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1 ILLUSTARE LE DIFFERENZE TRA FOGNATURE BIANCHE E NERE, E LE FORMULE PER IL CALCOLO


DELLA PORTATA:

Per il calcolo della fogna nera si fa riferimento alla portata nera, media e di punta.
Il calcolo della portata dipende dai seguenti parametri:
1. POPOLAZIONE (P): previsione della popolazione da servire durante la vita della fognatura (40-50
anni). Si calcola con la formula, simile a quella dell’interesse composto o della curva logistica
limitata o di Pearl, sulla scorta dei dati rivenienti dai censimenti;
2. DOTAZIONE IDRICA (d): espressa in l*ab/g, rappresenta normalmente la quantità di acqua
individuale, che deve essere garantita mediamente durante l’anno;
3. COEFFICIENTE DI MASSIMO CONSUMO (m): rappresenta il rapporto tra la portata di punta Qp, nel
giorno di massimo consumo annuo e la portata media annua Q. per tale coefficiente di norma si
assume un valore pari a 2,25, anche se tale valore varia al variare della dimensione dell’abitato,
cresce al decrescere della estensione del centro urbano;
4. COEFFICIENTE DI RIDUZIONE (c ): detto anche coefficiente di afflusso in fognatura,si tratta del
coefficiente che tiene conto dell’effettiva aliquota di acqua potabile distribuita che dopo l’utilizzo
viene scaricata nella fognatura; e’ dato dal rapporto tra la portata effettivamente scaricata in fogna
e quella teorica, calcolata in base alla dotazione idrica. Infatti, la portata di scarico domestica è
connessa, ma non coincidente, con quella della rete di distribuzione idrica urbana. Le differenze
possono essere determinate, da cause quali:
a. Utilizzazioni idriche che non comportano scarichi in fognatura nera (innaffiamento dei
giardini, lavaggio delle strade, ecc..)
b. Perdite nella rete di distribuzione e per sfioro nei serbatoi.
Pertanto non tutta l’acqua che viene immessa nella rete di distribuzione, giunge agli utenti, e poi da questi
viene convogliata nella fogna nera. Nella pratica Quando ciò non può realizzarsi, dovranno essere interposti
in rete, adeguati sistemi di lavaggio.
La velocità relativa alle portate di punta, non dovrà essere superiore a 4 m/s.

Per il dimensionamento della fogna bianca, invece, si fa riferimento alla massima portata pluviale che viene
calcolata sulla base dello studio idrologico delle durate degli eventi meteorici, dell’estensione delle aree di
bacini scolanti e dei coefficienti di assorbimento dei terreni.
Tra i metodi più utilizzati, per il calcolo della portata pluviale, ci sono:
1. Il metodo del volume d’invaso;
2. Il metodo cinematico-lineare o del tempo di corrivazione;
3. La velocità massima eccezionale, non dovrà superare di norma i 5 m/s.
I collettori pluviali, generalmente, sono dimensionati per bassi valori del tempo di ritorno (T=2-10 anni).
progettuale per tale coefficiente di regola, si assume un valore variabile tra 0,7-0,8.
Nel caso di massicce immissioni all’interno del sistema fognante, indipendenti dalle rete di distribuzione
idrica (acque parassite), quali i fenomeni di infiltrazione a seguito dell’alto livello della falda freatica, si
dovrà tenere conto anche di queste ulteriori aliquote della portata.
La velocità relativa alla portata media, non dovrà di norma essere inferiore a 50 cm/s per scongiurare la
sedimentazione della materia fecale.
Essendo T ben minore della vita utile dell’opera (pari a circa 40-45 anni), in pratica si accetta che i collettori
risultino insufficienti durante alcune piogge eccezionali (di intensità superiore a quella di progetto) con
conseguente fuoriuscita dai pozzetti di linea dell’acqua convogliata.
D’altra parte per evitare le eventuali, saltuarie, esondazioni, occorrerebbe incrementare in misura
economicamente inaccettabile il tempo di ritorno T, pertanto per contenere i costi dell’opera si preferisce
accettare tale rischio, che non comporta perdite di vite umane ( come nel caso delle dighe) e/o danni a cose
( come nel caso di canali).

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