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In sostanza, l’angoscia è data dal rapporto Io – Mondo, mentre la disperazione dal rapporto
Io – Se stesso.
Ma come si supera questa angoscia esistenziale? Kierkegaard individua tre vie principali
che l’uomo utilizza nel tentativo di sopprimere l’angoscia.
VITA ESTETICA
La vita estetica è quella del Don Giovanni, di colui che non prende decisioni: giace con
molte donne, vive istante per istante, senza impegno, captando i singoli piaceri.
Tuttavia, questa via conduce alla noia. Il Don Giovanni non prende impegni, il che dimostra
che non ha una vera volontà. Al contempo, vivendo istante per istante, non costruisce una
storia, in sostanza non vive. Paradossalmente, volendo vivere tutto, vive il nulla. Rendendosi
conto di ciò, cade nella disperazione.
VITA ETICA
Rappresentata dalla figura del marito, al contrario della vita etica, è caratterizzata dall’atto
della scelta. Il marito compie una serie di scelte decisive: il matrimonio, la famiglia, il lavoro.
Tuttavia, anche il marito, pur compiendo delle scelte, non esprime una volontà. La sua
scelta, infatti, non deriva dalle sue attitudini personali, bensì dai dettami etici conformisti. La
prassi vuole che un uomo per bene si sposi, abbia dei figli e un buon lavoro, ma questa non
è la volontà del singolo. Di conseguenza, anche il marito cade nella disperazione.
VITA RELIGIOSA
Rappresentata dalla figura di Abramo. L’uomo di abbandona completamente a Dio,
tralasciando qualsiasi altra norma.
Abramo ha seguito la volontà di Dio a tal punto da essere disposto perfino ad uccidere il
figlio, pur di assecondarlo.