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SOMMARIO

1. CALCOLO DELLE SPINTE...........................................................................2


1.1 Introduzione..........................................................................................2
1.2 Metodo di calcolo..................................................................................2
1.3 Spinte sui blocchi di ancoraggio............................................................4
1.3.1 Spinte idrostatiche sui blocchi di ancoraggio 1, 2, 3 e 4...................................................4
1.3.2 Spinte idrostatiche sui blocchi di ancoraggio 5 e 6...........................................................4
1.3.3 Sovrappressioni generate dal colpo d'ariete.....................................................................5
1.3.4 Spinte complessive sui blocchi di ancoraggio..................................................................6

2. DIMENSIONAMENTO DELLO SPESSORE DELLA CONDOTTA................7


2.1 Calcolo delle pressioni in condotta........................................................7
2.2 Calcolo dello spessore della tubazione.................................................8
2.2.1 Metodo di calcolo.............................................................................................................8
2.2.2 Calcoli degli spessori e scelta dei materiali......................................................................9

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1. CALCOLO DELLE SPINTE

1.1 Introduzione

La condotta forzata dell'impianto idroelettrico si sviluppa per buona parte al di


sotto delle strade provinciali n. 333 e n. 112, seguendone esattamente il tracciato, ad
eccezione dei primi 1.000 m a valle dell'opera di presa.
In realtà, in corrispondenza di due tornanti della S.P. 333 la condotta non
segue il tracciato stradale ma si sviluppa per un breve tratto lungo il versante. Tale
variazione comporta un incremento sensibile della curvatura, e pertanto la
realizzazione di appositi blocchi di ancoraggio che consentano di contrastare in
modo efficace l'importante componente di spinta che si genera.
Le sezioni in cui saranno posizionati i blocchi di ancoraggio sono individuate
nell'elaborato “2.1 Planimetria su C.T.R.” contenuta nel presente Progetto Esecutivo
Operativo e corrispondono alle sezioni 12 e 14 (blocco n° 1 e blocco n° 2) in
prossimità del primo “taglio” di tornante, e alle sezioni 52 e 53 (blocco n° 3 e blocco
n° 4) in corrispondenza del secondo “taglio”.
Appena a monte e a valle del ponte canale in progetto, inoltre, si prevede il
posizionamento di due ulteriori blocchi di ancoraggio (blocco n° 5 e blocco n° 6), al
fine di assorbire le spinte che si verificano in corrispondenza delle curve della
condotta e anche della Strada Provinciale.
Si presentano nel seguito i calcoli relativi alle spinte sui blocchi di ancoraggio,
anche in presenza di colpo d'ariete.

1.2 Metodo di calcolo

Il calcolo della spinta sui blocchi di ancoraggio avviene sulla base dei seguenti
parametri:
• Portata massima in condotta: 0,60 m3/s;
• Diametro interno della condotta: 0,60 m;
• Lunghezza del blocco di ancoraggio: 6,25 m;
• Spessore della condotta: 13 mm.
L'equazione utilizzata per il calcolo delle spinte sui blocchi è l'equazione di
equilibrio globale dinamico, da applicare ad un volume di controllo pari alla
dimensione del blocco, che in termini vettoriali assume la seguente forma:
P + FC + ME – MU = 0
in cui:

2
• P è il peso del liquido all'interno del volume di controllo, corrispondente al
tratto di condotta di lunghezza pari alla lunghezza del blocco di ancoraggio;
• FC è la spinta idrostatica, generata dalla pressione in condotta;
• ME ed MU sono i momenti della quantità di moto entrante ed uscente
I momenti della quantità di moto sono identici in valore assoluto ma differenti in
verso, e sono dati dalla seguente espressione:
M e=M u=ϱ⋅Q⋅U
in cui:
• ρ = densità dell'acqua = 1.000 kg/m³;
• Q = portata d'acqua = 0,60 m3/s;
• U = velocità, calcolata in corrispondenza della portata massima = 2,12 m/s.
I termini del peso del liquido e della quantità di moto, essendo invarianti la
dimensione dei blocchi di ancoraggio e le velocità all'interno della condotta, sono
identici per ciascun blocco, e valgono rispettivamente:
• P = 17,27 kN;
• ME = MU = 1,27 kN.
Considerati i valori limitati della velocità e del peso, il calcolo della spinta totale
può essere ricondotto, in una situazione simile, al calcolo della spinta idrostatica. La
situazione più critica si verifica, anzi, quando l'acqua non è in movimento e tali spinte
idrostatiche risultano massime, mentre le quantità di moto sono nulle.
L'equazione si riduce pertanto alla seguente forma:
FC = 0
in cui il termine FC rappresenta la somma vettoriale delle spinte idrostatiche
agenti nella sezione di monte (sezione A) e nella sezione di valle (sezione B) del
volume di controllo:
F(A)+ F(B) = 0
in cui si può considerare F(A) in modulo uguale a F(B) e pari a:
 D2
F=⋅h⋅
4
dove il termine “D” è il diametro della tubazione mentre il termine “h” è pari ai
metri di colonna d'acqua in corrispondenza del blocco.
In ogni caso, le ragioni esposte portano al calcolo della spinta totale agente su
un blocco di ancoraggio come la composizione delle spinte idrostatiche agenti sulle
sezioni di monte e di valle del blocco stesso.

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1.3 Spinte sui blocchi di ancoraggio

1.3.1 Spinte idrostatiche sui blocchi di ancoraggio 1, 2, 3 e 4

In corrispondenza dei blocchi di ancoraggio 1, 2, 3 e 4 la condotta forzata


percorre una curvatura che è sia planimetrica (la tubazione “taglia” il tornante della
S.P. 333), sia altimetrica (la tubazione si immette su di un versante a forte
pendenza).
Calcolata come descritto la spinta idrostatica nelle sezioni A e B, si
determinano le componenti verticale ed orizzontale di ciascuna delle due spinte e le
si somma vettorialmente.
Le componenti sono ottenute proiettando le spinte sul piano orizzontale, in
considerazione di un angolo con l'orizzontale che nel caso dei blocchi 1 e 2 risulta
essere pari a 34°, mentre nel caso dei blocchi 3 e 4 risulta pari a 45°.
Ciascuno dei 4 blocchi di ancoraggio presenta invece una curvatura
sull'orizzontale pari a 50°.
Si ottengono così le spinte orizzontali e verticali in corrispondenza di ciascuno
dei blocchi di ancoraggio e, di conseguenza, la spinta totale:

BLOCCO SPINTA H [kN] SPINTA V [kN] SPINTA TOTALE [kN]

1 356,37 249,48 435,02

2 480,33 336,26 586,33

3 834,22 758,34 1.127,38

4 860,08 781,85 1.162,34

Tabella 1.1.: Spinte totali in corrispondenza dei blocchi di ancoraggio in assenza di colpo d'ariete.

1.3.2 Spinte idrostatiche sui blocchi di ancoraggio 5 e 6

I blocchi di ancoraggio 5 e 6, in prossimità del ponte canale in progetto, si


rendono necessari in quanto la deviazione planimetrica della strada provinciale e del
tracciato della condotta risultano essere significativi.
Verranno predisposti due blocchi di ancoraggio, rispettivamente a monte e a
valle del ponte canale, per contenere la spinta trasversale dovuta ad una curvatura
solo planimetrica del tracciato.
In questa circostanza, è sufficiente per il calcolo della spinta l'applicazione della
seguente formula:

4
 D2 
F=⋅h⋅ ⋅2 sen
4 2
Le spinte in corrispondenza dei blocchi 5 e 6 sono così determinate:

BLOCCO SPINTA TOTALE [kN]

5 973,78

6 978,56

Tabella 1.2.: Spinte totali in corrispondenza dei blocchi di ancoraggio 5 e 6 in assenza di colpo d'ariete.

1.3.3 Sovrappressioni generate dal colpo d'ariete

Il calcolo delle sovrappressioni che si generano in caso di colpo d'ariete nella


condotta si valuta considerando un tempo di chiusura pari a 40 secondi,
corrispondente al tempo necessario per l'arresto del funzionamento della turbina
Pelton situata all'interno dell'edificio di centrale. La valvola di chiusura della centrale
è infatti la più lontana tra quelle presenti lungo il tracciato (in corrispondenza dei
pozzetti di intercettazione), ed è pertanto quella la cui chiusura produce la massima
sovrappressione in corrispondenza dei blocchi di ancoraggio.
Si utilizza in tal senso la formula Allievi-Michaud, valida in caso di manovra
“lenta” ossia quando il tempo di chiusura t (in questo caso 40 secondi) è maggiore
alla durata di fase T (tempo impiegato dall'onda di pressione a percorrere in andata
e ritorno l'intero tratto di condotta). La formula è la seguente:
2⋅L⋅U 0
 p=
t
dove:
• Δp = sovrappressione massima (Pa);
• L = Lunghezza della condotta;
• U0 = velocità iniziale dell'acqua (2,12 m/s);
• t = tempo di chiusura = 40 s.
sapendo che la durata di fase T è pari a:
2⋅L
T=
a
in cui il termine “a” corrisponde alla velocità di propagazione della
perturbazione nella condotta (m/s):

5
a=
e
ϱ 
1
e⋅D
E⋅s
• e = modulo di comprimibilità cubica del liquido = 2.030.000.000 N/m²;
• ρ = densità dell'acqua = 1.000 kg/m³;
• D ed s rispettivamente diametro e spessore della condotta indicati in
precedenza.
Il calcolo del valore di Δp avviene in funzione della lunghezza della condotta nel
tratto compreso tra il blocco di ancoraggio considerato e il sito di centrale,
considerando pertanto la massima sovrappressione generata. Il termine della
lunghezza rappresenta peraltro l'unico elemento distintivo tra i blocchi di ancoraggio
1 e 2 (situati rispettivamente 1.901 m e 1.822 m a monte della centrale) e i blocchi 3
e 4 (rispettivamente 318 e 305 m a monte della centrale). A scopo cautelativo, si
sono comunque usate le seguenti lunghezze:
• L = 1.901 m per entrambi gli ancoraggi 1 e 2;
• L = 318 m per entrambi gli ancoraggi 3 e 4;
• L = 300 m per entrambi gli ancoraggi 5 e 6.
I risultati relativi alle sovrappressioni sono contenuti nella seguente tabella:

BLOCCO a [m/s] T [s] Δp [kPa] Δh [m]

1-2 1.186 3,21 204,26 20,82

3-4 1.186 0,54 34,09 3,48

5-6 1.186 0,51 32,17 3,28

Tabella 1.3.: Parametri di calcolo e sovrappressioni generate dal colpo d'ariete.


Un tempo di chiusura di 40 secondi è ampiamente superiore al ritmo della
condotta (sempre inferiore ai 4 s) e quindi è giustificato l'uso della formula di Allievi-
Michaud.
Si ottengono così le sovrappressioni per ciascuno dei blocchi di ancoraggio, da
sommare a quelle determinate in precedenza per ottenere la spinta complessiva.

1.3.4 Spinte complessive sui blocchi di ancoraggio

Il valore del “Δh” contenuto in tabella 1.3 va sommato al valore di “h”


nell'equazione della spinta idrostatica.
Calcolando nuovamente le componenti della spinta sui piani orizzontale e

6
verticale (ripetendo pertanto il calcolo precedentemente descritto, diverso per i
blocchi di ancoraggio 1, 2, 3 e 4 rispetto ai blocchi di ancoraggio 5 e 6), si ottengono
pertanto i seguenti valori di spinta totale:

BLOCCO SPINTA H [kN] SPINTA V [kN] SPINTA TOTALE [kN]

1 402,46 281,74 491,28

2 524,51 367,18 640,26

3 841,72 765,16 1.137,52

4 867,15 788,28 1.172,90

Tabella 1.4.: Spinte totali in corrispondenza dei blocchi di ancoraggio 1-4 con colpo d'ariete.

BLOCCO SPINTA TOTALE [kN]

5 975,93

6 980,21

Tabella 1.5.: Spinte totali in corrispondenza dei blocchi di ancoraggio 5 e 6 con colpo d'ariete.

I dimensionamenti dei blocchi, definiti all'interno degli elaborati strutturali, sono


stati eseguiti sulla base dei calcoli riportati ed in particolare sulla base del contenuto
delle tabelle 1.4 e 1.5.

2. DIMENSIONAMENTO DELLO SPESSORE DELLA CONDOTTA

2.1 Calcolo delle pressioni in condotta

La pressione interna massima della condotta si ottiene in corrispondenza della


centrale di produzione, dove si raggiunge un valore pari a 471,50 m di colonna
d'acqua al lordo delle perdite di carico, corrispondenti a 4.625 kPa.
A tale valore va aggiunta la componente relativa al colpo d'ariete generato dalla
chiusura della valvola localizzata in prossimità della turbina Pelton all'interno
dell'edificio di centrale.
La pressione interna massima è raggiunta quando la condotta, è chiusa
bruscamente. In questo caso si verifica il colpo d'ariete che aumenta la pressione
statica del fluido. La chiusura è definita brusca se:
2⋅L
T
a
dove:

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• T = tempo della manovra di chiusura;
• L = Lunghezza della condotta = 3.935 m;
• a = velocità di propagazione dell'onda di pressione.
La velocità di propagazione dell'onda di pressione del colpo d'ariete è
determinata con l'espressione:

a=




1
⋅D
E⋅s
in cui:
• ε = modulo di comprimibilità adiabatica = 2·108 kg/m2 ;
• D = diametro interno della tubazione = 0,600 m;
• ρ = densità dell'acqua = 1.000 kg/m3;
• E = modulo di elasticità dell'acciaio della condotta = 210·109 Pa;
• s = spessore del tubo, in prima approssimazione pari a 9,6 mm (spessore
commerciale).
Il valore di “a” ottenuto è pari a 1.186 m/s. Dal calcolo emerge che la manovra
del dispositivo di apertura e chiusura del flusso idraulico nella condotta è definita
brusca se avviene in meno di 6,64 secondi.
Premesso che i dispositivi di interruzione del flusso della portata presenti nel
locale turbine non consentono la chiusura in meno di 40 secondi (si tratta pertanto di
manovre lente), la verifica della condotta viene eseguita nel caso di chiusura
istantanea, sulla base della seguente espressione:
 p=⋅a⋅U 0
Considerato il termine “U0”, che corrisponde alla velocità nella condotta, ovvero
2,12 m/s, la sovrappressione massima risulta pari a 259 m di colonna d'acqua.

2.2 Calcolo dello spessore della tubazione

2.2.1 Metodo di calcolo

La NORMA UNI 1285/68 e la Circolare n. 2136 del Ministero dei Lavori Pubblici
stabiliscono lo spessore s che deve avere la tubazione in funzione della pressione di
esercizio pE. La NORMA UNI prevede la formula seguente:
p E⋅DE 100
s= s 0⋅
2⋅ amm⋅z pE 100−a
in cui:

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• DE = diametro esterno della tubazione = 0,609 m;
• s0 = spessore addizionale = 1 mm;
• a = tolleranza di fabbricazione in percentuale sullo spessore del tubo;
• z = coefficiente di efficienza della saldatura = 1;
• σAMM = tensione ammissibile del materiale.
La tensione ammissibile è assunta prevedendo un coefficiente di sicurezza K
non inferiore a 1,6 sul carico di snervamento RS e a 2,3 sul carico di rottura R: la
tensione ammissibile risulta essere il valore minimo tra i due calcolati.
La Circolare n. 2136 del Ministero dei Lavori Pubblici prevede l'utilizzo della
Formula di Mariotte, ovvero:
pE⋅DE
s=
R
2⋅ S
K3
in cui:
• RS = carico di snervamento dell'acciaio;
• K3 = coefficiente di sicurezza non inferiore a 2.
Il calcolo dello spessore avviene considerando il valore più alto tra i due
spessori ottenuti dalle due formulazioni proposte.

2.2.2 Calcoli degli spessori e scelta dei materiali

Gli spessori ottenuti dalle formule sopra riportate sono fortemente influenzati
dalla tipologia di acciaio con il quale sono realizzate le condotte. In particolare, si
prevede di utilizzare tre tipologie di acciaio:

Tipo di acciaio Carico di rottura R Carico di snervamento RS


2
[N/mm ] [N/mm2]

Fe 360 360 235

Fe 410 410 255

Fe 510 510 355

Tabella 2.1.: Caratteristiche degli acciai utilizzati per la condotta forzata.

Si tratterà di un acciaio con rivestimento esterno bituminoso secondo la norma


UNI-ISO 5256 ( classe IV spessore 6 mm ) e interno in resine epossidiche atossiche
conformi al D.M. n° 174/2004 (spessore minimo 250 micron).

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Al fine di assicurare la resistenza delle condotte, in considerazione
dell'incremento di pressione che si verifica procedendo dall'opera di presa verso la
centrale di produzione, si prevede di suddividere il tracciato della condotta forzata in
6 tratti a differente spessore e/o caratteristiche meccaniche di resistenza.
Il risultato di tale modo di operare consente di giungere al seguente calcolo
degli spessori della tubazione nei diversi tratti:

Tratto Lunghezza [m] Pressione [m] Acciaio s1 [mm] s2 [mm]

1 413 0 – 10 Fe 360 6,4 6,8

2 1.178 10 – 151 Fe 360 9,2 10,4

3 363 151 – 251 Fe 410 9,7 11,1

4 653 251 - 308 Fe 510 8,5 9,5

5 888 308 – 404 Fe 510 9,8 11,1

6 440 404 – 473 Fe 510 10,7 12,3

Tabella 2.2.: Calcolo dello spessore della tubazione.

Lo spessore s1 è lo spessore calcolato con la formula dettata dalla NORMA UNI


1285/68, mentre lo spessore s2 è ottenuto con la formula di Mariotte (Circolare 2136
del Ministero dei Lavori Pubblici).
Si prevede, pertanto, la posa della tubazione sulla base degli spessori indicati
nell'ultima colonna di tabella 2.2, calcolati sulla base della Circolare Ministeriale.

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