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TED-2021

Cenni di Idrologia

Marco Pilotti
Professore di Idraulica, DICATAM,
Università degli Studi di Brescia

marco.pilotti@unibs.it
Il motore primo
La conseguenza sul ciclo dell’acqua
flussi equivalenti medi di acqua sugli oceani e sulle terre emerse: cm/anno/mq
Tempi caratteristici di permanenza dell’acqua
Precipitazione media annua a scala planetaria

Fonte: Le Scienze
Precipitazione media annua a Brescia (isoiete medie annue – graduazione 25 mm)
Misura della precipitazione: pluviometro e pluviografo a bascula

Pluviografo a bascula
• misura la cumulata di pioggia con basculate ogni 0.2 mm
• Registra quindi solo il tempo tra ciascuna basculata
• Fornisce l’intensità di pioggia «istantanea», ovvero lo
ietogramma, i(t)
• A pennino o con memoria elettronica

Pluviometro
• Standard italiano: A=0.1 mq
• h = V/A
• h misurata ogni 24 ore (alle 9) e attribuita
al giorno precedente.
• Fornisce l’intensità di pioggia media giornaliera
i= mm/24ore
• Adatto a bilanci idrici o calcolo di portata su bacini
molto grandi
• Le massime intensità istantanee sono necessariamente
sottostimate
Esempio

Esempio
Un pluviografo a bascula registra 10 basculate risettivamente ogni 10, 5 e 25 minuti.
• Determinare l’intensità di pioggia media durante i tre intervalli di pioggia e l’intensità media complessiva
nella durata complessiva dell’evento
• Determinare il volume di pioggia caduto sul parcheggio di 10000 mq dove lo strumento è posto, in funzione
del tempo e le corrispondenti portate liquide da allontanare
• Si dimensioni una condotta in calcestruzzo (ks = 70), posata con pendenza 0.003 m/m, che sia in grado di
allontanare la portata con franco adeguato

Risoluzione
10 basculate corrispondono a 2 mm di pioggia. L’intensità risulta quindi

i1 = 2/(10*60) = 0.00333 mm/sec = 12 mm/ora


I2 = 2/(5*60) = 0.00667 mm/sec = 24 mm/ora
I3 = 2/(25*60) = 0.00133 mm/sec = 4.8 mm/ora
A queste intensità corrispondono le portate medie di pioggia di Q1 = (0.00333*10000)= 33.3 L/s, Q2 = 66.7 L/s
e Q3 = 13.3 L/s

i_media = 6/(40*60) = 0.0025 mm/sec = 9 mm/ora

Il volume di pioggia caduto sul parcheggio è: (0.002*10000= 20 mc) in 10, 5 e 25 minuti. Complessivamente 60
mc
Esempio

• Si dimensioni una condotta in calcestruzzo (ks = 70), posata con pendenza 0.003 m/m, che sia in grado di
allontanare la portata con franco adeguato

Q2 = 66.7 L/s
Misura della precipitazione: posizione degli strumenti

La misura effettuata è locale: quindi

• Attenzione agli effetti di schermo esercitata da vegetazione, edifici o altri manufatti


• La turbolenza esercitata dalla geometria del contorno può alterare la misura: scegliere luoghi aperti
• La dimensione della bocca ha un effetto non trascurabile. La misura rappresenta infatti la pioggia media su
un’ area
• La misura è puntuale. Si può considerare pienamente rappresentativa su un intorno limitato dello strumento
(il parcheggio dell’esempio). Su aree più ampie si pone un problema di calcolo della pioggia
• Isoiete e topoieti
Misura della precipitazione: precipitazione areale a scala di bacino

Tracciamento delle isoiete

• Tracciamento delle linee di livello del solido di precipitazione. Ogni isoieta è associate ad una eguale
intensità o altezza di precipitazione
• 𝐴 = ∑ 𝑎𝑗 con m numero delle fasce ad eguale altezza di precipitazione (potenzialmente minore del
numero n delle misure)
• L’intensità di pioggia areale è 𝐼 = ∑ con ii intensità o altezza associate alla fascia i-esima
• è il peso di ciascuna fascia
• Il tracciamento va ripetuto ad ogni nuovo set di intensità poiché cambia la forma del solido di pioggia
• Generalmente più adatto a zone con gradienti orografici di precipitazione
Misura della precipitazione: precipitazione areale a scala di bacino

Topoieti o poligoni di Thyssen

• Ogni poligono ha un area aj che si suppone ben rappresentata dalla misura dell’intensità ij allo strumento j-
simo
• 𝐴 = ∑ 𝑎𝑗 con n numero degli strumenti o dei poligoni
• L’intensità di pioggia areale è 𝐼 = ∑
• è il peso di ciascun poligono
• Se ci sono molti strumenti equispaziati equivale ad una media aritmetica
• Il calcolo va fatto una volta sola e si applica poi ad ogni nuovo set di intensità
Linee Segnalatrici di Probabilità Pluviometrica (LSPP)

• Le linee Segnalatrici di Possibilità Pluviometrica servono ad ottenere le altezze di precipitazione che si


verificano in una certa zona in una assegnata durata temporale, fissato che sia il tempo di ritorno
dell’evento meteorico cui si è interessati

• Tempo di ritorno: si intende con questo termine il numero di anni in cui mediamente un valore di una
grandezza idrologica (qui l’altezza di precipitazione) viene superato o eguagliato una sola volta. Più alto è
il tempo di ritorno più raro è

• Questa informazione è fondamentale per la progettazione di opere idrauliche o per la verifica della
eccezionalità di un evento meteorico (si veda sopra per i valori tipici)
Linee Segnalatrici di Probabilità Pluviometrica (LSPP)

• Le LSPP si ottengono dalla analisi statistica delle misure di pioggia condotte ai pluviografi con serie di
misure sufficientement elunghe nell’area di interesse

• si considerano le piogge di durata 15’, 30’, 1 ora, 3 ore etc. e forte intensità registrate ai pluviografi
ricadenti nel bacino da drenare e/o nelle immediate vicinanze.

• Dalle registrazioni dello strumento per ogni anno si selezionano le massime altezze di precipitazione
intervenute in prefissate durate (tipicamente 15’, 30’, 1 ora, 3 ore, etc).

• L’opportuna elaborazione statistica di queste informazioni fornisce le LSPP. Tale curva, che presenta
sempre la concavità rivolta verso il basso (in quanto al passare del tempo, l’intensità media di
precipitazione diminuisce), viene di norma approssimata con espressioni del tipo

• in cui h è l’altezza di precipitazione in millimetri, t è la corrispondente durata in ore ed a ed n sono due


parametri caratteristici della curva.

• si noti che mentre la altezza di pioggia è crescente con la durata, la intensità media decresce con la
stessa, essendo n <1
Linee Segnalatrici di Probabilità Pluviometrica per la Lombardia: dati ARPA

http://idro.arpalombardia.it/pmapper-4.0/map.phtml
Idrogramma di portata alla sezione di chiusura di
un bacino idrografico
determinazione della portata di piena in un bacino idrografico

BILANCIO IDROLOGICO DEL BACINO

P = R + E + DS [mm]
65

60

55

P = precipitazione (misurato)
50

45

40

R = runoff (deflusso superficiale)


35
Q [mc/s]

30

25

E = evapotraspirazione (stimato)
20

15

10

DS = variazione di contenuto di acqua del suolo


5

0
1 1.5 2 2.5 3 3.5 4
t [ore]

dell’acquifero (stimato)

E durante un evento di pioggia è trascurabile


65
Siamo principalmente interessati a R
60

55

50

R = P - DS = Pioggia netta
45

40

35
Q [mc/s]

30

25

20

15

10

0
2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5
t [ore]
Trasformazione Afflussi-Deflussi: il tempo di corrivazione

Tempo di corrivazione di un bacino


• tempo necessario affinchè la pioggia che cade nel punto idraulicamente più
lontano del bacino pervenga alla sezione di chiusura.
• Schematizzazione di un processo complesso che dipende, tra l’altro, dal
livello di saturazione iniziale del suolo.
• Accettando la schematizzazione, in un bacino in cui piova uniformemente, la
portata alla sezione di chiusura è crescente e raggiunge il suo massimo in
corrispondenza di t= Tc, quando tutto il bacino è a regime.

Criterio speditivo
  Tc: tempo di corrivazione, in ore
(Tc1) A : area del bacino in km2
Criterio “fisico”
Tc: tempo di corrivazione, in secondi
(Tc2) L: lunghezza percorso idraulicamente più lungo nel bacino, in m; U: velocità
media di trasferimento del deflusso, in m/s (tipicamente tra 1 e 1.5 m/s; fino a 2
m/s in ragione della pendenza e della permeabilità)
Formula di Giandotti (170 < A < 70000 km2)
 
Tc: tempo di corrivazione, in ore
(Tc3)   A : area del bacino in km2; L: lunghezza asta principale, in km;
Hm: altezza media del bacino rispetto alla sezione di chiusura, in m.
Trasformazione Afflussi-Deflussi: il tempo di corrivazione

Formula di Puglisi e Zamframundo (43 < A < 94 km2)


Tc: tempo di corrivazione, in ore
/ L: lunghezza asta principale, in km; ib: pendenza asta principale, in m/m
(Tc4) Cp: costanta pari a 6 (5.13 per Fattorelli e Marchi, su bacini alpine tra 7 e
200 km2)

.
Formula di Kirpich (per piccolo bacini)
(Tc5)  
Tc: tempo di corrivazione, in ore
L: lunghezza asta principale dallo spartiacque, in m;
ib: pendenza media asta principale, in m/m

Formula di Pezzoli (per piccolo bacini)


(Tc6) Tc: tempo di corrivazione, in ore
 
L: lunghezza asta principale, in km; ib: pendenza media asta principale, in m/m
Trasformazione Afflussi-Deflussi: il tempo di corrivazione
Trasformazione Afflussi-Deflussi

• Qualora non siano disponibili le serie delle portate misurate in un corso d’acqua (ovvero nella stragrade
maggioranza dei casi), la stima dell’idrogramma di assegnato tempo di ritorno può farsi solo mediante
modellazione matematica dei processi fisici che danno luogo alla trasformazione.

• Il primo aspetto necessario è quello del calcolo della pioggia netta, ovvero della parte di precipitazione che
non essendo soggetta ad infiltrazione nel terreno contribuisce direttamente all’idrogramma di piena.

• Si deve poi definire un criterio per trasformare l’afflusso in deflusso, generando un idrogramma di piena.
Anche da questo punto di vista esistono moltissimi approcci.

• Considereremo nel seguito la semplice formula razionale e il metodo CN –SCS


Trasformazione Afflussi-Deflussi: la formula razionale

• In molti casi pratici l’interesse tecnico è rivolto non tanto alla ricostruzione dell’intero andamento dell’idrogramma
Q(t) quanto alla stima della sua portata di picco, Qc.

• Limitiamo l’analisi a bacini di limitata estensione (ragguaglio nullo). Sia hT l’altezza di pioggia di durata critica d
ottenuta con le curve di probabilità pluviometrica ad assegnato tempo di ritorno T

(FR1)

• Si può ottenere la portata al colmo assumendo piogge di intensità costante e uniformi sul bacino mediante la
formula

(FR2)

dove A è l’area del bacino in km2 e i è l’intensità critica in mm/ora. La portata è in m3/s. In questa relazione il
coefficiente C, detto coefficiente di deflusso, rappresenta l’effetto combinato di laminazione delle piene e
perdita idrologica per infiltrazione della pioggia nel suolo;
Trasformazione Afflussi-Deflussi: la formula razionale

• Semplici considerazioni di conservazione della massa portano a riconoscere che un idrogramma triangolare
simmetrico con tempo al picco pari alla durata dell’evento meteorico critico, d (ovvero il tempo di corrivazione) e
colmo pari alla (FR2) ha lo stesso volume della pioggia netta affluita durante l’evento (V = C*h*A) che determina
la portata (FR2). Questo idrogramma può quindi assumersi a idrogramma di progetto nello schema della formula
razionale.
Trasformazione Afflussi-Deflussi: la formula razionale

• L’utilizzo della semplicissima formula razionale sposta la difficoltà alla scelta del coefficiente di deflusso. Tale
coefficiente riassume nel suo valore la propensione del bacino a formare deflusso superficiale. Dipenderà quindi
dal tipo di suolo, dall’uso del suolo, dalla pendenza e dallo stato di umidità precedente all’evento. Esistono diverse
tabelle che possono aiutare nella scelta. Quella seguente è tratta dalla normativa americana, citata da Chow.
L’effetto delle condizioni iniziali del bacino è in questo caso espresso tramite il tempo di ritorno dell’evento
meteorico.
• Si presuppone cioè che al crescere del tempo di ritorno corrispondano anche maggiori livelli di umidità iniziale
Trasformazione Afflussi-Deflussi: il metodo del CN

• Il metodo CN (curve number) del US Soil Conservation


Service si basa sulla determinazione delle proprietà
idrologiche dei suoli e sul loro uso. Si suppone che l’indice
CN sia legato al massimo volume infiltrabile nel suolo, S
(in mm), tramite la relazione:

(Cn1)

• Un altro parametro importante del metodo è Ia (initial abstraction, in mm), ovvero la perdita iniziale dovuta ai
piccoli invasi, all’intercettazione e alla capacità di suzione del terreno all’inizio dell’evento meteorico.
Generalmente in letteratura si consiglia di porre Ia pari al 20% di S: Ia = 0.2S.
• Noti S, Ia e la pioggia cumulata totale lorda P (in mm), si calcola la pioggia cumulata netta Pn (in mm), ovvero
quella che genera ruscellamento sul terreno e contribuisce alla piena, tramite la relazione:

(Cn2)

• Fintanto che la precipitazione lorda P risulta minore delle perdite


iniziali, non si ha deflusso. Per P > Ia si ha deflusso superficiale,
progressivamente crescente. Al crescere all’infinito di P, l’effetto di S
e di Ia tende a divenire sempre meno rilevante, come
mostrato in figura a destra (dati in mm)
Trasformazione Afflussi-Deflussi: il metodo del CN

• Un altro limite del metodo CN consiste nel fatto che la depurazione delle piogge da esso attuato dipende solo
dalla precipitazione cumulata. Non dipende cioè dalla rapidità dell’evento. A titolo di esempio, con un CN 70 una
precipitazione impulsiva di 25 mm verrebbe completamente annullata dall’infiltrazione. Nella realtà ciò accade
solo se l’evento ha una durata sufficientemente lunga, tale da superare la capacità istantanea di infiltrazione del
suolo
Trasformazione Afflussi-Deflussi: il metodo del CN

da Ca’ Zorzi F. (1983), Indagine sul metodo


La scelta del parametro CN è quindi il passo dell’Idrogramma unitario del SCS,
fondamentale nell’utilizzo di questo metodo. Il CN Quaderni di Idronomia Montana,
1, 45-66.
varia tra 0 (suolo con massima capacità di
infiltrazione) e 100 (suolo completamente (TAB_Cn II)
impermeabile).

I primi due passi per la stima del CN sono


riassunti nella tabella a fianco

1) stima del gruppo idrologico del suolo


(A,B,C,D)
2) valutazione della destinazione d’uso
del suolo, della sua copertura vegetale e
del suo tipo di sistemazione

I valore di CN riassunti nella tabella a fianco


sono relativi a condizioni intermedie di umidità
del terreno antecedenti all’inizio dell’evento
meteorico oggetto di studio (AMC, Antecedent
Moisture Condition) e viene pertanto indicato
come CN II
Trasformazione Afflussi-Deflussi: il metodo del CN

• Al fine di decidere quale condizione AMC è adatta per descrivere lo stato del terreno del bacino, si deve
conoscere l’altezza di precipitazione totale nei cinque giorni precedenti all’evento studiato, come mostrato nella
tabella seguente

Altezza di precipitazione Altezza di precipitazione Condizioni di umidità


nel Periodo vegetativo nel Riposo vegetativo antecedenti all’evento
(AMC)
< 35 mm < 13 mm I (TAB_Cn2)
tra 35 e 53 mm tra 13 e 28 mm II
> 53 mm > 28 mm III

• Determinata la classe AMC e stimato il CN II possibile risalire alle condizioni sia di CN I (AMC I) che di CN III
(AMC III) mediante le seguenti relazioni approssimanti

(Cn3)
Trasformazione Afflussi-Deflussi: il metodo del CN

• Nel caso in cui si consideri un bacino composto da porzioni omogenee di area Ai caratterizzate ciascuna da un
valore del parametro CNi, nelle precedenti relazioni si introduce un valore medio spaziale

(Cn4)

• Il metodo SCS prevede anche la costruzione di un idrogramma di piena triangolare in risposta ad una
precipitazione costante di durata tp. Si calcola tL, il tempo che intercorre tra i baricentri dello ietogramma e
dell’idrogramma, come

(Cn5)

Dove tL è in ore e L è la lunghezza del percorso più lungo del


deflusso nel bacino, in km, iw è la pendenza del bacino in %.
Calcolato S dalla (Cn1), l’altezza complessiva di deflusso
superficiale V (in mm) si ottiene dalla (Cn2),

(Cn6)

Nota l’area A del bacino (in km2) e il tempo ta (in ore), si ha la portata al picco (Cn7)
in m3/s
Il metodo del CN: esempio di calcolo

Il bacino considerato, di cui si mostra sotto una fotografia, è coperto per il 60 % da boschi e
per il 40 % da prati, impostati su suoli del gruppo idrologico B, in condizione idrica buona. Si
supponga di essere in periodo vegetativo, con 60 mm di pioggia caduti nei 5 giorni precedenti.
Immaginando che il bacino sia interessato da una precipitazione di durata 2 ore e intensità 30
mm/h, si calcoli la portata al colmo secondo il metodo CN -SCScc

Il bacino ha area 18,5 km2


Il bacino ha pendenza media del 58 % e il
percorso idraulicamente più lungo è L = 8.7 km

1. Calcolare il CN di classe AMC II mediante la Tab_Cn1 per i boschi e i prati


2. Cn_Bosco = 55 Cn_prato = 58 dalla eq. (Cn4) si calcola il Cn_complessivo_II =56.2
3. Dai dati di precipitazione nei 5 giorni precedenti, si desume che si è in classe AMC III
4. Calcolo del Cn_complessivo_III mediante eq. (Cn3); Cn_complessivo_III =74.7
5. Calcolo di S dalla eq. (Cn1): S = 86 mm
6. Calcolo di V dalla eq. (Cn6): V = 14,2 mm
7. Calcolo di Qp dalla eq. (Cn7): Qp = 31,9 m3/s con tempo di base tb = 4.6 ore
Alcuni Riferimenti bibliografici

Supponendo che la portata di piena in esame debba essere allontanata con un canale trapezio
con fondo pietroso e sponde debolmente vegetate cui si possa attribuire un coefficiente di
Strickler pari a 30, con scarpa unitaria, di base 15 m e pendenza longitudinale 0.01, si determini
la profondità da dare alla sezione utilizzando un franco pari ad 1 m

Calcoli relativi alla corrente di moto uniforme


pendenza : 0.010000 [m/m]
base : 15.00 [m]
scarpa : 1.00 [m/m]
portata : 32.000 [mc/s]
coeff.resistenza : 30.000
battente corrente : 0.82 [m]
h_unif : 0.82 [m]
U_unif : 2.47 [m/s]
U : 2.47 [m/s]
sforzo medio al fondo : 73.329 [Pa]
k_crit : 0.76 [m]
A sezione bagnata• Benini, G. Sistemazioni
: 12.95 [mq] Idraulico- Forestali, UTET, Torino, 1990.
altezza cinetica• Ferro,
: V. Sistemazione
0.31 [m] dei bacini idrografici, McGraw Hill, 2002.
energia specifica• Ven : Te1.13
Chow [m], David R.maidment , Larry W., Applied Hydrology, Mc Graw Hill, 1988
Froude • : Moisello,
0.89 [-] U., Idrologia Tecnica, La Goliardica Pavese, 1998
Alcuni Riferimenti bibliografici

• Benini, G. Sistemazioni Idraulico- Forestali, UTET, Torino, 1990.


• Ferro, V. Sistemazione dei bacini idrografici, McGraw Hill, 2002.
• Ven Te Chow , David R.maidment , Larry W., Applied Hydrology, Mc Graw Hill, 1988
• Moisello, U., Idrologia Tecnica, La Goliardica Pavese, 1998

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