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COS'È IL MARKETING?
• UN MODO DI CONCEPIRE LE COSE: vedere il business attraverso gli occhi del cliente e produrre ciò che questi vuole
nel modo in cui lo vuole
• UNA FUNZIONE: è il processo di management che soddisfa i bisogni del cliente in modo redditizio per l’impresa
• UN INSIEME DI TECNICHE: è l’insieme di attività che coinvolgono tutte le aree aziendali che lavorano per individuare
bisogni, generare una risposta soddisfacente e mantenere la fiducia acquisita dai clienti
A COSA SERVE IL MARKETING?
COME SI FA MARKETING?
Marketing Strategico e Marketing Operativo
LA S.W.O.T. ANALYSIS
La S.W.O.T. analysis descrive un business dell’impresa in termini di punti di forza e di debolezza interni e di minacce e
opportunità ambientali Questa analisi non è necessariamente riferita all’intera impresa ma anche alla singola area di
business o al singolo prodotto.
-cos'è?
L’analisi SWOT è uno strumento di pianificazione strategica usato per valutare i
punti di forza (Strengths), debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities)
e le minacce (Threats) di un progetto o in un’impresa o in ogni altra situazione in
cui un’organizzazione o un individuo debba svolgere una decisione per il
raggiungimento di un obiettivo.
-caratteristiche?
Può riguardare l’ambiente interno (analisi dei punti di forza e debolezza) o esterno
all’impresa (analisi di opportunità e minacce).
-come funziona?
L’AMBIENTE IN CUI L’IMPRESA È COLLOCATA
LE TIPOLOGIE DI ATTORI
Cambiamenti Politici:
a. Nuova legislazione: processi, struttura dei costi (regione, stato, Ue.. che es. impone una certificazione di qualità del prodotto)
b. Nuove priorità di attuazione: processi , clienti, prodotti (potenziale rischio di aumento dei costi per seguire la nuova normativa)
Cambiamenti Economici:
a. Tassi di interesse: costo di accesso al credito
b. Tassi di cambio: domanda domestica e internazionale, processi, organizzazione
c. Cambiamenti nel reddito reale delle persone fisiche: segmenti di clienti, modello dei ricavi
Cambiamenti Socio-culturali:
a. Cambiamenti nelle preferenze dei consumatori: progettazione e design del prodotto, canali di comunicazione e
distribuzione
b. Trend nella popolazione
Cambiamenti Tecnologici:
a. Adozione di nuove tecnologie: prodotti, processi, progettazione
b. Nuovi prodotti: prodotti, segmenti di clienti, processi
Cambiamenti competitivi:
a. Cambiamenti nel costo degli input: prezzo, margine di contribuzione
b. Cambiamento delle forniture: risorse, processi produttivi, canali di approvvigionamento
c. Cambiamento nel numero di fornitori: costi, fornitori, relazioni con i fornitori
d. Nuove imprese concorrenti: prezzo, quota di mercato, segmenti di clienti
e. Cambiamenti di prezzo: quota di mercato, segmenti di clienti
Cambiamenti di mercato:
a. Nuovi usi del prodotto: segmenti di clienti
b. Nuovi mercati: canali distributivi, segmenti di clienti
ESEMPIO
L’AMBIENTE COMPETITIVO
• La natura delle interazioni:
◦ ripetitività
◦ grado di conflittualità
• Le variabili descrittive l’ambiente competitivo secondo M. Porter
• Due variabili aggiuntive:
◦ intensità e segno dell’intervento degli stakeholders esterni
◦ grado di integrazione con le imprese complementari rispetto alla domanda finale
IL MODELLO DELLE 5 FORZE COMPETITIVE
L’INTENSITÀ DELLA
CONCORRENZA
Leader di questo settore perchè ha quota magg del mercato.
Grado di concentrazione del settore es. aziende in questo settore competitivo sono 20. Dall'analisi aziendale obbligatoria che deve fare ogni azienda
annualmente posso ricavare le info su quante sono le mie competitors, quante sono le aziende con cui mi devo
-la dimensione assoluta e relativa confrontare e qual è la loro quota di mercato.
• numero aziende
• fatturato e ricavi
= valore economico
concentrazione assoluta qua è alta perchè ci sono poche aziende che hanno la maggior parte della quota di mercato
LA MINACCIA DI NUOVI ENTRANTI (tanto in poche mani). In questo caso ci sono 3 aziende che hanno il 67% della quota del mercato.
concentrazione assoluta bassa quando devo mettere insieme tante aziende.
Barriere all’entrata dato il valore complessivo del mercato diviso per il numero di aziende= valore medio
• Barriere strutturali
◦ economie di scala, economie di esperienza, economie di scopo, livello risorse
finanziarie, vantaggi di costo assoluti
• Barriere strategiche • economia di scala: all'aumentare del volume di produzione più si
◦ convenienza economica riduce il costo di produzione
= colgo l'opportunità su un mercato che si sviluppa • di esperienza: più si ripete un processo di produzione più si è
◦ convenienza strategica efficienti
◦ sostenibilità finanziaria • di scopo: tutto quello che faccio è concentrato nella produzione di
una cosa (più veloce e non dispersiva di energia)
spazi di mercato per l’azienda: alterare potere contrattuale: se ho un unico fornitore per produrre
una componente, sarà lui a determinare prezzo, tempi di consegna ecc.. se invece sono di più, avrò io più potere decisionale come azienda
• l’ingresso del mercato di nuovi fornitori potrebbe alterare il potere contrattuale nei mercati di approvvigionamento
• innovazioni nella filiera potrebbero rendere variabili costi in precedenza fissi, modificando le dinamiche concorrenziali
• lo sviluppo del mercato di prodotti complementari può determinare una crescita attesa nella domanda nei prodotti e
servizi offerti dall’azienda
FINANZIARE IL LANCIO DI UN NUOVO PRODOTTO NEL MERCATO Con che obiettivo fanno analisi? Perchè
hanno bisogno di essere finanziati e devono
convincere finanziatori della validità del loro
progetto.
livelli:
1. visione strategica
2. modello generazione del valore: risposta a 3
domande
A. perchè voglio lanciare questo progetto nel
mercato? in che modo si differenzia dagli
altri leggins?
B. perchè proprio io, Calzedonia? e non
EUROPEO Golden lady?
C. che senso ha?
3. piano delle azioni
in
modello di generazione del valore
LE COMPETENZE DISTINTIVE
• il concetto di strategic asset (asse strategico: nucleo delle potenzialità aziendali). Un'azienda di solito ha 1 asse strategico, azienda più forti
cercano di averne di più.
• tre caratteristiche delle core competencies:
◦ direttamente coinvolte nel processo di creazione valore dell’impresa
◦ rappresentano il principale fattore competitivo per l’entrata in nuove aree di business
◦ difficile imitabilità da parte dei concorrenti. Sono io il benchmark di mercato rispetto agli altri competitori
• ulteriori proprietà delle competenze core dell’impresa:
◦ costituite da conoscenze empiriche e tacite
◦ legate alle aree/attività in cui l’impresa eccelle
◦ fonte primaria del valore, non imitabile dai concorrenti
◦ costituiscono la base per lo sviluppo di nuove conoscenze e per la loro diffusione nell’azienda
LE CONDIZIONI DI DURABILITÀ
• La durata delle competenze distintive è influenzata da quattro fattori, e limitata nel tempo:
◦ condizioni intrinseche delle risorse
◦ comportamento dell’impresa
◦ evoluzione dell’ambiente competitivo
◦ comportamento dei concorrenti
• Grado di trasferibilità e replicabilità dipendono da:
◦ grado di intangibilità e unicità delle risorse
◦ sofisticazione della capacità organizzativa e percorso strategico dell’impresa
◦ disponibilità di informazioni e conoscenza tacita
◦ effetto di Asset Mass Efficiency (legato alle esternalità di rete)
◦ interconnectedness of Asset Stock (grado di complementarietà delle risorse controllate)
◦ vantaggio della “prima mossa”
LE COMPETENZE DINAMICHE
• il concetto di competenza dinamica: esprime capacità dell'impresa di mantenere il vantaggio competitivo: rinnovare offerte, attuare
vantaggi competitivi in base ai cambiamenti dell'ambiente esterno. Permette di attualizzare le mie competenze distintive= rispondere a dei
cambiamenti del mercato in generale o dell'arena competitiva
• i processi interni per sviluppare competenze dinamiche
◦ integrare risorse e competenze
◦ riconfigurare le risorse nel sistema aziendale
◦ acquisire e scambiare risorse
• Path dependency e risorse complementari come limite all’utilizzo di competenze dinamiche... path dep.: dipendenza dal
percorso, essere dipendenti da quello che si è sempre fatto. Dipendenza dal percorso già fatto. Può limitare la capacità di utilizzo delle competenze
dinamiche
• ...che dipende da:
◦ l’entità e idiosincraticità degli investimenti effettuati: idiosincraticità: es. un impianto non può essere convertito facilmente, sono
vincolato da un percorso passato che è rappresentato dal mio impianto
◦ il rilievo organizzativo ed economico delle routine
◦ la storia dell’impresa
1. Il WHY e i VALORI "People don’t buy what you do, people buy why you do"
I VALORI
Quali sono i valori, le virtù, le qualità che meglio rappresentano i
principi organizzativi dell’impresa?
2. LA VISIONE
La visione descrive la possibile situazione futura desiderata per l’impresa. Essa riguarda qualcosa che non esiste oggi e
che non è mai esistito in precedenza e agisce sul lato emotivo coinvolgendo l’intera organizzazione verso il
raggiungimento dell’obiettivo.
esempio 2:
esempio 1:
Il leader dell’impresa deve saper sintetizzare una varietà di immagini, segnali, previsioni ed alternative future in una
visione che sia allo stesso tempo semplice, facilmente comprensibile, auspicabile e che faccia crescere l’impresa.
“Un computer per ogni persona”
“We’re gambling on our vision, and we would rather do that than make “me too” products. Let some other companies
do that. For us, it’s always the next dream.”
3. LA MISSIONE
È il documento con cui l’azienda esplicita e porta a conoscenza dei propri pubblici quello che a suo giudizio è il suo core
business, i vantaggi competitivi che intende mantenere, consolidare o raggiungere, i suoi valori e i suoi obiettivi di breve/
medio periodo e le politiche aziendali che intende adottare per raggiungere gli obiettivi stessi.
La missione aziendale è l’identità profonda e immutabile dell’impresa, l’obiettivo complessivo della sua strategia, e
rappresenta quindi lo scopo che informa il modello di business”
esempi:
• Ikea’s mission and vision are the same statements: “At Ikea our vision is to create a better
everyday life for the many people. Our business idea supports this vision by offering a wide
range of well-designed, functional home furnishing products at prices so low that as many
people as possible will be able to afford them" -->
• Audi: to delight customers worldwide: the mission statement is at the very core of the Company’s drive to become the
number one in the premium segment
• Chicco: Vogliamo essere la marca più vicina alle esigenze di tutti i bambini del mondo e un punto di riferimento per chi
cerca prodotti semplici e sicuri specifici per ogni fase della crescita pensati con competenza, amore, senso di
responsabilità e con l’impegno di far crescere i bambini in un mondo
3 pillars
migliore 1. belonging: what?
2. parity: how?
3. differentiation: why?
4. LA STRATEGIA E IL POSIZIONAMENTO
esempi:
-Rayanair
◦ I COMPETITOR PRESENTI SUL MERCATO:
• 1985 – Tony Ryan fonda Ryanair – 5.000 passeggeri
grandi compagnie di bandiera
• 1989 – Compagnia in perdita – 644.000 passeggeri
◦ LA CLIENTELA TARGET: ampia capacità di
• 1990 – Nuovo modello di business – 745.000 passeggeri
spesa, in particolare manager di aziende
• 1997 – Prima compagnia irlandese– 3.730.000 passeggeri
multinazionali
2000– Lancio prenotazioni online – 7.000.000 passeggeri
= pensare ai NON clienti
• 2009 – Primato europeo voli internazionali – 66.000.000
passeggeri
-Trapano:
La gente non vuole un trapano, vuole un buco nel muro = pensare ai bisogni dei clienti
COSA:
È la posizione (competitiva) che un’azienda o organizzazione assume in relazione al mercato in cui opera, che la distingue
dai concorrenti e la fa apprezzare dai suoi pubblici-consumatori.
“Viviamo in una società sovraffollata di comunicazioni, nella quale si accalcano
toppe aziende, troppi media, troppo marketing. Il posizionamento è la prima
organica struttura di pensiero per risolvere problemi di comunicazione; in una
società come la nostra i messaggi che riescono a colpire il bersaglio sono
veramente pochi. Occorre trovare un posizionamento nella mente del
consumatore che non prenda in considerazione solo i propri punti di forza e i
propri lati deboli, ma anche quelli dei concorrenti. Il posizionamento non è
l’intervento su un prodotto. È l’intervento sulla mente del potenziale
destinatario della comunicazione.”
Contenitori= gruppi di elementi da considerare per fare la strategia, per implementare e realizzare i risultati,
risultati che vanno monitorati. Necessità di attuare un cambiamento specifico. Dipende da intensità concorrenza,
competenze dinamiche... Processo a spirale in cui si continua l'evoluzione del sistema impresa. Processo in cui si
continua il cambiamento.
La strategia aiuta a gestire un sistema complesso individuando un concetto che ci aiuti a comunicare in modo efficace al nostro pubblico, mercato, e diretto qual è la
differenza che fa la differenza.
LA SOSTENIBILITÀ DEL VANTAGGIO COMPETITIVO: permette all'imprenditore di leggere l'evoluzione del contesto esterno e all'azienda di
aggiornare il proprio asset di risorse e competenze per mantenere il vantaggio competitivo nel mercato. Cosa rende più duraturo questo vantaggio competitivo?
Una posizione di vantaggio competitivo non è immutabile, anzi, tende in maniera più o meno rapida a perdere efficacia.
Ghemawat individua tre fonti tendenzialmente poco imitabili, che rendono la posizione di vantaggio relativamente molto
duratura:
• la dimensione
• l’accesso preferenziale alle risorse critiche o al mercato: quando un'azienda ha un potere di forza, contrattuale, di vantaggio rispetto alle altre
aziende perche magari ha un accesso privilegiato ad alcune risorse o perche ha una reputazione o capacità di raggiungere il cliente finale migliore delle altre
• i limiti delle opzioni strategiche dei concorrenti
Operare in modo che il proprio vantaggio competitivo non sia percepito dai rivali e, quindi, non sia attaccato, rendendo
difficile l’osservazione delle sue conseguenze positive sul risultato economico.
Attuare comportamenti credibili che scoraggiano i rivali dal tentare di raggiungere la stessa posizione dell’impresa.
Le strategie competitive:
1. leadership di costo
2. differenziazione
3. focalizzazione
1. leadership di costo
◦ controllo della leva competitiva del prezzo: l’impresa può abbassare il prezzo di vendita della propria offerta a un
livello che, pur rimanendo al di sopra del proprio costo medio, risulta inferiore a quello dei concorrenti, nello
stesso raggruppamento strategico:
‣ aumento della domanda
‣ maggiore sfruttamento delle economie di scala e accumulo di esperienza
◦ in condizioni teoriche di mercato perfetto, il processo di acquisizione di quote di domanda dei rivali in
conseguenza di un abbassamento del prezzo accade in maniera molto rapida. Nella realtà, diversi fattori lo
rallentano
◦ il vantaggio conseguente alla leadership di costo non si manifesta necessariamente nella riduzione del prezzo. È,
infatti, evidente che se l’impresa leader di costo mantiene il prezzo della propria offerta ai livelli medi dei
concorrenti, si troverà a beneficiare di un margine di redditività più alto
Andare alla ricerca di tutte le leadership di costo e fare in modo che a me costa meno rispetto a un altro, quindi investo in impianti, in strutture in
volumi.. scelta strategica
Poi c'è dinamica del prezzo. di questo differenziale cosa faccio?
Più efficace ed efficiente degli altri, costo più basso dei miei concorrenti
es. rayanair: proposta di valore: trasporto aereo
Strategia di leadership di costo: abbassare costi superflui per offrire biglietto a prezzo più vantaggioso per il cliente finale
2. differenziazione
Leadership di costo è più facile perderla nel tempo.
La differenziazione invece è più difficile acquisirla e mantenerla, non si va a ridurre costi ma si va a produrre più valore, valore percepito dal cliente. A
parità di offerta è disposto a pagare di più per il nostro prodotto piuttosto che andando dai concorrenti, come faccio? Offro valore unico, qualcosa che
prova da me e solo da me. La mia marca offre un valore intangibile a quel prodotto. Ma deve anche essa guardare alla sostenibilità economica.
Investimenti da fare: immagine di marca, sviluppo relazione con il cliente, pubblicità.. devono rendere complessivamente la mia offerta comunque
sostenibile
• la capacità di offrire un prodotto o un servizio con determinate caratteristiche che lo distinguono da quelli dei rivali e a
cui il cliente riconosce un valore, in virtù del quale è disposto a pagare un prezzo superiore
• quattro condizioni devono, quindi, essere assolte affinchè la differenziazione determini una posizione di vantaggio
competitivo:
◦ unicità
◦ valore
◦ percezione
◦ sostenibilità economica
• le modalità di attuazione della differenziazione:
◦ componenti tangibili
◦ componenti intangibili
◦ componenti aggiuntive e “relazionali”
• consente all’impresa di indirizzare tutti i propri sforzi economici e strategici in un contesto circoscritto e quindi, di
beneficiare, a parità di altre condizioni, di una maggiore forza competitiva per un dato livello di risorse disponibili
• favorisce la specializzazione delle risorse e delle conoscenze da parte dell’impresa e quindi la migliore capacità di
raggiungere una posizione di vantaggio competitivo nella propria area di business
• riduce la pressione competitiva proveniente dalle grandi imprese che (in condizioni normali di mercato) tendono ad
avere minore attenzione verso le aree di business di piccola dimensione
1. AREE DI EFFICIENZA CHE POI TRASFORMANO IN UN CONCETTO CHE LAVORA SULLA PROPRIA OFFERTA
2. servizio accessorio..
3. area di test
5. IL MODELLO DI BUSINESS
cos'è?
Un modello di business descrive la logica in base alla quale un'organizzazione crea, distribuisce e cattura valore.
Alcune definizioni
• il modello di business descrive la logica che permette a una organizzazione di sostenersi finanziariamente
• il valore offerto è il motivo per cui un cliente sceglie un’azienda/prodotto/servizio piuttosto che un’altra/altro
Cos’è?
Il Business Model Canvas è uno strumento di gestione strategica e imprenditoriale, creato da Alexander Osterwalder,
per descrivere, trasformare e innovare il modello di business.
È una metodologia di facile apprendimento, immediata applicazione e straordinaria e!cacia per creare nuovi business o
potenziare quelli attuali.
A cosa serve?
1. per portare nuove tecnologie, prodotti e servizi sul mercato
2. per migliorare le performance e prepararsi ai continui cambiamenti del contesto esterno
3. per affrontare e superare con successo una crisi del modello di business attuale
4. per preparare il futuro esplorando e testando idee e progetti completamente nuovi
I 9 elementi:
esempio: Ryanair
I segmenti di clientela
Quali sono i diversi gruppi di persone o le organizzazioni che l’impresa desidera raggiungere o soddisfare (attraverso la
propria proposta di valore)?
Uno o più segmenti di clientela... grandi o piccoli: un’impresa deve decidere consapevolmente a chi rivolgersi e quali,
invece, trascurare.
Domande chiave:
• per chi sto creando valore?
• chi sono i clienti più importanti?
Obiettivo:
Suddividere e classiffcare i clienti in gruppi distinti per:
• bisogni/interessi che richiedono un’offerta distinta
• modalità con cui vengono raggiunti (canali distributivi)
• tipologia di relazione instaurata
• redditività associata
• disponibilità a pagare per aspetti diversi dell’offerta
MERCATO SEGMENTATO
Distingue tra segmenti con esigenze e problemi leggermente differenti
MERCATI DIVERSIFICATI
Segmenti ben distinti con esigenze e problemi molto differenti
MERCATI MULTI-SIDED
Servono 2 o più segmenti di clientela interdipendenti
La proposta di valore
Qual è l’insieme di prodotti e servizi costruito per lo specifico segmento di clienti a cui l’impresa vuole rivolgersi
Il valore offerto a un segmento di clientela è l’insieme di benefici che l’impresa offre:
Il valore può essere di tipo:
• quantitativo (es. prezzo, velocità del servizio, ecc.)
• qualitativo (es. progettazione, customer experience, ecc.)
I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO
Approfondimento delle logiche competitive
Dall’analisi della concorrenza e del target è possibile definire i Fattori Critici di Successo (FCS), ovvero le regole del gioco
per operare nel segmento di mercato prescelto.
I FCS possono essere rappresentati da attributi, risorse, competenze, processi e pratiche operative che contribuiscono in
maniera sostanziale al successo competitivo e alla sostenibilità economica dell’impresa.
L’analisi dei FCS permette di verificare quanto l’impresa è allineata rispetto al contesto competitivo in cui opera.
LA PROPOSTA DI VALORE
La proposta di valore è costituita dall’insieme dei vantaggi che l’impresa promette di offrire e che giustificano lo
svolgimento della sua attività economica. È data da un insieme ampio e diversificato di fattori materiali, immateriali ed
economici.
L’impresa promette ai clienti un’esperienza appagante nella fruizione dei prodotti ma anche e soprattutto una serie di
vantaggi intangibili che derivano dallo sviluppo della relazione tra impresa, clienti e società.
Tali vantaggi dovrebbero essere percepiti anche all’interno dell’impresa nonchè dai suoi fornitori e dagli altri attori con
cui essa entra in contatto e, in conclusione, dall’intera società.
Le domande chiave per definire la proposta di valore:
• quale problema del cliente contribuisco a risolvere e/o quale bisogno soddisfo?
• come mi distinguo nel mercato, come sono percepito e qual è il reale valore/beneficio trasferito al cliente?
LA PROPOSTA DI VALORE
La comunicazione
La Proposta di Valore è una chiara affermazione in linea con le sfide e i desideri del mercato (clienti), che comunica il
contributo unico dell’azienda e dei suoi prodotti/servizi al mercato (clienti), in modo differente rispetto ai concorrenti.
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I canali
In che modo l’impresa comunica e raggiunge i propri segmenti di clientela per fornire loro il valore offerto?
I canali di comunicazione, distribuzione e vendita costituiscono l’interfaccia dell’impresa nei confronti dei clienti. Sono
punti di contatto e giocano un ruolo fondamentale nella customer experience.
Le domande chiave:
• attraverso quali canali i clienti vogliono essere raggiunti?
• come si integrano i canali con le abitudini dei clienti?
• come si integrano tra loro i diversi canali?
• quali canali sono più e!cienti (performanti/economici)?
• come viene e"ettuata la distribuzione del prodotto servizio?
Obiettivo:
Descrivere il modo con cui il valore o"erto raggiunge il cliente nelle fasi di comunicazione, distribuzione e vendita in
termini di:
• tipologie di canali utilizzati
• funzioni svolte dai canali
• esperienza di acquisto complessiva
Definire il giusto mix dei canali: ogni canale va gestito in relazione agli altri tenendo sempre in considerazione i clienti a
cui si rivolge.
Le tipologie di canali:
• PROPRI > DIRETTI (forza vendita, website)
• PROPRI > INDIRETTI (punti vendita)
• DEI PARTNER > INDIRETTI (distribuzione all’ingrosso, al dettaglio, siti web, ecc.)
LE DOMANDE CHIAVE:
• che tipologia di relazione si aspetta di stabilire con noi ciascun segmento di clienti? Qual è più funzionale?
• quanto costa tale tipologia di relazione e come si integra con gli altri elementi del nostro BM?
OBIETTIVO:
Descrivere le modalità con cui l’impresa acquisisce e gestisce i clienti in termini di:
• esperienza del cliente
• costruzione e veicolazione dell’immagine aziendale
• efficacia
ASSISTENZA PERSONALE
Presenza di un addetto ai rapporti con i clienti che offrire supporto durante o post acquisto.
Nel punto vendita, call center, e-mail, ecc.
ASSISTENZA PERSONALE DEDICATA
La relazione viene costruita e mantenuta assegnando ai clienti un addetto specifico.
È una relazione molto intima basata sulla fiducia costruita nel lungo periodo.
SELF SERVICE
Il rapporto è garantito tramite una relazione indiretta e una struttura che consente al cliente di avere tutto ciò di cui ha
bisogno autonomamente.
SERVIZI AUTOMATICI
Forma evoluta di self-service diffusa in molti settori che riconosce il cliente e simula una relazione di tipo personale
offrendo l’accesso a servizi personalizzati.
COMMUNITY
Relazione diretta che permette un maggiore coinvolgimento dell'azienda con i clienti reali e potenziali.
CO-CREAZIONE
Relazione si basa sulla condivisione del processo di creazione del valore: il cliente partecipa attivamente apportando
delle scelte che vanno a modi!care la proposta di valore dell’impresa.
I flussi di ricavi
Quali sono i flussi di ricavi che l’impresa ottiene dalla vendita di prodotti/servizi a ciascun segmento di clientela?
Il prezzo e la modalità di pagamento sono le variabili fondamentali per regolare i flussi finanziari e rendere il modello di
business funzionante e l'attività sostenibile.
LE DOMANDE CHIAVE:
• per quale valore sono veramente disposti a pagare i clienti?
• come pagano o come preferirebbero pagare?
• quanto devono pagare e in che modo il flusso di ricavi contribuisce ai ricavi generali (quanto impattano)?
OBIETTIVO:
Descrivere il meccanismo di definizione dei prezzi adottato e gli incassi generati dai diversi tipi di clienti, divisi anche per
categoria di valore offerto e in base a:
• come pagano
• per cosa pagano
Alcuni meccanismi di definizione dei prezzi:
I prezzi hanno meccanismi di definizione che variano a seconda che si decida di mantenere dei prezzi fissi o dinamici.
LISTINO PREZZI FISSO
Prezzo stabilito in base a variabili statiche:
• listino prezzi
• dipende dalle caratteristiche del prodotto
• dipende dal segmento di clienti
• dipende dal volume
CANONE D’USO
Il flusso di ricavi si genera dall’uso di un particolare servizio.
QUOTA DI ISCRIZIONE
Flusso generato dalla vendita di un accesso continuativo a un servizio.
PRESTITO/NOLEGGIO /LEASING
Flusso di ricavi generato nel momento in cui si fornisce a un cliente la possibilità di utilizzare un bene per un tempo
determinato.
LICENZE
Un'azienda può decidere di far utilizzare una proprietà intellettuale o un brevetto pur mantenendone la proprietà.
COMMISSIONI DI INTERMEDIAZIONE
Flussi generati da servizi di intermediazione tra 2 o più parti.
PUBBLICITÀ
Il flusso di ricavi è generato dalla spesa relativa alla pubblicità di un prodotto/servizio.
Le risorse chiave
Quali sono le risorse più importanti che l’impresa deve avere per rendere funzionante il suo business model?
Indica cosa bisogna avere perchè il modello di business funzioni ovvero ciòòche serve all’impresa per produrre il valore
da offrire ai clienti, raggiungere i mercati, mantenere le relazioni e ottenere i ricavi.
LE DOMANDE CHIAVE:
Quale risorse chiave sono necessarie per:
• produrre il valore o!erto ai clienti?
• raggiungere i nostri mercati (distribuzione)?
• instaurare e gestire le relazioni con la clientela?
• generare i flussi di ricavi?
OBIETTIVO:
Descrivere ed elencare le risorse chiave necessarie al funzionamento del modello di business in relazione al valore offerto
ai clienti.
RISORSE FISICHE
Comprendono i beni materiali quali reti di punti vendita, impianti, tecnologie, macchinari e tutto quello che fisicamente
bisogna avere per produrre o vendere un determinato prodotto/servizio.
RISORSE UMANE
Le risorse umane sono importanti in ogni modello di business ma soprattutto nelle industrie creative e ad alta intensità di
conoscenza.
RISORSE INTELLETTUALI
Comprendono il know-how di un’impresa, i brevetti, i marchi, copyright, progetti sviluppati, partnership, database clienti,
ecc.
RISORSE FINANZIARIE
Comprendono particolari disponibilità finanziarie come linee di credito, contanti o un insieme di stock option che
permettano all’impresa ad esempio di assumere dipendenti importanti o garantirsi approvvigionamenti che gli
concedano un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti.
Le attività chiave
Quali sono le attività più importanti che l’impresa deve svolgere per rendere funzionante il suo modello di business?
Indica cosa bisogna necessariamente fare perchè il modello di business funzioni, ovvero identifica quali sono i processi e
le attività più importanti che andranno a determinare i costi di struttura da sostenere.
LE DOMANDE CHIAVE:
Quale attività chiave sono necessarie per:
• produrre il valore o!erto ai clienti?
• raggiungere i nostri mercati (distribuzione)?
• instaurare e gestire le relazioni con la clientela?
• generare i flussi di ricavi?
OBIETTIVO:
Descrivere ed elencare le attività chiave necessarie al funzionamento del modello di business in relazione al valore offerto
ai clienti.
PRODUZIONE
Sono attività chiave tipiche delle aziende manifatturiere nelle quali è indispensabile continuare a creare (progettazione),
produrre e distribuire il proprio prodotto.
PIATTAFORMA/RETE
Sono attività chiave che riguardano modelli di business che prevedono una piattaforma come attività chiave e nei quali è
fondamentale poter sviluppare la piattaforma affichè il modello funzioni. Riguardano il mantenimento o lo sviluppo di
piattaforme/reti attraverso la fornitura di servizi, attività di gestione e promozione, ecc.
PROBLEM SOLVING
Sono attività chiave di quei modelli di business che hanno come offerta di valore la proposta di servizi. Riguardano la
creazione di nuove soluzioni per i problemi dei singoli clienti.
Le partnership chiave
Qual è il network di fornitori e partner necessario al funzionamento del modello di business dell’impresa?
Le imprese creano alleanze con attori esterni per ottimizzare il proprio modello di business, ridurre i rischi e acquisire
risorse. I partner permettono quindi di realizzare pienamente il modello di business e di aumentare le possibilità di
successo nel mercato.
LE DOMANDE CHIAVE:
• chi sono i nostri partner chiave?
• chi sono i nostri fornitori chiave?
• quali risorse chiave otteniamo dai partner?
• quali attività chiave svolgono i partner?
OBIETTIVO:
Descrivere con quali soggetti esterni vuole lavorare l’impresa definendo in particolare:
• motivazioni
• modalità
• le attività o risorse chiave acquisite
LE TIPOLOGIE DI PARTNERSHIP:
• ALLEANZE STRATEGICHE TRA NON-CONCORRENTI: è il caso dei fornitori o delle imprese che si collocano all'interno
di un'unica catena produttiva
• ALLEANZE STRATEGICHE FRA CONCORRENTI: è il caso di imprese che si mettono in rete per fornire al cliente un
valore simile all'interno dei vari punti di contatto
• JOINT VENTURE: è il caso di imprese che decidono di collaborare per sviluppare nuovi business
IMMAGINE ISTITUZIONALE
È la risultante dell’insieme delle relazioni con i diversi pubblici di riferimento.
Riguarda l’azienda nel suo complesso come istituzione.
È la risultante di:
• Corporate identity (dimensioni, know how, stabilimenti, presenza sul territorio)
• Corporate reputation (CSR)
• Legal identity (il valore del marchio sul mercato)
IMMAGINE DI BRAND
È l’immagine di un marchio commerciale, di una linea di prodotti o di un singolo prodotto (AUDI, SKODA).
Aiuta a differenziare in modo netto categorie di prodotti simili di una stessa azienda.
IMMAGINE DI PRODOTTO
È l’immagine di un singolo prodotto e ne identi!ca i valori:
• performance
• prezzo
• garanzie
• assistenza
• ecc...
IMMAGINE COORDINATA
• rappresenta la sintesi strategica delle politiche e delle attività che danno rappresentazione e riconoscibilità visiva ed
emozionale all’azienda
• è sinergica alla comunicazione integrata
• si regolamenta attraverso il “Manuale dell’immagine grafica Coordinata” che guida nella realizzazione visiva di tutti gli
strumenti di comunicazione