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CAP 7

La marginalità territoriale molto spesso, come tante altre forme di emarginazione e di esclusione,
è un CIRCOLO VIZIOSO quindi ci sono degli elementi problematici che si alimentano l'uno con
l'altro → un territorio in cui vengono a mancare dei servizi e delle infrastrutture necessarie diventa
meno attrattivo e di conseguenza diverse famiglie e tanti giovani sono costretti ad emigrare
altrove causando così lo spopolamento di quel territorio che diventa non attrattivo nemmeno per
le imprese, le quali non sono più disposte ad investire in quel determinato territorio.
GOHOST TOWN (città fantasma): sono città destinate a scomparire nei prossimi anni (es. paese di
Craco in provincia di Matera, Basilicata → questa città fantasma ha avuto una certa notorietà negli
ultimi anni in quanto ha trovato delle risorse storico-artistiche su cui provare ad agire per un
rilancio del territorio)
2 tappe importanti per la consapevolezza della CRISI AMBIENTALE sono:
- Il lavoro di Thomas Malthus su come la crescita demografica possa avere un impatto in
certi territori
- Il rapporto sui limiti dello sviluppo del Club di Roma→ le risorse di questo pianeta sono
limitate e le stiamo mettendo a rischio
Un possibile indicatore dell’impatto ambientale è l’IMPRONTA ECOLOGICA (letteralmente è la
traccia che noi come comunità lasciamo sull’ambiente) → quindi quanto terreno e quanta
superficie è necessaria a coprire i nostri consumi e le nostre produzioni. Oltre a toccare gli aspetti
prettamente tecnici (indicatore usato per capire quando in un territorio si consuma più del
necessario), tocca anche alcuni aspetti sociali-culturali (il tema dell'impatto ambientale rimanda ai
consumi e agli stili di vita. Ci sono molti paesi del mondo dove c'è uno stile di consumo in
eccedenza rispetto alle risorse disponibili e tanti altri dove non ci sono neanche le risorse
necessarie per sopravvivere).
Il concetto di impronta ecologica ha anche una declinazione specifica nell’ENERGIA: misura tutti i
consumi elettrici di una città in un dato arco di tempo e li traduce in superficie necessaria a
produrre quella quantità.
Il consumo del suolo è in aumento indipendentemente dalla crescita economica e dalla crescita
demografica (aumentata anche in città e in aree metropolitane dove la popolazione è diminuita e
la crescita economica è stata negativa). C’è, infatti, un costante aumento della richiesta di spazio.
Le ragioni principali di ciò sono:
- La diversificazione dei sistemi con l’aumento occupazionale nei nuovi terreni;
- La maggiore efficienza e potenza delle macchine che genera una maggiore possibilità di
lavorare e trasformare lo spazio;
- La cultura prometeica sempre più volta al consumo e al possesso.

Oltre all’impronta ecologica esistono altri indicatori dell’impatto ambientale, come:


- EFFETTO RIMBALZO: il calo del prezzo di un bene, derivato da una maggiore efficienza e
sostenibilità nella sua produzione, porta a maggiori acquisti e ad usufruirne fino a creare
l'effetto del paradosso di Jevons annullando così i risparmi di materia ed energia. Dunque
l'effetto rimbalzo è l'effetto per cui un bene che è più efficiente e che ha un'impronta
ecologica minore e più ecocompatibile diventa più diffuso → le migliori performance di
questo bene lo portano ad essere molto più diffuso di prima con effetti anche paradossali
che la sua grande diffusione può creare delle ulteriori forme di impatto ambientale. È un
concetto tecnico da un lato ma rimanda molto agli stili di vita e ai comportamenti di
consumo. (es. facciamo una scelta ecosostenibile comprando la macchina ibrida ma
questo plasma il nostro comportamento facendoci usare di più la macchina → si è venuto
così a creare il paradosso di Jevons tramite cui viene annullato il vantaggio della scelta
fatta);
- BIOTERRENO o BIOCAPACITÀ: è il rapporto tra l'impronta ecologica di una comunità e
l'effettiva superficie vitale di cui dispone (terreni, pascoli, foreste,…). Stabilisce se la
comunità ha deficit o surplus ecologico;
- CARICO ECOLOGICO o IMPRONTA ECOLOGICA DELLA PRODUZIONE: è la somma dei
prelievi delle risorse ambientali entro i confini di una comunità territoriale (rispetto agli
altri indicatori è più legato ai processi produttivi)
- ZAINETTO ECOLOGICO: è la quantità di risorse naturali movimentate e degradate per
produrre un bene

Schema sul carico ecologico (somma prelievi delle risorse ambientali) e impronta ecologica
(quantità di terreno necessaria per produrre i beni di cui abbiamo bisogno).
4 tipi ideali dove con tutta la prudenza del caso possiamo collocare i vari territori (poi chiaramente
in un territorio abbiamo spesso la coesistenza di modalità diverse di impatto ambientale quindi poi
nello stesso territorio possiamo avere forme altamente dispendiose e forme con alti risparmi di
consumi)

L'impronta ecologica è un concetto importante con dei pro e dei contro.


I PROBLEMI DELL’IMPRONTA ECOLOGICA sono:
- Non è tanto preciso;
- Va contestualizzato bene → per esempio essere in deficit ecologico non significa catastrofe
imminente ma significa che si consuma più di quello che ci permetterebbe il territorio;
- I valori espressi in ettari sono intraducibili in termini monetari
I VANTAGGI DELL’IMPRONTA ECOLOGICA sono:
- Permette la comparazione tra territori e periodi diversi (es. può evidenziare i paesi che
sono in debito/credito);
- Permette di evidenziare le disuguaglianze e le ingiustizie (es. analizzando i dati italiani il
Piemonte è risultata la regione con il maggior debito ecologico fra le regioni italiane → È
una regione che ha un tessuto produttivo molto forte e quindi una grande richiesta e
necessità di risorse che appunto porta un prelievo da altre regioni di materie prime)

Metà dell’impronta ecologica mondiale deriva dai consumi di energia, quindi occorre migliorare la
combustione per produrre energia e occorre sviluppare delle fonti alternative (anche se ognuna ha
delle controindicazioni).
3 PARAGRAFO: I SUPERLUOGHI → un SUPERLUOGO è la sovraesposizione di un posto rispetto ad
altri (mediatica, pratica e simbolica). Un superluogo tipico è il CENTRO COMMERCIALE (alcune
caratteristiche che hanno la maggior parte dei centri commerciali  essere posizionate non in
prossimità di centri abitati ma piuttosto in luoghi strategici (es. viene fatta un calcolo su quante
persone passavano quotidianamente in quel determinato luogo); sono dei posti molto a misura di
automobile. Inoltre è anche un non luogo ovvero il centro commerciale ha assunto anche funzioni
diverse come essere diventato un luogo di incontro e di socializzazione, di organizzazione di
eventi,…). Una serie di tendenze hanno messo in discussione i super luoghi es. il Covid-19  i
centri commerciali vennero chiusi per diversi mesi e quindi avevano perso in buona parte questa
valenza che aveva trovato vantaggio nei negozi più piccoli dentro la città o ancora di più a livello di
quartiere.
I SUPERLUOGHI DELL’INCONTRO: è un luogo che vede un numero molto alto di incontri tra
persone. Rientrano in questa definizione molti spazi pubblici (es. Times Square a New York: una
piazza particolarmente affollata)
Il termine “incontro” in sociologia assume significati diversi: può essere una semplice compresenza
senza interazione, un’interazione focalizzata o un raduno.  Per questo nei super luoghi
dell'incontro diventa importante capire se e come interagiscono le persone (i sociologi quando
analizzano un superluogo dell’incontro analizzano anche le relazioni: come interagiscono le
persone in uno spazio pubblico. Viene analizzata anche la fruizione di quel superluogo, la quale
può cambiare nei vari momenti della giornata. Per esempio, il campus è fruibile di giorno e non di
notte. Un ulteriore aspetto importante da considerare nell’analisi di un superluogo è la
percezione/identificazione che le persone hanno con quel luogo).
Il superluogo, come anche il non luogo, sono concetti che non sono mai definitivi. Tante volte i
superluoghi coesistono e questo rende ancora più relativa l'idea di superluogo: quello che per noi
è un superluogo di fruizione per altri può essere un super luogo di incontro (es. una stazione).
Gli elementi che compongono lo spazio pubblico sono: la libertà d’accesso, la presenza di norme
che disciplinano uno spazio (es. il regolamento del modo di vestirsi), la possibilità di consentire
l’incontro. Questi elementi sono teorici perché gli spazi pubblici possono essere soggetti a una
serie di problemi di accessibilità, di manipolazione, di privatizzazione,…
I LUOGHI SACRI sono un superluogo molto evidente. I luoghi sacri sono tutti quei luoghi investiti di
significati e valori che trascendono l’individuo; quindi non rimandano necessariamente alla sfera
religiosa. Oltre ai luoghi sacri in senso stretto (luoghi di culto) essi possono rimandare a sentimenti
negativi, a manufatti tecnologici, a bellezza artistiche e architettoniche. Nei luoghi sacri sono
anche ridotti i LUOGHI DELLA MEMORIA, i quali richiamano ad eventi passati spesso legati a
eventi bellici che hanno coinvolto molte persone.
PARAGRAFO 4 CONCLUSIONI: lo SPAZIO COME ENTITÁ TERZA lo spazio è creato e prodotto dagli
uomini ma poi quando è organizzato diventa un punto di riferimento per loro, influenza il loro
comportamento ponendo dei vincoli e delle regole che condizionano a loro volta le comunità: in
questo senso è un’entità terza.
Di particolare importanza è poi la PROPRIETÀ DEI TERRENI: c’è infatti chi non ha spazio (es.
migranti), chi ne ha troppo (es. super-ricchi) e chi ne abusa (es. eco-mafie)

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