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I MODULO
Modelli di mercato:
o concorrenza perfetta (il più competitivo): numerosi venditori e compratori, libertà
di entrata e uscita, informazione perfetta, massimizzazione del profitto, imprese
price-taker e che agiscono indipendentemente le une dalle altre;
o monopolio (il meno competitivo): un solo venditore e molti compratori, il
bene/servizio è unico, il prezzo e il livello di produzione è stabilito dal monopolista
(impresa price-maker), barriere all’entrata insormontabili;
o oligopolio: numero limitato di imprese che offrono prodotti simili fra loro, una
quota sostanziale delle vendite è in mano a poche imprese, le imprese sono
consapevoli di operare in condizioni di interdipendenza con i concorrenti, le
imprese devono decidere se competere o colludere in modo tacito o esplicito (es. di
collusione: cartelli, associazioni di categoria, joint venture);
o concorrenza monopolistica: sul mercato opera un numero elevato di produttori e ci
sono numerosi compratori, le barriere all'entrata o all'uscita sono basse, le imprese
assumono le proprie decisioni in maniera indipendente dai rivali e il loro obiettivo è
la massimizzazione del profitto, i beni offerti dai diversi produttori non sono
perfettamente omogenei ma godono di un certo grado di differenziazione.
I settori
o Classificazione:
Primario: attività di estrazione di risorse naturali;
Secondario: attività di trasformazione o elaborazione delle risorse;
Terziario: attività che forniscono servizi (immateriali).
o I settori si differenziano per:
La struttura: concentrazione, dimensione delle imprese, profittabilità
Le condizioni della domanda: dimensione del mercato di riferimento,
crescita e segmentazione
Le condizioni di appropriabilità dei vantaggi: brevetti, assets
Conoscenza: spese in R&S, tecnologie, innovazione
Il ciclo di vita: introduzione, crescita, maturità, declino
o Asheim (2005) li classifica in base alla “knowledge base” che indica la base di
conoscenza che è critica per l’innovazione. Inoltre, la conoscenza permette alle
aziende di percorrere la curva di apprendimento:
base di conoscenza ANALITICA: si riferisce alla conoscenza teorica applicata
per capire e spiegare le caratteristiche del mondo naturale. È principalmente
legata alla scienza. È una conoscenza scientifica e codificabile quindi facile
da formalizzare e trasferire;
base di conoscenza SINTETICA: si riferisce alla conoscenza che è di natura
pratica e applicata allo scopo di creare beni per raggiungere obiettivi
funzionali. È principalmente associata a capacità e competenze
ingegneristiche. È una conoscenza prevalentemente tacita, più difficile da
trasferire rispetto quella codificabile.
base di conoscenza SIMBOLICA: spiega l'importanza dei valori estetici in
molti prodotti e servizi. Riguarda principalmente creatività, design e cultura.
È la conoscenza tacita per eccellenza, legata ad aspetti intangibili e quindi
difficile da trasferire.
Alcune definizioni:
o Concentrazione geografica e regionale: quota della produzione prodotta da un
certo paese o regione.
o Localizzazione industriale: sfruttamento delle economie di agglomerazione.
o Conoscenza localizzata: poiché parte della conoscenza è tacita, “sticky” ed
“embedded”, le attività produttive ma anche innovative tendono a risiedere in
specifici luoghi (cioè nei sistemi produttivi locali come cluster o distretti).
Il cluster
o Concetto: è un gruppo geografico di “prossimità” di aziende interconnesse e
istituzioni associate in un determinato campo, legate da elementi comuni, relazioni
ed esternalità.
o Caratteristiche:
Una economia di agglomerazione delimitata geograficamente
Fortemente specializzati (es. grazie a manodopera qualificata, competenze,
risorse, partner, servizi)
Le relazioni all’interno del cluster possono essere verticali (tra clienti e
fornitori) od orizzontali (condivisione di tecnologia, canali distributivi, ecc.)