Sei sulla pagina 1di 4

L’EQUILIBRIO CHIMICO

L’equilibrio dinamico
Si dice che molte reazioni si possono definire incomplete perché la quantità di prodotto che si ottiene è
minore di quella che si prevedeva. Talvolta i reagenti addirittura scompaiono oppure i prodotti e i reagenti
sono nello stesso contenitore ma la reazione non avanza.

In generale le reazioni non arrivano a compimento perché raggiungono uno stato specifico detto
equilibrio chimico. Possiamo fare l’esempio dell’acqua e del ghiaccio. Si fa sciogliere acqua e ghiaccio e si
avrà sempre la stessa quantità di acqua liquida e solida. Succede perché le molecole di H 2O(s) passano in
continuazione allo stato liquido ma sono bilanciate da altrettante molecole di H2O(l) che diventano ghiaccio.
In questo caso di parla di trasformazioni reversibili in equilibrio dinamico, che in questo specifico caso viene
chiamato equilibrio di fase.

Si può osservare che:

 Un sistema è in equilibrio quando non variano più le sue proprietà macroscopiche osservabili
 L’equilibrio è dinamico quando, a livello macroscopico, è il risultato di due processi opposti che
avanzano alla stessa velocità

H2O(s) ↔ H2O(l)
Le situazioni di equilibrio dinamico non sono frequenti in natura perché richiedono sistemi chiusi la cui
temperatura rimanga costante, finché queste condizioni non sono garantite il sistema rimane in equilibrio
e in esso non avvengono più variazioni a livello macroscopico.

L’equilibrio chimico nelle reazioni


L’equilibrio dinamico può esserci anche nelle reazioni chimiche, cambia solo che al posto delle fasi avremo
a destra prodotti e a sinistra i reagenti.

Prendiamo una certa quantità di acido cloridrico, con concentrazione 1 M. A temperatura ambiente non
succede niente ma se si aumenta la temperatura comparirà una colorazione viola dovuta alla comparsa di
I2. In realtà però la reazione non continua fino alla decomposizione ma le molecole riprendono a reagire tra
di loro.

Più in generale: “a T e p costanti, un sistema chimico chiuso è in equilibrio se la concentrazione dei


reagenti o dei prodotti è costante nel tempo”.
Lo stato di equilibrio si raggiunge sia a partire dai soli reagenti che dai soli prodotti. Da ricordare bene che
lo stato di equilibrio non va confuso con l’inerzia chimica, semplicemente non ci sono le condizioni per
proseguire la reazione.

La costante di equilibrio
All’equilibrio esiste una semplice relazione che lega le concentrazioni dei prodotti e quelle dei reagenti.

Si prenda una reazione generica di tipo aA + bB = cC + dD. Si può tradurre più semplicemente in
[𝐶]𝑐 × [𝐷]𝑑
Keq=[𝐴]𝑎 × [𝐵]𝑏 . Questa è nota come la legge dell’azione di massa.

L’enunciato della legge di massa è il seguente: “in un sistema chimico all’equilibrio, a una data
temperatura e a una data pressione, il rapporto fra il prodotto delle concentrazioni molari dei prodotti e
il prodotto delle concentrazioni molari dei reagenti, elevate ciascuna al proprio coefficiente
stechiometrico, è costante”.

Valgono le seguenti regole:

 Le concentrazioni dei prodotti si pongono al numeratore e quelle dei reagenti al denominatore:


tutte le concentrazioni sono il mol/L es sono indicate con le parentesi quadre [];
 Le concentrazioni vanno elevate a potenza con i rispettivi coefficienti di reazione e poi moltiplicate
fra loro.

Se la constante è molto grande significa che la concentrazione dei prodotti è molto maggiore di quella dei
pformati
pochissimi prodotti e che la reazione ha raggiunto l’equilibrio.

 Keq molto grande: la reazione procede quasi fino al completamento e l’equilibrio è spostato a
destra
 Keq circa uguale a 1: all’equilibrio le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti sono praticamente
uguali
 Keq molto piccola: la reazione inversa è favorita e l’equilibrio è spostato verso sinistra, le
concentrazioni dei reagenti sono maggiori di quelle dei prodotti.

La costante degli equilibri in fase gassosa


Nelle reazioni omogenee in fase gassosa possiamo esprimere la costante di equilibrio non solo in funzione
delle concentrazioni ma anche in funzione delle pressioni parziali dei gas. Distringuiamo K c e Kp.
𝑃𝑐 𝐶 × 𝑃𝑑𝐷
Si prenda aA + bB = cC + dD tutti e 4 allo stato gassoso. Si ha Kp = 𝑃𝑎𝐴 × 𝑃𝑏𝐵 . Kp e Kp sono in relazione tra loro
perché la pressione parziale di un gas dipende dalla sua concentrazione molare. Sappiamo che p = n/V *
RT, quindi Kp= Kc * (RT)∆n dove ∆n = np – nr indica la differenza tra la somma dei coefficienti stechiometrici
dei prodotti e la somma dei coefficienti dei reagenti nell’equazione bilanciata.

Se ∆n = 0 il fattore (RT) vale 1 quindi Kp e Kc sono uguali.

La costante di equilibrio e la temperatura


Il valore di Keq varia con la temperatura: per ogni temperatura esistono all’equilibrio un diverso valore di
K e diverse concentrazioni.

Se un aumento di temperatura provoca un aumento di prodotto significa che la reazione diretta è


endotermica. La variazione della costante di equilibrio spiega queste osservazioni; infatti, a 25 °C, Keq = 4,5 x
10-3, a 100° C è 58 volte più grande e a 0 °C è circa 8 volte più piccola.

Nelle reazioni endotermiche il valore della costante di equilibrio aumenta all'aumentare della
temperatura; nelle reazioni esotermiche, invece, il valore diminuisce all'aumentare della temperatura.

Il quoziente di reazione
Prima di raggiungere lo stato di equilibrio, però, le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti varia nel
tempo.

Se la reazione diretta prevale sulla reazione inversa, il numero di molecole che scompaiono non è bilanciato
da quello delle molecole che si formano a partire dai prodotti.
A temperatura costante, il rapporto tra il prodotto delle concentrazioni dei prodotti e quello delle
concentrazioni dei reagenti, elevate ciascuno al proprio coefficiente stechiometrico, viene chiamato
quoziente di reazione e viene indicato con Q c.

Solo l'equilibrio il quoziente di reazione assume il valore numerico della costante di equilibrio.

In generale:

 quando un sistema non ancora raggiunto l'equilibrio, i valori di Q e di K non corrispondono;


 Se Q < K prevale la reazione diretta e aumenta nel tempo la concentrazione dei prodotti;
 Se Q > K, prevale la reazione inversa aumenta nel tempo la concentrazione dei reagenti;
 I valori di Q e K corrispondono soltanto all'equilibrio.

Il principio di Le Chatelier
Cosa succede se uno dei fattori come temperatura pressione in quantità dei reagenti viene variato durante
una reazione? La risposta ciò viene dall’applicazione del principio dell’equilibrio mobile. Un sistema
all’equilibrio, perturbato non azione esterna, reagisce in modo da ridurne o annullarne l’effetto,
ristabilendo l’equilibrio. Per ripristinare l’equilibrio, il sistema reagisce in modo da consumare parte della
specie aggiunta. Aggiungendo quindi un reagente a un sistema all’equilibrio, l’equilibrio si sposta nella
direzione che consente la scomparsa di una parte del reagente aggiunto e la formazione del prodotto.
Viceversa se aggiungiamo un prodotto al sistema all’equilibrio provochiamo una reazione opposta. Inoltre,
l’aumento di pressione di un sistema gassoso dall’equilibrio comporta lo spostamento dell’equilibrio nella
direzione in cui è presente il numero minore di molecole; viceversa l’aumento del volume a disposizione e
quindi la diminuzione della pressione favorisce lo spostamento dell’equilibrio nella direzione in cui è
presente il numero maggiore di molecole. Infine, se si riscalda un sistema all’equilibrio, si favorisce la
reazione endotermica; se invece si raffredda, si favorisce la reazione esotermica.un catalizzatore non hai
alcuna influenza sulla posizione dell’equilibrio ma agisce sulla velocità di raggiungimento di esso,
accelerando in ugual misura sia la reazione diretta che quella inversa.

L’EQUILIBRIO DI SOLUBILITÀ
Cosa succede se uno dei componenti di una reazione in una fase diversa? Sciogliendo in acqua è un
composto ionico solido si passa spontaneamente da uno stato iniziale di ordine, reticolo cristallino, quello
finale di disordine, la soluzione.

La maggiore o minore solubilità di un solido il risultato di due tendenze: la tendenza all’aumento del
disordine, che favorisce il formarsi della soluzione, e la tendenza a raggiungere uno stato caratterizzato da
legami forti che, in genere, favorisce l’esistenza del solido indisciolto. Quando la soluzione è satura la sua
concentrazione non varia più, poiché equilibrio dinamico con il corpo di fondo. Il prodotto di solubilità di
una sostanza corrisponde al prodotto delle concentrazioni molari degli ioni presenti nella soluzione satura,
ciascuna elevata al proprio coefficiente stechiometrico. Il valore di questa costante è tanto più piccolo
quanto meno è solubile la sostanza. Il valore quindi rappresenta un limite invalicabile per il prodotto delle
concentrazioni ioniche.

Se il prodotto delle concentrazioni degli ioni, ognuna elevata al proprio coefficiente stechiometrico, supera
il valore del prodotto di solubilità, il composto ionico precipita, altrimenti rimane in soluzione. La
concentrazione molare di un sale nella sua soluzione satura viene chiamata solubilità molare. Un sistema
costituito da un composto ionico poco solubile in equilibrio reagisce all’interferenza esterna secondo il
principio di LeChatelier.se la solubilizzazione è un fenomeno endotermico, la somministrazione di calore
favorirà la formazione della soluzione: La solubilità, quindi, aumenta a temperature più elevate.
Alcune sostanze, invece, si sciolgono provocando il riscaldamento e perciò la solubilità diminuisce
all’aumentare della temperatura. Aggiungendo a una soluzione di NaCl una soluzione in satura di PbCl2 si
forma un solido bianco che precipita. L’aggiunta di cloruro di sodio ha quindi portato a un aumento degli
ioni cloruro. Il sistema risponde a questa variazione si sposta verso sinistra, in modo da consumare gli ioni
cloruro. Questo determina la precipitazione di PbCl2. Non si ristabilisce l’equilibrio in soluzione sarà
presente te una quantità inferiore di ioni Pb2+. Lo ione cloruro è comune a entrambi i sali, per cui è
chiamato ione comune. L’aggiunta dell’ione comune abbassa la solubilità di PbCl2 (effetto dello ione
comune). Se invece si introduce una sostanza che reagisce con lo ione cloruro con lo ione piombo, questa
sposta l’equilibrio verso destra, favorendo la solubilizzazione del corpo di fondo

Potrebbero piacerti anche