi la
balistica terminale che studia leffetto del proiettile sul bersaglio. I
primi studi di balistica esterna risalgono al 500, allorquando Nicol
Tartaglia rappresent la traiettoria, in modo molto rudimentale, con
due segmenti di retta raccordati alla loro sommit con un arco di
circonferenza.
Galileo Galilei, circa un secolo dopo, gett le basi matematiche di
detta Scienza. La sua teoria sul moto locale si inseriva nella
19
20