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ACCADEMIA ALBERTINA DI BELLE ARTI

Corso di TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA


Prof. Andrea Bàlzola

DISPENSA LEZIONE N.2


TIPOLOGIE DELLA COMUNICAZIONE

COMUNICAZIONE COMPETITIVA

Tipologia: oratoria, propaganda politica-eletttorale, campagna pubblicitaria


Scopo: misurarsi con l’altro per ottenere un’affermazione personale o di squadra
Moventi: idea gerarchica delle relazioni

COMUNICAZIONE PROMOZIONALE E PROPAGANDISTICA

Tipologia: pubblicità commerciale e propaganda politica (differenza di motivazione)


Scopo: Ottenere incremento di vendite o di voti/adesioni
Moventi: Enfatizzare le qualità di un prodotto o di un candidato/ideologia

COMUNICAZIONE CONFLITTUALE

Tipologia: conflitti ideologici/religiosi, litigi


Scopo: affermazione personale e ideologica, aggredire, sconfiggere, sottomettere o
convertire l’altro
Moventi: conformizzare le relazioni in base a giudizi e pregiudizi moralistici, ideologici,
religiosi, sportivi, etc

COMUNICAZIONE EDUCATIVA

Due modelli:
- indottrinare (trasmettere ed imporre nozioni o contenuti ideologici, giudicare in
base alla capacità di memorizzare e riprodurre quelle nozioni, indipendentemente
dalle caratteristiche specifiche del soggetto, strumento della disciplina,
Scopo: trasmettere nozioni e contenuti ideologici

- educare (comunicare metodologie di apprendimento e di elaborazione delle


informazioni, riconoscendo le caratteristiche specifiche del soggetto, strumenti
dell’ascolto e del dialogo) Dal latino: Educere = “condurre estraendo le potenzialità
già inscritte naturalmente nel soggetto”,Tirar fuori, estrarre le capacità dell’allievo
(non riempire la testa dell’allievo di nozioni, indottrinare)
- affinità con Seducere = “condurre via”, aprire alla vita nuove vie.
Scopo: trasmettere conoscenze e sviluppare coscienza di sé
COMUNICAZIONE INFORMATIVA

“I media non informano sui fatti, ma formano i fatti” Carmelo Bene

Nella visione più critica e radicale i MASS MEDIA


sono dei "mezzi di distrazione di massa" ,
"degli strumenti di manipolazione dell'opinione e dell'immaginario collettivo"
"dei fissatori collettivi di visioni standard e artificiali che influenzano il dialogo interiore"

Ma l'informazione è anche un SERVIZIO PUBBLICO,


UN DIRITTO, duplice:
INFORMARE ED ESSERE INFORMATI

Affinché questo SERVIZIO sia garantito e questi DIRITTI siano tutelati


bisogna IMPARARE A CONOSCERE COME I MEDIA FUNZIONANO
e come è POSSIBILE UTILIZZARLI secondo PRINCIPI ETICI e SOLIDALI
anziché STRUMENTALI, PROPAGANDISTICI, MANIPOLATORI

Compito dei servizi informativi (soprattutto quelli pubblici) è:


Dare informazioni, non dare dare forma, mettere in una forma
Per questo la prima regola
di DEONTOLOGIA PROFESSIONALE DI UN GIORNALISTA
è DISTINGUERE NETTAMENTE IL FATTO DAL COMMENTO

è quindi UTILE COMPRENDERE I CRITERI FONDAMENTALI con cui le notizie sono


raccolte, elaborate e trasmesse

CRITERI DI RILEVANZA E NOTIZIABILITÀ:


Criteri relativi al contenuto

i due fattori principali che determinano la notiziabilità:

IMPORTANZA DELLA NOTIZIA E INTERESSE DEL PUBBLICO

IMPORTANZA DELLA NOTIZIA


 Livello gerarchico dei soggetti coinvolti
 Impatto sulla nazione
 Quantità di persone coinvolte
 Rilevanza in funzione degli sviluppi futuri

INTERESSE PUBBLICO
 Gente comune in situazioni straordinarie o personaggi pubblici in situazioni
ordinarie
 Rovesciamenti di ruoli (ad esempio l'uomo che morde il cane)
 Storie che commuovono il pubblico
 Storie di eroismo o di imprese fuori dal comune
 Scandalo

Criteri relativi all’elaborazione editoriale della notiizia:


 La disponibilità di materiale
 La brevità
 La novità
 La qualità
 Il bilanciamento del notiziario
 l'ideologia della notizia

Criteri relativi alle caratteristiche del mezzo di comunicazione


 La frequenza della notizia
 Il formato
 La specificità del materiale disponibile

Criteri
relativi alla concorrenza
 Ricerca dello scoop
 Rifiuto dell'innovazione
 Emulazione della concorrenza

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