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Quaternioni e numeri immaginari.

Ing. Silvano DOnofrio

Non sapevo della esistenza dei quaternioni fin quando dopo aver sbattuto il naso davanti ad un
articolo, a due articoli, anzi a tre articoli, ho deciso di capirci qualcosa.
Channo a che fare coi numeri complessi.
Che roba ?
E lestensione a quattro dimensioni dei numeri complessi a due dimensioni. Sono detti anche
numeri ipercomplessi.
Tutto chiaro? No? Buio completo come prima?
E poi a che cosa serviranno?
Sinceramente non lo so, scoprir tutto man mano che prendo informazioni. Ma prima di andare
avanti mi do una rinfrescatina sui numeri complessi, quelli con i quali abbiamo dovuto parecchio a
che fare nel corso dei nostri studi.

Numeri complessi.
Complessi non vuol dire che sono numeri complicati (o forse lo sono, non so, dipende). Si
chiamano complessi i numeri formati da una parte immaginaria e da una parte reale.

(a + ib)
Cosa sono i numeri immaginari?
Giusto.
Per capire non parto da una spiegazione matematica, ma diciamo Einteniana per rendere la cosa pi
divertente.
Cosa centra Einstein? Aspettate.
La famosa formuletta E = m c2 per una massa in movimento con velocit v prossima a quella
della luce c, diventa con la correzione (fattore) di Lorenz:

dove

la massa relativista.
Bene, per v>c la radice di questultima diventa negativa: 1 v2/c2 < 1 = -b
il denominatore diventa:

dove b il valore del radicando.


Se chiamiamo
che equivale a dire i2 = -1
ecco che abbiamo inventato un numero immaginario.
Ora torniamo alla nostra massa relativista m:
ovvero
m2 = m02 /b

Conclusione (di questo ragionamento quasi demenziale):


A velocit v>c la massa diventa negativa, una massa immaginaria.
Nel momento in cui la massa raggiunge la velocit delle luce diventa improvvisamente immaginaria
facendo comparire le famose particelle virtuali chiamate tachioni, di massa immaginaria per
lappunto, che viaggerebbero indisturbate nelluniverso.
In realt i numeri immaginari servono a risolvere equazioni di questo tipo:
x2 + 1 = 0
x2 = 1
x=i
una soluzione immaginaria, per lappunto.
Pi in generale i numeri immaginari servono a risolvere tutte le equazioni di secondo grado.
ax2 + bx +c = 0
quando
b2 4ac < 0
che da soluzioni immaginarie (come noto agli studenti delle scuole medie superiori).
Come si vede in fin dei conti questi numeri immaginari tanto complessi poi non sono.
A cosa servono?
Non a fare i conti della spesa.
Lo studio dei numeri complessi trova impiego nella matematica, fisica, ingegneria.
In ingegneria elettrotecnica (faccio un po di campanilismo) servono a rappresentare gli sfasamenti
delle correnti nei circuiti capacitivi e induttivi rispetto alle tensioni (vi risparmio la spiegazione).
Chiarito alla meglio e peggio cosa sono i numeri immaginari, andiamo avanti aggiungendo qualche
informazione in pi.

I numeri immaginari apparvero in matematica per la prima volta quando nel Cinquecento vennero
scoperte le formule per risolvere le equazioni di terzo e quarto grado.
Queste formule, in alcuni casi, richiedevano di estrarre radici quadrate di numeri negativi.
Sicuramente per non poteva esistere la radice quadrata di un numero negativo! Tutti sapevano che
il quadrato di un numero positivo positivo, e il quadrato di un numero negativo comunque
positivo. Il guaio che questi numeri uscivano fuori quando lequazione aveva non una ma
addirittura tre soluzioni possibili, e quindi il problema cera eccome.
Essendo i matematici persone molto pratiche, essi decisero di far finta che quei numeri si
comportassero come quelli usuali; tanto dicevano nel corso del procedimento di calcolo della
soluzione, prima o poi, essi ci facevano il favore di eliminarsi a vicenda per ottenere il risultato
finale di un numero reale.
Da l in poi i matematici si addormentarono per due secoli dando poca importanza ai numeri
immaginari. Fintanto che qualcuno pi arguto degli altri Gauss (c sempre qualcuno pi arguto)
face una osservazione tanto geniale quanto ovvia.
Su una retta, con origine zero, che va in una direzione (verso destra per esempio) il corrispondente
numero negativo di un numero positivo si trova esattamente dallaltra parte (verso sinistra) della
retta. Dalla parte negativa.
Significa che questo numero ha subito una rotazione in senso antiorario di 180 gradi.
Ed ecco lintuizione.

La radice quadrata di 1 dovrebbe essere qualcosa che applicata due volte d una rotazione di 180
gradi: il candidato ideale una rotazione di 90 gradi. E questo il numero immaginario, infatti i
moltiplicato per s stesso (una sola volta) fa 1, moltiplicato due vole fa -1. Quindi possiamo
immaginarlo come un numero che ruota di 90.
(i0 = 1, i1 = i, i2 = -1, i3 = (i2 * i) = -i, i4 = 1, )

Quaternioni.
Questa corrispondenza tra numeri complessi e punti del piano, e tra operazioni tra i numeri
complessi e trasformazioni geometriche del piano, ha portato a un altro fruttuoso risultato.
Se dunque la retta corrisponde ai numeri reali e il piano ai numeri complessi, non che ci possano
essere dei numeri che corrispondano allo spazio?
Naturalmente questi numeri devono avere tre componenti distinte, proprio come i reali
monodimensionali ne hanno una e i complessi bidimensionali ne hanno due (i numeri complessi
sono nella forma bidirezionale, a+ib).
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Il grande matematico irlandese William Rowan Hamilton dopo essersi trapanato il cervello per anni,
introduce i suoi quaternioni. Una estensione a quattro dimensioni dei numeri complessi a due
dimensioni.

q= a+ib+jc+kd
che gode delle seguenti propriet:

Non ci vedete niente? No?


Tranquilli. Nemmeno io, ma leggendo qua e l qualcosa ho capito.
Intanto diciamo che a,ib, jc, kd sono anche loro numeri complessi.
Lidea questa. In uno spazio planare, per individuare un punto, si danno la distanza r dallorigine e
langolo rispetto a una retta di partenza.
Nello spazio non basta avere la distanza dallorigine e due angoli: ce ne vogliono tre. E i
quaternioni q forniscono una notazione matematica per la rappresentazione di orientamenti e
rotazioni di oggetti in tre dimensioni.
Non vi sto a spiegare come, perch non mi ci sono nemmeno voluto mettere a capire i tanti i
passaggi matematici e le similitudini con le matrici di rotazione. C, tanto per dare un esempio, la
similitudine alle matrici di Pauli per la descrizione dello spin degli elettroni.
La conferma che i quaternioni rappresentano la rotazione di oggetti in tre dimensioni.
In conclusione i numeri complessi a due dimensioni rappresentano una rotazione in un campo
bidimensionale (ne abbiamo parlato poco sopra). I quaternioni con laggiunta di altri 3 numeri
immaginari e per le loro propriet forniscono una rotazione nello spazio.
Per semplificare e sbrogliare questa complicata matassa, i quaternioni trovano unimportante
applicazione nella modellizzazione delle rotazioni dello spazio.
Che non altro che la rappresentazione di orientamenti e rotazioni di oggetti in tre dimensioni
attorno ad un punto detto centro di istantanea rotazione.
A cosa servono allora?
Per questo motivo i quaternioni sono ampiamente usati nella fisica teorica (nella teoria della
relativit e nella meccanica quantistica) e in settori pi applicati, come la computer grafica 3D e la
robotica (per individuare la posizione spaziale dei bracci meccanici a pi snodi).
Scusa padrone interviene il mio cane che faceva finta di dormire sotto la scrivania non era pi
semplice scrive solo queste ultime quattro righe e ci avresti risparmiato tutto questo sbrodolamento?
Alle volte odio il mio cane.

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