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1 DESCRIVERE I SERBATOI PER ACQUEDOTTI (TIPOLOGIE, FUNZIONI E CALCOLO DEL VOLUME


TOTALE):

I serbatoi sono tra le opere più importanti di un acquedotto, poiché ad essi è assegnato il compito di
accumulare acqua nelle ore di minor consumo per poi distribuirla per quelle di maggiore consumo
(funzione volano).
A differenza delle condotte, che si progettano in base alle esigenze di un ampio periodo di tempo, i serbatoi
vengono proporzionati in base ad esigenze di un arco temporale relativamente breve.
La loro capacità deve soddisfare sia una funzione di compenso che di riserva.
Il compenso dipende dalla portata media di maggior consumo,in quanto, durante l’arco della giornata, è
necessario compensare le ore di punta.
Per fare ciò, si assegna,in maniera semiempirica, al volume di compenso Vc un’aliquota che oscilla tra il 25-
50% del volume di acqua del giorno di massimo:

Vc= ( 0.25
0.50 )
∗Vgmax

Esso si può anche individuare per via analitica, individuando la legge di variazione dei volumi d’acqua
richiesti Ve, in base alle portate in arrivo dell’adduttrice (grafico degli afflussi), e la legge di variazione dei
volumi d’acqua spillati nell’arco delle giornate Vu (grafico dei deflussi).
Disponendo su di un grafico le due leggi di variazione, è possibile calcolare il volume di compenso Vc come
somma dei contributi delle massime distanze positive e negative dei volumi affluiti e defluiti.
La capacità di riserva, invece, si assegna pr tenere conto di eventuali interruzioni che potrebbe subire la
condotta di adduzioni per operazioni di manutenzione ordinaria o ripristino di eventuali rotture.
Empiricamente è consigliabile assegnare un volume minimo di riserva che oscilla tra 1/3 o ½ del volume
d’acqua del giorno di massimo consumo:

()
1
3
Vr= ∗Vgmax
1
2

Infine deve essere prevista anche la capacità antincendio, che per i piccoli centri urbani si definisce in
relazione ad una portata di 5-8 l/s per un tempo massimo di 3 o 5 ore, cioè un volume pari al 15% del
Vgmax.
Invece, per i grandi centri urbani si propone la seguente formula:
Vi=108∗√ N
N -> INDICA LA POPOLAZIONE.
Inoltre i serbatoi possono essere classificati, in base alla loro posizione planimetrica o altimetrica.
Nel primo caso, fanno parte i serbatoi a servizio dell’adduttrice, che a loro volta si differenziano in serbatoi
di origine o di presa, se posti a valle di opere di captazione; serbatoi intermedi di riserva, se disposti lungo il
percorso delle adduttrici e serbatoi intermedi di sezionamento con funzione di riserva, se posti a monte
delle opere di derivazione delle adduttrici principali.
Nel secondo caso rientrano,invece, i serbatoi a servizio delle reti di distribuzione.
Altimetricamente, invece, si distinguono in serbatoi interrati, quando, il livello idrico sta al di sotto del piano
campagna, seminterrati se la massima quota idrica sta al di sopra della struttura portante che sta al di sotto
del piano campagna, pensili se il serbatoio sta al di sopra del piano campagna ed è necessaria una struttura
portante per sostenerla e in galleria, se lo scavo effettuato per la loro realizzazione non viene eseguito a
cielo aperto.
I serbatoi sono spesso realizzati in calcestruzzo, semplice o armato, oppure in muratura di pietrame o di
mattoni coperti da solaio volte.
Gli intonaci delle vasche devono essere realizzati con molta cura, al fine di rendere le pareti fortemente
impermeabili.
Indispensabili sono le prove di tenuta delle vasche, che si effettuano dopo aver tenuto il serbatoio pieno
per almeno 15 giorni, al fine di trasformare la calce libera, in carbonato di calcio.
Compiuta questa operazione e portato il livello idrico alla massima quota di sfioro, si osserva se nell’arco di
24 ore vi è una perdita d’acqua maggiore di 3-4 l/s.
Se si dovesse verificare tale circostanza, la prova non è ritenuta positiva.

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