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E' alla radice dei due TRATTI CARATTERIZZANTI DELLE SOCIETA’ MODERNE:
- la visibilità su scala globale di ogni individuo o evento
-l’ampliamento dell’esperienza individuale verso spazi, tempi e persone presenti oltre il raggio d’azione del corpo
Altro tatto definitorio della cdm è la MONODIREZIONALITA’: il flusso delle informazioni segue nei Quindi non tanto CO-
MUNICAZIONE, ma TRASMISSIONE o DIFFUSIONE.
IL MODELLO DI LASSWELL:
i anni ’30 e riproposto nel 1948, fsuperamento della teoria ipodermica
-CHI = analisi degli emittenti
-DI CHE COSA = content analysis – contenuto dei messaggi
- ATTRAVERSO QUALE CANALE = analisi dei mezzi tecnici di comunicazione
- A CHI = analisi dell’audience – pubblico
- CON QUALE EFFETTO = analisi degli effetti della comunicazione
ASIMMETRIA DEI RUOLI=. L’iniziativa della comunicazione è dell’emittente,= un ruolo attivo, mentre gli effetti si riper-
cuotono sulla massa = passiva
- società di massa come aggregato di individui atomizzati., non si considerano le relazioni interpersonali
effetti della CDM p non sono diretti ma MEDIATI e cioè influenzati da molteplici fattori
Quindi necessità di differenziare il pubblico per sortire gli effetti desiderati,
La TEORIA = l’individuo esposto ai messaggi mediatici non è una tabula rasa; la ricezione del messaggio è influenzata
da molteplici fattori. (attitudini, valori,relazioni sociali)
Anche la PERCEZIONE è SELETTIVA:= soggetto ATTIVO.
- il contenuto di un messaggio può essere interpretato anche in modo difforme rispetto all’intenzione del comunica-
tore = DECODIFICA ABERRANTE
Esempi di DISTORSIONE DEL CONTENUTO DEL MESSAGGIO = effetto di assimilazione e effetto di contrasto
NON TUTTI I MESSAGGI SONO MEMORIZZATI = si ricordano più facilmente i messaggi dal contenuto più prossimo alla
cultura, alle aspettative
EFFETTO LATENTE/ SLEEPER EFFECT = l’efficacia persuasoria del messaggio anche dopo un certo lasso di tempo
Studio di LAZARFELD del 1940 = la radio ha un effetto PRESELETTIVO (seleziona il suo pubblico) e un effetto SUCCES-
SIVO (influenza il pubblico precedentemente selezionato) sull’audience
APPROCCIO EMPIRICO-SOCIOLOGICO:
Il contenuto del messaggio e il contesto sociale agiscono sulla reazione del pubblico.
Gli effetti della CDM sono mediati dai processi interpretativi individuali e dalle dinamiche sociali.
Uno studio di LAZERSFELD , BERELSON e GAUDET = rapporto tra emittente e destinataria è mediato dal LEADER D’OPI-
NIONE
FLUSSO DELLA COMUNICAZIONE = FLUSSO A DUE FASI = prima attraverso i media , poi attraverso le relazione interper-
sonali .= gli effetti dei media dipendono anche dal contesto sociale e dalle relazioni interpersonali .
Altrettanto significativo è il passaggio dello studio delle situazioni di campagna tipico della ricerca amministrativa, alla
focalizzazione sulla normale presenza dei media all’interno della società.
Il LIMITE della teoria funzionalista è la circoscritta considerazione della soggettività determinata dalla focalizzazione
esclusiva sul gioco tra sistemi e sottosistemi.
Individuo dei funzionalisti = DROGATO CULTURALE teso a perseguire l’equilibrio del sistema a cui appartiene.
La RICEZIONE è considerata una forma ATTIVA = ci si chiede non più cosa fanno i media alle persone ma cosa fanno le
persone con i media.
Ciò che manca è l’attenzione alla dimensione rituale del consumo mediale stesso che non sempre risponde ad un biso-
gno specifico.
L’approccio degli usi e gratificazioni non dà importanza al contesto relazionale in cui si calano le occasioni di consumo.
LA TEORIA CRITICA
La teoria critica assume una posizione negativa nei confronti dei mass media e della ricerca amministrativa.
Scuola di Francoforte chiusa con l’avvento del nazismo e riaperta poi nel 1950.
L’INDUSTRIA CULTURALE è un sistema guidato dalla razionalità tecnica e dalla logica del profitto:
- conoscenza del soggetto
- conoscenza della realtà esterna
In particolare la standardizzazione dei prodotti e la stereo-tipizzazione dei generi, rappresentano la strategia più
diffusa dall’industria culturale per impedire l’attività interpretativa dell’individuo .
Per HORKHEIMER e ADORNO l’industria culturale determina la paralisi dell’immaginazione e della spontaneità
La strategia di dominazione che si cela dietro l’industria culturale, e che è conseguenza dell’ideologia capitalista ,
porta alla realizzazione di prodotti standardizzati di insistenti messaggi nascosti
I prodotti dell’industria culturale promuovono l’AMUSEMENT= Divertimento , nascondendo i meccanismi produttivi della
società capitalista .
L’industria culturale decreta la morte dell’arte e costruisce una società a UNA dimensione.
LA TEORIA CULTUROLOGICA
Si sviluppa in DUE filoni :
- quello Francese che ha in MORIN un suo rappresentante di spicco
- quello di inglese della Scuola di Birmingham
Il filone di MORIN studia gli elementi antropologici più rilevanti della cultura di massa, la cultura non è considerata come
un insieme statico di idee ma come un CIRCUITO sociale in CONTINUA produzione, distribuzione e consumo.
Le nostre società sono società POLICULTURALI , ma la cultura di massa, è il più diffuso sistema culturale della so-
cietà contemporanea e ne riflette lo spirito.
Per questo motivo va analizzata col metodo della TOTALITA’ , come complesso di:
Cultura / Storia / Civiltà
La CULTURA di massa è costituita da un insieme coerente di simboli e di valori espressi attraverso linguaggi polisemici
che creano l’immaginario collettivo e genera prodotti industriali con l’esigenza di conciliare la standardizzazione e l’in-
novazione.
Accanto all’etica del consumo si affianca l’etica del LOISIR= del tempo libero
Per MORIN la conciliazione della standardizzazione con l’innovazione conduce alla semplificazione , alla banalizza-
zione e alimentano la vita irreale dei consumatori che diventano fantasmi che proiettano la loro anima nei doppi che
vivono al loro posto.
CULTURAL STUDIES
Scuola di Birmingham, = comunicazione in ogni suo aspetto; analizza la cultura, considerando le condizioni materiali
e il processo storico che ha generato le strutture del potere.
La cultura passa ATTRAVERSO tutte le pratiche sociali ; i MEDIA in particolare hanno la funzione di attivare quelle prati-
che che portano alla costruzione dei FRAMEWORKS (= strutture interpretative) attraverso i quali percepiamo la realtà
Ogni messaggio è un testo POLISEMICO (= con più significati) che il fruitore contribuisce attivamente a costruire, dove
l’interpretazione varia in base alle condizioni socioculturali degli spettatori.
Centralità del pubblico come agente positivo attivo nella costruzione sociale della realtà.
IL MODELLO MATEMATICO-INFORMAZIONALE:
teoria elaborata da matematici e ingegneri delle telecomunicazioni = trasmissione dei segnali, a prescindere dal
contenuto.
OBIETTIVO: far passare attraverso il canale il massimo d’informazione con il minimo di dispersione e con la massima
economia di tempo ed energia.
Il modello matematico-informazione è SOLIDALE con la teoria ipodermica, non considerando alcuna forma di media-
zione tra il messaggio e il destinatario.
Secondo WOLF= il successo comunicativo della teoria informazionale è rintracciato secondo tre aspetti principali:
- alla sua diffusione oltre l’ambito originario
- alla sua funzionalità rispetto al tema degli effetti delle comunicazioni di massa
- al suo orientamento sociologico, influenzato dagli apparati dell’industria culturale ed indirizzato ad unacapitalizza-
zione dell’informazione
IL MODELLO SEMIOTICO-INFORMAZIONALE
Più complesso e pertanto più adeguato a rendere produzione di senso innescata nei messaggi mediali
Il problema della trasformazione nel modello semiotico-informazionale si gioca sul piano dei codici e dei sottocodici .
Eco e Fabbri : data una possibile disparità di codici, vi può essere una CODIFICA ABERRANTE:
- l’incomprensione del messaggio per totale carenza di codici
- l’incomprensione del messaggio per disparità di codici
- l’incomprensione del messaggio per interferenze circostanziali
- il rifiuto del messaggio per delegittimazione dell’emittente
IL MODELLO SEMIOTICO-TESTUALE:
più adeguato alla comunicazione mediale
I destinatari:
- ricevono insiemi testuali
- commisurano i messaggi a pratiche testuali
- ricevono molti messaggi in senso sincronico e diacronico
Pertanto, i destinatari dei messaggi mediali costituiscono il significato a partire da schemi di esperienza pregressa e non
da un codice prestabilito.
La ricezione di insieme di pratiche testuali implica la distinzione tra:
- cultura grammaticalizzata = cultura colta che definisce le proprie regole di tradizione
- cultura testualizzata = cultura delle comunicazioni di massa
3 gruppi di teorie :
- teoria della coltivazione e la teoria dell’agenda setting
- la teoria della spirale del silenzio e la teoria degli scarti di conoscenza
- la teoria della dipendenza
I media definiscono la nostra agenda quotidiana, proponendoci gli argomenti sui quali discutere.
Originariamente, l’ipotesi dell’agenda setting era per la stampa , ma è applicabile a tutti i media.
il potere di agenda riguarda la capacità dei media di fornire le categorie attraverso le quali interpretare le notizie. (Di-
verso per ogni media
Tuttavia anche il potere di agenda risulta mitigato da variabili individuali e sociali, soprattutto se l’utente ha interessi per-
sonali consolidati. Egli integra piuttosto la propria agenda personale con quella proposta dai media = persuasione tem-
perata dalla persistenza.
Questa teoria si interessa della costruzione della cultura ( =omogeneizzazione della cultura) e analizza gli effetti a
lungo termine del consumo di televisione.
GERBNER : i messaggi televisivi formano un sistema coerente = televisione come corrente della nostra cultura
Il suo limite maggiore è da riscontrarsi nell’approccio prettamente quantitativo: il numero di ore di esposizione ai media
e la presenza di determinate visioni del mondo, non basta a definire le visioni come variabile dipendente delle ore di
esposizione ai media.
Questa teoria mostra come gli individui, che hanno opinioni minoritarie, finiscono per tacitarle cadendo in una spirale
del silenzio.
Si crea un fenomeno di CONSONANZA e di CUMULATIVITA’ che esclude tutte quelle informazioni ritenute in qualche
modo devianti.
Le notizie che non passano attraverso i media (quelle minoritarie) sono fagocitate in una spirale del silenzio.
Evidenza empirica, che gli individui con un elevato livello socio-economico e di istruzione, hanno più opportunità di
acquisire le informazioni.
La penetrazione dei media dipende da numerose variabili con cui interagisce = lo status socio-economico, il livello di
istruzione, la motivazione e le conoscenze di background
L’incremento di informazione NON comporta un aumento uguale ed effettivo di conoscenza da parte di tutti i soggetti
Secondo questo modello i media riproducono ed amplificano le differenze (gap)sociali e culturali, generan-
done di nuove .
Nelle forme contemporanee di società la sfera d’esperienza vissuta dall’individuo è limitata alla comunicazione di
massa
Tra il pubblico e il sistema dei media, si crea un rapporto di dipendenza = i media controllano le risorse che consentono
agli individui di raggiungere i loro obiettivi.
La dipendenza dai media è influenzata dal numero e dalla centralità delle informazioni fornite in relazione ai bisogni del
pubblico.
stabilità sociale – la dipendenza dai media aumenta in presenza di elevati livelli di conflitto e di cambiamento so-
ciale
Gli individui usano i media per soddisfare i propri bisogni, evidenziando però che le finalità ed i contenuti del
sistema dei media che non sono sotto il controllo del’individuo.
L’APPROCCIO PEDAGOGICO
incontro tra scienze dell’informazione e scienze dell’educazione. Dibattito pedagogico intensissimo dagli anni ‘60
S u un duplice piano:
• Descolarizzazione = il compito formativo non è solo dalla scuola, anche le altre agenzie educative concor-
rono ad esso
• MEDIA EDUCATION = Spetta però proprio alla scuola il compito di educare ad una fruizione corretta dei me-
dia stessi.
I media audiovisivi e multimediali ed interattivi hanno sottolineato il carattere onnisensoriale e corporeo dell’espe-
rienza conoscitiva ; la realtà non è rappresentata più da forme simboliche, ma attraverso linguaggi analogici che ne ri-
producono la fisicità.
Viceversa , la cultura della scuola è stata sempre dominata storicamente dalla monomedialità della parola scritta, dal
libro e non dall’immagine o dal suono.
Nella scuola , la realtà viene problematizzata attraverso il linguaggio verbale, rigorosamente codificato e formalizzato.
Si sono affermati processi di apprendimento concettuale- dichiarativo delle conoscenze .
La scuola si è affidata a procedure di organizzazione cronologica, sequenziale e gerarchica del sapere mentre i
media utilizzano processi analogici, reticolari e associativi.
Si va verso una pratica didattiche che va verso un ruolo attivo , cooperativo , partecipativo del discente nella costruzione
del proprio sapere.
Quindi da una pedagogia centrata sull’insegnamento ci si orienta verso una pedagogia centrata
sull’apprendimento .
Evoluzione pedagogico didattica all’interno delle grandi trasformazioni epistemologiche della cultura del XX secolo:
Da una visione del mondo oggettivistica / positivistica si è passati nel corso del ‘900, ad una visione costruttivi-
sta, fenomenologica, ermeneutica e discorsiva della realtà.
Non si tratta di raggiungere una verità, per poi trasmetterla, ma di costruire una verità partecipandola.
Le teorie psicologiche e cognitiviste hanno percorso questo passaggio, passando da un approccio neo- comporta-
mentista ad uno costruttivista.
Il NEO COMPORTAMENTISMO di SKINNER ha trovato l’espressione più compiuta nel Mastery Learning, ossia i conte-
nuti della disciplina sono scomposti in unità didattiche che prevedono specifici metodi, mezzi, obiettivi e strumenti di
verifica.
Feedback per operazioni di rinforzo e interazione
Fortemente diverso era il COSTRUTTIVISMO che considera la realtà come il prodotto dell’esperienza di chi apprende :
dunque la mente è costruttrice di significati, strumenti usati per rappresentare la realtà di chi li apprende.
I nuovi strumenti tecnologici, possono essere preziosi per la progettazione, organizzazione e sviluppo delle co-
munità di apprendimento.
L’e-learning concerne dei link ipertestuali , non ne fa un corpus chiuso, ma ne fa una rete illimitata di nozioni. l’impor-
tanza del docente che è chiamato oltre che a trasferire/erogare contenuti , a guidare un discente nell’infinità poten-
ziale dei rimandi, dunque il discente è chiamato ad essere attivo nei processo di apprendimento.
L’APPROCCIO PSICOLOGICO-COGNITIVO
Pensieri di DE KERCKHOVE = Lo studio dei media è fondato sull’analogia tra le moderne reti informatiche e le reti neuro-
nali del cervello dell’uomo.
DE KERCKHOVE: la società contemporanea come l’era delle psico-tecnologie = le tecnologie della comunicazione esten-
dono la mente così come le tecnologie fisiche estendono il corpo.
TV = psicotecnologia.
Le psicotecnologie sono le tecnologie che estendono la mente , come l’automobile è la tecnologia che estende il
corpo (piede) .
Lo schermo ci da due forme di mentalità:
- la TV offre al proprio fruitore una visione del mondo pubblica
- il computer una visione privata
I teorici di questo periodo ipotizzano l’affievolirsi della distinzione tra interno ed esterno, tra naturale e artificiale.
• Mediatore della comunicazione culturale (cultura) = facilitare l’appropriazione locale dei significati
• Mediatore tecnologico (strumenti) = è un altro dei ruoli/funzioni che per le figure educative diventano stra-
tegiche.
• Media educatori (ruolo) = colui che agevola/ accompagna/ facilita l’appropriazione critica delle informa-
zioni disponibili e costruisce dei produttori responsabili di contenuti.
• Edu-comunicatore (funzione) = nessun educatore può fare a meno di giocare la partita nello spazio dei media, e
allora, i media diventano una risorsa veicolare e mediale per l’attivazione strategica dei diversi saperi.
PUNTI DI ATTENZIONE
Il fondamento NATURALE = innatismo linguistico,= le principali caratteristiche del linguaggio sono già presenti nel
cervello dalla nascita, come una sorta di “patrimonio genetico”
Il linguaggio è azione, dunque strumento dell’interazione sociale = teoria degli atti linguistici concerne
l’ATTO LOCUTORIO ossia la capacità del linguaggio di descrivere gli stati delle cose.
ATTO PERLOCUTORIO =>consiste nella produzione (volontaria o involontaria) di conseguenze nella situa-
zione
ATTO LOCUTORIO => Affermare o promettere qualcosa sulla base di regole stabilite convenzionalmente
Per ottenere una COMPRENSIONE INTERSOGGETTIVA usiamo delle PROCEDURE INTERPRETATIVE (accordo tacito)
= reciprocità delle aspettative (dimensione necessaria affinchè ci sia la cooperazione necessaria fra parlanti)
RECIPROCITA’ DELLE ASPETTATIVE = il “dare per scontato” costituisce l’indizio di come la realtà che contribuiamo
a produrre sia il risultato di una continua cooperazione tra parlant
* CONFLITTO
Quando questa dimensione entra in gioco? =conflitto=
Nel momento in cui diventa fondamentale “la definizione della situazione” per sostenere il nostro SELF
nell’interazione con gli altri = definire chi siamo
LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE
è molto utile conoscere i codici/linguaggi/movimenti della comunicazione non verbale, serve a controllare il
proprio comportamento e considerare gli effetti che la nostra comunicazione produce sugli altri…. soprattutto
serve affinchè la comunicazione sia EFFICACE
Parlare in un certo modo può servire di avere un rapporto con gli altri collaborativo, questa viene definita COMPE-
TENZA COMUNICATIVA che è la capacità conscia o inconscia di gestire questo processo.
Incompetenza inconscia: non conosciamo quello che non sappiamo.
Incompetenza conscia: conosciamo quello che non sappiamo.
Competenza conscia: agiamo su quello che non sappiamo.
Competenza inconscia: non abbiamo bisogno di pensare se sappiamo.
Il LINGUAGGIO è l’insieme dei fenomeni di comunicazione e di espressione che si manifestano sia nel mondo
umano sia fuori di esso.
PENSIERO-LINGUAGGIO
3 posizioni:
* 1. chi considera pensiero e linguaggio come due facoltà parzialmente autonome;
= per VYGOTSKIJJ (anni ’30): funzionamento pensiero è indipendentemente e più complesso di complesso di
quello del linguaggio. Per lo psicologo russo 3 sono le relazioni pensiero/linguaggio:
a.pensiero non verbalizzato: il linguaggio interiore (trasformazione del linguaggio egocentrico dei bambini);
b.il linguaggio esterno(con funzioni relazionali e referenziali);
c.il linguaggio non intellettuale: privo di pensiero (ripetere una parte senza comprendere il significato).
* 2. chi sostiene che la struttura del pensiero sia plasmata dalle strutture del linguaggio(a far sviluppare la
mente è stato il linguaggio)
= il linguaggio dà forma al pensiero : ipotesi del relativismo e determinismo linguistico di Sapir(linguista) e
Whorf(antropologo) => la forma del linguaggio determina la struttura dei processi di pensiero, modificando il
modo in cui percepiamo le cose e le ricordiamo (il sistema linguistico dà forma alle idee)
Nostro pensiero e percezione della realtà dipendono dalla lingua in uso nella nostra cultura
* 3. chi sostiene che sia il pensiero a strutturare il nostro modo di parlare(il linguaggio è un prodotto della mente)
La CONOSCENZA
- è la ricerca e la costruzione di significati veicolati da testi e situazioni;
- è polisemica e ha il presupposto della condivisione di codici (intesi come insieme di norme e di valori che
due persone appartenenti allo stesso gruppo sociale condividono);
- è finalizzata ed è il prodotto della comunicazione.
Situazione di lettura di un testo o di una situazione:
PROCESSO DI DECODIFICA = la codifica dell’emittente corrisponde ad una decodifica fatta dal destinatario. Se
non c’è interesse dell’interlocutore non possiamo avere comunicazione, Quando il COINVOLGIMENTO? = nella
mente si attiva un processo cognitivo di INTERPRETAZIONE (schemi cognitivi)
da una SEMPLICE PERCEZIONE si passa a una =>OSSERVAZIONE ATTENTA
Perché ci sia conoscenza, dobbiamo passare attraverso Schemi, copioni e piani (struttura della conoscenza)
Uno SCHEMA è una struttura cognitiva atta a suggerire una rappresentazione di un testo o un evento; è una
struttura astratta , mentale che guida l’organizzazione della conoscenza.
E’ necessario che sia riconosciuta ed accettata da un determinato gruppo sociale dunque elementi soggettivi e
interpretazioni diverse.
Lo SCHEMA serve a generalizzare un’osservazione e può essere ->Neutrale e ->Richiamare emozioni.
PROCESSO D’INFERENZA = serve a comprendere e permette ad un soggetto di capire, conoscersi e adattarsi all’am-
biente in cui vive.
INFERENZA: -> Testuale ( collegano la lettura di ciò che leggo in un determinato momento a quanto letto o visto in
precedenza -> Extra-testuale (si rifà alle precedenti esperienze del lettore come attore sociale)
ATTRIBUTI:
-“definienti”
-“caratteristici”
La teoria più recente sulla rappresentazione delle categoria è la teoria dei PROTOTIPI di WITTEGSTAIN I
concetti sono definiti non in termini di caratteristiche singole o combinate ma da “Prototitpi”
i livelli dei concetti:
=>livello sovra-ordinato
=>livello intermedio
=>livello sotto-ordinato
C’è un livello di conoscenza che chiamiamo erudizione e poi c’è un livello di ELABORAZIONE che permette a
schemi , modelli e script di interagire con questi contenuti.
Schemi:
= un insieme di concetti che strutturano e catturano conoscenze di carattere generale, su oggetti, eventi e com-
portamenti.
Scripts:
Sono una “sequenza stereotipata e organizzata di azione” che si compiono normalmente in una determinata cir-
costanza per raggiungere un determinato scopo e “copioni di azioni eseguite in maniera sequenziale e ordinata”.
-> derivano dall’unione di più schemi
Il pubblico di massa:
=>disperso
=>non interattivo e anonimo
=>eterogeneo
=>non organizzato
CONCETTO DI COMUNITA’:
TONNIES : ,a creare la comunità sono i vincoli di sangue e di luogo, mentre la società è una costruzione artificiale e
convenzionale; l
Secondo TAJFEL e TURNER il comportamento interattivo può essere descritto come un continuum che ha due
estremi:
1.Il POLO INTER-INDIVIDUALE (interazione regolata dalle caratteristiche personali dei partecipanti) E' le-
gato ai legami forti e alla comunità
2.il POLO INTERGRUPPI (interazione regolata in base alle norme che caratterizzano il gruppo), è legato a
legami deboli e alle società/gruppi
⇨ A spostare l’interazione da una parte e dall’altra è il livello di autostima che deriva dalla nostra iden-
tità sociale.
MODULARITA’:
⇨ Consente di riutilizzare più volte lo stesso contenuto senza problemi
⇨ Completa il processo di separazione dei contenuti dal supporto fisico del medium (il contenuto si“de mate-
rializza”)
dunque
gli utenti percepiscono sempre più i contenuti come entità astratte, virtuali e sono per questo sem-
pre meno disposti a pagarli (necessità del Digital Rights Management – DRM)
INTERATTIVITA’:
La fruizione del contenuto è lasciata libera all’utente mediante l’interazione. Da una parte l’interazione diretta
può essere in modalità sincrona o asincrona; quando questo non è possibile, i nuovi media prendono la forma di
ipermedia
AUTOMAZIONE:
⇨ Un’automazione di BASSO LIVELLO, il cui OBIETTIVO è migliorare un contenuto per l’utente in maniera tra-
sparente
⇨ Un’automazione di ALTO LIVELLO il cui OBIETTIVO è la realizzazione di “agenti intelligenti” (bot) in grado
di filtrare i contenuti secondo le indicazioni dell’utente
11. I NUOVI MEDIA DIGITALI E LA DIGITALIZZAZIONE DELLA COMUNICAZIONE
I NUOVI MEDIA DIGITALI
I Media on demand sono la configurazion " finale " della convergenza multimediale, Per raggiungere
al più presto offerte di "media on demand" occorre prima fare o tener conto:
a) Ricostruire la filiera produttiva facendo partire tutto da enormi data base; b) Collegarsi alla rete
c) Affermare i nuovi terminali di convergenza
II fattore che ha permesso lo sviluppo del web e della comunicazione tra computer è stato
l’adozione universale dell'lnternet Protocol, un protocollo informatico unico per tutto ii pianeta che
permette ai computers di dialogare e scambiarsi dati ed informazioni.
- lpermedia è un'evoluzione del termine multimedia, o multimedialita, usato per la prima volta in un
articolo del 1965 da Ted Nelson : fornire al lettore un sistema intuitivo e spontaneo per accedere a
una serie di approfondimenti.
- Il primo Ipertesto negli anni 70
- L’ipermedialità utilizza simultaneamente più media, integrandoli in un unico oggetto comuni-
cativo: testi, immagini, suoni, filmati, animazioni, ecc.
- Gli ipermedia costruiti per Internet utilizzano il linguaggio HTML (Hyper Text Markup Language)
- Il modello ideale dell'ipernedialità potrebbe essere sintetizzato in quello di Roland Barthes, cioè se-
condo il concetto di "testo aperto" formato da molteplici blocchi di parole e di immagini connesse
secondo molteplici percorsi.
- La domanda in crescita di fruizioni "emozionanti "comporta uno sviluppo della convergenze multi-
mediale che sembra ripercorrere lo sviluppo dei media tradizionali, un ritorno della logica della
stampa moderna di Gutenberg.
Nicholas Negroponte ed Hery Jenkins: tra i creatori della teoria della convergenza
a. tutte le informazioni possono essere convertite in forma digitale e soggette alla convergenza;
comunicazione;
regola artificiale;
- Anni 80: boom dell’accesso a più contenuti multimediali grazie a videoregistratore e tv cavo e satellite, il
computer con videogiochi e CD-ROM. TV digitale
- Anni 90: si diffonde idea che tutte queste tecnologie mediatiche potevano CONVERGERE
- Oggi la crescita del multitasking ha permesso la combinazione di Int ernet , radio, tv e altro.
La convergenza rende possibile i nuovi media: lphone,Tablet, Smart-phone, che sostituiscono i vecchi me-
dia del'900: libro, radio , t elevisione. La convergenza digitale è lo scenario di inizio millennio, contraddi-
stinto dall'emergere dei nuovi media intesi come strumenti che hanno un impatto sulle nostre pratiche
sociali, culturali , comunicative, professionali.
Con la nuova convergenza digitale ed il mondo delle reti si passa dalla logica analogica dei vecchi media a
quella digitale dei nuovi media: che riguarda specialmente l'attivita di fruizione (personale vs fruizione di
massa), le logiche distributive (uno/molti contra molti/ molti), le modalita produttive (contrapposizione
alto/ basso),le forme espressive.
Jenkins : l’inter-attivita è una proprietà della tecnologia, mentre la partecipazione è una proprietà
della cultura.
Jenkins , processo di de-professionalizzazione: la comunicazione non è più a vantaggio dei soli pro-
fessionisti, ma di ogni utente in rete.
Jenkins, a proposito delle Reti parla di autorità diffusa, intende la produzione fatta dagli utenti , di vi-
deo, informazioni, commenti , siti , ogni utente in Re te è un autore, All' interno di una cultura partecipativa, i
soggetti sono convinti dell'importanza del loro contributo e si sentono in qualche modo connessi gli uni
con gli altri
Jenkins con “popular culture” non intende cioè che per noi è la cultura popolare (folk), ma ribalta il concetto di
cultura di massa, dove non contano i media di massa che la trasferiscono ma chi la recepisce e se ne appropria
I media aumentano le capacità di superare i limiti precedenti della comunicazione: spazio, tempo,
barriere fisiche.
Per Goffman i media cambiano la relazione tra scena e retroscena : fla vita di tutti è un palcoscenico in
cui recitare una parte ed indossare una maschera. Tutti gli utenti vivono nell'epoca dei media elettronici in
due "ambienti" ("scena" e "retroscena") dove gli "attori " recitano in modo differente a seconda del tipo di
situazione ("palcoscenico"), del ruolo in essa e della composizione del pubblico.
Joshua Meyrowitz ancora nel suo Oltre ii senso del luogo sostiene che i media hanno favorito la
combinazione di pubblici diversi e la sovrapposizione di sfere sociali un tempo distinte, ii pubblico di
massa si è diviso e differenziato.
Analisi dettagliata di due medium TELEVISIONE e ii LIBRO.
Meyrowitz: i media della carta stampata separano tipi diversi d' individui in sistemi informativi separati,
mentre i media e/ettronici favoriscono l'unione di tipi diversi di individui in sistemi informativi inte-
grati.
A proposito della televisione Meyrowitz sostiene che qualunque cosa
venga percepita simultaneamente da un cosl ampio numero di individui, diventa una realtà sociale a pre-
scindere dal suo rapporto con una realtà "oggettiva". Ed in accordo con quanto sosteneva McLuhan a
proposito del Villaggio Globale, la televisione fa del mondo una sorta di villaggio globale
Per Meyrowitz la televisione crea un'arena collettiva che tende ad inserire le persone appartenenti a di-
versi circoli in un unico ambito pubblico (Goodhart 1975)
Shannon e Weaver avevano l’obiettivo primario di descrivere gli apparati meccanici di comunicazione
(=la struttura)
Jakobson invece vuole costruire un modello della comunicazione umana che ci permetta di capire
come e perché siamo in grado di parlare su qualcosa e di comprendere ciò che ci viene detto. (=pro-
cesso della comunicazione), aggiunge il codice e il contesto
Questo è l’assunto di base dal quale parte l’analisi di Gili che vede nella posizione del ricevente una
via di accesso privilegiata per comprendere le dinamiche della comunicazione.
Coloro che comunicano, sia nella posizione di emittente sia in quella di ricevente, sono soggetti in rela-
zione. La relazione comunicativa è un sistema dove i comportamenti sono circolari: non è possibile
stabilire quale è la causa e quale l 'effetto, cosa viene prima e cosa viene dopo.
La comunicazione affinché abbia successo o insuccesso dipende da una pluralità di condizioni e requisiti
che devono essere condivisi tra soggetti determinati che hanno una relazione in contesti sociali e cultu-
rali strutturati.
Gili individua a tal proposito due condizioni e requisiti a) intenzionalità e atteggiamento o disposizione dei
soggetti che entrano nella comunicazione (definito aspetto di “riferimento a” della relazione comunicativa)
b) aspetti strutturali, relativi al contesto sociale e culturale definito in cui la comunicazione avviene (
aspetto di “legame con” della relazione comunicativa).
1) Un mondo comune: = la condivisione di conoscenze, valori, signiticati , simboli, norme di una società ,
cioe la cultura. II possesso di una struttura semantica comune fa sì che coloro che comunicano pos-
sano intendersi
Le regole sociali diventano così anche regole comunicative. Le forme e i modi che si utilizzano
indicano che tipo di relazione sociale lega due persone che comunicano
La prossemica , cioè la definizione delle distanze personali in funzione comunicativa, segue le regale sociali.
Hall ha individuato quattro tipi diversi di distanza che ci separano dagli altri .Il principale criterio con ii quale
selezioniamo le persone che ci circondano è dato dal tipo di reazione interpersonale : IO - SFERA
INTIMA - SFERA PERSONALE - SFERA SOCIAE - SFERA PUBBLICA (più estern
3) Conoscenza codici (linguistici, paralinguistici, cinesici e prossemici ) e i canali (naturali e artificiali). II co-
dice è ii sistema di segni dai significati condivisi che ci permette di comunicare. I veicoli sui cui viaggia
l'informazione, i segnali, sono entità fisiche: possono essere corpi fisici, o flussi di energia, come vibrazioni so-
nore, correnti elettriche,…
Per trasmettere e ricevere informazione sono dunque necessari degli apparati fisici, in grado di produrre energia
o oggetti, di trasferirli e riceverli, attraverso un canale, e percepirli mediante dei recettori. McLuhan ha scritto
che un medium (=mezzo) è “qualsiasi tecnologia che crei estensioni del corpo e dei sensi, dall'abbiglia-
mento al calcolatore"
Per una adeguata trasmissione e comprensione dei signiticati , i partecipanti alla comunicazione devono di-
sporre di:
1.competenze linguistiche, che riguardano la comprensione e l'uso del codice linguistico (competenza fonolo-
gica, sintattica, semantica). Secondo Chomsky la competenza linguistica si esprime nell'idea di Grammatica
Universale, cioè nell’insieme di principi e di regole che governano tutte le lingue umane;
2.competenze non verbali, che riguardano la comprensione e l'uso di codice di tipo non verbale (paralingui-
stica, cinesica e prossemica):
3. competenze specifiche legate all'uso di codici artificiali, quali la scrittura ma anche la capacita di saper
riconoscere e usare codici e lin guaggi di alt ri media
RUOLI DELL’EMITTENTE
Emittente e ricevente sono agenti sociali. Goffman afferma che l'emittente può avere tre diverse funzioni:
mandante (colui che assume piena responsabliita del contenuto del messaggio}.
GOFFMAN: L’interazione verbale è assimilata a una rappresentazione teatrale che segue un copione predetermi-
nato. Noi parliamo come se vedessimo la vita come un teatro , ma la vita cosi come viene rappresentata, è tea-
tro. Nell’enunciato entrano in gioco ii
tempo e ii luogo. Uno stesso soggetto può interpretare allo stesso tempo i tre ruoli in una comunicazione o i t
re ruoli possono essere separati e distribuiti tra diversi soggetti.
IN BASE AL’ESPOSIZIONE:
1) l’esposizione diretta ("di prima mano"} : è raggiunto da un messaggio tramite l'emittente e lo decodifica e in-
2) esposizione indiretta (“di seconda mano "} colui che riceve ii messaggio per ii tramite di un altro soggetto,
che è il ricevente originario e assume il ruolo di emittente. Così abbiamo gli autori “incassati”, che hanno ricevuto
(=incassato) un messaggio e lo ritrasmettono. Nella ritrasmissione possono però avvenire errori=deformazioni
volontarie o involontarie.
Modello teorico del flusso a due stadi elaborato da Katz: Spesso la ricezione dei messaggi mediatici non è di-
retta ma passa attraverso gli "opinion leader" ovvero individui "influenti ", E'colui che ha la capacita di influen-
zare l'opinione degli aItri, l
L’esistenza di "fatt ori intermediari" come gli opinion leader, limiterebbe secondo ii paradigma elaborato da Lazar-
sfeldgli effetti dei media sul pubblico giustificando la "teo ria degli effetti limitati ".
2) Ricevente che utilizza canali artificiali (tecnologie della comunicazione, nuovi media)=prolungamento del
corpo
McLuhan : lo studio della comunicazione umana non può prescindere da una analisi delle tecnologie della co-
municazione.
RICEVENTE: identificabile con diversi termini 1) fruitore: chiunque disponga di un qualsiasi testo o altra
forma cultura le dotata di significato; 2) spettatore: una fruizione che implica assistere, vedere, ascoltare. 3)
Lettore colui che fruisce di un t esto scritto attraverso voci e suoni. 4) telespettatore : uno spettatore a distanza
che fa uso della televisione.
LA DECODIFICA
IN TERPR
RETAZIONE - COINVOLGIM ENTO.
II processo di codifica consiste nella scelta dei simboli ritenuti più adeguati a far comprendere i messaggi.
Un «codice» e un insieme strutturato di segni e di regole che il mittente ed ii destinatario devono condividere
II processo di decodifica si svolge in due fasi: percezione del messaggio (il messaggio raggiunge il
ricevente); interpretazione del messaggio( ii ricevente attribuisce un significato ai simboli percepiti,)
Distinzione tra codici analogici e codici numerici. I codici analogici sono utilizzati per rappresentare
un oggetto con un'immagine e questo accade soprattutto nella comunicazione non verbale Nel lin-
guaggio verbale, invece, facciamo riferimento agli oggetti utilizzando un name e quindi un codice nu-
merico.
II codice elaborato è una lingua esplicita che tende a non dare nulla per scontato, è formato da frasi più
lunghe con una grammatica completa. II codice ristretto è quello formato da frasi brevi con una gramma-
tica semplice,
LA SELETTIVITA’
Un aspetto fondamentale della selettività è che la resistenza al cambiamento da parte dei riceventi ap-
pare tanto più forte e significativa quanta più l'argomento trattato è importante per ii ricevitore.
II ricevente può impegnarsi in : un percorso centrale (atteggiamento critico e vigile con attenta analisi) e
un percorso periferico ( “scorciatoie cognitive” per formulare dei giudizi sulla base di informazioni limi-
tate). L'attivazione di uno dei due percorsi dipende dalla rilevanza che un certo problema ha per ii destina-
tario.
INTERPRETAZIONE
Gadamer è ii fondatore della ermeneutica (=interpretazione) contemporanea. II processo ermeneutico
avviene secondo questo filosofo nel linguaggio: il testo è linguaggio. L'ermeneutica di Gadamer è com-
prensione che si produce per mezzo del linguaggio.
Cultural studies riguardano lo studio della cultura contemporanea. Due applicazioni: 1) studi sulla
produzione dei mass media come sistema di pratiche per l’elaborazione della cultura; 2). studi sul
consumo di comunicazione di massa come luogo di negoziazione tra pratiche comunicative diverse.
IL COINVOLGIMENTO
Comunicare vuol dire anche istaurare una relazione. In una relazione comunicativa, oltre al conte-
nuto, è sempre presente la definizione della relazione tra io e l'altro. Ogni relazione sociale si pone
all'interno della polarità distacco-coinvolgimento.Secondo Tennies la relazione comunitaria può avere
tre radici: di sangue, di luogo , di fede o di ideale. La comunità relazionale è costituita dai legami che
si instaurano attraverso le reti della comunicazione.
prossemica virtuale in cui conduttori e personaggi cercano "di ridurre" le distanze dal pubblico.
IL FEEDBACK
Ci sono anche condizioni e pre-requisiti strutturali per il successo 1) ii possesso/ conoscenza di de-
terminati codici, 2) la condivisione di un comune sistema di riferimento culturale, 3) la posi-
zione/status sociale degli interlocutori.
La prima condizione strutturale è la condivisione dei codici: più il codice è semplice ed univoco,
tanto più è più facile che ci sia un minor numero di incidenti (rumori) nella comunicazione
Codifica è l'operazione attraverso cui uno stato mentale, un pensiero o un'idea, viene tradotto in pa-
role, gesti, suoni.
Decodifica è ii processo inverso (che avviene nel ricevente o destinatario), cioè la traduzione di un se-
gno esterno in uno stato mentale, in un vissuto .
Una limitata competenza nell'uso dei codici dalla parte dell'emittente o del ricevente (o di entrambi)
genera rumore.
Equivoco della “metafora del condotto” (Reddy 1979): le espressioni linguistiche non sono come
recipienti dentro cui riversare idee, significati che poi il ricevente estrae esattamente come formulati
dall’emittente.
Anche la traduzione da una lingua ad un'altra, come osserva ancora Gadamer, è un processo in-
terpretative perchè bisogna trasporre ii significato del discorso nel contesto in cui vive l'interlocutore
a cui si rivolge. Ogni traduzione è perciò una traduzione culturale (Ansad 2001, Monceri 2006) .
Per comprendersi occorre anche condividere un più ampio sistema di riferimento culturale.
"Cornici", frames (Frame Analysis Goffman 1974) la società e la cultura ci mettono a disposizione
delle cornici per comprendere gli eventi e dare loro un significato. Le "definizioni della situazione" o
frames : si orientano la comprensione degli eventi e ii comportamento "adeguato" dei partecipanti. In
tal senso facilitano la comunicazione e contrastano efficacemente ii rumore.
II concetto di frame e dunque legato strutturalmente al concetto di "contesto".
Le frames non sono mai statiche, ma sempre in evoluzione.
" Culture”: è ii modo di vivere distintivo di un particolare gruppo di persone, ii loro complessivo "dise-
gno di vita", un insieme coerente di modi di pensare, di agire e di sentire, appresi e condivisi da que-
ste persone, che permette loro di riconoscersi come appartenenti a tale collettività. (Kluckhohn,
Kroeber 1963)
Nella comunicazione problematica che avviene attraverso i confini delle culture e delle subculture, ii
rumore può assumere la forma del pregiudizio e dello stereotipo, in-group e aout-group (noi-loro)
18. IL RUMORE CONSAPEVOLE. STRATEGIE E BENEFICI DEL RUMORE
L'incomprensione può assumere due modalità principali: la comunicazione conflittuale / violenta e
la comunicazione ingannevole .
II conflitto e l'ostilità aperta : scontri verbali diretti ed espliciti: insulti , ingiuri e offese.
Il conflitto non costituisce una forma di rumore quando le intenzioni ostili dei soggetti sono
aperte e dichiarate. Si determina invece una duplice forma di rumore quando ii conflitto è ne-
gato e dissimulato.
La violenza dell'interazione comunicativa si esprime anche nella minaccia a nell'intimidazione. Ma la
minaccia può anche assumere la forma della manipolazione quando mira a condizionare compor-
tamenti
L'insinuazione, la diffamazione e la calunnia sono anch'esse forme di comunicazione violenta.
Consistono nel creare o avallare false voci che squalifichino una persona, Atra forma è la discon-
ferma: quando ignoriamo l’altro, lui non esiste e tantomeno quello che dice.
La comunicazione ingannevole:
La menzogna è occultare ii vero o far credere ii falso (Hofstetter 1976). La menzogna e una distor-
sione volontaria dei messaggi, falsificazione o omissione di informazioni da part e di un emittente.
Un’altra forma di inganno e costituit a dalla manipolazione di fr am e, dai "complotti " e "macchina-
zioni “ (Goffman),
Un'ultima forma di comunicazione ingannevole riguarda l’autenticità/ attendibilità della figura dell'e-
mittente. E’ quella forma di inganno che occulta “chi" è il vero soggetto della comunicazione allo
scopo di occultare ii vero scopo che lo muove.
Sia nell’inganno che nel conflitto c’è una doppia realtà: comunicativa (l’emittente ha lo scopo di es-
sere creduto) e anti-comunicativa (ma comunica falsità)
3) feedback (= scambio dei ruoli comunicativi) : mittente e ricevente si scambiano i ruoli . II feedback
costituisce un fondamentale meccanismo di monitoraggio e di controllo della comunicazione
da parte dell’emittente. Una sequenza di feedback può portare ad un’escalation del conflitto e quindi
accrescere il rumore, invece di ridurlo (Watzlawick Scuola di Palo Altro 1976)
II rumore, cioè la "non corrispondenza" tra a) ii senso intenzionato dall'emittente e quello recepito
dal ricevente b) le definizioni della relazione tra i comunicanti (aspetto di relazione), non è solo ii li-
mite e la "maledizione" della comunicazione, ma anche una risorsa e una opportunità.
3) rumore , più o meno consapevolmente prodotto da parte del ricevente, è anche una forma di re-
frattarietà all’influenza= quando il ricevente realizza che la comunicazione non corrisponde ai
propri valori si sottrae alla sua influenza tramite grazie alla propria capacità critica, lettura mediata.
mento all’umano:
A. [ADATTAMENTO]
La credibilità è anche adattamento all’ambiente
G. [PERSEGUIMENTO DEGLI SCOPI]
La credibilità non è solo un mezzo per ottenere degli scopi, ma è essa stessa un fine in sé, uno
scopo. È un valore sociale.
I. [INTEGRAZIONE]
La credibilità è un fattore di integrazione/divisione sociale. E’ più facile attribuire credibilità a chi ap-
partiene alla mia stessa categoria sociale
L. [LATENZA]
La credibilità è la condizione latente e intrinseca di ogni relazione comunicativa in cui gli agenti si at-
tribuiscono reciprocamente maggiore o minore credibilità secondo un “accordo” su cui si regge la co-
municazione.
- futuro/innovazione
Gerarchia/status: appare più credibile chi occupa posizione elevata di status sociale
Appartenenza/solidarietà: appare più credibile chi fa parte di un gruppo o chi ne incarna i modi di
agire/essere
Passato/tradizione: è più credibile chi rappresenta esperienza, tradizione, valori di continuità col pas-
sato
Futuro/innovazione: in questo caso il futuro è un valore positivo in contrapposizione al passato
3) attaccamento e affettività = legame affettivo con l’altro che è fonte di benessere.(madre, amico..)
La credibilità può avere un’estensione: Credibilità specifica ( per sentimenti affettivi o attaccamento,
la credibilità dell’esperto su quel dato tema) e credibilità generalizzata (il leader carismatico, il supe-
riore su diversi temi,, ci affidiamo). Distacco/neutralità/coinvolgimento = le tre posizioni che si pos-
sono assumere rispetto al referente della comunicazione
Credibilità basata su diversi tipi di comunicazione: Relazione complementare (basata sulla diffe-
renza, medico-paziente) e relazione simmetrica (tra pari) ; relazione reciproca (Gili) = mista tra
complementare e simmetrica (due soggetti dello stesso status ma che godono credibilità in ambiti di-
versi)
Tre ruoli, tre diverse funzioni dell’emittente: l’animatore (la funzione di parlante come macchina fo-
nica), l’autore (l’entità che formula il testo) e il mandante (colui che assume piena responsabilità del
contenuto del messaggio).(Goffman) Uno stesso soggetto può assumere contemporaneamente an-
che tutte e tre le funzioni.
Interazione visiva: * L’esperienza del venir guardato (Argyle), se avviene per breve tempo, è piace-
vole e ha valore di ricompensa, se si prolunga crea disagio e ansia. * Exline: l’ascoltatore che non
guarda dà un’impressione di rifiuto o di indifferenza verso l’altro interagente, * colui che guarda troppo
intensamente l’altro, restando in silenzio, dà l’impressione di essere una persona strana, deviante.
Un carattere della credibilità è l’integrità della fonte che si basa sui valori dell’onestà, della serietà e
quindi della “moralità” del comportamento per il ruolo che una persona ricopre.
Nel caso di un’organizzazione l’integrità si presenta come storia e tradizione, credibilità attuale e
figure chiave.
Altri caratteri della credibilità sono l’interesse e la spontaneità: l’emittente che non abbia un partico-
lare interesse e sia spontaneo, sarà più credibile, è una garanzia per la credibilità
Anche la simpatia,, afferma Gili, può essere guidata e “costruita”. Di solito risultano più simpatiche
persone dal bell’aspetto che presentano tratti del viso lineari o rotondeggianti e infantili, che danno
l’impressione di essere più ingenui e più onesti. Altro elemento che genera simpatia è la similitudine
dell’emittente con il destinatario.
CREDIBILITA’ E REPUTAZIONE
E’ la stima di cui gode il soggetto nella società. Reputazione = credibilità provata
Morin: nozione dell’immaginario = una sfera di conoscenze illusorie in cui le cose vengono trasfigu-
rate fino a creare rappresentazioni che sono simili alla realtà ma che in effetti non lo sono.
IL DISCREDITO
= è la perdita di credibilità, è la condizione che subentra alla revoca della credibilità e della re-
putazione.
Goffman indica come forma di discredito in una interazione faccia a faccia la messa in pubblico di
“segreti oscuri” .
Strategie di discredito:
1) costruzione del nemico (Edelman): I leader o gli aspiranti alla leadership tendono a costruirsi un
personaggio sulla base dell’opposizione ad un nemico. Il discredito dell’avversario anche come
fonte di comunicazione cioè il discredito si estende a tutto ciò che tale fonte dirà,
2) La disconferma = opposto della costruzione del nemico. = l’avversario viene completamente
ignorato
3) L’insinuazione= creazione o di accreditamento di voci, di sospetti che minano l’integrità perso-
nale e morale di un avversario diffondendo fatti segreti, veri o presunti, che riguardano la sua vita
personale o anche pubblica.
Goffman: rappresentazioni fuorvianti
La falsa impressione data da un individuo in uno dei campi della sua attività che lo ha portato al di-
scredito può far sorgere dubbi relativamente a tutti gli altri campi in cui magari egli non avrebbe nulla
da nascondere.
LA FIDUCIA
La credibilità dell’emittente e la fiducia del destinatario sono due facce della stessa medaglia.
La fiducia viene data, tendenzialmente, più a una persona con la quale si ha un rapporto di fami-
liarità che ad uno sconosciuto.( Luhmann)
L’autorità è un vincolo tra il forte e il debole, una relazione asimmetrica, che entrambi contribui-
scono a produrre, L’autorità “è essenzialmente una relazione tra persone” dice Sennett
C’è un’autorità che si basa sul carisma (Weber)
Il carisma è un segno del fatto che i carismatici hanno una capacità, vale a dire il dono dell’azione,
che consente loro di influire sui valori,
Ci sono anche altri tipi di autorità (Weber). In corrispondenza dei diversi tipi di potere variano le figure
di coloro che incarnano l’autorità e la base della loro credibilità:
* Potere legale-razionale = la credibilità è di tipo cognitivo e si basa sul riconoscimento del po-
tere delle regole e della competenza di chi esercita un ruolo
* Potere tradizionale = si obbedisce con deferenza e rispetto ad una persona che detiene il potere
basato sulla forza della tradizione e di norme consolidate nel tempo
* Potere carismatico = si basa su un obbedienza fondata sulla credenza nelle qualità eccezionali
del leader e su un rapporto di affetto e identificazione con il leader stesso
Attraverso l’utilizzazione di tipi ideali dell’agire, Weber vede la possibilità di cogliere le uniformità
dell’agire. Le categorie che lui individua:
1) l’agire razionale rispetto allo scopo
2) L’agire razionale rispetto al valore
3) L’agire guidato dall’affettività
4) L’agire tradizionale
Nella realtà esiste un “agire misto” dove tuttavia c’è l a prevalenza di uno sull’altro.
LA CREDIBILITA’ TRASFERITA
Accreditamento: forma di circolarità per cui la relazione di credibilità/fiducia può essere trasferita da
un agente sociale ad un altro o da un contesto ad un altro. I Può essere un effetto collaterale.
La credibilità può essere trasferita in diversi modi e tra soggetti diversi:
- Credibilità trasferita da un agente sociale ad un altro: non viene trasferita una qualità per-
sonale ma una relazione. La principale forma di accreditamento è l’investitura= l’atto con il
quale vengono attribuiti status o riconoscimenti ad un individuo o un gruppo. Un’altra forma di
accreditamento è la trasmissione di carisma. ( se viene meno il legame del gruppo con il suo
leader, questo può disgregarsi, da qui la necessità di costituire un successore . Weber lo
chiama “istituzionalizzazione del carisma”). C’è anche anche il meccanismo della presenta-
zione = io impegno la mia credibilità a favore di un altro..
- Credibilità trasferita da un contesto all’altro, es. dalla sfera privata a quella pubblica.
- Trasferimento/permeabilità della credibilità tra sfera pubblica e privata: vale sia in senso
positivo che negativo. Vedi per es. scandali sessuali in politica
Sempre più gli altri costituiscono un pericolo o un rischio e la fiducia che si può nutrire nei
confronti di chiunque va costruita, conquistata e continuamente consolidata.
La TV:
L’abolizione della distanza e la visibilità offerta ai politici ha indebolito la capacità stessa del leader di
essere considerato presso il pubblico come “grande personaggio”. Quindi, queste trasformazioni do-
vute all’uso dei mezzi di comunicazione:
– da un lato permettono ad un attore sociale di acquisire maggiore visibilità
– dall’altro sminuiscono i ruoli rivestiti,
Invece nel caso di relazioni in un contesto più ampio abbiamo una cornice normativa istituzionaliz-
zata che dovrebbero garantire e stimolare comportamenti virtuosi. NON sono però garanzia per il
rapporto credibilità/fiducia quando i rapporti diventano più distanziati e anonimi:
1) primo principio normativo: la libertà di associazione.
2) Un secondo principio è l’obbligazione con cui istituzioni ed organizzazioni si impegnano nei con-
fronti dei loro interlocutori con codici di autoregolamentazione. Le norme istituzionalizzate non
sono tuttavia una garanzia per il rapporto credibilità/fiducia nel momento in cui i rapporti diventano
sempre più distanziati e anonimi.
Ma possiamo certamente concludere che la credibilità degli attori sociali risponde all’esigenza di
consentire un ordinato svolgimento delle relazioni sociali. La parvenza di sincerità è un buon
sostituto della sincerità soprattutto in società complesse e differenziate.
Se un’opinione o un tema di interesse pubblico non riscuote successo, i suoi sostenitori possono ten-
tare due strade per accreditarla:
- universalizzare la domanda, presentandola come inevitabile e logica
- allargare il consenso al di là del gruppo particolare. È il meccanismo della trasformazione
dell’”io al noi”
E’ importante diventare consapevoli della nostra comunicazione, degli effetti che essa ha su di noi,
sui nostri interlocutori. La consapevolezza è alla base dell’empatia.
Nel generarsi di un processo di spirale del silenzio,... si viene a credere a ciò che si pensa che gli
altri credano”.
Messaggi che tendono a rompere la spirale del silenzio sono quelli che amplificano problematiche
sommerse, (es. Genova, durante il G8.)
Il punto cruciale della spirale del silenzio, è l’osservazione che i media non si limitano a rap-
presentare le tendenze dell’opinione pubblica ma che, invece, vi danno concretamente forma e
sviluppo.
Viene definita cultura di massa il tipico contenuto prodotto e diffuso dai mezzi di comunicazione di
massa e che va distinto sia dall’alta cultura prodotta dall’élite culturale, sia dalla cultura del fol-
clore, tradizionalmente prodotta in seno alle classi rurali o inferiori
Secondo Thompson (1998) il termine “massa” appare fuorviante perché induce a immaginare un
pubblico vasto, mentre il pubblico dei mezzi tecnici di comunicazione può essere circoscritto e spe-
cializzato.
Per Thompson il termine “comunicazione di massa” sta a indicare semplicemente che i prodotti
della comunicazione sono accessibili in linea di principio a una pluralità di destinatari, che non è detto
che siano passivi e acritici.
3 tipi di interazione:
- faccia a faccia: dialogo, compresenza
- mediata: con mezzo tecnico, lontani nello spazio e/o tempo, le differenze sociali tra i riceventi
incidono sui modi in cui questi si rapportano ai messaggi che ricevono e sul modo con cui li in-
terpretano
- Quasi mediata: che consente di scambiare contenuti simbolici tra partecipanti lontani nello
spazio e/o nel tempo, secondo un flusso di comunicazione unidirezionale, rivolto a un insieme
di riceventi potenziali indefinito.
5 processi mediante i quali il contenuto die mass media raggiunge ed influenza individui e
gruppi:
• La diffusione dell’informazione
• l’agenda setting (che agisce in termini di settimane e mesi) è il processo con cui i mass media
comunicano ai membri della società quali sono gli argomenti su cui riflettere;
• la spirale del silenzio (che agisce in termini di mesi e anni) è il processo che determina l’affermarsi
di opinioni e punti di vista “corretti” a discapito dei punti di vista inusuali, che vengono taciuti
• la ricerca sulla coltivazione (che agisce in termini di anni e decenni) è il processo con il quale la
cultura comune di una società viene rafforzata dai mass media tra tutti i membri della società
stessa;
• la Offentlichkeit alla Habermas (che agisce in termini di decenni e secoli) è l’idea di sfera pubblica
che poggia sulla conoscenza sociale generale, viene modellata dalle istituzioni sociali, ed è corre-
lata al clima culturale.
Il contenuto dei mass media raggiunge e influenza gli individui a seconda delle modalità di gate-kee-
ping (selezione di notizie a opera del “portiere”,= funzione che determina il passaggio o meno delle
informazioni)e del livello di accessibilità
NUOVI MEDIA
= tecnologie cognitive, ovvero dispositivi in grado di coinvolgere i processi interni della mente. (Cal-
vani)
Lo sviluppo die media induce a creare nuovi tipi di azione e interazione e nuove forme di rela-
zioni sociali.
i nuovi media possono distruggere la qualità delle comunicazioni faccia a faccia, rendere le re-
lazioni di lavoro più formali e, più in generale alterare l’ecologia sociale (l’ambiente sociale).
Anche per quanto riguarda la democrazia, l’utilizzo dei nuovi media potrebbe consentirne un raffor-
zamento, oppure viceversa un indebolimento.
La corrente empirica rifiuta l’idea di media potenti e valorizza il ruolo attivo del pubblico
La comunicazione mediale e quella faccia a faccia finiscono per divenire equivalenti, in quanto
le persone trasportano la propria identità sociale, culturale e personale nelle comunicazioni, compen-
sando così i limiti del medium.
Caratteristiche die nuovi media (Van Dijk)
• la velocità di comunicazione a distanza,
• la portata geografica e demografica potenziale,
• l’enorme potenziale di memoria,
• l’accuratezza dell’informazione trasmessa,
• la selettività dei messaggi.
Nei media digitali assume una grande importanza l’immagine nelle sue varie forme.
Altra caratteristica dei nuovi media: capacità di simulazione.
L’organizzazione e la gerarchia interna delle parti del testo non ha più una strutturazione lineare,
bensì a rete, e consente quindi molteplici attraversamenti al lettore, che diviene più attivo
Gli incontri interculturali sono solitamente segnati da una serie di momenti di asincronia, che si mani-
festano con silenzi, sovrapposizioni, reazioni impreviste, interruzioni ecc.
I partecipanti, inconsapevoli delle differenze socio-culturali e delle diverse convenzioni comunicative,
hanno la percezione di un incontro fallimentare percependo l’altro come non cooperativo. Ripetuti
incontri interculturali falliti portano nel tempo alla formazione di stereotipi culturali negativi
(Chick)
Lo scambio comunicativo interculturale può essere tra individui di status equivalente oppure
asimmetrico . Nel caso di rapporto asimmetrico, a secondo della collocazione one up o one down
dei soggetti, si determinano due diverse forme di atteggiamento pregiudiziale: un pregiudizio pater-
nalistico (del superiore) o un pregiudizio invidioso (dell’inferiore)
Quando un singolo di cultura minoritaria entra in contatto con un gruppo maggioritario può esserci:
1) integrazione = il singolo cerca di assorbire la cultura del maggioritario
2) Assimilazione = con la rimozione della cultura originaria
3) Separazione = che limita l’integrazione con il gruppo maggioritario
4) Marginalizzazione = si perde l’identificazione con il proprio gruppo senza però neanche integrarsi
con il gruppo maggioritario
26. PROTOPUBBLICITA’
Triangolo della comunicazione pubblicitaria, costituito da tre elementi fondamentali tra loro sinergici:
PRODOTTO, MERCATO E LINGUAGGIO.
Per le scienze della comunicazione la pubblicità è...la capacità di dare una lucidata ad un prodotto,
altrimenti uguale ad altri.
Per il marketing... è uno dei fattori costituenti le 4 P del marketing mix (prodotto, prezzo, punto ven-
dita e promozione=che ingloba pubblicità).
Per la sociologia... dei mass media è uno degli oggetti di studio per conoscere la società e le sue
dinamiche.
Per l’estetica... è una forma di rappresentazione che sfrutta le conoscenze accumulate dalla storia
dell’arte, la cinematografia, la danza, la musica, la fotografia e le arti in genere
Per la linguistica... è uno oggetto di studio e un metalinguaggio che genera innovazioni e modifica-
zione nel lingua attraverso neologismi (=parole nuove) e nuovi modi di dire.
Per il design... è un progetto dove applicare i principi dell’immagine coordinata, della grafica, della
usabilità e dell’interfaccia utente.
Per la psicologia sociale... è lo stimolo che in un processo permette di far attuare comportamenti a
degli individui.
Per la massmediologia... è meta-linguaggio che utilizza più mezzi di comunicazione.
Per la semiotica... è un sistema codificato di significanti e significati appartenenti a occorrenze segni-
che di diversa natura (musicali, testuali, visive, ecc.).
Per l’informatica... è una modalità di trasferimento di informazioni.
1) Il REPARTO CONTATTO o REPARTO ACCOUNT, al vertice il Direttore Account che tiene i con-
tatti con il cliente. l’Account (come strategic planner) è il responsabile della pianificazione della
strategia di comunicazione. Il messaggio pubblicitario è composto dall' Executive (messaggio finale
) e dalla strategia. Dal suo lavoro di ricerca nascerà il brief creativo o Copy strategy, ossia quel do-
cumento razionale su cui i creativi dovranno basarsi per ideare la campagna.
2) Il REPARTO CREATIVO, al cui vertice sta il Direttore Creativo che gestisce una o più coppie
creative formate da il copywriter e l’art director. Il copywriter o copy è il responsabile della conce-
zione del messaggio verbale e testuale di qualsiasi materiale pubblicitario. L’art director lavora in cop-
pia con il copy ed è responsabile di ideare tutti gli elementi visivi dell’annuncio. Il risultato finale sarà
un layout (per la carta stampata) o un storyboard per comunicazioni audio-visiva, che verranno pas-
sati al reparto produzione
- settore studi e ricerche: può studiare prima la campagna pubblicitaria o dopo per vedere gli effetti
- un reparto New Business ( o Sviluppo), che si occupa dell’individuazione acquisizione di nuovi
potenziali clienti e un settore
Infine in alcune agenzie esiste la figura del progress, la cui funzione fondamentale è quello di orga-
nizzare il flusso del lavoro fra un reparto e l’altro in modo che le risorse interne siano ottimizzate,
figura che sta scomparendo.
Si definisce “una campagna pubblicitaria” una serie integrata di azioni pubblicitarie coerenti tra di
loro e delimitate nel tempo, realizzata da una azienda per raggiungere degli obiettivi di marketing
Le campagne comparative:
Comparativa Dirette: faccio paragoni con altre aziende
Comparativa Indirette: senza esplicitare il nome del concorrente. Devono comunque fondarsi su dati
di comparazione oggettivi e riscontrabili (tariffe più vantaggiose, minore sodio eccc.) non come negli
USA.
Fino al 1999 in Italia si potevano solo fare Campagne Comparative Indirette, poi si recepisce di-
rettiva europea per cui si possono fare Pubblicità comparativa Diretta ma bisogna far riferimento
a oggettivi e verificabili
P. Kotler sostiene a tal punto la centralità del posizionamento da ritenere che l’intero marketing–
mix “è essenzialmente l’applicazione dei dettagli tattici relativi alla strategia di posizionamento”
I TARGET, I TARGETS
IL TARGET cioè “il bersaglio”, sono i consumatori che all’azienda interessa colpire. L’au-
dience è tutto il pubblico di un mezzo di comunicazione mentre il target può essere solo una parte
del pubblico di ascoltatori.
Vanni Codeluppi, ha evidenziato che oltre ai consumatori possono esistere altri targets per la
comunicazione, per esempio:
Il pubblico interno, ossia lo staff, comprendente sia il management che i dipendenti in generale, i
rappresentanti sindacali e i consigli di fabbrica;
La comunità locale, si tratta della comunità geografica, “il microcosmo”, nella quale opera l’im-
presa.
Il settore commerciale, costituito da tutti i fornitori e da tutti coloro che si occupano della distribu-
zione (distributori, grossisti, agenti e dettaglianti) senza cui l’impresa non potrebbe operare;
I gruppi di influenza. Naturalmente tutte le audience hanno una discreta influenza, ma questi
gruppi in particolare hanno un raggio d’azione maggiore. Ci troviamo dinanzi a opinion leaders,
corporazioni, lobby, accademici, educatori, attivisti e gruppi di pressione in genere;
Il governo e i rappresentanti del potere politico–istituzionale. Si tratta dei partiti politici e dei
singoli membri del parlamento ma anche di tutte quelle associazioni, enti e strutture, istituzionali o
con una chiara vocazione di pubblica utilità
I media. Giornali, riviste, stazioni radio e televisive, agenzie stampa, nazionali e locali oltre natu-
ralmente a pubblicazioni commerciali, economi un certo qual modo – Attraverso lo strumento degli
investimenti pubblicitari (costituiti da editoriali e pubblicità), si instaura un rapporto di mutua neces-
sità a cui i media, consciamente o inconsciamente, sono sottomessi;
Il settore finanziario. Questa è una delle audience più vaste ed è formata: da azionisti e investi-
tori, dalla ristretta comunità finanziaria e dalla grande comunità del mondo degli affari che chiara-
mente include anche la concorrenza; inoltre anche i gruppi interessati alla distribuzione dei fondi
come le banche, gli investitori istituzionali, i brokers, gli analisti finanziari i portfolio managers e gli
amministratori di fondi, ecc.;
Il grande pubblico. Può essere chiunque, includendo i clienti passati o futuri, i clienti improbabili e
fuori dal mercato,
Questa teoria ridimensiona gli effetti ipotizzati dalla teoria ipodermica. Dice che la massa desti-
nataria del messaggio è protetta dall’influenza della comunicazione perchè ogni individuo è protetto
da alcuni processi psichici individuali.
Cioè, nel processo comunicativo intervengono delle variabili intervenienti ( = 1) esposizione 2)
percezione 3) memorizzazione selettiva) che possono impedire la persuasione
Lazarsfeld, = la comunicazione colpisce alcuni individui che nel processo di influenza assumono un
ruolo e un’importanza maggiore di altri, che sono gli Opinon Leader (Leder di opinione), che diven-
tano spesso inconsapevolmente guida all’opinione degli altri.
1) possono aumentare la diffusione del messaggio a individui che non erano stati esposti
2) Possono reinterpretare il messaggio in modo da aumentare o diminuire l’accettazione sociale
del prodotto reclamizzato,
Ma le variabili sociali che possono influenzare l’acquisto sono anche: la classe sociale, il livello
culturale, la famiglia di origine, il ruolo sociale
Il destinatario non riceva un solo messaggio da una emittente ma è immerso in una marmellata
mediatica composta da insiemi testuali provenienti da più emittenti. La ricezione simultanea o
non di insiemi testuali complica e arricchisce il processo di decodifica.
IL MODELLO A.I.D.A.
A come ATTENTION (attenzione) il messaggio si deve notare tra centinaia di pubblicità
I come INTEREST (interesse) il messaggio deve mantenere vivo l’interesse
D come DESIRE (desiderio) il messaggio deve far desiderare il prodotto
A come ACTION (azione = acquisto) il messaggio deve indurre all’acquisto del prodotto
STORYBOARD e LAYOUT
Art Director e Copywriter: i due creativi
Layout: per stampa
Storyboard: per comunicazione audio-visiva,
Queste devono essere approvate dal cliente
34. INVESTIMENTI
Un passaggio ipubblicitario n TV costa fino a 35.000 euro, quindi impone budget pubblicitari elevati
Comunicazione su mezzi classici: tv, quotidiani, periodici, esterna (manifesti ecc) radio, internet come
sito web o pubblicità sui siti, cinema
Comunicazioni below the line (sotto la linea): promozioni, Direct resinose relazioni
L’investimento più alto in TV, poi stampa, promozioni…
Internet non ha un grande investimento. Costa relativamente poco rispetto alla TV e sta avendo un
grande tasso di sviluppo e crescita.
I Manifesti
Vantaggi
1) notevole impatto
2) Discrezione conduci si propongono
3) Quasi impossibili da eludere (=evitare)
4) Possibilità di individuare con precisione l'area geografica di influenza
5) Possibilità di installazione vicino ai punti di vendita
6) Presenza dle colore
7) Gratuità del destinatario
8) Ottima qualità di stampa
9) Rapporto attivo del lettore con il mezzo
Svantaggi:
1) affollamento eccessivo, soprattutto nelle aree urbane
2) Collocazione spesso inadatte
3) Impossibilità di proporre contenuti informativi
La Radio
Vantaggi
1) buona accettazione
2) Specializzazione di alcune emittenti permettono di raggiungere targets specifici
3) Fruizione personale
4) La saturazione di un canale percettivo permette ottimi risultati di memorizzazione del messaggio
5) Possibilità di ascolto quasi ovunque
Svantaggi:
1) l’ascoltatore è spesso distratto (guida, svolge faccende domestiche…)
2) Impossibilità di visualizzare il prodotto e il suo packaging
Il cinema
Vantaggi
1) mix di suoni, immagini, movimento e colore
2) La spettacolarità esaltata dalle dimensioni dello schermo
3) effetti speciali
4) Possibilità di sommare messaggio verbale a quello scritto
5) Elevato livello di coinvolgimento
6) Visione collettiva
7) Alta ricettività del pubblico
Svantaggi
1) l’ascoltatore è spesso indifferenziato (non selezionato)
2) La visione collettiva può essere di intralcio nel processo di persuasione
La Televisione
Vantaggi:
1) mix di suoni, immagini, movimento e colore
2) La spettacolarità esaltata dalle dimensioni dello schermo
3) effetti speciali
4) Il poter raccontare una storia
5) La possibilità di sommare al messaggio verbale quello scritto
6) Elevato livello di coinvolgimento
7) la forte capacità di attirare attenzione e l’ottima capacità di mantenere il ricordo del prodotto
8) Alta ricettività del pubblico
9) Alta ripetitività del messaggio
Svantaggi:
1) l’ascoltatore è troppo spesso indifferenziato
2) Lo zapping
3) La forte intrusivi del mezzo può disturbare
Internet
Vantaggi
1) mix di suono, immagini, movimento e colore
2) La spettacolarità
3) La grande quantità di informazioni
4) Elevato livello di coinvolgimento
5) Alta ricettività dle pubblico
6) Autonomia dell’utente
7) Target individuale e ricontattabile
8) Interattività
Svantaggi:
1) Costoso per l’utente
2) Bassissima memorabili dei banner
3) Si fonda sulle richieste dell’utente
PIANO MEDIA
Pianificazione degli interventi sui diversi media, con individuazione dei tempi e dei mezzi (te-
state dei giornali), in base al budget.
DEFINIZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO: indicare chi ricoprirà quali ruoli e ogni membro deve sa-
pere ciò che deve fare e quando. = Organigramma