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La fenomenologa e Husserl
I f e n o m e n i sono
La Pertanto la co-
ci d i c u i la N o n esiste a l c u n a
fenomenologia scienza i n t e n -
coscienza dispo- coscienza i n s
la scienza zionale, cio
ne c o m e p r o p r i o che preceda la
che s t u d i a s e m p r e coscienza
oggetto di cono- conoscenza
i fenomeni d qualcosa
scenza
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Unit 8 Fenomenologia, esistenzialismo, ermeneutica
determinatesi con l'avvento del nazismo i n Germania. I n quanto ebreo Husserl, che pure si
era convertito da tempo al luteranesimo, dovette abbandonare l'insegnamento. Progressiva-
mente si ritir quindi dalla scena pubblica e lavor fino alla morte (1938) alla sua ultima e
pi pessimistica opera, La crisi delle scienze europee e lafenomenologia trascendentale, pubblicata
postuma nel 1954.
3* Ripartire da Cartesio
Husserl parte dalla riflessione cartesiana sul soggetto
U n utile punto di partenza per capire la fenomenologia di Husserl l'attenzione che egli
dedica alla filosofia d i Cartesio. Secondo Husserl, si deve ripartire da Cartesio, nonostante l
lungo percorso che nel frattempo la filosofia ha compiuto, e per varie ragioni:
innanzitutto, perch come in Cartesio i l soggetto i l centro dell'attivit conoscitiva e
l'attivit della conoscenza in ogni sua forma si dirige dal soggetto all'oggetto;
d i conseguenza, dato che i l mondo esiste in quanto fenomeno per i l soggetto, n o n pos-
siamo pensare a u n m o n d o oggettivo, a un fondamento del m o n d o che sa esterno alla
coscienza;
infine, perch non esiste altra filosofia che quella che indaga la coscienza come attivit
trascendentale, cio come attivit costitutiva della conoscenza attraverso forme e principi
a priori.
E. Husserl, la filo- La fenomenologia scienza della coscienza ma ben distinta dalla psicologia: la psicologia infatti indaga la natura
sofa come scienza della coscienza, il suo essere qualche cosa di empirico, mentre la fenomenologia si occupa della coscienza pura, colto
rigorosa, trad. C. nel suo essere coscienza di qualcosa.
Sinigaglia, Laterza,
Roma-Bari 1994,
Guida alla lettura Costruisci una tabella a due colonne inserendo nella pnma le caratteristiche della
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psicologia, nella seconda quelle della fenomenologia. Spiega poi che cosa distingue le due discipline.
Ci imbattiamo in una scienza - della cui enorme estensione i contemporanei non hanno ancora alcuna idea - che
si scienza della coscienza, sebbene non psicologia, vale a dire in una/enomeno/ogla della coscienza, di contro ad una
scienza naturale della coscienza. Ma poich non si tratter qui soltanto di un casuale equivoco, ci si dovr gi aspettare
che fenomenologia e psicologia debbano stare in un'intima relazione, avendo entrambe a che fare con la coscienza,
sia pure in modi differenti, in un atteggiamento differente, cosa che potremmo esprimere dicendo che la psicologia
ha a che fare con la coscienza empirica, con la coscienza colta nell'atteggiamento empirico, intesa come qualcosa
che esiste nella connessione della natura; di contro, la fenomenologia, tratta della pura coscienza, vale a dire della
coscienza colta nell'atteggiamento fenomenologico'.
1 c i mbattamo...fenomenologico: La feno- pirico da classificare e di cui indagare la natura. attivit pura, indipendentemente da! mondo
menologia scienza della coscienza in modo La fenomenologia, invece, studia la coscienza esterno e dalle sue caratteristiche naturali.
diverso dalla psicologia. La psicologia studia la nel suo interessarsi dei fenomeni, nel suo es-
psiche, la coscienza come un qualcosa di em- sere cio coscienza di qualche cosa, cio come
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1. La fenomenologia e H usseri
Nello studio delle esperienze vissute Husserl si rende conto che l'identit di un
oggetto dipende da una coscienza che lo concepisce come unit
L a fenomenologia si concentra %\x\\'Erlebnisse, termine tedesco che significa "esperienza vis-
suta" e che indica ogni processo di organizzazione del dato fenomenico in quanto esperienza
vissuta dalla coscienza.
Husserl prende i n analisi la categoria essenziale dell'identificazione, quale primo e origi-
nario processo delle esperienze vissute dalla coscienza. U n determinato oggetto, per esempio
u n cubo, si presenta alla coscienza come una molteplicit infinita d i casi e d i volta i n volta
possiamo isolare la percezione della sua forma, del suo colore, della sua vicinanza-lontananza,
ecc. M a che cosa rende questo oggetto un cubo, al d i l dei vari casi in cui ci si presenta? I l
fatto di essere oggetto d i una coscienza intenzionale: essa lo concepisce come unit sintetica
di tutte le percezioni che possiamo averne.
Ora, secondo Husserl, i l processo identificativo precede e condiziona l'esistenza di molte-
plici casi percettivi e, a sua volta, la coscienza come stato intenzionale precede l'identificazione
e la rende possibile. Lidentifcazione
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Fenomenologia, esistenzialismo, ermeneutica
La ricerca filosofica deve trovare delle verit evidenti come il cogito cartesiano
Husserl parte da Cartesio perch intende trovare i fondamenti universali e apodittici (termine
che Husserl usa per indicare ci che e necessario in quanto intuitivamente certo) della ricerca
filosofica, cio una serie d i verit che abbiano la stessa evidenza del cogito. Si tratta d i cogliere
le essenze o idee dei fenomeni, attraverso i l processo intuitivo dell'evidenza.
D i qui nasce la riflessione sulla dimensione eidetica (ovvero formale, dal greco eidos, cio
"idea"o "forma") della verit, cio l'idea universale e necessaria che non dipende dai processi
psichici con cui prendiamo consapevolezza dei fenomeni, bensi l i precede.
L a logica, la scienza che fornisce i prncipi universali d i tutte le altre scienze, acquista allora
il valore d i scienza delle scienze. I l principio d i non contraddizione, per esempio, una verit
apoditticamente posta e non pu essere dimostrata se non per autoevidenza. A l l o stesso modo
ogni scienza deve essere ricondotta a una serie d i proposizioni universali e necessarie.
Le essenze delle cose sono colte in modo diverso dalle realt particolari
L a nostra coscienza coglie qualcosa d i determinato e contingente perch coglie innanzitutto
le essenze universali dei fenomeni, senza le quali nessun caso particolare sarebbe esperibile.
L e essenze precedono dunque i casi particolari. Esse non derivano dai casi particolari, ma ser-
vono alla loro identificazione. L'essenza d i triangolo, per esempio, viene colta con un processo
intuitivo diverso da quello che viene messo i n atto quando abbiamo a che fare con i singoli
c specifici triangoli. L'intuizione eidetica dell'essenza del triangolo un processo precedente
e distinto dalle intuizioni empiriche. Su d i essa si fonda la filosofia fenomenologica, che si
occupa d i conoscenze pure e formali e non d i contesti specifici ed empirici.
La conoscenza sempre conoscenza Le coscienze sono in lotta tra loro oppure La fenomenologia studia la coscienza nel
fenomenica. con il mondo. Il campo gnoseologico suo essere pura coscienza di qualcosa.
L'esistenza di una realt JP s e di una di ogni lo dunque l'altro da s, ma per Da Kant riprende l'idea della coscienza
coscienza in s sono solo ipotesi. Hegel questo non vuol dire negare un "in come pura attivit conoscitiva. Da
s' della coscienza. Hegel l'idea che la coscienza si protenda
necessariamente verso l'altro da s.
1. La fenomenolopa c''hfiMri
Con Vepoch il soggetto sospende il suo giudizio sul mondo per arrivare a cogliere
i princpi fondamentali
Il tatto che sia centrale l'atto con cui la coscienza coglie i propri oggetti fa comprendere l ' i m -
portanza del richiamarsi a'Cartesio. I I percorso seguito da Husserl raccoglie per importanti
suggestioni anche dalla riflessione d i Kant e pu essere posto a confronto con i l pensiero d i
Hegel sul terreno del rapporto tra l'Io, i l mondo e l'altro da s. Kant, Hegel, Husserl: la coscienza
e i fenomeni
La scienza delle essenze, la fenomenologia, non ha niente a che vedere con la conoscenza
della realt specifica. I n questa scienza l'Io si pone come spettatore e osservatore disinteressato
che coglie l'elemento essenziale. I n questo contesto Husserl introduce Yepocb, la sospensione
del giudizio sul mondo, i n quanto l'esistenza o meno del mondo indifferente allo studio dei
processi fenomenologici.
Pi che un procedimento dubitativo, Vepoch k un procedimento d i sospensione del g i u d i -
zio al d i fuori della condizione intenzionale della coscienza, che tutto ci d i cui la filosofia
deve occuparsi. Si tratta quindi d i un approccio diverso da quello degli scettici antichi, per i
quali Vepochcrz una sospensione del giudizio d i verit: qui si tratta d i prendere le distanze dal
mondo d i t u t t i i giorni e dalle convinzioni che lo sorreggono per potere cogliere qualcosa d i
pi vero e profondo, ovvero le essenze. ^ La fenomenologia come scienza eidetica
n o n si occupa di d a t i di f a t t o m a dell'essenza f o r m a l e
dei d a t i d i f a t t o (eidos)
La f e n o m e n o l o g i a
e u n a scienza eidetica l ' i n t u i z i o n e eidetica n o n coglie i singoli casi,
perch: m a le essenze u n i v e r s a l i a f o n d a m e n t o d e i singoli casi
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Unit 8 Fenomenologia, esistenzialismo, ermeneutica
senso ha ragione Cartesio quando afferma che solo l ' I o resiste al dubbio radicale sull'esistenz-L
del mondo. A l tempo stesso Husserl rimprovera a Cartesio d non aver portato fino in fondo
la sua rivoluzione "egologica" e d i aver "ricostruito" i l mondo che aveva appena cancellato eoo
il dubbio. T 2
L'Io per Husserl l'unica realt, la realt assoluta. EgU parla d i un ego-cogi/o come sogget-
tivit trascendentale, poich non esiste altro mondo ai d i fuori d i ci che pensa la coscienza,
al d i fuori, cio, delle sue cogilationes. L'Io trascendentale tutto ci che sopravvive iW'epwh:^
in questo sta i l distacco di Husserl da Cartesio. I l filosofo francese aveva infatti dato dwio
alla contraddizione d i un mondo oggettivo oltre e fijori dell'Io. Husserl riduce all'Io trascen-
dentale ogni sapere. Scrve Husserl nelle Meditazioni cartesiane: L'io, con i l suo orizzonrt-
si profila come oggetto d i esperienza raggiungibile i n una possibile esperienza d i s che p u .
estendersi ed arricchirsi all'infinito-. La condizione trascendentale dunque in generale, suIU
falsariga della definizione kantiana, quella i n cui l'Io si manifesta come orizzonte di tutte n
conoscenze possbili.
E. Husserl, Medi- \n questo passo della prima meditazione cartesiana. Husserl accusa Cartesio, cui peraltro riconosce notevoli mere
tazioni cartesiane. filosofia, di essere stato il padre del realismo trascendentale, cio di quel controsenso filosofico per cui si pretensi
Prima meditazio- di dimostrare l'esistenza del mondo a partire dall'Io. Cartesio non ha portato a compimento quella grande nvoiuZK-
ne, a cura di P. A, ne filosofica che consisteva nel porre l'Io al centro dei propn studi.
Rovatti, Bompia-
ni, Milano 2009,
Guida alla lettura Nei testo si definisce controsenso l'aver dedotto l mondo dall'Io. Spiegane
pp, S6-S7
perch alla luce dell'argomentazione contenuta nel testo.
1 Scmbra...mondo: L'accusa di ispirarsi alla spetto all'Io stesso che esiste in quanto tale e non il cent-
scola-itica, rivolta da Husserl a Cartesio, deriva 2 qucsto...autentki: Cartesio commette tivo de<la conoscenza fenomenica. Pe'
dal fatto che egli avrebbe utilizzato una forma l'errore di fare dell'Io la res cognam, cio un ente invece, quando parliamo dell'Io dobb
di sillogismo deduttivo per ricavare il mondo metafisico al pan del mondo (res extersa). 7ale spendere ogni giudizio sia sull'Io sia si.,
dall'<tio penso Dai principi innati dell'Io Car- res cogitans finirebbe per essere mesa come e sulla loro esistenza come 'sostanze' Ir
tesio avrebbe infatti dimostrato ognr rea/ti separata dall'attivit conoscitiva dell'Io. Si trat- senso Cartesio non ha portato fino m K
metafisica, m special modo avrebbe ricostruito ta di una posizione definibile come 'realismo sua rivoluzione filosofica.
l'esistenza dd mondo come cosa a s stante ri- trascendentale', secondo la quale l'Io un ente
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1. La fenomenologia e Husserl
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Unit 8 Fenomenologia, esistenzialismo, ermeneutica
Alla scienza sistematica si oppone la filosofia che apre sempre nuovi orizzonti
L'idea che l'unica razionalit possibile sia la razionalit scientifica viene contestata dalla scien-
za fenomenologica, che considera i l mondo delle esperienze vissute dalla coscienza intenzio-
nale come precedente alla determinazione delle leggi della fisica, della storia e della geometria.
La filosofia ha a che fare con la vita intenzionale e schiude perci sempre nuovi orizzonti,
mentre la scienza, sistematica per definizione, mette ordine e stabilizza ci che la creativit i n -
tenzionale cattura intuitivamente. Solo grazie all'intuizione e all'intenzionalit la dimensione
soggettiva pu trionfare rispetto airoggetti\ismo scientifico sviluppando una piena consape-
volezza cosciente.
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1. La fenomenologa e Husserl
//formalismo dell'etica e letica materiale dei iw/or/ (1916) e Essenza eforme della simpatia (1923),
in cui Scheler presenta una riflessione etica al tempo stesso antiempirista e antikantiana.
Dell'etica d i Kant contesta l'elemento formalistico: i valori, che sono la materia della discipli-
na etica, non possono ridursi all'elemento meramente formale bens sono eterni e assoluti, a
differenza dei beni, che sono gli oggetti concreti i n cui i valori s incarnano.
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