Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Le macchine operatrici
Le Macchine Operatrici Dinamiche
Le pompe Centrifughe
Gli allievi hanno già incontrato questo tipo di macchina nel caso degli
impianti con Turbina a Gas dove, come noto, una parte dell’impianto e del
Ciclo termodinamico è svolto dal Compressore. Ancora, negli Impianti a
Vapore una parte del ciclo (e dell’impianto) e svolta dalla Pompa.
In quei casi era evidente che il lavoro necessario era prelevato dal lavoro
ottenuto dalla Turbina.
Le Macchine Operatrici che studieremo sono, sostanzialmente, le Pompe
ed i Compressori.
Per cui:
• Si osservi che l'inserimento della pompa nel circuito consente il
trasferimento del liquido dal serbatoio S1 al serbatoio S2 incrementandone
l'energia potenziale gravitazionale della quantità (z2 – z1); consente inoltre
di vincere la differenza di pressione tra i due serbatoi [differenza
piezometrica (p2 – p1)/γ], di accelerare in genere il fluido dalla velocità c1
alla velocità c2 e di vincere le resistenze al moto (perdite di carico Hc) che si
verificano nella condotta che collega i due serbatoi.
Hu
La somma dei primi due termini viene detta prevalenza utile ed indicata con
Hu. La prevalenza totale pertanto può anche essere espressa come somma
della prevalenza utile Hu e delle perdite nella condotta e di sbocco entrambe
crescenti con il quadrato della velocità:
Se, come è il caso più comune, p2=p1=patm allora Hu = z2 – z1
• Una volta nota la prevalenza totale Ht [m] e la portata volumetrica Q[m3/s] si può
facilmente determinare la potenza richiesta dalla pompa mediante l'espressione:
avendo indicato con ρ[kg/m3] la densità del liquido e con g[m/s2] l'accelerazione di
gravità; ηp è il rendimento della pompa, espresso evidentemente dal rapporto tra
l’energia che si ritrova in seno al fluido sotto forma meccanica e l’energia
meccanica totale prelevata dall’esterno:
• La seconda relazione ribadisce che il lavoro trasferito non dipende dal tipo di
fluido elaborato ma soltanto dalla geometria della girante e dalla velocità
periferica u2 ovvero, per una assegnata girante, dalla velocità di rotazione n.
Le pompe centrifughe
• Tale tipo di macchina può elaborare fluidi di natura molto variabile quali l'acqua
dolce o di mare, gli idrocarburi, soluzioni dell'industria chimica, con pressioni oggi
superiori a 400 bar, temperature da 100°C a 400°C e portate oltre i 150.000 m3/h.
Nel caso teorico di moto Strazionario, Senza Attrito e Unidimensionale (ipotesi che si
realizzano solo se fosse possibile che ogni filetto fluido fosse perfettamente in
influenzato da tutti quelli adiacenti e quindi cose se vi fossero infinite pale) tale
prevalenza (teorica euleriana ad infinite pale) è uguale a
Ma Ne consegue
Volendo esplicitare in funzione della portata Q che a sua volta sarà funzione anche
di n (numero di giri della pompa) la precedente espressione potrà essere scritta
come
• È immediato individuare
nel rapporto dei segmenti
AB/AC il rendimento
politropico ηp della pompa.
Caratteristica interna reale
• La curva riportata dipende dalla geometria della girante, individuata dal valore del
diametro esterno D2 e dalla forma delle pale, nonché dalla velocità di rotazione n,
ma prescinde dal tipo di fluido elaborato
• Se la pompa è attraversata da una portata di 160 m3/h di acqua ciascun kp di acqua
incamera energia meccanica, quindi di prima specie, pari a 60 kpm; ma se
successivamente la stessa pompa elabora una portata di 160 m3/h di alcool e poi di
triclina ciascun kp di alcool e di trielina incamererà sotto forma di energia meccanica
gli stessi 60 kpm
Punto di funzionamento e regolazione della portata
• Per individuare il punto di funzionamento di una pompa inserita in un circuito
bisogna conoscere la caratteristica interna della macchina e la caratteristica
esterna o del circuito, ottenuta a sua volta dalla somma della prevalenza utile Hu e
delle perdite di carico Hc del circuito, queste ultime com'è noto variabili con la
portata con legge quadratica e dipendenti essenzialmente dal diametro, dalla
lunghezza e dalla conformazione della condotta.
• La pompa si porta automaticamente a funzionare nel punto C in cui la
caratteristica interna i interseca la caratteristica esterna e
• Chiudendo la valvola V di
un certo valore, si creano
perdite di carico che si
sommano alle normali
perdite di carico del circuito.
Pertanto la curva della
prevalenza richiesta alla
pompa passa da e a f. Il
punto di funzionamento si
sposta da C a F, con
diminuzione della portata a
prevalenza utile Hu costante.
• Una tale regolazione è evidentemente di tipo dissipativo ed influisce
sensibilmente sul rendimento del complesso in quanto le perdite associate al
diminuito valore della portata sono superiori a quelle richieste dal circuito esterno
senza l'intervento sulla valvola V. Tale sistema risulta quindi adatto quando alla
pompa è richiesto un funzionamento a portata ridotta solo per brevi periodi.
• Un secondo effetto, di tipo meccanico, è dovuto al fatto che tali sacche di vapore,
raggiungendo attraverso la girante zone a più alta pressione, vengono schiacciate
dal liquido in tempi brevissimi (dell'ordine di 10-5s) determinando fortissime
sovrapressioni locali che sottopongono il metallo a gravose sollecitazioni.
• Le perdite concentrate, dovute al fatto che la vena fluida entra nella girante con
deviazioni più o meno pronunciate, sono proporzionali al termine w12/2g (w1 è la
velocità relativa del fluido in ingresso alla girante) secondo un coefficiente di
proporzionalità λ di complessa valutazione dipendente dalla portata e dal numero
di giri della pompa nonché, in misura ridotta, dalle caratteristiche fisiche del fluido
(in particolare la sua viscosità).
• La pressione p1 che regna nel punto di massima depressione è data quindi dalla
differenza tra il termine (pA/γ + cA2/2g) che prende il nome di pressione totale nel
punto A, cioè alla flangia di ingresso, ed il termine comprensivo dell'energia cinetica
in ingresso alla girante e della caduta di pressione dovuta alle perdite (C12/2g + Δpc
+ λw12/2g)
• Se si vuole evitare il fenomeno
della cavitazione, la pressione p1
deve risultare maggiore della
pressione di saturazione ps del
fluido alla temperatura di esercizio:
• NPSH,R (Net Positive Suction Head, Required, cioè carico totale netto richiesto
all'aspirazione) è costituito dalla somma dell'energia cinetica posseduta dal
chilogrammo di fluido in ingresso alla girante e dell'energia di pressione degradata
a causa delle perdite nel corpo pompa e all'imbocco della girante stessa; esso è
un dato caratteristico della pompa.
• NPSH,A (Net Positive Suction Head, Available cioè carico totale netto disponibile
all'aspirazione) rappresenta il patrimonio energetico di cui il fluido può disporre nel
corpo della pompa dal punto A al punto 1; esso è un dato caratteristico del circuito
• Emerge che il punto in cui inserire la pompa lungo il circuito deve essere
valutato con grande attenzione in quanto bisogna garantirsi nei confronti del
pericoloso fenomeno della cavitazione che viene evitato sempreché risulti
verificata la disuguaglianza:
• Si osservi infine che variando il tipo di fluido che circola nell'impianto si avrà in
genere una variazione di NPSH,A dovuta al differente valore della pressione di
saturazione e al differente valore di γ che caratterizzano il nuovo fluido.
Accorgimenti per allontanare la cavitazione
La presenza dell'inducer può ridurre il valore di NPSH,R fino al 50-60% del valore
originale il che è di grande utilità quando, ad esempio in caso di ampliamento
dell'impianto, NPSH,A risulta insufficiente.
• Va comunque precisato che l'inducer, pur rappresentando una risposta adeguata
a molte situazioni, deve essere utilizzato con cautela perché il campo di
funzionamento delle pompe con inducer è generalmente più limitato