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INTRODUZIONE Con la presente trattazione, andr innanzitutto ad elencare quali sono le caratteristiche principale di un corso dacqua, per analizzare

poi pi in dettaglio i problemi che possono portare ai cambiamenti morfologici. In particolare mi soffermer ad esaminare il caso del fiume Po, andandone a descrivere la morfologia , ma soprattutto i problemi derivanti dallevoluzione del fondo causati dal prelievo di inerti. Dar inoltre una breve descrizione della rete idroviaria del Po, analizzandone limportanza come via di trasporto di merci e turistica. Infine, per avere un analisi pi ampia dei cambiamenti dellalveo del fiume Po, la parte conclusiva verter sullutilizzo di un programma in Excel creato dal Professor. Gary Parker con cui verr valutata levoluzione che ha avuto il letto del fiume negli ultimi 50 anni e messa a confronto con la variazione dellaltezza idrometrica ottenuta dagli annali idrologici.

Capitolo 1: Moto vario nelle correnti a pelo libero e trasporto solido


Moto vario nelle correnti a pelo libero Trasporto solido

Capitolo 2: Caratteristiche morfologiche dei corsi dacqua


Origine dei sedimenti fluviali Alvei a fondo fisso e mobile Forme fluviali in alveo a fondo mobile Forme di fondo

Capitolo 3: Dissesto altimetrico e planimetrico


Problema del dissesto altimetrico Problema del dissesto planimetrico

Capitolo 4: Fiume Po
Descrizione Dissesto altimetrico del Po Cause del dissesto altimetrico del Po Il Po e le escavazioni in alveo Effetti del dissesto altimetrico del Po

Capitolo 5: Navigazione del fiume Po


Navigazione interna Rete Idroviaria Padano-Veneta Merci del sistema idroviario Tipi di imbarcazioni Erosione alla base delle pile e alle spalle dei ponti

Capitolo 6: Applicazione al fiume Po

CAPITOLO 1: MOTO VARIO NELLE CORRENTI A PELO LIBERO E TRASPORTO SOLIDO


MOTO VARIO NELLE CORRENTI A PELO LIBERO La modellazione matematica di moti idrici a pelo libero divenuta recentemente strumento ingegneristico di indagine molto utilizzato, anche in relazione alle sempre pi potenti risorse computazionali disponibili e al forte sviluppo delle tecniche di analisi numerica. In particolare, la simulazione matematica di correnti governate dalla gravit, in condizioni non stazionarie, nellapprossimazione di acque basse, fornisce un elemento utile per lo studio e la previsione, ad esempio, di fenomeni di propagazione di piene (naturali o artificiali) nei corsi dacqua, di moti connessi al crollo di opere di ritenuta, di scenari di allagamento, di effetti a lungo termine responsabili dellevoluzione della morfologia fluviale, di flussi di miscugli eterogenei, di propagazione di onde negli estuari causate da oscillazioni di marea, ecc. Onde a pelo libero che si propagano in acque basse (per le quali il rapporto tra tirante e lunghezza donda tende a zero) sono dette onde di traslazione: la perturbazione si intende estesa a tutta la massa idrica ed alla propagazione della perturbazione si accompagna uno spostamento globale delle particelle liquide. Viceversa, onde che si propagano in acque profonde sono dette di oscillazione e presentano un disturbo limitato agli strati superficiali. Le equazioni che regolano il moto nelle correnti a pelo libero, sono le equazioni di De Saint Venant.

Le onde modellate da questultime sono onde di traslazione lunghe, cio caratterizzate da lunghezza donda di gran lunga maggiore rispetto allampiezza (e al tirante locale) e quindi da distribuzione idrostatica della pressione sulle sezioni trasversali al moto. Assunzioni di base: Per poter definire le nostre equazioni di De Saint Venant, occorre compiere alcune importanti ipotesi:

Corrente monodimensionale; pertanto le velocit si mantengono sensibilmente parallele alla direzione del moto e uniformemente distribuite sulla sezione trasversale; inoltre lintersezione tra una sezione trasversale e la superficie libera risulta una retta orizzontale. Variazioni graduali di sezione e di velocit nello spazio e nel tempo; pertanto le

curvature delle linee di corrente risultano piccole e la corrente sostanzialmente cilindrica; le accelerazioni verticali sono conseguentemente trascurabili e la distribuzione delle pressioni sulla sezione trasversale idrostatica. Liquido omogeneo incomprimibile; pertanto la densit massica uniforme e costante. Pendenza locale del fondo contenuta; pertanto le sezioni trasversali si dispongono con buona approssimazione verticalmente. Effetti dissipativi della resistenza calcolati mediante leggi di resistenza valide in regime di moto uniforme assolutamente turbolento. Fenomeni secondari (azione del vento, della forza di Coriolis, ecc.) trascurabili. Linterpretazione matematica integrale del moto, governato dalla gravit e dipendente dal tempo, di una corrente monodimensionale a superficie libera, nellapprossimazione di acque basse, si basa sulla forma integrale delle leggi di conservazione della massa e di bilancio della quantit di moto applicate ad un volume di controllo estratto dalla corrente stessa. Queste leggi fisiche forniscono una coppia di relazioni che consentono di risolvere il problema della determinazione di due variabili incognite, funzioni delle due variabili indipendenti t (tempo) e x (posizione spaziale lungo un sistema di ascisse curvilinee collocato sul fondo dellalveo). Tale approccio consente la descrizione appropriata anche di configurazioni discontinue (in presenza di risalti idraulici o di onde a fronte ripido), dove localmente non valgono le ipotesi formulate

Quindi per ricavarci le nostre equazioni di De Saint Venant partiamo dallequazione di continuit e della quantit di moto:

EQUAZIONE DI CONTINUITA
( ) + ( u ) = 0 t x EQUAZIONE DELLA QUANTITA DI MOTO h ( u ) + ( u 2 ) + g + = 0 t x x Che diventa:

u u h + u ( ) + u + u ( u ) + g + = 0 , t t x x x ( ) + u ( u ) =0 t x

dove la somma dei termini u

Quindi dividiamo ci che rimane per g e otteniamo:

1 u u u h + + +J =0 g t g x x Dove

= tensione di attrito
u = velocit media P = perimetro bagnato

= densit

J=

= Cadente piezometrica g

Nellipotesi che il nostro alveo sia rettangolare, e quindi la sezione sia = bY le equazioni di De Saint Venant saranno: 1)
Y + ( uY ) = 0 t x 1 u u u Y + + = if J g t g x x

2)

Dove:

i f = sin = -

dz f dx

h z f Y Y = + = i f + x x x x

TRASPORTO SOLIDO La valutazione dellinizio del moto di particelle giacenti sullalveo di un corso dacqua pu essere fatta attraverso limposizione dellequilibrio tra le forze che tendono a spostare le particelle e le forze che invece tendono ad opporsi a tale movimento.

La particella risulta soggetta alle seguenti forze: P = forza di portanza, diretta in direzione orizzontale R = forza di resistenza idrodinamica diretta in direzione verticale G = forza peso B = spinta di galleggiamento A = forza di attrito, che rappresenta la risultante delle azioni di contatto tra le particelle in esame e le particelle circostanti. Linizio del moto della particella si ha quando il coefficiente di attrito C A raggiunge il valore della tangente dellangolo di attrito : C A = tan .

Al momento del distacco la forza di resistenza idrodinamica risulta essere pari alla forza di attrito coulombiano: R = tan ( G B P) Le forze in gioco sono determinate attraverso le seguenti relazioni:

u2 2 u2 P = CP 2 d 2 2 G B = g ( s ) 3d 3 R = CR 2 d 2 A = tan (G B P )

2 d 2 rappresenta larea della sezione trasversale della particella, essendo 2 un


fattore di forma.

3 d 3 il volume della particella, 3 un coefficiente di forma.


CR e CP sono, rispettivamente, il coefficiente di resistenza idrodinamica e il coefficiente di portanza. Sostituiamo le espressioni e otteniamo: CR 2 d 2 u2 C (1 + tan P ) = tan ( g ( s ) 3d 3 2 CR

Il coefficiente di resistenza idrodinamica CR dipende dalla forma della particella e dal numero di Reynolds: CR = f1 ( f ,

ud

Il rapporto

CP pu essere assunto costante, con valori che oscillano tra 0.8 e 1.3. CR

La velocit u la velocit delle corrente in corrispondenza della particella; essa pu essere espressa in funzione della velocit di attrito u* =

, assumendo che la

distribuzione locale delle velocit obbedisca alla legge logaritmica del moto uniforme:
ku u 1 d = ln + B( e * ) u* k ke ke = scabrezza equivalente della

parete Per la parete idraulicamente scabra ( B = cost ) si ottiene:


u du = f 2 ( k , * ) u*

Sostituendo otteniamo:
u*2 s = d tan 3 du = fS ( * ) C (1 + tan P ) f 3 CR

Il parametro che compare a primo membro detto parametro di mobilit di Shields

: =
g u*2 s
=

u*2 g d

La curva separa la zona di mobilit delle particelle da quella di immobilit: per i punti che giacciono sotto la curva ( c ) il moto dellacqua non in grado di provocare il moto delle particelle, mentre i punti che giacciono al di sopra della curva rappresentano condizioni di movimento dei sedimenti. Come si pu osservare dalla figura la curva del movimento incipiente delle particelle ( = c ) si pu suddividere in tre parti. Una prima parte ( Re* 2 ) rappresentata nel diagramma biologaritmico, da un

segmento di retta, una seconda parte ( 2 Re* 200 ) da una linea curva, ed una terza ( Re* 200 ) da andamento rettilineo. Il tratto dove Re* 2 descritto da un equazione di questo tipo:

u*c 2 du ( * c ) 1 g d

u*c 3 g

La velocit critica delle particelle indipendente dal diametro delle particelle, mentre dipende dalla viscosit del fluido. Quando il numero di Reynolds del grano tende a zero, si pu avere movimento delle particelle solo se il diametro di queste sufficientemente piccolo. In questo caso il fondo dellalveo tende ad essere coperto da una poltiglia di materiale molto sottile, dove il singolo grano perde la sua individualit. Questo implica un moto di tipo viscoso in quella zona. Nel terzo tratto della curva , per Re* 200 il parametro di Shields assume valori pressoch costanti:

c =

u*c 2 0.057 g d

In questo caso le condizioni di mobilit del grano sono indipendenti dalla viscosit del fluido: il regime dunque simile a quello del moto turbolento in corrispondenza di una parete idraulicamente scabra. Nel tratto dove 2 Re* 200 la condizione di mobilit dipende sia dalla dimensione del grano che dalla viscosit del fluido: In questo tratto si ha inoltre il valore minimo ( c )min 0.03 per du* 8

CAPITOLO 2: CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE DEI CORSI DACQUA

ORIGINE DEI SEDIMENTI FLUVIALI I corsi dacqua naturali svolgono la funzione di trasportare volumi liquidi solidi generati dal bacino idrografico di appartenenza. Lentit di tali volumi e la loro distribuzione nello spazio e nel tempo, dipendono dalle caratteristiche climatiche, geolitologiche, morfologiche e di uso del suolo del bacino stesso. I sedimenti clastici derivano da processi erosivi che consistono nella rimozione di particelle solide, sia dai versanti sia dalle sponde del corso dacqua. Quindi i sedimenti possono derivare dalla disgregazione diretta di roccia affiorante o, indirettamente, dallerosione di suoli, di depositi superficiali sui versanti o dai depositi alluvionali stessi. In genere in un bacino idrografico si individuano tre zone principali: 1) la zona di produzione dei sedimenti, che in genere coincide con la parte pi a monte del bacino, dove prevalgono processi erosivi a scala di versante; 2) la zona di trasporto dei sedimenti, dove il fiume convoglia il materiale proveniente dalla zona di produzione verso valle, immobilizzando parte di tale materiale sotto varie forme di deposito (barre, pianura inondabile) che poi possono rendere nuovamente disponibile il materiale in seguito; 3) la zona di deposizione che corrisponde con la porzione terminale del bacino idrografico.

Una volta raggiunta la rete idrografica, le particelle di sedimento sono soggette allazione della corrente, che se dispone di energia sufficiente, pu trasportarle verso valle per una distanza ed un tempo variabile a seconda delle caratteristiche idrauliche della corrente stessa. Le particelle pi fini , come le argille, necessitano di un energia del flusso bassissima per essere trasportate; durante gli eventi di piena queste particelle possono essere trasportate facilmente in sospensioni per lunghe distanze. I clasti pi grandi invece si metteranno in moto soltanto al superamento di un certo valore critico di portata e si sposteranno in aderenza al fondo o per salti intermittenti, coprendo distanze variabili a seconda delle loro dimensioni.. Linterazione flusso-sedimenti comporta due fenomeni principali: la diminuzione della granulometria lungo lalveo e lo sviluppo di forme di fondo. La riduzione delle dimensioni dei sedimenti con la distanza il risultato di due fenomeni: labrasione ed il trasporto selettivo. Labrasione meccanica dei clasti si attua principalmente durante le fasi di trasporto in cui le particelle sono soggette a collisioni le une contro le altre, con conseguente distacco di porzioni superficiali della particella favorite dalla presenza di fratture o processi di alterazione avvenuti nel tempo. Il fenomeno del trasporto selettivo consta invece di due principali azioni: 1)linizio del trasporto selettivo, per cui soltanto la frazione dei sedimenti dalveo inferiore al diametro critico, relativo alla capacit di trasporto di un dato flusso si muove;

2) trasporto differenziale, cos che i clasti pi piccoli sono trasportati velocemente e pi lontano di quelli grandi. Durante un evento di piena, al crescere della portata, clasti sempre pi grandi vengono messi in moto fino ad arrivare ad una condizione di flusso tale che tutti i sedimenti sono in movimento. Nella fase recessiva della piena, al decrescere della portata iniziano a depositarsi i clasti pi grandi, mentre quelli pi fini continuano a viaggiare, talvolta percorrendo anche distanze notevoli, favorendo cos la selezione dei sedimenti presenti nel letto. ALVEI A FONDO FISSO E FONDO MOBILE Gli alvei naturali possono essere schematicamente suddivisi in due categorie principali: alvei a fondo fisso, alvei a fondo mobile.

Alvei a fondo fisso : sono incisi in roccia massiva e sono pressoch privi di

sedimenti, escludendo grandi blocchi di roccia che invadono lalveo. In questi fiumi, il flusso possiede una capacit di trasporto esuberante rispetto alla quantit di sedimento disponibile, per cui tutti i sedimenti che raggiungono lalveo sono continuamente rimossi e smaltiti. Si tratta, in genere, di alvei di montagna, caratterizzati da forti pendenze, in erosione pi o meno accentuata a seconda delle caratteristiche geomorfologiche, litologiche e climatologiche. La loro dinamica morfologica estremamente limitata e varia in tempi molto lunghi, di pari passo con i fenomeni di denudamento dei versanti.

Alvei a fondo mobile : sono incisi in sedimenti incoerenti o poco coerenti, con

sponde dello stesso materiale o roccia massiva. A questo gruppo appartengono la maggior parte degli alvei di un bacino idrografico. In essi, i sedimenti presenti in alveo, o nella pianura inondabile in cui questo inciso, possono essere trasportati costituendo essi stessi una sorgente di materiale, che si somma a quella dei versanti oppure possono venire immobilizzati momentaneamente a causa di fenomeni di deposito. La mobilit stessa dei sedimenti consente una maggior variabilit di tipo planimetrico e altimetrico. Nellambito di questo studio sono trattati unicamente gli alvei a fondo mobile.

FORME FLUVIALI IN ALVEO A FONDO MOBILE .Le principali forme fluviali sono di seguito descritte, facendo riferimento alle definizioni e alla terminologia riportate in Hupp & Osterkamp, (1996) e in Rinaldi (2000)

Blocco diagramma in cui sono rappresentate le principali forme fluviali. 1: Substrato roccioso; 2: depositi alluvion ali; AB: sponde di piattaforma di canale( channel shelf); AS: piattaforma di canale (channel shelf); CB: canale (channel bed); DB: barra depositionale ( depositional bar); FB: sponda di pianura inondabile (flood plain bank); FP: pianura inondabile (flood plain); HL: versanti (hillslopes);

T1 : terrazzo inferiore (lower terrace). Tu : terrazzo superiore (upper terrace)

Canale (channel bed): in un fiume perenne, quella parte dellalveo che risulta

totalmente o parzialmente ricoperta di acqua per la maggior parte delle portate che interessano il fiume.

Pianura inondabile(floodplain): una superficie pianeggiante costruita dal

fiume in determinate condizioni climatiche, che in fiumi in condizioni naturali viene inondata mediamente una volta ogni 1-3 anni. Il livello idrometrico in grado di raggiungere la pianura inondabile definito livello ad alveo pieno o di piene rive (bankfull stage), a cui corrisponde la cos detta portata ad alveo pieno o portata di piene rive ( bankfull discharge). In molti casi, le aree che soddisfano la definizione di pianura inondabile rappresentano solo una piccola porzione del fondo valle, posta nelle immediate vicinanze dellalveo. Il livello di piene rive una grandezza molto importante. In seguito vengono illustrate delle metodologie per riconoscerlo e stimarlo. In alcuni alvei si possono trovare delle forme di transizione tra barre e pianura inondabile ( channel shelf ): si tratta di barre abbandonate dal flusso nel corso del tempo, le quali diventano progressivamente vegetate e si trasformano in pianura inondabile.

Terrazzo ( terrace ): a causa di variazioni climatiche o da modificazioni indotte

dallattivit umana, il fiume pu variare la sua posizione altimetrica, costruendo una nuova pianura inondabile adatta alla nuova quota del fondo. La pianura inondabile abbandonata chiamata terrazzo, che pu essere tuttavia ancora inondato da eventi di

piena con tempo di ritorno superiori ai 3 anni. Una possibile successione di pi fasi dincisione e deposizione che portano alla formazione del terrazzo quella illustrata in Figura 3-3 . Supponiamo che il fiume scorra nella sua pianura alluvionale con un unico canale (A). In seguito il fiume entra in fase dincisione, progressivamente la quota di fondo alveo diventa sempre pi bassa, mentre la sommit della pianura inondabile diventa sempre pi alta; il fiume
Possibile meccanismo di formazione del terrazzo dovuto a fenomeni dinstabilit di tipo verticale

pu arrivare ad incidere anche il substrato roccioso sottostante (B). Quando il processo di erosione molto avanzato, si verificano fenomeni dinstabilit delle sponde, le quali ad un certo punto franano riversando tutto il materiale allinterno dellalveo (C). La vecchia pianura inondabile diventa il terrazzo pi alto; intanto si pu eventualmente formare un secondo terrazzo pi basso, in seguito ad una lieve incisione del canale che risponde cos ad una diminuzione dellapporto solido dovuto

alla stabilizzazione delle sponde. I movimenti laterali del fiume distruggono poi parte del terrazzo pi basso, dando origine ad una nuova pianura inondabile (D)

Sponde: sono costituite da superfici con una certa inclinazione o da vere e

proprie scarpate che separano le forme definite prima. Possono essere suddivise in sponde basse e sponde alte a seconda del dislivello. Le sponde alte sono tipiche di situazione di erosione (come ad esempio il lato esterno del meandro), le sponde basse invece sono tipiche di situazione di accrescimento come sulla parte interna del meandro.

Meandri: sono anse che si susseguono per lo pi regolarmente lungo un tratto del

corso dacqua. Lo spostamento dei meandri avviene attraverso lerosione fluviale che si verifica a spese della sponda esterna della curva, dove si concentrano le massime velocit della corrente. Allerosione della sponda esterna si contrappone un fenomeno di sedimentazione sulla sponda interna, dove le velocit sono invece minime.

In base a quanto emerso, un fiume naturale pu essere schematicamente

considerato come costituito da tre componenti essenziali: alveo di magra (baseflow), alveo di piena (bankfull), pianura inondabile (floodplain), mentre in un alveo canalizzato secondo i criteri dingegneria tradizionale, questi tre elementi vengono pressoch a coincidere .

FORME DI FONDO
Barre(bar): sono incluse nella zona di alveo attivo e rappresentano le superfici

topograficamente pi basse, leggermente al di sopra del canale. In esse viene congelato parte del materiale trasportato durante le piene, per poi essere nuovamente mobilitato in seguito. Una barra non vegetata una barra attiva, cio soggetta a movimenti dei sedimenti da parte della corrente, la quale non consente lo sviluppo di vegetazione sulla sua superficie. Esistono varie tipologie di barre le quali risultano in genere strettamente legate al tipo di morfologia fluviale: trasversali diagonali linguoidi laterali alternate mediana (isole se si presentano stabilizzate da vegetazione pluriennale) barre di meandro (point bars) scroll bars (sovraimposte sulle barre di meandro)

Sequenze riffle e pool: rappresentano una caratteristica comune a quasi tutti gli alvei

ghiaiosi, nei quali c una certa eterogeneit dei sedimenti del fondo. Le sequenze riffe e pool sono sinuosit di tipo altimetrico. I riffe sono, infatti, degli alti topografici nel profilo longitudinale di un alveo fluviale. In condizioni di portata morbida o di magra, i riffe sono caratterizzati da un flusso rapido e poco profondo e da un aumento localizzato del gradiente della corrente. I tratti di pool sono, invece, quelli di basso topografico. Qui lacqua pi profonda, la pendenza del fondo minore, e in condizioni di portata morbida lo anche la corrente.

I riffe sono costituiti da granulometrie piuttosto grossolane (piccoli massi e ciottoli) mentre il sedimento fine ( sabbia) poco o assente del tutto. La superficie dei pool pu essere costituita da un pi ampio fuso granulometrico, interessando anche materiale molto fine. La distanza tra un riffe ed un successivo funzione della larghezza del canale e varia da 4 a 6 volte la larghezza stessa. Si pu osservare che il pool tende a formarsi nella zona compresa tra una curva e la successiva

Salti (steps): Si tratta di una configurazione del fondo a gradoni, dove i massi di

maggiori dimensione formano il bordo di valle del gradino. Si deve distinguere tra step formati dalla corrente stessa, i quali rappresentano una struttura deposizionale per alcuni versi analoga ai riffle, e quelli determinati da fattori non alterabili dalla corrente, almeno in tempi brevi, quali affioramenti rocciosi (rock step) o tronchi dalbero (log step). Quindi una cascata pu essere vista come un grande rock step. Tutte le tipologie di salti si trovano in corsi dacqua montani, dove la granulometria dellalveo presenta elementi di grandi dimensioni che possono andare a formare gli step, cos come sono frequenti gli affioramenti del substrato roccioso e la presenza materiale legnoso di grosse dimensioni

Ripples: sono piccole onde a forma vagamente triangolare, pi o meno regolari, che

si hanno in condizioni prossime al moto incipiente di particelle fini di sabbia. Le ripples si formano di solito se presente il sottostrato viscoso, quando cio lo spessore virtuale del sottostrato viscoso superiore al diametro dei grani. Hanno di norma una struttura bidimensionale, sebbene siano state osservate anche ripples tridimensionali. La loro lunghezza in genere inferiore a 60 cm e laltezza non superiore a 6 cm, e comunque indipendente dal tirante idrico. Negli alvei in sabbia grossolana con diametro medio del materiale superiore a circa 0.5 mm le ripples non si formano.

flow

migration

Dune : In condizioni di fondo idraulicamente scabro, le forme di fondo diventano pi

grandi rispetto ai ripples, pur mantenendo una forma triangolare, con il dorso leggermente inclinato e il fronte ripido, simili alle dune dei deserti, appunto chiamate dune. Queste forme sono associate a valori del numero di Froude della corrente inferiori allunit, vale a dire correnti sub-critiche. In prossimit della cresta della duna lo strato limite tende a staccarsi e a dare luogo ad una zona di separazione di corrente, caratterizzata da basse velocit ed alta intensit della turbolenza. Le particelle vengono distaccate dal dorso della duna e iniziano a scorrervi sopra, giunte quindi al

limite della cresta tendono a cadere nella zona di separazione ed a depositarvisi, permettendo con questo meccanismo alla duna di migrare verso valle

La lunghezza donda delle dune risulta variare da qualche metro a qualche decina di metri. La scala di lunghezza delle dune dipende essenzialmente dal tirante idrico. Poich la corrente sub-critica la superficie libera risente in maniera assai modesta delle alterazioni del fondo e inoltre le modifiche risultano essere in opposizione di fase rispetto alle perturbazioni del fondo. Negli alvei a granulometria grossolana con diametro medio del materiale superiore a circa 5-6 mm le dune non si formano. Negli alvei in ghiaia o ciottoli le dune generalmente non si formano, in questi casi invece compaiono forme di fondo planimetriche a forma di barra, con cadenza scalata con la larghezza della sezione.

Antidune: sono forme di fondo che si formano con laumento della potenza della

corrente. La loro forma risulta pi simmetrica di quella delle dune e landamento meglio assimilabile ad una sinusoide. La superficie libera risulta essere sensibilmente alterata dalla presenza delle antidune e le sue variazioni sono pi accentuate ed in fase con le perturbazioni del fondo. Al crescere del numero di Froude la superficie libera diviene sempre pi ripida fino a frangere. Al momento della rottura le antidune tendono ad allungarsi, a scomparire e a riformarsi, e a portare un nuovo frangivento della superficie libera con un processo ampiamente non stazionario ma ripetitivo. Il nome antidune indica che la forma delle dune tende a spostarsi a monte risalendo la corrente, fermo restando ovviamente il fatto che le particelle si spostano sempre verso valle.

CAPITOLO 3: DISSESTO ALTIMETRICO E PLANIMETRICO


PROBLEMA DEL DISSESTO ALTIMETRICO Quando lalveo soggetto ad un indesiderato processo di erosione (degradetion), con conseguente abbassamento generalizzato del fondo medio, o, al contrario con laumento del sedimento (aggradation), con conseguente innalzamento generalizzato del fondo medio. Quindi lassetto altimetrico di un corso dacqua il risultato delle variazioni nel tempo del bilancio fra produzione ( e quindi afflusso) di sedimenti e variazione della capacit di trasporto da parte della corrente.

Cause del dissesto altimetrico 1) Progressivo abbassamento del fondo indotto dalla costruzione di una diga.

La realizzazione di una diga da luogo allarresto del materiale trasportato dal corso dacqua ed al progressivo riempimento della diga. Lacqua rilasciata a valle della diga, priva di trasporto solido, ma non di capacit di trasporto, asporta quindi sedimenti dal fondo, dando luogo ad un fenomeno di erosione che va propagandosi verso valle. Il processo si esplica su distanze dellordine delle decine o talvolta centinaia di Silometri e su intervalli temporali dellordine degli anni o decine danni, arrestandosi quando il fondo ha ridotto la sua pendenza e ha subito un fenomeno di corazzamento dovuto alla perdita del materiale pi fine.

2) Abbassamento del fondo fluviale indotto a valle dalla costruzione di traverse

In questo caso linterruzione dellalimentazione solida temporanea poich riprende non appena si completato il processo di riempimento a monte della traversa. Sono documentati tuttavia, casi in cui lerosione al piede della traversa ha raggiunto valori tali da produrne il collasso. (es. traversa Islam sul fiume Sutley)

3) Abbassamento del fondo indotto da eccessiva asportazione di materiale dal corso dacqua.

questa una delle cause pi frequenti di abbassamento del fondo nei corsi dacqua del nostro paese, ma numerosi casi sono stati documentati anche in altri paesi ( Kira, 1972 per il Giappone, Lane, 1947, per il Colorado River)

Il meccanismo che induce il processo di abbassamento del fondo legato alla riduzione della portata solida a valle del tronco in cui si effettua il prelevamento di inerti: parte dellapporto solido di monte infatti utilizzato dal corso dacqua per rinascere il tronco depauperato dal prelievo di inerti. La conseguenza una tendenza alla riduzione della pendenza del corso dacqua a valle del prelievo, e la successiva propagazione del processo erosivo sia a valle che a monte.

Effetti del dissesto altimetrico

Una variazione verticale del profilo longitudinale porta alla formazione di terrazzi fluviali nel caso di prevalente erosione od alla formazione di piane e conoidi alluvionali se prevale linnalzamento dovuto alla sedimentazione

Terrazzi Fluviali

Conoidi alluvionali

PROBLEMA DEL DISSESTO PLANIMETRICO

Per configurazione planimetrica di un alveo sintende il tracciato planimetrico assunto da un corso dacqua. Non esistono limiti netti tra un tipo morfologico e laltro, in natura si ha piuttosto un passaggio continuo da un tipo ad un altro. Ecco uno schema classificativo del tipo di alveo fluviale ( basato su esperienze di laboratorio) basato sul tipo di trasporto fluviale.

Il dissesto planimetrico (divagazione planimetrica), e quindi la capacit di espansione dellalveo fluviale, causato da diversi fattori: 1) Estrema variabilit delle condizioni idrologiche

2) Erodibilit delle sponde: lalveo tende ad allargarsi, in piena, e in magra forma barre che tendono a stabilizzarsi.

3) Forte trasporto solido: se un alveo alimentato da una quantit di sedimenti superiore alla capacit di trasporto della corrente, si manifestano fenomeni di sedimentazione, con un innalzamento del fondo alveo e un aumento della pendenza di fondo, nella ricerca di ristabilire una condizione di equilibrio. Allaumento di pendenza corrisponde un aumento di velocit di corrente e si sviluppano pi canali, che provocano complessivamente un allargamento di sezione.

CAPITOLO 4: IL FIUME PO

DESCRIZIONE Il Po, il maggiore dei fiumi italiani, nasce dal Monviso a 2022 m s.l.m. e sbocca con un ampio delta nel mare Adriatico dopo avere percorso 673 Km, lungo un tracciato che segue la direzione W-E da Torino fino alla foce. La sua idrografia presenta un ricco ventaglio di affluenti che scendono in riva destra dagli Appennini, con percorso breve e ripido, e in riva sinistra dalle Alpi, con percorsi pi lunghi (in totale sono 141) . Il bacino imbrifero del Po ha una superficie di 70091 Km2 ed un contorno che segue lo spartiacque degli Appennini e delle Alpi, chiudendosi tuttavia prima di arrivare al mare, a notevole distanza dalla foce: - in sinistra, alla confluenza del Mincio, 165 Km a monte della foce; - in destra a foce Panaro, 111 Km a monte della foce.

Il bacino del Po

Gli affluenti alpini alimentano il Po di acque chiare, con portate regolari, mentre quelli appenninici hanno invece regime nettamente pluviale e generalmente caratterizzato da elevato trasporto solido. Il bacino ricco di precipitazioni, con un valore medio annuale degli afflussi meteorici sullintero bacino di 1121 mm. La distribuzione stagionale degli afflussi equilibrata; il regime naturale del Po presenta infatti due periodi di magra, in inverno e in estate, e due periodi di piena nelle altre stagioni. La regolazione delle portate che viene effettuata con la manovra dei numerosi serbatoi idroelettrici (2340 milioni di m3) ha aumentato le portate invernali, mentre la regolazione dei grandi laghi prealpini (1420 milioni di m3), che

viene effettuata con lo scopo principale di assicurare acque ad uso irriguo, ha ridotto gli effetti negativi del fortissimo prelievo per lagricoltura. Anche la piena primaverile sensibilmente mitigata dalla disponibilit dei volumi di invaso dei serbatoi idroelettrici, che escono dallinverno generalmente vuoti. Se si mettono a confronto i deflussi disponibili nel semestre irriguo aprile settembre dellanno medio si ottiene una disponibilit di 336 mm a Pontelagoscuro, pressoch uguale a quella del semestre non irriguo. Se si considerano le portate medie riferite ai quattro trimestri dellanno medio, alla sezione di Pontelagoscuro, si trovano valori che testimoniano una pronunciata stabilita idraulica

Portata media riferita ai quattro trimestri dellanno medio Nel tronco medio inferiore, la forma tipica dellalveo del Po presenta: - Un alveo maggiore, compreso fra gli argini maestri, con larghezze variabili fino a valori che sono, per lunghi tratti, superiori ai 2000 m, e che arrivano fino a massimi di 5000 m. Nellalveo maggiore sono comprese ampie aree golenali, che vengono coltivate soprattutto con boschi di pioppo e che vengono allagate al passaggio delle piene maggiori. Talora, questi terreni coltivati sono difesi da argini secondari, che

hanno la funzione di proteggere i raccolti, riducendo la frequenza degli allagamenti con tempi di ritorno di circa 10 anni. - Allinterno dellalveo maggiore si trova un alveo medio, inciso rispetto al livello delle golene coltivate, di larghezza variabile attorno a valori di 450-500 m.

Il fiume Po controllato nel suo regime idraulico dal Magistrato del Po e dai suoi Uffici Periferici, tramite una serie di idrometri, a lettura manuale, registranti e, da poco, con trasmissione in tempo reale ogni ora (telerilevati). Questi idrometri permettono di ricavare nel tempo la altezza del pelo dellacqua sul livello Medio mare, e, quindi, di permettere il riporto s.l.m. dei rilievi che sono effettuati lungo lasta. Particolare importanza assumono gli idrometri telerilevati nella vicinanza della foce, dove massima loscillazione del livello a causa della marea Adriatica, le cui ampiezze possono essere dellordine del metro.

DISSESTO ALTIMETRICO DEL PO. Lintera asta mediana del Po ha subito nel recente passato un processo di abbassamento dellalveo, soprattutto negli anni 50-60. Tale abbassamento ha raggiunto negli ultimi due decenni entit ed intensit tali da costituire causa di danni rilevanti e motivo di preoccupazione per tutte le opere esistenti lungo lalveo e per gli interessi legate ad esse ( per esempio labbassamento annuo nel porto di Cremona di 9 cm)

CAUSE DISSESTO ALTIMETRICO DEL FIUME PO Come detto in precedenza le modificazioni dellalveo del Po,soprattutto quelle di origine antropica, hanno subito un forte incremento a partire dal secondo dopoguerra. Di seguito vengono descritti quelli che hanno ed hanno avuto effetti di una certa rilevanza: 1) il taglio del meandro di Isola Serafini (intervenuto naturalmente durante levento di piena del 1951) e la costruzione dello sbarramento omonimo che ha impedito lo svilupparsi della naturale tendenza allerosione del tratto e al soralluvionamento a valle conseguente al taglio del meandro

2) la sistemazione dellalveo di magra ai fini della navigazione, condotta a partire dal progetto Gorio 1930, che nel tratto compreso tra le confluenze dell Adda e del Mincio ha ridotto la larghezza della sezione trasversale naturale di magra portandola da 450 m in media a 250 m .

A B

qt LARGHEZZA

3) la estrazione di inerti dallalveo dei fiumi, che a partire dagli anni 50 hanno registrato una robusta impennata associata allo sviluppo del sistema viari e delledilizia. Nel recente passato le estrazione di inerti dal bacino del Po hanno progressivamente raggiunto valori di picco preoccupanti: a partire dai 2,5 Mm3/anno concessi negli anni 50 si giunti fino ai 12 Mm3/anno dei primi anni 80.

Quindi tra le cause di dissesto altimetrico sopra indicate, lestrazione di inerti sicuramente quella che ha determinato marcati processi di abbassamento dellalveo, provocando indirettamente danni alle strutture e mettendo in crisi la funzionalit delle opere realizzate lungo il corso dacqua. Vediamo ora di analizzare meglio proprio questo problema

IL PO E LE ESCAVAZIONI IN ALVEO La sabbia del Po per le sue caratteristiche fisiche da sempre utilizzata per preparare il cemento, per le costruzioni ed opere viarie. Trasportata dal fiume, costituisce dei grossi depositi, a forma di lente, fondamentali per la depurazione dellacqua e per la stabilit del corso dacqua. Proprio la mancanza di questi depositi, come abbiamo detto in precedenza, ha portato negli ultimi cinquantannia un abbassamento dellalveo di magra di oltre 4 metri, con gravi conseguenze sulla stabilit delle opere di attraversamento e alle opere di presa ai fini irrigui, potabili e industriali che insistono lungo lasta del Po, ormai sempre in difficolt nei periodi di magra. Massi, ciottoli, ghiaie, sabbie, insomma, sono parte integrante di un fiume, ma sono anche la materia prima essenziale per la costruzione di case, strade, ponti. Un chilometro dautostrada richiede sessantaduemila metri cubi di sabbia e pietrisco. Un chilometro di viadotto ne richiede trentamila. Un chilometro di massicciata ferroviaria circa tremila. La grande domanda di materiali, associata agli enormi profitti che il commercio di questi materiali consente, stata soddisfatta anche grazie al meccanismo perverso degli scarsi controlli degli enti pubblici, che hanno

spinto le imprese a estrarre quantit ben superiori a quelle autorizzate. Dal 1970 al 1990 il prezzo degli inerti cresciuto il doppio del costo della vita e ancor pi dei prezzi allingrosso. Lungo lasta del Po da Piacenza al mare si contano sessanta cantieri di escavazione, per una potenzialit media giornaliera di millecinquecento metri cubi. Considerando unattivit di duecento giorni allanno essi possono asportare non meno di diciotto milioni di metri cubi . Facendo un bilancio fra le potenzialit di ripristino da parte del fiume e lentit del materiale scavato, si evidenzia un deficit in grado di determinare un abbassamento dellalveo di quindici centimetri lanno. Negli ultimi venti anni infatti lalveo del fiume si abbassato di circa tre metri. Ci ha provocato la risalita del cuneo salino nella zona deltizia, un minore apporto di sabbie sulle spiagge dellAdriatico con linnesco di vistosi fenomeni di erosione delle coste, la compromissione delle difese spondali con un aumento del rischio di inondazioni. Al 20 novembre 2002 risultano 24 aziende per complessive 44 imbarcazioni operative sullasta del Po. Allinizio degli anni 90 lAutorit di bacino del Po, con la delibera n. 5/92, sottolineando la situazione di grave dissesto del Po indicava, fra i principali elementi di crisi, che dal 1954 agli anni 80 si erano verificati rilevanti abbassamenti del fondo del fiume a seguito delle attivit estrattive. Su questa base veniva deciso il divieto di estrazione dei materiali litoidi dai corsi dacqua, dal demanio fluviale, lacuale e marittimo nonch dalle golene. Nel 1993 la delibera n. 8/93 ribadiva come rimanessero inalterate le motivazioni che richiedono in via prioritaria una precisa regolamentazione delle attivit di estrazione dagli ambiti fluviali, per cui veniva ancora mantenuto il divieto di estrazione di materiali litoidi.

Lo stesso facevano negli anni seguenti le Delibere n. 4/94 del 18 luglio 1994 e la n. 20/95 del 9 novembre 1995. Il divieto permane ancora, ma non basta ad arrestare le estrazioni abusive, nonostante le molte indagini della Guardia di Finanza, del Corpo forestale dello Stato e della Polizia provinciale e le azioni volte a scoprire gli abusivi eseguite da Legambiente: prima in Veneto dal 1995 e poi dal 2002 in Emilia -Romagna.

EFFETTI DEL DISSESTO ALTIMETRICO LUNGO IL PO Le ripercussioni che il progressivo abbassamento del fondo fluviale ha su territorio sono molteplici. Di seguito ne vengono elencate alcune: 1) fenomeni di instabilit delle fondazioni dei ponti e delle opere di difesa idraulica

2) limpossibilit di derivare da parte di numerose prese irrigue in seguito allabbassamento dei livelli idrici di magra (a parit di portata), 3) la necessit di rifacimento di numerose conche di navigazione.

CAPITOLO 5: NAVIGAZIONE DEL FIUME PO

L'attuale situazione del fiume Po, quanto all'utilizzo della sua risorsa acqua, discende da rapporti uomo-fiume di estrema complessit, cos come si sono evoluti nella lunga storia del suo bacino secondo una dinamica strettamente connessa all'evolversi e al differenziarsi delle situazioni politico-socio-economiche. Oggi infatti da un lato si invoca, soprattutto per l'asta principale del medio Po, un maggior grado di libert come possibilit di evolversi secondo canoni e ritmi scanditi dalla natura; dall'altro si afferma la necessit di forme di utilizzo sempre pi esigenti. Fra queste forme di utilizzo vi la navigazione. Questo modo di trasporto per molti un qualcosa di irrimediabilmente sorpassato dall'era dell'alta velocit, delle navi porta container da 5000 TEU, del "just in time". Pochi gli riconoscono qualche possibilit sul mercato dei trasporti del XXI secolo e questo nonostante vi siano le premesse per un suo grande sviluppo. Se ne deduce che la navigazione fluviale poco amata perch mal conosciuta e pochi si rendono conto del contributo che essa porta e pu portare all'economia e al perseguimento dell'obiettivo dell'equilibrio modale dei trasporti. Molti sottovalutano i vantaggi per la collettivit e i privati quali: 1) grande riserva di capacit di traffico disponibile con interventi di costo limitato; 2) costi esterni (inquinamento dell'acqua, del suolo, sonoro, occupazione del suolo, incidenti, ecc.) inferiori a quelli della strada e della ferrovia; 3) consumi energetici e costi operativi pure largamente inferiori;

4) possibilit di soddisfare con le infrastrutture idroviarie anche altre finalit quali, in primis, la difesa idraulica.

NAVIGAZIONE INTERNA a) - La navigazione commerciale In Italia da tempo stata inserita nella programmazione nazionale dei trasporti una chiara indicazione a favore della navigazione interna; nonostante tale indicazione la politica nazionale dei trasporti, pi che in altri paesi, ha favorito la strada penalizzando il trasporto per via d'acqua e ci non solo per ragioni geografiche (la navigazione interna attiva solo nell'area padana). Comunque una discreta ripresa si avuta a seguito di qualche miglioramento dell'infrastruttura e dall'eliminazione delle accise sul carburante utilizzato per il trasporto per vie d'acqua interne, il che ha richiamato una conseguente maggiore attenzione del mondo imprenditoriale sulle possibilit navigatorie del fiume. Oggi i porti di Cremona e Mantova movimentano attraverso il Po oltre un milione di t; un quantitativo che sarebbe stato ben maggiore se fatti e circostanze non avessero frenato iniziative imprenditoriali (armatoriali e di insediamenti industriali e commerciali lungo la via d'acqua) che necessitano al contrario di certezze sui programmi infrastrutturali e sulle forme di gestione.

b) - La navigazione turistica Prospettive assai incoraggianti si hanno poi per lo sviluppo turistico lungo il Po, mentre una forte spinta si ha dal progetto di ripristinare in tempi brevi l'idrovia

Locarno-Venezia attraverso il recupero dei Navigli Grande e di Pavia e dei tratti dei fiumi Ticino e Po dal Lago Maggiore a Cremona. In particolare sono ormai in regolare servizio nel Po, a cura di societ armatrici europee, ben 4 navi-albergo di modernissima concezione e attrezzatura che collegano, attraverso le Corti del Rinascimento italiano, Cremona a Venezia con una clientela prevalentemente straniera desiderosa di scoprire una risorsa unica nel panorama delle offerte europee e internazionali. Ci si quindi accorti che il turismo fluviale in tutti i suoi aspetti (di diporto e trasporto passeggeri) riscuote l'interesse dei mass-media, il che significa l'esistenza di una sinergia tra trasporti e turismo che comporta una maggiore attenzione su entrambi i settori.

RETE IDROVIARIA PADANO - VENETA

Il fiume Po l'asse centrale del sistema Idroviario Padano Veneto. La parte attualmente navigata va da Cremona al mare per una lunghezza di 280 km.Tale distanza misurata da Cremona a faro Pila. L'uscita diretta a mare non funzionale. Il Po collegato al mare attraverso il Po di Levante con uscita a Porto Levante e l'Idrovia Po Brondolo con uscita ai Porti di Chioggia e Venezia, tramite la conca di Volta Grimana, e attraverso l'Idrovia Ferrarese con uscita a Porto Garibaldi, tramite la conca di Pontelagoscuro. I Porti interni della rete sono: Cremona, Mantova, Rovigo, Boretto e le banchine di Ferrara e Casalmaggiore.

INTERPORTO DI ROVIGO

PORTO DI BORETTO

Il Po un grande fiume, ma laumento delle dimensioni delle navi moderne ha richiesto, nel tempo, una generale sistemazione del suo alveo mediante la regolazione a corrente libera. Questa scelta stata suggerita dalla volont di non alterare le rilevanti qualit ambientali del fiume e dalla considerazione delle sue specifiche condizioni idrauliche, favorevoli alla navigazione anche a corrente libera. La sua pendenza longitudinale modesta, con valori massimi, che nel tronco navigato sono dovunque inferiori a 18 cm/km (a Cremona il livello durante le magre di 28-29 msm). La portata media a Pontelagoscuro di 1450 m3/s, mentre quella di magra equivalente, superata per 340 giorni nell'anno medio, di 400 m3/s. Le sezioni liquide nelle condizioni di magra equivalente hanno superfici variabili tra 600 e 1000 m2. Le velocit della corrente sono mediamente di 2 m/s durante le piene e si aggirano su valori di 0,4-0,6 m/s durante le magre. L'alveo a letto mobile costituito dovunque da sabbia fine, che il trasporto di fondo porta al mare alimentando le formazioni delle spiagge. I lavori di regolazione iniziati negli anni '20 sono stati condotti in modo sistematico soltanto nel tronco di monte della parte presa in considerazione, lungo circa 120 km, tra Cremona e Foce Mincio. I risultati ottenuti sono positivi ma limitati dalle caratteristiche del progetto che era dimensionato per le navi da 600 t. Nelle idrovie che non hanno valori di profondit stabili, come il Po, la navigazione si misura mediante il livello equivalente: pescaggio minimo garantito, determinato dalla media di pi osservazioni annuali, per 340 giorni anno. Normalmente, prendendo a riferimento i tempi applicati per il Reno, il livello equivalente viene determinato progressivamente ogni 10 anni.

Nel decennio 1993-2002 i valori medi delle durate dei fondali minimi sono risultati in questo tratto i seguenti.

Si tratta di risultati positivi, rispetto alle condizioni di partenza, anche se ancora non ottimali per le esigenze della moderna navigazione, per la quale l'obiettivo adottato garantire fondali di 2,50 m per almeno 250 giorni nell'anno medio e 2,00 m per 340 giorni allanno (livello minimo garantito). I lavori di regolazione devono essere completati con la loro estensione al tronco a valle della foce del Mincio, dove il tracciato del canale divaga ancora nel letto maggiore. Questo tronco presenta condizioni idrauliche pi favorevoli rispetto a quello di monte, confortate da una magra equivalente di 414 m3/s e da pendenze longitudinali di 11 cm/km, nel tratto foce Mincio Pontelagoscuro, lungo 70 km e di 3 cm/km sul tratto Pontelagoscuro mare lungo 92 km. Assieme alla estensione al tronco di valle dei lavori di regolazione, necessari almeno sino Polesella, si deve provvedere ad alcune correzioni degli interventi realizzati sulla base del progetto iniziale nel tronco di monte.

MERCI DEL SISTEMA IDROVIARIO Sulla base dei dati statistici a disposizione, si pu constatare che globalmente la domanda di trasporto terrestre, nei Paesi della Comunit Europea, aumenta allo stesso

ritmo del PIL (prodotto interno lordo). Dopo un periodo di difficolt, nel 2006 leconomia ritornata a crescere e le previsioni sono positive anche per il 2007. Generalmente la crescita economica dei Paesi delleurozona significativamente sostenuta dai buoni livelli di esportazione verso il sud-est dellAsia. La parte riguardante la navigazione interna ha, comunque, avuto evoluzioni e comportamenti diversi a seconda degli Stati e dei sistemi idroviari interessati da questa modalit di trasporto. Aumenti importanti si sono riscontrati nel nord della Francia e in Belgio, in particolare cresciuto il trasporto di container. La navigazione interna nel 2005 ha assorbito il 14 % del trasporto terrestre in Germania, il 13,8 % in Belgio, il 3,5 % in Francia ed il 28,66 % in Olanda per citare i pi importanti e rilevanti. In Italia siamo ancora attestati intorno allo 0,1 % del trasporto complessivo. La navigazione potenzialmente una delle forme di trasporto pi funzionali allintermodalit ed predisposta a progredire pi facilmente dove occupa gi una parte importante del mercato, favorita dalla densit della rete esistente e dallo sviluppo dei territori circostanti. E altres indubbio che la convenienza allutilizzo della via dacqua forte quando gli insediamenti industriali sono localizzati in prossimit della stessa e non necessitano, pertanto, di onerose rotture di carico che incidono sul costo complessivo del trasporto. Il trasporto delle merci nel sistema idroviario padano veneto avviene sostanzialmente su cinque tratte: sul Po da Cremona a Volta Grimana, sul Mincio nella parte terminale a valle di Mantova, sul Fissero Tartaro Canalbianco Po di Levante, sullIdrovia Ferrarese e sul Canale Po Brondolo laguna Veneta. Le tipologie prevalenti di merci trasportate sono:

- lolio combustibile per le centrali termoelettriche sul Po, in via di esaurimento per lentrata in funzione degli oleodotti e la trasformazione di alcuni impianti a gas, -i prodotti chimici delle industrie dellarea mantovana, - il gas per i depositi dellarea cremonese, -sfarinati e cereali per i porti di Mantova e Rovigo, - materiali inerti (feldspati, caolini, argille e ghiaie) nella parte inferiore dellIdrovia Ferrarese e lungo le banchine di Porto Levante, provenienti dai Paesi doltre Adriatico, e saltuariamente colli eccezionali. Esiste, inoltre, un traffico interno di inerti, legato alla lavorazione e commercializzazione delle sabbie del Po prelevate dalle aree golenali. I quantitativi negli ultimi anni sono variati tra i 2,5 e i 3,0 milioni di tonnellate, di cui circa 2.000.000 per gli inerti del Po.

Il trasporto, sul nostro sistema, era ed tutt ora, in maniera prevalente, funzionale ad un rapporto diretto con le realt industriali ed imprenditoriali insediate nelle immediate vicinanze della rete idroviaria. Negli ultimi tre anni il trasporto per acque interne si stabilizzato sulle merci tipiche della navigazione interna: combustibili liquidi, prodotti chimici, sfarinati e cereali, inerti e/o materiali da costruzione, colli eccezionali. Laumento dei traffici pertanto legato anche alle capacit di sviluppo del mercato che utilizza queste merci. Un eventuale avvio del trasporto containerizzato pi complesso e condizionato dai flussi della logistica, che al momento non incrociano i pochi ed ancora modesti insediamenti a ridosso delle vie dacqua, che a loro volta non raggiungono i grandi centri di produzione dellarea padana. Pertanto, laccreditamento e il consolidamento del trasporto per acque interne passa necessariamente attraverso il perfezionamento e miglioramento, gi in essere, con le realt industriali e produttive presenti lungo le sponde della rete idroviaria in esercizio e la realizzazione di nuovi collegamenti con realt favorevolmente predisposte. Contestualmente, nella pianificazione delle aree produttive, bisogna favorire nuovi insediamenti tenendo conto, dove possibile, della presenza dellacqua

TIPI DI IMBARCAZIONI Le barche che navigavano sul Po possono essere divise in: -Barche cucite: le tavole sono tenute assieme con pioli e sono poi collegate tra loro da cuciture di fibre vegetali o animali. -A scheletro portante: prima veniva costruito lo scheletro della nave e successivamente veniva completata. -A scafo portante o a guscio: il procedimento contrario allo scheletro portante con l'unica funzione di irrigidire di pi lo scafo. -Costruzione mista: Insieme delle tre tipologie

Oggi, come abbiamo gi accennato in precedenza, abbiamo due tipi di navigazione lungo il fiume Po: una navigazione commerciale che nel 2003 utilizzava 27 navi fluviali, 2 navi fluvio-marittime, 8 spintori, 19 chiatte, e una navigazione turistica che ha utilizzato 45 navi trasportando ( sempre riferendoci a dati del 2003), 130.000 persone.

Da quanto detto in precedenza appare evidente quanto sia importante per il paese la navigabilit interna del fiume Po, soprattutto per i risvolti economici legati al trasporto merci e al turismo. Vi quindi la necessit di fronteggiare con immediatezza la situazione che sta gravando sul fiume Po, che da un lato rileva una carenza idrica che oramai divenuta una condizione di quasi normalit, e dallaltro lato vede il permanere dellabbassamento del fondo dellalveo: il tutto determina conseguenze negative sullintero sistema, ed motivo di preoccupazione per la sicurezza di tutte le comunit che vivono sulle sponde del fiume (dalla ridotta capacit di tenuta degli argini, ma anche dei ponti (inducendo cedimenti dei pilastri, che andranno ripristinati a breve con spese considerevoli), al problema degli approvvigionamenti di acqua, tramite le opere di presa, alla difficile navigabilit del fiume). Di seguito analizziamo brevemente le cause che possono portare al crollo dei ponti con conseguente ingente spesa per poterli ripristinare

EROSIONE ALLA BASE DELLE PILE E ALLE SPALLE DEI PONTI Lerosione il risultato dellazione della corrente fluviale, che mobilita e trasporta i sedimenti dalveo. I materiali sciolti sono pi facilmente erodibili in tempi brevi di quelli coesivi, sebbene le profondit di scavo raggiunte allequilibrio siano scarsamente dipendenti dalla coesione medesima. Il fenomeno dellerosione alla base delle pile dei ponti generalmente costituito dalla sovrapposizione di tre processi, che vengono solitamente stimati indipendentemente per poi sommarne gli effetti. Detti processi sono (a) labbassamento dellalveo in prossimit del ponte, per variazioni globali del profilo del corso dacqua indipendenti dalla presenza del ponte medesimo (general scour o erosione generalizzata); (b) lerosione (localizzata) in corrispondenza della sezione ristretta del ponte, causata dallaumento locale della velocit della corrente indotto dal restringimento dovuto alla presenza dellattraversamento (contraction scour); (c) lerosione localizzata alla base delle pile e delle spalle del ponte, causata dalle deviazioni del flusso idrico indotte dalla presenza delle strutture in alveo, che causano aumenti locali della velocit della corrente (local scour).

Esempio di crollo di attraversamenti dovuti fenomeni di erosione localizzata alla base di una pila.

Erosione generalizzata

Il fenomeno di erosione generalizzata (general scour), ove presente, un fenomeno di abbassamento del fondo alveo che si manifesta indipendentemente dalla presenza del manufatto di attraversamento.

Fenomeni di erosione localizzata per riduzione di sezione Lerosione per riduzione di sezione (o scavo di contrazione) una particolare forma

di erosione localizzata (in quanto limitata ad un breve tratto dalveo immediatamente adiacente al ponte) dovuta al restringimento, operato dallattraversamento, della sezione trasversale indisturbata caratteristica dellalveo; esso genera unaccelerazione locale della corrente che pu dar luogo a fenomeni di scavo del letto dellalveo, le cui scale temporali caratteristiche sono in genere quelle degli eventi alluvionali.

Fenomeni di erosione localizzata in corrispondenza di pile e spalle del ponte

Lerosione localizzata alla base delle pile o delle spalle una delle cause pi frequenti di crollo o danneggiamento dei manufatti di attraversamento fluviale. La causa principale dellerosione localizzata in corrispondenza delle pile la formazione di vortici alla loro base, che sono comunemente detti vortici a ferro di cavallo. Come evidenziato nella Figura , essi sono causati dallarresto della corrente idrica sulla superficie di monte della pila, che, a causa del gradiente delle pressioni di ristagno che si instaura lungo la verticale, provoca un flusso in direzione della base della pila stessa, dove si sviluppano vortici tali da provocare la rimozione del materiale dalveo. Al crescere della profondit dello scavo, lenergia del vortice tende a diminuire, cos che lescavazione tende a raggiungere una profondit di equilibrio. Oltre al vortice a ferro di cavallo, a valle della pila si formano vortici ad asse verticale che pure contribuiscono alla rimozione dei sedimenti dalveo; tuttavia, lintensit di questi ultimi vortici diminuisce rapidamente al crescere della distanza dalla pila, sicch spesso, immediatamente a valle del ponte, si ha la deposizione del materiale asportato.

I principali fattori che influenzano il processo di erosione alla base delle pile sono la velocit e la profondit della corrente, la larghezza della pila e la sua forma, la lunghezza della pila e langolo dattacco della corrente, la natura del materiale dalveo e leventuale presenza di detriti trasportati dalla corrente. Questi ultimi possono in particolare creare effetti indesiderati, ampliando la zona di influenza dei vortici precedentemente descritti, contribuendo cos ad amplificare lo scavo ed aumentare la superficie dellalveo esposta allo scavo stesso. Vanno inoltre considerati con attenzione i fenomeni di evoluzione morfologica del letto del fiume; ad esempio le migrazioni laterale di un alveo meandriforme possono indurre variazioni dellangolo dattacco della corrente nei confronti dei manufatti in alveo, con conseguente cambiamento dellentit dei fenomeni di escavazione.

CAPITOLO 6: APPLICAZIONE AL FIUME PO


Da quanto detto fino ad ora appare evidente che uno dei pi gravi problemi che attanaglia il fiume Po quello dellabbassamento dellalveo. Utilizzando un semplice programma, realizzato in Excel dal professor. Gary Parker sullabbassamento del letto fluviale, applicato al caso del fiume Po, vogliamo constatare labbassamento che lalveo del Po ha subito negli ultimi 50 anni. Prima di iniziare con il programma vero e proprio, vediamo di analizzare nello specifico alcuni tratti del Po e di effettuare le considerazioni del caso, che poi andremo a confrontare con i risultati ottenuti dal programma. Prendiamo tre sezioni lungo lasta Becca - Pontelagoscuro del Po: 1) Sezione 37 B: Boretto 2) Sezione 42: Borgoforte 3) Sezione 65: Pontelagoscuro

Per cominciare abbiamo preso le sezioni di Boretto, Borgoforte e Pontelagoscuro riferita agli anni 1999-2005 e le abbiamo messe in relazione SEZIONE 37 B: BORETTO
S37 B- BORETTO
40

QUOTA (m s.m.)

30 Q. TERRENO 2005 Q. TERRENO 1999 20

10 -10 190 390 590 790 990 1190 1390 1590 1790 1990 2190 2390 2590 2790 PROGRESSIVA (m)

SEZIONE 42: BORGOFORTE


S42 - Borgoforte

30 QUOTA (m s.m.)

20

Q. TERRENO 2005 Q. TERRENO 1999

10

0 -10 240 PROGRESSIVA (m) 490 740

SEZIONE 65: PONTELAGOSCURO


S65 - Pontelagoscuro

20 QUOTA (m s.m.)

10

Q. TERRENO 2005 Q. TERRENO 1999

-10 -10 90 190 290 PROGRESSIVA (m) 390 490

SEZIONE BORETTO (ANNO 1999) PROGR. 0 29,77 56,07 60,73 70,22 75,14 76,83 85,77 94,26 96,05 99,52 114,34 199,48 223,93 226,88 229,57 279,98 380,59 482,42 682,01 855,02 992,26 1098,29 1102,18 1104,68 1109,73 1135,05 1247,82 1293,76 1298,49 1398,73 1524,11 1653,42 1788,54 1833,59 1877,3 2014,49 2127,73 Q. TERRENO 22,12 22,17 22,52 23,72 23,96 25,47 25,75 29,29 29,24 29,98 30,02 23,74 23,7 22,79 21,01 22,66 22,66 23,3 23,29 25,36 24,96 25,23 25,22 26,92 26,82 24,82 24,69 23,24 23,19 24,32 24,51 24,7 24,85 24,61 24,1 23,67 23,97 24,06 2261,28 2270,21 2314,92 2341,91 2468,21 2474,24 2488,6 2495,9 2496,87 2506,03 2529,15 2531,51 2544,56 2555,27 2565,37 2574,22 2587,84 2599,59 2605,4 2611,65 2621,78 2632,07 2643,72 2654,83 2665,5 2676,11 2686,28 2696,75 2709,78 2714 2718,75 2722,67 2736,56 2738,98 2750,11 2777,22 2789,43 2805,22 2812,77 2816,79 2818,32 2827,53 2828,81 23,78 19,58 19,95 24,4 23,49 19,34 17,87 16,17 15,07 15,47 15,77 15,77 15,67 15,67 15,57 15,67 15,57 15,57 15,43 15,27 14,77 14,27 13,67 12,97 12,47 11,67 10,87 9,77 10,97 12,87 15,17 15,87 22,12 24,05 24,6 27,79 27,66 25,89 27,15 28,95 29,14 28,39 28,24

SEZIONE BORETTO (ANNO 2005)


PROGR. 0,000 18,179 62,639 66,332 76,471 81,649 83,424 90,407 92,225 92,740 93,565 98,752 101,156 101,682 103,642 106,613 107,789 114,052 120,581 175,758 231,401 233,103 234,331 236,332 274,560 344,324 345,871 356,116 405,351 475,063 503,617 564,664 635,378 706,090 775,019 845,112 Q. TERRENO 2005 21,930 22,120 22,490 23,560 23,890 25,400 25,720 28,620 29,100 29,230 29,240 29,130 29,230 29,410 29,960 30,000 29,710 26,340 23,800 23,680 22,640 21,270 21,240 22,620 22,620 23,040 23,380 23,250 23,280 22,670 23,330 23,840 24,150 24,480 24,430 24,920 895,649 946,216 993,089 1044,439 1098,917 1105,260 1109,099 1115,657 1195,551 1245,293 1301,812 1304,174 1384,522 1453,647 1524,134 1605,667 1674,667 1740,904 1815,350 1894,357 1964,874 2035,484 2106,456 2172,816 2221,062 2271,451 2279,644 2280,282 2281,674 2287,597 2289,263 2308,535 2310,301 2314,014 2323,609 2334,904 2371,648 2419,450 24,740 24,990 25,230 25,240 25,130 28,050 27,950 24,900 24,240 23,430 23,210 24,470 24,370 24,550 24,210 23,700 23,450 23,280 22,830 23,800 23,910 24,550 24,610 22,690 24,140 23,950 21,360 19,490 18,780 17,080 16,520 16,580 17,090 17,970 18,360 24,730 24,470 23,750

2424,390 2430,817 2437,213 2445,239 2450,170 2450,531 2463,414 2464,899 2466,250 2466,890 2474,193 2474,731 2475,296 2475,959 2476,939 2477,783 2493,050 2495,527 2504,399 2514,292 2525,359 2539,130 2552,530 2564,094 2574,460 2584,084 2598,867 2614,021 2620,067 2630,392

23,030 21,580 20,800 21,070 22,960 23,450 22,900 22,000 22,190 22,630 22,660 22,870 23,540 23,610 22,690 22,450 18,160 17,310 15,070 14,030 14,770 15,210 15,010 14,960 15,080 15,150 15,060 15,070 14,950 14,770

2641,005 2651,859 2663,619 2678,814 2694,254 2705,695 2719,270 2732,517 2741,758 2743,232 2764,753 2783,835 2795,637 2797,597 2817,691 2822,683 2824,562 2824,654 2824,933 2824,984 2825,758 2827,584 2827,635 2834,300 2835,940 2843,150 2843,223 2843,706 2843,832 2877,945

14,270 13,640 12,960 12,470 12,220 11,850 11,590 17,300 21,700 23,690 25,430 26,800 27,230 27,180 27,530 28,990 29,160 30,420 30,450 29,260 29,220 29,220 29,030 28,950 28,850 24,950 25,070 25,060 23,090 23,020

SEZIONE BORGOFORTE ( ANNO 1999)


PROGR. 5,00 64,07 75,47 84,75 88,56 94,68 96,35 98,27 104,01 114,89 174,88 223,45 266,21 311,35 363,32 372,89 409,75 412,99 417,28 420,75 427,82 438,67 448,02 459,07 465,44 476,99 489,07 498,53 Q. TERRENO 1999 17,56 19,18 22,51 22,85 24,9 24,72 25,77 25,71 25,61 19,47 18,31 22,47 20,92 20,4 20,07 16,89 14,97 13,62 12,23 11,63 9,03 10,23 10,03 7,43 7,83 8,13 8,43 7,93 508,94 514,92 523,29 530,43 538,81 543,88 550,73 560,79 570,78 580,66 589,93 597,91 609,35 620,08 630,48 641,91 651,44 659,85 666,55 677,98 686,19 721,61 736,18 741,60 748,59 766,22 774,30 793,72 841,76 7,33 8,43 5,53 6,03 7,23 7,05 7,43 8,43 7,93 8,93 7,43 7,93 8,73 9,43 10,13 10,73 11,33 10,63 13,63 13,91 20,28 21,25 23,42 25,25 25,28 25,31 20,39 19,52 18,2

SEZIONE BORGOFORTE (ANNO 2005)


PROGR. 0,000 11,001 62,210 74,761 82,282 84,355 87,110 90,162 93,702 95,683 97,457 105,612 108,775 116,471 127,584 158,137 164,699 198,999 213,031 233,717 234,892 244,821 248,708 265,711 268,761 274,599 285,152 346,963 365,170 371,506 391,928 408,460 413,400 414,461 423,206 435,320 Q. TERRENO 2005 17,650 17,840 19,200 22,560 22,800 23,230 24,170 24,560 24,720 25,610 25,800 25,660 25,440 24,830 24,070 23,800 23,730 23,010 22,710 22,350 22,100 22,000 21,020 20,860 21,150 21,180 20,690 19,800 18,900 15,850 16,340 16,300 16,350 13,940 11,440 9,630 440,853 450,505 465,690 474,909 484,937 493,567 502,379 517,584 524,742 534,483 547,786 556,435 559,893 571,764 585,039 594,254 600,245 614,573 627,176 639,209 652,261 665,661 677,938 679,771 687,396 699,471 718,871 719,124 735,279 740,700 747,689 765,314 769,968 773,877 776,785 791,591 827,882 838,406 9,590 9,440 8,430 8,310 8,250 7,970 7,930 7,250 6,590 5,880 6,160 6,850 7,130 7,600 7,550 7,830 7,930 9,820 10,130 10,700 11,110 13,010 13,950 15,170 20,250 21,120 21,200 21,230 23,410 25,190 25,260 25,300 21,490 21,280 20,530 19,540 18,220 17,970

SEZIONE PONTELAGOSCURO (ANNO 1999)

PROGR. -1 34,82 44,27 53,13 59,61 64,46 66,05 69,17 72,37 76,52 82,99 87,3 112,56 119,77 123,33 138,36 149,81 162,46 171,21 177,76 184,9 192,8 200,92 208,76 216,85 225,74 235,15 244,92

Q. TERRENO 1999 8,03 8,94 13,11 13,44 15,52 15,6 15,55 13,96 14 12,16 12,03 10,96 10,64 12,04 11,93 4,86 4,03 -3,07 -4,17 -3,57 -2,67 -2,47 -2,57 -2,17 -1,97 -1,57 -2,07 -2,97

251,57 259,39 270,55 272,77 279,31 286,62 296,22 305,91 313,85 322,14 331,33 339,49 345,22 353,7 361,08 368,67 378,28 389,55 407,16 415,47 419,16 425,76 427,87 432,82 436,37 449,2 453,6 459,56 466,83 476,05 479,6 515,07

-3,67 -4,57 -4,27 -4,27 -4,27 -3,87 -3,37 -2,87 -2,87 -2,37 -1,47 -0,87 -0,67 -0,37 -0,47 -0,37 -0,47 4,23 5,15 9,14 9,22 13,21 13,51 13,56 15,24 15,13 13,22 13 10,03 9,47 8,44 8,15

SEZIONE PONTELAGOSCURO (ANNO 2005)


PROGR. 0,000 29,986 33,366 33,626 42,906 51,857 56,326 58,326 62,949 63,359 65,230 65,399 67,807 68,437 71,402 72,055 75,285 83,709 85,947 98,742 113,187 118,735 122,767 128,536 131,021 134,713 139,658 141,781

Q. TERRENO 2005

144,982 146,806 147,418 158,334 160,468 164,780 169,095 177,607 180,730 185,855 191,693 198,500 204,933 214,724 222,584 229,926 238,678 248,016 255,660 261,705 270,712 276,805 285,614 296,169 301,253 308,686 321,011 330,881 340,010

2,570 0,420 0,760 -1,940 -2,440 -4,400 -5,030 -5,050 -5,080 -4,850 -4,660 -3,960 -3,960 -4,060 -3,860 -2,480 -2,860 -3,570 -4,040 -4,690 -5,060 -5,370 -5,340 -5,140 -4,170 -4,170 -3,060 -2,650 -1,890

350,233 353,266 362,232 372,302 380,577 386,925 391,870 395,851 398,606 401,474 405,267 414,130 418,706 425,183 426,578 431,110 431,743 432,230 435,281 435,357 448,784 452,830 459,542 466,701 475,479 478,990 480,720 510,400

-1,670 -1,670 -1,660 -1,560 -1,670 -1,590 -0,190 2,010 2,550 3,860 4,860 9,140 9,430 13,360 13,550 13,650 13,630 13,580 15,140 15,140 15,050 13,230 12,920 10,270 9,380 8,440 8,410 8,190

8,700 8,830 8,850 8,950 13,040 13,380 15,190 15,540 15,550 15,580 15,350 15,330 13,850 13,730 13,830 13,860 12,200 12,010 11,080 10,430 10,610 11,940 11,870 9,560 9,150 7,870 5,380 3,450

CONSIDERAZIONI: Le prime due sezioni non sembrano mostrare un abbassamento significativo tra il 1999 e il 2005. Nella sezione di Boretto notiamo che lalveo inciso rimasto costante; questo si spiega abbastanza facilmente, dal momento che come sappiamo qui vi situato un porto fluviale, che rende quindi necessario mantenere un livello costante. Il canale posizionato sulla sinistra dellalveo inciso, che sembrerebbe essersi abbassato considerevolmente, non con molto probabilit da ricondurre ad un abbassamento dellalveo, ma piuttosto alle particolari condizioni di fondo presenti al momento del rilievo. Anche nella sezione di Borgoforte non notiamo un particolare abbassamento del fondo. Dal punto di vista del problema altimetrico, quindi, la sezione pi interessante quella di Pontelagoscuro. Qui infatti possiamo vedere un abbassamento generalizzato di tutto il fondo, di circa 1 m, che possiamo ricondurre solo al dissesto generalizzato che avviene lungo lasta del Po.

Successivamente abbiamo preso dagli annali idrologici delle sezioni in esame la durata delle portate fino al 1990 e ci siamo costruiti un grafico che mette in relazione la percentuale di volume solido trasportato, calcolata con tale formula

Qi1,7 t

1,7 i

ti , con le relative portate.

SEZIONE 37 B BORETTO

Q
1944-1989

durate 1 10 30 60 91 135 182 274 355

9000 3700 2470 1860 1510 1180 953 673 392

frequenza Q i t i 1 5274876,1 9 10475758 20 11711562 30 10846591 31 7863619,7 44 7339256,9 47 5451999,3 92 5907632 91 2331458,6

1,7

Q1,7t i

1,7 i

ti

0,08 0,16 0,17 0,16 0,12 0,11 0,08 0,09 0,03

0,20 0,18 % Volume trasportato 0,16 0,14 0,12 0,10 0,08 0,06 0,04 0,02 0,00 0 2000 4000 Q 6000 8000 10000
Vol ume tr spor tato

SEZIONE 42 BORGOFORTE

Q
1925-1989

9000 3950 2720 2090 1710 1350 1100 776 446

durate 1 10 30 60 91 135 182 274 355

frequenza 1 9 20 30 31 44 47 92 91

Q t 5274876 0,065663 11707322 0,145736 13797396 0,171754 13224216 0,164619 9715275 0,120939 9226141 0,11485 6957696 0,086612 7525801 0,093684 2903425 0,036143

Q
1,7 i

ti

Q1,7t i

1,7 i

0,2 0,18 0,16 % Volume trasportato 0,14 0,12 0,1 0,08 0,06 0,04 0,02 0 0 2000 4000 Q 6000 8000 10000 Volume trasportato

SEZIONE 65 PONTELAGOSCURO

Q
1924-1989

9000 4170 2930 2250 1850 1480 1210 870 484

durate frequenza Q i t i 1 1 5274876 10 9 12837303 30 20 15656870 60 30 14991032 91 31 11105897 135 44 10786923 182 47 8181501 274 92 9140513 355 91 3336403

1,7

Q1,7t i

1,7 i

ti

0,057768 0,140588 0,171467 0,164175 0,121627 0,118133 0,0896 0,100103 0,036539

0,2 0,18 % VOLUME TRASPORTATO 0,16 0,14 0,12 0,1 0,08 0,06 0,04 0,02 0 0 2000 4000 Q 6000 8000 10000 Volume trasportato

CONSIDERAZIONI: Da questi grafici possiamo ricavarci la portata media che incide lalveo; ad esempio per la sezione di Boretto possiamo ritenere che le portate che sono indicative per il trasporto solido sono quelle che vanno da 953 a 3700 mc/s per una frequenza di 181 giorni.

Quindi sempre dagli annali idrologici abbiamo preso la scala numerica delle portate per le sezioni in esame negli ani 1950 e 1990 e le abbiamo messe a confronto. SEZIONE 37B: BORETTO
Anno 1950
PORTATA A.IDROM. 482 20,35 560 20,55 647 20,77 334 20,14 486 20,25 554 20,45 625 20,65 738 20,95 961 21,45 1250 21,95 1640 22,45 2130 22,95 3070 23,87

Anno 1990
PORTATA A.IDROM. PORTATA A.IDROM. 230 16,02 561 17,72 235 16,07 613 17,92 240 16,12 668 18,12 246 16,17 792 18,52 252 16,22 931 18,92 259 16,27 1080 19,32 266 16,32 1240 19,72 281 16,42 1400 20,12 298 16,52 1590 20,52 316 16,62 2000 21,32 334 16,72 2460 22,12 354 16,82 3000 22,92 375 16,92 3610 23,72 418 17,12 4330 24,52 464 17,32 5170 25,32 511 17,52 5990 26,02

Scala delle portate


25 23 21 19 17 15 -1000 1000 3000 5000 Portata mc/s Altezza idrometrica

1990 1950

SEZIONE 42 BORGOFORTE
Anno1950 PORTATA A.IDROM. 367 13,3 415 13,6 546 14,1 700 14,6 890 15,1 1100 15,6 1330 16,1 1580 16,6 1860 17,1 2240 17,6 2560 18 2910 18,4 3080 18,6 3190 18,72 Anno 1990 PORTATA A.IDROM. PORTATA A.IDROM. 318 11,67 687 13,34 320 11,69 747 13,54 326 11,74 810 13,74 332 11,79 954 14,14 339 11,84 1120 14,54 346 11,89 1290 14,94 354 11,94 1470 15,34 371 12,04 1670 15,74 389 12,14 1890 16,14 409 12,24 2400 16,94 430 12,34 2960 17,74 452 12,44 3630 18,54 475 12,54 4370 19,34 524 12,74 5210 20,14 575 12,94 6150 20,94 630 13,14 7000 21,6

Scala delle portate


25 20 15 10 5 0 0 2000 4000 Portata mc/s 6000 8000

Altezza idrometrica

A.IDROM.1950 A.IDROM. 1990

SEZIONE 65 PONTELAGOSCURO
Anno 1950
PORTATA A.IDROM. 400 3,31 460 3,51 590 3,91 750 4,31 950 4,71 1150 5,11 1350 5,51 1550 5,91 1780 6,31 2020 6,71 2260 7,11 2530 7,51 2900 8,01 3260 8,46

Anno 1990
PORTAT A 291 292 303 316 329 343 358 389 423 458 495 533 572 653 738 831 A.IDRO M. 1,1 1,11 1,16 1,21 1,26 1,31 1,36 1,46 1,56 1,66 1,76 1,86 1,96 2,16 2,36 2,56 PORTAT A 929 1030 1140 1360 1600 1850 2120 2400 2690 3310 3970 4720 5550 6510 7000 A.IDRO M. 2,76 2,96 3,16 3,56 3,96 4,36 4,76 5,16 5,56 6,3 7,16 7,96 8,76 9,56 9,95

Scala delle portate


12 10 Altezza idrometrica 8 6 4 2 0 0 2000 4000 Portata mc/s 6000 8000 A.IDROM. 1950 A.IDROM. 1990

CONSIDERAZIONI: Dallesame di questi grafici appare in maniera evidente come sia diminuita laltezza idrometrica nellarco di 40 anni. Dalla sezione di Boretto vediamo una diminuzione generalizzata di circa 2 m, da quella di Borgoforte labbassamento dellaltezza idrometrica di circa 1 m, mentre a Pontelagoscuro torna ad essere di 2 m La spiegazione di questabbassamento del livello idrometrico ovviamente da ricondurre allabbassamento dellalveo fluviale del fiume Po.

Fatte queste utili considerazioni da cui abbiamo visto di quanto si abbassato il fondo dellalveo del Po nelle sezioni in esame, utilizziamo il programma del professor Gary Parker , che come detto, valuta labbassamento o linnalzamento del fondo fluviale dovuto ad una mancanza o un incremento di apporto dei sedimenti, nella sezione di Boretto, per confrontare poi i risultati cos ottenuti con quelli ricavati dai grafici fatti in precedenza con i dati presi dagli annali idrologici. Per poter applicare il programma al caso in questione, occorre tuttavia fare alcune semplificazione, che ci porteranno a rappresentare il problema in maniera molto pi semplificata rispetto al caso reale, ma che tuttavia sono sufficienti per avere un indicazione sul comportamento dellalveo fluviale

SEMPLIFICAZIONI 1) Larghezza costante 2) Assenza della pianura inondabile ( flood plain) 3) Vengono utilizzate le formule di resistenza di Manning Strickler 4) Il materiale del letto preso per essere uniforme con la dimensione D 5) Lequazione di Exner di conservazione dei sedimenti basata su un calcolo del materiale totale del letto, che ottenuto tramite lequazione: qt = t ( s b *c ) nt RgD RgDD Per il trasporto dei materiali del letto del fiume Po vengono utilizzate le formule del trasporto di Engelund e Hansen (1967):

t =

0.05 , nt = 2.5, *c = 0, s = 1 Cf

6) La piena totale idrografica sostituita da un fattore di piena intermittente I f , cos che il fiume assunto per essere a flusso minimo per una frazione di tempo 1- I f . Nel lungo termine, quindi, la relazione tra il tempo attuale t e il tempo che in fiume in piena dato come: t f = I f t La valutazione del carico totale del materiale del letto come flusso di piena qt
2 dato in m

. Quindi il carico totale medio annuale dei sedimenti Gt dato

in milioni di tonnellate per anno: Gt = s qt BI f ta (1106 )

I primi valori richiesti in ingresso includono: - Portata di piena Q - Intermittenza I f - Canale di lunghezza B - Dimensione dei grani D - Porosit del letto P - Altezza di rugosit K c Pendenza del letto S

Poi abbiamo i parametri nelle condizioni ambiente: Profondit di flusso H Numero di Shields * Numero di Einstein q* Volume dei sedimenti trasportati per unit di larghezza qt La stima annuale dei sedimenti trasportati in tonnellate per anno Gt

Successivamente vengono richiesti in ingresso i dati delle condizioni ultime causate da una modifica della frazione dei sedimenti in ingresso: Media annuale del trasporto del materiale del letto ad un t0 da monte Gt f La stima del volume dei sedimenti trasportati per unit di larghezza imposta da monte qt f Numero di Shields per lequilibrio ultimo ult*

Pendenza ultima per cui il letto aggrada o degrada Sult Profondit ultima di flusso H ult

I Parametri ausiliari sono: - Coefficiente di resistenza nella relazione di Manning-Strickler r = 7,66 - Coefficiente nella relazione del trasporto dei sedimenti t =13,39 - Esponente nella relazione del trasporto dei sedimenti t =2,5 - Tensione critica di Shields *c =0 - Frazione di resistenza al taglio del letto che lattrito alla parete s =1

Per poter utilizzare tale programma ci occorrono ovviamente i dati della sezione in cui vogliamo calcolare labbassamento, che in questo caso come abbiamo detto Boretto:
S37 B- BORETTO
40

QUOTA (m s.m.)

30 Q. TERRENO 2005 Q. TERRENO 1999 2000-2500mc/s 20

10 -10 190 390 590 790 990 1190 1390 1590 1790 1990 2190 2390 2590 2790 PROGRESSIVA (m)

Larghezza del canale : B = 240 m Portata di piena Q f : 3000 mc/s

Calculation of River Bed Elevation Variation with Normal Flow Assumption Calculation of ambient river conditions (before imposed change) Assumed parameters Qf 3000 m^3/s Flood discharge If B D p 0,7 240 m 0,5 mm 0 150 mm 0,000085 0,085 Ambient Bed Slope Roughness Height Intermittency Channel Width Grain Size Bed Porosity kc S The colored boxes: indicate the parameters you must specify. The rest are computed for you.

(Qf) (Inter) (B) (D) (lamp) (kc) (S)

If bedforms are absent, set kc = ks, where ks = nk D and nk is an order-one factor (e.g. 3).

Otherwise set kc = an appropriate value including the effects of bedforms. ks Cf 35,3399 0,00373

Computed parameters at ambient conditions Cz [-] chi [m^.5/s] H 9,308753 m Flow depth (at flood) 16,3649 51,2562 * 0,959084 Shields number (at flood) q* 12,06246 Einstein number (at flood) 0,000543 m^2/s Volume sediment transport rate per unit width (at flood) qt Gt 7,62E+06 tons/a

mc/s kg/s kg/mc 0,13022 345,084 0,11503 mc/a

Ambient annual sediment transport rate in tons per annum (averaged over entire year)

2,88E+06

Calculation of ultimate conditions imposed by a modified rate of sediment input Gtf 5,34E+06 tons/a 0,00038 m^2/s 0,831564 6,93E-05 9,895691 m qtf ult Sult Hult

Imposed annual sediment transport rate fed in from upstream (which must all be carried during floods) 2,01E+06 Upstream imposed volume sediment transport rate per unit width (at flood) 241,559 0,08052 0,09115 Ultimate equilibrium Shields number (at flood) Ultimate slope to which the bed must aggrade Ultimate flow depth (at flood) Click the button to perform a calculation

Calculation of time evolution toward this ultimate state L qt,g x t 200000 0,00038 2,00E+03 0,01 m m^2/s m year length of reach Ntoprint sediment feed rate (during floods) at ghost node Nprint spatial step M au time step Duration of calculation 500 10 100 0,5 50 5

Number of time steps to printout Number of printouts Intervals Here 1 = full upwind, 0.5 = central difference years

Bed evolution
18 16 14

0 yr 5 yr 10 yr 15 yr 20 yr 25 yr 30 yr 35 yr

Elevation in m

12 10 8 6 4 2 0 0 50000 100000 150000 200000

40 yr 45 yr 50 yr Ultim ate

Distance in m

CONSIDERAZIONI: Attraverso lutilizzo di questo programma, notiamo come negli ultimi 50 anni il letto del fiume Po, nella sezione di Boretto, si sia evoluto, abbassandosi di circa 2 metri. Ora se lo andiamo a confrontare con labbassamento rilevato dagli annali idrologici, notiamo come labbassamento calcolato con il programma sia abbastanza paragonabile al reale :

Scala delle portate


25 23 21 19 17 15 -1000 Altezza idrometrica

2005 1990 1950

1000

3000

5000

Portata mc/s

Detto quindi della veridicit dei risultatati ottenuti con la nostra applicazione interessante constatare come i cambiamenti del letto del fiume siano dovuti ad un arrivo dei materiali nella sezione considerata differente rispetto a quelli di partenza. Difatti, se Gt = Gt f , non dovrebbe accadere nulla; se Gt f Gt il letto dovrebbe aggradare, in quanto si verifica un maggior apporto di sedimenti, ad esempio per materiale portato dagli affluenti; infine avremo un abbassamento se Gt f Gt . Nel nostro caso Gt 7.620.000 tonnellate allanno, mentre Gt f di 5.340.000 tonnellate allanno ( che corrispondono a circa 3.000.000 di mc) e quindi lalveo subisce un abbassamento. Questo minor apporto di sedimenti e riconducibile alle problematiche riguardanti il dissesto altimetrico che abbiamo trattatati in precedenza, ed in particolar modo al prelievo di inerti che si avuto nel fiume Po.

CONCLUSIONE: In questa trattazione abbiamo quindi analizzato brevemente le leggi che regolano il moto e il traporto fluviale, per poi passare ad elencare le problematiche che possono interessare maggiormente anche da un punto di vista economico, come ad esempio lerosione alla base delle pile e alle spalle dei ponti. Le considerazioni pi interessanti e che ritengo possano essere oggetto di ulteriori approfondimenti sono tuttavia quelle riguardanti labbassamento del letto fluviale del fiume Po. Tale abbassamento, che come si evince dallultima parte della tesi, sia dallanalisi dei grafici che dai risultati ottenuti con il programma, negli ultimi 50 anni stato di circa 2 m, e ci , come ho pi volte detto, da ricondursi all enorme prelievo di inerti che si verificato nel corso del tempo dallalveo fluviale. Avendo inoltre visto quale sia limportanza della rete idroviaria del fiume Po, che garantisce unimportante via di trasporto sia commerciale che turistica, a livello economico, e avendo constatato che rispetto agli altri paesi lutilizzo della navigazione interna in Italia sia purtroppo ancora utilizzata, con la conseguenza che per il futuro non si potr fare altro se non incentivarla, appare evidente limportanza di garantire un equilibrio dei fondali per una navigabilit costante durante lanno.

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