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ALIAS
ISTITUZIONI DI ECONOMIA
COS’È L’ECONOMIA
• due punti di vista:
• l’oggetto: i processi economici
• la disciplina: lo studio di quei processi
• economiadei media =
media economy + media economics
L’ECONOMIA
• quali
specificità (processi/attori) nel “settore” dei
media?
SCIENZA ECONOMICA
• concetti
• relazioni tra concetti (teoria)
• questioni di metodo
• visioni del mondo differenti
• —> domande (problemi) differenti
• —> risposte (soluzioni) differenti
• —> risultati (politiche economiche) differenti
• investimento
FASE DELLA DISTRIBUZIONE
• tra
produzione e consumo c’è una fase che
permette di assegnare a ciascuno una parte del
prodotto
• perché
• come
• quanto
FASE DELLA DISTRIBUZIONE
• perché → in virtù di quale titolo io partecipo alla
distribuzione del prodotto?
• in funzione della mia partecipazione alla produzione
• capitalista → interesse
• imprenditore → profitto
• lavoratore → salario
• proprietario terriero → rendita (agricola, urbana)
• in funzione della mia condizione
• p.es.: pensione, indennità, rendite di altro tipo
FASE DELLA DISTRIBUZIONE
• potere
• economico, politico, relazionale
(i due approcci trattano il potere in modo molto diverso)
FASE DELLA CONSERVAZIONE
• le
fasi di produzione e di consumo hanno la
natura di flussi
• sono le fasi che di solito identifichiamo con la creazione della
ricchezza
• siamo tanto più ricchi quanto più produciamo (e consumiamo) → PIL
MA…
FASE DELLA CONSERVAZIONE
Arwa Mahdawi
F O L LOW %
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A DV E R T I S E M E N T
Shortcuts
Pointless emails: they’re
not just irritating 4 they
have a massive carbon
[Photo: Ilya Ilford/Unsplash]
footprint
BY KC I F E A N Y I
1 MINUTE READ
It’s easy to assume that streaming music is more environmentally friendly than buying physical CDs or vinyl records–no manufacturing waste, no plastic, no
PROCESSO ECONOMICO
• Il processo economico si svolge entro 3 SFERE
a. la sfera degli affari
b. la sfera comunitaria
c. la sfera dell’interesse pubblico
Imprese
Individui
SFERA DEGLI AFFARI
Movente:
Imprese interesse personale
Istituzione:
(mercato dei) (scambio di) mercato
(mercato dei)
fattori produttivi beni e servizi Razionalità:
rispetto ai fini
Individui Mediatore:
denaro
SFERA DEGLI AFFARI
Imprese
redditi
spese
Individui
SFERA DEGLI AFFARI
Imprese
private e pubbliche
Individui
SFERA DEGLI AFFARI
utili
non reinvestiti
Imprese credito
credito
Individui
risparmi
SFERA DELL’INTERESSE PUBBLICO
utili
non reinvestiti
Imprese
credito norme
mercato
redditi
mercato
settore bancario
settore
dei fattori dei beni
produttivi e servizi
e finanziario
pubblico
spese
Individui
credito
servizi
(sanità, istruzione, difesa...)
risparmi
SFERA DELL’INTERESSE PUBBLICO
Movente:
interesse
imposte
utili
e tasse collettivo
Impr
cre
Istituzione:
merca
red
merc
settore
settore Stato
to ato
sp
pubblico
Razionalità:
Indivi
cre
burocratica
redditi,
rispa
trasferimenti
Mediatore:
entitlement
SFERA COMUNITARIA
• sostegno
al resto del sistema
economico Movente:
• lavare i piatti, pulire la casa, far da interesse collettivo
mangiare... (su scala ridotta)
• star dietro ai bambini, badare agli anziani,
curare i malati… Istituzione:
dono
• …
• alternativa
al resto del sistema Razionalità:
economico altruismo, empatia
• volontariato Mediatore:
• reti di sostegno personale stato di necessità
• …
alcuni esempi
1. cibo avanzato
alcuni esempi
2. caffè sospeso
alcuni esempi
3. solidarietà
alcuni esempi
4. supporto comunitario
ROMA / CRONACA
alcuni esempi
5. sfera comunitaria vs. mercato L’INCHIESTA
UN MILIONE Le stime dicono che sono almeno un milione gli italiani che dedicano
un pezzo importante delle loro giornate (e nottate) ad assistere parenti non più
autosufficienti. Un numero simile a quello delle badanti di professione, tra regolari e
in nero. Seduti in salotto o vicino al letto, passano ore e ore con i genitori che la
malattia o anche solo l’età ha fatto tornare bambini. Cucinano, li aiutano a lavarsi, a
vestirsi, controllano le medicine, li accompagnano dal dottore. Proprio come un
tempo quella mamma e quel papà facevano con loro. Uno scambio di ruoli, quasi un
cerchio che si chiude.
alcuni esempi http://www.ferrero.it/fc-416/?IDnews=124
6. sfera comunitaria + mercato
(un caso ibrido)
14-09-2009
APRE L’ASILO NIDO DELLA FONDAZIONE FERRERO
f
Lunedì 14 settembre aprirà ad Alba l'asilo nido aziendale, una struttura capace di ospitare 60 bambini in età compresa fra i
tre mesi e i tre anni.
L'entrata dell’asilo
L’asilo, situato nelle immediate vicinanze dello stabilimento, accoglierà i figli dei dipendenti delle Società Ferrero residenti nel
comprensorio di Alba.
PROCESSO ECONOMICO
• Le 3 domande:
COSA →
COME → PRODURRE?
PER CHI →
• chi le prende?
• gli AGENTI ECONOMICI
• agenti individuali
• agenti collettivi
• famiglie
• imprese
• altre organizzazioni
DECISIONI ECONOMICHE
• l’insieme
di questi aspetti costituisce il substrato di
RAZIONALITÁ della decisione
RAZIONALITÀ
• razionalità rispetto AI FINI
• razionalità strumentale → scelta egoistica → max beneficio
(ottimizzazione)
• informazione/conoscenza/calcolo
• mano invisibile → benessere collettivo
• razionalità limitata:
• nonabbiamo un sistema completo di
orientamento sugli “stati del mondo”
• capacità di calcolo limitata rispetto alla mole di dati
• effetti sistemici?
• informazione asimmetrica
• motivazioni egoistiche
• → comportamento opportunistico (potere)
• benessere collettivo?
• mano invisibile?
RAZIONALITÀ
• alternative teoriche
• razionalità limitata (H. Simon)
• comportamento soddisfacente → euristiche
• abitudine
• routines
• apprendimento (trials and errors)
oppure
• come strutture articolate, in cui si mescolano interessi vari che possono confliggere tra
loro
• gli economisti, di regola, non si interessano alla dimensione intrapsichica:
• le motivazioni e la formazione dei gusti degli individui sono presi come dati;
• può sembrare un limite, ma fissa un confine disciplinare che apre all’interazione tra studiosi
di altri campi (sociologia, filosofia…) per studiare argomenti complessi (es: una moda)
CARATTERI DELL’ECONOMIA
DEI MEDIA
• natura eterogenea dei prodotti mediali
• carattere sociale del consumo
• mercati a due parti (prezzo)
• comportamento delle imprese mediali (innovazione)
• industria tende a concentrarsi (oligopoli)
• fallimenti di mercato e politiche pubbliche
• lavoro creativo e contratti
SETTORE DEI MEDIA
• supporti
• ambiti fisici in cui il contenuto è espresso (cd-rom, tv, teatro)
• infrastrutture per la distribuzione
MEDIA PRODUCTS
• 1)
il contenuto è intangibile, ha una forma
immateriale
• necessità di un contenitore materiale per la distribuzione e il
consumo
• es: libro
• es: cd-rom
• es: teatro
• es: aula universitaria
• es: smartphone
INFORMAZIONE
• 2) la sua produzione
• può essere rischiosa (incertezza del risultato: es. successo
commerciale di un film = entrate, uscite…)
• ha un costo spesso elevato (richiede investimento anticipato di
risorse)
INFORMAZIONE
• 4) i costi di distribuzione
• dipendono dal canale attraverso cui passa l’informazione
• generalmente, non dipendono dal numero di acquirenti o utenti
• il costo marginale è praticamente zero
INFORMAZIONE
• beni pubblici
• non rivalità
• indivisibilità nell’uso (consumo)
• non escludibilità
• non è possibile escludere dalla fruizione
• contenuti (immateriali)
• consumo non rivale
• non deperibili
• escludibile/non escludibile
• supporti
• consumo rivale
• deperibile
• escludibile
L’INDUSTRIA DEI MEDIA
• comunicazione attraverso
• media tradizionali
• carta stampata
• libri
• giornali
• riviste
• telecomunicazioni
• radio
• cinema
• telefonia
• televisione
L’INDUSTRIA DEI MEDIA
• EFFETTI:
• cambiamento dei processi produttivi
• trasformazione dei prodotti
• spiazzamento di industrie e settori (→ Blockbuster)
• lavoratori «inutili» e nuove competenze
• nuove organizzazioni
• nuovi prodotti
da Gambaro e Ricciardi, Economia dell’informazione e della comunicazione, Bari, Laterza, 1997, p.8
da Gambaro e Ricciardi, Economia dell’informazione e della comunicazione, Bari, Laterza, 1997, p.9
da Gambaro e Ricciardi, Economia dell’informazione e della comunicazione, Bari, Laterza, 1997, p.19
COS’È
L’INDUSTRIA DEI MEDIA
• contenuti
• servizi commerciali, servizi interpersonali
• servizi di telecomunicazione
• telefonia, internet...
• strumenti di telecomunicazione
• hardware, software...
COS’È
L’INDUSTRIA DEI MEDIA
• contenuti
• servizi commerciali
vs
• servizi interpersonali
• valore commerciale?
• PWC outlook 2016-2020
SITI UTILI
• http://www.primaonline.it
•
APPROCCI
ALL’ECONOMIA DEI MEDIA
• approccio convenzionale
• efficienza
• economia istituzionalista
• contratti, diritti di proprietà, relazioni stato/mercato
• economia evolutiva
• norme, regole informali, usi; cambiamento (tecnologico e organizzativo);
APPROCCIO
CONVENZIONALE
• il metodo
• individualismo metodologico
• attori razionali
• pensare al margine
• preferenze stabili
• statica comparata
APPROCCIO CONVENZIONALE
•i temi
• domanda e offerta
• produttività e costi
• fissazione del prezzo ottimo
• concorrenza e concentrazione (efficienza)
APPROCCIO CONVENZIONALE
• un esempio: i tablet PC
• iPad (marzo 2010) → nuovo mercato
• prodotto di moda → 75% del mercato dei tablet (fine 2010)
• domanda > offerta → “premio” → prezzo alto → profitti alti
• basse barriere all’entrata → > concorrenza (e.g. Samsung)
• → iPad: 40% del mercato (2012)
• risposta Apple: iPad mini (prezzo molto più basso)
• 2013: 195 milioni di tablet (contro 60 milioni in 2011)
ECONOMIA POLITICA CRITICA
• il metodo
• importanza del cambiamento storico
• attenzione alle relazioni di potere tra media e le dimensioni
politica, economica, sociale e culturale
• riferimento alla filosofia morale per la definizione dei valori che
creano il comportamento sociale
• prassi sociale e lavoro intellettuale interagiscono per il
cambiamento sociale e la crescita della conoscenza
ECONOMIA POLITICA CRITICA
•I temi
• media/communication business: proprietà, privatizzazioni,
concorrenza, controllo
• mercati, globalizzazione, mercificazione (commodification)
• relazioni media/stato (e.g. conflitto di interessi)
• resistenza/opposizione: squilibri di potere → genere, lavoro,
minoranze, effetti culturali; cittadini vs consumatori
ECONOMIA POLITICA CRITICA
• alcuni esempi
• Cambridge Analytics, FB e l’elezione di Trump
• Rupert Murdoch, News Corp, la lobby del carbone, gli effetti del
climate change in Australia (link)
• algoritmi di FB che favoriscono contenuti razzisti e fake news
• Amazon, brand, centri commerciali e negozi di prossimità,
condizioni di lavoro
• Airbnb e la commodification dei centri storici
• dominio culturale del cinema di Hollywood
ECONOMIA POLITICA CRITICA
• uno studio: The Walt Disney Company
• una piccola casa di animazione (1923) diventa un colosso
dell’entertainment da 70 miliardi di $ e 200.000 occupati (2019)
• pratiche di management e lavorative “strette”, innovazione tecnologica,
merchandising, diversificazione, protezione della proprietà intellettuale e
copyright
• mantiene l’«aura magica» dei caratteri individualistici, innocenti, romantici,
di evasione del “tema classico” Disney
• quest’aura magica “protegge” altri contenuti meno “alti”, p.es.:
• idealizzazione e nostalgia del passato
• contenuti sessisti e razzisti impliciti
• promozione del consumo infantile come divertimento familiare
ECONOMIA ISTITUZIONALISTA
• il metodo
• razionalità limitata
• istituzioni come quadro condiviso, formale o simbolico, che
orienta l’azione (es: legge, contratti, incentivi; consuetudini, mode,
frames cognitivi/culturali)
• ordine sociale e cambiamento (governance)
• analisi degli attori in gioco (consumatori, imprese, attori pubblici)
ECONOMIA ISTITUZIONALISTA
•i temi
• analisi delle transazioni:
• contratti
• costi di transazione
• diritti di proprietà
• incentivi
• embeddedness
ECONOMIA ISTITUZIONALISTA
• il metodo
• agenti economici come elementi di un sistema
• fitness e adattamento all’ambiente
• interazione
• razionalità limitata (routines)
ECONOMIA EVOLUTIVA
•i temi
• attenzione al cambiamento
• tecnologico, organizzativo
• radicale, incrementale
• impresa, settore, sistema
• ruolo del sistema di regolazione (norme, incentivi)
ECONOMIA EVOLUTIVA
• un esempio: dalla tv in bianco e nero a Netflix
• televisione: etere → singolo canale distributivo, tempo e luogo “fissi”
• VHS → passaggio ad una maggiore libertà d’uso (p.es. noleggio)
• DVD → sganciamento dal televisore → computer (nb: Netflix nasce
come noleggiatore di DVDs)
• internet → accesso illimitato ai contenuti, non mediato (quasi) (Youtube)
• streaming → accesso immediato (Netflix → 2007)
• integrazione tra devices: computer/tv/playstation…
• ………
domanda
quantità
DOMANDA E OFFERTA
(INTRO)
prezzo
Offerta (b.p.)
domanda
quantità
• qui
ci occupiamo solo di come si arriva a definire
una domanda di mercato a partire dal
comportamento del consumatore
• offerta, interazione
tra domanda e offerta ed
equilibrio di mercato saranno trattate più avanti
L’INDIVIDUO CONSUMATORE
• B≥C
• come definire il beneficio?
• Soddisfazione dal consumo
• al crescere della quantità consumata, i benefici sono
crescenti, ma a ritmo decrescente
• ogni unità successivamente vale meno della
precedente
L’INDIVIDUO CONSUMATORE
x
L’INDIVIDUO CONSUMATORE
1. devo ordinare i panieri secondo un criterio di preferenza (faccio un
ordinamento delle preferenze)
2. devo considerare il vincolo di bilancio: il reddito permette di definire
l’insieme dei panieri accessibili
y
R ≥ p x + p y + ... + p z Y=R/p
x y z y
A
3. fra tutti i panieri acquistabili
C
scelgo quello che assicura l’utilità massima B
(es. paniere C, sulla retta di bilancio) X=R/p
x x
L’INDIVIDUO CONSUMATORE
p’ p’
y y
C C
B B
p =p’
x x x p
x P’x x
DEFINIZIONE
• concetto di prezzo relativo
• il rapporto di scambio tra due beni
ovvero il prezzo di un bene misurato in relazione al
prezzo di un altro bene
• Se il prezzo del bene A è 1,50€ e quello del bene B
è 0,50€, il prezzo relativo di A in termini di B è 3
(=1,50/0,50)
SCELTA OTTIMA
http://docplayer.it/docs-images/43/6723245/images/
page_8.jpg
L’INDIVIDUO CONSUMATORE
il cambiamento del reddito determina una
composizione diversa del paniere ottimo
p
y
A
C
p x
x
quantità
http://slideplayer.it/slide/541271/1/images/15/
Figura+4-4:+Curva+di+Engel+individuale+del+consumatore
.jpg
ELASTICITÀ DI PREZZO
• ∆x/x = variazione percentuale di x
• ∆px/px =variazione percentuale di px
• elasticità di prezzo del bene x
• di quanto varia la quantità domandata del bene x al variare del
livello del suo prezzo
•𝜀 =(∆x/x)/(∆px/px)
• normalmente, se ∆px>0 → ∆x<0
• ricavo → R=px•x → ma ∆px☝ mentre x☟→ cosa succede a R?
ELASTICITÀ INCROCIATA
• ∆x/x = variazione percentuale di x
• ∆py/py =variazione percentuale di py
• elasticità incrociata di prezzo del bene x
• di quanto varia la quantità domandata del bene x al variare del
livello del prezzo di un altro bene y
•𝜀 = (∆x/x)/(∆py/py)
• indica il rapporto che c’è tra i due beni
• sostituti vs. complementari
• nessun legame
ELASTICITÀ DI REDDITO
• ∆x/x = variazione percentuale di x
• ∆r/r =variazione percentuale di r
• diquanto varia la quantità domandata del bene x al variare del
livello del reddito
•𝜀 = (∆x/x)/(∆r/r)
• la quantità di alcuni beni varierà in modo proporzionale (0<𝜀<1 → beni
normali)
• la quantità di alcuni beni varierà in modo più che proporzionale (𝜀>1→ beni
superiori)
↳ incertezza
L’INDIVIDUO CONSUMATORE
https://www.youtube.com/watch?v=QgypRug1Ruk
CICLO DI ADOZIONE
DEL PRODOTTO
TECNOLOGIA E CONSUMO
• dotazione culturale
• dotazione tecnologica
• dotazione economica
• dotazione di tempo
• tempo libero vs tempo di lavoro
CONSUMO: CICLO DI “VITA”
DEL PRODOTTO
• prodotti “durevoli” (di stock)
• film, libri...
• utilità ripetuta
• apprendimento
• razionalità limitata
• verifica ex-post della soddisfazione
• apprendimento
• maggior valore delle esperienze —> (capitale culturale)
MA
• soddisfazione decrescente
↳ incertezza
STRATEGIE DI PRODUZIONE
DEI PRODOTTI CULTURALI
• strategie:
• ripetizione di modelli di successo (format, plots, actors...)
• produttività costante
• limiti alla creatività
• possibili locking-in?
• novità
• rischio
CONSUMO
DEI PRODOTTI CULTURALI
• economia dell’attenzione
• tempo libero
• tempo liberato?
• binge watching
• fandome
• audience come commodity
• audience come lavoro gratuito che produce valore
CONSUMO
DEI PRODOTTI CULTURALI
• razionalità limitata
• verifica ex-post della soddisfazione
• apprendimento
• maggior valore delle esperienze → (capitale culturale)
MA
• soddisfazione decrescente
↳ incertezza
L’INDIVIDUO CONSUMATORE
https://www.youtube.com/watch?v=QgypRug1Ruk
CICLO DI ADOZIONE
DEL PRODOTTO
TECNOLOGIA E CONSUMO
• dotazione culturale
• dotazione tecnologica
• dotazione economica
• dotazione di tempo
• tempo libero vs tempo di lavoro
CONSUMO: CICLO DI “VITA”
DEL PRODOTTO
• prodotti “durevoli” (di stock)
• film, libri...
• utilità ripetuta
• apprendimento
• razionalità limitata
• verifica ex-post della soddisfazione
• apprendimento
• maggior valore delle esperienze —> (capitale culturale)
MA
• soddisfazione decrescente
↳ incertezza
STRATEGIE DI PRODUZIONE
DEI PRODOTTI CULTURALI
• strategie:
• ripetizione di modelli di successo (format, plots, actors...)
• produttività costante
• limiti alla creatività
• possibili locking-in?
• novità
• rischio
CONSUMO
DEI PRODOTTI CULTURALI
• economia dell’attenzione
• tempo libero
• tempo liberato?
• binge watching
• fandome
• audience come commodity
• audience come lavoro gratuito che produce valore
PRODUZIONE
• funzione di produzione
• Q = F(K, L, …)
• costi di produzione
• FISSI (non dipendono da QUANTO si produce)
• VARIABILI (sono funzione della quantità prodotta)
• ricavi
• fonti differenti (es. audience, pubblicità, trasferimenti pubblici…)
Q
COSTI DI RI/PRODUZIONE
CF
Q
COSTI DI RI/PRODUZIONE
C
CV
CF
Q
COSTI DI RI/PRODUZIONE
CT
C
CV
CF
Q
COSTI DI RI/PRODUZIONE
• costi totali = CT = CF + CV = CF + CV(Q)
Q
COSTI DI RI/PRODUZIONE
CFm
Q
COSTI DI RI/PRODUZIONE
CVm
CFm
Q
COSTI DI RI/PRODUZIONE
Cm
CVm
CFm
Q
COSTI DI RI/PRODUZIONE
P
Cm
CVm
CFm
Q
COSTI DI RI/PRODUZIONE
P
Cm
CVm
CFm
Q* Q
COSTI DI RI/PRODUZIONE
∏=π· Q*
P
P-Cm=π
Cm
CVm
CFm
Q* Q
COSTI DI RI/PRODUZIONE
P
Cm
CVm
CFm
Q* Q
COSTI DI RI/PRODUZIONE
∏=π· Q*
P
P-Cm=π
Cm
CVm
CFm
Q* Q
COSTI DI RI/PRODUZIONE
• costi totali = CT = CF + CV = CF + CV(Q)
Cm
C’
Q
produttività e costi
K L Q Cf Cv Ct Cm C' P Rt π
10 10 100 100 50 150 1,50 – 1,3 130 -20
10 20 180 100 100 200 1,11 0,62 1,3 234 34
10 30 240 100 150 250 1,04 0,83 1,3 312 62
10 40 280 100 200 300 1,07 1,25 1,3 364 64
10 50 310 100 250 350 1,13 1,67 1,3 403 53
COSTI DI RI/PRODUZIONE
COSTI DI RI/PRODUZIONE
•icosti medi sono decrescenti quando i costi fissi
predominano sui costi variabili (che spesso sono
crescenti)
• se i costi fissi sono alti, più si produce più si diluiscono ovvero
meno incidono sul costo del prodotto
COSTI DI RI/PRODUZIONE
•icosti medi sono decrescenti quando i costi fissi
predominano sui costi variabili (che spesso sono
crescenti)
• se i costi fissi sono alti, più si produce più si diluiscono ovvero
meno incidono sul costo del prodotto
• se
i costi medi sono decrescenti, i costi marginali sono
decrescenti
COSTI DI RI/PRODUZIONE
•icosti medi sono decrescenti quando i costi fissi
predominano sui costi variabili (che spesso sono
crescenti)
• se i costi fissi sono alti, più si produce più si diluiscono ovvero
meno incidono sul costo del prodotto
• se
i costi medi sono decrescenti, i costi marginali sono
decrescenti
• se
i costi medi diminuiscono sempre, non c’è ragione di
smettere di produrre
• (se il prezzo è costante, il profitto aumenta ad ogni unità
prodotta e venduta)
COSTI DI RI/PRODUZIONE
• economie di scala: >quantità di prodotto per
unità di fattore di produzione
• relazioni geometriche
• costi fissi di R&S
• tecnologia più specializzata
• economie di flessibilità
• capacità di modificare in tempi ridotti le caratteristiche del prodotto e/o del
processo produttivo
COSTI DI RI/PRODUZIONE
• produzione di contenuti
• alta intensità di lavoro intellettuale (capitale umano)
produttività costante
basse economie di scala
costi crescenti
• riproduzione di copie
• alta intensità di capitale
• produttività crescente
• economie di scala (costi decrescenti)
COSTI DI PRODUZIONE
•i contenuti mediali sono spesso “pezzi unici”
• oppure prevedono la creazione di “prototipi”
•i costi dei prototipi
• sono spesso costi «affondati» (sunk costs)
costi non recuperabili
• regia
• attori
• colonna sonora
• effetti speciali
• montaggio e post produzione
COSTI DI UN FILM 2
• Costi tecnici
• costumi
• scenografia
• location
• elettricisti,
• macchinisti
• parrucchieri
• sarti
• truccatori
•…
COSTI DI UN FILM 3
• Costi generali
• organizzazione
• personale
• altri costi
• amministrazione
• producer fee
• distribuzione
• pubblicità e marketing
LINK UTILI
• https://www.dandi.media/2019/07/autore-film/
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Corriere della Sera > Salute > Neuroscienze > Perché siamo irrazionali con i nostri soldi Le difficoltà a valutare rischi e benefici
LO STUDIO
PIÙletti
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l'Editore intende comunicarLe alcune avvertenze per l'utilizzo dei servizi di blog e forum relativi alla sezione Salute di Corriere.it
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2) Dichiaro di aver
La invitiamo letto ed
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anche indirettamente rilevare la Sua identità;
3) La invitiamo a valutare attentamente l'opportunità di pubblicare foto o video che consentano di identificare o rendere
identificabili
Scrivi qui persone
il tuoe commento
luoghi;
4) La invitiamo a prestare particolare attenzione alla possibilità di inserire, nei Suoi interventi, dati che possano rivelare, anche
indirettamente, l'identità di terzi;
5) Le ricordiamo che i dati da Lei immessi nel messaggio saranno resi pubblici sul sito internet www.corriere.it, rimarrannoINVIA
archiviati nello stesso senza limiti di tempo e saranno indicizzabili e reperibili anche dai motori di ricerca generalisti (Google,
Yahoo etc)
sopra, dopo le somme in gioco sono milioni di euro. vinci 2 milioni o ne perdi 1.
l'individuo sa che vincendo vivrà una vita agiata, mentre perdendo vivrà una
vita di debiti. accetta? e se di milioni ne vince 3? cambia poco, sarà sempre
una vita agiata questo perché all'articolo manca una riflessione importante,
base della microeconomia da decenni: gli individuo ragionano non per valori
attesi ma per utilità attese. ed è giusto che sia cosi: non si vive di denaro ma di
benessere
Meno male che e' cosi', perche' non oso nemmeno immaginare quale sarebbe la VOTA
condizione dell'economia globale e dei mercati finanziare se fossimo stati piu'
RISPONDI
spericoli e meno avversi al rischio e alle perdite.
Nulla di nuove sotto il sole, questo è un ulteriore motivo per cui è bene togliere VOTA
più soldi possibili allo stato, perchè se questo fattore è vero, non lo è certamente
RISPONDI
nel momento in cui i soldi che spendi non sono i TUOI.
VEDI LA DISCUSSIONE
Ho letto Kahneman, mi occupo di queste cose anche se solo indirettamente (il VOTA
mio campo non è behavioral economics, ma per forza di cose bisogna
RISPONDI
conoscerla un po'). E sono decisamente sulla linea dello studioso tedesco che
hai menzionato.
VEDI LA DISCUSSIONE
Certo che l'ho letto. E una scommessa come quella nell'articolo non è VOTA
necessariamente vantaggiosa. Dipende da tante cose: ricchezza di partenza
RISPONDI
dell'individuo (se sono povero e perdo 100 euro è un dramma, se sono ricco sono
solo bruscolini), avversione al rischio dell'individuo e ,anche, avversione alle
perdite. Così come alcuni individui preferiscono la pasta al riso, altri preferiscono
avere 100 euro con certezza piuttosto che 150 con incertezza. That's all.
VEDI LA DISCUSSIONE
Qui si apre un campo davvero grande di ricerca. È irrazionale essere avversi alle VOTA
perdite perchè va contro, in un certo senso, alle teorie economiche classiche. Su
RISPONDI (1)
questo le consiglio di leggere i libri di Daniel Kahneman (psicologo e premio nobel
in economia nel 2002) e di Dan Ariely. Gerd Gigerenzer, uno studioso tedesco,
pensa invece che sia sbagliato parlare di "irrazionalità": per il mondo in cui
viviamo e il modo in cui ci siamo evoluti è molto piu razionale essere avversi alle
perdite! Il problema di fondo resta capire se si tratta di usare la stessa parola
con significati diversi oppure se alla base di tutto ci sono teorie profondamente
diverse su come prendiamo decisioni.
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"Poniamo che al mattino ci si sia accorti di aver perso, non si sa come, 100 euro. VOTA
Il nostro stato psicologico di sconforto non verrà veramente cancellato anche se
RISPONDI
poi, nel pomeriggio, ci cadono dal cielo 100 euro inaspettati.] Poniamo che al
mattino ci si sia accorti di aver perso, non si sa come, 100 euro. Il nostro stato
psicologico di sconforto non verrà veramente cancellato anche se poi, nel
pomeriggio, ci cadono dal cielo 100 euro inaspettati." Era dai tempi del gatto di
Schroedinger che l'essere umano non faceva questi passi in avanti!
Ma l'articolo l'hai letto? In sostanza dice che mentre matematicamente risulta VOTA
vantaggioso effettuare un investimento (o scommessa) di una somma S in cui il
RISPONDI (1)
risultato atteso è S+epsilon, il nostro cervello ritiene vantaggioso l'investimento
soltanto qualora il risultato atteso sia superiore a 2.25*S.
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perdere 1 con probabilità 50% può essere RAZIONALMENTE meglio di vincere 20 VOTA (1)
con probabilità 50% chiedete ad un individuo di partecipare al gioco di cui sopra,
RISPONDI
dopo le somme in gioco sono milioni di euro. vinci 2 milioni o ne perdi 1.
l'individuo sa che vincendo vivrà una vita agiata, mentre perdendo vivrà una vita
di debiti. accetta? e se di milioni ne vince 3? cambia poco, sarà sempre una vita
agiata questo perché all'articolo manca una riflessione importante, base della
microeconomia da decenni: gli individuo ragionano non per valori attesi ma per
utilità attese. ed è giusto che sia cosi: non si vive di denaro ma di benessere
Se leggesse con attenzione, vedrebbe che è stata finanziata col supporto di VOTA
Schroders. Poi forse lei ignora l'esistenza degli studi in neuroscienze, ma questo è
un altro discorso. RISPONDI
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... Jacques de la Palice mi pare avesse gia detto questa cosa ... VOTA
Quanto evidenziato Dalla ricerca vuole solo dimostrare quanto in molti casi sia VOTA
sbagliato respondere emotivamente, e /o velocemente a richiesta di scelte.
RISPONDI (1)
Sopratutto per chi gestisce I propri soldi, guadagnati con Fatica, dovrebbe
tenerne Conto.,
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Ma all'Università San Raffaele di Milano ricevono fondi dallo stato per queste VOTA (1)
ricerche? Questo sì che lo troverei alquanto irrazionale!
RISPONDI (1)
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SCIENZA & TECNOLOGIA
Lo psicopatico sa investire
perché non ha paura di rischiare
"Il ragionamento frena l'istinto e blocca le speculazioni"
di ELENA DUSI
ROMA - Se i mercati finanziari sono come le montagne russe, chi meglio di
uno "psicopatico funzionale" può seguirne le evoluzioni? Una ricerca
statunitense pubblicata sul Journal of Psychological Science ha trovato che
gli individui "disturbati emotivamente" sono pronti a gettarsi in scommesse
ad alto rischio. Quelle in grado di cambiare la vita una volta per tutte. I
pazienti arruolati avevano particolari aree del cervello danneggiate, ma in
loro gli psicologi hanno rilevato le caratteristiche giuste per indovinare un
investimento finanziario.
Lo psicopatico sa investire
perché non ha paura di rischiare
"Il ragionamento frena l'istinto e blocca le speculazioni"
di ELENA DUSI
ROMA - Se i mercati finanziari sono come le montagne russe, chi meglio di
uno "psicopatico funzionale" può seguirne le evoluzioni? Una ricerca
statunitense pubblicata sul Journal of Psychological Science ha trovato che
gli individui "disturbati emotivamente" sono pronti a gettarsi in scommesse
ad alto rischio. Quelle in grado di cambiare la vita una volta per tutte. I
pazienti arruolati avevano particolari aree del cervello danneggiate, ma in
loro gli psicologi hanno rilevato le caratteristiche giuste per indovinare un
investimento finanziario.
sponsor, pubblicità
partners
prevendite
propri
crowdfunding
location
finanziamenti pubblici
attori
pre-produzione
riprese
partner tecnologici
regista produzione
cambiamento
network
montaggio
tecnologia
produzione
sonoro
post-produzione problema dell’attenzione
spostamento sugli aspetti di attrazione
maggiori spese di produzione (blockbusters)
effetti digitali focus sull’aspetto commerciale
soggetto struttura di mercato concentrata (majors)
espansione del numero di sale coinvolte
“ciclo di vita” breve, concentrazione dei risultati nei primi
giorni/settimane
sceneggiatura poi passaggio ad altri canali (max remunerazione)
sviluppo
home video
televisione
sale cinematografiche
tecnica
doppiaggio, sottotitoli
marketing locale
distribuzione
programmazione
fornitura
magazzino amministrazione
incassi
CONSERVAZIONE
capitale strumentale
capitale finanziario
locazioni
INPUT
fissi
CONSUMO
fattori di produzione materie prime
lavoro
energia elettrica
mercato
variabili
ricavi
VENDITA
rispetto alla produzione
marginali
concorrenza
perfetta
concorrenza
monopolistica
breve periodo
STRUTTURA DI MERCATO efficienti
oligopolio
esternalità
monopolio naturale
razionalità
monopsonio
monopolio legale
economie di apprendimento
OUTPUT
economie di “scopo”
two-sided markets
differenziazione
orizzontale
(caratteristiche diverse)
verticale
(qualità diversa)