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UNITÀ 1: Introduzione allo studio della Storia della Lingua Italiana

La lingua italiana è influenziata per un lessico straniero ed è invadita, ma allo stesso


tempo non lo è, perché questi anglicismi già formano parte dell’italiano. Lo importante
è l’evoluzione e il cambiamento della lingua.
- Variabili che determinano le variazioni linguistiche
o V. Diamesica: legata al mezzo materiale adottato per comunicare
(telefono, cine, tv...), sia scritto o parlato (latino parlato)
o V. Diatopica: legata allo spazio geografico dei parlanti
o V. Diastratica: legata alla classe sociale o grado di struzione dei parlanti
(il latino volgare)
o V. Diafasica: legata alla situazione comunicativa (i registri, il contesto,
situazioni comunicative) (latino parlato)
o V. Diacronica: legata al tempo storico in cui si parla, e quindi si
prendono in considerazione le strutture e gli elementi linguistici (latino
tardo)

- Grammatica: lo studio delle regole del funzionamento di una lingua


- Grammatica sincronica: quella descrizione della lingua che si parla nel
periodo contemporaneo
- Grammatica storica: è la ricostruzione, attraverso il confronto tra fasi diverse
della stessa lingua, delle regole che spiegano le trasformazioni.

- Livelli dell’analisi linguistica:

o Fonetica e fonologia: studio dei suoni dal punto di vista fisico


o Morfologia: studia le forme delle parole e le modificazioni che possono
presentare per assumere funzioni e valori diversi
o Sintassi: esamina la funzione e la disposizione (la struttura) delle parole
all’interno di una frase, e delle diverse frasi all’interno di un periodo
o Lessicologia: complesso delle parole/locuzioni (il vocabolario) che
costituiscono un sistema linguistico

UNITÀ 2: Livelli dell’analisi linguistica


- Fonetica e fonologia
o Le vocali anteriori o palatali (i, e, ɛ)
o Le vocali posteriori o velari (ɔ, o, u)
o Le vocali centrali (a)
o Consonanti occlusive (p, b, t, d, k, g)
o Consonanti fricative (f, v, s, z, ∫)
o Consonanti affricate (ts, dz, t∫, dƷ)

o Fenomeni
 Prostesi: aggiunta di una vocale, di una consonante o di una
sillaba a inizio di parola (ad es. in Isvizzera anziché in Svizzera)
 Epentesi: introduzione di un fonema che non ha valore
etimologico all’interno di una parola (-v- in rovina > ruina)
 Epitesi: aggiunta di uno o più fonemi alla fine di un vocabolo (ad
es. sine, none, quine)
 Aferesi: caduta della vocale o della sillaba iniziale di una parola
normalmente -i- (E ’l sol montava ’n su, in Dante)
 Sincope: caduta di un fonema o di un gruppo di fonemi all'interno
di una parola (ital. verde dal lat. virĭdem, con sincope della
vocale -i- interna)
 Apocope: caduta della vocale finale o di uno o più fonemi in fine
di parola (es. poco = po’ / virtutem = virtù)
 Elisione: caduta della vocale finale di una parola di fronte alla
vocale iniziale della parola successiva (es. l’amica / quest’uomo)
 Assimilazione: caduta della vocale finale di una parola di fronte
alla vocale iniziale della parola successiva (post > dopo; denaro
> danaro)
 Dissimilazione: differenziazione tra suoni uguali o simili che si
trovino vicini, ma non necessariamente contigui, nella stessa
parola (la prima -n- del lat. venenum si dissimila in -l- nell’it.
veleno)
 Raddoppiamento fonosintattico: allungamento della consonante
iniziale di una parola che sia preceduta da una parola tronca o
da alcuni morfemi capaci di indurre il raddoppiamento (a
casa /ak’kasa/, a capo /ak’kapo/)  Causato da monosilabi,
bisilabi e parole ossitone

o Appendix probi: testimonianza dei grammatici che difendevano la lingua


della tradizione scritta. Latino volgare. Si tratta di una lista de 227
parole.

- Latino volgare: caratteristiche principali


o Vocalismo: perdita della durata delle vocal
o Consonantismo: caduta della consonante finale
o Morfologia: collasso del sistema flessivo
o Sintassi: riduzione nella libertà dell’ordine delle parole nella frase,
abbandono/semplicità delle strutture proprie del latino classico
- Evoluzione latino volgare  lingue romanzo attraverso:
o Fenomeno di Sostrato: lingua diffusa in una data area prima che un'altra
lingua si sovrapponga a essa subendo poi, nella sua evoluzione, gli
influssi della prima
o Fenomeno di Superstrato: lingua che si sovrappone a quella in uso in
una determinata area, influenzandone le strutture lessicali,
morfosintattiche e fonetiche
o Fenomeno di Adstrato: lingua o area linguistica che, confinando con
un'altra, la influenza trasmettendole per contatto elementi fonologici,
morfologici, lessicali, ecc.

- Anafonesi: Fenomeno fonetico caratteristico in origine del solo fiorentino e


toscano occidentale (...), per cui le vocali toniche é e ó – esiti normali del latino
classico ĭ o ē e rispettivamente ŭ o ō – si mutano nelle vocali più alte,
rispettivamente ì e ù, quando siano seguite da determinate consonanti:
o e + /λ/ o /ɲ/ > i: faméglia > famiglia, gramégna > gramigna
o e, o + /ɳ/ > i, u: lengua > lingua, longo > lungo

UNITÀ 3: La nascita dell’italiano – i primi documenti


Il paesaggio del latino (medioevale) a questa nuova lingua romana durò un secolo
- Primi documenti della lingua
o Indovinello veronese (Biblioteca Capitolare di Verona s.VIII): riferimento
ai cambiamenti linguistici, non è considerato il primo testo in lingua
volgare
o Graffito: Catacomba di Commodilla tra il VI-IX
o Affresco: nella Basilica di San Clemente fine XI: narra una storia
miracolosa, il latino coesiste con il volgare, ci sono due frasi soltanto in
latino
o Placito capuano – anno 960: documento giudiziario medioevo, vero atto
di nascita dell’italiano, scrittura in volgare perché interessava che il
popolo capeva anche il messaggio giudiziario
o Postilla Amiatina – anno 1078: commento personale alla fine del testo
da parte dal notaio

- Le prime testimonianze letterarie


o I ritmi
 Ritmo Laurenziano s. XII: composizione poetica in lingua
volgare, più antico componimento poetico italiano
 Ritmo cassinese
 Ritmo di Sant’Alessio S. XII: rivolto a un pubblico colto, 257 versi
che narrano solo la prima metà della leggenda del Santo
o Alba – 1239: dialetto settentrionale
o Carta ravennate – s XII/XIII: canzone, poesia di amore anonima, tra le
più antiche attestazioni della lirica profana italiana
o Frammento piacentino

UNITÀ 4: Il Duecento (dalla Scuola Siciliana a Dante)


Risale l’uso del Ars dictandi: come scrivere, gli auttori laureati in diritto aggiungevano ai
loro studi quest’arte.
- I codici delle prime raccolte della lirica (XIII) -contengono poesia siciliana,
ma non sono siciliani, sono coppie-
o Canzoniere vaticano 3793 (area fiorentina) Contiene circa un migliaio
di componimenti di poeti siciliani, fu scritto da 2 copisti fiorentini,
scrittura mercantesca. Esempio di una canzone di Re Enzo
o Laurenziano rediano 9 (area pisana) Di area pisana, fine del ‘200.
Contiene l’opera di Guittone d’Arezzo, scrittura gotica.
o Canzoniere palatino 418 (area pistoiese) Più antico nel area pistoiese.
Componimenti di Guittone d’Arezzo aprono la raccolta. Ci sono però
molti componimenti siciliani. Testi copiati ma mascherati, i sicilianismi
sono ancora presente ma in mesura ridotta.

- La prima prosa italiana


o Ritardo della prosa per il confronto con l’alto sviluppo della poesia.
o Primato assoluto del latino nel campo della prosa (documenti giudiziare,
amministrativi, scritture filosofiche, religiose, mediche, ecc.)
o Influenza del latino e del francese nell’italiano volgare

E per questo che c’è un predominio di varietà di volgari

o Guido Faba:
 Gemma purpurea: trattato di retorica, ridotta presenza del
volgare
 Parlamenta et epistole: modelli di prosa epistolare e di oratoria,
importante presenza del volgare. Le novità:
 prova ad applicare al volgare le forme rettoriche
 fornisce al pubblico con prosa elegante
 prova ad eliminare i tratti dialettali
o Novellino: anonimo fiorentino, composto prob. nel ‘200 (finali)
 Pubblicato per la prima volta a Bologna nel 1525
 Stille asciutto, sintetico, tono popolaresco, sintassi basata sulla
coordinazione
 Temi: vicende amorose, storie mitiche, incontri nobiliari
o Il Milione: 1298
 Resoconto del viaggio di Marco Polo in Asia dalla mano di
Rustichello da Pisa

- Dante e la riflessione sulla lingua


Le idee di Dante sul volgare: Convivio e De vulgare eloquentia
o Convivio: vuole che il volgare, questa nuova lingua, sia per tutti.
 il volgare celebrato come “sole nuovo” destinato a splendere al
posto del latino, per un pubblico che non è in grado di
comprendere la lingua dei classici

 volontà di divulgazione e comunicazione più ampia ed efficace

 il latino reputato superiore perch’è lingua d’arte. La superiorità


del latino diventa stimolo per regolarizzare il volgare

o De vulgari eloquentia: scritto in latino


 primo trattato sulla lingua e la poesia volgare
 uno dei testi fondamentali nel dibattito linguistico del
Rinascimento
 per definire i caratteri del volgare opera una diversificazione
geografico-spaziale (secondo Dante la grammatica è una
invenzione artificiale che hanno fatto per garantire stabilità alla
lingua. Anche il volgare per diventare letterario deve acquistare
questa abilità)

- La lingua del Duecento

o Alternanza di k con ch
o Il gruppo th con valore di z del toscano occidentale: vethosa per
vezzosa
o Oscillazioni tra grafia etimologica e fonetica.
o l’h etimologica piuttosto frequente, ma sparisce quando la parola è
preceduta da proclitica (homo / l'omo)
o La prostesi di i- davanti a s impura è costante.
o Nella lingua letteraria (per infl. provenzale e siciliano) o/u > au in
posizione iniziale: aulire, aussignolo, ecc.
o Lo e li sono le forme predominanti dell’articolo maschile.
o Vocalismo atono -ar > -er nel futuro e condizionale: lodarò > loderò.
Verso la metà del secolo appare anche la sincope: averò> avrò.
o Forma dell'imperfetto: -ia nella poesia siciliana che si manterrà nei secoli
ma solo in poesia: avia, patia, ecc.

UNITÀ 5: La lingua delle tre corone


La letteratura italiana del Trecento ha tre grandi protagonisti: Dante, Petrarca e
Boccaccio, le "tre corone" della lingua italiana.
- La Commedia: la varietà linguistica nel capolavoro di Dante
- Il Canzoniere: la lirica di Francesco Petrarca
- Il Decameron: la prosa di Giovanni Boccaccio
1. La Commedia (varietà linguistica) Dante

Il successo di quest’opera fu determinante per il successo della lingua toscana,


che inizia così la sua espansione

o Latinismi (soprattuto nei canti di discussione dottrinale)


o Provenzialismi: lucore (luminosità), forme in -anza / -enza (temenza –
sembianza)
o Poliformismo:
 Nelle forme del verbo (diceva/dicea – vorrei/vorria –
tacqui/tacetti)
 Nel lessico (speranza/speme – imagine/imago – patre/padre)
 Nelle forme dittongate e non dittongate (core/cuore – foco/fuoco)
o Derivazioni prefissali e deverbali create da lui: inventrarsi, appulcrare,
ecc.
o Figure e concetti nuovi: le bramose canne, far tremar le vene, ecc

2. Il Canzionere (lirica) Petrarca

Si trovano frammenti di cose in volgare o rerum vulgarium fragmenta nel


Vaticano Latino 3196, dove appaiono annotazioni originali in latino
o Uso del latino: per la comunicazione culturale e per la riflessione
o Uso del volgare: strumento di esercitazione letteraria
o Caratteristica dominante del linguaggio lirico di Petrarca è la selettività
 Latinismi grafici
 H etimologica (huomo – humano)
 X (extremi – excellentia)
 Gruppo tj (gratia – letitia – pretioso)
 Elimina alcuni gallicismi però ne conserva altri (baldanza –
rimembranza)
 Presenza di provenzalismi (augello – dolzore – savere)
 Polivalenza di alcuni termini (dolce loco – dolce favela)
 Espressioni figurate (liquido cristallo – acqua / rai – occhi)
 Varianti (Dio – Deo / fuoco – foco)
 Particolarità grafiche
 Parole unite
 Mancanza dell’apostrofo
 Interpunzione
 Segni di abbreviazione: nõ
 Sintassi:
 Costrutti alla latina
 Anafore
 Allitterazioni

3. Il Decameron (prosa) Boccaccio

Primo risultato di altissimio livello nella prosa


o Nelle novelle
 Situazioni narrative molto variate
 Contesti sociali vari
 Diversità di ambienti / di ceti sociali
 I personaggi vengono caratterizzate dalle diverse parlate
(veneziano, senese, toscano...)

o Complessità sintattica
 Stile magniloquente, abbondanza di ipotasi
 Struttura complessa dovuta alle inversioni alla latina
 Altissima presenza di gerundi e participi
 Alta frequenza di connettivi / nessi (adunque, come che, allora...)
 Relativo per iniziare il periodo (al quale, a cui...)
o Latinismi
 H etimologica (huomo – herba)
 X (exempli)
 Nesso ct (decto/detto – stecte/stette)
 Forma dv: advenuto/avvenuto
o Lessico
 Francesismi (donare/dare)
 Veneto (bergoli/chiacchieroni)
 Meridione (menne/mammelle)
o Interpunzione
 Punto, virgole, punto e virgole, due punti, sbarra, punto di
domanda...

UNITÀ 6: Latino e volgare nell’Umanesimo

- Panorama culturale del XV secolo

o Entusiasmo per l’Umanesimo diffuso in tutta Italia


o Caccia ai manoscritti antichi per la riscoperta del mondo classico
o Primi dibattiti sulla linguistica storica
o Umanisti nelle corti (sono accettati)
o Nelle chiese si predica in latino, volgare oppure si fa una miscela
dell’uno e dell’altro
o Rivoluzione culturale provocata dalla stampa (conseguenze linguistiche)

- La crisi quattrocentesca

o Latino vs volgare
 Primi decenni del ‘400: il volgare è sminuito, il latino è esaltato
dal trionfante umanesimo
 Volgare: negli usi letterari, gradito e frequente negli usi
pratici

Latino: ci sono figure letterarie che usano solo questa
lingua
 Nella corrispondenza epistolare si mischiano ambedue le
lingue
 Ultimi decenni del ‘400:
 I principi favoriscono apertamente l’uso del volgare
 Trionfa quello chiamato l’umanesimo volgare
 Seconda metà del ‘400 e prima metà del ‘500
 Mistilinguismo, contaminazione volontaria colta di due
tipi:
o Il maccaronico
o Il polifilesco
- Discussioni umanistiche - Prime riflessioni sulla STORIA DELLA LINGUA
Sono frequenti le dispute tra oppositori e fautori del volgare:
o Biondo Flavio vs Leonardo Bruni (1435)
 Biondo sosteneva che la corruzione del latino era stata
provocata dai barbari, cioè da ragioni esterne
 Bruni, invece, sosteneva che il latino aveva subito delle
trasformazioni per ragioni interne

- Umanesimo volgare

o Leon Battista Alberti


 Elabora un vero programma di promozione del volgare
 Compone il trattato Della famiglia e volgarizzamenti di saggi
scientifici
 A lui si deve la prima grammatica in italiano: Grammatica della
lingua toscana
 Vuole mostrare che anche il volgare, come il latino, ha una sua
struttura grammaticale ordinata
 Scrive una premessa contro quelli che ritenevano che il latino
fosse lingua propria dei dotti
 Certame coronario: Iniziativa per nobilitare il volgare
 Proemio del III libro della Famiglia
 Riteneva che la presenza dei barbari fosse stata
determinante per la trasformazione del latino
 Respingeva la teoria secondo la queale il volgare
esisteva al tempo degli antichi
 Riteneva che i romani, comprese le donne e gli illetterati,
parlassero latino

o La corte di Lorenzo il Magnifico

 Cristoforo Landino 1424-1498


 Nega l’inferiorità del volgare rispetto al latino
 Traduce in volgare la Naturalis Historia di Plinio
 Lo scopo dei volgarizzamenti è puramente divulgativo

Naturalis Historia di Plinio:


-abbreviazioni, mancanza di accenti, mancanza
distinzione tra u e v.
-grafia latineggiante, sintassi latineggiante, termini
toscani, presenza dell’articolo determinativo maschile ‘el’

 Angelo Poliziano 1454-1494


 Scrisse versi in tre linguee: greco, latino e toscano
 Nel 1475 cominciò le Stanze per la giostra del M.
Giuliano de’ Medici, poema in ottave inconcluso a causa
della morte di Giuliano, a cui era dedicato
 Nel 1480 a Mantova compose l’Orfeo, dopo aver lasciato
Firenze
Stanze per la giostra del M. Giuliano de’ Medici:
-richiami al Petrarca, toscano presente nel lessico ‘nicchio’ e
formule del congiuntivo in -issi al posto di -esse

o La corte Medicea

 Luigi Pulci 1432-1484


 Studiò con interesse le voci e i modi della letteratura
popolare
 Compose il Morgante: poema in ottave di argomento
cavalleresco, recupero colto delle forme popolari
 Compilò il Vocabolista: primo tentativo di un vero e
proprio vocabolario. Raccolta di 700 vocaboli, tra i quali
latinismi, termini gergali e voci di botanica, zoologia, ecc.

o La corte estense (Ferrara)

Ferrara era il centro più importante di elaborazione del volgare


 Matteo Maria Boiardo: arriva alla poesia in volgare dopo essersi
esercitato nella poesia in latino
 Orlando innamorato
 Caratteristica della lirica
o Frequenza dei latinismi: i/u al posto di e/o
(summo)
o Presenza dell’anafonesi
o Utilizzo delle forme nui e vui
o La corte aragonese (Napoli)

 Lingua del sul d’Italia:


 Oscillazione tra forme anafonetiche fiorentine e forme
senza anafonesi
 Oscillazione tra /ar/ locale e /er/ del fiorentino-letterario
nel futuro e nel condizionale
 Oscillazione nei possessivi: toa, soa e tua, sua toscano
 Tratti specificamenti meridionali: gli articoli determinativi
masch. lo, lu; forme come iorno, iace e futuro in -aio, -
aggio.

 Jacopo Sannazaro 1458-1530


 Produzione latino ampia e letterariamente raffinata
 Produzione in latino, il Canzoniere, di imitazione
petrarchesca
 L’Arcadia, il suo capolavoro, è un romanzo pastorale
costituito da dodici prose da egloghe in versi
o Due redazioni:
 prima stesura del 1484/1486, forse colorito
napoletano
 seconda stesura 1504, vicinissima al
toscano-letterario

UNITÀ 7: La questione della lingua (cinquecento)

- Panorama linguistico e culturale del XVI secolo

o Date fondamentali riguardanti la storia della lingua:

1501: pubblicazione del Petrarca aldino, curato dal Bembo


1525: pubblicazione delle Prose della volgar lingua di P. Bembo
1582: fondazione dell’Accademia della Crusca
1612: prima edizione del Vocabolario degli accademici

o Intensa circolazione di persone dovuta alla milizia, all’esilio,


all’emigrazione, ecc.

o Molto vivace è la vita di società, descritta ne Il Cortegiano del


Castiglione

o Importanza dei “segretari” nei principati, ducati, repubbliche

o Latino e volgare:

 Nella 2ª metà del ‘400: quasi tutto quello che si scrive/stampa è


in latino
 Nel ‘500 si estende l’uso del volgare in tutti i campi,
raggiungendo la maturità
 Le università sono roccaforti del latino
 Le accademie sono centri di diffusione del volgare
 In chiesa si usa il latino nella liturgia
 Negli usi amministrativi e giudiziari si adoperano le due lingue:
latino e volgare
 Nel campo filosofico e in quello della medicina si usa quasi
esclusivamente il latino, tranne in qualche manuale pratico in cui
si usa il volgare
 Egloghe, elegie, poemi sacri, qualche poema epico si
compongono in latino
 Ariosto, Tasso, Macchiavelli, Guicciardini scrivono in volgare
 Nella corrispondenza epistolare si adoperano le due lingue: il
latino (intestazioni e firme), il volgare (corpus)

- Il primo Cinquecento

o 1501 edizione del Canzoniere di Petrarca: P. Bembo e A. Manuzio


 Intitolata: Le cose volgari di messer Francesco Petrarca
o Prime grammatiche e primi lessici
 1525: Pietro Bembo pubblica le Prose della vulgar lingua:
trattato linguistico, discussioni sulla natura del volgare e sulle
norme da attribuirgli

- Questione della lingua – corrente arcaizzante-toscana


 Esito di queste discussioni: stabilizzazione della normativa
dell’italiano
 Al centro di questo dibattito c’è le Prose della volgar lingua di
P.Bembo
 Analisi storico-linguistica
 Il volgare nasce dalla contaminazione del latino ad opera
delle lingue portate dalle invasioni barbariche
 Il volgare migliora grazie ai letterati
 La lingua si acquisisce dalla frequentazione dei modelli
scritti
 Unisce il modello delle tre corone alla modernità della
scelta del volgare
 P. Bembo considera necessaria la nobilitazione del
volgare, rifiutando la popolarità

- Questione della lingua – corrente cortigiana o italiana


 Nel 1528 esce Il Cortegiano di Baldassarre Castiglione: Bembo
argomentava che tale lingua era difficile da definire perché non
riconducibile all’omogeneità. La sua teoria offriva invece ai
letterati modelli precisi / norme rigorose su cui basarsi
 Nel 1529 esce il Castellano di Giovan Giorgio Trissino:
Secondo lui, la lingua poetica del Petrarca era formata da
vocaboli provenienti da tutta l’Italia e perciò non poteva essere
definita fiorentina, ma italiana  A questa tesi si opponevano i
toscani

- Questione della lingua – corrente fiorentina


 nel 1515 Machiavelli compone il Discorso ovvero dialogo in cui si
esamina se la lingua in cui scrissero Dante, Boccaccio e
Petrarca si debba chiamare italiana o fiorentina  Discorso o
dialogo intorno alla nostra lingua
 Difesa della tesi della fiorentinità della lingua
 Chiama meno inonesti quelli che vogliono che la lingua
sia toscana, e inonestissimi quelli che la chiamano
italiana

- Stabilizzazione della norma linguistica


Le teorizzazioni elaborate nell’ambito delle dispute si riflettono nelle
prime grammatiche e lessici
Grammatiche: 1552: De la lingua che si parla e scrive a Firenze di
Pierfrancesco Giambullar
Lessici: 1536: Il Vocabulario di cinquemila vocabuli toschi di Fabricio
Luna

- Le tre edizioni dell’Orlando furioso


Le Prose della volgar lingua del Bembo influirono direttamente sul
capolavoro dell’Ariosto:
 1516: prima
 oscillazione nell’uso delle consonanti doppie
 oscillazione tra <c> e <z> davanti a vocale
 vari latinismi lessicali
 oscillazione tra /g/ e /ʤ/
 1521: seconda edizione con pochi ritocchi
 1532: terza edizione che segue i dettami delle Prose della volgar
lingua
 Sostituzione dell’articolo el per il
 Desinenza 1ª persona plurale del presente indicativo
regolarizzata in –iamo
 Ritorno alla –a della 1ª persona dell’imperfetto: io andava

- Il ruolo delle Accademie


o Nelle accademie si organizzarono gli intellettuali che dibatterono sui
principali problemi culturali
o 1540 (Padova): Accademia degli Infiammati. Frequentata da Bendetto
Varchi e Speron Speroni
o 1541 (Firenze): Accademia Fiorentina, nata dall’Accademia degli
Umidi
o 1582 (Firenze): Accademia della Crusca
 Obiettivo principale era quello di compilare un grande
vocabolario
 Lionardo Salviati, figura molto importante
 1º tappa conosciuta soprattuto per la polemica contro Torquato
Tasso
 Vocabolario degli Accademici della Crusca, 1612

TEMA 8: Seicento

- Panorama sociale, culturale e linguistico del XVII secolo

o La vita sociale è dominata da questioni di forma


o Nelle arti figurative abbiamo il barocco, termine che si trasferisce alla
letteratura
o Il Seicento è il secolo degli avvisi
o Latino a italiano/volgare
 Latino: si conserva una posizione di privilegio nelle università e
nelle trattazioni filosofiche
 Alternanza nell’uso del latino e del volgare: nelle scienze
mediche, nella vita pubblica, in chiesa, nelle trattazioni
scientifiche
o La posizione degli scrittori barocchi è abbastanza “insolente” verso la
tradizione letteraria
o Il barocco suscita reazioni severe in scrittori fiorentini
o Si sviluppa l’idea del concettismo:
 Teoria e tecnica letteraria barocca secondo cui il pregio e
l’efficacia della poesia consisteva nella ricercatezza di immagini
e metafore ardite
o Emanuele Tesauro: Il cannocchiale aristotelico e Dell’arte delle lettere

- Il Vocabolario degli Accademici della Crusca

o Lionardo Salviati aveva manifestato la necessità di un vocabolario della


lingua toscana e partecipò alla stesura di esso fino alla morte, avvenuta
nel 1589
o 1591: l’Accademia si indirizzò alla lessicografia
o Il Vocabolario degli Accademici della Crusca si pubblicò nel 1612 a
Venezia, presso il tipografo Giovanni Alberti
o Tre edizioni: la prima del 1612, la seconda del 1623 e la terza del 1691

- Avversari dell’Accademia

o Paolo Beni, compose l’Anticrusca, Padova 1612, che contestava il


canone del Salviati e difendeva strenuamente il Tasso
o Beni polemizza contro la lingua del Boccaccio e dei cruscani e sostiene
la superiorità dei cinquecentisti sui trecentisti

o Alessandro Tassoni, nominato accademico della Crusca. Pensieri


diversi, 1608. Contro il Vocabolario, compose Incognito da Modena
contro alcune voci del Vocabolario della Crusca.

o Daniello Bartoli, che fa uso dell’ironia per rivendicare il diritto di usare


parole ed espressioni al di fuori della lingua del ‘300. Pubblica nel 1655
Il torto e il diritto del non si può.

- Il linguaggio della scienza: Galileo e Francesco Redi

Galileo Galilei compose in toscano il saggio La bilancetta


o Sidereus nuncius 1610
o Le operazioni del compasso geometrico e militare – intento divulgativo
1606
o Sceglie il toscano come mezzo di divulgazione
o Adotta un tono accessibile alle persone colte anche se non
specialistiche
o Assoluta chiarezza linguistico-terminologica
o Eccezionale capacità descrittiva
o Evita i grecismi
o LA LINGUA DI GALILEO È CHIARA, TRASPARENTE E SINTETICA

Francesco Redi è considerato il fondatore della biologia moderna


o La lingua toscana è una componente essenziale del suo stile
o Scritti con forma epistolare, rendendo il testo più vicino
o Frequente la citazione di versi all’interno della descrizione di un
esperimento
o Porta la discorsività narrativa ai limiti dell’eccesso

- Il melodramma

o Genere nuovo nato tra il ‘500 e il ‘600


o Nasce come tentativo di ricreare la tragedia antica con
l’accompagnamento del canto
o Il rapporto tra musica-poesia non era nuovo
o Molti elementi della lirica tassiana si diffondono attraverso il
melodramma
o La società del tempo viene attratta dalla poesia cantabile
o Vincenzo Galileo, nell’opera Dialogo della musica antica et della
moderna 1581 cita componimenti del Petrarca come esempi musicabili
o Claudio Monterverdi, nel 1624, musicò l’episodio di Tancredi e
Clorinda, dall’opera di T.Tasso La Gerusalemme liberata

TEMA 9: Il Settecento

- Panorama sociale, culturale e linguistico del XVIII secolo

o Il Razionalismo è la corrente predominante


o La concezione del mondo è naturalistica e razionalistica
o Importanza del giornale Il Caffè 1764: espressione dell’illuminismo
italiano
o Nascita dell’Accademia dell’Arcadia
 Lingua tradizionale (sul modello del Petrarca) come strumento
 Intesa a liberarsi dagli eccessi del barocco
o Parlato: nel Settentrione e nel Mezzogiorno si parla il dialetto, mentre in
presenza di forestieri si sceglie l’italiano
o Scritto: si mantiene la distinzione fra versi e prosa
 Arcadia: elementi presenti nella poesia
 Adesione al passato
 Uso della toponomastica e onomastica classica
 Arcaismi e latinismi
 Iperbato: il di lei fratello
 Troncamenti: parlar, veder...
 Teatro-tragedia
 Pietro Metastasio: lessico ridotto e sintassi elementare,
evita i vocaboli arcaici per arrivare al vasto pubblico
 Vittorio Alfieri: linguaggio elevato, denso, allontanamento
dello stile cantabile, soppressione quasi assoluta degli
articoli
 Saggistica
 Semplificazione sintattica dovuta all’influenza delle lingue
straniere
 Opere storiche, politiche, economiche... mirano all’utilità
sociale
 Alessandro Verri sul Caffè scrive i Difetti della letteratura.
Sostiene l’ammirazione per l’ordine della scrittura
francese e per la concisione dello stile inglese, lamenta la
trasposizione dell’italiano
 Il francese
 Lingua di comunicazione elegante usata con i viaggiatori
stranieri
 Usato dall’italiano colto
 Scrittori settentrionali l’usano per appunti, ecc.
 Considerato la lingua della chiarezza
 L’italiano
 Considerato lingua della passione emotiva
 Lingua della corte di Vienna
 Si parla nei salotti francesi

- Avversari della Crusca

o Alessandro Verri
 In tono sarcastico mostra una grande insofferenza nei confronti
di quello che lui considera autoritarismo fiorentino
 Accusa gli Accademici di proporre un modello letterario troppo
formale e innaturale destinato fondamentalmente a un pubblico
erudito
 Rinunzia avanti notaio al Vocabolario della Crusca 1765
o Melchiorre Cesarotti
 Saggio sulla filosofia delle lingua applicato alla lingua italiana
1800
 Enunciazione teoriche
 Problema tra lingua orale e scritta
 Propone una normativa illuminata
 Propone soluzioni positive alla Questione della Lingua

- Appunti di lingua: Vittorio Alfieri e Carlo Goldoni

o Vittorio Alfieri 1749-1803


 Si preoccupò di migliorare il proprio italiano:
 Fece una raccolta di forme francesi affiancate a quelle
italiane (o toscane)
 La Vita di Vittorio Alfiero scritta da esso
 Descrive la conversione al toscano

o Carlo Goldoni 1707-1793


 Quasi l’intera opera goldoniana passa dal veneziano all’italiano e
viceversa: pretendeva arrivare a un pubblico diverso da quello
veneto
 Il suo italiano è un po’ forzato, incerto, artificioso
 Scrisse commedie in francese
 I Mémories 1784-1787 in francese, libro di memorie

UNITÀ 10: l’Ottocento


- Panorama sociale, culturale e linguistico del XIX secolo

o Acquista crescente importanza la stampa periodica


o Nell’educazione media l’insegnamento dell’italiano è subordinato a
quello del latino
o Nel 1816 ha inizio la polemica sul Romanticismo
 I romantici rinnegano il principio di imitazione e pretendono una
lingua e una letteratura che esprimano le idee di un’Italia
giovane (Risorgimento)
 Vedono l’unità della lingua come uno strumento sociale di una
nazione unita
o L’italiano è essenzialmente lingua scritta. Il Manzoni descrive quello che
a Milano si chiamava parlar finito

- Classicismo ottocentesto

o Avvicinamento alla lingua del Trecento e del Cinquecento


o Lessico: si evitano i forestierismi e i neologismi
o Generi: la storia, le orazioni, le dissertazioni di carattere generale
o Grammatica: si mantengono forme tradizionali nui, fora, saria
o Latinismi e forme arcaiche

- Purismo

o Corrente linguistico-letteraria diffusasi nei primi decenni del secolo XIX


che propugnava un ritorno ai grandi modelli letterari del Trecento
o Antonio Cesari 1760-1828
 Celebre la sua attività come lessicografo: elabora una nuova
edizione del Vocabolario della Crusca (nota come Crusca
veronese), in cui aggiunge vocaboli utilizzati dagli scrittori anche
minori del Trecento
 Dissertazione sopra lo stato presente della lingua italiana
(1808), considerato il vero e proprio manifesto del purismo

o Basilio Puoti 1782-1847


 Tenne una scuola privata -chiamata da lui lo «studio»-, intesa a
insegnare la lingua italiana
 Più disponibili verso gli autori del Cinquecento (considera questo
periodo il più glorioso secolo della letteratura italiana)
 Del Trecento, ammira la semplicità

- 2º Questione della lingua

o Alessandro Manzoni
 Affronta la Questione della Lingua a partire dalla sua personale
esperienza di romanziere. Problema della prosa: tre fasi
 1. 1821-23  la descrive come eclettica
 2. 1825-27  toscano-milanese (lingua genericamente
toscana)
 3. 1830  fiorentino dell’uso colto

 In una lettera al lessicografo Giacinto Carena, nel 1847, il


Manzoni esprime la sua posizione definitiva sulla questione della
lingua: si augura che sia la lingua di Firenze a completare l’opera
di unificazione linguistica
 Nel 1868 compone Dell’unità della lingua e dei mezzi di
diffonderla, saggio che rende pubblico perché, secondo lui, il
fiorentino doveva essere diffuso attraverso una capillare politica
linguistica

o Graziadio Isaia Ascoli


 Glottologo, e fondatore della dialettologia italiana
 Nel Proemio del primo volume della rivista “Archivio Glottologico
Italiano” contesta le proposte manzoniane sul fatto di adottare il
fiorentino colto come lingua di uso nazionale:
 Secondo lui era impossibile diventare tutti fiorentini a
priori
 Considera che la Toscana è incapace di guidare il
progresso del nuovo Stato italiano
 Ascoli contesta che si possa applicare in Italia il modello
centralistico francese

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