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1. CALCOLO DELLE SPINTE
1.1 Introduzione
Il calcolo della spinta sui blocchi di ancoraggio avviene sulla base dei seguenti
parametri:
• Portata massima in condotta: 0,60 m3/s;
• Diametro interno della condotta: 0,60 m;
• Lunghezza del blocco di ancoraggio: 6,25 m;
• Spessore della condotta: 13 mm.
L'equazione utilizzata per il calcolo delle spinte sui blocchi è l'equazione di
equilibrio globale dinamico, da applicare ad un volume di controllo pari alla
dimensione del blocco, che in termini vettoriali assume la seguente forma:
P + FC + ME – MU = 0
in cui:
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• P è il peso del liquido all'interno del volume di controllo, corrispondente al
tratto di condotta di lunghezza pari alla lunghezza del blocco di ancoraggio;
• FC è la spinta idrostatica, generata dalla pressione in condotta;
• ME ed MU sono i momenti della quantità di moto entrante ed uscente
I momenti della quantità di moto sono identici in valore assoluto ma differenti in
verso, e sono dati dalla seguente espressione:
M e=M u=ϱ⋅Q⋅U
in cui:
• ρ = densità dell'acqua = 1.000 kg/m³;
• Q = portata d'acqua = 0,60 m3/s;
• U = velocità, calcolata in corrispondenza della portata massima = 2,12 m/s.
I termini del peso del liquido e della quantità di moto, essendo invarianti la
dimensione dei blocchi di ancoraggio e le velocità all'interno della condotta, sono
identici per ciascun blocco, e valgono rispettivamente:
• P = 17,27 kN;
• ME = MU = 1,27 kN.
Considerati i valori limitati della velocità e del peso, il calcolo della spinta totale
può essere ricondotto, in una situazione simile, al calcolo della spinta idrostatica. La
situazione più critica si verifica, anzi, quando l'acqua non è in movimento e tali spinte
idrostatiche risultano massime, mentre le quantità di moto sono nulle.
L'equazione si riduce pertanto alla seguente forma:
FC = 0
in cui il termine FC rappresenta la somma vettoriale delle spinte idrostatiche
agenti nella sezione di monte (sezione A) e nella sezione di valle (sezione B) del
volume di controllo:
F(A)+ F(B) = 0
in cui si può considerare F(A) in modulo uguale a F(B) e pari a:
D2
F=⋅h⋅
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dove il termine “D” è il diametro della tubazione mentre il termine “h” è pari ai
metri di colonna d'acqua in corrispondenza del blocco.
In ogni caso, le ragioni esposte portano al calcolo della spinta totale agente su
un blocco di ancoraggio come la composizione delle spinte idrostatiche agenti sulle
sezioni di monte e di valle del blocco stesso.
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1.3 Spinte sui blocchi di ancoraggio
Tabella 1.1.: Spinte totali in corrispondenza dei blocchi di ancoraggio in assenza di colpo d'ariete.
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D2
F=⋅h⋅ ⋅2 sen
4 2
Le spinte in corrispondenza dei blocchi 5 e 6 sono così determinate:
5 973,78
6 978,56
Tabella 1.2.: Spinte totali in corrispondenza dei blocchi di ancoraggio 5 e 6 in assenza di colpo d'ariete.
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a=
e
ϱ
1
e⋅D
E⋅s
• e = modulo di comprimibilità cubica del liquido = 2.030.000.000 N/m²;
• ρ = densità dell'acqua = 1.000 kg/m³;
• D ed s rispettivamente diametro e spessore della condotta indicati in
precedenza.
Il calcolo del valore di Δp avviene in funzione della lunghezza della condotta nel
tratto compreso tra il blocco di ancoraggio considerato e il sito di centrale,
considerando pertanto la massima sovrappressione generata. Il termine della
lunghezza rappresenta peraltro l'unico elemento distintivo tra i blocchi di ancoraggio
1 e 2 (situati rispettivamente 1.901 m e 1.822 m a monte della centrale) e i blocchi 3
e 4 (rispettivamente 318 e 305 m a monte della centrale). A scopo cautelativo, si
sono comunque usate le seguenti lunghezze:
• L = 1.901 m per entrambi gli ancoraggi 1 e 2;
• L = 318 m per entrambi gli ancoraggi 3 e 4;
• L = 300 m per entrambi gli ancoraggi 5 e 6.
I risultati relativi alle sovrappressioni sono contenuti nella seguente tabella:
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verticale (ripetendo pertanto il calcolo precedentemente descritto, diverso per i
blocchi di ancoraggio 1, 2, 3 e 4 rispetto ai blocchi di ancoraggio 5 e 6), si ottengono
pertanto i seguenti valori di spinta totale:
Tabella 1.4.: Spinte totali in corrispondenza dei blocchi di ancoraggio 1-4 con colpo d'ariete.
5 975,93
6 980,21
Tabella 1.5.: Spinte totali in corrispondenza dei blocchi di ancoraggio 5 e 6 con colpo d'ariete.
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• T = tempo della manovra di chiusura;
• L = Lunghezza della condotta = 3.935 m;
• a = velocità di propagazione dell'onda di pressione.
La velocità di propagazione dell'onda di pressione del colpo d'ariete è
determinata con l'espressione:
a=
1
⋅D
E⋅s
in cui:
• ε = modulo di comprimibilità adiabatica = 2·108 kg/m2 ;
• D = diametro interno della tubazione = 0,600 m;
• ρ = densità dell'acqua = 1.000 kg/m3;
• E = modulo di elasticità dell'acciaio della condotta = 210·109 Pa;
• s = spessore del tubo, in prima approssimazione pari a 9,6 mm (spessore
commerciale).
Il valore di “a” ottenuto è pari a 1.186 m/s. Dal calcolo emerge che la manovra
del dispositivo di apertura e chiusura del flusso idraulico nella condotta è definita
brusca se avviene in meno di 6,64 secondi.
Premesso che i dispositivi di interruzione del flusso della portata presenti nel
locale turbine non consentono la chiusura in meno di 40 secondi (si tratta pertanto di
manovre lente), la verifica della condotta viene eseguita nel caso di chiusura
istantanea, sulla base della seguente espressione:
p=⋅a⋅U 0
Considerato il termine “U0”, che corrisponde alla velocità nella condotta, ovvero
2,12 m/s, la sovrappressione massima risulta pari a 259 m di colonna d'acqua.
La NORMA UNI 1285/68 e la Circolare n. 2136 del Ministero dei Lavori Pubblici
stabiliscono lo spessore s che deve avere la tubazione in funzione della pressione di
esercizio pE. La NORMA UNI prevede la formula seguente:
p E⋅DE 100
s= s 0⋅
2⋅ amm⋅z pE 100−a
in cui:
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• DE = diametro esterno della tubazione = 0,609 m;
• s0 = spessore addizionale = 1 mm;
• a = tolleranza di fabbricazione in percentuale sullo spessore del tubo;
• z = coefficiente di efficienza della saldatura = 1;
• σAMM = tensione ammissibile del materiale.
La tensione ammissibile è assunta prevedendo un coefficiente di sicurezza K
non inferiore a 1,6 sul carico di snervamento RS e a 2,3 sul carico di rottura R: la
tensione ammissibile risulta essere il valore minimo tra i due calcolati.
La Circolare n. 2136 del Ministero dei Lavori Pubblici prevede l'utilizzo della
Formula di Mariotte, ovvero:
pE⋅DE
s=
R
2⋅ S
K3
in cui:
• RS = carico di snervamento dell'acciaio;
• K3 = coefficiente di sicurezza non inferiore a 2.
Il calcolo dello spessore avviene considerando il valore più alto tra i due
spessori ottenuti dalle due formulazioni proposte.
Gli spessori ottenuti dalle formule sopra riportate sono fortemente influenzati
dalla tipologia di acciaio con il quale sono realizzate le condotte. In particolare, si
prevede di utilizzare tre tipologie di acciaio:
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Al fine di assicurare la resistenza delle condotte, in considerazione
dell'incremento di pressione che si verifica procedendo dall'opera di presa verso la
centrale di produzione, si prevede di suddividere il tracciato della condotta forzata in
6 tratti a differente spessore e/o caratteristiche meccaniche di resistenza.
Il risultato di tale modo di operare consente di giungere al seguente calcolo
degli spessori della tubazione nei diversi tratti:
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