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DOMANDE APERTE POSSIBILI DI COMUNICAZIONE D’IMPRESA

1) SPIEGARE IN DETTAGLIO CAUSE CHE GENERANO LA COMUNICAZIONE IN CASO DI CRISI


Le cause che generano la comunicazione in caso di crisi possono essere 2:
§ LA CRISI TRAUMATICA che si tratta di una crisi che l’azienda non si aspetta (non c’è
volontà e consapevolezza di lesioni altrui) ma sono eventi che accadano all’improvviso e
che non si possono controllare come un evento catastrofico naturale (terremoto o
tsunami), azioni dolose da parte di terzi ed errori gravi aziendali
§ LA CRISI GESTIONALE è uno squilibrio economico- finanziario derivante da una colpa
dell’impresa quindi si tratta di una crisi nascosta o non manifestata e per fronteggiarla
dovrò attuare un processo di risanamento

2) DESCRIVERE UN MODO DI QUANTIFICARE IL BUDGET E DARNE PREGI E DIFETTI (UD 7)


Un modo per quantificare il budget è il METODO DEGLI OBIETTIVI E DEI COMPITI che si tratta di
un metodo che tiene conto degli obiettivi di ciascuna area dell’impresa e valuta il budget da
investire in base allo scopo che si vuole raggiungere.
PREGI:
§ supera il limite della retro-prospettiva del metodo della percentuale delle vendite poiché
definisce il budget in relazione agli obiettivi
§ supera il limite della decontestualizzazione rispetto al mercato della comunicazione
DIFETTI:
§ resta un metodo auto-referenziale, quindi, non supera la decontestualizzazione rispetto ai
competitors
3) FUNZIONE COMUNICATIVA DEL PACKAGING
La funzione comunicativa del packaging riguarda le caratteristiche di particolarità di quest’ultimo e
si suddivide in 3 sottopunti che sono:
1. VALORE IDEALE à tramite il prodotto posso proiettare all’esterno ciò che idealmente
vorrei essere tramite una funzione di auto-espressione e le caratteristiche del prodotto
evocano un’immagine ideale di sé che si vuole trasferire
2. VALORE REFERENZIALE à Includere un obiettivo logico-razionale nel trasferimento di
informazioni quindi dirò che il packaging contiene informazioni riferite al prodotto e non
solo. IL valore referenziale può sollecitare diversi tipi di obiettivi quello di categorizzazione
del prodotto, quello di memorizzazione del packaging perché significativo, quello valutativo
in cui cedo info per alimentare valutazione positiva del prodotto, quello di riflesso di tipo
comportamentale in cui cerco le info inserite sulla confezione come Qr code e lista
ingredienti e infine quello di adesione di iniziative in cui userò la confezione come veicolo
per altre iniziative
3. VALORE LUDICO à stimola emozioni positive che non necessariamente hanno implicazioni
gestionali come packaging che ci piace o sorprende rimane impresso nelle persone e può
diventare qualcos’altro
4) FUNZIONE STRUTTURALE DEL PACKAGING
La funzione strutturale del packaging è quella di valore pratico e di protezione del prodotto

5) DIFFERENZA TRA PUBBLICITÁ COMMERCIALE E PUBBLICITÀ E PUBBLICITÀ SOCIALE


La pubblicità commerciale mira a presentare un prodotto con finalità di promozione del prodotto
di uno specifico brand mentre la pubblicità sociale è finalizzata a trattare temi di interesse
collettivo utilizzando la sua posizione privilegiata di attenzione e ascolto
6) DESCRIVERE DUE DELLE PUBBLICITÀ STUDIATE (TRA QUELLA PRATICA, IDEALE, CRITICA E
LUDICA)
o PUBBLICITÀ IDEALE à si tratta di una sottoclasse della pubblicità di immagine che ha la
caratteristica di emozionare l’interlocutore fa leva sui beneficio dell’auto-espressione cioè
fa leva sulla convinzione che attraverso un certo prodotto una persona possa
corrispondere ad un certo ideal-tipo di persona
o PUBBLICITÀ LUDICA à si tratta di una pubblicità che lavora sul piano emozionale con
obiettivi di carattere emotivo

7) DIFFERENZA TRA PUBBLICITÀ PRATICA E REFERENZIALE


LA PUBBLICITÀ PRATICA à è più semplice, si tratta di una pubblicità che racconta le
caratteristiche fisico-tecniche del prodotto e presenta un’intensità medio-bassa mentre la
PUBBLICITÀ REFERENZIALE à è più complessa non descrive solo il prodotto ma definisce
referenze che qualificano il prodotto quindi presenta un’intensità elevata

8) DESCRIVERE MECENATISMO E PATRONAGE


MECENATISMO à avviene quando un’azienda elargisce una somma di denaro o altre risorse ad
un’entità per sostenere delle cause di interesse generale sui temi dell’ambiente con scopi
benefico; tuttavia, non si creerà un legame solido-stabile con l’entità visto che il mecenatismo non
ha come obiettivo prioritario di legare l’immagine dell’azienda con la donazione e ci sarà un
coinvolgimento di basso grado
PATRONAGE à Il ruolo dell’azienda è rilevante perciò essa supporta un’idea, un progetto,
un’iniziativa attraverso diverse forme di coinvolgimento basate sulla condivisione di tipo valoriale
e si avrà una volontà precisa di avere un legame di immagine dell’azienda rispetto al mecenatismo

9) PARLA DEI PUBBLIC AFFAIRS


I PUBBLIC AFFAIRS sono l’insieme delle attività di comunicazione istituzionale poste in essere
volontariamente nei confronti di istituzioni pubbliche in modo diretto o indiretto verso altri
soggetti e avrà come destinatari l’opinione pubblica e le istituzioni pubbliche mentre come
mediatori i pubblici influenti
I pubblic Affairs presentano 4 obiettivi:
§ valorizzare ciò che l’impresa fa
§ allineare l’azione rispetto ad esigenze della comunità
§ supportare i processi di sviluppo
§ suggerire interventi per far risaltare la propria attività e ottenere un riconoscimento
Le Aree di attività dei pubblic Affairs sono:
o ANALISI DEL QUADRO ISTITUZIONALE à Flusso in entrata che prevede che l’azienda si
affacci al mondo esterno e tragga delle info, presenta le sue seguenti caratteristiche: a)
individuare aree tematiche in cui tenersi aggiornata b) monitorare temi di interesse c)
interpretare gli atti delle istituzioni d) mantenersi aggiornata sul quadro normativo e)
interpretare atti governativi e modificare la rotta prima di una legge con attività di back-
office, eventi pubblici e consultazione di banche dati
o GESTIONE DELLE RELAZIONI à è caratterizzata da maggiore interattività e da netta
distinzione dei vari comportamenti d’impresa nei vari ambiti della comunicazione, presenta
le seguenti caratteristiche: a) diffusione di info verso le istituzioni b) sviluppo e gestione
delle relazioni
10) APPROCCI AI PUBBLIC AFFAIRS
Esistono 4 tipi di approcci:
§ APPROCCIO ADATTIVO à le aziende fanno il minimo o hanno un atteggiamento
inadeguato, quindi, non sono consapevoli dell’evoluzione economica, sociale e normativa
Presenta i seguenti parametri: ha minor grado possibile di complessità dell’attività, una
tempistica dell’attività tardiva, un raggio d’azione degli effetti limitato e un grado di
interazione con le istituzioni molto ridotto
§ APPROCCIO REATTIVO à è migliore rispetto approccio adattivo e in particolare migliora la
continuità dell’informazione nei temi di interesse e presenta i seguenti parametri: la
complessità dell’attività presenta un aggiornamento dei temi costante, la tempistica
dell’attività è migliore e presenta una dinamica stimolo-risposta, il grado di interazione con
le istituzioni è più frequente ma resta indiretto e mediato da intermediari e il raggio
d’azione è focalizzato sull’organizzazione stessa
§ APPROCCIO PROATTIVO à le imprese non si limitano ad informarsi ma fanno anche lo
sforzo sistematico di interpretare i segnali e di attribuire un significato, presenta i seguenti
parametri: complessità dell’attività matura e consapevole, la tempistica del cambiamento
parallela e sincrona al cambiamento e un raggio d’azione degli effetti esterno
all’organizzazione
§ APPROCCIO INTERATTIVO à ho un’espressione più alta di interattività e propensione con
un massimo approccio su tutti i parametri che sono: massimo grado di complessità
dell’attività, tempistica dell’attività continua e ricorrente, grado di interazione con le
istituzioni diretto e un raggio d’azione degli effetti massimo

11) COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA GESTIONALE


La comunicazione organizzativa gestionale prevede di informare i dipendenti al fine di orientare i
loro comportamenti rispetto alle procedure di lavoro, è rivolta principalmente all’interno
dell’impresa e ai bassi livelli gerarchici dell’impresa e si tratta di una comunicazione top-down e
prescrittiva

12) PUBBLICITÀ COMPARATIVA


La pubblicità comparativa parla dell’offerta di un brand inserzionista paragonandola ad altri
prodotti e deve avere 3 caratteristiche per essere permessa che sono: citare esplicitamente i
brand con cui si paragona il prodotto, confronto su base di dati quantificabili e descritti
oggettivamente, parametri oggettivi e quantificabili devono essere riportati nella pagina
pubblicitaria

13) TIPOLOGIE DI PRODUCT PLACEMENT /4 TIPI DI PRODUCT PLACE


Le tipologie di product placement sono 4:
§ SCREEN PLACEMENT à la stimolazione del brand all’interno della sceneggiatura di
carattere visivo (stimolazione meramente visiva) ed è del tutto decontestualizzata dalla
trama
§ SCRIPT PLACEMENT à interazione dei personaggi di un film con un prodotto parlandone o
utilizzandolo facendo si che entri nella narrazione del film con lo scopo di essere
considerato dal ricevente
§ SPOT PLACEMENT à messaggio esplicito di promozione all’interno della sceneggiatura
§ PLOT PLACEMENT à è la forma più complicata rispetto alle precedenti e si ha quando il
prodotto diventa un oggetto determinante nella narrazione assumendo una funzione
fondamentale
14) POSSIBILI TIPOLOGIE FIT DEL TESTIMONIAL
§ COMPATIBILITÀ CATEGORIALE à soggetto scelto per l’appartenenza a un certo ambito
categoriale dell’azienda
§ COMPATIBILITÀ DI PERFORMANCE à soggetto scelto per pertinenza del livello di
prestazione (azienda che lavora al top scelgo testimonial top nella sua categoria)
§ COMPATIBILITÀ DI IMMAGINE à scelta di soggetto basata da elementi di somiglianza ed
elementi in comune come il paese d’origine

15) INDICATORI DI EFFICACIA DEL DIRECT MARKETING


REDEMPTION à numero di risposte ottenute dato un determinato numero di contatti e si
suddivide in:
§ redemption lorda: numero di iniziative che hanno avuto probabilità di raggiungimento
§ redemption netta: numero di persone esposte al messaggio
CLICK-THROUGH RATE à numero di click effettuati su un link rapportati al numero di esposizioni
del link per arrivare ad una raccolta attiva di informazioni e presenta 2 tipi:
§ apertura ripetuta: mail contata tutte le volte che viene aperta
§ apertura unica: mail contata una sola volta nel momento in cui viene aperta
TRIAL RATE à richiesta di prova di quel servizio o prodotto
ORDER RATE à iniziativa di comunicazione digitale con obiettivo di vendita

16) DIFFERENZE TRA PROMOZIONI DI PREZZO E NON DI PREZZO


La differenza tra promozioni di prezzo e non di prezzo è che nel primo caso il consumatore è
sottoposto a un sacrificio economico inferiore rispetto alle caratteristiche ordinarie per ogni unità
di prodotto quindi avrò uno sconto sul prodotto mentre nel secondo caso il consumatore ottiene
un vantaggio che non altera o riduce il sacrificio economico quindi otterrò un regalo

17) PROMOZIONI A VANTAGGIO IMMEDIATO E DIFFERITO


Nelle promozioni a vantaggio immediato il vantaggio lo si ottiene contestualmente al momento
dell’acquisto del prodotto mentre nelle promozioni a vantaggio differito maturerà i suoi effetti
solo in un secondo momento

18) ELENCARE 4 CARATTERISTICHE DISITINTIVE DEL DIRECT MARKETING


Le 4 caratteristiche distintive del DM sono:
§ TARGET SPECIFICO à lo individuo con segmentazioni sempre più psicografiche per stili di
vita o con segmentazioni di dati interni o esterni all’azienda, si tratta di un messaggio
personalizzato e declinato per quella persona , il presupposto del marketing diretto è
conoscere bene l’interlocutore da potergli proporre qualcosa di specifico (presenza di
individualità specifiche: conoscenza mirata, dettagliata, aggiornata e consensuale del
cliente) alimenta obiettivi di carattere relazionale. Il DM sviluppa una comunicazione ONE to
ONE cioè invia tanti messaggi parallelamente in modo da non far pensare di essere parte di
un gruppo
§ INTERATTIVITÀ à la comunicazione è biunivoca, bidirezionale e interattiva infatti le
iniziative di marketing prevedono la possibilità di avere un feedback dall’interazione tra
individui che significherà da parte del cliente un segnale di apertura
§ MISURABILITÀ DEL FEEDBACK à il direct marketing ha lo scopo di ricevere un
comportamento di risposta e tale risposta deve essere misurabile sia qualitativamente che
quantitativamente e quindi si avrà la possibilità di misurare gli effetti meramente
comportamentali nell’immediato
§ VARIETÀ DI STRUMENTI UTILIZZATI à si ha a disposizione una grande varietà di strumenti
sia tradizionali che strumenti di diffusione di marketing digitale rafforzati tramite nuove
tecnologie (Alexa, Siri), non si tratta di strumenti solo utili ad inviare ma anche a progettare
e rendere possibili attività di marketing diretto in modo da rendere possibile
l’individuazione del target specifico infatti l’analisi dei big data è il pre-requisito da cui si
alimentano le iniziative di marketing diretto

19) MODELLO TEORICO DEL QUADRIFOGLIO DELLE TRIBU


Il quadrifoglio delle tribù è un modello in cui sono presenti i contesti sociali delle brand community
che sono:
§ SFERA DI INFLUENZA à la dote di esercitare una capacità attrattiva sugli altri soggetti
§ LUOGHI à Precisi contesti che favoriscono l’interazione tra i soggetti
§ RITUALI à abitudini, modi e codici di comportamento condivisi per entrare nelle brand
communities
§ RICORRENZE à appuntamenti significativi e incontri di persone delle community o dei fan
club

20) COS’È IL FUNNEL MARKETING ?


IL FUNNEL MARKETING è un modello di marketing impiegato per analizzare il percorso di acquisto
dei consumatori con lo scopo di individuare dei nuovi consumatori all’interno di un tunnel
(contesto specifico) in un determinato contesto

21) COS’È IL MARKETING PERSONAS à


IL MARKETING PERSONAS si tratta di profili ideali e immaginari creati sulla base di ricerche che
rappresentano un particolare gruppo di clienti che potrebbero utilizzare il prodotto, servizio o sito
in modo simile

22) LE DIVERSE FORME DEL MARKETING VIRALE


• FRICTIONLESS à è la tipologia più rara e prevede che i consumatori siano inconsapevoli di
essere resi parte attiva del passaparola
• CLASSIC à persona consapevole di essere un tramite che condivide il messaggio
• ACTIVE à consumatore che decide consapevolmente di farsi promotore del passaparola e
di realizzare un certo contenuto da veicolare
• INCITED à persone che costituiscono una forma di incentivo tramite azione virale
• SOCIAL à quando il messaggio virale viene elaborato e nasce da una pluralità di soggetti

23) INDICATORE PIÙ IMPORTANTE DELLA PUBBLICITÀ E RELATIVA DEFINIZIONE


GRP (GROSS RATING POINT) à n° contatti /n°soggetti appartenenti al target * 100 =
reach *frequenza in cui :
§ reach: rappresenta quanta parte del target ho raggiunto
§ frequenza: rappresenta quante volte in media le persone hanno visto il messaggio

24) GLI EFFETTI DELLE PROMOZIONI SIA NEL BREVE CHE NEL MEDIO-LUNGO PERIODO
EFFETTI DELLE PROMOZIONI NEL BREVE PERIODO:
POSITIVI
§ EFFETTO DI ANTICIPAZIONE à avviene la riduzione del volume di vendita dei prodotti
oggetto di promozione quanto più le persone sanno in anticipo della promozione
§ EFFETTO DI PROVA à è l’effetto più positivo in cui il prodotto per effetto della promozione
viene acquistato da consumatori che non erano soliti ad acquistare quel prodotto nemmeno
di altre marche quindi si avrà la conquista di uno nuovo consumatore
§ EFFETTO DI SOSTITUZIONE à l’acquisto del prodotto avvenuto da parte di un consumatore
che già aveva l’abitudine di soddisfare quel bisogno con quel genere di prodotto ma
rivolgendosi ad altre marche
NEGATIVI
§ EFFETTO DI CANNIBALIZZAZIONE DELLA GAMMA à l’acquisto del prodotto avvenuto da
parte di persone che soddisfacevano l’esigenza con un prodotto alternativo della stessa
azienda
§ EFFETTO DI TRASFERIMENTO INTERNO à riduzione dei margini per via che ad acquistare il
prodotto sono persone che fino al giorno prima soddisfacevano lo stesso bisogno con quel
prodotto
§ EFFETTO DI DEPRESSIONE à drastica riduzione delle vendite del prodotto perché ritornato
al prezzo normale
§ EFFETTO DI RIMANENZA à alcuni clienti fedeli all’acquisto del prodotto anche dopo che il
prodotto è tornato a prezzo pieno
EFFETTI DELLE PROMOZIONE NEL MEDIO-LUNGO PERIODO
§ BANALIZZAZIONE DELL’IMMAGINE DI MARCA à mettere in promozione la marca in modo
ripetuto togliendo il potenziale aspirazionale del brand
§ SPIRALE PROMOZIONALE à ricorrere sempre alle promozioni fa si che i consumatori non si
accontentino più di certi vantaggi ma ne cercano sempre dei nuovi
§ SVILUPPO DI COMPORTAMENTI SPECULATIVI à il crescente ricorso a promozioni porta i
consumatori a non essere fedeli al brand o al punto vendita ma solo ad essere fedeli alle
promozioni
§ DIFFICOLTÀ DI CONFRONTO TRA PREZZI à le promozioni fanno perdere al prezzo la sua
capacità di segnaletica

25) LE REAZIONI COMPORTAMENTALI CHE CI SI ATTENDE DA UN PUNTO VENDITA


§ PERMANENZA ALL’INTERNO DELLO STORE
§ PERLUSTRAZIONE
§ INTERAZIONE PERSONALE-CLIENTE
§ ACQUISTO DI PRODOTTI

26) FINALITÁ DI LOGO/BRAND


La finalità del logo o brand è quella di esprimere dei concetti ed essere un elemento distintivo,
distinguibile dagli altri (differenziazione) e difficilmente controllabile con l’identità visiva di
altre imprese (specifico di quell’azienda)

27) OBIETTIVI DI RIPOSTA COMPORTAMENTALE NELLA COMUNICAZIONE DI MARKETING


Gli obiettivi di risposta comportamentale rientrano negli obiettivi comunicazionali e mirano a
raggiungere l’attivazione di un comportamento da parte del destinatario
Questi obiettivi si suddividono in:
1. Acquisto: è la riposta comportamentale più diretta e misurabile del prodotto che viene
esposto all’interno del negozio stimolando l’acquisto
2. Raccolta di informazioni: le persone ricercano spontaneamente altre informazioni, 2
caratteristiche importanti della raccolta di informazioni sono:
a) Coinvolgimento emotivo: più il consumatore coinvolge risorse cognitive più è facile che
trattenga le informazioni in memoria.
b) Selettività: ricerca attiva di info che saranno significative per il ricevente
3. Passaparola: è un obiettivo comunicativo desiderabile in quanto innesca nel cliente un
coinvolgimento attivo verso il prodotto, si tratta di un comportamento virale in cui si perde
la distinzione tra emittente e ricevente della comunicazione
La fonte del passaparola è sincera e naturale.
Il passaparola presenta le seguenti caratteristiche:
I) Vividezza: il messaggio è vivido, da un’immagine precisa della situazione, i messaggi
hanno un forte impatto emotivo in coloro che prendono parte al passaparola.
II) Concretezza: il passaparola è concreto perché seguo un linguaggio sintetico, preciso e di
facile comprensione.
III) Prossimità: le persone che scrivono una recensione hanno un’opinione prossima alla
mia.
IV) Connotazione emozionale forte
V) Neutralità della fonte
4. Adesione a specifiche iniziative: le iniziative di comunicazione fanno da ponte per altre
iniziative, inoltre stimola l’effetto di rinforzo reciproco. L’impresa rinforza l’iniziativa, ma
anche l’iniziativa rinforza l’impresa (es coop per expo).
5. Rilascio di informazioni personali: Info che alimentano banca dati e sviluppano statistiche
del prodotto oppure mi aiutano a contattare altre persone nuove e avviene il rilascio di info
tramite segmentazione psico-grafica
6. Espressione di un giudizio: l’azienda mira a sapere il giudizio che i clienti hanno su di essa.

28) OBIETTIVI DI RISPOSTA NON COMPORTAMENTALE NELLA COMUNICAZIONE MARKETING


Sono comportamenti che non si manifestano sotto la prospettiva economico-finanziaria, non
vedo un comportamento effettivo.
Questi obiettivi si suddividono in:
§ RISPOSTA DI NATURA LOGICO-RAZIONALE: coinvolge aspetti di carattere cognitivo
agendo sulla consapevolezza del soggetto, lavora su contenuti informativi alterando lo
stato di conoscenza del soggetto nei confronti del prodotto, che a si suddivide in 3 sotto-
obiettivi:
I) Acquisizione di informazioni à occupare uno spazio nella struttura mentale di
riferimento del soggetto.
II) Categorizzazione à bisogna memorizzare le informazioni tramite delle strategie. La
categorizzazione è una forma di memoria associativa, significa quindi associare un
prodotto ad una funzione che può essere diversa per ogni consumatore.
Ricategorizzazione à il consumatore deve pensare in mood diverso rispetto alle sue
convinzioni precedenti.
III) Memorizzazione à Le informazioni devono essere ben radicate nella mente dei
consumatori ed essere facilmente recuperabili.
Ci sono 3 livelli di memorizzazione:
a) Ricordo spontaneo: il soggetto ha talmente ritenuto in memoria e categorizzato bene il
prodotto che l’informazione è disponibile e accessibile senza alcun stimolo, questo è
l’obiettivo di memoria più alto con un traguardo nel M-L periodo
b) Ricordo aiutato: è un buon livello di ricordo, si fornisce uno stimolo parziale (prodotto).
c) notorietà di riconoscimento: grado più basso di memorizzazione necessita di uno
stimolo totale (marca e prodotto).

§ RISPOSTA DI NATURA EMOZIONALE: il destinatario ha provato emozioni e delle


sensazioni gradevoli ed intense, il coinvolgimento scaturito è di tipo edonistico legato agli
stimoli sensoriali.
Ci sono tre sotto tipologie di attivazione emozionale secondo il MODELLO PAD e sono:
- PLEASURE (piacere) à qualcosa che mi interessa dal punto di vista estetico
- AROUSAL (attivazione o risveglio da stimolo) à Brand che riesce a mantenermi attivo
mi stimola con idee nuove e diverse
- DOMINANCE (dominanza) à sentirsi protagonista di una situazione cioè lasciare che il
brand ti lasci libero di scegliere e dominare la situazione

§ RISPOSTA DI NATURA IDEALE: non si ha solo un effetto in termini di emozioni ma anche


una dimensione sociale/inter-inviduale (emozione attivata all’esterno e grazie al prodotto)
il soggetto esprimerà una parte ideale di sé, uno stile di vita ideale e la sua natura
esistenziale

§ RISPOSTA DI NATURA VALUTATIVA: sostiene e stimola un atteggiamento positivo nei


confronti del prodotto/servizio. L’individuo coinvolto avvia un processo di apprendimento
e valutazione che nasce dall’apprendimento, dipende dal coinvolgimento e dalla nostra
inclinazione da valutare. La dinamica atteggiamento- apprendimento genera secondo il
modello FCB 4 quadranti su cui si sviluppano 2 variabili che sono livello di coinvolgimento
(livello di interesse soggettivo del rischio percepito sulla base di 2 parametri debole e forte
) e modalità di apprendimento (presenta 2 tipi di approccio che sono razionale e emotivo)
e l’incrocio delle dimensioni da vita a 4 diversi percorsi: AFFETTIVITÀ, APPRENDIMENTO,
ROUTINE E EDONISMO

§ RISPOSTA DI NATURA RELAZIONALE: ciò che il Brand desidera è una relazione positiva con
il consumatore e la si ottiene tramite il ciclo di vita di una relazione:
- SODDISFAZIONE à desiderio di relazione positiva e continuo confronto tra valore
atteso e percepito
- FIDUCIA à accumulo di atteggiamenti favorevoli
- FEDELTÀ COMPORTAMENTALE à ripetizione nel comportamento di acquisto abituale
- FEDELTÀ MENTALE à il dovere di rispondere positivamente dopo l’acquisto per far
capire quanto si è appassionati di quella marca
- LEALTÀ à sviluppo di un comportamento e atteggiamento di lealtà verso la marca

29) OBIETTIVI ECONOMICI NELLA COMUNICAZIONE DI MARKETING


§ INCREMENTO DI PROFITTO
§ STABILIZAZZAZIONE DELLE VENDITE
§ RIDUZIONE DELL’ELASTICITÀ AL PREZZO
§ INCREMENTO VALORE DEL CLIENTE
30) TIPOLOGIA DI PROMOZIONE ALLE VENDITE?
Le promozioni alle vendite si differenziano tra promozioni e promozioni non di prezzo. Le
promozioni si distinguono anche per vantaggio immediato e vantaggio differito. Con il
vantaggio immediato, ottieni il vantaggio contemporaneamente all’acquisto, con il vantaggio
differito otterrai il vantaggio in seguito all’acquisto.
Le promozioni, inoltre, si distinguono per destinatari.
I destinatari possono essere:
a) Consumatore finale
b) Intermediari
c) Forze vendite (il beneficiario è sia il consumatore finale che l’intermediario).

31) DIFFERENZA TRA SPONSORIZZAZIONE E PATRONAGE?


Sponsorizzazione à preciso intento di abbinamento dell’immagine di impresa, con l’immagine
di entità. Il contributo è in denaro o in prodotti (contributo finanziario).
Patronage à l’impresa ha l’intento di supportare un progetto attraverso diverse forme di
coinvolgimento di tipo valoriale. Senza l’impresa l’entità non esisterebbe.

32) MOTIVAZIONI PER LA DIFFUSIONE DELLA COMUNICAZIONE NON CONVENZIONALE?


Le motivazioni che hanno spinto alla nascita della comunicazione non convenzionale sono le
seguenti:
a) Crescente affollamento negli strumenti tradizionali, gli elementi comunicativi sono sempre
più affollati (ad esempio pubblicità, riviste etc..) con la comunicazione non convenzionale si
riescono a trovare nuovi spazi comunicativi dove posizionarsi (es strada, ambienti aperti).
b) Sviluppo di comunicazione below the line, la comunicazione lavora in modo più profondo, è
una comunicazione che si insinua in modo implicito, discreto. Il consumatore si sente meno
aggredito e sviluppa un atteggiamento positivo.
c) Esigenze di personalizzazione, le attività di comunicazione devono essere sempre più
personalizzate perché il consumatore vuole sentirsi sempre più protagonista.
d) Forte spinta alla partecipazione, i consumatori hanno sempre più disponibilità a partecipare
alla comunicazione non convenzionale, perché è il consumatore che decide di partecipare e
quanto essere partecipe.
e) Sviluppo delle potenzialità tecnologiche, le nuove tecnologie hanno amplificato queste
attività.
f) Abbassamento dei costi di ricorso alle nuove tecnologie.
g) Resistenza nel tempo, hanno un elevato orizzonte temporale perché restano in rete.

33) COMPLETARE UN GRAFICO CON LE TIPOLOGIE DI COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA E


DESCRIVERNE UNA?
La comunicazione per lo sviluppo organizzativo è una fase del ciclo di vita della comunicazione
organizzativa. Questo tipo di comunicazione si propone di accrescere il livello di competenze e
di conoscenze personali degli individui. Adotta strumenti informali ed è una comunicazione di
tipo bottom-up. Un esempio è promuovere dei corsi di lingua inglese.
34) AMBITI DELLE PUBBLICHE RELAZIONI?
Gli ambiti delle pubbliche relazioni sono:
1) Società dell’informazione, tutti i rapporti con i mass media, gli organi di stampa e l’ufficio
stampa.
2) Società economica, le pubbliche relazioni interagiscono con i pubblici che afferiscono
all’area della comunicazione commerciale e di marketing. Come società economica si intende
tutti i potenziali soggetti con cui l’impresa può avere delle relazioni di carattere economiche.
3) Società politica, le pubbliche relazioni servono molto nell’area della politica, ovvero nella
comunicazione istituzionale, ma ancora meglio i public affairs.
4) Comunità interna, tutti quei soggetti (pubblici mediatori e influenti) che possono fungere da
cassa di risonanza ed esercitano un effetto leva per l’impresa su argomenti importanti. I
testimonial e soprattutto gli influencer fanno parte di questa comunità.

35) DESCRIVERE UNA TIPOLOGIA DI COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA?


La comunicazione istituzionale agisce per consolidare le routine organizzative in modo che
tutte le persone agiscano in maniera procedurale. Favorisce il mutuo aggiustamento, ovvero
l’aggiustamento reciproco dei comportamenti, è una comunicazione prescrittiva fatta di atti
formali, regole, turni di lavoro, etc…

36) PUBBLICHE RELAZIONI, OBIETTIVI E DESTINATARI?


Gli obiettivi delle PR sono quelli di gestire in modo proattivo dei sistemi relazionali con i vari
pubblici di riferimento. Al suo interno si trovano una serie di attività articolate ed
eterogenee, indirizzate a formare, sensibilizzare, coinvolgere e stimolare i pubblici esterni ed
interni all’impresa.

37) DIFFERENZA TRA PUBBLICITÀ COMMERCIALE E SOCIALE?


Le differenze tra le due pubblicità sono, la pubblicità commerciale ha l’obiettivo di presentare
un servizio/prodotto. La pubblicità sociale ha l’obiettivo di trattare un tema di interesse
collettivo (esempio salvaguarda dell’ambiente).

38) CARATTERISTICHE DEL DIRECT MARKETING?


Gli elementi distintivi del direct marketing:
a) Target specifico, le iniziative del direct marketing può personalizzata, anche se inviata a
tante persone, perché si sceglie in modo preciso il target di riferimento.
Il marketing diretto conosce talmente bene l’interlocutore da mandargli messaggi
specifici. L’utente capisce che è personalizzato sulla sua misura e questo aumenta la sua
dimensione relazionale.
b) Interattività, nel direct marketing è presente un’interazione, dunque vi è la possibilità di
avere dei feed-back.
c) Misurabilità del feed-back, tramite questo indicatore l’azienda può sapere se l’attività di
comunicazione ha funzionato. Lo può sapere tramite gli indicatori di efficacia.
d) Varietà di strumenti utilizzati, l’azienda si avvale di tantissimi strumenti che sono stati
rafforzati e ampliati attraverso le nuove tecnologie.Le analisi dei big data sono la materia
prima di cui si alimenta il direct marketing.
39) QUADRIFOGLIO DELLA TRIBÙ?
Vengono chiamate tribù del brand, perché si può fare riferimento ad un modello teorico che è
quello del quadrifoglio della tribù, che ci dice che quando siamo di fronte ad una condizione
per la quale ci sono persone che si legano, che interagiscono stabilmente con al centro il tema
della marca troviamo generalmente quattro elementi:
I) Sfera di influenza, la community è in grado di esercitare una capacità attrattiva su altri
soggetti e al tempo stesso delimita i confini di chi appartiene alla community e chi no.
II) Luoghi, essi favoriscono l’interazione tra soggetti, possono quindi anche essere luoghi
digitali (es gruppo Facebook, il sito dell’azienda).
III) Rituali, delle abitudini, dei modi. Ad esempio, un certo modo di salutarsi.
IV) Ricorrenze, generalmente la vita di una brand community è ciclica ogni anno e presenta
delle ricorrenze periodiche.

40) DIFFERENZA TRA REDAZIONALE E PUBBLICITÀ?


La pubblicità è uno spazio in cui l’impresa comunica e presenta un messaggio/prodotto. Il
ricevente capisce che l’azienda ha pagato la pagina. Nel redazionale non è chiaro chi sia la
fonte.

41) TESTIMONIAL
Il testimonial è scelto dall’azienda perché si vuole legare l’immagine dell’impresa a questa
persona.
Ci sono 3 tipi di compatibilità tra testimonial e impresa:
1) Categoriale, c’è un fit che accomuna l’azienda e il soggetto scelto in un certo ambito
2) Performance, non si sceglie un soggetto per categoria, il testimonial viene scelto per il livello
della prestazione.
3) D’immagine, il testimonial non viene scelto né per la categoria e né perché eccelle nel suo
ambito. Il testimonial viene scelto per la personalità, però ha qualcosa in comune tipo il paese
di origine. I fit possono anche coincidere.

42) PUBBLICITÀ COMPARATIVA


Pubblicità che prevede di paragonare la marca oggetto di pubblicità con un’altra marca o
prodotto.
Ci sono 3 requisiti da rispettare affinché si possa fare una pubblicità comparativa:
I) Nella pubblicità comparativa bisogna fare esplicito riferimento all’azienda con cui mi sto
comparando
II) Il confronto deve essere fatto su parametri oggettivi e quantificabili.
III) I valori assunti da tali parametri devono essere riportati nella pagina pubblicitaria.

43) TIPOLOGIA DI CRISI


Le origini di una crisi aziendale di comunicazione possono essere distinte in due classi
fondamentali:
1) Crisi traumatica: essa ha una probabilità più difficile da calcolare, perché non si sa se
effettivamente avverrà e non è per una colpa attribuibile all’azienda.
Può essere generata da un evento catastrofico, da azioni dolose di terzi oppure gravi errori
aziendali.
2) La crisi gestionale: è più prevedibile perché è latente nell’organizzazione, non si sa quando,
ma è certo che sarebbe successo. Può essere squilibrio economico-finanziario, crisi nel senso
che l’azienda non si comporta con quanto aveva dichiarato.

44) STILE CREATIVO


Lo stile creativo descrive quali sono le modalità attraverso le quali viene realizzata la
sceneggiatura grafica di una pagina pubblicitaria, come la immagino dal punto di vista creativo-
narrativo e come veicolo il messaggio; Lo stile creativo viene collocato nella matrice di
Broadbrent 3x3 è composta da 3 colonne e 3 righe, ciascuno dei quadranti ha un diverso stile
creativo e una collocazione precisa nella matrice.

45) CLASSIFICAZIONE DELLE STILI CREATIVI:


1 COLONNA – PIANO COGNITIVO (pubblicità informativa/di promozione) à atteggiamento
stimolato verso quell’oggetto tramite credenze cognitive
a) MESSAGGIO RAZIONALE: avviene la descrizione del prodotto, c’è una percezione di
superiorità del prodotto rispetto al competitor solo con descrizione di caratteristiche e infine è
presente una specificazione attributi di prodotto
b) MESSAGGIO CON ARGOMENTAZIONE/ESPERIENZA TECNICA: qualcuno produce una
referenza sul prodotto, c’è un’importanza di valore del prodotto data da un soggetto esterno,
si tratta di una pubblicità critica o referenziale e può essere data da una certificazione o da
pareri di esperti
c) DIMOSTRAZIONE/ EFFETTO PROVA: si tratta di una campagna di testazione dell’efficacia
del prodotto e di dimostrazione realistica o diretta degli effetti prodotti dalla referenza
2 COLONNA – PIANO EDONISTICO/EMOZIONALE (Pubblicità d’immagine) à atteggiamento
stimolato verso quell’oggetto tramite credenze emozionali
a) PRESENZA PERSONAGGIO SIMBOLICO O MITICO: si tratta di persone esterne all’azienda
cioè userò dei testimonia e avrò riferimenti ad elementi mitici
b) EVOCAZIONE SCENA DI VITA VISSUTA/SITUAZIONE EMOTIVA: è la scena in una pubblicità
d’immagine più presente (non sono necessarie delle persone ma basta un’ambientazione
particolare che mi fa immaginare una situazione, avviene la decontestualizzazione del
prodotto e c’è un focus sulle emozioni al momento dell’acquisto del prodotto e può
rappresentare una scena di vita quotidiana (es: pubblicità sul divano)
c) MESSAGGIO CHE ALLUDE ALLA SESSUALITÀ: pagina pubblicitaria che presenta allusione
sessuale dando informazioni di carattere emozionale
3 COLONNA – NORMA SOGGETTIVA E SENSO DI CONTROLLO (pubblicità interattiva) à
facilitazioni e ostacolo
a) RIDUZIONE DEL RISCHIO PRECEPITO O DEL COSTO PSICOLOGICO: riguarda il pensiero che
hanno gli altri di te, le ragioni di acquisto e l’effetto facilitazione (es: pasta per pizza già
pronta)
b) EVENTO CREATORE DI ATMOSFERA COLLETTIVA: è L’effetto di partecipazione a un gruppo
e l’esternazione di emozioni, c’è la somiglianza con la scena di vita vissuta, viene descritto
come mi vedono gli altri e c’è un’assenza di descrizione delle caratteristiche
c) GUADAGNO ECONOMICO: Le pubblicità fanno notare la scontentezza positiva dell’acquisto
del prodotto e avrò promozioni irrinunciabili con una disponibilità immediata del prodotto;
questo box punta ad abbassare la percezione degli ostacoli, c’è una resistenza data da
elementi di circostanza e un focus sulle facilitazioni d’acquisto

46) TIPOLOGIE DI PUBBLICITÀ:


1) PUBBLICITÀ STRATEGICA VS PUBBLICITÀ TATTICA
A) PUBBLICITÀ STRATEGICA à presenta obiettivi di M-L periodo, ha come finalità la
preparazione di una vendita, ha atteggiamenti favorevoli che favoriscono la fedeltà, avrò
una pubblicità diretta con una notorietà spontanea della marca (top of mind)
B) PUBBLICITÀ TATTICA à presenta obiettivi di breve periodo, ha come finalità quella di
ottenere risultati immediati, rilasciare dei dati personali, aderire a specifiche iniziative,
attendere un esito comportamentale e promuovere un nuovo prodotto (vendita prodotto)
2) PUBBLICITÀ ISITITUZIONALE VS PUBBLICITÀ DI MARCA
A) PUBBLICITÀ ISITITUZIONALE à tratta argomenti dell’area di comunicazione
istituzionale d’impresa, parla di valori e priorità e diffonde messaggi d’impegno sulla
qualità, sull’ambiente e sulla genuinità
B) PUBBLICITÀ DI MARCA à promuove il brand e certi soggetti specifici di esso
(rinvigorimento in memoria del brand) ed è indirizzata all’area commerciale di marketing e
c’è un’attivazione di tipo edonistico e razionale
3) PUBBLICITÀ COMMERCIALE VS PUBBLICITÀ SOCIALE
A) PUBBLICITÀ COMMERCIALE à ha lo scopo di presentare un prodotto o un servizio, ha
l’obiettivo di promozione di un prodotto e ha come finalità la promozione commerciale di
un prodotto realizzato dal Brand
B) PUBBLICITÀ SOCIALE à presenta la finalità del tema di interesse collettivo, ha una
posizione privilegiata di ascolto e attenzione e non è confondere con la pubblicità
progresso
4) PUBBLICITÀ DI MASSA VS PUBBLICITÀ INTERATTIVA
A) PUBBLICITÀ DI MASSA à si tratta di una pubblicità unilaterale che non ammette
possibilità di risposta da parte del destinatario (ricevente passivo)
B) PUBBLICITÀ INTERATTIVA à si tratta di una pubblicità bilaterale in cui ho la possibilità
di ottenere una risposta da parte del ricevente (feedback di risposta)
5) PUBBLICITÀ D’IMMAGINE VS PUBBLICITÀ INFORMATIVA/DI PROMOZIONE
A) PUBBLICITÀ D’IMMAGINE: presenta diverse caratteristiche tra cui suggestionare il
destinatario, attivare delle reazioni e fare uno sforzo maggiore del consumatore, si tratta di
una pubblicità che lavora su indizi e si può fare un’attività di teasing e riguarderà il punto di
vista edonistico ed emozionale del soggetto
Si suddivide in 2 sottocategorie:
- pubblicità d’immagine ludica
- pubblicità d’immagine ideale
B) PUBBLICITÀ INFORMATIVA/DI PROMOZIONE à è una pubblicità più immediata che
descrive le caratteristiche del prodotto, presenta problemi nella reiterazione dell’acquisto
e ha condizioni di carattere cognitivo e razionale
Si suddivide in 2 sottocategorie: pubblicità informativa pratica e pubblicità informativa
referenziale
6) PUBBLICITÀ SINGOLA VS PUBBLICITÀ COMPARATIVA
A) PUBBLICITÀ SINGOLA à rappresenta l’offerta di brand inserzionista di una singola
azienda non paragonata con altri prodotti o marche
B) PUBBLICITÀ COMPARATIVA à rappresenta l’offerta di brand inserzionista azienda
paragonato ad altri prodotti o marche, si tratta di una pubblicità ingannevole e deve
possedere 3 limiti per essere permessa:
- citare esplicitamente brand con cui si paragona il prodotto
- confronto su base di dati quantificabili e descritti oggettivamente
- parametri oggettivi e quantificabili devono essere riportati nella pagina pubblicitaria

47) SPIEGARE ED ELENCARE GLI ELEMENTI CHE FANNO DEL PUNTO VENDITA UN PUNTO DI
ESPERIENZA DEL CONSUMATORE
In base a come vengono gestite le leve si avranno degli effetti, tutti gli elementi e oggetti
che compongono l’ambiente fisico (servicescape) sono stimoli che conformano l’esperienza
del consumatore.
A seconda di come si organizza il punto vendita si può:
a) Influenzare il comportamento in store: ad esempio aumentare il tempo trascorso nel
punto vendita.
b) Influenza sull’immagine dello store: vissuto emozionale, ricordo che lascia il punto
vendita.
c) Influenza sul giudizio dell’esperienza all’interno dello store: in base all’esperienze vissute
all’interno dello store lo categorizza e capisce se è adatto a lui.
d) Chiara indicazione della segmentazione adottata, ci sono indizi che un punto vendita
mostra per far capire a che segmento target si riferisce (es rolex, si riferisce ad un
segmento target di consumatori benestanti).
e) Visibile elemento di differenziazione rispetto ai competitors.
f) Influenza su soddisfazione, produttività e motivazione del personale: se l’ambiente è
stimolante è più piacevole lavorare all’interno dello store.

48) ELENCARE I 4 FORMAT DEL PUNTO VENDITA


I 4 format del punto vendita sono:
1) CORNER à angolo all’interno del punto vendita dedicato a una specifica marca e gestito
secondo indicazioni dell’azienda
2) FLAGSHIP STORE: punto vendita monomarca per eccellenza. Ha una valenza comunicativa
potentissima e fa passare in secondo piano gli obiettivi prettamente economici, nel senso
che vuole vendere i prodotti, ma la sua essenza non è giustificata solo dal volume di affari
che produce.
3) CONCEPT STORE: punto vendita stabile nel tempo ha caratteristiche simili al flaghsip store
legate all’esperienza, chi lo gestisce vuole trasferire un messaggio amplificato non legato
necessariamente ad una singola marca ma a tante marche
4) OUTLET: punto vendita con caratteristiche di essere monomarca o mono azienda,
nell’outlet ci sono capi di collezioni precedenti, la qualità del servizio è curata ma non
all’altezza del flaghship store. Non risponde ad un obiettivo economico, ma ad un obiettivo
comunicazionale di ricategorizzazione.
49) ELENCARE E DESCRIVERE LE ATTIVITÀ CHE SI POSSONO USARE NELLA RELAZIONE CON I
MEDIA CON LE PUBBLICHE RELAZIONI?
Le attività che si possono utilizzare nella relazione con i media con le pubbliche relazioni sono:
1) Pubblicazioni a pagamento, a volte queste pubblicazioni prevedono un pagamento.
L’azienda non paga scegliendo direttamente i prodotti di cui l’editore parlerà, è più
facile che l’editore metta qualche prodotto di quell’azienda.
2) Pubblicazioni gratuite, l’editore deliberatamente parla positivamente di un prodotto.
3) Redazionale
50) DA CHE ELEMENTI È COMPOSTO IL COMMUNICATION MIX ?
§ IMMAGINE COORDINATA à rappresenta l’identità visiva di un’azienda comprende nome,
payoff e logo
§ PUNTO VENDITA à è il luogo fisico dove l’utente vive un’esperienza e dove vedo i
packaging dei prodotti
§ FORZA VENDITA à sono i soggetti che parlano per conto dell’impresa
§ PROMOZIONE à strumento di comunicazione a 360° che non ha solo l’obiettivo di
vendere ma deve anche veicolare dei messaggi
§ PUBBLICHE RELAZIONI à hanno come caratteristica fondamentale quella di essere
mediate dalle persone e ne fanno parte le attività di ufficio stampa, fiere, mecenatismo,
sponsorizzazione e patronage
§ MARKETING DIRETTO à è una leva della comunicazione mediata dalla tecnologia che
permette di mettere l’impresa in contatto one-to-one in modo personalizzato con una
persona per avere un feedback
§ COMUNICAZIONE NON CONVENZIONALEà riguarda attività come guerriglia di marketing
(attività al limite della legalità simile a una guerra ma più piccola quindi avrò minor spreco
di energie e possono essere di vari tipi come lo stickering , graffiti, bodyrental, fake site o
out of place art ecc… )o marketing virale (forma particolare di passaparola che deve essere
spontaneo e vivo per rimanere nella mente delle persone ) o anche il product placement
(è un’azione di marketing molto costosa in cui inserisco un riferimento più o meno
esplicito di un Brand all’interno di una narrazione televisiva)
§ PUBBLICITÀ à è una forma di promozione a pagamento in uno spazio ben definito nel
quale il ricevente identifica l’inserzionista

DEFINIZIONI PRINCIPALI
COMUNICATO STAMPA à Incontro tra impresa e redazione in cui avviene attività di
comunicazione unilaterale in cui parla solo l’impresa
CONFERENZA STAMPA à incontro tra impresa e redazione in cui avviene interazione di
comunicazione bilaterale
CARTELLA STAMPA à cartella in cui inserisco tutto ciò che ritengo importante a chi volesse
parlare del mio prodotto
RASSEGNA STAMPA à raccolta a posteriori di informazioni rispetto ad un certo prodotto o
iniziativa derivante da quello che è comparso sui giornali
PATRONAGE à L’impresa supporta o favorisce un’idea attraverso diverse forme di
coinvolgimento basate sulla condivisione di tipo valoriale
SPONSORIZZAZIONE à abbinare la mia immagine con quello che sponsorizzo tramite un
coinvolgimento crescente
LAYOUT ATTREZATURE à gestione, suddivisione e disposizione di spazi all’interno dei punti
vendita
LAYOUT MERCEOLOGICO à Come vengono disposti i prodotti nei vari reparti all’interno di un
negozio
IMMAGINE COORDINATA à esprimere gli elementi grafici o verbali attraverso cui l’impresa si
identifica all’esterno e ha la caratteristica di essere applicata su una varietà di supporti
TOUCH POINTS à momenti in cui posso entrare in contatto con le persone prima che scelgano
l’attività da svolgere
CORPORATE IDENTITY à articolazione unica e irrepetibile di ciò che l’impresa è, di ciò che fa e di
come agisce
COSTUMER BASED BRAND EQUITY à valore che si associa al brand in un’ottica basata sul
consumatore
PRINCIPIO DI COMUNALITÀ à utilizzo diversi strumenti per veicolare lo stesso messaggio
(sfruttare le diverse potenzialità degli strumenti per far si che perdurino nel tempo per l’azienda)
PRINCIPIO DI CONTRIBUZIONE à messaggio veicolato solo da certi strumenti (dare una sorta di
utilità marginale al messaggio con una funzione conoscitiva
STRUMENTO DI COMUNICAZIONE MANY TO MANY à attività che coinvolge tante persone in cui
c’è un’azione comunicativa tra tutti gli interlocutori come le brand communities
STRUMENTO DI COMUNICAZIONE ONE TO ONE à Insieme di strumenti che permettono ad
un’impresa di parlare contemporaneamente a più soggetti
COMMUNICATION MIX à insieme di strumenti che permettono all’azienda di comunicare con
l’esterno
LOGO à simbolo che identifica graficamente un’azienda accompagnando tutti i suoi prodotti
NOTORIETÀ DI RICONOSCIMENTO à capacità di richiamare alla mente un brand creando uno
stimolo completo
RICORDO SPONTANEO à capacità di ricordare un brand spontaneamente
LEGITTIMAZIONE à Giudizio individuale ed esprime l’estensibilità del giudizio positivo in ambiti
diversi da quelli precedentemente toccati dall’impresa
CREDIBILITÀ à Convinzione che ciò che l’impresa di sé stessa dichiara corrisponda al vero
COMUNICAZIONE PRAGMATICA à comunicazione caratterizzata e promossa dal prevalere di
atteggiamenti o interessi pratici su quelli teorici
NATURA DEL CONTATTO PERSONALE à contatto tra persone e individui che generano una
comunicazione dialogica
NATURA DEL CONTATTO IMPERSONALE à non prevede contatto tra persone ma contatto tra
strumenti
FLUSSO UNIDIEREZIONALE à solo flusso in uscita tra emittente e ricevente
FLUSSO BIDIREZIONALE àha un doppio verso di comunicazione quindi c’è la possibilità di
esprimere un feedback

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