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19/05/2021
Oggi iniziamo ad approfondire la terza modalità di scambio termico
che abbiamo già enunciato, abbiamo già trattato conduzione e
convezione, oggi iniziamo a parlare di irraggiamento. Chiuderemo con
le applicazioni sugli scambiatori e sulle superfici alettate. Per quanto
riguarda l’irraggiamento alcune informazioni di base erano state
fornite quando avevamo già parlato dei tre meccanismi, oggi andremo
più nel dettaglio con lo scopo di comprendere meglio cosa accade
fisicamente, arrivando a quantificare lo scambio termico attraverso
l’irraggiamento tra corpi e superfici. Come avevamo detto
l’irraggiamento è un fenomeno legato alle onde elettromagnetiche e
qui viene ripreso il concetto fondamentale delle onde
elettromagnetiche già viste dalle scuole superiori e nei corsi di fisica e
quindi non entreremo nello spiegare che cosa sono le onde
elettromagnetiche, le slide ci aiutano a ricordare alcune caratteristiche
fondamentali: un’onda elettromagnetica si propaga anche nel vuoto e
quindi questo scambio termico può avvenire sia in presenza di
materia e sia tra due corpi a cui è interposto il vuoto, poi interessa
sottolineare che le onde elettromagnetiche possono essere formate da
diversi fenomeni, nel nostro caso tutti i corpi emettono onde
elettromagnetiche quando hanno una temperatura che è diversa dallo
zero assoluto e questa emissione è legata quindi al valore della
temperatura del corpo e questo diciamo è l’altro elemento per noi
molto importante. Il modo con cui sostanzialmente l’energia viene
trasportata dall’onda elettromagnetica è associata al fatto che il
trasporto di queste particelle dette fotoni e l’incidere di una
radiazione elettromagnetica sul corpo ha, per quanto riguarda le
nostre osservazioni, lo stesso effetto che andremmo ad avere quando
andiamo a fornire calore. Questo fatto che i corpi emettano onde
elettromagnetiche quando si trovano a temperature diverse da zero fa
sì che il corpo emetta e questo vuol dire che il corpo oltre emettere
riceverà le onde elettromagnetiche ricevute dalle altre e quindi è
importante capire sia come i corpi emettono e sia osservare come i
corpi reagiscono quando una radiazione incide su di loro e quindi
diciamo che questa prima parte della lezione è dedicata ad analizzare
queste emissioni, queste ricezioni di energia su una superficie di un
altro corpo rispetto al corpo che ha emesso la radiazione ed anche a
fornire una serie di definizioni che ci permettono di dialogare in modo
più preciso a livello tecnico e quindi questa prima parte è dedicata ad
una descrizione, a creare a darci strumenti per descrivere
correttamente il fenomeno.
Sono scritti qui, però vediamo che non abbiamo più dω, perché esso è
scritto come cos(β)*sin(β)*dβ e quindi la stessa cosa vale quando si
scrive E, ovvero abbiamo usato la definizione di dω, trovata prima.
Sono delle grandezze che noi useremo in particolare l’emissione
emisferica e poi l’emissione emisferica monocromatica. Le altre sono
così dettagliate che è difficile da avere le informazioni per poterle
utilizzare, però comunque abbiamo capito il significato delle ultime
grandezze partendo dalle prime che sono dettagliate e quindi poi
considerando comunque che certe grandezze si possono aggregare
fino ad arrivare all’emissione emisferica dove abbiamo il livello
massimo di aggregazione. Quindi la conoscenza delle diverse
grandezze aiuta a capire e quindi se troveremo qualcuno che parla di
intensità monocromatica di radiazione non dovrebbe sorprenderci,
comunque negli esercizi useremo solo le ultime due definite.
La superficie che sta emettendo è quella rosa, la semisfera è il
coperchio che metto sopra la superficie per vedere che cosa esce da
quella superficie in termini di emissioni, quindi definisce solo il
contorno dello spazio che andremo ad analizzare, ci ricorda che
trattiamo sempre un semispazio. Ora dobbiamo analizzare un caso
particolare che andiamo a vedere che è quello della radiazione diffusa.
Parlo di radiazione diffusa quando le caratteristiche della radiazione
sono le stesse per qualsiasi direzione e quindi ottengo sempre la
stessa punto per punto di quella semisfera le stesse caratteristiche e
quindi se abbiamo questa situazione che cosa vuol dire? Una
grandezza come iγ che dovrebbe dirmi che cosa accade nella superficie
cambiando la direzione γ, dovrei trovare sempre la stessa quantità.
Questo caso può essere fatto sia per E e sia per e λ. Noi svilupperemo il
secondo caso, quindi:
Quindi noi prendiamo un raggio e gli facciamo fare pi/2 e poi questo
arco lo faccio ruotare di 2*pi ed ho generato la semisfera. Il primo
integrale è immediato, il secondo dobbiamo ricordarci che
sen2β=2*senβ*cosβ, ma adesso la mia variabile è diventata 2β e
quindi anche questo dβ io posso ricordarmi che d2β è uguale a 2dβ e
quindi al posto di dβ posso scrivere (1/2)*2dβ e quindi andremo tra 0
e pi e quindi troviamo:
trasmesso ed ciò che viene emesso è solo per via del fatto che il corpo
possiede una T diversa da zero.
Ora noi abbiamo detto che il corpo nero è un corpo ideale e quindi se
ci avviciniamo ai corpi ideali e quindi vogliamo iniziare questo
percorso per descrivere e fare dei calcoli su delle situazioni reali, il
primo passo è quello di caratterizzare come si comporta una
superficie reale, prendendo in riferimento il corpo nero e quindi dire
come una superficie reale emette in relazione a come emette il corpo
nero, considerando ovviamente entrambi i corpi che siano alla stessa
temperatura. Nasce così la definizione di emissività. Ora noi ci
concentriamo su questa, perché le altre due grandezze sicuramente
più dettagliate non sono molto disponibili e quindi non riusciamo ad
utilizzarle e quindi ci interessa l’emissività emisferica che è il rapporto
tra l’missione del corpo reale rispetto a quello che avrebbe emesso a
parità di temperatura il corpo nero.
E allora diremo che è abbastanza semplice che Fij, altro non è che:
Ora, è anche immediato, ma lo si vedeva anche da quello che avevamo
scritto prima che se facciamo AiFij=Aj*Fji perché i due integrali sono
assolutamente uguali. Questa relazione è nota come relazione di
reciprocità dei fattori di forma e poi come vediamo i fattori di forma è
una questione puramente geometrica come si può ben vedere dalla
definizione che abbiamo appena dato. Un’altra considerazione che
possiamo fare sui fattori di forma è pensando ad una cavità, se noi
pensiamo ad una cavità e quindi con delle superfici che formano una
cavità, sia questa una superficie i, noi abbiamo che questa superfcie i
in tutto fornisca un flusso Φi che ovviamente verso tutte le superfici e
quindi questo Φi lo posso pensare come:
Quindi in base a quello che abbiamo appena scritto possiamo dire che:
Ora, considerando che vale la relazione di reciprocità, possiamo
scrivere che:
Ora, però questa scrittura noi vediamo subito che posso interpretarla
attraverso analogia elettrica, pensando che vi sia un potenziale che è
(E1n-E2n), che vi sia un flusso tra 1 e 2 e che fra 1 e 2 vi sia una
resistenza termica:
Quindi come vediamo, siamo nel caso del corpo nero, in grado di
calcolarci il flusso, ma ovviamente dobbiamo conoscere il fattore di
forma tra le due superfici e dobbiamo applicare anche l’analogia
elettrica per risolvere i problemi. Se anziché avere due superfici ne
abbiamo tre allora potremmo disegnare il seguente analogo elettrico:
L’altro step è quello di utilizzare ora l’altro modello, che è quello del
corpo grigio, ma questo lo faremo la prossima lezione.