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Lavoisier: legge di conservazione della massa, massa reagenti = massa prodotti.

Proust: legge della composizione costante, uno stesso composto ha sempre lo stesso rapporto in massa dei
suoi ingredienti.

Dalton: legge delle proporzioni multiple, quando due elementi formano più di un composto, per una
definita massa del primo elemento, le masse del secondo si trovano in un rapporto semplice e intero.

Gay-Lussac: legge dei volumi di combinazione, in una reazione chimica i volumi dei gas che si combinano e
quelli che si formano stanno tra loro in rapporti esprimibili con numeri interi e piccoli.

Avogadro: legge di Avogadro, nelle stesse condizioni di temperatura e di pressione, volumi uguali di gas
diversi contengono lo stesso numero di molecole.

Lungo i periodi gli elementi si distribuiscono per numero atomico crescente.


Gli elementi dello stesso gruppo hanno proprietà chimiche e fisiche simili.

La tavola periodica degli elementi è lo schema, ideato nel 1869 dal chimico russo Dmitri Ivanovich
Mendeleev, con cui sono ordinati gli elementi chimici sulla base del loro numero atomico.

Una miscela è detta eterogenea quando le sostanze non sono miscibili tra loro.
Se il soluto è solubile nel solvente, è detta omogenea o soluzione.

La cromatografia consiste nel trattenere (adsorbire) una miscela su un solido o su carta porosa (fase
stazionaria) che ha il compito di trattenere con forze differenti i componenti della miscela.
Poi, con l'aggiunta di un eluente (fase mobile), i componenti della miscela vengono trascinati con diversa
velocità per cui si separano.

Riportando in un grafico i valori di temperatura annotati durante il riscaldamento si ottiene una curva di
fusione.
La curva di riscaldamento di un solido, che contiene una miscela di sostanze, come la cera, mostra che il
solido fonde in un intervallo di temperatura, non c’è la sosta termica.

La cromatografia è un processo fisico di separazione dei costituenti di una miscela. Consiste nel fare
adsorbire una miscela su un solido o su car ta porosa (fase stazionaria) che ha il compito di trattenere con
forze differenti i componenti della miscela. In seguito, con l'aggiunta di un eluente (fase mobile). I
componenti la miscela vengono trascinati con diversa velocità per cui si separano.

Nella cromatografia in colonna viene utilizzata una colonna di vetro riempita con ossido di alluminio, che
costituisce la fase stazionaria.

Le particelle delle sostanze costituenti una miscela liquida omogenea. che viene versata in piccola quantità
nella parte alta della colonna, vengo no adsorbite dalla superficie del solido con forze di diversa intensità.
Quin di ogni componente della miscela viene adsorbito in maniera differente. In seguito all'aggiunta di un
solvente adatto (eluente), che viene specifi cato per ogni analisi, il componente che ha una maggiore affinità
per la fa se mobile si muoverà con maggiore velocità attraverso il sistema cromato grafico, mentre quello
che presenta una minore affinità si muoverà più lentamente.

Alla fine le sostanze si stratificheranno sotto forma di bande che possono essere identificate (figura 34).

Nella rappresentazione schematica di figura 35 consideriamo una misce la di tre sostanze A, B e C che
vengono adsorbite dal solido con forze de crescenti, cioè maggiore per A rispetto a B e maggiore per B
rispetto a C Quando si aggiunge il solvente eluente, la sostanza meno adsorbita C verrà trascinata con
maggiore velocità rispetto a B e questa con maggiore velocità rispetto ad A. per cui alla fine si avrà una
separazione completa delle tre sostanze della miscela. Un altro tipo di cromatografia, la cromatografia su
carta, utilizza una striscia di carta porosa, ad esempio la carta da filtro, come solido adsorbente, ed un
solvente adatto come liquido eluente. Con questa metodica si separano facilmente i costituenti degli
inchiostri e degli estratti delle foglie verdi. Alcune macchie della miscela omogenea vengono lasciate sulla
parte inferiore di un foglio di carta che è immersa per circa 5 cm nel liquido eluente. Le macchie e l'eluente
non devono venire in contatto. Nel recipiente, chiuso ermeticamente, il liquido eluente sale lungo il foglio
per capillarità (cromatografia ascendente) (figura 36a). ed alla fine i componenti della miscela risultano
separati in bande (figura 36b).

C1

L’energia (E) è la capacità di compiere un lavoro o di produrre calore.

L’energia cinetica (Ec) è quella posseduta da un corpo in movimento.


Essa dipende dalla massa e dalla velocità di esso. Ec = ½ m * v2

L’energia potenziale (Ep) è quella posseduta da un corpo per la sua posizione, massa e l’accelerazione di
gravità. Ep = m * g * h

Legge di conversazione dell’energia: può essere convertita da una forma ad un’altra, ma non può essere né
creata né distrutta.

Il calore specifico è la quantità di energia termica necessaria per modificare la temperatura di un grammo
di sostanza di un grado Celsius o kelvin. Si misura in J/g * K = J/g * °C

La quantità di energia termica fornita o sottratta ad una data massa di sostanza è calcolata con la seguente
equazione: q = C x m x ΔT

La precisione o riproducibilità indica se multiple misure di una grandezza dà valori vicini tra loro.

L’accuratezza indica se i valori forniti dalla misura di una grandezza ed il valore vero, o accettato come tale,
sono in accordo tra di loro.

C2

1 – La materia e il modello particellare

Materia è tutto ciò che possiede una massa e occupa un volume.

La materia, secondo il modello particellare, è costituita da particelle estremamente piccole in continuo


movimento.

La diffusione è il processo con cui i gas si muovono per occupare tutto lo spazio che hanno a disposizione.

Lo stato di plasma si forma nei tubi a fluorescenza e con le scariche elettriche dei fulmini. Un plasma è
simile ad un gas, ma le particelle sono cariche elettricamente ed estremamente ricche di energia.
Nelle reazioni nucleari che si verificano nel Sole la materia esiste sotto forma di plasma.

Materia
è uniforme in ogni sua parte?
SI’: miscela omogenea NO: miscela eterogenea
Può essere separata con processi fisici?
SI’: soluzione NO: sostanza pura
Si può decomporre chimicamente?
SI’: composto NO: elemento

Ciascuna sostanza pura possiede una serie di proprietà caratteristiche che consentono di identificarla.
Esse possono essere fisiche o chimiche.
Le proprietà fisiche possono essere osservate e misurate senza che la sostanza interessata cambi identità.
Le proprietà fisiche intensive permettono di identificare una sostanza. Esse sono costanti data la sostanza.
Le proprietà estensive dipendono dalla quantità del campione. (massa, volume)
Le proprietà chimiche si manifestano quando una sostanza interagisce con altre sostanze, sono intensive.

In una miscela l’identità di ciascuna sostanza viene conservata.

Sono dette trasformazioni fisiche quelle in cui l'identità delle sostanze non varia.

Da una miscela si possono sempre ottenere le sostanze pure che la compongono.

I processi usati sono di tipo fisico e si basano sulle differenti proprietà fisiche delle sostanze.

Filtrazione = eterogenea → dimensioni delle particelle.


Centrifugazione = eterogenea → densità.
Distillazione = omogenea → punto di ebollizione.
Cristallizzazione = solida → solubilità dei componenti al variare della temperatura.

La cromatografia consiste nel adsorbire una miscela su un solido (fase stazionaria) che ha il compito di
trattenere con forze differenti i componenti della miscela. Poi, con l'aggiunta di un eluente (fase mobile), i
componenti della miscela vengono trascinati con diversa velocità per cui si separano.

C3

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