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FOCUS
Abitare la temporaneit

La dimensione temporale nel progetto e nella costruzione delle opere di architettura divenuta negli ultimi anni uno dei temi di maggiore interesse e dibattito culturale. Diversi sono i fenomeni che hanno contribuito a modificare la percezione della funzione tempo in architettura, ma lesito generale che ad essi si pu attribuire il passaggio da una dimensione statica, permanente, ad una dimensione dinamica, transitoria del costruire. Allarchitettura dellessere si sta sovrapponendo unarchitettura del divenire: nella prima, legata tradizionalmente al concetto di durata, la dimensione temporale associata alla manutenibilit, ovverosia al ripristino delle condizioni prestazionali iniziali; nella seconda, prevale il concetto dellevolutivit e capacit di adattamento rispetto al trascorrere del tempo e al mutare delle condizioni. Non si tratta di stabilire se larchitettura che ha nella permanenza il suo aspetto caratterizzante abbia compiuto il proprio ciclo di esistenza: luomo ha la necessit di legare alla costruzione di unopera architettonica valori storici, culturali, simbolici che si possano trasmettere immutati nel tempo e che spesso sopravvivono a quelli materiali e funzionali; tuttavia, esistono oggi, pi che in passato, le condizioni per le quali il ricorso allarchitettura temporanea pu risultare appropriato. Sarebbe quindi sensato pensare che le due forme possano convivere senza necessariamente contrapporsi od elidersi a vicenda. Tra i fenomeni che maggiormente hanno influenzato il rapporto tra spazio, tempo e architettura ci sono la globalizzazione e la sostenibilit. La globalizzazione ha leffetto di contrarre i tempi e dilatare gli spazi degli accadimenti. Tutto sottoposto a ritmi pi veloci e a un costante divenire; nello stesso tempo, i confini spaziali risultano rarefatti e i luoghi indifferenziati. Le conseguenze sono la modificazione delle strutture sociali e demografiche, dei mercati e del lavoro, delleconomia e della finanza, solo per citarne alcune. Listanza culturale della sostenibilit ha spostato lattenzione sulla necessit di contenere il consumo delle risorse materiali, introducendo i concetti di ciclo di vita utile e di riciclo e riutilizzo nel susseguirsi dei processi di trasformazione. Questi fenomeni hanno come conseguenza il manifestarsi di nuove esigenze in ordine allabitare gli spazi contemporanei, dove il termine abitare deve intendersi nellaccezione pi ampia, comprendendo anche modalit di uso dello spazio che vanno oltre le attivit residenziali vere e proprie. Nel recente seminario nazionale dei dottorati di ricerca in Tecnologia dellArchitettura Osdotta (Torino 11-13 settembre 2008), la comunit scientifica universitaria si interrogata sullinnovazione nei processi di produzione dellarchitettura, in particolare sulle nuove forme dellabitare contemporaneo in cui la variabile tempo ha un ruolo di primo piano. Da questo incontro sono emersi alcuni scenari evolutivi che si riportano allattenzione. Tenuto conto degli effetti delle tendenze in atto e ormai largamente diffuse, le nuove forme dellabitare che i sistemi sociali esprimono sono riconducibile ad alcune formule specifiche. Labitare temporaneo. La temporaneit dellabitare risponde allesigenza di fruire di uno spazio per una funzione legata ad una necessit contingente e circoscritta nel tempo, cessata la quale lo spazio alluopo realizzato non ha pi ragione di esistere o deve essere riconvertito, trasformato ad altri usi. E il caso delle architetture espositive, delle installazioni temporanee (circensi, fieristiche, ecc.), degli edifici cosiddetti volano destinati a sostituire temporaneamente la sede definitiva di uffici o abitazioni (oggi, soprattutto in attesa della ristrutturazione di interi comparti edilizi), delle case destinate a categorie sociali o lavorative instabili o nomadiche (immigrati, pendolari, ecc.), delle case per vacanze concepite anche in risposta a forme di turismo sostenibile. E il caso, notevole e purtroppo - sempre pi ricorrente, delle abitazioni per lemergenza conseguente al verificarsi di eventi disastrosi naturali (terremoti, maremoti, uragani, alluvioni) od antropici (contaminazioni, guerre, sommosse). Labitare transitorio. Con lievi differenze ma sostanziali rispetto al caso precedente, labitare transitorio riconducibile alle esigenze molteplici e diversificate di fruire di uno spazio abitativo in un tempo contingentato, discontinuo o episodico in cui generalmente gli utenti si avvicendano in tempi pi o meno rapidi. Le strutture di tipo alberghiero-ricettivo sono assimilabili a questa modalit abitativa, ma anche alcune innovative tipologie di ufficio, in cui non esiste la titolarit della postazione di lavoro che invece gestita da un servizio di prenotazione. Nelle forme transitorie dellabitare si pu anche annoverare quellarchitettura mobile o trasportabile che nella temporaneit della sua localizzazione ha la sua connotazione prevalente. Labitare ibrido. Labitare ibrido denota lesigenza di pi soggetti, anche non appartenenti allo stesso nucleo familiare, di convivere allinterno di uno stesso gruppo caratterizzato da forti dinamiche di cambiamento in tempi anche molto ridotti. La societ multietnica e le nuove strutture familiari (allargate, condivise) sono le generatrici di queste nuove forme di abitare. Labitare connesso. Con il termine connesso si identifica una forma abitativa caratterizzata da una elevata integrazione con le nuove tecnologie multimediali in risposta allesigenza, soprattutto riscontrabile nelle categorie di soggetti pi giovani, di utilizzare i sistemi di informazione e di comunicazione per le attivit domestiche, di studio, di lavoro, di svago e tempo libero. Labitare comune. In collegamento con la funzione abitativa vera e propria, generalmente confinata in ambito familiare, questa forma esprime lesigenza di spazi interstiziali alle differenti scale (edificio, quartiere, citt) nei quali possano svolgersi attivit di interesse collettivo e sociale, variabili nel tempo e nelle caratteristiche. Queste ultime tre forme dellabitare comprendono la casistica delledilizia residenziale vera e propria, nelle configurazioni in cui oggi tendenzialmente si esprime. Tutte queste formule sono, anche se in misura diversa, interessate dalla componente della temporaneit e, per quanto riguarda i modi di concepire il progetto e la costruzione dellarchitettura, sono riconducibili schematicamente a tre differenti aspetti: la temporaneit duso; strettamente connessa alle attivit che si svolgono in un ambito spaziale nel quale si possono succedere modalit di utilizzo diverse in sequenze temporali anche molto brevi, oppure secondo previsioni di

Living Box: concorso internazionale per il progetto di un'unit abitativa prefabbricata temporanea Nel 2005 viene lanciato un concorso internazionale denominato Living Box per il progetto di un'unit abitativa prefabbricata temporanea. Alla competizione hanno partecipato ben 2570 progettisti di 65 nazioni diverse presentando 1048 progetti; l'esito del concorso rappresenta un vasto panorama internazionale su come oggi architetti e progettisti in generale concepiscono il tema della temporaneit dell'abitare e delle sue declinazioni formali e tecnologiche. Gli indirizzi tematici del concorso sono stati improntati alle seguenti considerazioni. Lepoca in cui si vive attualmente obbliga luomo a fare i conti con una serie di cambiamenti sociali e culturali che gli fanno riscoprire la molteplicit di dimensioni che caratterizza il suo abitare. Le rapide trasformazioni e gli incessanti flussi socio-culturali della contemporaneit rendono, dunque, necessaria la formulazione di un nuovo concetto di abitare, una nuova riflessione sulluomo e sui suoi "spazi". Il concetto stesso di casa non pi riconducibile al solo modello tradizionale, sinonimo di permanenza e stabilit. La casa contemporanea pu facilmente diventare una dimora temporanea, emblema della mobilit che caratterizza la nostra epoca. Oggi la progettazione dello spazio abitativo diventa anche progettazione della precariet; pone la questione del riconoscimento della molteplicit dellabitare e delle consequenziali diverse interazioni che lo spazio in grado di instaurare con gli elementi con cui si relaziona. Prefabbricazione, modularit, leggerezza, trasportabilit, flessibilit diventano allora le parole chiave di un

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medio-lungo periodo; d luogo a sistemi, spaziali e tecnologici che subiscono trasformazioni di assetto attraverso interventi di differente livello di consistenza; la temporaneit di localizzazione; riguarda la variabilit del rapporto tra il contesto e lorganismo abitativo e si riferisce al carattere mobile o trasferibile dei manufatti in luoghi diversi; la temporaneit di costruzione; denota la cessazione del rapporto biunivoco tra il sistema edilizio e il suo uso e determina la dismissione delle risorse materiali impiegate nellopera. Ovviamente questi tre aspetti della temporaneit possono anche sovrapporsi e le caratteristiche delluno si sommano e si integrano con quelle dellaltro. I requisiti del sistema edilizio, ambientale e tecnologico, che esprimono queste caratteristiche sono in parte noti e sperimentati e in parte sono la conseguenza recente dellevoluzione del complesso delle esigenze definito a monte. Se ne evidenziano quelli pi significativi correlati alla componente temporale del progetto e della costruzione architettonica. La flessibilit uno dei requisiti fondanti la dimensione temporanea dellabitare; con essa si deve intendere sia la flessibilit tipologica (attitudine del sistema edilizio a consentire diverse configurazioni di dimensione, conformazione, correlazione e distribuzione dello spazio in fase di utilizzo), sia la flessibilit tecnologica (attitudine del sistema edilizio a consentire lintegrazione funzionale e costruttiva tra gli elementi tecnici, la sostituibilit, ladattabilit e lintercambiabilit di elementi o componenti garantendo le funzionalit e le prestazioni appropriate alluso). In altri termini, si potrebbe dire che la flessibilit si pu identificare con la convertibilit duso attraverso la trasformazione degli elementi di arredo, con la ri-configurabilit degli spazi attraverso il riposizionamento degli elementi tecnici che li delimitano, con la ri-condizionabilit del rapporto spazio-funzione-utente attraverso la rimodulazione dei fattori ambientali (luce, aria, temperatura, ecc.). Ladattabilit un altro aspetto con cui si pu rispondere allesigenza di funzioni ed usi differenti nel tempo; pu essere considerata una ri-configurabilit non istantanea, immediata, ma differita nel tempo. In questo quadro, diventa importante il ruolo della personalizzazione dellambiente, che lutente

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T-box, unit abitativa temporanea prefabbricata. Le tavole illustrano il progetto presentato al concorso Living Box (Gruppo TAU, arch. Roberto Bologna). Obiettivo del progetto di proporre ununit abitativa con una configurazione dinamica e variabile in funzione delle esigenze del fruitore; si immagina uno scenario, compatibile con la logica di industrializzazione e prefabbricazione del prodotto, in cui il potenziale acquirente dellunit abitativa possa scegliere a catalogo le diverse alternative di configurazione planimetrica (opzioni tipologiche) e di finitura (opzioni tecnologiche) tra quelle rese possibili dal sistema costruttivo e le possa eventualmente modificare nel tempo. Il termine abitazione deve intendersi in senso lato in quanto la funzione residenziale non la sola ipotizzabile ed altre forme di impiego sono compatibili con il sistema costruttivo: stand fieristico, esposizione itinerante o qualsiasi altro dispositivo funzionale che abbia nella mobilit, temporaneit, adattabilit e flessibilit i requisiti principali.

nuovo stile di vita, quello dellabitare temporaneo, le cui diverse modalit di realizzazione sono rappresentate dalla casa container , la casa prefabbricata, o i sistemi modulari di costruzione. Oggetto del concorso la progettazione di una scatola, un vero e proprio pacchetto abitativo completo ed attrezzato con tutto ci che garantisca comfort e benessere abitativo, stati per definizione associati ad un alto stile di vita; senza tuttavia che questo comporti lobbligo di costi insostenibili. Il progetto deve, inoltre, testimoniare leleganza e la semplicit delle tendenze architettoniche e di design contemporanee, ed essere in perfetta armonia con lambiente circostante. Un modello di abitabilit che risponda ad attuali domande sociali quali il repentino cambiamento dei nuclei familiari e la necessit di aggirare lostacolo dei costi inaccessibili; che riduca quanto pi possibile le caratteristiche di precariet tipiche delle soluzioni prefabbricate per non rinunciare ad un alto tenore di vita. Il Living Box deve superare il contrasto stabilit/provvisoriet che necessariamente emerge nellabitare temporaneo, e cio rispondere allesigenza di facile e celere cambiamento, riuscendo al tempo stesso ad affermare la presenza dellindividuo in un contesto. (www.livingbox.it) La ricerca per la protezione civile: sistemi abitativi temporanei per l'emergenza In ambito internazionale, le attivit di studio e ricerca sugli insediamenti temporanei per l'emergenza abitativa negli ultimi anni si sono particolarmente intensificate, anche per il verificarsi di eventi calamitosi particolarmente gravi che hanno colpito varie parti del mondo privando intere popolazioni della propria casa. Molti sono gli organismi internazionali che promuovono studi e ricerche sull'assistenza alle popolazioni bisognose e intraprendono iniziative volte a individuare le pos-

Limmagine architettonica che il progetto persegue abbandona i canoni del tecnicismo (spesso visti come indissolubili dallidea di un manufatto prefabbricato di produzione industriale) per inserirsi nel linguaggio formale delle tendenze architettoniche contemporanee. Grazie alla particolarit del sistema costruttivo, lo spazio abitativo concepito come un insieme di ambiti di utilizzo piuttosto che di stanze circoscritte e fisicamente delimitate e lutente ha la possibilit di dimensionare lo standard di superficie da dedicare alle varie attivit scegliendo tra le configurazioni planimetriche alternative e agendo sulla disposizione dei moduli arredo. Lunit di base costituita da un elemento spaziale modulare di forma cubica che pu essere accostato ad altri elementi secondo le regole geometriche fissate da un griglia modulare in modo da ottenere la configurazione volumetrica desiderata. Lunit abitativa costituita da un sistema composto di 3 sottosistemi prefabbricati: la scatola, i pannelli di chiusura verticale, i moduli arredo.

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sibili soluzioni all'emergenza abitativa. necessario ricordare che la soluzione a tale problema non pu essere una sola e che ogni evento richiede risposte diverse sia per le caratteristiche del disastro, sia per il contesto nel quale avviene. Agli inizi del 2000 si costituita I-Rec, Information and Research for Reconstruction, una rete internazionale basata sul web, finalizzata allo scambio di informazione tra esperti e ricercatori provenienti da vari settori e istituzioni per contribuire allo sviluppo delle conoscenze sulle attivit edilizie nella fase di ricostruzione dopo i disastri, in particolare in Paesi non industrializzati e con risorse limitate. Pi recentemente il CIB (International Council for Research and Information in Building and Construction) ha istituito la commissione TG63 Disaster and the building environment, il cui obiettivo di stimolare idee per la ricerca innovativa esplorando le prospettive per le quali l'industria delle costruzioni in grado di contribuire alla capacit di adattamento dell'ambiente costruito agli eventi disastrosi, facilitando la diffusione delle conoscenze esistenti. In Italia, il sistema di Protezione Civile nazionale ha un'organizzazione molto avanzata ed tenuto in alta considerazione a livello internazionale. La ricerca di sistemi temporanei per l'abitabilit in caso di emergenza post disastro si sviluppa secondo due direttrici: la prima riguarda la predisposizione delle aree di ricovero per gli insediamenti abitativi, la seconda si concentra sulle unit abitative. Su commissione del Dipartimento di Protezione Civile nazionale e degli uffici di Protezione Civile della regione Toscana, il Dipartimento di Tecnologie dell'Architettura e Design "Pierluigi Spadolini" (Firenze) ha condotto una ricerca con l'obiettivo di individuare i modelli di insediamento abitativo temporaneo nelle aree per l'emergenza in funzione della specificit del contesto.

Unit reversibile temporanea. Il progetto connotato dalla completa reversibilit del manufatto per consentire la de-costruzione e il riutilizzo delle risorse materiali; queste sono costituite da un sistema di casseforme re-impiegabili per i getti di calcestruzzo in cantiere, una tecnologia particolarmente evoluta con caratteristiche di modularit, flessibilit e facilit di assemblaggio degli elementi. Uno dei campi applicativi maggiormente appropriati rappresentato dalle case per lemergenza post disastro. Il progetto il risultato di una ricerca condotta dal Dipartimento di Tecnologie dellArchitettura e Design Pierluigi Spadolini (responsabile scientifico prof. Roberto Bologna). Attraverso una convenzione con gli uffici di Protezione Civile della Provincia di Firenze, il Dipartimento di Tecnologie dellArchitettura e Design Pierluigi Spadolini (Firenze) ha messo a punto una ricerca finalizzata a dimostrare la fattibilit tecnica di un sistema abitativo temporaneo che possa assolvere alle esigenze abitative in caso di emergenza ma anche nei casi pi generali e diffusi in cui necessario approntare una risposta ad un problema abitativo in senso lato determinato da una situazione contingente e transitoria. La ricerca ha dato luogo ad una soluzione progettuale caratterizzata dalla totale reversibilit del processo costruttivo. Sulla scorta dei risultati ottenuti in via sperimentale, nellambito di un programma pluriennale di potenziamento del parco dei mezzi di intervento in emergenza, il Dipartimento della Protezione Civile nazionale ha intenso dotarsi di una capitolato tecnico che definisce le caratteristiche specifiche ed i livelli di prestazione minimi richiesti ai prefabbricati modulari di protezione civile, per lutilizzo ai fini dellalloggiamento temporaneo della popolazione in emergenza. Liniziativa orientata ad individuare rigorose specifiche prestazionali, riferite alle caratteristiche strutturali e funzionali dei prefabbricati, tali da consentire di individuare, in una fase successiva, gli operatori economici sul mercato i cui prodotti soddisfino i requisiti fissati. Lattivit di ricerca applicata, propedeutica allelaborazione del capitolato, stata avviata nellambito della convenzione stipulata nellanno 2005 dal Dipartimento della Protezione Civile con il consorzio ReLUIS (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica).

pu ottenere con interventi diretti per determinare le condizioni di fruizioni pi appropriate alle proprie esigenze. Lindipendenza dalla localizzazione si basa sui requisiti di mobilit e trasportabilit delloggetto che pu prevedere organi di movimentazione integrati, oppure deve fare affidamento ai mezzi di trasporto. La movimentazione non pu prescindere dal controllo dimensionale della sagoma dellunit trasportata, per cui si ricorre a sistemi compattabili (od espandibili in fase di esercizio) o smontabili e rimontabili. Negli ultimi anni si progressivamente affermato il concetto della reversibilit come caratteristica di un sistema edilizio a poter essere de-costruito affinch le entit tecnologiche (materiali, elementi, componenti o sistemi) di cui costituito possano essere considerate ancora come effettive risorse (e non residui, scarti, rifiuti) da reintrodurre in un ulteriore processo produttivo o da reintegrare nellambiente naturale. Il sistema costruttivo pu avere gradi differenti di reversibilit a seconda del livello prestazionale che i prodotti derivati dalla sua dismissione conservano rispetto alle condizioni di impiego originarie o rispetto a nuovi utilizzi. La previsione della destinazione dei residui provenienti dalla de-costruzione correlata ai requisiti di riciclabilit e di riutilizzabilit. La differenza sostanziale tra riciclo e riutilizzo risiede nel fatto che in questultimo non si richiedono processi che alterino in modo significativo le caratteristiche dei materiali o dei prodotti; pertanto il grado di reversibilit di un sistema costruttivo risulta tanto pi elevato quanto pi gli elementi sono riutilizzabili oppure quanto pi i materiali possono essere restituiti nelle condizioni originarie allambiente naturale da cui sono stati prelevati. Una delle condizioni progettuali che consentono di programmare il riutilizzo degli elementi della costruzione linvariabilit degli standard di prodotto, per cui il sistema costruttivo realizzato con materiali, semilavorati, elementi o componenti, di cui sono mantenute invariate le qualit dello stato di prodotto in termini di configurazione morfologica e dimensionale. La reversibilit di un organismo edilizio praticabile in base al principio della dis-integrabilit (dis-connessione) del sistema costruttivo. La dis-integrabilit di un sistema costruttivo pu essere considerata in base a tre diversi aspetti: la dis-integrabilit tecnologica, conseguita da un sistema composto da elementi che si possono facilmente dis-aggregare o dis-connettere o dis-assemblare, in altre parole un sistema de-costruibile; la dis-integrabilit fisica, che si ottiene quando un sistema realizzato con materiali in cui il cambiamento dello stato fisico determina un dissolvimento della costruzione, per esempio le costruzioni in terra o in ghiaccio (icehotel); la dis-integrabilit organica o biologica, che si ottiene pensando ad un sistema realizzato con materiali organicamente o biologicamente degradabili o decomponibili, un esempio dei quali lamido di mais, applicato in edilizia come isolante. La dis-integrabilit tecnologica della costruzione - quella ad oggi pi comunemente praticata - indirizza verso tecniche di connessione e separabilit degli elementi e dei materiali note come assemblaggio a secco, unione non definitiva degli elementi per semplice accostamento e non per coesione. La necessit, inoltre, di garantire la versatilit in qualunque condizione di impiego, intesa come flessibilit prestazionale dei componenti, si persegue con la tecnica della stratificazione a secco, in base alla quale la prestazione necessaria viene ottenuta con la giustapposizione e integrazione di strati o elementi specifici; questo significa offrire nel tempo il massimo del comfort e della possibilit di regolazione dellambiente abitativo su esigenze variabili durante il periodo di vita utile, sia di natura tipologica, sia edilizia e impiantistica. Stratificazione a secco diventa sinonimo di ibridazione tecnologica allorquando le prestazionalit attese

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vengono raggiunte attraverso tecniche costruttive e materiali diversi ma pi appropriati allimpiego specifico. Lunit abitativa temporanea prefabbricata, la macchina per abitare che racchiude in s tutte le caratteristiche dellabitare contemporaneo e che interpreta forse pi di ogni altra la formula dellarchitettura del divenire, uno dei temi pi esplorati dopo lavvento dellindustrializzazione edilizia e ancora oggi rappresenta il miraggio di molti progettisti che si cimentano in quella terra di confine tra la microarchitettura e il macrodesign, come testimonia la folta partecipazione ai molti concorsi che su questo tema vengono proposti. Le direttrici tecnologiche della temporaneit privilegiano certamente i sistemi costruttivi in metallo, in legno e in materiali plastici, in ragione non solo della leggerezza quale presupposto della facile movimentazione degli elementi, ma anche dellefficienza peso/resistenza; tuttavia sarebbe un errore escludere a priori limpiego di altre risorse tecnologiche le cui prestazioni e connotazioni espressive possono essere rese disponibili anche per larchitettura temporanea. Labitare temporaneo rappresenta unimportante sfida tecnologica per il futuro e un campo di sperimentazione e di innovazione ancora in gran parte da esplorare. Pi che di uninnovazione di prodotto ancora pi forte la necessit di uninnovazione di processo che stabilisca nuove modalit di impiego di tutte le risorse tecnologiche correnti, ma soprattutto sia in grado di superare il gap esistente tra le possibilit progettuali e tecnologiche oggi disponibili e la capacit di recepimento e applicazione da parte dei soggetti che hanno la responsabilit di far fronte alle richieste di abitare la temporaneit. Roberto Bologna

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La casa essenziale (arch. Luca Emanueli) una residenza per studenti o, pi in generale, per utenti che richiedono una abitabilit transitoria. Il progetto stato presentato alla Biennale di Architettura di Venezia del 2008 e rappresenta una tendenza evolutiva del modo di concepire gli spazi in funzione del tempo.

Nuove forme di abitare e superamento delle norme Alla Biennale di Architettura di Venezia, attualmente in corso, larchitetto Luca Emanueli propone il progetto della casa essenziale, idea di residenze universitarie quale nuova forma dell'abitare in regime di transitoriet. Le residenze ospiteranno non solo gli studenti, ma anche chi ha esigenza di fermarsi in citt solo temporaneamente, come ad esempio partecipanti a master, tirocinanti e ricercatori. Il progetto esplora il limite della normativa in vigore e punta a innescare il dibattito proprio sulle nuove frontiere dellabitare. La casa essenziale sproporzionata nella composizione: alcune parti sono ridotte allo stretto necessario, allindispensabile; altre crescono. Per questo disequilibrio, la casa essenziale una casa ad uso temporaneo, quando un aspetto del proprio vivere diventa preponderante e con prepotenza riduce il resto. Alla base di questo lavoro, c il tema della norma: una delle principali cause dellomogeneit dellofferta di case in Italia. Resta l'essenza della casa: uno spazio sproporzionato per quantit e qualit rispetto al resto dove consumare l'eccesso di una funzione che si ritiene caratteristica del proprio modo di abitare in un determinato periodo di tempo. Cinque sono i punti per il progetto di casa essenziale che costituiscono il superamento della norma: l'altezza m 2,70 come media e non minima (minima m 2,10); la superficie aero-illuminante si calcola sull'intero alloggio e non sui singoli ambienti; gli ambienti non hanno destinazione definita; parti della casa escono dalla dimensione privata; l'adattabilit e non la flessibilit come criterio. La sperimentazione attraverso il progetto si inserisce nel quadro del piano strutturale dellEmilia-Romagna Regione attraente ed ha come principale referente Er.Go (Azienda regionale per il Diritto agli Studi Superiori dellEmilia Romagna).

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