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POLITECNICO DI MILANO

FACOLT DI INGEGNERIA

EPANET:
USO E APPLICAZIONI

Tesina di laurea di:

Relatore:

Biscotti Miriam
Cellina Francesca
Dazzi Elena

prof. Giorgio Guariso

Anno accademico 1999/2000

CAPITOLO 1 : Il

modello idraulico

Il programma EPANET realizza simulazioni estese al lungo periodo circa


il comportamento idraulico e la qualit delle acque allinterno di un
sistema di distribuzione di acqua potabile .
Esso in grado di dare informazioni sulla portata dacqua in ogni tubo,
sulla pressione in ogni punto di intersezione fra pi tubi , il livello
raggiunto dallacqua in ogni serbatoio e anche la concentrazione di una
sostanza attraverso la rete di distribuzione idrica durante una simulazione
.Oltre alle concentrazioni delle sostanze , anche possibile conoscere let
dellacqua circolante allinterno dellacquedotto dal momento in cui stata
immessa ;inoltre , il programma non trascura fenomeni quali reazioni
chimiche lungo le pareti dei tubi o allinterno del flusso stesso dovute al
trasporto di massa . Tecnicamente , il programma EPANET permette di
strutturare file in ingresso che descrivono la rete idrica ,di effettuare
simulazioni ,di osservare il comportamento del sistema ad intervalli
prefissati su di una mappa e riassumere i risultati ottenuti su tabelle e
grafici . Luso di EPANET quindi estremamente utile per chi si occupi
della gestione di una rete di distribuzione di acqua potabile.
Vediamo ora come deve essere schematizzata la rete idrica per poter
interagire con EPANET .
Lacquedotto deve essere visto come composto da archi ( LINKS ),
connessi tra di loro tramite nodi ( NODES ): gli archi possono essere di tre
tipi ( tubi , pompe ,valvole ), cos come i nodi che ,oltre ad essere semplici
punti di giunzione tra tubi , possono essere punti di consumo ( nodi di
domanda ) , di immissione ( nodi sorgente ) o di conservazione ( nodi di
deposito ) dellacqua. Prima di passare a descrivere pi in dettaglio cosa si
intenda con questi termini , notiamo che il programma predisposto per
ricevere i dati di portata in piedi cubici per secondo ( cfs ) , tuttavia
possibile anche scegliere altre unit di misura.
Analizziamo ora i singoli componenti della rete :
tubi ( PIPES ) : essi trasportano lacqua da un nodo allaltro ; la direzione
di scorrimento del flusso va dallestremit a carico maggiore a quello a
minor carico ; si esprime la perdita di carico dovuta allattrito incontrato
nel passaggio allinterno dei tubi tramite la relazione
hL= a q^b
hL la perdita di carico in piedi ,
q indica la portata in cfs ,
a un coefficiente di resistenza
b lesponente della portata.
EPANET pu utilizzare tre tipi di formule ( cio differenti coefficienti ) :
la formula di Hazen-Williams, probabilmente la pi popolare; quella di
Daircy-Weisbach, pi adatta a flussi in moto laminare e ad fluidi diversi
dallacqua; quella di Chezy-Manning , comunemente usata in canali
aperti. Riportiamo qui i coefficienti relativi a ciascuna legge :
dove:

Coefficiente di resistenza ( a )

Esponente della portata (b )

Hazen-Williams

4.72 C^(-1.85) d^(-4.87) L

Darcy-Weisbach

0.0252 f(,d,q) d^(-5) L

Chezy-Manning

4.66 n^2 d ^(-5.33) L

con : C =
=
f =
L=

1.85

coefficiente di rugosit di Hazen-Williams


coefficiente di rugosit di Darcy-Weisbach , misurato in piedi
fattore dattrito, dipendente da , d e q
lunghezza del tubo ,in piedi

Diamo qui anche la tabella dei coefficienti di rugosit , validi nel caso si
abbiano tubi nuovi (la rugosit un parametro che pu cambiare anche in
modo considerevole con let ) :
Materiale

Hazen-Williams
C

ghisa
130-140
calcestruzzo
120-140
ferro zincato
120
plastica
140-150
acciaio
140-150
argilla vetrificata 110

Darcy-Weisbach
, millipiedi
0.85
1.0-10
0.5
0.005
0.15
/

Chezy-Manning
n
0.012-0.015
0.012-0.017
0.015-0.017
0.011-0.015
0.015-0.017
0.013-0.015

pompe : per pompa si deve intendere un componente atto ad alzare la


pressione dellacqua ; si chiama curva caratteristica la relazione che
lega la portata elaborata dalla pompa al carico fornito al fluido . EPANET
rappresenta queste curve tramite una funzione del tipo di
hG = hO - a q^b
hG il carico fornito dalla pompa al fluido ( misurato in piedi ),
ho il carico a portata nulla,
a un coefficiente di resistenza,
b lesponente della portata
Fornendo al programma ho e altri due punti della curva caratteristica
della pompa, questo capace di stimare i valori di a e b. Nel caso in cui
non sia nota la curva caratteristica , EPANET permette di assumere che la
pompa fornisca energia costante allacqua : in questo caso lequazione che
rappresenta il comportamento della macchina :
dove :

hG = 8.81 Hp / q
dove :

Hp sono i cavalli a vapore della pompa ,


q la portata specifica
Il programma asssume che il fluido possa scorrere allinterno delle pompe
in una sola direzione e che queste operino entro i limiti di portata e carico
stabiliti dalle loro curve caratteristiche : nel caso in cui il sistema richieda

che una pompa fornisca al fluido pi del carico a pressione nulla ,


EPANET tenter di chiuderla ed emetter un messaggio di avviso .
E comunque anche possibile far entrare in funzione le pompe (o bloccarle
) ad orari prestabiliti o nel caso in cui vengano soddisfatte determinate
condizioni (per esempio , quando il livello dacqua nei serbatoi scende al
di sotto di un valore fissato o quando la pressione ai nodi maggiore o
minore di valori consentiti ).
valvole : oltre alle valvole di controllo situate allinterno dei tubi (che
possono essere rappresentate come completamente aperte o chiuse) ,
tramite EPANET possibile rappresentare valvole che controllano la
pressione o la portata in specifici punti della rete idrica : queste sono
considerate come archi di lunghezza insignificante , dei quali devono
essere specificati il nodo a monte e quello a valle .
Precisamente , possibile rappresentare valvole che :
- riducono la pressione della estremit a valle ( sono utilizzate per far
rientrare il valore della pressione al di sotto dei livelli consentiti, nel caso
vengano superati a monte ; se, invece, la pressione a monte rispetta i livelli
massimi, allora il flusso attraverso la valvola non subisce restrizioni ; nel
caso in cui la pressione nel nodo a valle sia maggiore di quella che si ha a
monte, la valvola si chiude immediatamente per evitare che il flusso si
inverta )
- mantengono un valore minimo di pressione nel nodo a monte quando la
pressione del nodo a valle sia al di sotto di tale valore ; anche in questo
caso, se la pressione di valle maggiore del valore fissato la valvola non
entra in funzione mentre impedisce che il fluido inverta la sua direzione di
scorrimento, chiudendosi, se la pressione a valle supera quella a monte
- provocano una prestabilita perdita di pressione (valvole di laminazione )
- controllano la portata ( limitano il flusso che scorre attraverso la valvola
ad un quantitativo specifico ; nel caso in cui questa portata non possa
essere mantenuta senza aggiungere del carico addizionale alla valvola,
EPANET emette un messaggio di avviso )
- simulano una parziale chiusura regolando il coefficiente delle perdite di
carico concentrate della valvola stessa ( valvole a farfalla ) ; la relazione
tra il grado di chiusura e il corrispondente coefficiente di perdita di carico
generalmente disponibile presso il produttore .
perdite di carico concentrate : questo tipo di perdite dovuto alla
turbolenza maggiore nei punti di giunzione, lungo le curve ,presso valvole
e contatori : tramite questo programma di simulazione possibile associare
ad ogni tubo e valvola i coefficienti di perdite concentrate ( ai quali si dar
maggiore o minore importanza a seconda del grado di precisione richiesto
), secondo la relazione
hL = 0.0252 K q(^2)d(^-4)
dove :

K il coefficiente di perdita di carico ,


q la portata (in piedi cubici al secondo )
d il diametro dei tubi in piedi.
I coefficienti sono reperibili sui manuali.

nodi : necessario fornire per ciascuno di essi laltezza sul livello del
mare, affinch possa essere calcolato il contributo al valore della pressione
dovuto allaltitudine ; devono essere inoltre fornite al programma tutte le

informazioni riguardanti il consumo o limmissione di nuova acqua per


ogni nodo che non sia un serbatoio . Sono classificati come nodi anche i
serbatoi (TANKS) e le cisterne (RESERVOIRES) ( in entrambi esiste una
superficie di pelo libero, tuttavia nelle seconde il livello dellacqua rimane
costante) ; EPANET rappresenta la variazione nel livello dellacqua di un
serbatoio con la formula
y = (q/A ) t
y rappresenta la variazione nel livello dacqua (in metri) ,
q la portata che entra (+) o esce (-) dal serbatoio (in cfs )
A indica larea della sezione trasversale del serbatoio (in piedi
quadrati
t rappresenta lintervallo di tempo, in secondi.
E inoltre necessario fornire al programma il valore minimo e massimo
consentito per il livello dacqua allinterno dei serbatoi. Notiamo infine
che, per come sono stati descritti , i reservoirs rappresentano fonti
esterne dacqua ,cio sono laghi o fiumi, pertanto non deve essere
associato
loro alcun consumo o immissione dacqua stessa.
dove :

time patterns : EPANET considera che il consumo ,la fornitura esterna e


la composizione dellacqua rimangano costanti per un intervallo di tempo
(detto hydraulic time-step, fissato per default ad un ora ma modificabile) ,
potendo tuttavia mutare da un intervallo allaltro ( tecnicamente,
possibile dare istruzioni ad EPANET sfruttando lopzione time pattern
,pi avanti illustrata in dettaglio ) .
Dopo aver descritto il modo in cui dobbiamo schematizzata la rete di
distribuzione dellacqua potabile da EPANET, vediamo quali relazioni
matematiche vengono risolte dal programma durante la simulazione :
simulazione idraulica : per ogni serbatoio ( s ) viene risolto il seguente
sistema di equazioni :
d ys/ dt = qs / As
(1
)
qs =
i qis - j qsj
hs = Es + ys

(2)
(3)

mentre per ogni arco che colleghi i nodi i e j ed ogni nodo k


vengono risolte le
hi - hj = f (qij )
i qik - j qkj - Qk = 0

(4)
(5)

dove le quantit sopra elencate sono :


ys = altezza del livello dellacqua immagazzinata al nodo s ,in ft
qs = portata entrante nel nodo s , in cfs
qij = portata che passa nellarco che unisce i nodi i e j , in cfs
hi = quota piezometrica al nodo i (equivalente ad altitudine pi
carico di pressione ), in piedi

( queste quantit sono tutte sconosciute )


As = area trasversale del serbatoio s , in piedi quadrati
Es = altitudine del nodo s , in piedi
Qk = portata fornita (-) o consumata (+) al nodo s , in cfs
f ( ) = relazione esistente tra la portata e le perdite di carico lungo un
arco
Lequazione numero ( 1 ) esprime la conservazione del volume dacqua
in un serbatoio , la ( 2 ) e la ( 5 ) hanno la stessa funzione ma per i punti di
giunzione tra tubi ; la numero ( 4 ) da, invece, la perdita o il guadagno di
energia dovuta al passaggio dellacqua lungo un arco .
Noti i valori di ys allistante iniziale, si possono risolvere le equazioni (4 )
e ( 5) usando la ( 3 ) come condizione al contorno . Queste operazioni
consistono in un bilancio idraulico della rete e sono realizzate dal
programma tramite un metodo iterativo ; dopo questa fase, EPANET
passa a trovare la quantit qs tramite la ( 2 ) per poterla poi inserire nella (
1 ) al fine di trovare il nuovo livello dacqua nel serbatoio dopo un tempo
dt . Infine, i passaggi sopra elencati vengono ripetuti per tutti gli intervalli
di tempo nei quali stata divisa la simulazione ( per default EPANET
opera con intervalli di un ora ma la loro durata pu essere modificata a
piacimento).
simulazione della qualit delle acque : come gi detto, EPANET
permette di analizzare il destino di una sostanza chimica dispersa
allinterno della rete idrica . Vediamo quali relazioni vengono utilizzate a
questo scopo :
d cij / dt = - (qij / Aij ) (d cij / d xij ) + (cij)

(6)

cij concentrazione della sostanza in esame lungo larco che


connette i nodi i e j ,che funzione della posizione lungo il
tubo stesso ( xij ) e del tempo ( t ) ,
Aij la sezione trasversale dellarco ij ,
ij il grado di reazione della sostanza considerata lungo il
ramo ij (misurato come massa/piedi cubi/giorno ) .
Lequazione ( 6 ) pu essere risolta solo se nota la concentrazione
iniziale (per t = 0 ) e la concentrazione allinizio di ogni arco soddisfa un
bilancio di massa riferito alla sostanza disciolta.
Si ottiene cos un sistema di due equazioni differenziali che viene risolto
da EPANET tramite un metodo numerico chiamato Metodo di Volume
ad Elementi Discreti (DVEM) : in funzione del periodo lungo il quale le
portate sono costanti ( hydraulic time-step ), DVEM calcola un
sottointervallo per la valutazione della qualit e divide ogni tubo in un
certo numero di segmenti di volume ; durante gli intervalli cos trovati , si
assegna la quantit di materia contenuta in ogni volumetto al volumetto
successivo a valle ; nel caso in cui il segmento seguente sia costituito da un
nodo di giunzione, la massa e la portata che entrano in esso vengono
sommate a quelle gi presenti ,provenienti dagli altri tubi. Dopo che questa
fase di trasporto stata completata per tutti i tubi presenti , in ogni nodo
nota la concentrazione risultante, che viene assegnata allestremit di
monte dei tubi nei quali il flusso uscente rispetto al nodo considerato. In
seguito si applicano le equazioni delle reazioni chimiche che avvengono
dove :

allinterno della massa fluida. Tutta questa sequenza viene ripetuta ogni
volta che cambiano le condizioni idrauliche.
Gli intervalli di tempo di cui abbiamo parlato sono scelti in modo che
siano i pi estesi possibile senza tuttavia che si corra il rischio di
considerare volumi di fluido pi grandi del volume fisico del tubo stesso:
deduciamo quindi che gli intervalli scelti non possano essere pi lunghi del
pi breve intervallo di tempo utilizzato dallacqua per percorrere ogni
tubo , cio :
dtwq = Min ( Vij / qij )
dove V indica il volume del tubo .
Non avendo incluso pompe e valvole allinterno di questo discorso ( si
suppone che per esse il trasporto avvenga in modo istantaneo ) , otteniamo
allora che il numero di volumetti in cui dividere ogni tubo dato da
nij = INT

( Vij

/ ( qij dtwq )

modello di velocitadi reazione : lequazione ( 6 ) gi introdotta ci


permette di
tenere conto della diminuzione o dellaumento di
concentrazione di una sostanza disciolta in acqua a causa delle reazioni
cui essa prende parte percorrendo la rete di distribuzione : possono esserci
reazioni sia allinterno della massa in moto ( reazioni di bulk flow ) sia con
il materiale che compone le pareti dei tubi ( reazioni di wall flow ).
EPANET rappresenta entrambi i tipi di reazione tramite una cinetica del
primo ordine: in generale, la quantit di materia allinterno della portata
diminuir con una legge del tipo
( c )= - kb c - _kf ( c - cw )
RH
dove :

(8)

kb la costante di reazione del primo ordine in s^(-1) ,


c la concentrazione della sostanza ,
RH il raggio idraulico del tubo ( cio la met delleffettivo
raggio )
cw la concentrazione della stessa sostanza lungo le pareti
kf il coefficiente di trasferimento di massa tra la zona in

cui
scorre la portata e le pareti
Sostanzialmente, il primo termine dellequazione riguarda le reazioni che
avvengono allinterno della portata, mentre il secondo rappresenta la
velocit con la quale la sostanza si muove per giungere sulle pareti dei tubi
; assumendo che anche questo tipo di scambio avvenga secondo una
cinetica del primo ordine e sempre con lo stesso ritmo man mano che
nuova sostanza trasportata alle pareti , riusciamo ad esprimere il bilancio
di massa
kf ( c- cw ) = kw cw
dove :
kw la costante di reazione con le pareti dei tubi.
Risolvendo secondo cw e sostituendo nella ( 8 ) si ottiene
(c)=-Kc

dove :
K una costante complessiva di reazione .
( Volendo prendere in esame la crescita di una sostanza piuttosto che il
suo decadimento, si deve togliere il segno - davanti a K : in questo caso
, il trasferimento di massa avverr in senso inverso , dalle pareti dei tubi al
centro della portata ) .
Risulta quindi evidente che si devono fornire ad EPANET tre diversi
coefficienti per descrivere le reazioni che avvengono lungo i tubi : kb e
kw devono essere determinati empiricamente , mentre kf viene calcolato
direttamente da EPANET tramite una serie di equazioni in cui compare il
numero adimensionale di Sherwood.
et delle acque : EPANET anche in grado di rappresentare il
cambiamento det dellacqua lungo tutta la rete di distribuzione ; per
realizzare ci , la variabile c dellequazione ( 6 ) viene considerata
come et dellacqua e il termine ( c ) viene fissato ad un valore costante
di 1.0 ; durante la simulazione, ad ogni nuova massa dacqua entrante
viene assegnata et nulla.
La valutazione dellet dellacqua fornisce unindicazione sulla qualit
globale dellacqua potabile distribuita dalla rete.
E anche possibile usare EPANET per conoscere quale percentuale della
portata che raggiunge ogni nodo proviene da un particolare nodo : per
ricavare questi dati il programma fa ancora riferimento allequazione ( 6 )
, nella quale per c rappresenta la parte di portata che giunge dal nodo
di riferimento ( che pu essere un nodo qualsiasi, anche un serbatoio ) e il
termine che da il grado di reazione posto a zero. Questa opzione pu
essere utile per capire come effettivamente si distribuisce la portata
quando si trova di fronte a pi rami tra cui scegliere e fino a che punto si
possano mescolare acque provenienti da sorgenti diverse e in che modo
questo fenomeno evolva nel tempo .

CAPITOLO 3 : Breve

guida utente

Per poter interagire con EPANET necessario che i dati raccolti vengano
espressi in un formato standard. Occorre creare un INPUT FILE che sia
comprensibile al programma : questo composto da diverse sezioni,
ciascuna delle quali comincia con una particolare parola-chiave in
parentesi quadre. In ogni sezione prendono posto i dati necessari per
ricostruire la rete di distribuzione e per risolverla idraulicamente come
descritto nel primo capitolo . Analizziamo ora brevemente le sezioni pi
significative, lasciando ad una lettura approfondita del manuale originale
del progetto riportato in appendice chiarimenti sulle applicazioni pi
specifiche che non sono state usate nel nostro case study. Le sezioni da
inserire necessariamente ai fini della determinazione della rete sono
contrassegnate con un asterisco.

Definizione degli archi:


Sono considerati archi sia i tubi, che le pompe e le valvole.
Per quanto riguarda i tubi, nella sezione
[PIPES]*
possibile fornire una descrizione di ogni tubo che compone la rete. Il
formato che compete a questa sezione il seguente :
id

node1

node2 lenght diam rcoeff (lcoeff) (CV)

dove : id
node1

numero di identificazione dellarco


numero di identificazione del primo estremo (nodo)
dellarco
node2 numero di identificazione del secondo estremo (nodo)
dellarco
lenght lunghezza del tubo ( in metri o piedi )
diam diametro del tubo ( in mm o in pollici )
rcoeff coefficiente di scabrezza (per uno stesso tubo pu essere
espresso da diversi valori, secondo che si usino le
formule di Chezy- Manning, di Hazen-Williams o di
Darcy-Weisbach )
lcoeff coefficiente di perdite di carico concentrate (facoltativo)
indica che nel tubo presente una valvola di controllo
CV

Osservazioni : - la scelta sia della legge che esprime le perdite di carico,


che del sistema di misurazione possibile tramite la
sezione
[OPTIONS]
Per quanto riguarda le pompe, esse vengono definite nella sezione
[PUMPS]*

attraverso le loro curve caratteristiche. A seconda delle informazioni


disponibili ci sono diversi formati con cui definire una pompa:
id

node1 node2 hp

se non si conosce la curva caratteristica


ma solo la potenza nominale

se si conosce un solo punto della curva


caratteristica: il programma ipotizza
che il carico a portata nulla sia pari a
1,33 volte h1, e che la portata massima
sia 2 volte q1
id node1 node2 ho h1 q1 h2 q2 se si conosce la curva caratteristica
della pompa, basta inserire nel
programma il carico a portata nulla e
due punti qualunque ed EPANET
interpoler i dati creando una curva
adeguata

id node1 node2

dove :
lo

h1 q1

id il numero identificativo della pompa ( che non pu essere

stesso numero che identifica un tubo definito in [PIPES] )


node1 il numero di identificazione del nodo che sta a monte della
pompa
node2 il numero di identificazione del nodo che sta a valle della
pompa
hp la potenza della pompa ( in cavalli vapore o in kiloWatt)
ho il carico a portata nulla
h1, q1 punto 1 della curva caratteristica
h2, q2 punto 2 della curva caratteristica
Osservazioni : - il programma consente al flusso di scorrere in una sola
direzione e blocca la pompa se questa lavora oltre i suoi
limiti.
- si pu variare la velocit e limpostazione della pompa
attraverso comandi espressi nelle sezioni [CONTROL]
e [STATUS].

Definizione dei nodi


Sono considerati nodi sia le giunzioni tra due o pi tubi, sia i nodi di
raccolta (serbatoi e cisterne ).
Per quanto riguarda le semplici giunzioni esiste la sezione
[JUNCTIONS]*
che ha formato:
id elev
dove :

( demand) ( pattern )

il numero identificativo del nodo


id
quota del nodo ( in metri o piedi )
elev
demand richiesta dacqua al nodo( se positiva ), fornitura esterna

( se negativa )
pattern il numero identificativo del time-pattern che, nella
sezione [PATTERN] definisce come varia la domanda
al nodo
Per quanto riguarda i serbatoi e le cisterne, questi elementi vengono
definiti nella sezione
[TANKS]*
che ha formato:
id
dove : id
essere

elev ( initlevel

minlevel maxlevel diam )

numero di identificazione dellelemento ( che non pu

uguale al numero di un nodo definito in [JUNCTIONS]


elev quota sul livello del mare del fondo del serbatoio/cisterna
initlevel livello dellacqua allinizio della simulazione (rispetto al
fondo )
minlevel livello minimo consentito ( sopra il fondo )
maxlevel livello massimo consentito ( sopra il fondo )
diam diametro del serbatoio
Osservazioni : - una cisterna definita soltanto dal numero di
identificazione
e dalla quota del pelo libero
- una cisterna per definizione mantiene il livello del pelo
libero costante, un serbatoio ha il pelo libero che varia con
il prelievo/rifornimento

definizone della qualit dellacqua


Il controllo e la simulazione sulla qualit dellacqua e delle sostanze
disciolte in essa pu essere fatto utilizzando le tre sezioni :

[QUALITY]

Questa sezione stabilisce la concentrazione iniziale della sostanza in


esame ai vari nodi della rete ; il formato :
node1 ( node2 )
dove :

quality

node1 il numero identificativo del nodo cui si riferisce il


valore della concentrazione
node2 il numero didentificazione dellultimo nodo
dellintervallo che comincia con node1 e a cui va
applicato il valore di concentrazione
quality il valore della concentrazione del costituente
analizzato
Osservazioni : - Il programma pu simulare landamento della
concentrazione di una sola sostanza chimica alla volta :

questa sostanza deve essere definita nella sezione


[OPTIONS]

[SOURCES]

Questa sezione serve per variare la concentrazione con cui la sostanza


analizzata entra nel nodo della rete; il formato :
nodeid
dove :

conc

pattern

nodeid il numero didentificazione del nodo che immette in


circolo la sostanza
conc il valore base della concentrazione al nodo
pattern il numero identificativo del time-pattern che esprime
( nella sezione [PATTERN] ) come varia la
concentrazione nel tempo

[REACTIONS]

Questa sezione fornisce i coefficienti di velocit delle reazioni che


riguardano la sostanza in esame. Come abbiamo visto devono essere
forniti due tipi di coefficienti : il primo ( bulk coefficient ) esprime la
velocit delle reazioni che avvengono allinterno della massa fluida; il
secondo ( wall coefficient ) esprime la velocit delle reazioni che
avvengono tra la massa fluida e le pareti del tubo.
Il formato che compete a questa sezione :
GLOBAL BULK bulkcoeff
GLOBAL WALL wallcoeff
BULK
pipe1 (pipe2) bulkcoeff
WALL
pipe1 (pipe2) wallcoeff
TANK
node1 (node2) bulkcoeff
dove :

GLOBAL si usa per assegnare o stesso coefficiente a tutti i


tubi
pipe1 (pipe2) indica lintervallo di tubi cui riferire il
coefficiente espresso nella stessa riga
TANK si usa per assegnare un bulk coeffficient ad uno o pi
serbatoi/cisterne

Ulteriori possibilit
Una sezione molto importante quella delle
[OPTIONS]
che consente come gi accennato di selezionare alcune opzioni. Il formato
dei comandi pi interessanti :
UNITS
HEADLOSS
QUALITY

unitoption
headlossoption
qualityoption

MAP

dove :
i

filename

unitoption la parola chiave che permette di scegliere se inserire


dati col sistema metrico inglese ( in questo caso la
parola chiave CFS ), o se inserirli col Sistema
Internazionale ( in questo caso la parola chiave SI )
headlossoption la parola chiave che permette di scegliere con
quale formulazione calcolare le perdite di carico e
quindi quale coefficiente di scabrezza usare per
definire i tubi. Le tre possibilit sono :
H-W (per scegliere la formula di HazenWilliams)
C-M (per scegliere quella di Chezy-Manning)
D-W (per scegliere quella di Darcy-Weisbach)
qualityoption il nome della sostanza chimica che viena
analizzata durante la simulazione
filename il nome del file che contiene il MAP FILE (vedi

oltre)
La sezione
[CONTROLS]
permette di modificare loperativit delle pompe, valvole ed archi. E
possibile fare ci sia in corrispondenza di un determinato istante, sia
quando si verificano particolari condizioni. Il formato della sezione :
LINK linkid setting AT TIME tvalue
LINK linkid setting IF NODE nodeid BELOW value
LINK linkid setting IF NODE nodeid ABOVE value
dove : linkid il numero didentificazione di un tubo, una pompa o una
valvola
setting limpostazione che si vuole dare allarco in questione (
per un tubo o una valvola pu essere solo OPEN o
CLOSED, per una pompa pu essere anche un coefficiente che
ne varia la velocit (la aumenta se >1, la diminuisce se <1)
)
tvalue listante in cui si vuole che il comando sia eseguito
nodeid il numero identificativo del nodo assunto come controllo
value il valore limite a cui scatta il comando ( pu essere il
livello dellacqua se il nodo-controllo un serbatoio, o la
pressione dellacqua se il nodo-controllo una giunzione )
Come abbiamo visto, esiste la possibilit di variare nel tempo le
domande ai nodi (nella sezione [JUNCTIONS] ) o la concentrazione con
cui vengono immesse sostanze esterne (nella sezione [SOURCES] ) . Tutto
questo si fa utilizzando la sezione
[PATTERN]

il cui formato :
idpattern mult1 mult2
dove : idpattern il numero di identificazione del pattern ( indicato nelle
sezioni suddette )
multn il fattore moltiplicativo che si riferisce allistante n-esimo
In pratica sappiamo che la domanda dacqua, cos come la concentrazione
di sostanze immesse dallesterno, rimane costante per un intervallo pari
allHydraulic time-step (pari ad unora, ma modificabile nella sezione
[TIME ], vedi manuale ), ma pu variare da un intervallo a quello
successivo. Il valore della domanda /concentrazione allistante n-simo
pari al valore base di domanda /concentrazione
per il fattore
moltiplicativo indicato al posto n-simo del time pattern relativo alla
domanda/ concentrazione stessa.
Con la sezione
[REPORT]
anche possibile creare un file in cui vengano salvati i risultati della
simulazione relativi a tutta la rete o solo a porzioni (nodi o archi ) di essa.
Il formato della sezione :
FILE
NODES

filename
node1 (node2)
NONE
LINKS
link1 (link2)
NONE
variable BELOW value
variable ABOVE value
dove : filename il nome del file che ospita i dati
node1(node2) lintervallo dei nodi considerati nel report (con
NONE non viene considerato alcun nodo )
link1(link2) lintervallo degli archi considerati nel report (con
NONE non viene considerato alcun arco )
Con lultimo formato si includono nel report i nodi in cui una certa
variabile (che pu essere
la domanda DEMAND, la pressione
PRESSURE, la conc della sostanza studiata QUALITY ,etc) sotto/sopra
un certo valore.

Creazione di una mappa


Se si usa EPANET con una qualunque versione di Windows, c la
possibilit di dare uninteressante veste grafica ai risultati della
simulazione.

Ci possibile a patto di creare un MAP FILE che contenga le coordinate


di tutti i nodi inclusi nella rete. Il nome di questo file deve essere indicato,
come gi visto, nella sezione [OPTIONS].
Un MAP FILE composto da due sezioni .

[COORDINATES]

di formato :
nodeid Xcoord Ycoord
dove : nodeid il numero didentificazione del nodo da rappresentare
sulla mappa
Xcoord lascissa, rispetto ad un sistema di riferimento
qualunque del nodo in esame
Ycoord lordinata, rispetto ad un sistema di riferimento
qualunque del nodo in esame
La sezione
[LABELS]
permette di aggiungere scritte alla mappa. Il formato :
Xcoord Ycoord label (nodeid)
dove : Xcoord lascissa, rispetto al sistema di riferimento usato per
individuare i nodi della rete, dellangolo in alto a sinistra
della scritta
Ycoord lordinata, rispetto al sistema di riferimento usato per
individuare i nodi della rete, dellangolo in alto a sinistra
della scritta
label il testo che si intende riportare sulla mappa
nodeid il numero identificativo del nodo cui la scritta rimane
vincolata in caso di zoom sullimmagine

CAPITOLO 2 :

Dati necessari

Per poter avviare il programma necessario possedere informazioni


precise sulla rete di distribuzione in oggetto. Si gi detto come il
modello suddivida i componenti del sistema in nodi ( semplici giunzioni
tra tubi, serbatoi o cisterne ) e in archi ( i tubi stessi, le pompe e le
valvole ). E quindi indispensabile possedere la descrizione di tutti questi
componenti, che poi verr inserita con un formato adeguato nel
simulatore ( vedi capitolo 3 e manuale originario, in appendice ), il quale
provveder a risolvere idraulicamente la rete.
Riportiamo qui per riassumere tutti i dati necessari :
-

diametro, lunghezza e coefficiente di scabrezza dei tubi

particolarit che nei tubi possono causare perdite di carico


concentrate (brusche curvature non raccordate , asperit,
etc)

caratteristiche operative delle pompe che operano nel


sistema ( curve caratteristiche )

presenza di valvole di controllo perdite di carico associate

quota ( sopra il livello del mare ) di tutti i nodi

diametro e livelli ammissibili dei serbatoi presenti

leggi di controllo che determinano come varia


limpostazione di pompe, valvole o collegamenti in base al
passare del tempo o ai carichi massimi del sistema

domanda ad ogni nodo e variazione della domanda durante


il periodo di simulazione

Raccolta dati
Non ho incontrato serie difficolt a procurarmi i dati per questo progetto.
Mi sono rivolta allente preposto alla gestione dellacquedotto dei
Comuni di gran parte della Provincia di Milano : il Consorzio per
lAcqua Potabile dei comuni della Provincia, che ha sede a Milano in via
Rimini, 34.
Ho scritto allincaricato delle relazioni con il pubblico, lIngegner
Peterlongo, al quale ho chiesto tutti i dati elencati precedentemente. La
parte della ricerca che ha richiesto pi tempo stata lindividuazione di
un Comune la cui rete idrica avesse essenzialmente due requisiti :
-

non fosse eccessivamente complessa da rendere ostici i


risultati di una simulazione

fosse autonoma : cio avesse al suo interno tutti gli elementi


necessari al suo funzionamento ( serbatoi, pozzi, pompe ) e
non avesse scambi di portata con gli acquedotti dei Comuni
limitrofi ( essendo lammontare degli scambi un dato che

il
Consorzio non possiede )
Un Comune che possiede entrambi i requisiti Liscate, che si trova a
Sud di Milano. Di questa rete lIngegner Peterlongo mi ha fornito :
Planimetria della rete di distribuzione in scala 1:1500, da cui
possibile ricavare le lunghezze, i diametri, e il materiale costituente i
tubi ( dal quale si risale al coefficiente di scabrezza, attraverso i manuali
), nonch le posizioni reciproche dei tubi per poter digitalizzare la mappa
dellacquedotto
Commento : - il Comune di Liscate ha una rete idrica piuttosto semplice,
in cui sono presenti due pozzi con relativi impianti di
sollevamento e un solo serbatoio
- tutti i tubi sono dacciaio (coefficiente di scabrezza usando
la relazione di Hazen-Williams pari a 140-150 )
- la lunghezza complessiva dei tubi di 13,039 km
Curve caratteristiche delle pompe che operano nella rete
Commento : - a Liscate operano due pompe : una che solleva lacqua nel
serbatoio, di cui la curva caratteristica stata fornita in

dettaglio per punti; e una che serve la zona industriale


(detta
di via Grandi ), di cui stato fornito solo il punto di
funzionamento a regime.
- la pompa di via Grandi serve quasi esclusivamente utenti
della grande industria, per cui lorario di funzionamento
ordinario dalle 6.00 alle 22.00.
Descrizione dellunico serbatoio presente allinterno della rete
e delle leggi dinterazione con limpianto di pompaggio
Commento : - il serbatoio ha un range di oscillazione di 5 metri (tra 35 e
40 m sopra il fondo ). La pompa a monte del serbatoio viene
tassativamente chiusa se il livello del serbatoio superai 38.9
metri e riaperta quando il livello non pi prossimo al
massimo consentito
Descrizione delle valvole presenti nella rete
Commenti : - non ci sono valvole di controllo n della pressione, n della
portata.
- sono presenti lungo tutta la rete delle saracinesche che in
condizioni ordinarie vengono tenute completamente aperte,
dando cos perdite di carico assolutamente trascurabili (per
cui non sono state considerate ai fini della risoluzione
idraulica della rete). Il loro scopo di consentire
lisolamento di un ramo in condizioni di manutenzione
straordinaria.
Domanda complessiva di acqua alla rete ( valore medio
sullanno ) e variazioni della domanda lungo larco della giornata
tipo.
Commenti : - Liscate ha una domanda media di 40 L/s, molto minore
della capacit ideale dei suoi impianti di sollevamento ,
che di 50 L/s ( 30 L/s di portata nominale per la
pompa del serbatoio, 20 L/s per la pompa di via
Grandi).
- la variazione della domanda durante il giorno riflette le
abitudini cittadine : si assiste ad un picco nella richiesta
tra le 7.00 e le 9.00 e tra le 18.00 e le 20.00.
- La domanda ai singoli nodi della rete non stata fornita.
Infatti in nessun Comune gestito dal Consorzio sono presenti
contatori ai nodi. Gli unici contatori sono quelli dei singoli
utenti per cui ottenere un dato di questo tipo non solo
laborioso, ma anche impossibile a causa della recente legge
sulla privacy che vieta la divulgazione di dati sul conto di terzi,
a meno di ottenere lautorizzazione di tutti i diretti interessati.
Carta topografica ad isoipse, da cui ottenere le quote dei
singoli nodi.

Ipotesi semplificative
Si proceduto a drastiche semplificazioni per sopperire alla mancanza di
informazioni complete.
La domanda ai nodi stata calcolata con un algoritmo molto
semplice. Si supposto che il prelievo ad un nodo fosse
proporzionale alla lunghezza dei tubi che confluivano al nodo stesso.
Si cos calcolata la portata specifica q, definita come il rapporto tra
la domanda totale media e la lunghezza complessiva delle tubazioni :
q = 40 L/s =
13039 m

0.00307 L/sm

Per ogni nodo n si poi calcolata la semisomma Ln della lunghezza


dei tubi che convergono al nodo stesso. La domanda complessiva
competente al nodo calcolata dallalgoritmo :
Qn = Ln*q
Come quota dei nodi stata utilizzata la quota del piano campagna
corrispondente al nodo stesso. E unipotesi del tutto accettabile ai
fini
del calcolo idraulico della rete in quanto mi stato spiegato che i
tubi
vengono messi in opera ad una profondit costante rispetto al piano
campagna.

Interagire con la
finestra di Epanet

CAPITOLO4 :

Se si creato un MAP FILE ( vedi capitolo 3 ), possibile usare la


finestra di EPANET, che una veste immediata e sintetica dei risultati
della simulazione.
Occorre prima di tutto caricare lINPUT FILE creato in precedenza (
vedi capitolo 3 ) che contiene tutti i dati sulla rete che si vuole
considerare. Per fare ci, selezionare nella schermata iniziale di
EPANET, il comando Open Input, dalla sezione FILE. Il programma
fornir tutti gli Input File disponibili tra i quali scegliere quello da aprire.
Una volta fatto ci, il programma mostra il file prescelto come
documento di sola lettura. Per far partire la simulazione con Windows ,
selezionare il comando Run Windowed, dalla sezione RUN. Verr
visualizzata la rete dellacquedotto e su questa mappa sono possibili
numerose applicazioni.
IL BROWSER
Il browser la finestra che compare in alto a destra dello schermo e che
riassume istante per istante i risultati della simulazione.
Innanzi tutto presente lorologio ( finestrella Time ), con cui
possibile far avanzare (o retrocedere) la simulazione.
Ci sono poi altre due finestrelle, una per i nodi e una per gli archi. La
prima ( finestrella nodes ) pu fornire per il generico nodo
informazioni quali :
- DOMANDA ( DEMAND )
- QUOTA SLM ( ELEVATION )
- QUOTA PIEZOMETRICA ( GRADE )
- PRESSIONE ( PRESSURE )
- ETADELLACQUA o concentrazione della sostanza
chimica di cui si vuole lanalisi ( WATER AGE )
Il valore di questi parametri viene fornito per il nodo che viene
selezionato di volta in volta cliccando direttamente sul punto
corrispondente nella mappa, oppure scegliendo nella lista del Browser
stesso.

Allo stesso modo nella finestrella dedicata agli archi possibile avere
visione dei valori assunti dai seguenti parametri, relativi allarco
selezionato nello stesso modo :
-

DIAMETRO ( DIAMETER )
PORTATA ( FLOW )
VELOCITA( VELOCITY )
PERDITA DI CARICO per unit di lunghezza (
HEADLOSS )
ETA DELLACQUA ( WATER AGE )

Per gli archi anche possibile avere dati pi precisi selezionando il


comando info della finestrella corrispondente agli archi, che fornisce :
-

NUMERO IDENTIFICATIVO DELLARCO ( ID )


TIPO DI ARCO : tubo, pompa o valvola ( TYPE )
LUNGHEZZA ( LENGHT )
DIAMETRO ( DIAM )
COEFFICIENTE DI SCABREZZA ( RCOEFFICIENT )
COEFFICIENTE
DI
PERDITE
DI
CARICO
CONCENTRATE ( MCOEFFICIENT )
COEFFICIENTI DI REAZIONE (BULK e WALL
COEFFICIENT )
STATO DELLARCO : aperto, chiuso o temporaneamente
chiuso ( STATUS )

Attraverso la barra di comando possibile selezionare altre opzioni :


Sezione MAP :
- Zoom In : permette di individuare un rettangolo della
mappa
da ingrandire
- Zoom Out : annulla leffetto dellultimo Zoom In
- Redraw : ridisegna la mappa ( dopo le modifiche sullInput
File )
- Display Legend : mostra o nasconde le legende che si
riferiscono a nodi o ad archi
- Modify Legend : permette di modificare sia gli intervalli
significativi che i colori delle legende ( sia di nodi che di
archi )
- Contour Map : crea una mappa continua interpolando i
dati dei singoli nodi
- Options : consente tra le altre cose di mostrare/nascondere
il numero di identificazione di nodi o archi, cambiare il
colore dello sfondo della mappa, cambiare le dimensioni
dei cerchietti e linee che rappresentano rispettivamente nodi
ed archi
Sezione WINDOWS
Permette di scegliere quale finestra mantenere attiva : quella con
la
mappa, il Browser o la mappa interpolata creata con il Contour
Map

Sezione REPORT
- Input Data : mostra lInput File relativo alla mappa con
modalit di sola lettura
- Output Summary : mostra lOutput Summary, che
uninteressante sintesi istante per istante delle condizioni dei
componenti del sistema
- Current Time : mostra il valore per ogni nodo/arco di tutti i
parametri considerati nella simulazione allistante selezionato
nel Browser
- Time Series : mostra il valore per ogni nodo/arco di tutti i
parametri lungo tutto larco della simulazione relativi al
nodo/arco selezionato nel Browser
Sezione GRAPH
Fornisce il grafico con landamento del parametro selezionato nel
Browser del nodo/arco selezionato; se larco una pompa pu
fornirne la curva caratteristica
Sezione EDIT
-

Copy To Clipboard : copia in memoria la finestra attiva


per un eventuale incollaggio in unaltra applicazione
Input Data : apre lInput File come documento
modificabile

Sezione FILE
Permette di selezionare i file da aprire, salvare i risultati delle
simulazioni e stamparli.

: Studio di Caso :
lacquedotto di Liscate

CAPITOLO 5

di Mjriam Biscotti

Primo esempio : funzionamento ordinario


INPUT FILE : Liscate1.inp
Con questo primo esempio ho voluto simulare il funzionamento
dellacquedotto in una giornata tipo. Come dati in ingresso a tutti gli
esempi ho fornito la descrizione di tutti i nodi e gli archi ( giunzioni,
serbatoi, cisterne, tubi e pompe ) nel formato descritto nel capitolo 3. Ho
assunto che la domanda dacqua nella zona urbana seguisse il pattern
fornitomi dall'indagine statistica eseguita dal Comune, mentre ho scelto
per la zona industriale un pattern che corrispondesse allandamento di
una giornata lavorativa. Gli unici controlli che ho inserito sono stati
quelli che traducevano il funzionamento ordinario delle pompe,
descrittomi dallIng. Peterlongo. Poich la simulazione comincia alle
0.00 a.m. ho imposto che lo stato iniziale della pompa di via Grandi fosse
linoperativit (nella sezione [STATUS])., riservandomi poi di
accenderla alle 6.00 a.m. e richiuderla alle 10.00 p.m. (con un comando
nella sezione [CONTROLS])
Per rispettare i limiti del serbatoio ho imposto anche che la pompa
Serbatoiosi chiudesse quando il livello di questultimo fosse 39.8 m, a
venti centimetri dal massimo ammissibile, per riaprirsi poi quando il
medesimo livello scendesse sotto i 38 m. Per impedire comunque al
serbatoio di raggiungere il livello minimo di 35 m, il che causerebbe la
chiusura definitiva della pompa e il collasso della rete, ho previsto che la
pompa aumentasse la sua velocit di funzionamento del 20 % se il livello
suddetto scende sotto i 36 m. In questo modo si ottiene che la pompa ha
uno stato di operativit molto discontinuo (vedi Output Summary
allegato). In questo primo esempio non si sono trattati casi di
propagazione di componenti chimici allinterno della rete, per cui lunica
analisi di qualit lasciata allet dellacqua.
Conclusioni :

La pressione di ogni nodo rimane compresa nellintervallo


di ottimalit indicatomi dallincaricato dellacquedotto ( tra
32 e 45 m ) per tutta la durata della simulazione. Non si
pongono quindi problemi di sovrappressione ( sopra i 50 m
) o di cali di pressione che possano compromettere la
fornitura ( sotto i 20 m ) , anche quando la pompa di via
Grandi inattiva.

Il flusso dacqua nella zona industriale nullo nelle ore di


inattivit della pompa di via Grandi ( se si esclude un flusso
residuo di trascurabile entit nelle prime ore del giorno,
dovuto a deboli differenze di carico pi che ad una
domanda di fornitura )

Ci sono nodi in cui il flusso dacqua scarso. Se ne ha una


perfetta visione con unanalisi sullet dellacqua, da cui
emerge che questi nodi presentano unet piuttosto elevata.
La spiegazione di questo fatto pu essere cercata nel fatto
che si tratta di archi che servono zone molto periferiche con
domande molto scarse ( magari sedi di attivit agricole che
non possono utilizzare lacqua fornita dal Consorzio per
irrigare ), per cui necessitano di un flusso ridotto che non
consente un ricambio elevato (che causa laumento dellet
media dellacqua)

Parte dellacqua pompata nella zona industriale serve


lutenza cittadina ( vedi indicazione della direzione del
flusso nel tubo 30 )

Secondo esempio : inquinante concentrato


INPUT FILE : Liscate2.inp
Usando la stessa rete descritta nellesempio precedente, ho voluto fare
una simulazione sulla propagazione di un inquinante chimico : i cloruri.
Ho simulato un impulso di questa sostanza che fosse pari alla
Concentrazione Massima Ammissibile stabilita in 250 mg/L dal decretolegge del maggio 1988 . Questo inquinante stato fatto partire dal
serbatoio della zona urbana e come coefficienti di reazione si sono
considerati i valori forniti dal programma stesso ( net1.inp ) .
Per fare ci ho imposto la concentrazione iniziale dei cloruri per tutti i
nodi nella sezione [QUALITY], pari a 0.0 dappertutto ad eccezione del
serbatoio suddetto, che quindi divenuto sede di un impulso.
Conclusioni :
-

I cloruri si diffondono rapidamente nella rete urbana, pi


lentamente negli archi periferici o a scarsa domanda che
abbiamo gi descritto nellesempio precedente : ad esempio
si pu notare il ritardo con cui arriva linquinante agli archi
67,88,103 o 1103; oppure la caratteristica dei nodi
destremit di smaltire pi lentamente i cloruri residui, vedi
i nodi 43,47, 49, 104 e 117. Interessante notare come negli
archi 65 o 1100 non si superi mai il valore di 50 mg/L

Dopo 11 ore linquinante rientrato al di sotto del valore


guida ( pari a 50 mg/L ) in tutti i nodi della rete ; occorre
tuttavia attendere 18 ore per perch la concentrazione
ovunque sia circa quella ordinaria indicata dallUSSL
intorno agli 8-11 mg/L.

Terzo esempio : controllo dellinquinante


INPUT FILE : Liscate3.inp
Mi stato riferito che uno dei metodi ( forse un po antiquato ) per
limitare la propagazione di un inquinamento quello di pompare acqua
da tutti gli idranti situati in unestesa zona intorno alla fonte di
inquinamento. In questo terzo esempio ho dunque aumentato la domanda
ai nodi della zona centrale di Liscate (intorno cio al serbatoio) in cui
presente un idrante. NellInput File relativo a questo esempio possibile
infatti osservare che ad alcuni nodi compete una domanda con pattern 4,
che differisce dal pattern ordinario dei nodi della zona urbana perch
mostra una domanda molto pi consistente nelle prime ore della
simulazione, vale a dire immediatamente dopo lepisodio di
contaminazione
Conclusioni :
-

Prima di tutto, per la stabilit della rete idraulica si osserva


che limpianto di sollevamento del Serbatoio (lunico
funzionante nelle prime ore della mattina ) riesce a far
fronte senza problemi allaumento della domanda
complessiva. Non si verificano n cali di pressione, n
collassi della pompa.

Si nota che effettivamente la concentrazione di cloruri, a


parit di nodo della rete e di istante di tempo risulta in
diminuzione. Questo calo dellordine di pochi mg/L per
cui non direttamente riscontrabile dalla sola osservazione
della mappa che mostra un andamento delle linee di
isoconcentrazione quasi identico allesempio precedente. Se
per si confronta la variazione di concentrazione di cloruri
in un nodo-controllo nei due casi , il miglioramento netto.
E stato fatto ci per il nodo 95, nella pagina seguente.
Occorrer tuttavia eseguire unAnalisi Costi-Benefici per
vedere se questo metodo che richiede laspirazione, il
trasporto e il trattamento di grossi volumi dacqua
contaminata, sia effettivamente conveniente.

Analisi dellefficacia del metodo con gli idranti : confronto tra la


variazione di concentrazione di cloruri al nodo 95 senza e con il
pompaggio da parte degli idranti

Acquedotto del Comune di Liscate


( senza idranti )
Time Series for Node 95
------------------------Time cloruri
hrs
mg/L
------------------------0:00
0,00
1:00 55,75
2:00 120,83
3:00 103,06
4:00 91,61
5:00 82,80
6:00 69,25
7:00 56,86
8:00 44,07
9:00 38,02
10:00 30,59
11:00 25,20
12:00 22,44
13:00 19,51
14:00 17,32
15:00 15,54
16:00 12,91
17:00 11,26
18:00
9,30
19:00
7,77
20:00
6,19
21:00
4,96
22:00
4,36
23:00
3,79
24:00
3,14

Acquedotto del Comune di


Liscate
Time Series for Node 95
------------------------Time cloruri
hrs
mg/L
------------------------0:00
0,00
1:00 60,39
2:00 115,63
3:00 96,85
4:00 83,31
5:00 77,10
6:00 65,03
7:00 52,63
8:00 41,10
9:00 35,24
10:00 28,84
11:00 23,84
12:00 21,11
13:00 18,24
14:00 16,43
15:00 14,31
16:00 12,17
17:00 10,58
18:00
8,69
19:00
7,20
20:00
5,73
21:00
4,70
22:00
4,07
23:00
3,65
24:00
3,17

Quarto esempio : linquinamento riguarda la zona


industriale
INPUT FILE : Liscate4.inp Liscate5.inp
Si considerato lo stesso caso di inquinante dellesempio precedente
( 250 mg di cloruri ), localizzati questa volta allinterno della falda cui
attinge limpianto di sollevamento della zona industriale. Per rendere
limpulso si per fatto uso di un altro comando : attraverso la sezione
[SOURCES] stato possibile assegnare un time-pattern anche alla
concentrazione dellinquinante. Dalla lettura di questa sezione nellInput
Data si osserva come la concentrazione alla sorgente sia nulla per tutta la
durata della simulazione ad eccezione delle ore tra le 6 e le 7, in cui
assume il noto valore di 250 mg/L; altrove la sostanza inquinante viene
posta pari a 0.0 mg/L (sezione [QUALITY] ). Il motivo per cui listante
in cui si verifica la contaminazione ritardato rispetto allesempio
precedente che non aveva senso dare un impulso se la pompa
responsabile della sua propagazione era inattiva (tra le 22.00 e le 6.00 ).
Nel secondo File di questo esempio si tentato lo stesso controllo
dellinquinamento attraverso lattivazione degli idranti.
Conclusioni :
-

Si assiste ad una rapida propagazione dellinquinante che


raggiunge in fretta anche la zona urbana, in particolare
risulta compromessa la zona nord-occidentale

Il flusso di inquinante risulta molto pi veloce rispetto


allesempio precedente : dopo sole 6 ore dallultimo
impulso tutti i nodi hanno concentrazioni inferiori al valore
guida e i cloruri tendono velocemente a 0.00 mg/L (alle
15.00 sul 99% dei nodi). Per questo motivo si deciso di
considerare nella simulazione la porzione di giornata
significativa per il caso ( tra le 6.00 e le 15.00 )

Anche per la zona industriale si osservano archi in cui


linquinante arriva con un certo ritardo (1, 3, 23 e 26) e
nodi in cui i cloruri tendono ad accumularsi (1, 4, 16, 23 e
26). Interessante notare come nei nodi urbani 39, 41, 43 la
concentrazione rimanga sopra il valore guida fin oltre le
12.00

Luso degli idranti riduce anche in questo caso la


concentrazione dei cloruri : prendiamo come nodo di
paragone il numero

Analisi dellefficacia del metodo con gli idranti : confronto tra la


variazione di concentrazione di cloruri al nodo 95 senza e con il
pompaggio da parte degli idranti

Acquedotto del Comune di Liscate


Time Series for Node 9
------------------------Time cloruri
hrs
mg/L
------------------------6:00
0,00
7:00 151,58
8:00 166,82
9:00 15,22
10:00
0,00
11:00
0,00
12:00
0,00
13:00
0,00
14:00
0,00
15:00
0,00

Acquedotto del Comune di


Liscate
(senza idranti)
Time Series for Node 9
------------------------Time cloruri
hrs
mg/L
------------------------6:00
0,00
7:00 156,28
8:00 170,80
9:00 15,81
10:00
0,00
11:00
0,00
12:00
0,00
13:00
0,00
14:00
0,00
15:00
0,00

Quinto esempio : malfunzionamento di una pompa


INPUT FILE : Liscate6.inp
Nellultimo esempio ho simulato il comportamento del sistema in caso
la pompa di via Grandi interrompesse la sua attivit in un orario critico
( 10.00 a.m. ). Scopo della simulazione era vedere i disagi creati alla
collettivit da un tale malfunzionamento.
Con un [CONTROL] ho semplicemente chiuso la pompa della zona
industriale alle ore 10.00.
Conclusioni :
-

il sistema risponde bene : per discreti intervalli di tempo


lunica pompa in funzione riesce a mantenere la pressione
di tutti i nodi della rete sopra i regolari 32 m. Quando
questo non possibile ma si nota in ogni caso che tutte le
pressioni in gioco si mantengono sempre ampiamente al di
sopra dei 20 m che potrebbero causare i primi disagi
(mancanza di fornitura ai piani alti dei palazzi)

dopo le 22.00, quando comunque le condizioni di


funzionamento ordinario prevederebbero che la pompa di
via Grandi fosse spenta, la rete torna ad avere il suo
funzionamento ordinario

dallesame dellOutput Summary ( vedi allegato )


evidente lo sforzo maggiore che costretta a compiere la
pompa di Serbatoio. Se durante il normale funzionamento
dellimpianto tra le 10.0 e le 22.00 questultima si spegneva
17 volte (perch il carico accumulato nel serbatoio bastava
a sostenere le necessita della rete), nel caso esaminato in
questo esempio ci avviene solamente 4 volte :
alle 13.19
alle 15.55
alle 18.39
alle 20.42

Sommario
CAPITOLO 1
Il modello idraulico

CAPITOLO 2
Dati necessari
Raccolta dati
Ipotesi semplificative
CAPITOLO 3
Breve guida utente
CAPITOLO 4
Interagire con la finestra di EPANET
CAPITOLO 5
Studio di caso : il comune di Liscate
- primo esempio : funzionamento ordinario
Introduzione
Input Data
Output Summary
Report
Tavole
- secondo esempio : inquinante concentrato
Introduzione
Input Data
Report
Tavole
- terzo esempio : controllo dellinquinante
Introduzione
Input Data
Report
Tavole
- quarto esempio : linquinamento riguarda la zona
industriale
Introduzione
Input Data
Report
Tavole
- quinto esempio : malfunzionamento della pompa
Introduzione
Input Data

Output Summary
Report
Tavole
APPENDICE: il manuale originale del programma

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