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47.

1 DESCRIVERE I MODELLI ANALITICI, SEMI-EMPIRICI ED EMPIRICI DI CALCOLO PER LA PORTATA


CHE DEFLUISCE ALL’INTERNO DI UN BACINO IDROGRAFICO:
In relazione alla loro struttura, i modelli idrologici di trasformazione afflussi-deflussi possono essere
classificati in:
 MODELLI ANALITICI: forniscono la massima portata al colmo di piena, in funzione di parametri
morfologici del bacino e della pioggia che genera la piena. Essi costituiscono una semplice forma di
bilancio idrologico.
 MODELLI SINTETICI (o a scatola chiusa o empirici): non si propongono di rappresentare i processi
idrologici e i fenomeni fisici che intervengono nella trasformazione afflussi-deflussi, né fisicamente,
né matematicamente. Essi considerano il sistema come una scatola chiusa (detta black box) sulla
quale non viene fatta nessuna ipotesi. La modellazione,perciò, si esaurisce nella ricerca di un
operatore matematico che leghi tra di loro, nel miglior modo possibile, ingresso e uscita dal
sistema, ovvero l’afflusso meteorico con la portata defluente alla sezione di chiusura del bacino
idrografico.

47.2 DESCRIVERE IL METODO DEL CURVE NUMBER:

Uno dei modelli afflussi-deflussi più adottati nella progettazione ingegneristica è quello definito come SCS o
Curve Number, ascrivibile nel raggruppamento nei modelli di tipo distribuito.
Tale metodo permette di individuare l’ideogramma di piena in condizioni critiche, ovvero l’andamento
temporale della portata che scorre in superficie in corrispondenza di una determinata sezione di un alveo
fluviale e in condizioni critiche di progetto.
Tale modello è concentrato nello spazio e nel tempo e si basa sulla semplificazione concettuale del
processo idrologico.
La sua formulazione deriva dall’equazione di bilancio fra i valori cumulati nel tempo dei principali termini
dell’efflusso e quelli del deflusso.
Si ipotizza che durante l’intero evento preso in considerazione resti invariata la seguente relazione di
proporzionalità, tra le perdite per infiltrazione e il deflusso superficiale:
F Q
=
S P−la
Dove:
F= perdite effettive generate durante l’evento (mm);
S= massima capacità di ritenzione idrica del suolo (mm);
Q= pioggia netta cumulata (mm);
P= pioggia lorda cumulata (mm);
la= perdite iniziali dovute all’intercettazione, all’infiltrazione e alla saturazione delle depressioni superficiali
(mm).
Dopo una serie di passaggi e assumendo F=P-Q, la pioggia netta (Pe) o deflusso superficiale (Q) risulta pari
2
( P−la)
a: Q=Pe= se P>la
P−la+ S
Q=0 se P ≤ la
Per comprendere meglio il significato del parametro S e di la è utile ragionare in termini di altezze di pioggia
in funzione dell’altezza di precipitazione.
Per condizioni antecedenti l’evento molto umide, AMC III, o molto asciutte, AMC I, si possono derivare i
relativi valori di CN, determinati con le tabelle del precedente paragrafo e riferiti ad una condizione media
di umidità (classe II) usando rispettivamente:
4.2 CN ( II )
CN ( I )=
10−0.058CN ( II )
23 CN ( II )
CN ( III )=
10+0.13 CN (II )

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