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24) GLI EFFETTI DELLE PROMOZIONI SIA NEL BREVE CHE NEL MEDIO-LUNGO PERIODO
EFFETTI DELLE PROMOZIONI NEL BREVE PERIODO:
POSITIVI
§ EFFETTO DI ANTICIPAZIONE à avviene la riduzione del volume di vendita dei prodotti
oggetto di promozione quanto più le persone sanno in anticipo della promozione
§ EFFETTO DI PROVA à è l’effetto più positivo in cui il prodotto per effetto della promozione
viene acquistato da consumatori che non erano soliti ad acquistare quel prodotto nemmeno
di altre marche quindi si avrà la conquista di uno nuovo consumatore
§ EFFETTO DI SOSTITUZIONE à l’acquisto del prodotto avvenuto da parte di un consumatore
che già aveva l’abitudine di soddisfare quel bisogno con quel genere di prodotto ma
rivolgendosi ad altre marche
NEGATIVI
§ EFFETTO DI CANNIBALIZZAZIONE DELLA GAMMA à l’acquisto del prodotto avvenuto da
parte di persone che soddisfacevano l’esigenza con un prodotto alternativo della stessa
azienda
§ EFFETTO DI TRASFERIMENTO INTERNO à riduzione dei margini per via che ad acquistare il
prodotto sono persone che fino al giorno prima soddisfacevano lo stesso bisogno con quel
prodotto
§ EFFETTO DI DEPRESSIONE à drastica riduzione delle vendite del prodotto perché ritornato
al prezzo normale
§ EFFETTO DI RIMANENZA à alcuni clienti fedeli all’acquisto del prodotto anche dopo che il
prodotto è tornato a prezzo pieno
EFFETTI DELLE PROMOZIONE NEL MEDIO-LUNGO PERIODO
§ BANALIZZAZIONE DELL’IMMAGINE DI MARCA à mettere in promozione la marca in modo
ripetuto togliendo il potenziale aspirazionale del brand
§ SPIRALE PROMOZIONALE à ricorrere sempre alle promozioni fa si che i consumatori non si
accontentino più di certi vantaggi ma ne cercano sempre dei nuovi
§ SVILUPPO DI COMPORTAMENTI SPECULATIVI à il crescente ricorso a promozioni porta i
consumatori a non essere fedeli al brand o al punto vendita ma solo ad essere fedeli alle
promozioni
§ DIFFICOLTÀ DI CONFRONTO TRA PREZZI à le promozioni fanno perdere al prezzo la sua
capacità di segnaletica
§ RISPOSTA DI NATURA RELAZIONALE: ciò che il Brand desidera è una relazione positiva con
il consumatore e la si ottiene tramite il ciclo di vita di una relazione:
- SODDISFAZIONE à desiderio di relazione positiva e continuo confronto tra valore
atteso e percepito
- FIDUCIA à accumulo di atteggiamenti favorevoli
- FEDELTÀ COMPORTAMENTALE à ripetizione nel comportamento di acquisto abituale
- FEDELTÀ MENTALE à il dovere di rispondere positivamente dopo l’acquisto per far
capire quanto si è appassionati di quella marca
- LEALTÀ à sviluppo di un comportamento e atteggiamento di lealtà verso la marca
41) TESTIMONIAL
Il testimonial è scelto dall’azienda perché si vuole legare l’immagine dell’impresa a questa
persona.
Ci sono 3 tipi di compatibilità tra testimonial e impresa:
1) Categoriale, c’è un fit che accomuna l’azienda e il soggetto scelto in un certo ambito
2) Performance, non si sceglie un soggetto per categoria, il testimonial viene scelto per il livello
della prestazione.
3) D’immagine, il testimonial non viene scelto né per la categoria e né perché eccelle nel suo
ambito. Il testimonial viene scelto per la personalità, però ha qualcosa in comune tipo il paese
di origine. I fit possono anche coincidere.
47) SPIEGARE ED ELENCARE GLI ELEMENTI CHE FANNO DEL PUNTO VENDITA UN PUNTO DI
ESPERIENZA DEL CONSUMATORE
In base a come vengono gestite le leve si avranno degli effetti, tutti gli elementi e oggetti
che compongono l’ambiente fisico (servicescape) sono stimoli che conformano l’esperienza
del consumatore.
A seconda di come si organizza il punto vendita si può:
a) Influenzare il comportamento in store: ad esempio aumentare il tempo trascorso nel
punto vendita.
b) Influenza sull’immagine dello store: vissuto emozionale, ricordo che lascia il punto
vendita.
c) Influenza sul giudizio dell’esperienza all’interno dello store: in base all’esperienze vissute
all’interno dello store lo categorizza e capisce se è adatto a lui.
d) Chiara indicazione della segmentazione adottata, ci sono indizi che un punto vendita
mostra per far capire a che segmento target si riferisce (es rolex, si riferisce ad un
segmento target di consumatori benestanti).
e) Visibile elemento di differenziazione rispetto ai competitors.
f) Influenza su soddisfazione, produttività e motivazione del personale: se l’ambiente è
stimolante è più piacevole lavorare all’interno dello store.
DEFINIZIONI PRINCIPALI
COMUNICATO STAMPA à Incontro tra impresa e redazione in cui avviene attività di
comunicazione unilaterale in cui parla solo l’impresa
CONFERENZA STAMPA à incontro tra impresa e redazione in cui avviene interazione di
comunicazione bilaterale
CARTELLA STAMPA à cartella in cui inserisco tutto ciò che ritengo importante a chi volesse
parlare del mio prodotto
RASSEGNA STAMPA à raccolta a posteriori di informazioni rispetto ad un certo prodotto o
iniziativa derivante da quello che è comparso sui giornali
PATRONAGE à L’impresa supporta o favorisce un’idea attraverso diverse forme di
coinvolgimento basate sulla condivisione di tipo valoriale
SPONSORIZZAZIONE à abbinare la mia immagine con quello che sponsorizzo tramite un
coinvolgimento crescente
LAYOUT ATTREZATURE à gestione, suddivisione e disposizione di spazi all’interno dei punti
vendita
LAYOUT MERCEOLOGICO à Come vengono disposti i prodotti nei vari reparti all’interno di un
negozio
IMMAGINE COORDINATA à esprimere gli elementi grafici o verbali attraverso cui l’impresa si
identifica all’esterno e ha la caratteristica di essere applicata su una varietà di supporti
TOUCH POINTS à momenti in cui posso entrare in contatto con le persone prima che scelgano
l’attività da svolgere
CORPORATE IDENTITY à articolazione unica e irrepetibile di ciò che l’impresa è, di ciò che fa e di
come agisce
COSTUMER BASED BRAND EQUITY à valore che si associa al brand in un’ottica basata sul
consumatore
PRINCIPIO DI COMUNALITÀ à utilizzo diversi strumenti per veicolare lo stesso messaggio
(sfruttare le diverse potenzialità degli strumenti per far si che perdurino nel tempo per l’azienda)
PRINCIPIO DI CONTRIBUZIONE à messaggio veicolato solo da certi strumenti (dare una sorta di
utilità marginale al messaggio con una funzione conoscitiva
STRUMENTO DI COMUNICAZIONE MANY TO MANY à attività che coinvolge tante persone in cui
c’è un’azione comunicativa tra tutti gli interlocutori come le brand communities
STRUMENTO DI COMUNICAZIONE ONE TO ONE à Insieme di strumenti che permettono ad
un’impresa di parlare contemporaneamente a più soggetti
COMMUNICATION MIX à insieme di strumenti che permettono all’azienda di comunicare con
l’esterno
LOGO à simbolo che identifica graficamente un’azienda accompagnando tutti i suoi prodotti
NOTORIETÀ DI RICONOSCIMENTO à capacità di richiamare alla mente un brand creando uno
stimolo completo
RICORDO SPONTANEO à capacità di ricordare un brand spontaneamente
LEGITTIMAZIONE à Giudizio individuale ed esprime l’estensibilità del giudizio positivo in ambiti
diversi da quelli precedentemente toccati dall’impresa
CREDIBILITÀ à Convinzione che ciò che l’impresa di sé stessa dichiara corrisponda al vero
COMUNICAZIONE PRAGMATICA à comunicazione caratterizzata e promossa dal prevalere di
atteggiamenti o interessi pratici su quelli teorici
NATURA DEL CONTATTO PERSONALE à contatto tra persone e individui che generano una
comunicazione dialogica
NATURA DEL CONTATTO IMPERSONALE à non prevede contatto tra persone ma contatto tra
strumenti
FLUSSO UNIDIEREZIONALE à solo flusso in uscita tra emittente e ricevente
FLUSSO BIDIREZIONALE àha un doppio verso di comunicazione quindi c’è la possibilità di
esprimere un feedback