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A una prima caldissima fase in cui la radiazione era la componente dominante
dell’Universo (durata circa 105 anni) è seguita l’attuale lunga epoca dominata dalla materia.
Il residuo odierno di questa prima fase è la radiazione di fondo cosmico ad una
temperatura di 2,7 K (gradi Kelvin) proveniente in maniera isotropa da tutte le direzioni
del cielo
A una prima caldissima fase in cui la radiazione era la componente dominante
dell’Universo (durata circa 105 anni) è seguita l’attuale lunga epoca dominata dalla materia.
Il residuo odierno di questa prima fase è la radiazione di fondo cosmico ad una
temperatura di 2,7 K (gradi Kelvin) proveniente in maniera isotropa da tutte le direzioni
del cielo
A una prima caldissima fase in cui la radiazione era la componente dominante
dell’Universo (durata circa 105 anni) è seguita l’attuale lunga epoca dominata dalla materia.
Il residuo odierno di questa prima fase è la radiazione di fondo cosmico ad una
temperatura di 2,7 K (gradi Kelvin) proveniente in maniera isotropa da tutte le direzioni
del cielo
Sommario Universo inflazionato ......................................................................................................................................... 1 Universo inflazionato parte prima: i punti oscuri del Big Bang .................................................................. 2 Universo inflazionato parte seconda: linflazione cosmica, la polarizzazione primordiale B ..................... 7
Universo inflazionato parte prima: i punti oscuri del Big Bang
Non ci sono pi dubbi. Lo sa anche la casalinga di Verona: luniverso nato da una grande esplosione 13,7 miliardi di anni fa da una singolarit (a temperatura e pressione indefinibili e raggio tendente a zero) generando luniverso. A una prima caldissima fase in cui la radiazione era la componente dominante dellUniverso (durata circa 10 5 anni) seguita lattuale lunga epoca dominata dalla materia. Il residuo odierno di questa prima fase la radiazione di fondo cosmico ad una temperatura di 2,7 K (gradi Kelvin) proveniente in maniera isotropa da tutte le direzioni del cielo e da una distanza di circa 3000h 1 megaparsec (un megaparsec, o Mpc, pari a pi di tre milioni di anni-luce), dove h la costante di Hubble in unit di Ho =100 km/s/Mpc. Questa distanza costituisce il nostro orizzonte osservabile, cio la massima profondit che un rivelatore di onde elettromagnetiche, sia esso un telescopio o unantenna radio, possa direttamente indagare. E la teoria del Modello Cosmologico Standard sovente anche chiamato modello del Big Bang. Da allora luniverso ha continuato a raffreddarsi ed a espandersi. Questo modello ha fornito una valida spiegazione a molti aspetti dellUniverso osservato tra i quali il red-shift della luce delle galassie lontane, la radiazione cosmica di fondo a microonde e le abbondanze primordiali degli elementi pi leggeri, eventi che hanno avuto luogo dopo il primo secondo dallinizio di tutto. Ma lascia nel contempo molti punti oscuri. Quali? Luniverso su larga scala infatti straordinariamente uniforme, tanto che se guardiamo in direzioni opposte, vediamo pi o meno la stessa scena: lo stesso numero di galassie e la stessa temperatura media. Se fosse valida la teoria originaria del Big Bang, quella che conosceva Einstein, ci sarebbe molto improbabile: sarebbe come tirare milioni di dadi e vedere che danno tutti lo stesso risultato. Su piccola scala invece luniverso ci appare disomogeneo. Infatti le galassie, ammassi e super-ammassi ci appaiono disformemente distribuite, che sta a dimostrare che ci doveva essere una disomogeneit delle attrazioni gravitazionali negli stanti iniziali. La grande precisione dellequilibrio della densit di energia dellUniverso che determina la geometria delluniverso (il suo orizzonte). A tutto questo va aggiunto un altro punto oscuro. Considerazioni di origine elettromagnetico (incongruenze legate alla produzione dei monopoli magnetici e orientamento delle porte di Bloch, che non sto a spiegare) fanno ritenere che luniverso avrebbe dovuto raggiungere lattuale temperatura di 3 K (gradi Kelvin) dopo soli 30.000 anni e non dopo gli attuali 10/15 miliardi di anni. Pi semplicemente. I fotoni della radiazione di fondo provenienti da regioni dello spazio (o piu precisamente della superficie di ultimo scattering, ultima porzione di spazio trasparente) mostrano una straordinaria uniformit di caratteristiche in particolare di temperatura. Come se avessero raggiunto una situazione di equilibrio termico che pero puo avvenire solo attraverso interazioni fra le varie regioni. Il problema e che tali regioni non hanno a priori potuto scambiarsi informazioni poiche la loro separazione e tale che i fotoni emessi da una di esse non hanno potuto raggiungere laltra. Spieghiamo le cose un po meglio. Lorizzonte delluniverso. Lorizzonte delluniverso sostanzialmente la superficie che delimita ci che possiamo vedere da ci che non possiamo vedere, perch la luce emessa da questi eventi non ancora arrivata fino a noi. Immaginiamo ora di essere in un punto iniziale di coordinate comoventi che prendiamo come riferimento, quindi uguale a zero. Cosa sono le coordinate comoventi? Giusto. Ok, fate un po di attenzione, perch un concetto di importanza in astronomia. Le coordinate comoventi o meglio la distanza comovente un modo conveniente per definire le distanze tra oggetti in maniera indipendente dal tempo. E la separazione che gli oggetti avrebbero oggi se entrambi gli oggetti non si muovessero. Questa definizione resa necessaria per rendere le coordinate un sistema che si espande assieme alluniverso.
Faccio un esempio per essere pi chiaro. La parte alta della immagine a lato riporta le distanze delle case di un paesino dalla scuola. Ora se ingrandiamo (espandiamo) la foto del doppio, le case si sono allontanate del doppio, ma le distanze sono rimaste le stesse. Ora domandiamoci qual la distanza percorsa dalla luce a partire da t=0, ovvero dal big bang. Durante un intervallo di tempo dt la luce percorre una distanza comovente dx = c dt/a (c=velocit della luce) cosicch la distanza comovente totale percorsa dalla luce fra t=0 e il tempo t vale:
Dove il denominatore il fattore di scala. Bene, limportanza di questa grandezza che nessuna informazione ha potuto propagarsi pi lontano di dallinizio dei tempi. Il problema , quindi, che tali regioni non hanno a priori potuto scambiarsi informazioni poich la loro separazione tale che i fotoni emessi da una di esse non hanno potuto raggiungere laltra. Regioni separate da distanze superiori a non hanno potuto essere in contatto causale. rappresenta lorizzonte comovente, pi esattamente, lorizzonte di particella. Naturalmente si pu anche pensare come un tempo e allora viene chiamato tempo conforme. La curvatura dello spazio. In merito alla curvatura dello spazio lesistenza di un orizzonte dipende dalla forma della funzione a(t) cioe dal modello di universo. Dalla equazione di Friedmann si ricava che =1 (rapporto fra densit reale e densit critica delluniverso), ovvero la curvatura e nulla.
Luniverso quindi allinizio della sua evoluzione termica doveva essere in condizioni tali che la densit fosse 1 o, cosa equivalente, che la curvatura delluniverso fosse nulla.
Lentropia. Per quanto riguarda lentropia (tendenza di un sistema al disordine) lentropia , S , della regione visibile delluniverso data dallentropia contenuta in una sfera il cui raggio pari allorizzonte attuale. Lentropia circa pari al numero di fotoni contenuti nella sfera.
Nel Modello Standard lespansione delluniverso adiabatico (sistema chiuso che non pu scambiare calore con lambiente esterno) e quindi tale enorme valore della entropia deve apparire come una condizione iniziale. S adimensionale e a priori non c alcuna giustificazione o spiegazione perch una quantit adimensionale debba avere un tale valore. Ok, spiegata alla meno peggio le pi note incongruenze (salto quella riguardante i monopoli magnetici, troppo complicato da spiegare in questa sede), qual il motivo di queste incongruenze? Difficile dare una risposta. Tutto quello che la scienza sa, parte dai pochi istanti successivi al Big Bang. Andare oltre questo limite ce lo impedisce la meccanica quantistica. Perch penserete? Ve lo faccio spiegare da un esperto in meccanica quantistica, il mio cane. Perch il concetto della singolarit solo conseguenza della descrizione della versione classica della Relativit Generale, quando sappiamo che per le leggi che governano lo spazio-tempo dellestremamente piccole dovremmo usare la meccanica quantistica.
Detta in parole pi semplici continua il mio assistente a quattro zampe la meccanica quantistica ci dice che la costante (spazio-tempo) di Planck la minima lunghezza al di sotto della quale lo spazio perde qualsiasi significato fisico. Tanto per rendere lidea guardate lordine di grandezza della costante di Planck: 6,626 * 10^-34 Js (6,626 diviso 10 seguito da 34 zeri) .
La teoria classica applicabile, quindi solo a tempi successivi al tempo di Planck. Cosa fare allora se nessuna teoria pu descrivere cosa successe entro i primissimi attimi dalla esplosione del big Bang? Tutti questi problemi vennero abilmente risolti, almeno teoricamente, dalla teoria inflazionaria, sviluppata nei primi anni ottanta dal fisico statunitense Alan Guth .
Universo inflazionato parte seconda: linflazione cosmica, la polarizzazione primordiale B
Sicuramente avete gi visto da qualche parte questa figura ma non sapete che roba sia. N avete capito cosa sono questi trattini messi l in modo disordinato. Tranquilli. Non siete gli unici. E successo anche ad un mio amico con tanto di laurea. Potrei liquidare la questione, come ho fatto con il mio amico che poco gradisce le spiegazioni, dicendo che limmagine rappresenta i raggi della luce primordiale a conferma della teoria della inflazione cosmica o se preferite la espansione esponenziale delluniverso. La teoria che spiega lattuale grado di omogeneit dellUniverso. Con voi invece ho un conto in sospeso dal precedente post. Cosa centrano questi raggi con linflazione cosmica, penserete? Andiamo per ordine. Il punto di partenza era questo: luniverso ci appare uguale da qualsiasi parte lo osserviamo, isotropo ed omogeneo in un sistema adiabatico. Perch? si sono domandati i fisici. Perch ogni regione dello spazio doveva essere calda esattamente come qualsiasi altra regione dello spazio anche lontanissima? Per dare una spiegazione facciamo un passo indietro. Siamo nel 1964, un anno in cui sono successe tante cose incredibili da condizionare i successivi 50 anni. Nel 1964 Higgs ipotizz lesistenza di una particella che prese il suo nome. Lo stesso anno gli ingegneri Penzias e Wilson (che nel 1978 vinsero il Nobel per la scoperta) scoprirono accidentalmente un rumore che proveniva in modo uniforme da qualsiasi direzione dello spazio. Era il suono delluniverso primordiale allet di 380.000 anni circa. Il residuo fossile dellenergia rilasciata al momento del Big Bang. La scoperta e la conferma dellesistenza della radiazione cosmica di fondo a microonde ebbe anche il merito di indicare chiaramente il Big Bang come la migliore teoria sullorigine e sullevoluzione delluniverso. Successivamente il satellite Cobe, lanciato nel 1989, fece unanalisi pi precisa. Scopr che la radiazione cosmica di fondo non era perfettamente uniforme come rilevato inizialmente. Dopo Cobe, il satellite che ha studiato nel dettaglio la radiazione fossile stato WMAP.
La immagine che vediamo la mappa della radiazione di fondo ricavata dal satellite Wmap che ci svela i dettagli dei primi attimi di vita dellUniverso. Le chiazze che vanno dal giallo al rosso, corrispondenti a zone leggermente pi fredde e altre a zone pi calde, rappresentano i semi da cui si sarebbero formati gli ammassi di galassie, le galassie. Cosa centra la radiazione cosmica di fondo con luniverso inflazionato che stiamo trattando? immagino vi state domandando di nuovo. Ora lo scopriamo. La mappa rappresenta il pi dettagliato disegno, a tutto cielo, della radiazione cosmica di fondo. un risultato che ci svela i dettagli dei primi attimi di vita dellUniverso e per primo attimo, in ambito cosmologico, da prendere abbastanza alla lettera: si parla di 10 - 30 secondi dopo il Big Bang. In un certo senso la radiazione di fondo ci dice che il nostro cosmo avrebbe esattamente 13,81 miliardi di anni, con unincertezza statistica attorno a cinquanta milioni di anni, e che nellattimo della esplosone luniverso non era per niente omogeneo come lo vediamo ora. Durante il Big Bang, luniverso visibile era concentrato in un punto molto pi piccolo di un atomo. Su questo stadio primordiale non sappiamo praticamente nulla, perch le nostre teorie falliscono in condizioni cos estreme. Possiamo soltanto dire che, in quelle primissime fasi, luniverso era composto da un concentrato caldissimo di energia, soggetto a fluttuazioni di natura quantistica, cio dovute al fatto che nel mondo microscopico non c mai nulla di perfettamente fermo, ma tutto si muove come in un calderone dacqua in continua ebollizione. Il Big Bang poteva essere assimilato ad un plasma incandescente. Le fluttuazioni primordiali interviene il mio cane che ne sa di meccanica quantistica in questo plasma quantistico erano cos intense da sconvolgere lo spazio e il tempo, per cui dovevano esserci zone e momenti in cui le distanze si accorciavano, altre in cui si allungavano. E nemmeno lo scorrere del tempo era uniforme: in alcune situazioni accelerava, in altre rallentava. Forse ogni tanto si creavano perfino minuscole macchine del tempo capaci di raggiungere il passato!
Ed ecco continuo io che nel 1980, Alan Guth, del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Cambridge (USA), ipotizz che il cosmo avrebbe attraversato, pochissimi istanti dopo il Big Bang, una fase di espansione esponenziale, che lo fece passare, in poche decine di trilionesimi di trilionesimi di trilionesimi di secondo, da dimensioni subatomiche a quelle di un campo da calcio e via via sempre pi grande. Lidea di base dellinflazione che prima dellinizio del Big Bang, ma dopo il tempo di Planck (dove h la costante di Plank, G la costate gravitazionale e c la velocit della luce), luniverso si sia trovato in uno stato quantico e che in esso abbia luogo unespansione esponenziale del tipo:
A causa dellespansione esponenziale una piccola porzione delluniverso quindi con dimensioni (lunghezza di Plank)
in un tempo, ancora fuori dalla portata dei nostri strumenti di misura, che dur un niente: indicativamente 10 -36
secondi cio 0,00 01 secondi, scritto con 36 zeri, si espanso a dimensioni superiori a quelle dellorizzonte attuale. In una fase immediatamente successiva, e per un tempo altrettanto breve, luniverso esplose in modo iperbolico, espandendosi di 10 40 volte. Per capirci meglio come un pixel di una foto che viene enormemente ingrandito ma tutto rimane enormemente omogeneo. Porzioni di spazio molto pi piccole di un nucleo atomico furono, cos, proiettate su scala cosmica. Questa fase si chiama inflazione. Cosa significa? Questo brevissimo periodo, iniziato 10 35 secondi dopo la nascita dellUniverso e durato intorno ai 10 36 secondi, sarebbe stato capace di moltiplicare il fattore di scala cosmico, cio la distanza che separa due qualsiasi punti (galassie) dellUniverso, di un fattore superiore a10 40 volte (1 seguito da 40 zeri) . Quali sono le conseguenze? un contemporaneo raffreddamento della materia primordiale; una pressoch totale scomparsa delle fluttuazioni di materia eventualmente presenti nella fase anteriore; un appiattimento della curvatura iniziale dello spazio tridimensionale, fino a valori compatibili con le osservazioni attuali; questultimo fenomeno paragonabile allappiattimento locale della superficie bidimensionale di una sfera sottoposta a espansione. Ok, ritorniamo alla nostra radiazione di fondo per scoprire la relazione con la inflazione. Sappiamo che la radiazione di fondo il primo segnale elettromagnetico emesso dal Big Bang. Esso viaggia indisturbato da 13,7 miliardi di anni e per la precisione da 380mila anni dopo il big Bang: dallistante in cui nuclei ed elettroni, combinandosi, hanno dato origine agli atomi, spalancando cos la finestra che ha reso luniverso trasparente. Ora il problema che si pone come verificare una ipotesi come questa della inflazione su una cosa che non possiamo vedere perch precedente alla formazione della luce. Lidea era quella di osservare gli effetti dellinflazione. Secondo la relativit generale di Einstein un evento cos violento (Big Bang) avrebbe generato delle spaventose onde gravitazionali, disturbi dello spazio tempo che si propagano nello spazio come onde. Ma siccome non siamo stati in grado di rilevarle direttamente si cercato di trovarle proprio sulla radiazione cosmica di fondo. Si cercato in definitiva di scoprire come le onde gravitazionali abbiano influenzato la polarizzazione della luce, cio la direzione in cui si propaga in un campo elettrico. Come? Ecco la scoperta. I raggi di luce polarizzati normalmente sotto gli effetti di onde gravitazionali tendono a disporsi a vortice in modo B. Gli scienziati hanno quindi dedotto come le polarizzazioni dellintera radiazione elettromagnetica primordiale si sarebbero disposte.
Quello che rimaneva da fare era osservare di nuovo il fondo cosmico con un telescopio talmente forte che mostrasse anche le polarizzazione della luce. Questo stato fatto dai ricercatori di Bicep2 (Background Imaging of Cosmic Extragalactic Polarization), con un telescopio sensibile alle microonde installato in Antartide, rilevando quello che viene chiamata polarizzazione primordiale B. Il telescopio Bicep2 avrebbe catturato unistantanea di queste onde gravitazionali primordiali, cos come si presentavano 380 mila anni dopo il Big Bang, quando le stelle non si erano ancora formate e la materia era disseminata nello spazio sotto forma di brodo primordiale di plasma. Le onde gravitazionali avrebbero, cos, disposto i raggi di luce polarizzati esattamente in modo B come rappresentati dalla figura in alto. Limportanza sta nel fatto che finora esiste solo una rilevazione (indiretta) delle onde gravitazionali; e poi perch sarebbe la prima prova di un evento, linflazione cosmica finora soltanto prevista teoricamente. Bene, con questo sono arrivato alla fine: abbiamo parlato della teoria della inflazione a giustificazione della omogeneit delluniverso e della prova della sua esistenza con la scoperta delle onde gravitazionali primordiali. La domanda ora: questa mappa corrisponde alle previsioni? Diciamo che ci va molto vicino. Ora sta agli altri scienziati scoprire se questa si pu chiamare scoperta. In questo caso si sar aggiunto un nuovo tassello alla conoscenza. Ma non andate via, ora vi dico dellaltro. Anzi vi faccio una domanda che ha sempre a che fare con la inflazione. Secondo voi luniverso tutto quello che vediamo. Luniverso racchiuso in quello che comunemente noto come orizzonte cosmico? Se la risposta no, avete indovinato. Secondo le teorie pi recenti, la luce ha cominciato a propagarsi nelluniverso almeno 13,2 miliardi di anni fa, dopo la cosiddetta dark age , ovvero una fase primordiale in cui, data lenorme densit delluniverso neoformato, non sarebbero ancora esistiti fotoni liberi e, quindi, sorgenti luminose. Questa fase non dovrebbe essere durata pi di 0,5 miliardi di anni Avete capito bene: la luce si accesa ben 0,5 miliardi di anni dopo il Big Bang. Cosa significa? Poich linflazione avvenne a una velocit superiore a quella della luce, la radiazione luminosa non riusc a tenere il passo con essa. Si cre quindi uno scarto fra la porzione di universo raggiunta dalla luce e il cosmo nella sua totalit. E con lespansione successiva, tuttora in corso, lo scarto si mantenuto. Nessuno strumento in grado di vedere che cosa c al di l della porzione raggiunta dalla luce, ma si stima che oltre quel confine ci siano ancora miliardi di anni luce di universo non osservabile. Forse 50.