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Scienza ampia che si occupa dello studio delle sostanze a partire dagli elementi che li compongono,
valutandone la struttura, la composizione molecolare, le proprietà e le trasformazioni che possono incorrere.
L’etimologia deriva da un termine arabo che indica legare, fondere insieme, ma altre teorie indicano una
origine cinese che significa “succo per fare l’oro”.
La chimica nasce già in antichità coi filosofi greci che intuiscono la presenza di un’unità base nella struttura
della materia: atomo.
Spesso in passato chi si occupava di chimica era allontanato perché ritenuto pericoloso, specialmente in certi
contesti religiosi.
Con l’affermazione in europa dei principi dell’illuminismo(XVIIIsec.) si sviluppa il metodo razionale e
scientifico. Lavoisier approcciò la nomenclatura chimica abbattendo l’idea del flogisto: una sostanza
sconosciuta sprigionata dalla combustione della materia.
Il principio di Lavoisier corrisponde alla legge di conservazione della massa e rappresenta la base della
chimica moderna: nulla si crea né si distrugge, ma si trasforma(quantità in gioco prima e dopo una reazione
devono essere uguali).
Il metodo scientifico è il risultato della curiosità e quindi delle domande che ne scaturiscono e delle risposte
che riusciamo a fornire attraverso conoscenze già note, ipotesi e verifiche sperimentali. Il risultato ottenuto
dovrà essere pubblicato per permettere ai posteri di poter continuare l’investigazione.
Affinché tutto ciò possa essere sviluppato è necessario disporre di un linguaggio comune, per tale ragione si
utilizzano la tavola periodica e il Sistema Internazionale per esprimere le grandezze misurabili(estensive se
dipendono dalle dimensioni e si possono sommare o sottrarre: massa, volume, lunghezza, area; intensive se
non dipendono da dimensioni e non possono essere sommate o sottratte: temperatura, densità, peso
specifico, molarità...).
Le misure fondamentali sono:
lunghezza(m): distanza tra due punti; il metro corrisponde alla distanza che percorre la luce nel vuoto
in 1/299792458s;
massa: quantità di materia, cioè tendenza ad opporsi a variazione del proprio stato di quiete o moto;
kg;
tempo(s);
corrente elettrica(A);
temperatura(K=°C+273.15°C): indica agitazione delle particelle che costituiscono un corpo; acqua
distillata a livello del mare bolle a 100°C e fonde a 0°C; °F=°C*1,8+32. Temperatura indica uno stato
termico ma non rappresenta il calore, che è un'energia e viene espresso in Joule;
quantità di sostanza(mole: mol);
intensità luminosa(candela: cd).
Dalle unità fondamentali si possono ottenere quelle derivate(m2:...); tra queste ricordiamo il volume che si
misura in m3 sebbene alcune volte si utilizzi il l(perchè 1l=1dm3) e il peso(forza= m*a; varia in base
all’accelerazione; N) che spesso viene confuso con la massa; la densità è il rapporto tra massa e
volume(g/cm3).
Multipli e sottomultipli si utilizzano per grandezze troppo grandi o piccole, anche in scrittura esponenziale.
In un processo endotermico il sistema assorbe calore per passare ad una temperatura più alta,
trasformandosi di stato in stato; il processo opposto in cui rilascia calore e scende di temperatura si dice
processo esotermico.
Esistono delle sostanze pure che hanno una composizione fissa e non possono essere separati con metodi
fisici; hanno caratteristiche proprie e possono essere gli elementi stessi(O,C,H...) o i composti. La
trasformazione tra elementi e composti si ottiene attraverso delle reazioni chimiche(H20).
La materia però è caratterizzata anche da miscele, ovvero l’unione di più elementi e composti tra loro. Queste
possono essere omogenee(soluzione composta da un soluto minore e un solvente maggiore; componenti
indistinguibili; acqua e ossigeno, acqua e zucchero) o eterogenee(componenti facilmente riconoscibili detti
fasi e distinguibili grazie a superfici di separazione; acqua e sabbia, acqua e olio).
Le miscele omogenee possono essere fatte anche tra sostanze solide, come l'ottone(rame, zinco)o il
bronzo(rame, stagno).
Miscugli eterogenei particolari sono invece la schiuma(gas in liquido, come panna montata che incorpora aria);
nebbia(aria e acqua); fumo(polveri e gas); emulsione(liquidi immiscibili sbattuti energicamente).
Esistono anche i colloidi(albume, gelatina, budino) che non si riconoscono a causa delle dimensioni ridotte.
Tutti i prodotti miscibili tra loro hanno un limite oltre cui non possono andare: saturazione
La solubilità è la quantità massima di soluto che si può sciogliere in una determinata quantità di solvente ad
una certa temperatura).
Le soluzioni con piccole quantità di soluto si dicono diluite, con elevata quantità sono concentrate
(concentrazione è il rapporto tra solvente e soluto disciolto). La concentrazione di una soluzione si esprime
tramite %m/m(della soluzione proposta rispetto a 100 parti di massa del soluto avremo tot parti di solvente)
oppure %m/V(massa/volume) o ancora %V/V(volume/volume).
1904 Thompson propone un modello atomico in cui fa riferimento anche alla particelle subatomiche. Ipotizza
atomo come una sfera carica positivamente con all’interno elettroni negativi uniformemente distribuiti che
ne annullano la carica.
1911 Rutherford elabora un modello atomico nucleare, colpendo una sottile lamina d’oro attraverso un
fascio di particelle alfa per rilevare poi il comportamento attraverso schermo rilevatore. Se l’atomo fosse stato
uniformemente carico le particelle sarebbero dovute rimbalzare sulla lamina(comportamento unico), ma in
realtà la maggior parte la attraversavano. Se ne conclude che le particelle riuscivano a passare nello spazio
vuoto lasciato tra le orbite degli elettroni distanti dal nucleo e il nucleo stesso; alcune radiazioni che
casualmente intercettavano il nucleo erano deviate o riflesse. Introduce quindi l’idea di un atomo
essenzialmente vuoto, in cui nel nucleo si trova la maggior parte della massa(protoni), mentre gli elettroni,
distribuiti esternamente al nucleo rendeno l’atomo stesso permeabile alle particelle.
Secondo l’atomo di Bohr il nucleo(protoni) rappresenta la parte più densa dell’atomo, ma gli elettroni esterni
sono posizionati a distanze prestabilite su delle orbite misurabili, definendole come aree in cui elettroni
possono trovarsi rispetto al nucleo, caratterizzate dal numero quantico principale(massa atomica su tavola
periodica). Per il principio energetico l’atomo tende ad occupare il livello quantico con contenuto energetico
minore(stato fondamentale), tuttavia esistono casi in cui l'elettrone può spostarsi a livelli superiori finché
sottoposto a determinate sollecitazioni(stato eccitato).
Quindi in realtà gli atomi sono costituiti a loro volta da particelle subatomiche che ne costituiscono le
proprietà fondamentali: protoni(carica positiva), elettroni(carica negativa uguale a quella di protoni e massa
molto più piccola), neutroni(massa analoga a protoni ma privi di carica). All’interno del nucleo si trovano
protoni e neutroni(detti anche nucleoni), mentre gli elettroni esterni al nucleo ruotano attorno allo stesso, su un
orbitale(in realtà è regione di spazio con 90% di possibilità di trovare elettrone secondo teorie più moderne).
Un atomo per essere tale deve essere elettricamente neutro, quindi se c’è una carica positiva ce n’è una
negativa.
Le specie chimiche che non hanno necessità di combinarsi con altre sostanze per raggiungere la stabilità(gas
nobili) hanno l’orbita piena(He; 2 elettroni; 1s2; orbita piena; livello energetico diverso da orbita)
Negli elementi dal 2° gruppo in poi avviene il fenomeno dell'ibridazione in cui: promuovendo un elettrone
dall’orbita più passa ad una leggermente più alta, acquisisce una capacità maggiore di combinarsi con altri
elementi per completare la propria configurazione elettronica(livello energetico esterno completo; stabile).
Noi ci occuperemo dei primi 3 periodi(orizzontale) della tavola periodica che si definiscono di tipo A, perché poi
ci sono parti meno citate detti elementi di transizione: lantanidi, attinidi e area centrale arancione chiaro.
ISOTOPI
Atomi con uguale numero atomico(basso sx) ma diverso numero di massa(alto sx), quindi uguale numero di
protoni ma neutroni in più.
Oltre agli isotopi del carbonio 126C (6 protoni, 6 neutroni e 6 elettroni)
13
6C (6 protoni, 7 neutrone e 6 elettroni)
14
6C (6 protoni, 8 neutroni e 6 elettroni)
ricordiamo anche l’idrogeno: 11H idrogeno 1 protone, 0 neutroni e 1 elettrone(per bilanciare carica positiva),
2
1H deuterio 1 protone, 1 neutrone e 1 elettrone, raro
3
1H trizio 1 protone, 2 neutroni e 1 elettrone, artificiale e instabile
Gli isotopi non sono presenti sulla tavola periodica.
L’unità di base della massa atomica(uma) è 1/12 della massa di carbonio 12. Quella indicata sulla tavola
periodica è la media ponderata rispetto alla diffusione dei diversi isotopi in natura
TAVOLA PERIODICA
Presenta elementi distribuiti in funzione del loro numero atomico(numero protoni nel nucleo), partendo dal più
basso. Prevede la distinzione in periodi(orizzontalo) e gruppi(verticali).
Si distingue in aree ben precise rispetto alla “linea diagonale”(parte dal Boro B) in metalli a sinistra(duttili e
malleabili; conduttori di calore corrente; solidi. Eccezione è H che non rappresenta nessuna delle
caratteristiche ma possiede solo un protone; altra eccezione è il mercurio Hg che è liquido ma è un metallo) e
non metalli a destra(l’opposto dei metalli).
L’ultimo gruppo è quello dei gas nobili che non reagiscono tra loro nè con altri elementi perchè hanno la
configurazione ad ottetto completa(no necessità acquistare o cedere elettroni).
Sostanze della stessa natura, salvo poche eccezioni, non si legano fra loro. Normalmente quindi le reazioni
avvengono tra metalli e non metalli.
LEGAMI FORTI
Un legame può essere:
-ionico: quando un elemento cede completamente l’elettrone a causa della differenza di
elettronegatività(maggiore o uguale a 1,7). Rappresenta la forza di attrazione elettrostatica tra ioni di carica
opposta che forma una struttura cristallina molto stabile. Non avendo più numero protoni=numero di elettroni i
due elementi non sono più atomi, ma ioni( H+F-; catione+, anione-; cambiano dimensioni).
Questi legami sono responsabili della conducibilità delle soluzioni acquose a causa della differenza di
potenziale generata da una batteria gli ioni vengono attratti dal polo opposto dando luogo al passaggio della
corrente.
-covalente: trattiene elemento vicino per condividere elettrone ma non riesce a strapparlo. Può essere a sua
volta definito eteropolare o polare(forze non si pareggiano nell’attrazione tra i due atomi; 0,5-1,7) o
omopolare o apolare(forze si pareggiano nell’attrazione tra i due atomi; <0,5).
Alcuni elementi possono legarsi tra loro creando molecole biatomiche(O2: O=O ; N2: N ≡ N...) con un legame
apolare e gli elettroni distribuiti simmetricamente tra i due.
-metallico: aggregato geometricamente ordinato di cationi immersi in una nube di elettroni. La corrente sfrutta
la mobilità degli elettroni all’interno della struttura per muoversi
L’unione di atomi metallici con non metalli formano legami ionici; atomi di non metalli con differenza di
elettronegatività elevata formano legami covalenti polari; atomi di non metalli con differenza di elettronegatività
bassa formano legami covalenti apolari; atomi di metalli fra loro formano legami metallici.
Il numero di ossidazione ci indica quanti elementi possono essere strappati o ceduti: nel caso dell’idrogeno
può assumere + o - 1 in base agli elementi con cui si relazione: se con elementi più elettronegativi(in grado di
strappare elettrone) sarà +1, altrimenti -1
Proviamo a combinare i metalli coi non metalli:
-Al Fluoro manca un solo elettrone per raggiungere la configurazione elettronica del Neon;
l’Idrogeno è ben disponibile a cederlo per raggiungere la configurazione elettronica dell’Elio.
Condividendo gli elettroni non solo si realizza il legame, ma vengono soddisfatte entrambe le
richieste degli elementi.
Questi due elementi danno origine a nuova molecola: acido(inizia per H) fluoridrico(idrico
perché non ha ossigeno).
-Se consideriamo il Sodio e il Cloro avremo che il Sodio andrà a cedere il suo elettrone formando NA+Cl-
questo in base alla differenza di elettronegatività che concede la forza sufficiente per strapparlo.
Nell’acqua(H2O, per ogni ossigeno ci sono due idrogeni) perchè per raggiungere la
configurazione ad ottetto O ha bisogno di due elettroni e quindi serve un H in più. A causa di
fenomeni di polarizzazione(ossigeno molto più elettronegativo di H) gli elettroni scambiati tra
legami di H e O sono molto più prossimi all’ossigeno, quindi H si carica debolmente in
maniera negativa, mentre O si carica debolmente in maniera positiva.
Queste differenze di cariche permettono delle interazioni fra molecole d’acqua(legame a
ponte di idrogeno) che forniscono caratteristiche specifiche: temperatura di ebollizione perché il calore rompe il
legami; se abbassiamo la temperatura i legami diventano rigidi impedendo avvicinamento ed
espandendosi(ghiacciando acqua aumenta volume); ghiaccio galleggia perchè non contiene sali e perché ha
minore densità(d=m/V; dovuto ad espansione dei legami e quindi all’aumento del volume).
Le molecole di acqua allo stato gassoso sono più libere di muoversi, passando allo stato liquido diventa più
ordinata e allo stato solido ulteriormente. Questo perchè più la temperatura diminuisce più le interazioni
elettrostatiche, anche fra molecole di acqua diverse(H attratto da O), diventano veri e propri legami a ponte di
idrogeno(legami deboli; ossigeno non sarà mai vicino a un altro ossigeno; nè H vicino ad altro H; acqua
occupa volume maggiore perché compattandosi potrebbero trovarsi vicini). Questo non può accadere nelle
sostanze apolari(passando da stato aeriforme a liquido a solido si compattano e il volume diminuisce)
La struttura dell’acqua è legata alla sua configurazione elettronica: ossigeno ha due coppie di elettroni non
impegnate con altre particelle e altri due elettroni liberi di legarsi per formare quello che sarebbe la sua
configurazione migliore(ottetto). L’idrogeno è invece caratterizzato di un elettrone libero; per completare la
configurazione elettronica dell’ossigeno mi serviranno quindi due atomi di idrogeno: H2O. L’angolo che si
formerà tra i due atomi di H sarà di circa 104° a causa della repulsione esercitata dalle coppie di elettroni già
presenti sull’ossigeno(struttura non lineare). Inoltre essendo l'elettronegatività dell'ossigeno maggiore di quella
dell'idrogeno(differenza maggiore di 0,4), gli elettroni dell’H saranno maggiormente attratti dall’O, per cui si
indicherà O- H+. La risultante sarà che l’acqua è polare(risultante delle forze non è 0 perché ci sono due di H
che danno 2 elettroni). SIMILE SCIOGLIE SIMILE quindi sostanze polari ne sciolgono solo altre polari e
sostanze apolari ne sciolgono altre apolari(anidride carbonica non si scioglie in acqua).
Il pentano(composta da 5 elementi di carbonio; idrocarburo), apolare, non si scioglie in acqua; il cloruro di
sodio che è polare sì.
LEGAMI DEBOLI
Il più importante è il legame a ponte di idrogeno, che si genera come attrazione elettrostatica(interazioni di
Van der Waals) tra H di una molecola di acqua e O di un’altra molecola. Sono legami intermolecolari che
generano forze importanti
Esistono acidi ossigenati(ossiacidi) e acidi non ossigenati, in cui il primo elemento è l’idrogeno e il secondo un
non metallo:
HISII ➝ H2S acido solfidrico HF acido fluoridrico
HCl acido cloridrico
HCN acido cianidrico
Si e P possono formare diversi acidi in funzioni delle molecole d’acqua con le quali le anidridi reagiscono:
-anidride + 1H2O acido meta-
-anidride + 2H2O acido piro-
-anidride + 3H2O acido orto-
SiO (non in grado di formare acido al num di ossidzione più basso)
SiO2 + 1H2O➝ H2SiO3 acido metasilicico SiO2 + 2H2O➝ H2SiO3 acido ortosilicico(eccezione)
P2O3+ 1H2O➝ HPO2 acido metafosforoso P2O5+ 2H2O➝HPO3 acido pirofosforico
NOMENCLATURA IUPAC
HgII + OII ➝ Hg2O2;= HgO ossido di mercurio
AlIII + OII ➝ Al2O3 triossido di dialluminio
NIII + OII ➝ N2O3 triossido di diazoto NV + OII ➝ N2O5 pentossido di diazoto
ClIOII ➝ Cl2O ossido di dicloro ClIIIOII ➝ Cl2O3 triossido di dicloro
ClVOII ➝ Cl2O5 pentossido di dicloro ClVIIOII ➝ Cl2O7 eptaossido di dicloro
idrossido di sodio + acido nitroso NaOH + HNO2 ➝ Na+OH- + H+NO2- ➝ Na+(NO2)-(questi diventano pendici incrociandosi)
la nomenclatura è dettata dall’acido: se l’acido di partenza termina in -idrico quello del sale sarà -uro; da -oso
a -ito; da -ico a -ato.
Na(NO2) + H2O nitrito di sodio
GRUPPI FUNZIONALI
Elementi che caratterizzano la catena
idrocarburica che andiamo studiare.
Intendendo con R un atomo di carboni
che prende parte alla struttura dei già
citati idrocarburi, i gruppi funzionali
promuovono la molecola alle famiglie di
alcoli, alogenuri, chetoni, acidi…
I polimeri si formano da una reazione di condensazione(viene espulsa acqua) tra due monomeri grazie
all’intervento di particolari enzimi che li mettono in contatto.
ELETTROLITI
Sali che sciogliendosi in acqua(distillata e quindi non conduttrice) permettono il passaggio della corrente
elettrica.
Attraverso degli esperimenti è possibile verificare al cambiare di determinate condizione(immersione elettrodi,
quantità di sale…) il passaggio di corrente diminuisca o aumenti.