UTILIZZO IDROPOTABILE
TIPOLOGIA ANNI
Canali e gallerie 80 ÷ 100
Tubazioni metalliche 30 ÷ 50
Tubazioni lapidee 20 ÷ 30
Tubazioni plastiche 15 ÷ 25
Gruppi elettropompe 15 ÷ 25
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Con riferimento alla Figura 1 è possibile
descrivere in maniera sintetica alcune si-
tuazioni particolari del sottosuolo (ubicazio-
ne della strato impermeabile di sostegno
della falda, sovrapposizioni di strati imper-
meabili a strati permeabili, affioramenti,
ecc.) dalle quali vengono generate scaturi-
gini e risalienze dell’acqua . Quando la fal-
da scorre attraverso uno strato poroso non
saturo sostenuto da uno strato impermea-
bile si ha una falda libera superficiale o
freatica ; quando lo strato permeabile è
contenuto tra due strati impermeabili pos-
sono verificarsi due casi : se la zona per-
meabile non è satura la falda è libera e pro-
fonda mentre, se la zona permeabile è sa-
tura e soggetta a pressione tale che i livelli
piezometrici siano al disopra della superfi-
cie di fondo della falda superiore, si ha
falda in pressione o falda artesiana.
Figura 1. Schemi di falde libere ed artesiane
Quando le acque di falda raggiungono la superficie del suolo danno luogo a scaturigini naturali
dette sorgenti che, rispetto a situazioni topografiche e geologiche possono essere classificate in :
sorgenti di fondo (Figura 2) : originate dall’affioramento dello strato impermeabile che costituisce
la superficie di fondo :
da detrito : la superfice di fondo, impermeabile, è ricoperta da un ammasso detritico (cono di
deiezione, morena, materiali di frana) che è sede della falda la quale affiora, a valle, al piede del
detrito;
monoclinale o fluviale : la superficie di fondo che presenta una direzione costante e pendenza
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Ridisegnate dal Volume : Corso di Costruzioni Idrauliche 1° . Prof.Ing. Filippo Arredi .
1966 La Goliardica _Roma
2 Costruzioni Idrauliche
uniforme (monoclinale), affiora su un pendio ;
Sinclinale o lacuale : lo strato impermeabile presenta una concavità verso l’alto (sinclinale)
affiorante su un pendio;
sorgenti di sfioramento :
(Figura 5) sono generate
dall’affioramento di uno strato
impermeabile sub-verticale,
generalmente non di sostegno
della falda
Figura 7
4 Costruzioni Idrauliche
Inoltre devono essere predisposti provvedimenti intesi ad evitare che l'opera di captazione pos-
sa, nel tempo, essere aggirata con conseguente perdita parziale o totale dell'acqua da utilizza-
re ed eventualmente con rischio di compromettere la stabilità delle opere murarie della presa.
L’opera di presa per l'uso potabile viene preclusa, con pareti vetrate, al contatto del personale
addetto a sorveglianza e manovra, così da impedire l'inquinamento dell'acqua.
Le opere di captazione sono realizzate secondo schemi abbastanza semplici. La molteplicità
delle possibili condizioni, sia morfologiche che geologiche, danno luogo a tipologie costruttive
alquanto diverse. Tuttavia possono individuarsi alcune condizioni fondamentali nel rispetto del-
le quali le opere sono state tradizionalmente concepite e realizzate.
Queste condizioni vengono fissate da una soglia muraria, fondata nelle strato impermeabile e
spinta a profondità sufficiente per evitare sifonamento dell'opera; dinnanzi ad essa si svi-
luppa l'edificio contenente tutti i dispositivi occorrenti per la raccolta delle acque, sedimen-
tazione, sfioro dei superi, intercettazione, misura, ecc. (Figure 8 e 9).
Figura 10
6 Costruzioni Idrauliche
1.3. OPERE DI EMUNGIMENTO DA FALDE
Il prelievo diretto da falde, entro un campo di profondità dal piano di campagna molto va-
rio, avviene a mezzo di pozzi. Questi, generalmente, possono essere di due tipi :
praticabili : scavati
tubolari: trivellati.
I primi, generalmente di forma circolare, hanno diametro superiore al metro e possono essere sca-
vati a mano o con mezzi meccanici forniti di utensili di rottura del terreno e recupero del marino
(draghe o escavatrici elicoidali); salvo realizzazioni eccezionali, si spingono fino a profondità li-
mitate, cosicchè attingono prevalentemente alla prima falda freatica (Figura 11 a); gli altri posso-
no spingersi fino a profondità anche dell'ordine della centinaia di metri, fino a falde artesia-
ne profonde (Figura 11 b).
a b
Figura 11. Pozzi in falda freatica ed in falda artesiana
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Pozzo di San Patrizio deriva dalla tradizione popolare che indica una caverna sita sull’isolotto del lago Derg
(Irlanda) che immetteva agli Inferi e che Gesù Cristo mostrò a San Patrizio. Chiunque vi avesse soggiornato
un’intera giornata, notte compresa, avrebbe ottenuto il perdono dei peccati.
8 Costruzioni Idrauliche
Un particolare dispositivo di emungimento al quale si
prestano i pozzi a scavo interamente rivestiti è stato
adottato negli impianti di prelievo dalla falda a Milano.
Vengono infissi un certo numero di tubazioni metalliche
orizzontali, a parete forata, disposti a raggiera e adden-
trantesi per qualche decina di metri nella formazione ac-
quifera. Le acque fluenti al pozzo centrale, che diviene
camera di raccolta, vengono sollevate con macchine
sommerse (Figura 16).
Ne risulta un'opera di presa che interessa una grande
estensione della falda, col vantaggio, a parità di portata
emunta, di piccole velocità ed abbassamenti più limitati
dei livelli.
La realizzazione dei pozzi comuni è oggigiorno limitata a
particolari situazioni (ad es. lo schema a raggiera) mentre
sono sempre più diffusioni i pozzi tubolari realizzati con
trivellazione. Comunemente, con diametri ∅300÷350 mm
per arrivare fino a diametri ∅ > 600 mm.
Anche nella perforazione a rotazione vengono utilizzate miscele lubrificanti acqua-bentonite pom-
pate, attraverso le aste di perforazione, fino alla testa rotante; i detriti prodotti dallo scalpello misti
Dopo lo scavo il foro viene rivestito con tubazioni di acciaio saldate o trafilate e forate3, nel tratto
più basso , per consentire il drenaggio dell'acqua ed il conseguente sollevamento.
Nei pozzi per acqua potabile, oltre la chiusura superiore del pozzo, dopo la posa in opera del rive-
stimento esterno, generalmente in acciaio, si cala nel pozzo una camicia costituita da tubi di PVC,
successivamente si satura l’intercapedine con malta cementizia. (Part.A – Figura 19).
Nei pozzi trivellati vengono, ormai, sistematicamente istallati gruppi elettropompe di costruzio-
ne particolarmente compatta aventi ingombro esterno di poco inferiore al diametro interno
della colonna di rivestimento .
Tali gruppi, nei quali spesso il motore elettrico, perfettamente stagno, è situato immedia-
tamente sotto la girante, o la successione di giranti in serie costituenti la pompa, restano so-
spesi alla tubazione premente e sono alimentati attraverso un cavo elettrico adatto a servizio
subacqueo, mentre i dispositivi di avviamento e controllo elettrico sono situati all'esterno
presso la bocca del pozzo.
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Le aperture hanno forme ed accorgimenti diversi per evitare il trascinamento di particelle solide asportate
dal terreno per azione dell'acqua emunta, che potrebbero intasare il pozzo accumulandosi al suo interno e
determinare usura delle pompe se aspirate insieme all'acqua.
10 Costruzioni Idrauliche
Infine è da prevedere sia una bonifica dell’area circostante il pozzo e sia una recinzione di protezio-
ne dall’accesso di persone ed animali .
La portata di emungimento del pozzo viene determinate con successive prove a regime a diverse
portate dette Test Well (Figura 20). La correlazione tra valori di portata e abbassamenti della falda
consente di definire la Curva di rendimento del pozzo e determinare il livello dinamico al quale cor-
risponde il valore della portata normale di utilizzazione, valori indispensabili per il dimensionamento
dell’impianto di sollevamento.
Figura 20
L’innalzamento della superficie libera può essere conseguito sia con strutture fisse o mobili . Que-
ste ultime sono realizzata da una o più luci provviste di organi di chiusura , paratoie, che vengono
sollevate in concomitanza della piena.
A. Traverse Fisse
Sono strutture semplici e meno costose delle traverse mobili ma, per contro, non consentono una
regolazione del livello di monte. Inoltre tendono ad accumulare detriti a monte della soglia di sfio-
ro; per questo motivo si realizzano nei pressi dell’opera di presa uno o più sghiaiatori, o calloni,
muniti di paratoie al fine di pulire dai depositi l’area antistante le luci di presa. Planimetricamente le
traverse fisse vengono ubicate con asse rettilineo e perpendicolare al corso d’acqua in punti dove
questo consente uno sviluppo dell’opera più corto ed economico.
Anticamente (Figura 22) la struttura era realizzata con una paratia di pali (a) per la tenuta ed altri
pali (b), distanziati, con funzioni di ancoraggio della casseratura in legno (c) riempita di pietrame
e rivestita, superiormente con pietra squadrata. Il paramento di monte e la parte terminale di valle
era realizzata con pietrame di riempimento giustapposto.
12 Costruzioni Idrauliche
Figura 22
Simile, per forma, è la traversa di tipo Indiano (Figura 23), realizzata con misto di sabbia e ghiaia
contenuto tra muri di pietrame attestati profondamente nell’alveo , caratterizzato da materiale
molto fine. Sia il paramento di monte che di valle venivano realizzati con pietra da taglio squadra-
ta. L’ampiezza della struttura ed i materiali adottai consentivano una notevole deformabilità ed a-
dattabilità dell’opera, nonché un presidio per pericoli di sifonamento.
Quest’ultimo tipo di struttura, nel tempo, ha modificato la forma in modo da accompagnare e so-
stenere la vena tracimante o farla cadere in un bacino di smorzamento. (Figura 25)
Figura 25
Y = 0,5 ⋅ X1,85 .
Figura 26
a. profilo inferiore di una lama d’acqua defluente da uno stramazzo in parete sottile
b. profilo Creager di una traversa tracimante in funzione del carico fondamentale h0
A seguito di questa considerazione Creager propose, con successo, come profilo della cresta e del
paramento di valle una curva di equazione Y = 0,47 ⋅ X1,8 , coincidente per un primo tratto alla
curva della vena libera e gradualmente più esterna; pertanto sostituita a quest’ultima curva il profi-
lo superiore del paramento di valle risulta schiacciato dalla vena effluente che aderirà alla superficie
senza problemi di distacco della vena, causa di depressioni locali. (Figura 26b)
Assunto come unità il carico fondamentale h0 le coordinate X ed Y sono date dall’equazione:
1,8
y ⎛ x ⎞
= 0,47 ⋅ ⎜⎜ ⎟⎟
h0 ⎝ h0 ⎠
La realizzazione di una traversa altera la condizione di moto ed il profilo della superficie libera cau-
sando, verso monte, un profilo di rigurgito tipico della condizione primitiva della corrente (lenta o
veloce). A valle della traversa la condizione idraulica di passaggio della corrente da veloce a lenta
creerà il presupposto per l’insorgere di un risalto idraulico con conseguente erosione dell’alveo. Per-
tanto è necessario determinare la lunghezza L della platea del dissipatore (con eventuali dispositivi
di dissipazione) per prevenire lo scalzamento dell’opera e ripristinare le condizioni energetiche del-
la corrente a valle (Figura27).
14 Costruzioni Idrauliche
Infine in funzione del carico h0 e dell’altezza A del petto della traversa viene dimensionato il rac-
cordo circolare tra il profilo del paramento di valle e la platea :
R = A ⋅ h0
B. TRAVERSE MOBILI
Derivano dalla doppia esigenza sia di contenere i livelli a monte in corrispondenza della portata di
massima piena, sia di evitare interrimenti . Come evidenziato nella Figura 29 le traverse mobili
hanno soglia e platea pressoché a livello del fondo dell’alveo, una o più luci separate da pile e rego-
late da paratoie di diverso tipo e, di seguito, illustrate brevemente.
Figura 29. Schema di traversa mobile, chiusa ed aperta, regolata con paratoia a segmento
16 Costruzioni Idrauliche
B2. Paratoie a segmento
Sono realizzate con manto conformato a tegolo cilindrico rinforzato e sostenuto da travature o
bracci di estremità generalmente reticolari. I bracci ruotano su perni bloccati sulle pile ed hanno
asse coincidente con il centro di curvatura del manto, in questo modo la risultante delle pressioni
passa per l’asse di rotazione e, pertanto, lo sforzo di sollevamento sarà somma di parte del peso
proprio, dell’attrito nei perni e dei dispositivi di tenuta. Il sollevamento è demandato a funi o catene
, trainate da motori elettrici posti sulla sommità delle pile; per diminuire gli sforzi di trazione e fa-
vorire il sollevamento, sul prolungamento dei bracci vengono collocati dei contrappesi (Figura 32).
18 Costruzioni Idrauliche
la ventola (Figura 35) .
Le prime consentono un automatismo di funzionamento legato al superamento di un prestabilito
livello idrico a monte .
La prima è caratterizzata da cavalletti metallici, paralleli alla corrente, ruotati di 90° rispetto alla
soglia, incernierati alla base di questa e resi solidali, in sommità, da una barra metallica.
L’elemento di tenuta è costituito da aste di legno affiancate, panconcelli, poggiate alla base in un
incavo della soglia e superiormente alla barra metallica. Con questo tipo sono realizzabili altezze di
ritenuta comprese tra 1,5 ÷3m
Il secondo tipo è costituito da una serie di pannelli metallici, opportunamente rinforzati, incernie-
rati sulla soglia muraria ed a un puntone metallico libero di scorrere lungo una guida munita di
denti di arresto . Ad ogni dente corrisponde una diversa inclinazione dello scudo e, conseguente-
mente, un differente valore dell’altezza di ritenuta , generalmente compreso tra 5 ÷ 7 m.
20 Costruzioni Idrauliche
D. TRAVERSE SENZA PILE A GRANDI ELEMENTI ABBATTIBILI SUL FONDO
Vengono realizzate in varie tipologie pur mantenendo la caratteristica comune del totale abbatti-
mento e scomparsa dell’elemento di ritenuta . Nei tipi a trappola d’orso (Figura 38) e a tetto (Figu-
ra 39) le cerniere dicollegamento alla soglia, la linea di contatto tra le due ventole e le estremità
lungo le spalle sono realizzate a tenuta. Collegando opportunamente il bacino a monte e la camera
sottostante le ventole si facilità sia l’innalzamento dei due elementi e sia il mantenimento in posi-
zione elevata per l’azione della spinta idrostatica . Vuotando tale spazio si ha l’abbattimento della
paratoia.
Fi-
gura 38 – Traversa a Trappola d’orso
Nelle paratoie a tetto la fase di sollevamento e mantenimento è, a volte, facilitata con un galleg-
giante cilindrico ; inoltre, per la particolare configurazione delle ventole, non hanno bisogno di te-
nuta lungo la linea di contatto tra i due elementi in quanto questa risulta sempre annegata.
Le traverse mobili realizzate con paratoie a settore sono caratterizzate dalla parte mobile configu-
rata con manto cilindrico a monte (contro acqua a paratoia aperta) e superficie piana a valle (a
paratoia chiusa) Figura 40.
Figura 41
Come evidenziato nella Figura 41 gli elementi mobili possono essere realizzati tanto in acciaio che
in calcestruzzo armato.
Figura 43
22 Costruzioni Idrauliche
Figura 44. Opere di derivazione da lago artificiale con torre di presa