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Gli impianti di servizio scafo
4.1 Introduzione, 4.2 Il rifornimento ed il trasferimento di olio combustibile,
4.3 I servizi di esaurimento grandi masse e di sentina, 4.4 I servizi di sentina
per le navi passeggeri, 4.5 Il servizio di zavorra, 4.6 Il servizio di
bilanciamento, 4.7 Il servizio per il trattamento e lo smaltimento dei residui
oleosi
4.1 – Introduzione
Qui di seguito vengono illustrati alcuni schemi funzionali tipici dei diversi
impianti di tubolature per i servizi dello scafo specificamente dedicati alla
sicurezza. Più precisamente, verranno trattati gli impianti dedicati alla
movimentazione dell’olio combustibile per i motori di propulsione, alla
movimentazione dell’acqua di mare per lo zavorramento ed il bilanciamento
della nave, ed alla raccolta e smaltimento delle sentine, con particolare
attenzione alle normative relative alla sicurezza e all’antinquinamento.
A tale proposito è utile ricordare quali sono le normative che regolano il
progetto degli impianti e che verranno di seguito citate, in pratica si tratta di
due corpi normativi emanati dall’IMO (International Maritime Organization),
che vanno sotto il nome di:
• International Convention for the Safety of Life at Sea
(SOLAS 1974)
• International Convention for the Prevention of Pollution from Ships
(MARPOL 73/78)
Nell’Annesso della SOLAS 1974 sono contenute le Regole della
convenzione. Esse vengono aggiornate da commissioni che, lavorando su
temi specifici, emanano risoluzioni. Le risoluzioni vengono successivamente
fatte proprie dall’Assemblea plenaria ed entrano in vigore con un
meccanismo che richiede l’approvazione di un certo numero di Stati membri.
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fondo delle casse, e quindi della nave, poiché vengono utilizzati anche per le
operazioni di trasferimento del combustibile (ossia per l’aspirazione dalle
casse) – ed è conveniente aumentare il più possibile il battente
all’aspirazione della pompa di travaso.
Le operazioni di trasferimento sono svolte da una pompa dedicata, che
aspira l’olio da una cassa e lo manda o in una delle casse di decantazione
oppure, per esigenze di correzione di assetto (anche in previsione di un
successivo rifornimento), in un’altra cassa di stoccaggio. Il collegamento alle
casse di stoccaggio viene fatto sempre attraverso la cassa valvole (detta
anche clarinetto), che garantisce la massima flessibilità riunendo tutte le
valvole di smistamento in un solo blocco.
Per esigenze di sicurezza vengono installate sempre due pompe inserite
nell’impianto in parallelo, complete di filtri e strumenti di controllo, delle
quali si fa un uso alternato. Si osservi che queste pompe vengono usate
solamente per il trasferimento, ed eventualmente per lo scarico, mentre la
caricazione è sempre fatta con le pompe del fornitore.
Ci si può quindi rendere conto della relativa complessità dei
collegamenti alle pompe, che devono poter mandare o pescare l’olio dalle
casse o pomparlo fuoribordo.
La portata della singola pompa viene stabilita imponendo che essa sia in
grado di riempire la più grande delle casse di decantazione in un tempo tale
da permettere la sedimentazione ed il campionamento dell’olio prima che
questo venga pescato dalle pompe di alimentazione, che lo spostano, previa
separazione e filtraggio, alle casse di servizio: per esempio deve poter
riempire una cassa che dà un’autonomia di 8 ore in sole 2 ore mentre il
motore è alimentato da una cassa di identica capacità, oppure il combustibile
necessario al motore per 24 ore potersi caricare nelle casse giornaliere in un
turno di lavoro.
La pompa deve anche poter scaricare velocemente la nave quando
questa deve entrare in bacino: per questa operazione si deve ipotizzare una
portata tale da scaricare in 12 ore metà della capacità massima delle casse,
utilizzando eventualmente le due pompe in parallelo per velocizzare la
procedura di scarico. Per le operazioni di trasferimento dovute a necessità di
assetto o di preparazione ad un nuovo bunkeraggio non sono previsti tempi
limite e quindi neanche vincoli di progetto – ritenendo sufficientemente
restrittivi i limiti imposti dalle altre modalità di trasferimento.
Per il dimensionamento idraulico delle linee (diametri) bisogna
considerare le possibili condizioni d’uso dei bracci. Le condotte per la
caricazione devono avere diametri tali da permettere che la caricazione di
mezza riserva di combustibile avvenga al massimo in un lasso di tempo non
superiore a 4÷8 ore, ossia al massimo in un turno di lavoro. Durante tale fase
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lavora la pompa di terra (o della bettolina) e la velocità del flusso non deve
superare i valori di progetto per il materiale delle tubolature. Inoltre, viene
fissata una pressione massima di caricazione in corrispondenza delle
connessioni al ponte di coperta (rail pressure), da non superarsi durante il
rifornimento.
Nel complesso tutti i bracci devono essere dimensionati in modo che sia
garantito il riempimento delle casse di decantazione e di servizio nei tempi
voluti, ovviamente rispettando le velocità limite nelle condotte. Per navi
militari rifornitrici di squadra, le pompe e le condotte devono essere
dimensionate per una scaricazione particolarmente veloce.
Si ricorda che le normative prevedono che l’impianto sia, in ogni sua
parte, completamente indipendente dagli altri. Esso possiede però un
collegamento con l’impianto di zavorra e con quello di sentina per
permettere, solo in casi eccezionali, l’imbarco d’acqua di zavorra nelle casse
combustibile o l’uso delle pompe di sentina o di zavorra per travasare il
combustibile.
Questi collegamenti devono essere fatti in modo da ridurre il più
possibile l’inquinamento dell’impianto di zavorra, interessando quest’ultimo
nella sola parte posta a monte della cassa valvole.
Poiché tale collegamento non è ammesso per l’uso corrente, la
connessione fra i due sistemi deve essere effettuata in modo da non
consentirne l’uso ordinario ed è realizzata per esempio con una cassa valvole
che può essere manovrata solo in loco (two–valve change–over chest)
oppure con una procedura particolare. Tale cassa valvole prevede infatti setti
di separazione durante il normale funzionamento.
Un impianto accessorio a quello descritto è quello di prosciugamento
delle casse (detto di stripping): esso è composto da pompe e tubolature
dedicate oltre che da una cassa di sedimentazione. Viene utilizzato per
prosciugare le casse e quindi le tubolature scorrono sul fondo delle stesse
casse Esse aspirano tutto ciò che si deposita (acqua, sabbia, etc.), perciò la
cassa di sedimentazione viene riscaldata con serpentine a vapore per
mantenere il bunker liquido e facilitarne la sedimentazione (quando il
combustibile è molto viscoso anche le casse di stoccaggio devono essere
riscaldate). L’olio ripulito viene immesso di nuovo nelle casse mentre le
morchie vengono pompate in una cassa morchie principale. L’impianto per il
trattamento delle morchie può essere dedicato oppure condiviso con la
sentina.
L’impianto può anche comprendere un primo stadio di filtraggio
dell’olio combustibile e di decontaminazione dall’acqua, in tal caso alla
mandata delle pompe sono posti dei separatori centrifughi, ognuno preceduto
da un riscaldatore, che scaricano le morchie nella cassa di sedimentazione.
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lunghezza dello stesso. In base a tali valori si può calcolare per via diretta la
portata minima della singola pompa. Il diametro non deve essere inferiore ai
60 millimetri. Inoltre, il diametro minimo di ciascun collettore secondario
(branchetto di aspirazione) che si dirama dal collettore principale deve
valere:
dCS = 25 + 2,16 (LC (B + D))1/2 [mm] (4.3.B)
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