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41.

1 ILLUSTRARE L’EQUAZIONE DEL BILANCIO IDROGEOLOGICO A SCALA DI BACINO:

Il bilancio idrologico può essere formulato con riferimento ad un qualsiasi “volume di controllo”, ovvero un
elemento tridimensionale attraverso il quale avvengono i flussi in ingresso ed uscita.
L’equazione generale del principio di conservazione della massa per il bilancio idrologico, applicabile ad
ogni volume di controllo è la seguente:
“la variazione nel tempo della massa d’acqua (M), è pari alla differenza fra il flusso entrante (input) e quello
uscente (output)”.
dM
=I−O
dt
Dove:
I = flusso entrante o input del sistema;
O = flusso uscente o output del sistema;
t = tempo.
In relazione agli obbiettivi dell’indagine, il volume di controllo può essere costituito da una particella di
terreno o da un versante, ma l’unità territoriale più conveniente per l’indagine idrologica è quella del
bacino idrografico.
In questo ultimo caso, l’equazione del bilancio idrologico diventa:
dM
=I−O
dt
ΔW =P−( ET + Q)
Dove:
ΔW = volume di acqua immagazzinato in varie forme all’interno del bacino nel tempo di riferimento
considerato;
P = afflusso meteorico;
ET = flusso di acqua uscente dal sistema per evaporazione;
Q = deflusso totale di acqua alla sezione di chiusura del bacino, pari alla somma Q=Qs+Qi+Qb, dove Qs è il
deflusso superficiale, Qi è il deflusso ipodermico e Qb è il deflusso di base.
41.2 DESCRIVERE UN BACINO IDROGRAFICO, ILLUSTRANDO LE SUE CARATTERISTICHE
ALTIMETRICHE, PLANIMETRICHE E TOPOLOGICHE:
Fissata una sezione del corso d’acqua, che si indica come sezione di chiusura del bacino, si definisce bacino
idrografico o imbrifero relativo alla sezione considerata, il luogo dei punti della superficie terrestre che
raccoglie le acque che, scorrendo in superficie, raggiungono tale sezione.
All’interno di un bacino idrografico, si distingue tra reticolo idrografico e versanti:
 il reticolo idrografico, è il complesso di corsi d’acqua che raccolgono i deflussi idrici superficiali,
provenienti dai versanti e li convogliano sino alla sezione di chiusura;
 i versanti (o pendici), che indicano tutte le superfici laterali ai rami della rete;
 l’asta principale della rete, successione più lunga di segmenti che uniscono una sorgente alla
sezione di chiusura del bacino;
 le sorgenti, punti della rete posti all’estremità del monte;
 inoltre, possono esistere superfici freatiche, legate al deflusso sotterraneo dell’acqua.
La delimitazione, di un bacino idrografico si effettua individuando, su una carta topografica base, la
cosiddetta linea spartiacque, sottesa dalla sezione di chiusura.
La linea spartiacque individua il luogo dei punti da cui hanno origine le linee di massima pendenza che
finiscono per raggiungere la sezione di chiusura e si traccia in base alle isoipse ( o curve di livello), passando
ortogonalmente ad esse, e alle teste dei canali del reticolo, imponendo il passaggio per le vette e le selle.
In particolare, essa racchiude l’intera rete idrografica a monte della sezione prescelta e tale linea non deve
intersecare mai, nessun ramo della rete.
La nozione di bacino idrografico, introdotta con riferimento allo scorrimento superficiale, si può estendere
al caso dello scorrimento sotterraneo.
In questo caso, lo spartiacque non coincide sempre con quello identificato sulla base della topografia, ma è
necessario considerare il moto di filtrazione,prevalentemente orizzontale, dell’acqua nella zona satura al di
sopra di uno strato di fondo impermeabile.
Il bacino idrogeologico, risulta ovviamente più difficoltoso da delimitare.

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