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Indice:
La devianza pag. 3
La criminalità pag. 6
L’abuso di droghe pag. 10
Il Rap pag. 14
Gli anni di piombo pag. 18
Charles Bukowski pag. 23
LA DEVIANZA
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Tutti i gruppi sociali creano delle norme e tentano, in determinati momenti e circostanze, di
farle rispettare. Le norme sociali indicano i tipi di comportamento ‘giusti’ e quelli ‘sbagliati’.
Generalmente, le persone che vivono all’interno di una determinata società, tendono ad
interiorizzarne le norme comuni ed i modelli sociali di riferimento. Questo si traduce
nell’accettazione, anche a livello privato, dell’opinione del gruppo.
L’influenza sociale porta al conformismo, cioè alla tendenza ad approvare le opinioni ed i
comportamenti delle persone o dei gruppi di persone ben integrati all’ambiente sociale, il
cui consiglio sarà considerato prezioso ed accettato acriticamente. Ma se una persona
mette in atto un comportamento che si allontana da quelli che sono i modelli sociali
dominanti, le norme vigenti, legali o consuetudinarie, esplicite o implicite, si dice che è
‘deviante’.
Si badi bene che devianza non vuol dire, illegalità. Esiste ad esempio una pornografia
legale, ma questo non esime dal considerare chi ne fa uso un deviante, così come
esistono delle cose assolutamente illegali (es. evadere il fisco, abusivismo) che però
vengono ampiamente tollerate e chi mette in atto questi comportamenti non viene
assolutamente considerato un deviante. Semmai un furbo.
Per questo la devianza non può essere classificata secondo un rigido modello di
spiegazione, ma va studiata rispetto alle situazioni, ai comportamenti, alle attività ed anche
alle aspettative degli altri.
Il controllo sociale
L’ordine sociale può esistere soltanto se esiste un efficace sistema di controllo sociale,
cioè un insieme di mezzi diretti a garantire che normalmente la gente si comporti nei modi
attesi ed approvati. La prima e più efficace forma di controllo sociale è il processo di
socializzazione che, in linea di principio, garantisce che tutti interiorizzino e seguano le
norme della società , e questo funziona, nella maggioranza dei casi, anche se le norme
appaiono meschine arroganti, superate e oppressive. Tuttavia la socializzazione è sempre
imperfetta e incompleta, poichè le persone sono esposte a influenze socializzatrici diverse,
interpretano queste influenze in modi diversi, hanno delle potenzialità diverse...Nella
misura in cui la sociallizzazione non è in grado di fornire una sufficente conformità, la
società rafforza le sue norme con delle sanzioni, cioè ricompensando chi segue tali norme
e punendo chi non lo fa. Entrambi i tipi di sanzione possono essere erogati sia in modo
formale, tramite uno schema organizzato come la consegna di una laurea (positivo) o
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l’incarcerazione (negativo), sia in modo informale come una stretta di mano (positivo) o un
insulto pronunciato ad alta voce (negativo).
Le teorie biologiche: i primi approcci alla devianza partirono dall’assunto che nel
deviante ci fosse qualcosa di fondamentalmente “sbagliato”. Fu Cesare Lombroso
(1884), un criminologo, a studiare per primo il perchè alcune persone fossero più
inclini a certi vizi rispetto ad altre. Usando un gran numero di prove alquanto
sommarie, Lombroso identificò certi tratti tipici della popolazione criminale come gli
occhi sfuggenti, la mascella possente, i capelli rossi, l’attaccatura dei capelli bassa
e altre cose simili, e si convinse che i criminali rappresentano una forma di
regressione evolutiva in direzione di un tipo di umano primitivo. Anche se attirò
notevoli consensi i dati raccolti dal criminologo non erano attendibili, in quanto
aveva trascurato la necessità di raccogliere dati sui non criminali, non accorgendosi
che le caratteristiche “tipiche” dei criminali non differiscono in modo apprezzsabile
da quelle dei comuni cittadini.
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esempio è è il burocrate ossessionato da regole meschine e insignificanti. Questa è
la forma più blanda di devianza e molto spesso non viene giudicata tale
4. Rinuncia= Gli individui rifiutano sia le mete approvate che i mezzi approvati
necessari per raggiungerle. Appartengono a questo genere gli “sbandati” i
mendicanti, i drogati cronici e in genere tutti coloro che non mostrano nessun
interesse ne per le mete ne per i mezzi ai quali la società attribuisce valore.
5. Ribellione= Gli individui rifiutano sia le mete approvate che i mezzi approvati e
li sostituiscono con mete e mezzi non approvati socialmente. Per esempio, il ribelle
rifiuta la meta della ricchezza personale e i mezzi dell’accumulazione
capitalistica come strumento per raggiungerla, assumendo l’uguaglianza
sociale come fine, e la rivoluzione come mezzo.
LA CRIMINALITA’
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Reati contro il patrimonio: sono quelle azioni in cui il criminale danneggia o ruba
oggetti altrui. Questo tipo di reato è molto diffuso soprattutto tra la popolazione
compresa tra i 16 e i 25 anni, e i crimini più comuni sono il furto con scasso, il furto
semplice e l’incendio doloso.
Reati senza vittime: un’intera categoria di attività delittuose delle quali nessuno
soffre in modo diretto. Fanno parte di questo tipo i reati come il gioco d’azzardo, la
prostituzione, l’accattonaggio, il consumo di droghe e altri consimili. Questi atti sono
definiti criminosi principalmente perchè potenti gruppi sociali li considerano
moralmente ripugnanti e hanno cosi fatto in modo di farli dichiarare illegittimi.
Ovviamente questo genere di reati sono poco controllabili. La prima ragione è che
non esiste una parte lesa che dia avvio ad un procedimento di accusa, ne una
vittima che testimoni contro il trasgressore. Un’altra ragione è che spesso i
trasgressori ritengono immorali le leggi e non se stessi, rispettando le leggi sotto
tutti gli altri aspetti, un consumatore di marijuana non si sentirà in colpa per il
proprio crimine.
La devianza produce molteplici conseguenze all’interno della società, alcune delle quali
sono funzionali e altre disfunzionali alla società stessa.
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ABUSO DI DROGHE
Il termine “droga” o farmaco può essere usato per qualsiasi sostanza (diversa dal cibo)
capace di alterare chimicamente il funzionamento di un organismo. Il termine “sostanze
psicoattive” indica le droghe e i farmaci che alterano il comportamento, la coscienza e/o
l’umore di chi ne fa uso e include non soltanto le droghe illegali che si vendono “per
strada” come la marijuana e l’eroina, ma anche farmaci legali come tranquillanti e
stimolanti, o sostanze familiari come l’alcool e la nicotina.
Il grado di sviluppo della tolleranza e la gravità dei sintomi da astinenza variano da una
droga all’altra. La tolleranza agli oppiacei, per esempio, si sviluppa alquanto rapidamente
diversamente dai derivati della canapa indiana che raramente inducono ad un alta soglia
di tolleranza.
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In questa tabella vengono riportati i principali esempi per ogni classe di droghe o farmaci
Le droghe devianti
ALCOL
Che cos’è: viene prodotto dalla fermentazione di un’ampia varietà di piante: graminacee,
come l’orzo il grano e il mais, frutta come l’uva, le mele, le prugne, e ortaggi, come le
patate. Con il processo di fermentazione il contenuto alcolico di una bevanda può essere
aumentato.
Effetti ricercati: Le sensazioni e gli effetti variano molto in relazione alla quantità ingerita.
A basse dosi produce un senso di leggerezza e un calo delle inibizioni: si dicono cose che
normalmente non si direbbero e si ha la tendenza ad essere più espansivi, aumenta il
senso di sicurezza e calano le reazioni motorie. Con una dose più forte le funzioni
sensoriali e motorie divengono sensibilmente impacciate, il linguaggio diventa faticoso e
impastato. Qualcuno diventa aggressivo e collerico, mentre altri divengono silenziosi ed
apatici. A mano a mano che la dose aumenta questi effetti aumentano la loro intensità. E’
importante ricordare che esiste una dose mortale di alcol, anche se è molto difficoltoso
raggiungerla.
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EROINA
Che cos’è: attraverso successive raffinazioni si ottengono dal papavero: oppio, morfina ed
eroina, ultima della scala di derivati. Si presenta come una polvere bianca o marrone
spesso granulosa.
Viene assunta inalandola per via nasale o iniettandola in vena; molto più raramente viene
fumata.
Effetti ricercati: All’inizio la drtoga produce un senso di benessere (famoso “il rush” o
brivido che i consumatori esperti percepiscono dopo un minuto o due dallassunzione). Poi
arriva la gratificazione e svanisce la coscienza di fame, sete, dolore o desiderio sessuale,
potendo cosi “ondeggiare” alternando la veglia ad un lieve sonno.
COCAINA
Che cos’è: La cocaina è un composto chimico derivato dalla coca, una pianta che si
coltiva prevalentemente in America del Sud. Dopo la raffinazione chimica, si presenta
generalmente in polvere, cristallina bianca e inodore.
Viene assunta inalandola per via nasale, fumata o iniettata.
CANAPA INDIANA
Che cos’è: è una pianta le cui foglie e fiori essicati vengono utilizzati per produrre
Marijuana, mentre la resina solidificata della pianta viene chiamata Hashish. Le due
sostanze hanno lo stesso componente attivo il THC. Viene assunta per la stragrande
maggioranza dei casi fumandola, ma ingerendola si ottengono effetti molto più forti.
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Effetti ricercati: provoca euforia generale e senso di benessere, qualche lieve disordine
spazio-temporale e cambiamenti nella percezione sociale. Alcuni consumatori abituali,
riferiscono anche sensazioni di leggera ansia o piccole paranoie.
IL PROBLEMA SOCIALE
Il problema sociale riguarda i punti in cui la collettività nel suo complesso patisce un danno
dalla diffusione dell'uso di droghe.
Un risvolto di aspetto assai crudo, ma di cui non si può evitare la considerazione, è che la
tossicodipendenza ha dei costi per la collettività. Si parla in stretti termini di denaro
pubblico da impiegarsi per l'assistenza sanitaria alle persone che ne sono affette e di costi
di polizia per sostenere la lotta in armi contro i trafficanti e gli spacciatori e contro i
tossicodipendenti che delinquono.Per il controverso caso del tabacco, ad esempio, è
opinione diffusa, ma non unanimistica, che esso sia responsabile di un novero di patologie
letali, in primis quelle cardiologiche, pneumologiche ed oncologiche. Si sostiene da alcuni,
dunque, che le cure da prestare ai fumatori nel quadro delle garanzie fornite dal sistema
sanitario pubblico, siano costi direttamente legati al tabagismo e dunque grosso modo
indebiti. Gli oppositori denunciano invece che anche i non fumatori non vanno indenni da
patologie, ed anch'essi muoiono, a volte anche senza ricorrere alla sanità pubblica.Gli
assuntori delle cosiddette "pasticche" sono indicati come possibili vittime di gravi incidenti
stradali (c.dd. "stragi del sabato sera") di ritorno dalle discoteche, insieme agli assuntori di
alcool. Il soccorso e le cure per i sopravvissuti costituirebbero pertanto un altro costo
sociale indebito.Gli effetti della tossicodipendenza innegabilmente attingono poi lo
svolgimento della quotidianità nelle comunità che ne sono interessate. Al crescere, per
esempio, del consumo di eroina in una data entità territoriale, fa quasi sempre riscontro
una regolare crescita dei tassi delinquenziali, per lo più riferiti ad una microcriminalità di
scippi, furti e rapine operati per ottenere rapidamente il denaro necessario per la dose.Il
problema non è però limitato ai consumatori di eroina. Anche i consumatori di altre droghe
possono commettere reati sotto l'uso di sostanze. Deve inoltre essere tenuto presente che
il fenomeno sociale della tossicodipendenza incrementa il potere economico delle
organizzazioni dedite al narcotraffico e comporta notevoli ripercussioni per alcuni Paesi del
mondo in ordine a questioni politiche, economiche e militari.
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Il Rap
Non c’è genere musicale che ha
influenzato cosi sensibilmente i
movimenti underground come il Rap.
La scelta di analizzare questa corrente
musicale nasce dal successo che il rap
e dei suoi sottogeneri hanno avuto,
continuando ad avere un forte impatto
sociale sui comportamenti dei giovani.
L'attitudine a volte egoista, ritratta in
testi e video di alcuni artisti di genere,
ha spesso avuto conseguenze negative
per i fans. I modi di fare di certi artisti
non rispecchiano il resto dell'hip hop, e
gli effetti dei loro testi sui giovani di
questa cultura sono molto dibattuti.
Simili atteggiamenti inducono più volte
a comportamenti antisociali, come la persecuzione del proprio pari, l’abuso di droghe,
l'avversione alla buona educazione, il rifiuto dell'autorità, e a crimini minori come il
vandalismo. Un'evidente sottocultura "pseudo-gangsta", si è molto diffusa tra i giovani del
Nord America.
A partire dal XVII secolo furono condotti nel Nord America migliaia di schiavi neri, che
venivano venduti come fossero merce e impiegati nel duro lavoro delle piantagioni. Essi
portavano con sé la cultura africana: le sonorità, il modo di sentire e la reminiscenza di usi
e costumi tipici del loro paese d'origine a contatto con la cultura occidentale hanno dato
origine al blues e al gospel prima e al jazz poi. Tutto è iniziato dai canti di gruppo che gli
schiavi intonavano nelle piantagioni, per sopportare la fatica, esprimendo la loro umanità.
Questi canti si diffusero soprattutto nel sud degli Stati Uniti, dove c'era una maggiore
densità di schiavi di colore, e vennero anche chiamati "work-song" ("canti di lavoro").
Uno dei primi fenomeni musicali afro-americani furono i gospel e gli spiritual, che erano
canti consolatori di ispirazione cristiana. I testi delle canzoni spiritual trattavano argomenti
presi dalla Bibbia, con un intento di immedesimazione nelle vicende di Gesù e degli ebrei,
in modo da poterne trarre consolazione e forza di sopportazione.
Quindi, nacque anche il blues, che prende il nome dalle "blue notes", la scala musicale
utilizzata nell'uso dei vari strumenti. Gli argomenti del blues erano più nostalgici e tristi,
come testimonia la radice del nome, "blue", nostalgico.
Dalla fusione tra jazz e blues nacque poi il BoogieWoogie. Esso fu introdotto da alcuni
pianisti blues come "Pine-Top", che fu il primo musicista di colore a registrare le proprie
canzoni su un disco. Uno dei più importanti compositori del boogie-woogie fu il
trombettista-cantante Louis Armstrong, che iniziò la sua carriera con la Creole Jazz Band
of Chicago di King Oliver, e presto si mise in luce per le sue capacità di improvvisazione.
Se si ascolta una canzone di Armstrong, si nota che spesso canta sillabe senza senso in
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libertà, che servono ad imitare il suono del suo
DISCO IN VINILE strumento: una prassi che ha il nome di scat.
Durante gli anni Cinquanta vi fu il boom di vendita dei giradischi, e così gli abitanti più
giovani dei ghetti abitati da gente di colore scoprirono l'arte dello scratching, la tecnica di
far girare un disco in opposte direzioni in modo tale da creare una strana melodia in grado
di suonare comunque bene alle orecchie. A queste melodie, che la gente chiamava beats,
si unì l' emceeing o meglio il rapping, forma di canto già molto diffusa tra i giovani neri
consistente nel vocalizzare frasi in rima. Nasceva il rap, nelle cui canzoni venivano
espresse con termini a volte anche pesanti le realtà (spesso fatte di sofferenza) della vita
nel ghetto.
Old school
L'hip hop/rap è discendente di generi quali funk (James Brown e i suoi rappin'-sermoni),
gospel, soul, blues,dj BhO, e più direttamente del talking blues. Sorse intorno al 1973 nel
Bronx, località sulla terraferma di New York, dove era nata una gang chiamata
Organization e ben presto conosciuta come Zulu Nation. La maggior parte delle tematiche
derivava direttamente dalla tradizione africana a giamaicana.
Nei primi anni settanta, presso le feste di strada di New York, personaggi come DJ Kool
Herc cominciarono a campionare e separare le sezioni ritmiche di vari brani, di generi
come funk, soul, R&B e disco music. Le radici di queste canzoni risalgono a metà degli
anni cinquanta, quando il celebre cantante e compositore James Brown citò Little Richard
e la sua band tra i primi a praticare il funk su basi rock. Siffatti brani furono usati per i –
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"breakbeats" dai dj. Questi facevano ballare la gente ai party, nei giardini pubblici o lungo
le spiagge semplicemente esibendosi con il loro dj set e mixando basi e dischi. Con
l'aumento di popolarità di questa musica, i cantanti iniziarono a parlare sui ritmi campionati
e divennero noti come "MC", abbreviazione di "Master of Ceremonies". Essi avevano una
rima facile e la capacità di seguire il dj anche durante i passaggi più impegnativi,
utilizzando le proprie abilità liriche sulle parti non cantate dei dischi. Il primo ruolo dell'mc
era quello di introdurre il dj e la sua musica e di attirare l'attenzione del pubblico. Gli mc
iniziarono ad introdurre frasi non cantate nelle canzoni, ad invitare l'audience a ballare, a
salutare gli spettatori, ma anche a pronunciare giochi di parole ed aneddoti. Alla fine
questa pratica si affinò e divenne nota come "rapping". Tutto ciò non aveva però il benché
minimo peso discografico, trattandosi di improvvisazioni e non di prodotti confezionati in
studio. Nel 1979 uscì la prima grande produzione commerciale di genere: "Rapper's
Delight" della Sugarhill Gang. 'Rapper', termine che indica chi pratica il rapping, derivò
proprio da questa canzone.
Golden age
Alla fine del decennio apparvero nuovi stili e sottogeneri dell'hip hop, e questa musica
ottenne così altra popolarità. I musicisti di genere collaborarono anche con gruppi rock, e
diedero vita anche a generi come conscious hip hop, jazz rap e gangsta rap.
Fino alla prima metà degli anni ottanta, il rap è terra di conquista per afroamericani. Il
1986, oltre a vedere il successo dei Run-DMC porta alla ribalta il primo gruppo rap formato
da bianchi: i Beastie Boys, provenienti da esperienze hardcore punk ed affiancati dal
produttore Rick Rubin (che già aveva lavorato con i Run-DMC). Il loro primo album,
Licensed To Ill, diviene vendutissimo in breve tempo, dimostrando così che il rap può
diventare linguaggio universale.
Nel 1987, solo un anno dopo il successo di Beastie Boys e Run-DMC, il mondo del rap fu
nuovamente scosso da un vero e proprio terremoto come i Public Enemy (nome mutuato
da una canzone di James Brown, Public Enemy n.1, dedicata all'eroina). In un periodo in
cui l'ascesa del rap creava figure inconsistenti fatte di immagini ricorrenti (catene d'oro,
medaglioni, borchie) e molti rappers erano ormai delle parodie di se stessi, i Public Enemy
si fecero avanti armati di sveglie al collo, sfornando rime politiche e ricche di figure
retoriche. E proprio i Public Enemy, sono responsabili della trasformazione del rap nella
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Black CNN, sistema di informazione della gente di LA BREAKDANCE (b-boying)
colore: nei dischi i testi si fanno polemici e
E’ una disciplina di ballo della cultura
politicizzati, compaiono testi di denuncia, i video
diventano un incitamento alla rivolta, spesso hip hop sviluppato dalle comunità
scontrandosi con la rigida censura americana. giovanili afro-americane e latine del
Questo sancisce inevitabilmente l'esplosione della Bronx a partire dal 1968. Dj Kool Herc
violenza nei ghetti neri. coniò il termine b-boy per identificare i
giovani che ballavano scendendo "a
Tramontata l'epoca dei Public Enemy, sono già pronti terra", durante i suoi breaks musicali
a salire sul palco nuovi artisti. Fra questi vi sono De nelle feste di strada del 1972. A partire
La Soul e Jungle Brothers, che fissano nuove
dagli anni 80 il b-boying si è diffuso in
tendenze sia nei testi che nell'aspetto, e si fanno
largo nuove filosofie basate su simboli di pace. Alcuni tutto il mondo, evolvendo la sua tecnica
rappers, si trasformano da gangster in sostenitori di con mosse sempre più spettacolari, e
movimenti che mirano a fermare la violenza. associando la sua pratica ad un vero e
proprio stile di vita, di stampo hip hop.
Dal 1994 ai giorni nostri
All'inizio dei '90 si intravedono anche i primi palesi tentativi di commercializzazione del
genere rap, da qualcuno definito entertainment (intrattenimento). Il fenomeno ha vita breve
nelle forme in cui era stato concepito, e l'hip hop inizia a tornare alle origini, riscoprendo le
sonorità dei generi che l'hanno "creato" come il jazz e il R&B.
Il rap negli Stati Uniti, paese dove è nato, è oggi diventato a tutti gli effetti un genere
affermato come gli altri. La sua versione più commerciale ha un'ampia fetta di mercato
musicale e quindi sottostà alle regole che governano il mondo discografico: la vivacità
lirica e la profondità dei testi lasciano più spazio a produzioni orecchiabili, hits capaci di
vendere molto, essere ballate nei club, tirare la volata ad interi dischi. Nonostante questo,
la versione più prettamente underground di questo genere continua ad essere veicolo di
idee, oltre ad avere grandi capacità di denuncia sociale. È quindi sempre più evidente la
frattura tra il rap commerciale ed il rap underground.
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LA SOCIETA’ ITALIANA NEGLIA ANNI DI PIOMBO
Gli anni di piombo si sovrappongono e proseguono oltre il periodo della contestazione del
Sessantotto che interessò l'Italia e l'Europa. In quel periodo si erano creati degli strati
sociali portatori di novità, che non da tutti erano visti favorevolmente.
Le stragi contribuiscono a far precipitare il clima già agitato. Se già c'erano turbolenze,
manifestazioni di piazza che degeneravano in guerriglia urbana, attentati di vario genere, il
livello dello scontro si alza quando delle stragi vengono accusate persone innocenti come
Pietro Valpreda, che talora paiono scelti come capri espiatori. Si parla di strage di Stato e
negli ambienti più estremi si passa alla clandestinità e alla lotta armata. Nascono a sinistra
organizzazioni come i Gruppi d'Azione Partigiana (GAP), Nuclei Armati Proletari (NAP),
Prima Linea (PL), i Comitati Comunisti Rivoluzionari (Co.Co.Ri), i Proletari Armati per il
Comunismo (PAC), le Brigate Rosse (BR); a destra i Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR),
Ordine Nuovo, Ordine Nero, Terza Posizione, Avanguardia Nazionale.
Si genera un clima di insicurezza e pericolo. Non sono compiuti solo attentati clamorosi: si
verifica uno stillicidio continuo di attentati contro obiettivi minimi, singoli cittadini, agenti
dell'ordine, fattorini di banca, in esecuzione di disegni talvolta tuttora ignoti e misteriosi.
Nelle manifestazioni di piazza molti manifestanti si presentano mascherati e spesso armati
di spranghe, chiavi inglesi (la famosa "Hazet 36", lunga 40-45 cm), talvolta di bombe
incendiarie, talaltra di pistole - le famose Walther P38. Ad ogni nuovo violento fatto di
cronaca l'opinione pubblica, sempre più disorientata, si chiede: "a chi giova?"
Le leggi speciali
Emblematica è in questo senso la legge Reale (n. 152 del 22/5/1975), che
autorizzava la polizia a sparare nei casi in cui ne ravvisasse necessità operativa.
La legge in questione suscitò molte polemiche e fu sottoposta a referendum, attuato
l'11 giugno 1978, da cui risultò il favore dell'opinione pubblica per questa legge: il
76,5% votò per il mantenimento e il 23,5% per l'abrogazione.
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Nel 1978 seguirà l'istituzione di corpi speciali con finalità antiterrorismo: il GIS
(Gruppo Intervento Speciale) dei Carabinieri ed il NOCS (Nucleo Operativo
Centrale di Sicurezza) della Polizia.
Nel 1980 viene emanata la cosiddetta "legge Cossiga" (legge n.15 del 6 febbraio) la
quale prevede condanne sostanziali per chi venga giudicato colpevole di
"terrorismo" ed estende ulteriormente i poteri della polizia, a suo tempo alcuni ne
contestarono l'incostituzionalità, di fronte alla Corte Costituzionale, che tuttavia
respinse queste accuse.
Anche questa legge fu sottoposta a referendum popolare, tenuto il 17 maggio 1981,
da cui risultò il favore dell'opinione pubblica per questa legge: l'85,1% votò per il
mantenimento e il 14,9% per l'abrogazione.
Il 1977
L'anno della svolta violenta, quello che caratterizza il periodo, è probabilmente il 1977.
L'11 marzo di quell’anno, durante scontri a Bologna lo studente Pier Francesco Lorusso,
simpatizzante di Lotta Continua, cadde colpito a morte da un proiettile. Alle successive
proteste degli studenti il ministro degli interni Francesco Cossiga rispose inviando mezzi
cingolati nel centro di Bologna. Nel successivo settembre venne arrestato il carabiniere
Massimo Tramontani, accusato di aver esploso il colpo mortale, successivamente
prosciolto in istruttoria per mancanza di prove. Il provvedimento destò perplessità e rabbia
in parte dell'opinione pubblica di estrema sinistra, nell'immaginario della quale permaneva
- e tuttora permane - l'identificazione della morte di Lorusso con un co lpo sparato alla
schiena (l'autopsia accertò invece che era stato colpito al petto).
Il 22 marzo a Roma muore, ucciso dai NAP, tentando di arrestare una ricercata, l'agente di
Polizia Claudio Graziosi.
Il 21 aprile 1977 a Roma, nel corso degli eventi che seguirono lo sgombero dell'università,
militanti dell'area dell'autonomia spararono contro le forze dell'ordine. L'allievo sottufficiale
di Polizia Settimio Passamonti, raggiunto da due colpi, cadde ucciso. L'agente Antonio
Merenda, altri due agenti e un carabiniere furono feriti, ma si salvarono. Rimase ferita
anche Patrizia Bermier, giornalista.
Il 28 aprile 1977 a Torino fu ucciso l'avvocato Fulvio Croce, presidente dell'Ordine degli
avvocati di Torino, nel tentativo di far saltare il processo ad alcuni terroristi.
Il 14 maggio 1977 a Milano, nel corso di una manifestazione, alcuni manifestanti dell'area
dell'autonomia estrassero le pistole, presero la
mira e aprirono il fuoco contro la polizia,
uccidendo l'agente di Polizia Antonio Custra.
Un fotografo riprese la scena di un dimostrante
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LA STRAGE DI BOLOGNA
che a mani giunte punta la pistola contro la polizia e
spara. È il tempo delle P38.
Fu uno degli atti terroristici più gravi
avvenuti in Italia nel secondo Il 3 ottobre 1977 morì a Torino Roberto Crescenzio,
dopoguerra, verificatosi sabato 2 rimasto gravemente ustionato a causa di una Molotov
agosto 1980.Alle 10.25, nella sala lanciata due giorniprima nel locale dove si trovava come
d'aspetto di 2° Classe della Stazione di cliente.
Bologna Centrale, un ordigno a tempo,
contenuto in una valigia abbandonata,
esplode uccidendo ottantacinque
Gli anni successivi
persone e ferendone oltre
duecento.Per Bologna e per l'Italia è
L'inizio dell'anno 1978 fu segnato da un avvenimento
stata una drammatica presa di che provocò nelle file della destra eversiva una reazione
coscienza della recrudescenza del che avrebbe avuto ripercussioni sensibili anche nei
terrorismo. successivi anni: la Strage di Acca Larentia. La sera del
7 gennaio, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta,
giovani missini della sezione Acca Larentia nel quartiere
Tuscolano a Roma, furono uccisi a colpi di mitraglietta Skorpion sparati da un gruppo
armato successivamente rivendicatosi come Nuclei armati per il Contropotere territoriale.
La sera stessa, in seguito agli scontri con le forze dell'ordine, anche un terzo giovane
attivista del Fronte della Gioventù, Stefano Recchioni, fu ucciso da un colpo di pistola
sparato ad altezza d'uomo dal Capitano dei Carabinieri Edoardo Sivori. Questo fatto
segnò l'inizio di un'offensiva del terrorismo nero (protagonista principale il gruppo armato
dei NAR) non solo contro le forze antifasciste ma anche contro lo Stato, considerato
corresponsabile di quel fatto di sangue. L'anno con più vittime fu il 1980 in cui perirono
125 persone.
Il sequestro Moro
Uno degli episodi più drammatici di quegli anni fu il 16 marzo 1978 la Strage di via Fani,
con lo sterminio della scorta e il sequestro e il successivo assassinio di Aldo Moro
consumato il 9 maggio 1978 dalle Brigate Rosse. Nelle narrazioni ufficiali degli
avvenimenti sono rimasti diversi punti oscuri, e nel
tempo è stato confermato che l'organizzazione
terroristica fosse stata più volte infiltrata dai servizi
segreti occidentali. In seguito all'omicidio, il 10
maggio 1978, l'allora Ministro dell'Interno Francesco
Cossiga si dimise. Il generale dei Carabinieri Carlo
Alberto Dalla Chiesa fu incaricato il 10 agosto
successivo (con decreto dell'allora Presidente del
Consiglio dei Ministri Andreotti) di coordinare la lotta
contro il terrorismo. Dalla Chiesa impiegò tecniche
innovative nelle indagini sul terrorismo ed ottenne
notevoli risultati. Nel 1982 fu inviato in Sicilia come prefetto per la lotta alla mafia ma, privo
delle risorse e del sostegno politico del quale aveva goduto nel precedente incarico, fu
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totalmente lasciato solo e cadde assassinato dalla mafia a Palermo, assieme alla giovane
moglie, il 3 settembre 1982.
La fine di un ciclo
Lentamente verso il finire del decennio gli episodi di violenza scemarono. In particolare
crollò il sostegno alle Brigate Rosse dopo l'assassinio dell'operaio Guido Rossa nel 1979.
Rossa aveva denunciato un suo collega sorpreso a distribuire materiale di propaganda
delle Br. Un ciclo degli anni di piombo stava terminando, l'opinione che la lotta armata
potesse portare al cambiamento dell'assetto costituzionale dello Stato stava cessando.
Un’occasione mancata
Non pochi scrittori e opinionisti ritengono gli anni '70 in Italia un'occasione mancata. Essi
ritengono che, a seguito dello sviluppo economico e culturale degli anni '60, i tempi
avrebbero potuto essere maturi per affrontare in maniera incisiva i problemi storici, tra i
quali lo squilibrio strutturale tra nord e sud del Paese che fu spesso chiamato questione
meridionale e lo strapotere della criminalità organizzata, ma anche per stabilire
un'economia industriale moderna e ben regolamentata.Tali problemi storici italiani,
insieme a numerosi altri, rimasero invece irrisolti
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CHARLES BUKOWSKI
Forse un genio, forse un barbone.
Biografia
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meno. Era soltanto lo stare seduti a lezione e sentire tutte le prediche patriottiche su come
dovremmo andar lì e fare del nostro meglio, mi vennero a noia. Decisi di diventare
l'opposizione. Non mi prendevo il tempo neppure per informarmi su Adolf, semplicemente
sputavo qualsiasi cosa che pensavo fosse malvagia o bestiale.” Il 22 luglio 1944, con la
seconda guerra mondiale che ancora infuriava, fu arrestato dagli agenti dell'FBI a
Filadelfia, Pennsylvania (dove viveva in quel periodo), con l'accusa di renitenza alla leva e
fu tenuto per 17 giorni in prigione. 16 giorni dopo non superò un esame fisico-psicologico e
fu dichiarato non adatto al servizio militare.
Nel 1960 era ritornato all'ufficio postale a Los Angeles, dove continuò a lavorare come
impiegato archivista per oltre dieci anni. Nel 1962 fu traumatizzato dalla morte di Jane
Cooney Baker. Lei era il suo primo vero amore. Bukowski sfogò il suo lutto e la sua
devastazione in una potente serie di poesie e racconti che piangevano la sua morte. Jane
è considerata il più grande amore della sua vita e la più importante tra le Muse che
ispirarono la sua scrittura.
Nel 1969 accettò un'offerta dall'editore della Black Sparrow, John Martin: 100 $ al mese a
vita! Decise perciò di lasciare il lavoro alle poste per dedicarsi alla scrittura a tempo pieno.
Aveva 49 anni. Come spiegò in una lettera di quel periodo: “Avevo solo due alternative –
restare all'ufficio postale e impazzire... o andarmene e giocare a fare lo scrittore e morire
di fame. Decisi di morire di fame.” Meno di un mese dopo finì il suo primo romanzo
autobiografico, Post Office, che lo rese celebre. Come forma di rispetto per la fiducia in
uno scrittore relativamente sconosciuto, Bukowski pubblicò quasi tutti i suoi lavori
successivi con la Black Sparrow.
Morte
Morì di leucemia fulminante il 9 marzo 1994, a San Pedro, poco dopo aver completato il
suo ultimo romanzo, “Pulp”. I funerali furono officiati da monaci buddisti. Un resoconto
della cerimonia può essere trovato nel libro di Gerald Locklin, “Charles Bukowski: A Sure
Bet.”
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La sua lapide recita: “Don't Try” (Non provare), una frase che usa in una delle sue poesie,
consigliando gli aspiranti scrittori e poeti riguardo l'ispirazione e la creatività. Bukowski
spiega la frase in una lettera del 1963: “”Qualcuno in uno di questi posti... mi chiese: Cosa
fai? Come scrivi, come crei?” Non lo fai, gli dissi. Non provi. E' molto importante: non
provare, né per le Cadillac, né per la creazione o per l'immortalità. Aspetti, e se non
succede niente, aspetti ancora un po'. E' come un insetto in cima al muro. Aspetti che
venga verso di te. Quando si avvicina abbastanza, lo raggiungi,lo schiacci e lo uccidi. O se
ti piace il suo aspetto ne fai un animale domestico.”
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Bibliografia:
Sitografia:
www.wikipedia.com
www.annidipiombo.it
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