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(1) Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale, Università degli Studi di Pavia – Pavia
(IT) e-mail: papiri@unipv.it, sara.todeschini@unipv.it
(2) Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio e Ambiente, Università degli Studi
di Brescia – Brescia (IT) e-mail: giorgio.bertanza@ing.unibs.it
SOMMARIO
1 INTRODUZIONE
tempo, dovuti agli scarichi degli impianti di depurazione urbani. Queste stime mostrano
che in un sistema fognario separato “teorico”, formato cioè da una rete nera che
raccoglie e convoglia alla depurazione tutte e solo le acque reflue di origine civile e
produttiva e da una rete esclusivamente pluviale che raccoglie e convoglia allo scarico
diretto nel ricettore, senza alcun trattamento, tutte e solo le acque meteoriche di
dilavamento, la componente di impatto sul ricettore dovuta alle acque meteoriche di
dilavamento è dello stesso ordine di grandezza di quella dovuta agli scarichi permanenti
degli impianti di depurazione per quanto concerne SST, COD e BOD5. Durante gli
eventi di pioggia la componente di impatto sul ricettore dovuta alle acque meteoriche di
dilavamento è mediamente di un ordine di grandezza maggiore di quella dovuta agli
scarichi degli impianti di depurazione ed è dello stesso ordine del carico inquinante
associato ai reflui neri grezzi.
acque miste è pari a 442 mg/L; la massa annua di azoto associata alle acque meteoriche
di dilavamento è pari a 125 kg (concentrazione media di 3 mg/L), mentre quella
connessa alle acque reflue è pari a 4.555 kg (concentrazione media di 40 mg/L).
La figura 1 mostra la massa annua di SST scaricata nel ricettore per differenti valori
del rapporto di diluizione R di uno scaricatore di piena e del volume specifico di una
vasca di prima pioggia di cattura abbinata allo scaricatore.
Figura 1. Massa specifica scaricata in funzione del rapporto di diluizione R e del volume
specifico di una vasca di prima pioggia di cattura inserita in un sistema fognario unitario con
fenomeni di sedimentazione e risospensione (Paoletti & Papiri, 2007).
Tabella 1. Percentuale di volume annuo (V), di massa annua (M) di SST convogliata alla
depurazione in sistemi con sedimentazione non trascurabile al variare del rapporto di diluizione R
dello scaricatore di piena e del volume della vasca di prima pioggia W [m3/haimp]
R=2 R=3 R=6
W=0 W=25 W=50 W=0 W=25 W=50 W=0 W=25 W=50
V 16 34 44 31 49 60 55 71 79
M 0 38 61 4 55 75 40 76 90
(a)
(b)
Figura 2. Controllo statico delle acque avviate all’impianto in tempo di pioggia: (a) schema con 1
limitatore di portata e riunificazione del by-pass alla portata trattata prima dello scarico nel
ricettore; (b) schema con 2 limitatori di portata e riunificazione del by-pass alla portata trattata
prima dello scarico nel ricettore. I multipli di Q24 riportati sono indicativi (Bertanza et al., 2004).
Figura 3. Schema con vasca di prima pioggia in testa all’impianto di trattamento. Vasca di cattura
che si svuota quando il deflusso di pioggia si è esaurito (Papiri & Todeschini, 2005).
S. Papiri, G. Bertanza, S. Todeschini
Figura 4. Schema con linea di depurazione per le acque di pioggia parallela a quella delle acque
di tempo asciutto (Papiri & Todeschini, 2005).
Tabella 2. Volumi annui scaricati dallo scaricatore di piena Vs [m3], volumi meteorici annui
conferiti alla depurazione Vd [m3] e rapporti tra i volumi meteorici trattati e il volume delle acque
nere Vd/Vn [%] per le tre configurazioni in testa all’impianto di trattamento
Vs [m3] Vd [m3] Vd/Vn [%]
1000 L/(AE d) 21.830 19.953 17,5
750 L/(AE d) - vpp 25 m3/haimp 18.324 23.459 20,6
500 L/(AE d) - vpp 50 m3/haimp 20.014 21.769 19,0
I bilanci delle masse inquinanti sono stati condotti ipotizzando differenti efficienze
di rimozione del depuratore in tempo secco, in tempo di pioggia e in un arco temporale
successivo a ciascun evento meteorico in maniera da tener conto anche delle
inefficienze indotte su alcuni processi dalle portate meteoriche, inefficienze che
perdurano anche dopo l’esaurimento del deflusso di pioggia (tabelle 3 e 4). Per i SST
non si è considerata alcuna riduzione di efficienza nei giorni successivi ai deflussi di
pioggia (la rimozione avviene mediante un processo di tipo fisico) e, per la
configurazione 3, neppure durante il deflusso di pioggia dato che la portata massima
conferita al trattamento ricade nel range delle portate di tempo asciutto. Per l’azoto,
negli schemi 1 e 2, si è considerato un peggioramento delle prestazioni anche per i tre
giorni successivi ad ogni evento (valore medio annuo che tiene conto del fatto che
quando il processo di nitrificazione viene inibito e le portate meteoriche alla
depurazione sono elevate, il ripristino delle condizioni di funzionamento normali non è
immediato a causa della bassa velocità di crescita dei microrganismi nitrificanti).
Per le configurazioni 1 e 2, i giorni di deflusso di pioggia all’impianto coincidono
con quelli in cui si verificano eventi che generano deflusso (41 giorni), mentre per la
configurazione 3, dato che il tempo necessario allo svuotamento delle vasche di prima
pioggia è significativo (19 giorni), i giorni di deflusso di pioggia all’impianto sono 60
(41+19).
Le figure 5 e 6 mostrano i risultati delle simulazioni, con riferimento all’azoto e ai
SST, per i tre differenti schemi.
AZOTO
denitrificato
100
fanghi
effluente
80
Carico annuo [%]
sfiorato
meteoriche
60
nere
40
20
0
Ingressi Solo sfioratore Sfioratore 750 Sfioratore 500
1000 L/(AE d) L/(AE d) - vpp L/(AE d) - vpp
25 m3/haimp 50 m3/haimp
Figura 5. Bilancio di massa per l’azoto per tre configurazioni in testa all’impianto di trattamento.
SST
degradato
100
fanghi
effluente
80
sfiorato
Carico annuo [%]
meteoriche
60
nere
40
20
0
Ingressi Solo sfioratore Sfioratore 750 Sfioratore 500
1000 L/(AE d) L/(AE d) - vpp L/(AE d) - vpp
25 m3/haimp 50 m3/haimp
Figura 6. Bilancio di massa per i SST per tre configurazioni in testa all’impianto di trattamento.
Le acque meteoriche di dilavamento e gli impianti di depurazione urbani: problemi progettuali e gestionali
Per quanto concerne sia l’azoto sia i SST, è evidente il beneficio connesso alla
limitazione della portata addotta al trattamento e al contestuale inserimento di una vasca
di prima pioggia. Una portata meteorica contenuta garantisce il mantenimento di una
buona efficienza della nitrificazione e una vasca di prima pioggia intercetta una frazione
consistente della massa di SST veicolata dalle acque meteoriche di dilavamento.
In particolare, la soluzione con sfioratore dimensionato per 500 L/(AE d) e vasca di
prima pioggia di 50 m3/haimp consente di limitare le masse inquinanti globalmente
scaricate nel ricettore senza incrementare i volumi meteorici sottoposti a trattamento.
L’adozione di una vasca di prima pioggia consente di ottenere benefici ambientali
anche in termini di riduzione di altri inquinanti riversati nei ricettori (ad esempio, i
metalli pesanti), associati in percentuale rilevante ai SST; la quantificazione di questi
benefici può essere effettuata tenendo conto della loro distribuzione tra fase liquida e
fase solida sospesa.
5 CONCLUSIONI
Ringraziamenti. Questa ricerca è stata cofinanziata dal MIUR nell’ambito del progetto
di ricerca PRIN 2005 dal titolo “Caratterizzazione teorica e sperimentale dell’impatto
sui corsi d’acqua ricettori degli inquinanti conservativi e non conservativi veicolati dalle
acque meteoriche urbane”.
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